Quindicinale della Comunità Italiana del Cile www.presenza.cl 1 gennaio 2016 Anno XLVII Nº 906 Franqueo Convenido • Res. Nº 1062/1979 • Santiago • Av. Bustamante 180 • Fono: 222229328 • Fax: 226354127 • [email protected] • Aderente alla FUSIE e FSS Rinuncia al regalo di Natale per i bimbi africani, insultato su Facebook Sulla pagina Facebook di Amref non si parla d’altro: Pietro, i suoi 13 anni e il suo gesto enorme. E le polemiche che ha scatenato. Natale, per Pietro Busi, è già arrivato e lo ha già diviso con altri: bambini che beneficiano dell’aiuto di un’associazione che, come tante, sostiene progetti di sviluppo in Africa. Studente della seconda B delle medie Contardo Ferrini di Broni (Pavia), il ragazzino qualche giorno fa ha messo insieme i 150 euro destinati alla canna da pesca che i genitori gli avrebbero regalato a Natale e li ha girati alle volontarie dell’ente benefico. E non è la prima volta: già l’anno scorso aveva contribuito ai progetti di Amref, mettendo da parte ogni mese un po’ della sua paghetta. Adesso sta promuovendo nella sua classe una raccolta fondi per aiutare un compagno arrivato dal Camerun ad acquistare del materiale per disegnare. Polemiche Il gesto generoso di Pietro potrebbe essere un bel racconto di Natale, un segno di altruismo «bello in un periodo di razzismo e di violenza», sottolinea la mamma. Guastato però, dalle polemiche di diversi frequentatori dei social: c’è chi su Facebook scrive che «prima vanno aiutato gli italiani»; c’è chi tira in ballo il Vaticano, o le spese di gestione delle onlus: «i contributi si perdono in pubblicità e spese di gestione »; e chi punta il dito contro la famiglia: «Sicuramente hai genitori del Pd». Mamma Giusy non ci sta: «Quello che mi piacerebbe far capire è che mio figlio non ha fatto questo per far parlare di sé, ma perché coinvolto emotivamente dalle vostre iniziative e dalle due splendide volontarie», ha scritto ad Amref. E difende Pietro a spada tratta: «Se mio figlio avesse preso a cuore la causa dell’Enpa, con la sua paghetta avrebbe comperato crocchette per i cani. Il suo gesto mi riempie di orgoglio». Anche il fratello di Pietro, più grande di lui, ha animo generoso e mente aperta al mondo: «Per la maturità - racconta la mamma - ha scelto di fare una tesina su Emergency, perché affascinato dalle loro attività». Cont. in ultima pagina Musulmani comprano una pagina per fare gli auguri a tutti i cristiani Ben 457 anni dopo Cristianesimo e Islam si specchiano. Nell’anno di Charlie Hebdo, di Valeria Solesin e del Bataclan. Degli attentati a Parigi e di chi, s’è detto, vuole un «noi contro voi». In tutto questo l’occasione la dà la storia. Non succedeva da quasi mezzo millennio che la nascita di Gesù e quella del profeta Muhammad coincidessero. Natale, tra due giorni, il 25 dicembre, e il natale di Muhammad, il Mawlud, oggi, 23 dicembre. A quarantott’ore di distanza l’uno dall’altro. E non poteva che partire da Venezia, dalla città di Valeria e dei ponti, l’ultimo braccio teso per «far capire che chi semina terrore non vince. Anzi, sta già perdendo», sostiene Mohamed Amin Al Ahdab, presidente della comunità islamica di Venezia. Il regista di tutto. Così la Federazione Islamica del Veneto compra una pagina di giorCont. in ultima pagina Una fiducia da ritrovare Il primo discorso di Natale del presidente della Repubblica Sergio Mattarella di ANTONIO POLITO (Corriere della sera) «Bisogna aver cura della Repubblica». Il primo Natale da presidente di Sergio Mattarella è meno sereno di quanto avesse potuto sperare, e se ne è avuta un’eco nello scambio di auguri con le alte cariche dello Stato. La crisi delle quattro banche locali, seppure un episodio minore nel più grande capitolo dei crediti incagliati provocati dalla crisi economica, ha scosso nel profondo l’opinione pubblica italiana, Renzi a Pompei "L'Italia in marcia, non si arrende al declino" in gran parte composta di risparmiatori. E, d’altra parte, la fiducia nel sistema creditizio è condizione essenziale di ogni possibile ripresa economica, perché «in un contesto che sem- bra premiare soprattutto la speculazione finanziaria servono capitali pazienti per finanziare investimenti di lungo termine». Per «tutelare il risparmio» occorrono «un accertamento Buon Anno e Buone vacanze Auguriamo alle nostre lettrici e lettori, che possano in un modo o in un altro, godere di un periodo di riposo per rinfrancare le energie ed affrontare nuovi impegni per il 2016. Anche noi di Presenza faremo una ventina di giorni di vacanze per cui Presenza esce il 1 gennaio (che è questo numero), poi il 1 febbraio; con il 1 marzo riprenderemo il ritmo quindicinale. Quindi a tutti Buon Anno e Buone Vacanze! rigoroso e attento delle responsabilità», dunque niente sconti o impunità; «trasparenza, correttezza ed etica degli intermediari bancari e finanziari», che evidentemente sono mancati nei casi recenti; cautele, regole, e iniziative di educazione finanziaria sulle quali «sta utilmente operando la Banca d’Italia». Al cui lavoro il presidente ha riconosciuto che «il nostro sistema creditizio ha resistito ai colpi della crisi, dimostrandosi più solido di altri». Ma qui Mattarella ha aggiunto un passaggio apertamente polemico nei confronti di alcuni nostri partner europei, segnatamente la Germania: «Noi non abbiamo dovuto effettuare salvataggi bancari miliardari, a differenza di quanto avvenuto per le banche di altri Paesi dell’Unione dove debiti privati sono stati trasformati in debiti pubblici». Tanto più è quindi nel giusto l’Italia Cont. in ultima pagina Due parole chiarificatrici su Presenza «Noi siamo l’Italia che dice basta alle incompiute. Questa è l’occasione di dire che l’Italia è in grado di giocare la propria potenza straordinaria. L’Italia è nelle condizioni di poter essere quello che è: un paese-faro». Così il presidente del Consiglio, Matteo Renzi durante la cerimonia di riapertura delle sei domus restaurate a Pompei. Dopo l’inaugurazione della Variante di valico dell’A1, il premier è arrivato giovedì 24 dicembre agli Scavi. «Quanto avvenuto a Pompei nell’ultimo anno e mezzo dimostra che quando in Italia sappiamo lavorare come una squadra vinciamo anche le sfide più difficili. L’Italia ha un patrimonio di bellezza immenso e se smettiamo di piangerci addosso possiamo tornare il Paese che tutto il mondo si aspetta», ha aggiunto. «L’augurio che vorrei fare è quello di saper tornare a stupirsi e a meravigliarsi di quello che il Paese è. Invito tutti — ha aggiunto — a Cont. in ultima pagina Anche se la parola può suonare antipatica, ricordiamo che Presenza ha un padrone che è la Missione Cattolica Italiana (Parrocchia Italiana di Santiago) ed ha avuto un fondatore nel 1969, P. Edoardo De Gaudenzi. Fa parte della federazione della stampa italiana all’estero (FUSIE) e, come dovrebbe essere tutta la stampa del mondo, è libera ed indipendente. Come appartenente alla FUSIE gode di appoggio economico che il governo italiano concede a tutta la stampa italiana, dai grandi quotidiani alle piccole testate (di destra, di sinistra, del centro, sportiva, ludica…) stampate e diffuse in Italia o all’estero una volta dimostrata l’osservanza di alcuni requisiti. Quindi Presenza è un periodico quindicinale libero di pubblicare quanto ritiene opportuno o di non pubblicare quanto ritiene inconveniente secondo i principi che lo animano. E’ anche indipendente da ogni tipo di pressioni sociali. Naturalmente Presenza, come organo vivo della comunità, sta compiendo un ruolo: quello della diffusione delle manifestazioni che mirano alla conservazione della cultura italiana e delle sue tradizioni e quello di far conoscere in tutto il Cile le attività interne delle Associazioni ed Istituzioni. Ha anche una finestra aperta sulle attività e trasformazioni delle realtà della nostra Patria. Ma il suo rapporto con la comunità (enti, associazioni ed Istituzioni) non è uguale per tutti. Mi spiego meglio. L’occhio con cui Presenza segue la Casa di Riposo, lo Stadio, la Scuola Italiana, l’Umanitaria ecc., per esempio, è di fare conoscere le loro attività alla comunità per invogliare i connazionali e discendenti a far parte della nostra famiglia e quindi dei suoi valori. Di conseguenza sarebbe poco sensato se criticasse le loro scelte, la loro struttura, il loro dinamismo interno perchè sono organismi privati, liberi ed indipendenti. A meno che non succeda quanto è accaduto con l’Audax. In quel caso si è lesa l’essenza stessa della istituzione calpestando un ideale costato sogni, denaro e sacrifici a centinaia di connazionali. Il nostro rapporto con il Comites e il CGIE invece, essendo organismi pubblici eletti democraticamente dalla comunità e finanziati dal governo italiano (quindi anche da tutti noi) è diverso: abbiamo il diritto-dovere di emettere giudizi ed apprezzamenti sul loro operato, con la libertà, da parte dei lettori, di controbattere la posizione della testata. Atteggiamento più che normale in democrazia: vi immaginate un Corriere della Sera in Italia o un Mercurio locale con la proibizione di giudicare il comportamento dei rispettivi governi o istituzioni? Presenza dispone di uno spazio di circolazione di idee (lettere- che non siano offensive-, suggerimenti, ecc.): peccato che sia poco utilizzato. Il nostro quindicinale finora ha pubblicato TUTTI gli scritti giunti in Redazione. Giuseppe Tomasi 2 Presenza- 1 gennaio 2016 Corrispondenza La Direzione ringrazia i lettori che le scrivono perché dimo strano interesse per i problemi e la vita della nostra comunità. Nello stesso tempo si scusa se, per evidenti ragioni di spazio, qualche lettera dovrà essere ridotta. La Direzione inoltre si ri serva la pubblicazione di lettere che riterrà molto conflittuali. “Spira nuova aria nel Consolato?” Caro P. Giuseppe, il venerdí 11 Dicembre sono venuto a Santiago per rinnovare il passaporto. Sono entrato negli uffici del consolato e mi sono diretto allo sportello corrispondente e, oh miracolo, mi sono trovato davanti una bellissima signorina bionda che, superando le mie piú rosee previsioni, con grande amabilitá e professionalitá ha espletato la mia pratica, non dico in quattro e quattr’otto, ma addirittura in un due e due quattro; aggiungo che ho notato che negli altri sportelli, l’attenzione al pubblico era ottima. Quindi é con grande piacere che posso affermare: evviva la nuova aria che spira nel nostro Consolato! Giuseppe Degli Esposti Ass. Naz. Alpini Caro Giuseppe, non sai con quanta gioia possiamo pubblicare questa tua impressione che è maggiormente valida perchè hai dovuto affrontare un viaggio da Temuco. Un trattamento invidiabile. Ma già che ho la penna in mano non posso non attaccare bottone con te sugli Alpini. Forse tu sai che è un mio debole di famiglia. Ho partecipato alla sfilata di Brescia una quindicina di anni fa con il Coro Alpino. Alcuni volevano che sfilassi con il cappello alpino che potevo comperare a 50 Euro del tempo. Mi sono rifiutato perchè mio padre si è conquistato quell'onore di portare il cappello alpino in trincea, nella prima guerra mondiale, sparando a degli sconosciuti perchè, all'età di 19 anni gli avevano messo in mano un fucile. Lui sapeva solo maneggiare la zappa.Mi ricordo che, quando frequentavo la V elementare e studiavo la prima guerra mondiale domandavo a mio papà: "Papà raccontami qualcosa della tua vita, di quando eri in trincea, di quando eri sull'Ortigara e sul Piave". Mi guardava, faceva mezzo giro e se ne andava senza darmi una risposta. Non credo che coscientemente abbia ammazzato qualcuno. Sapeva adoperare solo la zappa! SPAZIO APERTO Auguri ai lettori Carissimi di Presenza, in questo giorno così importante, e con nostalgia per gli anni passati nel nostro caro Cile, vogliamo che giungano a voi tutti gli auguri più sinceri, con affetto da questi italo-cileni tornati in Patria! Buon anno e tanta salute! Pier Luigi Lenzetti y famiglia. Auguri dei lettori Carissimi, alla redazione di Presenza sono arrivate decine e decine di E-amil e cartoline (pensate, come quelle di un tempo, che portavano l'immmagine di un quadro di un grande artista) con bei messaggi intonati alle celebrazioni ed augurali. Grazie a tutti per la gentilezza dimostrata; e ricambiamo cordialmente gli auguri di Buon Natale e di un felice 2016. Con i sensi della più profonda stima P. Giuseppe Tommasi “Il perdono trasforma l’odio in amore e purifica il mondo” «Attraverso il perdono vinciamo il male con il bene, trasformiamo l’odio in amore e rendiamo così più pulito il mondo». Lo ha detto papa Francesco prima della preghiera dell’Angelus nel giorno in cui la Chiesa celebra Santo Stefano, il suo primo martire. «Il ricordo del primo martire – ha osservato Francesco nell’introduzione alla preghiera mariana - segue immediatamente la solennità del Natale. Ieri abbiamo contemplato l’amore misericordioso di Dio, che si è fatto carne Ricevi in ritardo PRESENZA? Se sei di Santiago chiama al Cel. 97849283 Grazie EDITRICE Parrocchia Italiana N.S. Pompei Scalabriniana *** RAPPRESENTANTE LEGALE Giulio Rubin *** DIRETTORE RESPONSABILE Claudio Massone Stagno *** DIRETTORE REDAZIONALE Giuseppe Tommasi *** COLLABORATORI Paolo Castellani Fina Franchini Gloria Nocchi Frascoli Consuelo Canessa *** CORRISPONDENTI Arica Verónica Bibiano Antofag. Rodolfo Sanchez B. Iquique Luz Savalli La Serena Caterina Pezzani Quillota E. Schiappacasse V. Alemana Gilda Rivara Valparaiso Concep. Giancarlo Carro P. Arenas Américo Diaz B. *** Contribuzione annua $ 20.000. Cheque nominativo a «Presenza» *** Stampa C. von Plate Esce il 1º e il 16 di ogni mese Avenida Ricardo Lyon 322 (Providencia) Reservas al (56 2) 2484-8484 per noi; oggi vediamo la risposta coerente del discepolo di Gesù, che dà la vita. Ieri è nato in terra il Salvatore; oggi nasce al cielo il suo testimone fedele. Ieri come oggi, compaiono le tenebre del rifiuto della vita, ma brilla ancora più forte la luce dell’amore, che vince l’odio e inaugura un mondo nuovo». Bergoglio ha poi voluto sottolineare un aspetto particolare della figura di Santo Stefano, un aspetto che lo avvicina al Signore. «È il suo perdono prima di morire lapidato. Inchiodato sulla croce, Gesù aveva detto: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno» (Lc 23,34); in modo simile Stefano «piegò le ginocchia e gridò a gran voce: “Signore, non imputare loro questo peccato”» (At 7,60). «Stefano – ha proseguito il Papa - è dunque martire, che significa testimone, perché fa come Gesù; è infatti vero testimone chi si comporta come Lui: chi prega, chi ama, chi dona, ma soprattutto chi perdona, perché il perdono, come dice la parola stessa, è l’espressione più alta del dono». Ma a cosa serve perdonare? Quali risultati porta? «Troviamo una risposta proprio nel martirio di Stefano. Tra quelli per i quali egli implorò il perdono c’era un giovane di nome Saulo; costui perseguitava la Chiesa e cercava di distruggerla (cfr At 8,3). Saulo divenne poco dopo Paolo, il grande santo, l’apostolo delle genti. Aveva ricevuto il perdono di Stefano. Possiamo dire che Paolo nasce dalla grazia di Dio e dal perdono di Stefano». Informazioni ACLI Bustamante 180 - Santiago Tel: 2665-0340; 22225247 - E-Mail: [email protected] Pagina web: www.patronatoacli.cl A PROPOSITO DE LA LIBERTAD DE OPINIÓN Y DE PRENSA El “quindicinale Presenza”, ha sido objeto de opiniones contrastantes que en algunos casos, se estiman abusivas de la libertad de opinión y de prensa que en Chile y en Italia se encuentra garantizada en la Constitución Política y en la ley. Por esta razón, en esta edición escribe el R.P Tommasi, opinión autorizada del periódico, la naturaleza y el rol de Presenza. En mi opinión personal, la libertad de expresión o de opinión es el fundamento esencial de una sociedad libre y democrática. Una conquista alcanzada con la revolución francesa en el año 1789 que luego se incorporó a la constitución de Francia de 1791, como derecho del hombre y luego a todas las constituciones nacionales. Está consagrado en el artículo 19 de la Declaración de los Derechos Humanos de 1948 y en la Convención Americana de los Derechos Humanos o Pacto de San José de Costa Rica de 1969. Es reproducido, también, en el artículo 10 de la Convención Europea de Derechos Humanos En Chile, además de la consagración en la Constitución de la Republica es materia de una ley, la n. 19.733 que versa ”sobre las libertades de opinión e información y el ejercicio del periodismo”. Nuestra constitución italiana de 1948 contiene la disposición que protege la libertad de expresión y de prensa en el artículo número 21. “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.” La stampa non puó essere soggetta ad autorizzazione o censura.” Cuando el periódico publica una opinión está haciendo uso de la libertad que la ley le reconoce y garantiza. Nadie puede ser objeto de persecución o de molestia por el uso legítimo del derecho a la libre expresión, opinión y de prensa. Sola la ley puede, en casos excepcionales, restringir o limitar este derecho. En consecuencia, toda expresión que afecte la libertad de Presenza de emitir y cumplir su rol de comunicador es arbitraria y debe ser desterrada por afectar el derecho de la prensa a informar. Este derecho debe ser respetado, incluso por aquellos que pudieran, con razón o sin ella, no compartir la línea editorial del periódico. Pudiera traer en error la circunstancia que Presenza, como toda la prensa italiana y las agencias de prensa en el exterior, disponen de una contribución fiscal anual que facilita el cumplimiento de sus funciones. Esta circunstancia no afecta ni hace perder al medio de prensa, su autonomía e independencia. En ningún caso, dicho subsidio impone la obligación de alterar la libertad de opinión reconocida por la Constitución, al contrario, es demostrativo del reconocimiento público de la ley a las funciones de la prensa en beneficio de la sociedad, en nuestro caso, “della stampa all’ estero.” Por otra parte, que Presenza se autodefina como órgano “della Comunitá italiana del Cile” non discrimina ni le impide, al contrario, ser fiel a la libertad que le reconoce la ley y la destinación a una determinada función social de carácter prioritario. En definitiva, refuerza la libre expresión de su información y opinión y la función social del medio periodístico. Quién hace uso de sus derechos no ofende a nadie. La libertad es garantía de todos, incluso de los que no participan de la línea editorial del periódico. Sin embargo, como nosotros respetamos sus opiniones no aceptamos sus descalificaciones, que estimamos contrarias al derecho de ser libres, independientes y autónomos, por voluntad de la ley chilena e italiana y de la larga tradición democrática en Chile e Italia. De lo expresado queda meridianamente claro que no es el “quindicinale” el que se ha apartado de sus funciones y responsabilidades, son en cambio unos pocos, menos de los dedos de mi mano, los que quieren alterar el ejercicio de libertad que está empeñado el medio informativo. Estoy seguro, como ha ocurrido, de la amplia disponibilidad de Presenza para publicar cuanto sea conducente para aclarar o profundizar opiniones vertidas con responsabilidad y respeto. Paolo Castellani Abbonamento 2016 - Fiducia reciproca Tanti lettori fedeli ci seguono da anni dimostrando fiducia nel nostro operato. Per poter continuare a seguirlo chiediamo ancora un segno di fedeltà. Molti pensionati ci chiedono l’abbonamento gratuito (che neghiamo a nessuno).Il fatto ci obbliga a creare una èlite di “sostenitori” che conguagliano gli abbonamenti gratuiti. Vi ringraziamo cordialmente della collaborazione. Per facilitare il versamento dell’abbonamento abbiamo aperto nel Banco de Chile la “Cuenta de Ahorro N. 08-166-01126-03” a nome di “Giuseppe Tommasi B.”. Il RUT di Giuseppe Tommasi B. è 8.322.945-4 Una volta fatto il versamento la preghiamo di inviarci per mezzo di lettera o fax la ricevuta o semplicemente informarci per E-mail o per telefono. Vedi in prima pagina, in alto. i dati. Cognome.....................Nome....................... via....................................città.................... Abbonamento normale 20.000 pesos Abbonamento sostenitore 30.000 pesos. Cheques esteso a “PRESENZA” LLEVE A SU CASA PRE-PIZZA LISTA *** PRUEBE NUESTRA FUGAZA Av. Apoquindo 4228 - teléfono 22081344 Av. B. O'Higgins 737 - teléfono 26381833 Passatempo e umore TERZA PAGINA Presenza- 1 gennaio 2016 3 Nazario sauro, il mio nonno eroe Una piazza Nazario Sauro l’abbiamo attraversata tutti nella vita: non c’è praticamente città italiana che non gliene abbia dedicata una, in buona compagnia con 40 scuole che portano il suo nome, oltre a caserme, navi, aerei, sommergibili... Ma per i più giovani Nazario Sauro rischia di restare questo, un grande nome, studiato sui libri di storia e cantato in una strofa del Piave, al quale però ben si adatta il quesito manzoniano: chi era costui? Almeno finché non spunta un altro Sauro, nipote del primo, che sui banchi di scuola semmai ha avuto il problema inverso, e cioè ammettere a chi scherzava su quella omonimia che «sì, Nazario è mio nonno, il padre di mio padre». Nome pesante da portare, specie per chi come Romano Sauro, nato in Trentino nel 1952 ma cresciuto a Roma ed entrato all’Accademia Navale di Livorno, ha a sua volta percorso una fulgida carriera sui mari del mondo col grado di ammiraglio. Invece è proprio lui a smentirci: «Pesante? Niente affatto: io da ragazzo lo consideravo un mito, ma perché non andava bene a scuola! Lo prendevo ad esempio quando mio padre mi castigava per i voti. Un giorno Nazario Sauro marinò le lezioni e scappò su una vela a due alberi per raggiungere il padre marinaio a Capodistria. In casa nostra tutto parlava di lui come eroe risorgimentale, le foto, i quadri alle pareti e sul soffitto la bandiera sabauda che aveva avvolto la sua bara nel 1919 quando era stato riesumato, ma per me era l’eroe che allo studio preferiva l’avventura». Nato a Capodistria nel 1880, nel breve interregno in cui l’Istria era sottomessa agli austriaci, il giovane Nazario entrò già in vita nell’immaginario collettivo degli italiani, ribelli al giogo asburgico, ma anche degli stessi austriaci, che lo considerarono il ricercato numero uno: per non combattere la prima guerra mondiale con la divisa austriaca e contro i suoi compatrioti italiani, raggiunse in modo rocambolesco Venezia e da quel momento ai loro occhi fu un traditore. Temuto per la conoscenza capillare delle coste e dei fondali istriani e dalmati, Sauro divenne il loro incubo: la sua figura imprendibile, avvolta nell’ampio tabarro nero, incombette ancora di più in seguito alle azioni tanto leste quanto astute con le quali addirittura ridicolizzò le difese asburgiche. Avvenne ad esempio il 12 giugno 1916 durante la famosa «beffa di Parenzo», quando Sauro condusse bellamente il cacciatorpediniere Zeffiro nel porto della cittadina istriana occupata dagli austriaci, sventolando non una ma due bandiere della Regia Marina Italiana. Un’azione talmente temeraria che le tre sentinelle asburgiche non credettero (letteralmente) a ciò che vedevano e lo aiutarono nelle manovre di ormeggio obbedendo ai suoi ordini gridati in dialetto istro-veneto (la lingua con cui anche gli austriaci si esprimevano, in terre che per secoli erano state Repubblica di San Marco). Le povere sentinelle furono costrette a rivelare il luogo in cui erano nascosti gli idrovolanti che ogni giorno sganciavano il loro carico di morte su Venezia e «nemmeno un minuto dopo la confessione, i cannoni italiani già stavano bombardando gli aerei - scrive il nipote -. Sauro distribuì alla gente che intanto si era radunata nel porto copie di giornali italiani che annunciavano le nostre vittorie sul mare e sugli altipiani trentini». Le sue imprese divennero subito leggendarie e il suo spirito indomabile accese gli Mausoleo Italiano animi di tanti irredentisti pronti a seguirlo. L’amore per l’Italia, però, lo portò anche a missioni umanitarie ante litteram insieme ad altri esuli irredenti, come nel gennaio del 1915, quando un devastante terremoto in Abruzzo uccise 30mila persone e sbriciolò i paesi: «Rispecchia il suo considerare tutti gli italiani suoi fratelli - dice il nipote -, ma anche lo spirito di solidarietà che aveva verso tutte le persone deboli». Una curiosità: insieme a Sauro partì per l’Abruzzo un gruppo di irredentisti istriani e trentini tra i quali Antonio Bergamas (che poi sarebbe caduto sulle Alpi in combattimento), figlio di Maria Bergamas, la «madre di tutte le madri», la donna che al termine della guerra sceglierà la salma del Milite ignoto. Romano non ha mai incontrato suo nonno, morto impiccato a Pola il 10 agosto 1916, solo due anni prima del ritorno della città agli italiani, ma ricorda bene «nonna Nina, sua moglie, morta quando avevo 7 anni» e il velo di tristezza che sempre aveva sul volto. L’impronta di Nazario resta nella vita dei Sauro, non a caso tutti uomini di mare, e «la sua storia è scritta nei nomi che tutti noi portiamo - sorride Romano -. I cinque figli di Nazario e Nina si chiamavano Nino in memoria di Bixio, Anita per la moglie di Garibaldi, Libero che era mio padre, Italo, e infine la più piccola era zia Albania, in onore di una nazione che come l’Italia combatteva per l’indipendenza: ai patrioti albanesi mio nonno mandò aiuti e armi contro l’occupatore ottomano». Una tradizione, quella dei nomi patriottici, che poi Libero ha continuato con Romano e i suoi fratelli: Adria in onore del loro amato mare, Dalmazio e Giuliana per le terre giulianodalmate, Marco per la Repubblica Serenissima e appunto Romano, come l’arena di Pola. Quella Pola in cui a 36 anni Nazario fu però impiccato, dopo la drammatica cattura allo scoglio della Giliola il 31 luglio 1916, l’ultima delle sue beffe all’impero austroungarico, finita male. Fu un’esecuzione ad alta tensione, con gli austriaci ansiosi di porre fine a quella vita pericolosa e Sauro che pretese di salire sul patibolo indossando il berretto da ufficiale della Regia Marina italiana. I verbali del processo riportati nel libro di Romano Sauro ridanno pathos a un episodio che abbiamo studiato a scuola, quello della madre che, nel tentativo di salvargli la vita, negò invano che quell’uomo fosse suo figlio. Sono scomparsi da poco gli ultimi testimoni lo ricordavano mentre urlava più volte «Viva l’Italia» finché il cappio non si strinse. Anche la sua salma era «pericolosa», tant’è che fu seppellita di nascosto la notte stessa in luogo sconsacrato, ma una ragazza italiana di Pola vide la scena e riferì il luogo dell’inumazione, da quel giorno cosparso di fiori nonostante i divieti asburgici. Non appena Pola tornò italiana, la salma ebbe alta sepoltura nel cimitero di Marina, avvolta nel Tricolore e tra ali di folla. La stessa folla che trent’anni più tardi, il 7 marzo 1947, fuggendo l’orrore delle foibe, lascerà al nuovo occupatore jugoslavo ogni bene ma non quella salma, imbarcata con gli esuli sulla nave «Toscana». Indirizzi Utili Ambasciata d’Italia - Clemente Fabres 1050, - Providencia Tel.: 224708400 - E-Mail: [email protected] Consolato - Román Diaz 1270, Santiago Tel: 224708400 - E-Mail:[email protected] Camera di Commercio- Luis Thayer Ojeda 073,Piso l2, Provi. Tel.: 562/222322618 - Fax: 562/222330973- E-Mail: [email protected] Istituto Italiano di Cultura - Triana 843, Providencia Tel.: 23 2038170 www.iicsantiago.estei.it ICE Agenzia per la promozione all 'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane Clemente Fabres 1050 (Prov.)Tel. 223039330 E.mail: Santiago@ice. it COMITES -Av.Apoquindo 6589 - Las Condes - Tel. 222129455 CARI -Av. Bustamante 180 - Providencia - Tel: 222229328 Circolo di Professionisti di Origine Italiana Av. Apoquindo 6589 - Las Condes - Tel: 222425012 - 222481503 Club Stadio Italiano Av. Apoquindo 6589, Las Condes -Tel: 224847000 Central. Scuola Italiana Vittorio Montiglio Las Flores 12707, Las Condes - Tel: 225927500 Parrocchia Italiana- Av. Bustamante 180 Providencia [email protected] - Te: 22229328 - Fax: 226354127 Hogar Italiano - Holanda 3639, Ñuñoa - Tel: 222055476 Umanitaria - Av. Vicuña Mackenna 83 - Santiago - Tel: 26342500 Pompa Italia - República 96 - Santiago -Tel: 226992222 - [email protected] www.vigilidelfuoco.cl ACLI -Asociación Cristiana de los Trabajadores Italianos Bustamante 180 (Parrocchia Italiana) - Tel 22665-0340 COIA: Bustamante 180 -Providencia Tel. 26345247 Associazione Ligure contatto Sig.ra Rina Garibaldi 02 2192144; Dr. Augusto Brizzolara specialista in Geriatria e Gerontologia El Trovador 4280 Of. 1108 -Las Condes Fono-Fax: 2342 5139 Beeper 737 8087 -Cod 8784 Av. Vicuña Mackenna 83 - Santiago - Tel: 26342500 Sig. Aldo Solari al telefono 02 7926752 4 Presenza- 1 gennaio 2016 ITALIA E ITALIANI La “mamma” del Drake: quando il Cavallino inseguiva il Biscione Quando Enzo Ferrari batté per la prima volta l’Alfetta 159, negli anni che la vita tornava a correre e vincere dopo le tragedie della seconda guerra mondiale, confessò di aver pianto di gioia, ma con «lacrime anche di dispiacere, perché quel giorno pensai: ho ucciso mia madre». In fondo è vero. Era nata con lui, nel 1929, la S. A. Scuderia Ferrari che correva con automobili fornite esclusivamente dall’Alfa Romeo, rappresentando il reparto corse del Biscione. Ma in quella storia, come in tutti i miti, c’erano leggende fatte di tanti volti e di una sola cosa più delle altre: il coraggio. Si può raccontarlo in un mucchio di modi, il coraggio, però a volte non ne basta nessuno, perché c’è sempre un numero in più nel destino quando corre Nuvolari con la sua Alfa rossa, come cantava Lucio Dalla, e quando passa gli alberi della strada strisciano sulla piana e la polvere è spazzata via. È che le imprese sono come quelle corse: alle Milla Miglia, la sua prima gara con il biscione, il Nivola si mise dietro a Varzi a fari spenti, rischiando la vita nel buio e nel gran fumo di pietrisco che lo investiva, per non essere visto e superarlo prima del traguardo. E nel 1950 e nel ‘51, quando nacque il campionato mondiale di F1, l’Alfa Romeo era la casa più povera di tutte e aveva partecipato a quelle gare con fondi molto esigui, usando esclusivamente tecnologie e materiali prebellici, contro i grandi colossi automobilistici pieni di soldi e risorse inarrivabili. Il biscione, invece, finì per utilizzare solo 9 monoblocchi, tutti costruiti Tenga el mejor punto de vista P. de Valdivia 3015 F. 22690791 Moneda 708 F. 26649244 San Antonio 325 F. 26325512 Silvano tavonatti a. [email protected] prima della seconda guerra mondiale. Eppure, nel ‘50 trionfò in 6 gare su 7 aggiudicandosi il titolo con Farina, e l’anno dopo dominò di nuovo con Manuel Fangio e la sua 159, battendo proprio la Ferrari di Ascari LA SPINTA DEL CORAGGIO Il coraggio è questa cosa qui. La forza di vincere quando non si è i più poten- Sorrentino trionfa agli European Film Awards: tre premi a “Youth-La giovinezza” L’italiano Paolo Sorrentino trionfa alla 28a edizione degli European Film Awards con il film Youth-La giovinezza che incassa il premio come migliore pellicola, mentre lui si aggiudica la vittoria come migliore regista. Michael Caine protagonista del film, vince il premio come migliore attore. A Berlino Sorrentino era tra i favoriti con ben cinque nomination. Niente invece è andato a Nanni Moretti che correva con il film Mia madre nelle categorie miglior regista e miglior attrice (Margheria Buy). Premiata come miglior interprete femminile Charlotte Rampling, - cui era già andato anche il premio alla carriera - protagonista della pellicola 45 anni. ti, la voglia di costruire una storia buttando il cuore oltre l’ostacolo. Quasi nessuno ce la fa. Ma chiunque ce la può fare. È questo il suo fascino. Tutta la leggenda dell’Alfa è fatta così, sotto al segno della velocità, da quando è nata, il 24 giugno 1910, l’Anonima Lombarda Fabbrica Automobili, nell’anno in cui Charles Rolls faceva il primo volo in aereo sulla Manica, fino al giorno in cui Enzo Ferrari cominciò a correre sulle macchine del biscione, nel 1920, piazzandoci sopra il cavallino rampante 3 anni appresso, dopo aver ricevuto il simbolo in dono dalla contessa Paolina Biancoli, madre di Francesco Baracca, eroe della prima guerra mondiale, che gli disse di tenerlo sempre con sé: «Le porterà fortuna». È vero. Ma la fortuna è come il coraggio. Fino al ‘39 tra vicende alterne il Drake rimase col Biscione. Per questo, nel 1952, quando vinse il primo mondiale di F1, scrisse al direttore generale dell’Alfa una lettera quasi struggente: «Ho vissuto 20 anni con voi: quanti fatti, eventi, uomini sono passati. Ognuno e tutti li ho ricordati oggi. Nutro ancora per la nostra Alfa l’adolescente tenerezza del primo amore, l’immacolato affetto per la mamma». TRA SPORT E LEGGENDA Dal 1960 l’Alfa è entrata e uscita dalla F1, tornando alle corse come costruttore nel 1979 sotto la spinta di Carlo Chiti. Non è più tornata quella dei tempi andati. Ma la velocità è cambiata: corre più nel mare del web che nel cuore degli uomini. Chissà se adesso basterà ritrovare il coraggio di un tempo, quando Nuvolari dopo aver rotto la molla dell’acceleratore vinse il circuito delle 3 Province, nel 1932, con la sua Alfa 1750 6 cilindri controllando sterzo, freno e frizione mentre il meccanico regolava l’acceleratore con la cintura dei pantaloni che passava attraverso il cofano. Al giornalista che gli chiedeva se aveva avuto problemi con i freni, rispose con stupore togliendosi la polvere nera dal viso: «I freni? A che servono i freni?». Ma Nuvolari era basso di statura, 50 chili d’ossa al di sotto del normale, e il coraggio a quei tempi uno poteva trovarlo anche solo dentro di sé. Oggi bisognerà cercarlo per altre strade, che non passano più tra filari di pioppi e nuvole di polvere sui contadini ai bordi dei campi. Oggi, come disse il Drake senza sorridere dietro ai suoi occhiali neri, «il segreto è il lavoro. Ricominciare quando gli altri finiscono». In fondo, dev’essere quello che fece l’Alfa nel 1950, quando batté i più ricchi. Beh, buona fortuna. Coalizione di 34 Paesi islamici contro l’Isis L’Arabia Saudita ha annunciato una coalizione militare contro il terrorismo composta da 34 Paesi islamici e che può contare sull’appoggio di altri 10, tra cui l’Indonesia. Ci sono le monarchie del Golfo, la Turchia, l’Egitto il Pakistan e diversi paesi africani. La base operativa sarà a Riad. L’obiettivo è «serrare le fila e unire gli sforzi per combattere il terrorismo» in tutte le sue forme e manifestazioni. IL NUOVO IMPEGNO DEGLI STATI DEL GOLFO L’Arabia Saudita come altri stati del Golfo (Emirati e Qatar) partecipano già alla coalizione a guida Usa che combatte contro lo Stato Islamico, ma negli ultimi tempi il loro impegno era stato piuttosto limitato. In particolare Riad e gli Emirati hanno spostato la loro attenzione sullo Yemen dove si sono impegnati con raid aerei contro i ribelli sciiti Huthi che per i loro interessi regionali rappresentano una minaccia molto più pressante. Non è detto quindi che l’impegno di questa coalizione contro il terrorismo vada necessariamente solo nella direzione auspicata dal presidente Obama. CHI C’E’ E CHI MANCA Il ministro della Difesa, il principe Mohammad bin Salman Al Saud, ha precisato che l’alleanza non combatterà solo l’Isis, ma «tutti i gruppi terroristici che abbiamo di fronte». I gruppi terroristici saranno sfidati non solo militarmente, ma anche attraverso «l’ideologia e mediaticamente». Accanto all’Arabia Saudita della coalizione faranno parte Giordania, Emirati, Pakistan, Bahrein, Bangladesh, Benin, Turchia, Ciad, Togo, Tunisia, Gibuti, Senegal, Sudan, Sierra Leone, Gabon, Somalia, Guinea, l’Autorità nazionale palestinese, Comore, Costa d’Avorio, Kuwait, Libano, Egitto, Libia, Maldive, Marocco, Mauritania, Niger, Nigeria e Yemen. L’Indonesia ed altri dieci paesi islamici, secondo il comunicato, hanno manifestato il loro appoggio alla coalizione. Mancano invece l’Iran, il potente rivale sciita di Riad, né la Siria o l’Iraq. IL PRESSING DI OBAMA Il regno saudita è la culla dell’ideologia wahabita, una versione molto rigorosa dell’Islam sunnita, che viene spesso accusato dall’Occidente di avere un atteggiamento troppo blando con il terrorismo. L’inatteso annuncio è arrivato dopo che tanto in Europa che in Usa si erano levate numerose voci che accusavano Riad di finanziare i gruppi estremisti. Nelle ultime settimane gli Usa avevano moltiplicato gli appelli sulla necessità di mobilitare truppe di terra, in particolare arabe. Proprio lunedì sera, da Washington, il presidente americano, Barack Obama, aveva invocato un più forte sostegno militare dei Paesi della regione alla coalizione anti-Isis. A questo fine, dalla Turchia, prima tappa del suo tour in Medio Oriente per coalizzare il consenso, del segretario alla Difesa americano, Ash Carter, ha chiesto ad Ankara di controllare meglio il confine con la Siria, in particolare il centinaio di chilometri di frontiera che si ritiene sia utilizzato dall’Isis per il contrabbando e anche per fare passare, in un senso e nell’altro, i terroristi. KERRY A MOSCA Adesso, si attendono gli sviluppi da Mosca, dove Russia e Stati Uniti tentano di avvicinare le posizioni tanto sulla lotta all’Isis che per quanto riguarda la transizione a Damasco. Salutando il suo omologo russo, Serghei Lavrov, il segretario di Stato americano, John Kerry, ha detto esplicitamente che spera di trovare «un terreno comune» con la Russia. E Lavrov si è augurato di poter discutere anche delle attività dell’Isis in Libia, Iraq, Yemen e Afghanistam oltreché del conflitto israelo-palestinese. «Il problema del terrorismo è certamente più ampio che solo le questioni legate alla Siria». Dopo Lavrov, Kerry e Lavrov sono stati ricevuti dal presidente, Vladimir Putin. Cristiani «protetti» dai musulmani Nuovo attacco dei miliziani islamici somali di alShabaab nella contea di Mandera, nel nordest del Kenya. I miliziani hanno crivellato di colpi un bus, uccidendo due persone, secondo quanto riferito dalla polizia locale e da un portavoce del gruppo terroristico. Dopo un attacco simile avvenuto circa un anno fa, in cui i terroristi presero d’assalto un autobus nella stessa zona e uccisero 28 passeggeri non musulmani, separandogli dagli islamici, la polizia ha fornito scorte armate ai pullman in transito nell’area. Tuttavia il portavoce della polizia, Charles Owino, ha spiegato che il bus attaccato ieri non era scortato perché aveva saltato un posto di blocco predisposto alla fornitura della protezione. Owino ha affermato che altre quattro persone sono rimaste ferite nell’attacco. Sheikh Abdiasis Abu Musab, portavoce militare di al-Shabab, ha rivendicato la responsabilità dell’assalto. «Ci siamo noi dietro l’attacco – ha detto in un comunicato –. Alcuni nemici cristiani sono morti e altri sono rimasti feriti», ha aggiunto. «Gli assalitori hanno cercato di far fermare l’autobus, poi hanno sparato una sventagliata di colpi quando l’autista si è rifiutato di fermarsi », ha riferito ad al-JazeeraMohamud Saleh, governatore della regione nordorientale di Mandera. Secondo alcuni testimoni, un gruppo di passeggeri islamici che si trovava a bordo del bus ha protetto questa volta i passeggeri cristiani rifiutandosi di farsi dividere in due gruppi distinti. Hanno detto ai militanti di «ucciderli tutti insieme o di lasciarli andare», hanno spiegato le autorità locali. Il veicolo al momento dell’attacco era in servizio dalla capitale Nairobi alla città di Mandera. Quando gli shabaab uccisero 148 persone in un attacco all’università di Garissa ad aprile, i militanti divisero i cristiani dai musulmani e spararono ai primi a bruciapelo, liberando invece la maggior parte dei musulmani. Al-Shabaab ha dichiarato in passato che porterà avanti i propri attacchi in Kenya fino a quando Nairobi non avrà ritirato le proprie truppe dalla missione dell’Unione Africana operativa in Somalia contro il gruppo. I militanti sostengono inoltre che il nordest del Kenya dovrebbe fare parte del territorio della Somalia. Francia: compra finto pancione, polizia l'arresta temendo attentato Nuovo fermo antiterrorismo in Francia. Una coppia di Montpellier, nel sud della Francia, è stata posta in stato di fermo dopo che lei aveva comprato su internet una finta pancia da donna incinta che sarebbe potuta servire a un attacco kamikaze. Già il 15 dicembre scorso questa giovane francese di 23 anni convertita all'Islam più radicale e il suo compagno di 35 originario del Ciad erano stati posti in stato di fermo per apologia del terrorismo in un'altra inchiesta locale, riferisce il Midi Libre. Durante una perquisizione in casa, è stata infatti scoperto il finto pancione acquistato su internet. E' stato completamente svuotato del suo contenuto e coperto da carta in alluminio. La donna, di nome Camille, ha spiegato agli agenti che voleva servirsene per rubare nei supermercati. ITALIA E ITALIANI Alla conquista del mondo (con un giro di giostra ): ecco dove nascono i divertimenti da export Dalla nebbia che avvolge e quasi nasconde il Po e quelle palizzate di erba verde che sono i suoi argini, spuntano cavalli a dondolo in legno, canguri e cammelli di plastica coloratissimi, persino un Michael Jackson in cartone alto dieci volte tanto quello che era l’originale. Siamo a Bergantino, il secondo paese della provincia di Rovigo appena oltre il confine con quella di Mantova, che prende il nome dal veliero dai due alberi e le vele quadre, il brigantino, sul quale gli apicoltori della zona facevano viaggiare il loro squisito miele, oppure dai briganti che facevano razzie nel circondario. Adesso, però, è conosciuto in tutto il mondo - forse un po’ meno in Italia -, come il paese della giostra. In questa che è la perla del nascente Distretto Veneto, 500 artigiani creano con le loro mani le attrazioni destinate ai 300 luna park fissi europei e alle 30 mila manifestazioni temporanee in cui si divertono ogni anno un miliardo e seicento mila visitatori per un fatturato locale di 80 milioni di euro, realizzato grazie soprattutto alle esportazioni in Medio Oriente, America settentrionale e meridionale, Estremo Oriente, Asia Centrale, Australia e Nuova Zelanda. Numeri da capogiro in questa economia italiana che tanto decanta un crescita del pil pari a un modesto +0,7%: a Bergantino la disoccupazione è pari a zero! «Anche da noi, comunque, tutto cominciò da una crisi, quella del ‘29. Umberto Bacchiega e Umberto Favalli, due meccanici di biciclette che in inverno arrotondavano i miseri guadagni vendendo torte sfornate dalle mogli alle fiere - racconta il sindaco Giovanni Rizzati guidandoci nella vista di quel gioiello che è il Museo Storico della Giostra e dello Spettacolo Popolare allestito nel Palazzo Strozzi, ramo mantovano della celebre famiglia fiorentina, dove ci sono testimonianze fotografiche, video, modellini di luna park, tiri a segno e organetti d’epoca -, notarono come i pagamenti per accedere alle attrazioni fossero anticipati. Contarono coi passi le dimensioni di un autoscontro, le segnarono sul pacchetto delle sigarette e tornati nella loro officina, ne costruirono uno tutto nuovo che qualche mese dopo fecero provare agli altri abitanti di Bergantino». Il successo fu tale che in un paio di decenni dopo erano 120 le famiglie che si dedicavano alla costruzione delle giostre e anche a gestirne il funzionamento nei luna park prima dell’Alta Italia e poi Presepe trentino in Piazza San Pietro: segno di fede e fraternità Il Presepe allestito quest'anno in Piazza San Pietro è opera della comunità trentina. Al microfono di Luca Collodi, ce ne parla il coordinatore dell'iniziativa della Provincia autonoma di Trento, Dino Leonesi: R. – Vorrei fare una premessa che spiega il motivo per cui Trento ha voluto essere in Piazza San Pietro per realizzare il grande Presepe: perché, soprattutto quest’anno, sul piano valoriale, la comunità trentina ha la convinzione forte che non ci sia simbologia più potente e più universalmente conosciuta come quella del Presepe. Infatti a poche settimane dal Sinodo straordinario sulla famiglia, riteniamo che la Santa Famiglia di Nazareth ricordi che l’umanità è costituita anche e soprattutto da chi fatica a tenere il passo di un mondo troppo orientato sul “diviso” piuttosto che sulla comunità. Quindi guardando il Presepe non possiamo non pensare alle immani tragedie dell’immigrazione, della povertà, della fuga dai conflitti che hanno spento le vite di tanti innocenti a pochi metri dalla terra promessa. Allora da un decennio la provincia autonoma di Trento ha fatto un percorso estremamente puntuale per quanto attiene alla valorizzazione dell’idea del Presepe. d’Europa e del mondo intero. Questo è un paese di fabbri, meccanici, falegnami, elettricisti, sarti che costruiscono le giostre ed esercenti dello spettacolo viaggianti da marzo a ottobre, che poi in inverno tornano a casa per la manutenzione e per creare nuove attrazioni. Se si apre il portone del capannone di Enrico Stefanoni, ad esempio, ci si trova d’improvviso... in una foresta di ghiaccio insieme agli husky: il titolare con Eric e il figlio Luigi Perrier, giostrai di Annecy in Francia, stanno saldando la giostra Antartic. Adriano Soffiatti la sua attrazione, invece, la tiene impacchetta nel garage: «In gennaio però comincia la stagione delle fiere e starò in giro per nove mesi. La giostra è reale e al tempo stesso un’illusione: è composta da oltre 100 mila pezzi ma poi si smonta e la devi montare di nuovo in poche ore». Gli abitanti di questo piccolo paese in riva al Po sono viaggiatori, aedi, inventori, poliglotti. Soprattutto Giorgio Cuoghi, che ha illuminato persino il mitico luna park di Coney Island a Brooklyn. «Da piccoli restavamo incantati ad ascoltare per ore i compaesani che tornavano dai loro viaggi, imparavamo usi, costumi, culture, lingue, poi siamo partiti anche noi arrivando negli angoli più sperduti della Cina e dell’Oceania...». La prossima volta che salite in giostra ricordatevi la «favola» di Bergantino. Presenza- 1 gennaio 2016 Santo Domingo, una medaglia all’ex carabiniere che salvò 14 naufraghi Decorato Cipolla, luogotenente in pensione. L’anno scorso ha soccorso un «Il mare era in tempesta e non si vedeva nulla all’orizzonte. Incrociai il primo cadavere appena arrivato sul posto, in mezzo a onde altissime, e poi, in lontananza, vidi questi disperati aggrappati a un bidone che galleggiava e la barca rovesciata con altre persone allo stremo. Le raggiungemmo e le issammo a bordo una alla volta». A parlare è Sergio Cipolla, 55 anni, ex luogotenente dei carabinieri in pensione. Nell’Arma è stato per trentacinque anni, prima del congedo era istruttore di tiro a Chieti. Poi si è dedicato al volontariato. La premiazione L’anno scorso Cipolla ha salvato quattordici persone nel corso di un naufragio costato la vita a tre uomini al largo di Boca Chica, davanti alle coste di Santo Domingo. Ed è per questo che, qualche settimana fa, ha ricevuto il premio per il migliore e più importante salvataggio effettuato nell’area dei Caraibi, un riconoscimento prestigioso che viene assegnato ogni anno dall’Afras (Association for Rescue at Sea), l’organizzazione americana che sostiene i volontari della guardia costiera, e che gli è stato consegnato da una delegazione della Coast Guard statunitense. La cerimonia ufficiale si è svolta a Santo Domingo alla presenza del comandante generale della Marina dominicana e del vice ministro della Difesa, che hanno insignito Cipolla anche della medaglia d’ono- re al merito. È la prima volta, hanno sottolineato i cronisti locali, che il premio Afras per i salvataggi nei Caraibi viene assegnato alla Repubblica Dominicana. Sergio Cipolla vive a Santo Domingo ma, fino a tre anni fa, risiedeva a Pescara ed era responsabile del nucleo sommozzatori di protezione civile “Insieme nel Blu”, un gruppo di volontari distintosi alcuni anni fa per una serie di collaborazioni in ambito archeologico (tra le quali il ritrovamento di prove che dimostrerebbero l’esistenza della città sommersa di Buca al largo di Termoli) e ha operato anche a L’Aquila dopo il terremoto. Qui l’ex carabiniere dirigeva il campo di accoglienza a San Martino d’Ocre. Da L’Aquila ai Caraibi Il primo contatto con la Repubblica Dominicana Cipolla l’ha avuto proprio dopo l’esperienza post-sisma. Era andato per una breve vacanza («Volevo stare al caldo dopo aver patito tanto freddo») e invece, in breve tempo, ha maturato la decisione di prendere la residenza «dove fa caldo tutto l’anno, la vita è più tranquilla, si possono mangiare piatti locali con tre euro e le tasse non sono un incubo». La moglie Francesca Toro e i due figli Valerio e Luca, rispettivamente 30 e 23 anni, lo vanno a trovare regolarmente e presto si sta- 5 biliranno definitivamente con lui per aiutarlo ad avviare un’impresa o un’attività «che abbia a che fare con il mare». A Santo Domingo, attualmente, Cipolla è il comandante dell’unità di salvamento e soccorso in mare appartenente agli “Auxiliares Navales Dominicanos” e collabora con la Marina per le attività di addestramento, ricerca e soccorso in mare. Dall’Italia ha portato l’esperienza accumulata in tema di sicurezza. «Qui erano indietro rispetto a noi e la mortalità per incidenti in mare era alta – spiega -, io ho iniziato facendo prima una serie di lezioni di primo soccorso agli assistenti bagnanti e poi, man mano, creando una unita di soccorso composta da uomini presi da ogni corpo dello Stato». Sergio non ha intenzione di tornare in Italia. «Sono nauseato dalla situazione in cui versa il nostro Paese, rovinato dalla politica e senza prospettive per i giovani». Tornerà, promette, «ma solo per una vacanza, ora le parti si sono invertite». Anno nuovo elettrico con i veicoli dal cuore green Muoversi nella giungla urbana non è mai cosa semplice: ogni giorno bisogna fare i conti con quella massiccia dose di stress generata dal traffico, dalle file al semaforo, dalla lotta al parcheggio e quanto altro possa contribuire a fare iniziare una giornata con il piede sbagliato. A rendere l’umore meno nero e, soprattutto, a rendere meno inquinato l’ambiente, sono quei mezzi a due ruote che premiano chi sceglie di viaggiare elettrico: perché dunque non pensare di mettere proprio sotto l’albero un’idea originale e, allo stesso tempo ecologica, insomma un modo salutare per percorrere le corte distanze? L’azienda vicentina Askoll tende la mano a chi teme la fatica: la chiave del futuro è nella bicicletta a pedalata assistita che dà una svolta green alla mobilità urbana. A rendere la vita una passeggiata di salute è lei, la eB1 , veicolo 100% elettrico e Made in Italy, un mezzo maneggevole pronto a fare la felicità di coloro che intendono muoversi in totale libertà, sicurezza, senza inquinare e rinunciare allo stile. Il mezzo infatti, oltre a offrire cambio automatico con 4 modalità di assistenza pedalata, sfoggia un design al passo con i tempi, 14 le combinazioni di colore e tanti i dettagli di grande gusto come le cuciture a vista di sella e manopole, cambio automatico, luci a led, freni retroversi e cavi del sistema frenante nascosti all’interno della struttura. Due i concetti che riassumono questo mezzo ovvero grande risparmio energetico e tecnologia di ultima generazione: a facilitare gli spostamenti il telaio in alluminio sagomato che consente una facile salita e discesa e una batteria agli ioni di litio da 300 Wh che alimenta il motore elettrico all’interno del mozzo anteriore pronto a spingere fino ai 25 km/h senza alcuna difficoltà. La batteria si ricarica in tre ore e, per un ciclo completo di ricarica da 0% a 100%, si spendono solo 5 centesimi e spetta al computer di bordo segnalare al viaggiatore lo stato di carica della batteria e la percorrenza residua. Naufragio in Turchia, 8 migranti morti, 6 sono bambini Nuova tragedia del mare al largo della Turchia: 19 migranti, tra cui sei bambini, sono affogati nel naufragio di una barca al largo di Izmir, nell'Egeo. Altre 21 persone sono state tratte in salvo mentre sono ancora in corso le ricerche di possibili sopravvissuti. San Luis 5358 (60-62-64) Peñalolen (02) 298 15 58 298 24 02 Fax (02) 322 03 95 www.carnessori.cl Vacuno Cerdo Sub productos Arrollados Hamburguesas Cordeo Lechón Pollo Pavo Jabalí Puro Ciervo Avestruz Codornices Pato Neozelandés Conejo Guayu 100% Orgánico Quesos 6 Presenza- 1 gennaio 2016 SCUOLA ITALIANA DI SANTIAGO Premiazione 2015 Editoriale Alle porte del 2016, vogliamo ricordare le intense emozioni vissute a Scuola al termine del 2015. Abbiamo salutato le Quarte Medie Superiori in diverse celebrazioni, abbiamo riconosciuto e premiato l’impegno e lo sforzo dei nostri migliori alunni ed abbiamo vissuto meravigliose feste per la chiusura dell’anno scolastico dei più piccoli della Scuola Nido, della Scuola dell’Infanzia e della Scuola Primaria. Vogliamo inoltre menzionare le attività culturali dei nostri alunni che ancora una volta ci hanno sorpreso con il progetto interdisciplinare Teatro Nero delle Seconde Medie Superiori. Infine, come sempre, le belle notizie sportive hanno avuto il loro riconoscimento nella “Colazione dei Campioni”, risaltando la grande partecipazione del nostro alunno Juan José García nei Giochi Sudamericani Scolastici in Paraguay e l’eccellente gara della tradizionale Coppa Babbo Cannoniere, con la partecipazione di genitori e di funzionari della Scuola. Ormai il 2015 è passato e vi desideriamo il meglio per questo 2016 che sta iniziando. Buona lettura! Alejandra Calcagni Tomasov [email protected] Con la gentile collaborazione della Prof.ssa Silvia Perroni Letrilandia Giovedì 17 dicembre si è svolta la cerimonia di premiazione dalla 5° alla IV° Superiore, per riconoscere un gruppo di alunni che si sono distinti durante l’anno scolastico. I premi erano quelli di “Italiano”, “Miglior Compagno”, “Biculturale”, “Scuola”, “Eccellenza Accademica” e “Nominati al Gellona”. Colazione dei Campioni Mercoledì 2 dicembre si è svolta la “Colazione dei Campioni”, un allegro momento organizzato per celebrare i nostri alunni dalla 1° Elementare alla IV° Media Superiore che hanno trionfato in diversi sport come la Ginnastica Artistica, la Danza, il Calcio Femminile, la Pallacanestro, il Nuoto, l’Atletica Leggere e le Bocce, ed in gare di Matematica. Tra le attività di questa fine di anno scolastico, la Prima classe della Scuola Elementare ha presentato il musical Letrilandia, con il quale i nostri alunni hanno imparato ad essere felici, a leggere ed a scrivere. Vi presentiamo alcune belle immagini di questa attività! Il vincitore del Premio Gellona è stato José Pablo Arnés, eccellente alunno e presidente del C.A.S.I. 2015, il quale ha dimostrato la sua integrità durante la sua permanenza a Scuola. Auguri per il tuo impegno, il tuo sforzo e per tutto l’affetto dato! In questo incontro i bambini ed i ragazzi hanno condiviso un gradevole momento assieme ai loro insegnanti intorno ad una colazione, ricevendo il riconoscimento dal rettore Sig. Italo Oddone, da Daniel Muñoz, Coordinatore di Sport, e da Michela Cuomo, Capo del Dipartimento di Matematica e Fisica. Auguri bambini e ragazzi! SCUOLA ITALIANA DI SANTIAGO Babbo Cannoniere (Por Daniel Muñoz, Coordinador Deportes) El jueves 10 de diciembre se jugó la última fecha de la copa Babbo Cannoniere 2015, que en su novena versión tuvo una participación de 8 equipos: Sopranos, Trentamilan, Bestia Nera, Lollobrigidos, Neroazurri, Milán, Cosa Nostra y Profesores. En una muy buen final se enfrentaron Profesores y Sopranos, quienes durante el tiempo reglamentario de juego terminaron empatados, luego en alargue volvieron a empatar y para lograr el desempate se llegó a la tanda de penales donde Profesores Ganó por 3x2 sobre Sopranos. ¡Felicitamos a los padres que se inscribieron y motivaron por jugar en esta gran y tradicional copa! XXI Juegos Sudamericanos Escolares en Paraguay (Por el Equipo de Atletismo de la Scuola Italiana) El alumno y atleta Juan José García Casas representante de Chile, se lució en la prueba Salto Alto Varones final, de los Juegos Sudamericanos Escolares Paraguay 2015, consiguiendo el 2° lugar con su mejor registro de 1.88 metros. La reñida competencia se desarrolló junto al atleta Fabian Valencia seleccionado de Ecuador, quien obtuvo la medalla de oro con igual registro, mientras que Junior Texeira de Brasil se quedó con el bronce. Felicitamos a nuestro seleccionado nacional Juan José García Casas por su esfuerzo, progreso y destacada participación en los XXI Juegos Sudamericanos Escolares realizados en Asunción, Paraguay 2015. La magia del Teatro Nero Tra il 30 novembre ed il 3 dicembre è stato presentato il progetto interdisciplinare di Arte, Musica e Tecnologia “Teatro Nero nella Scuola”, con la partecipazione degli alunni delle II° Medie Superiori. Le opere scelte sono state “Pinocchio”, “Alice nel Paese delle Meraviglie” e “Peter Pan”. Presenza- 1 gennaio 2016 7 8 COLLETTIVITÁ Presenza- 1 gennaio 2016 Il Natale all’Hogar Italiano con un sogno nel cassetto! La Befana in Parrocchia Ad essere sincero nella serata del presepio tradizionale che si allestisce tutti gli anni nella nostra Casa di Risposo in preparazione al Natale ho sentito la mancanza dei personaggi in carne ed ossa occupanti la grotta santa, della processione dei Re Magi che portavano i loro doni a Gesù Bambino, della loro recitazione. Capisco che era un sacrificio molto grande tenerli lì, sotto il sole, in piedi o ginocchio per molto tempo… (grazie attori del passato). Ma alla Casa di Riposo si va sempre volentieri per condividere un po’ di tempo con i nostri anziani, con il Consiglio Direttivo, anima dell’opera, delle Volontarie ed ascoltare con attenzione i propositi, le difficoltà e le realizzazioni in cartella nel discorso della Presidente Mariuccia Magnani. Presenti José Odone, Presidente del Consiglio delle Istituzioni di Santiago, Nello Gargiulo consigliere del CGIE, Claudio Curelli Presidente del Comites, Leopoldo Cursos del Prof. Blanco Como todos los años, se dio término a los Cursos de Lengua y Cultura Italianas en la Parroquia de Nuestra Señora de Pompeya. Y, nuevamente, habrá dos cursos durante el mes de enero: 1º - CURSO INTENSIVO de 12 lecciones de 90 minutos, que parte de cero. Valor $60.000.- (sesenta mil pesos), con horario flexible. Empieza el lunes 04 de enero de 2016 a las 10.30 horas y después se va fijando vez por vez, según la disponibilidad de los participantes. Se suele terminar en la tercera semana de enero. 2º - CURSO DE NIVELACIÓN de 12 lecciones de 90 minutos, que sigue el curso anual hasta terminar el anillado. Valor $60.000.- (sesenta mil pesos), con horario flexible. Empieza el lunes 04 de enero de 2016 a las 10.30 horas y después se va fijando vez por vez, según la disponibilidad de los participantes. Se suele terminar en la tercera semana de enero. Está claro que todo comienza el 4 de enero y después los cursos se bifurcan: pueden ser a otra hora, cualquier día, en la mañana o en la tarde. En la foto: El Prof. Blanco con parte de los alumnos del Curso Avanzado. Servizio del Patronato ACLI L'ufficio del Patronato attende il pubblico presso la Parrocchia Italiana (Bustamante 180) con il seguente orario: da Lunedi a Venerdi dalla ore: 08:30 alle 14:30 Tel: 2665-0340; 22225247 - E-mail: [email protected] Ratto, Direttore della Pompa Italia (e naturalmente il sottoscritto, P. Giuseppe). Qualche spunto del discorso ufficiale di Mariuccia: “ Los que trabajamos en el Hogar estamos aquí por razones diferentes y objetivos distintos pero todos con una Misión común: pedir a Dios que siempre bendiga a esta Institución y a nuestros connacionales que viven en esta residencia. Esta es la esencia que nos mueve y conmueve a quienes dedicamos tiempo y trabajo a esta Institución. El Hogar cumple plenamente con los objetivos para los cuales fue fundado, y estoy segura que seguirá dando muchas satisfacciones a los adultos mayores de nuestra Colectividad.”. Nel discorso sono seguiti i ringraziamenti ai soci che appoggiano l’opera con una quota mensile, al Senama che aiuta economicamente e tecnicamente il personale per una migliore attenzione all’anziano; un grazie anche al governo italiano ed alle Istituzioni Italiane che in vari modi danno una mano. “Merece una mención especial el proyecto que hemos planificado con la Directiva de la Scuola Italiana, quienes nos ayudarán a organizar en conjunto una campaña de difusión y de marketing amplia y positiva para el Hogar italiano. Esta iniciativa es un regalo Navideño que me conmueve pués los nuevos tiempos deben venir cargados de muchas ideas y de buenas energías y considero que esta es la fecha propicias para hacerles saber que necesitamos seguir ayudando y que la llegada del nuevo año sólo puede ser el punto de partida para un gran proyecto, una unión soñada, necesaria y con visión de futuro: un nuevo Hogar. El que sería un abrazo fraternal de los Adultos mayores del Hogar italiano con los más jóvenes y niños de la Scuola Italiana. Porqué no hacerlo? Porqué no soñar? Motivos hay muchos y las voluntades sobran, sólo se necesita dar el paso”. Che sarà dato senz’altro! Dopo il discorso applaudito, il magnifico intervento musicale di Pietro Granillo che, con la sua voce calda e suadente, ha interpretato temi del repertorio conosciuto tratto dai nostri festival italiani e dalla intramontabile musica napoletana (Carosone). Furono distinte, poi, Silvina Revello, Jorge Briones, Maria Teresa Traverso rispettivamente eletti Regina, Re e Miss Simpatia dell’Hogar. Un battimani anche per Raúl Arias come “apoderado” esemplare e Jaqueline Marin B. Per la sua buona volontà. Un applauso anche al numeroso Coro “Vita et musica” per le sue interpretazioni natalizie. Ne è seguito un simpatico cocktail. Il Comitato Italiano di Assistenza, (COIA), ha voluto, malgrado tutte le difficoltà, mantenere la tradizione e la consuetudine di offrire agli assistiti un regalo per una degna celebrazione della nascita di Gesú. Malgrado le tante limitazioni e ristrettezze finanziarie, siamo stati all'altezza del compito, anche se con un bono non molto importante e consistente come avremmo voluto, ($ 50.000 per persona) ma crediamo sia sufficiente per le 98 famiglie che assiste il COIA per disporre di una meritata e buona cena natalizia. Le volontarie del Patronato Acli, Claudia, Maruzzella e Pia si sono date al lavoro organizzando l´incontro con un rinfresco con tanto di panettone e bevande per gli assistenti che con allegria e ringraziamenti hanno ricevuto in busta chiusa il bono di Natale. Per l’ occasione, siamo stati onorati con la presenza di Nicola Guarnieri, funzionario del nostro Ufficio Consolare, e i Consiglieri del COIA, Rina Garibaldi, Mireya Pietracaprina, José Odone, Paolo Castellani e il dottore Augusto Brizzolara con la segretaria Nancy Nocchi. Una bella occasione pure per una cordiale convivenza, dove tutti ci siamo intercambiati saluti di Natale. Gli assistenti con ripetuti applausi hanno manifestato il loro ringraziamento alle nostre autoritá diplomatiche e consolari con preghiera di trasmissione al signor Guarnieri e a tutti i Consiglieri e corpo di volontari del COIA, con speciale insistenza al dottore Augusto Brizzolara. All’ intera comunutá, ai tanti benefattori del COIA, al corpo di volontari e specialmente al dottore Brizzolara, Nancy Nocchi, Claudia Avendaño, Maruzzela Tavonatti e Pia Dossi i ringraziamenti e i migliori auguri di BUON NATALE. Il Consiglio COIA. Temuco Soc. Fratellanza Italiana: 110 anni SCUOLA Y STADIO Cuna de campeones de bochas La Scuola Italiana “Vittorio Montiglio” de Santiago y el Stadio Italiano de Santiago durante el año 2015 fueron la usina productora de talentosos jóvenes jugadores de Bochas que por sus calidades integraron selecciones chilenas que compitieron en Campeonatos Internacionales de este itálico Deporte. En efecto, la Scuola Italiana aportó a sus alumnos jugadores Franca Martini, Tomás Martínez y Tomás Ubilla. El Stadio Italiano aportó los mismos jugadores más el destacado Venga a un lugar especial a probar lo mejor de la gastronomía italiana. Lo esperamos *Providencia 1975 (Esq. Pedro de Valdivia) *Vitacura con Charles Dickens deportista Franco Barbano Arenas todos menores de 18 años. Estos habilidosos deportistas tienen una especializada atención en este Deporte tanto en la Scuola como en el Stadio. Los logros fueron los siguientes: Franca Martini fue Medalla de Oro en Parejas en el Sudamericano Femenino Viña 2015, Tomás Martínez fue Medalla de Oro en Tiro Precisión en el Panamericano Sub 23 Brasil 2015 y Medalla de Bronce en el mismo Panamericano en Tercetos. El menor Tomás Ubilla fue Medalla de Bronce en el Panamericano Sub 23 de Brasil. Por su parte, el internacional Franco Barbano fue Medalla de Plata en Dobles en el Mundial Sub- 23 de Marruecos, Medalla de Plata en Tiro Progresivo y Medalla de Bronce en Tercetos en el Panamericano Sub-23 de Brasil. Maravillosa juventud han aportado al Deporte de las Bochas tanto la Scuola como el Stadio quienes dieron valiosas medallas para Chile. Con un pranzo si è celebrato l’anniversario 110 della fondazione della Soc. Fratellanza Italiana. L’evento, tenutosi allo Stadio Italiano di Temuco, ha riunito alla famiglia italiana della città in un indimenticabile incontro. Nell’occasione, il Presidente Roberto Piana, ha fatto un resoconto dell’operato e dei piani per l’avvenire. Con posteriorità, i presenti sono stati invitati a percorrere le nuove costruzioni che si sono aggiunte quest’anno. Finalmente, il segretario Italo Capurro, ha proiettato una breve storia del sodalizio dal lontano 3 dicembre 1905. I.C.V. Nella foto, da sinistra: Gino Mencarini, Monica Mencarini, Fiorella Bertolotto e Gina Bertolotto. Juan Pablo Agostini González Psicólogo clínico - Tráumas - Estrés post traumático - Fobias - Ataques de pánico - Depresiones - Metodología basada en la neurociencia Atención Santiago y Vta. Región Mail: [email protected] www.fagostini.org, fonos 68462800 - 97223909 COLLETTIVITÁ 81 anni di spirito italiano fra le mura del Circolo Italiano di Villa Alemana “ Un 4 de noviembre”, ha detto il Presidente del Circolo Italiano di Villa Alemana, Enrique Montti, nel discorso ufficiale che celebrava, domenica 13 dicembre l’81º anniversario dell’istituzione; “Un 4 de noviembre del año 1934, un grupo de inmigrantes italianos e hijos de los mismos entorno a la persona de Domingo Composto, lograron materializar un anhelo de reunir a miembros de la colectividad italiana y sus familias avecindados en nuestra ciudad con el propósito de conocerse, ayudarse mutuamente y transmitir la cultura, las tradiciones y el deporte provenientes de la Península Italica”. Alla luce di questo spirito è iniziata con la s. messa in ricordo dei defunti del Circolo Italiano di Villa Alemana, la festa celebrativa dell’81º Il Consiglio Direttivo in festa anniversario. Il canto degli Inni Patri ha rinfrancato la nostra identità italo-chilena. P. Giuseppe ha ricordato i fondatori e si è pregato per gli ammalati. Poi ha esortato Sportiva Italiana se coronó campeón de la división “Segunda” de la Asociación de Básquetbol de Valparaíso La noche del viernes 11, Sportiva Italiana se coronó campeón de la división “Segunda” de la Asociación de Básquetbol de Valparaíso tras derrotar en la final a su clásico rival, Unión Árabe, por 55-47. Con este triunfo el cuadro itálico revalida el título obtenido el año pasado en esta categoría, justamente ante el mismo rival. El plantel campeón se compone de: Alan Apablaza, Andrés Tapia, Andrés Vidal, Anton Escobar, Camilo Godoy, Carlos Chavez, Claudio Dalmazzo, Claudio Rey, Daniel Perez, Domingo Ulloa, Francisco Lillo, Giancarlo Parpaglione, Jean Paul Debeuf, Jorge Heen y Sebastián Lillo. El entrenador es Ricardo “Pelao” Valdés, campeón en varias oportunidades con el club como entrenador y como jugador, destacando sus actuaciones como conductor de los planteles de Sportiva campeón de Chile en 1978 y de Dimayor en 1980 y 1982. Cabe destacar que 13 de los 15 jugadores del plantel pasaron por las divisiones inferiores del club, lo que demuestra un gran apego de estos jugadores por la institución que los formó tanto como jugadores como personas. Ennio Gnecco Valdés ad una riflessione sul senso del Natale: vieni Signore Gesù: nelle nostre famiglie, nella nostra Associazione, nella nostra Patria e nella coscienza di coloro che la dirigono. Dopo la celebrazione eucaristica è stato servito un abbondante e seletto cocktail apprezzato da tutti. Al pranzo il Presidente Enrique Montti ha preso la parola con alcune riflessioni importanti. “Recordar es lo esencial de la vida de las personas, de los pueblos e instituciones, porque ello significa el ayer, la experiencia, lo que fue y que indudablemente nos legó una enseñanza. Sin embargo este recordar nos debe llevar a pensar y planificar debidamente el futuro”. “En relación a nuestras dependencias en estos 81 años de vida ininterrumpida hemos logrado dotar a nuestro Stadio de un moderno bochódromo techado, con 12 canchas: tanto para el estilo zerbin como rafa bolo; un quincho techado, el Salón Italia donde se realizan permanentemente eventos sociales y actividades profondos, una piscina para el disfrute de socios y familiares, como para la dictación de clases de natación, un gimnasio techado para la práctica de otro deportes… Esto refleja la permanente preocupación por ir mejorando nuestras dependencias para que nuestros socios y sus familias encuentren en ellas la posibilidad de confraternizar y recordar las tradiciones de nuestra nacionalidad”. Un coro spontaneo ha intonato con l’entusiasmo della circostanza, il “Tanti auguri a Te” davanti alle magnifiche torte di compleanno. Al caffé furono consegnati dei ricordi ad integranti della nostra comunità meritevoli di un applauso per il loro disimpegno in beneficio della comunità. Gradito, fra gli altri, il dono fatto dall’autore del libro “Italianos en Chile ”, Leonardo Carrera Airola, libro recentemente pubblicato a P. Giuseppe Tommasi che ringrazia cordialmente attraverso questa pagina. La serata è stata rallegrata da intrattenimenti vari per cui ognuno è poi tornato a casa soddisfatto. Auguriamo di cuore “Buon compleanno” al nostro Stadio Italiano. Presenza- 1 gennaio 2016 Gli auguri di Buon Natale della comunità della Vª Regione Ed anche quest’anno il Coro Giuseppe Verdi della Va Regione ci ha regalato il canto di tutti i canti di ogni Natale in Italia e nel mondo: “Tu scendi dalle stelle”, opera di Sant’Alfonso che, assieme alla intuizione di Francsco di Assisi di ricreare, attraverso il presepio, la scena della nascita di Gesù, riempiono di ricordi la nostra fantasia di bambini e che la nostra fede di adulti ha riflettuto, poi, nella celebrazione della Eucaristia. Nell’omelia P. Giuseppe ha sottolineato l'ultimo versetto della Bibbia, il famoso 9 "marana-tha" (vieni Signore Gesù), grido di speranza di San Giovanni posta nel Bambino Gesù, luce degli uomini di buona violontà capaci di un mondo nuovo. Il Coro Giuseppe Verdi ha dato, con autentica arte, quel tocco di sentimento necessario per rivivere il momento religioso “all’italiana”. Nel cocktail con cui si è chiuso l’incontro il Presidente della Consiglio della Vª Regione Paolo Bacigalupo ha rivolto un messaggio nel ricordo del passato ma con mira al futuro per una comunità che cammina assieme. Notizie liguri Come tutti gli anni, il secondo sabato del mese di dicembre, l’Associazione Ligure visita la Casa di Riposo, portando le belle canzoni del gruppo canoro della Squadra Folcloristica. Dopo il simpatico saluto del caposquadra Giamberto Bisso, il gruppo di canto accompagnato dalle voci di Carla Bavestrello, Patrizia Ravera e Bruna Traverso, ha interpretato conosciute canzoni delle Regioni Italiane. Poco a poco incominciarono ad arrivare al salone gli amici residenti ed a partecipare con le loro voci ed a premiare con i loro applausi le varie interpretazioni. Ringraziamo la preoccupazione del signor Alex Morales, ed anche la simpatia ed accoglienza della signora Lucia Natalino; alla Squadra di Canto, che, come tutti gli anni, ci aiuta a regalare un momento di allegria agli anziani della Casa di Riposo uniti ai Consiglieri che ci hanno ac- compagnato in questa visita. Per finire, abbiamo consegnato come omaggio a questa lodevole Istituzione, una trentina di panettoni con il nostro augurio di un Buon Natale e un sereno, felice e pieno di salute Anno 2016. S. Messa di Natale allo Stadio Italiano di Santiago Grazie all'amico Carlo Brignole possiamo pubblicare questa istantanea della Messa di Natale della nostra comunità di Santiago celebrata all'aperto presso i locali messi a disposizione dallo Stadio Italiano che ringraziamo. Il Coro creatosi per l'occasione ci ha fatto ascoltare canti di Natale, fra i quali l'immancabile "Tu scendi dalle stelle". P. Giuseppe ha sottolineato la forte presenza del Natale ancora viva nella nostra comunità con i vari presepi che ancora si fanno nelle famiglie. Alla conclusione della messa il Presidente dello Stadio Vittorio Illino ha rivolto un messaggio di pace molto applaudito. Poi il cocktail. 10 COLLETTIVITÁ Presenza- 1 gennaio 2016 Prime Comunioni dei bambini della Scuola Italiana SALIDA GRUPAL 16 DE JUNIO 2016 JUBILEO DE LA MISERICORDIA EN ROMA con Italia clásica Valor por persona en habitación Doble USD 2.126- Valor por persona en habitación Triple USD 2.065.- Suplemento en habitación Single USD 566.-- Valor tasas de embarque USD 564.- Valor media pensión USD 240.- Forma de pago; hay que cancelar usd 1.190.- correspondiente al pasaje aéreo y los imtos. antes del 31 de Enero, fecha en que expira la oferta de Alitalia. INCLUYE: - - - - - - - - - - - Pasaje aéreo Santiago-Roma//Milan-Santiago via Alitalia Traslados aeropuerto- hotel Roma y hotel- aeropuerto en Milan Alojamiento en hoteles 4* Visitas y excursiones con guía en español Recogida en el hotel para todas las excursiones Dopo un impegnativo anno di preparazione spirituale (dei bambini e dei genitori) poco più di una cinquantina di bambini/e, divisi in due gruppi, hanno ricevuto il Sacramento Eucaristico nella Parrocchia Italiana. Il primo gruppo l’ultima domenica di novembre, il secondo scaglione nella prima domenica di dicembre. Da questa pagina un ringraziamento speciale alle catechiste da parte dei sacerdoti e genitori dei bambini/e, per il loro impegno ed entusiasmo a trasmettere il messaggio di Gesù ai giovani cuori desiderosi di conoscerLo. Desayunos buffet diarios en los hoteles 01 almuerzo de degustación en Montepulciano Entrada al Museo Ferrari en Maranello Traslados en vaporetto en Venecia Típico Spritz en Venecia EUROTUR LTDAv. Suecia 15 of. 51 - Tel. 56-2-222341349 PROVIDENCIA * Despacho exacto de Recetas de Médicos Oculistas *Gran surtido de Armazones y Cristales de las mejores marcas Un gran saludo de Navidad a todos los socios y amigos de Achiart: que esta Navidad sea llena de paz y reflexión personal. Ha sido un año pleno de actividades en lo personal y en lo grupal, espero que sigamos creciendo. Hace muchos años, mientras almorzaba en el mercado central, un día cualquiera, escuché entre el ruido de los platos, voces y risas un canto lejano, como una letania: era la melodia de un viejo tango. Busqué entre el gentío alegre y descubrí a una mujer anciana que estaba acurrucada en el suelo, en un rincón. Cantaba con voz gastada por los años. Enseguida pensé que esa viejecita había sido un bebé, una niña, una joven llena de sueños alguna vez… se me quitó el apetito Sic transit gloria mundi, asi pasan las glorias de este mundo. Por mientras sigamos adelante. De corazón les deseo una gran Noche Buena, junto a sus seres queridos y a los que estan solos. Paz en su corazón y espíritu. Buon Natale e felice anno nuovo 2016 Un abbraccio a tutti! Rimembranze Una Missione Pastorale e Sociale Trascrivo uno scritto del 1979 tramandato dal nostro caro Guglielmo Solari, fondatore e primo Presidente dell’Associazione Ligure del Cile: “Gli Scalabriniani in questi venticinque anni, con la collaborazione di una collettività efficiente hanno dato una struttura esterna solida al lavoro apostolico. Ma quello che più vale è il costante e difficile lavoro di evangelizzazione. Hanno visitato tutte le collettività italiane del Cile, da Arica a Punta Arenas, molte volte bussando alle porte di tutti gli italiani. Le hanno radunate in Sante Messe e riunioni sociali. Con quasi tutti mantengono un contatto mensile per mezzo del periodico Presenza, che nato nel 1969 e diretto prima dal Padre Edoardo De Gaudenzi, poi dal Padre Luciano Dalla Valeria, si è rinnovato e abbellito nell’anno 1975 per merito del nuovo direttore Padre Giuseppe Tommasi. Il contatto personale e la visita domiciliaria sono stati i metodi fondamentali dell’Apostolato Scalabriniano nella collettività di Santiago del Cile. Oltre al lavoro pastorale ordinario come il catechismo ai bambini, l’amministrazione dei sacramenti, l’attenzione agli ammalati, ecc., la Missione Cattolica Italiana ha iniziato la celebrazione di alcuni atti religiosi di collettività, come il pellegrinaggio italiano a Lo Vásquez che ebbe inizio nel 1957; la Festa della Madonna della Guardia che ebbe inizio nello Stadio Italiano nell’anno 1956. Nel 1961 si fece scolpire una grande Statua in legno della Madonna della Guardia, dai fratelli Demetz, di Ortisei (Bolzano). Ricevuta dalla collettività di Valparaiso venne trasportata a Lo Vásquez e consegnata alla collettività italiana di Santiago, in occasione del Pellegrinaggio italiano di quell’anno. Il lavoro sociale venne dapprima assunto dalle giovani e donne dell’Azione Cattolica, e poi da queste e sacerdoti in stretta collaborazione con le suore della Casa di Riposo “Italia”, le signore della Società di Beneficenza Italiana e il Consolato d’Italia”. Care Lettrici e Cari Lettori, se avete qualche foto di archivio (di famiglia o di comunità) e ce le inviate con una breve didascalia, saremo felici di inserirla in questa serie di "rimembranze" iniziativa dell'Arch. Claudio Massone STADIO ITALIANO Presenza- 1 gennaio 2016 11 12 Presenza- 1 gennaio 2016 SCUOLA ITALIANA VALPARAISO VIAGGIO DI STUDIO 2015 Forse non é possibile conoscere l’Italia in una ventina di giorni. Forse sarebbe necessario un soggiorno piú prolungato, affinché i nostri giovani riuscissero a svelare i suoi misteri e ne scoprissero la bellezza nascosta in ogni angolo. Ma tutto sommato, per loro che viaggiano per la prima volta in Italia, l’impossessarsi di posti che fino ad allora erano solo percepiti attraverso fotografie, costituisce un qualcosa di sconvolgente: innanzitutto, perché passeggiano per secoli di storia, ma anche perché lo fanno accanto ai loro compagni, ragione per cui il viaggio ha sapore di sogno. Percorrono, come ogni anno, le stesse viuzze medievali, i paesaggi di fiaba delle costiere ligure ed amalfitana, i canali veneziani; ammirano le fontane del Bernini, le chiese barocche, i grandi capolavori rinascimentali, i reperti archeologici greci e romani; sfiorano il seno di Giulietta e il muso del cinghiale e gettano monete alla Fontana di Trevi alla ricerca di quel ritorno che echeggia nei loro cuori… La magia di quest’avventura italiana non finisce quando l’aereo atterra a Santiago. Rimane per tutto l’anno nei pettegolezzi e aneddoti “top secret”; nella malinconia che li invade ogni qualvolta vedono una fotografia o ascoltano una canzone o sentono il profumo dei cappuccini; nella complicitá che affiora dalla convivenza; nel rapporto di affetto che sorge spontaneo coi professori accompagnanti; nel classico “ti ricordi di?” Quest’anno una trentina di giovani, accompagnati dalle loro professoresse Ana María Bacigalupo e Carolina Cano, e dal loro carissimo Víctor Agas, hanno compiuto un sogno da lungo tempo anelato…Son partiti un giorno e, quasi impercettibilmente, li abbiamo visti tornare. Desiderosi di rivedere la famiglia e di riprendere la rutina quotidiana; con la stanchezza propria di chi ha camminato e camminato senza posa, ma con l’anima leggera e stracolma di nostalgia. Forse i nostri alunni sono ancora troppo giovani per comprendere, forse non se ne accorgeranno mai, ma il fatto é che, dopo il loro Viaggio di Studio, la concezione sull’Italia e sugli italiani non é piú la stessa di prima: hanno sperimentato un senso di appartenenza che sconoscevano fino al momento in cui, immersi nella vita italiana quotidiana, si son sentiti a loro agio, come se da sempre ne avessero formato parte. PAGINA RELIGIOSA Dieci anni della "Deus caritas est" Il primato della Carità unisce due papi «Senza Benedetto XVI non riusciremmo a capire fino in fondo papa Francesco. E senza Francesco non riusciremmo a esplicitare fino in fondo il magistero di Benedetto XVI». Quando all’arcivescovo di Chieti-Vasto, Bruno Forte, si chiede quale sia il filo rosso che collega i pontificati di Joseph Ratzinger e di Jorge Mario Bergoglio, lui – teologo di spicco – risponde senza esitare. «Il tema che unifica il magistero dei due Papi è quello del primato della carità, della centralità dell’amore ricevuto e donato». A fare da spunto al ragionamento di Forte è il decennale dell’enciclica di Benedetto XVI "Deus caritas est", la prima del pontificato ratzingeriano. Il documento porta la data del 25 dicembre 2005 e Benedetto XVI era salito al soglio di Pietro il 19 aprile dello stesso anno. «Il testo – afferma l’arcivescovo di Chieti- Vasto – esprime il cuore pulsante della teologia di Joseph Ratzinger, ossia il tema di Dio che è amore. Si tratta di un motivo centrale nella riflessione del Papa emerito fin dagli anni in cui era professore di teologia a Ratisbona. Ad esempio, nel volume del 1973 "Dogma e predicazione" afferma che la fede trinitaria rappresenta “il punto centrale del cristianesimo. L’esistenza di Dio come amore vuol dire appunto che egli esiste come Trinità. Egli esiste da sempre come amore, come incontro fecondo di io e tu, nella relazione personale e per sua natura, e proprio per questo come unità altissima”. A partire dall’importanza della carità, Benedetto XVI si augura che la Chiesa possa vivere un profondo rinnovamento proprio all’insegna del primato dell’amore». Poi Forte cita il libro "Il nuovo popolo di Dio" di Ratzinger. «Una frase programmatica dice: “Il rinnovamento della vita ecclesiale non consiste in una quantità di esercizi e istituzioni esteriori, ma nell’appartenere unicamente e interamente a Gesù Cristo... Rinnovamento è semplificazione, non nel senso di un decurtare o di uno sminuire, ma nel senso del divenire semplici, del rivolgersi a quella semplicità vera… eco della semplicità del Dio uno”. Joseph Ratzinger sviluppa tutto ciò sostenendo che l’"agape" cristiana non è negazione dell’umano in alcuna forma, neppure quella dell’"eros", ma è realizzazione piena dell’umano perché soltanto l’amore che salva ci fa veramente umani, a immagine di Dio che è amore. E da Papa scrive nella "Deus caritas est" che l’amore cristiano “non è rifiuto dell’eros, non è il suo avvelenamento, ma la sua guarigione in vista della sua vera grandezza”». L’analisi di Forte si sposta su Bergoglio. «Ora, il tema fondamentale dell’amore come forza motivante della creazione e della redenzione e come vocazione profonda dell’essere umano è anche il motivo dell’insistenza di papa Francesco sulla misericordia. Che cos’è la misericordia se non l’amore gratuitamente donato da Dio e accolto da chi si lascia salvare dalla Sua offerta libera e liberante? Mali, l’amore delle suore operaie al tempo del Jihad Camminano con il popolo maliano e, nonostante la minaccia jihadista, testimoniano Cristo nella quotidianità, dedicandosi in particolare alla promozione della condizione femminile. Accolgono tutti, ma non nascondono la loro identità cristiana: promuovono, infatti, iniziative di sostegno sociale e si incontrano nelle famiglie per la preghiera. Le suore operaie della Santa Casa di Nazareth nel dicembre 2013, su esplicita richiesta della Chiesa locale, hanno scelto di aprire una missione in Mali. Il loro arrivo, previsto per ottobre 2012, era stato rimandato per motivi di sicurezza visto e considerato che la regione era teatro di scontri di violenze. Alle pioniere suor Erminia e suor Sekunda (originaria del Burundi) si sono aggiunte, da un anno, anche altre due suore burundesi che, attualmente, vivono a Faladjé (a 750 km di distanza dalla comunità) per studiare il bambara, la lingua più parlata del Paese. «Abbiamo confidato – racconta suor Erminia – nell’aiuto del Signore che ci ha inviato e ci assicura la sua presenza: “Sarò sempre con voi, non temete”». L’ex colonia francese è da tempo nel mirino delle forze jihadiste «ormai sparse in tutto il Paese e, ci dicono, imprevedibili. La nostra città Sevaré, vicino a Mopti, è tranquilla grazie anche al grande dispiegamento di forze militari speciali, maliane e dell’Onu. Ciò non toglie che ogni tanto ci siano piccoli attacchi o focolai. Non ci impediscono, però, di svolgere – con prudenza – le nostre attività quotidiane. La comunità maliana ha bisogno di fare un cammino di giustizia, di riconciliazione e di pace, di crescere nella fiducia reciproca, di impegnarsi a uscire dalla povertà non attendendo solo gli aiuti esterni, ma sfruttando le immense risorse di umanità che possiede». L’ultimo episodio di sangue perpetrato a Sevaré, luogo strategico per la pre- plicemente scelto di crescere con loro, vedere e studiare insieme ciò di cui la popolazione ha maggiormente bisogno». Presenza- 1 gennaio 2016 13 Teresa di Calcutta sarà canonizzata: il Papa riconosce il suo miracolo Papa Francesco ha ratificato , giovedì pomeriggio, il riconoscimento del miracolo attribuito a Madre Teresa di Calcutta e ha disposto di promulgarne il decreto. Questo significa che la suora, scomparsa il 5 settembre 1997, sarà canonizzata presto, con molta probabilità il 4 settembre. Una guarigione istantanea e inspiegabile «Pochi giorni fa il voto unanime della Congregazione chiamata a pronunciarsi sul caso del 35enne brasiliano guarito all’istante e in modo scientificamente inspiegabile, quand’era ormai in fin di vita sul tavolo operatorio, da una patologia mortale del cervello mentre la moglie implorava l’intercessione della religiosa». L’apostola degli ultimi Con l’ok del Papa, «arrivato nel giorno del suo compleanno» - si legge nell’articolo - «si chiude così l’iter del processo super miro (estremamente rapido, ndt) per “l’apostola degli ultimi”, che sarà canonizzata con ogni probabilità il 4 settembre, nell’Anno Santo della Misericordia». La data verrà resa pubblica nel prossimo Concistoro. La «matita nelle mani di Dio» Madre Teresa di Calcutta, all’anagrafe Anjëzë Gonxhe Bojaxhiu, era nata a Skopje, in Macedonia, il 26 agosto 1910. A 17 anni entrava in convento e, nel 1929, si trasferiva a Calcutta per insegnare, rimanendovi per tutta la vita. Il nome di Suor Teresa era staot scelto in onore di Santa Teresa di Lisieux. Dopo un’intera vita al servizio degli ultimi, definendosi «una piccola matita nelle mani di Dio», l’11 dicembre 1979 era stata insignita del premio Nobel per la Pace. Siria Tra le rovine di Damasco una nuova Chiesa senza dell’aeroporto, risale allo scorso agosto sempre in un hotel come è accaduto, recentemente, nella capitale Bamako. «Prima dell’attacco – continua suor Erminia – ci riunivamo due sere alla settimana nelle famiglie cristiane per la preghiera, ora ci è stato chiesto di accompagnare solo le famiglie del nostro quartiere; siamo abbastanza protette e sorvegliate nei nostri spostamenti e nelle celebrazioni domenicali». Sono state, comunque, accolte molto bene «sia dalla comunità cristiana che dai fratelli musulmani che ci rispettano molto». Sono state «adottate». C’è un adagio popolare che, infatti, recita: «Hai lasciato la tua casa e sei arrivato a casa tua»; per questo la visita nelle famiglie è vista come una benedizione. Le suore operaie nate dal carisma di Sant’Arcangelo Tadini testimoniano, con una vita di fraternità, carità e accoglienza, l’amore di Dio per ogni uomo. Cercano di promuovere la condizione femminile, in particolare si dedicano alle ragazze più svantaggiate. «Abbiamo aperto la nostra casa al gruppo di donne cristiane della nostra Comunità ecclesiale di base prima per la preghiera, poi per piccole attività come la fabbrica del sapone, il giardinaggio e il microcredito. Poi con queste ci siamo impegnate a visitare le famiglie musulmane del quartiere e ora stiamo iniziando, con un piccolo gruppo, l’alfabetizzazione e l’insegnamento del cucito per le ragazze (dai 10 ai 18 anni) non scolarizzate». Quest’ultime lasciano i villaggi per la città dove trovano un’occupazione come domestiche nelle famiglie benestanti: «Lavorano 12/14 ore al giorno, difficilmente hanno giornate libere e hanno una paga miserabile; non hanno mai frequentato la scuola o l’hanno abbandonata nei primi anni. Ogni sabato sera le accogliamo in casa nostra per alcuni momenti di fraternità e di svago. Sono felicissime che qualcuno si interessi a loro e alla loro vita. E, oggi, stiamo progettando per loro un ambiente più capace, più accogliente e in grado di offrire formazione, svago e, perché no, anche un alloggio». I cuori delle suore operaie serbano molte iniziative, ma «non è sempre facile trovare modalità concrete e semplici per attuarle; abbiamo sem- Nel bel mezzo delle rovine e della distruzione, dopo tre anni di guerra, a Damasco sorgerà una nuova chiesa maronita. Sarà inaugurata l'8 gennaio nel quartiere di Kachkoul, alla periferia Est di Damasco, e sarà intitolata ai Beati Fratelli Massabki, martiri di Damasco, uccisi nel 1860. Lo ha spiegato l'arcivescovo maronita di Damasco, Samir Nassar definendo l'evento «un autentico dono del Natale: sarà un'oasi di preghiera e un segno di gioia e di speranza in mezzo a un mondo di violenza, di intolleranza e di paura». «In mezzo alle rovine, questa nuova cappella si presenta come la stella dei Magi, che conduce al Bambino Divino» rimarca. «Nonostante la guerra, nonostante i gravi problemi sociali ed economici – racconta l'arcivescovo all'agenzia Fides – i nostri sacerdoti e fedeli hanno avviato tre progetti per sviluppare tre cappelle in tre quartieri di Damasco. Ora sorge la prima. Le altre due saranno nei quartieri di Douwaylaa e Jaramana. Questi luoghi servono a rinsaldare le comunità dei fedeli, a organizzare catechesi e incontri sulla Bibbia e serate di preghiera e fraternità. In questo tempo difficile, di precarietà e violenza, Cristo continua ad attrarre sempre di più» «Costruire una chiesa in tempi di guerra e di deso- lazione – conclude l'arcivescovo Nassar – esprime il desiderio di vincere la morte e il coraggio di vivere la fede. I nostri coraggiosi fedeli hanno scelto di restare in città, di andare contro corrente e di riporre la loro fiducia in Gesù Cristo, in questa notte oscura. Quest’anno Natale a Damasco sarà anche una festa di Resurrezione». A nuestra Colectividad: Si Ud. es Adulto Mayor y requiere de atención diurna, el HOGAR ITALIANO le ofrece sus instalaciones y servicios habituales además de alimentaciòn equilibrada guiada por nuestra Nutricionista. Ofrecemos Servicios de Corta Estadìa. Para Consultas llamar al fono 222048386 o escribir al mail: hogaritadm@ gmail.com o al mail de Mónica Escobar, Asistente Social: [email protected] El Directorio Holanda 3639,Ñuñoa Santiago. Fono : 222055476 Fono fax: 222048386 . www.hogaritaliano.cl. 14 Presenza- 1 gennaio 2016 SPORT Il pagellone di Gigi Garanzini: il meglio e il peggio della serie A a metà stagione Europei 2016 La rimonta della Juve accesa da Dybala, il ritorno al vertice del Napoli grazie ai gol di Higuain e la crisi della Roma: ecco il bilancio dei primi 4 mesi di campionato I top e i flop. Il meglio e il peggio di questi mesi, in rapporto alle attese e senza mai dimenticare il rapporto qualità/prezzo, che anche nel calcio come nel vino e nel cibo rimane la stella polare. Se a Pucciarelli non riesce l’assist decisivo, amen: se Pjanic inciampa nelle primule (cfr. gioanbrerafucarlo – Stoccarda 1974) la cosa cambia aspetto. Questo per dire che dopo 10 giornate di campionato il solo, vero flop di stagione era quello della Juventus: ma che avendo vinto le altre sette consecutive la stagione l’ha raddrizzata eccome, e il cerino acceso l’ha lasciato in mani altrui. Quali? Se ne può discutere. Dovendo scegliere ne ho individuate cinque, non le sole ma forse le più significative. Mentre sul versante opposto non c’è dubbio che il protagonista assoluto sia stato sin qui Gonzalo Higuain, cannoniere e trascinatore di un Napoli autorizzato a sognare in grande. Segue un elenco non meno opinabile del precedente, cui andrebbero aggiunti per completezza d’informazione un paio di allenatori e una squadra. Di Francesco e Giampaolo, in ordine alfabetico. Più l’Alessandria. ECCO I MIGLIORI Al traguardo volante di Natale il top del campionato si chiama indubbiamente Gonzalo Higuain. Sono i suoi 16 gol in 17 partite, senza rigori da cui d’altra parte conviene si astenga, ad aver prima rilanciato e poi stabilizzato ad alta quota il Napoli di Sarri. Il quale Sarri a sua volta ha grandi meriti, sia nel salto di qualità della squadra sia nella rigenerazione, mentale e ambientale, del centravanti che non a caso è il primo a riconoscerlo: l’abbraccio di domenica a Bergamo di uno che viene dal Real a un allenatore che arriva da Empoli vale più di mille discorsi. Poi, al di là dei buoni consigli e di una saggia gestione, ci vogliono la classe e la potenza di un campione cui giusto Benitez poteva far venir voglia di cambiare aria. Come si dice gli stia riuscendo con Ronaldo. Miranda nel solco di Thiago Silva Se la difesa dell’Inter è la migliore del campionato, a dispetto delle imbarcate a domicilio con Fiorentina e Lazio, lo deve in gran parte a Joao Miranda, che ne è il leader e al cui fianco sta crescendo bene Murillo dopo un avvio difficile. Con Manolas e Koulibaly, senza dimenticare il trio Lescano bianconero, il difensore più forte del torneo. Un centrale brasiliano nel solco di Thiago Silva, non certo in quello folcloristico di David Luiz. Donnarumma, a 16 anni già così n.1 Di giovani alla ribalta, pochini anche quest’anno. C’era attesa per quelli del Toro che al momento promettono ma non mantengono. In splendida controtendenza Donnarumma, 16 anni soltanto e già così portiere. Donadoni, allenatore signore e signor tecnico Quello sguardo un po’ triste, il tono vagamente remissivo. Che Donadoni non sappia vendersi non è una novità. Che sia un signor allenatore, oltre che un allenatore signore, nemmeno. ECCO I PEGGIORI Pur se la classifica è tornata a includere la Roma nel gruppo di testa, l’elenco dei flop giallorossi rimane impressionante. PASTELERIA Y CONFITERIA CALIFORNIA Galletas finas - Tortas Heladas - Pasteles - Confites Tortas para Novios - Pastelitos para cocktails COCKTAIL A DOMICILIO Irarrázaval 1570 Fono 22042382 In ordine sparso l’allenatore, il responsabile, voluto dal presidente, di una condizione atletica penosa, il direttore sportivo che tra Iturbe e Ljajic ha tenuto il primo e mollato il secondo, rinforzando una diretta rivale, una lunga serie di giocatori che sembrano aver smarrito la loro personalità. Volendo anche Totti, perché è vero che è infortunato ma in momenti così difficili uno che è il simbolo della Roma non può fare il capitano in barile. Dal mazzo scelgo Dzeko per l’aggravante di essere un laureato che parla cinque lingue: aver scelto l’inglese per vaffanculare l’arbitro da due passi non è stata la migliore delle scelte. Mihajlovic, due novità però il gioco... Due novità ha portato Mihajlovic al Milan. La prima è aver lanciato un portiere sedicenne, e ci voleva del fegato. La seconda è essersi messo di traverso al presidente, e qui –pur nell’assoluta novità societaria – ne serviva di meno visto che è lo sport del momento in Forza Italia. Per il resto nulla da segnalare. Se parliamo di gioco siamo suppergiù dalle parti di Inzaghi, il che esclude in partenza i complimenti per la trasmissione. Felipe Anderson, gioiello a intermittenza Ancor più deludente l’avvio di stagione di una Lazio che il finale della scorsa sembrava aver autorizzato a sognare in grande. Con molte attenuanti ma anche una lunga serie di errori, in campo più che in panchina. E se il flop, per esempio, di Klose si spiega ampiamente con l’anagrafe, quello di Felipe Anderson registra invece l’aggravante dei 22 anni. Il brasiliano ha certamente i numeri del campione: ma senza risolvere il problema dell’accensione a intermittenza non lo diventerà mai. Perotti, tanto talento ma gomito alto A proposito di talenti, ne ha se non da vendere certamente da spargere a piene mani Diego Perotti. Ma se è lui il primo ad alzare il gomito, e quest’anno gli è già capitato due volte per complessive sei giornate, come stupirsi poi se altri ne seguono l’esempio Mourinho, Special One alla rovescia Non avrebbe senso declinare la parola flop senza un reverente pensiero a Josè Mourinho. Special-one anche alla rovescia, se è vero che il Chelsea campione d’Inghilterra aveva raccolto al momento dell’esonero la miseria di 15 punti in 17 partite. Serie A Risultati Atalanta-Napoli Bologna-Empoli Carpi-Juventus Fiorentina-Chievo Frosinone-Milan Roma-Genoa erona-Sassuolo Sampdoria-Palermo Torino-Udinese Inter-Lazio CLASSIFICA Inter 36 Fiiorentina35 Napoli 35 Juventus33 Roma 32 Milan 28 Sassuolo27 Empoli 27 Atalanta24 Lazio 23 Torino 22 Chievo 22 Udinese21 Sampadoria20 Bologna19 Palermo18 Genoa 16 Frosinone14 Carpi 10 Verona 8 1-3 2-3 2-3 2-0 2-4 2-0 1-1 2-0 0-1 1-2 Sorteggio duro per l’Italia: Belgio, Irlanda e Svezia La manina di David Trezeguet spedisce l’Italia nel girone E con Belgio, Eire e Svezia. Poteva andare peggio, forse, ma poteva pure andare meglio. Esordio degli Azzurri il 13 giugno alle 21 contro il Belgio, a Lione. Le altre partite: il 17 alle 15 a Tolosa contro la Svezia, e il 22 giugno alle 21 a Lille contro la Eire. CONTE: “BELGIO FAVORITO” «Il Belgio è un’ottima squadra, tra le favorite per la vittoria finale. Dopo vedo tre squadre per lo più allo stesso livello: noi la Svezia e l’Eire», è il primo commento di Antonio Conte dopo il sorteggio. «Dovremo stare molto attenti. È un girone duro, interessante. Faremo del nostro meglio, innanzitutto cercheremo di rendere orgogliosi i nostri tifosi», ha aggiunto il ct azzurro. La composizione dei gironi Questi i sei gironi della fase finale di Euro2016, in programma dal 10 giugno al 10 luglio dal prossimo anno in Francia, al termine del sorteggio effettuato a Parigi: GIRONE A: Francia, Romania, Albania, Svizzera; GIRONE B: Inghilterra, Russia, Galles, Slovacchia; GIRONE C: Germania, Ucraina, Polonia, Irlanda del Nord; GIRONE D: Spagna, Repubblica Ceca, Turchia, Croazia; GIRONE E: Belgio, ITALIA, Irlanda, Svezia; GIRONE F: Portogallo, Islanda, Austria, Ungheria; Si qualificano le prime due di ogni girone e le 4 migliori terze. La fase a eliminazione diretta comincerà con gli ottavi (dal 25 al 27 giugno), proseguendo con quarti di finale (30 giugno-3 luglio), semifinali (6-7 luglio) e finale (10 luglio). Serie A, Inter, Napoli, Fiorentina, Juve e Roma in 4 punti. Mai visto prima... Cinque squadre in quattro punti, a comandare il campionato. Una cosa mai successa nell'era della Serie A coi tre punti a vittoria, cominciata nella stagione 1994-95. Al Serie B massimo - nel breve spazio di quattro gradini - si erano affastellate quattro formazioni, mai cinque. Oggi Inter, FioRisultati rentina, Napoli, Juventus e Roma sono condensate tra quota Latina - Pescara 0-1 36 e quota 32. Grande ammucchiata, mucchio selvaggio, Brescia - Ternana 0-0 tutti insieme appassionatamente: ciascuno scelga lo slogan Cagliari - Pro Vercelli 3 - 0 che preferisce. Resta la sostanza di un campionato aperto, Cesena - Avellino 1-2 con ricchezza e diversità di contenuti. Como - Salern. 2-1 DUE ANIME — Cinque squadre e due anime. L'Inter Modena - Novara 3-0 capolista e la Juve quarta, divise da eterna rivalità, conTrapani - Bari 1-0 dividono dei principi di gioco, sono due formazioni fondate Lanciano - Livorno 2-1 su aggressività, forza e doti individuali. La riconoscibilità V. Entella - Crotone 1-2 del gioco non è la cifra principale di Inter e Juve, mutevoli Ascoli - Spezia 3-0 fin qui nei sistemi e negli assetti. All'opposto Fiorentina e Perugia - Vicenza (partita Napoli, le due seconde, hanno messo il gioco davanti a tutto, meno) sebbene qualche scricchiolio abbia disturbato l'udito di Sarri e Sousa. Classifica Dall'Inter in poi Higuain è stato più decisivo delle pozioni Cagliari46 tecnico-tattiche del suo allenatore, mentre prima accadeva il Crotone45 contrario, e i viola, Coppa Italia inclusa, sono stati altalenanNovara38 ti. La Roma è in attesa che la polvere si depositi a terra, vive Pescara37 un periodo confuso, difficile definirla con precisione. Non ha Brescia35 in repertorio la solidità di Inter e Juve né la bella scrittura Bari 35 di Fiorentina e Napoli, si arrangia sul filo dei nervi. Delle Cesena31 cinque è la più ondivaga, ha il profilo meno chiaro. Avellino31 UNA VOLATA — Mancano due partite alla fine dell'andaPerugia30 ta e la volata per il titolo d'inverno - che ha valore "onorifico" Trapani29 - è apertissima. Il calendario più difficile lo deve affrontare V.Entella 28 proprio l'Inter capolista. Spezia26 Il 2016 darà il benvenuto a Mancini con Empoli e Sassuolo, Modena 24 due provinciali che praticano un calcio dinamico e che hanTernana24 no la testa sgombra. Sarà una specie di tagliando di metà Pro-Vercelli 24 stagione: se l'Inter uscirà vincente da questi due collaudi, Livorno23 si metterà alle spalle lo scivolone con la Lazio e ripartirà Ascoli23 rafforzata. In caso contrario, le altre - alle prese con avverLatina22 sari più abbordabili, specie la Juve - le salteranno addosso Vicenza21 e si ripartirà da zero. Il campionato dovrà rielaborare una Salernitana20 leadership e a quel punto sarà naturale guardare alla Juve, Lanciano18 più allenata alle vertigini dell'alta classifica. Como 14 Productos originales de Italia Prosciutto Balugani Panettone Bauli Mozzarella Mauri Grissini Vita Vigor Antipasto Damico Funghi Porcini Asiago Prosecco Frattina Pepe Drogheria Lambrusco Riunitte Amaretto Lazzaroni Parmigiano Balugani Tartufi Urbani Caffe Kimbo Amaro Averna Olio Basso Limoncello Villa Massa Aceto De Nigris Pomodorina Cucina Aceto Balugani Pinolo GlobeItalia Pasta Divella Pasta Rustichella Riso Scotti Av. Las Condes 6903 - Fono: 2202 3593 - Fono-Fax 2229 5058 www.globeitalia.cl SPORT Paltrinieri, Pennetta e Zanardi: migliori del 2015 Notte rosa, notte da Oscar. Quelli dello Sport Italiano che portano la Gazzetta dello Sport in un’altra dimensione. Non più solo un premio “autoreferenziale” dei giornalisti di Gazzetta, ma un premio aperto ai tanti tantissimi lettori di Gazzetta.it (i dati ufficiali parlano di oltre 100 mila registrazioni per votare e partecipare da casa a questa ennesima kermesse dello sport in rosa). Celebrazione al Metropol di Milano dove si stende un pink carpet per accogliere il meglio dello sport di casa nostra alla fine di un 2015 ricco e denso come la nebbia milanese di questi giorni e alla vigilia di un 2016 che porta all’Europeo di calcio e anche all’Olimpiade di Rio de Janeiro. E ORA RIO — E a proposito di Olimpiade Giovanni Malagò fa una promessa agli sportivi italiani all’inizio della serata. “Per il 2024 saremo in pole position. E se non vinceremo vi prometto che ce la giocheremo fino all’ultimo minuto”. Una bella prova di coraggio che lancia tutto lo sport italiano, che affida al blasone di Elisa Di Francisca la rappresentanza dello sport italiano nell’anno che verrà. Il bello dello sport italiano sfila in Gazzetta. I PREMIATI — Gregorio Paltrinieri (Uomo dell’anno), Flavia Pennetta (Donna), la Juventus (Squadra), Antonio Conte (Allenatore), Roberta Vinci (Exploit), Fabio Aru (Performance), Martina Caironi (Atleta Paralimpico), Valentina Diouf (Gentleman): sono gli sportivi dell’anno incoronati nella notte degli oscar dello sport italiano al Metropol di Milano, i vincitori dei delle otto categorie dei Gazzetta Sports Awards 2015, animati quest’anno appunto da oltre 150mila voti della “giuria popola- re”, ma che affonda le radici nella tradizione del referendum Gazzetta istituito nel 1978. Oltre agli otto vincitori, sono stati premiati come “Legend” dello sport Alex Zanardi e Valentino Rossi. I campioni (anche dello spettacolo) si avvicendano sul palco ed è il tifoso bianconero Eros Ramazzotti che metaforicamente porta a casa il premio, premiando la sua Juve. SPECIAL GUEST — Ospite d’onore della serata in musica Marco Mengoni (che dopo la sua performance viene chiamato a premiare Flavia Pennetta assieme all’amministratore delegato di Rcs Media Group, Laura Cioli), preceduto sul palco dalla collega Francesca Michielin, in una serata condotta sul palco da Giorgio Pasotti e Teresa Mannino con Laura Barriales. La staffetta donne di biathlon è d’oro Snowboard: Italia mostruosa a Cortina, 4 azzurri davanti a tutti. E la Ochner è 2ª A Cor t in a, nella tappa italiana di coppa del Mondo, il 27enne Mick vince lo slalom parallelo a spese di Fischnaller. Sul podio anche Felicetta che ha spinto giù Bormolini. Tra le donne un piazzamento per la 22enne di Moena La Coppa del Mondo di snowboard alpino fa tappa per la prima volta a Cortina e gli atleti azzurri fanno saltare il banco con un risultato storico: quattro atleti ai primi quattro posti, mai successo prima. Nell’ordine di classifica: Christoph Mick, Roland Fischnaller, Mirko Felicetti e Maurizio Bormolini hanno dominato la gara, dando ulteriore lustro ad una specialità in cui l’Italia recita un ruolo di primo piano da qualche stagione. E la festa tricolore continua anche nella prova femminile, dove Nadya Ochner ha colto un bellissimo secondo posto che rappresenta il miglior Formula 1, il ritorno dell’Alfa Romeo L’Alfa Romeo, marchio storico ricco di gloria, potrebbe tornare a correre in Formula 1. A lanciare il sasso è stato Sergio Marchionne, ad di Fca e presidente della Ferrari. “Il marchio Alfa Romeo, è incredibile come resti nel cuore della gente. Proprio per questo stiamo pensando a un suo ritorno, come nostro competitore, alle corse, alla Formula 1”, ha detto Marchionne a margine dello scambio di auguri con i giornalisti della F1. Aggiungendo: “È importante che l’Alfa Romeo torni. Sarà un competitore in più”. Il Biscione, scuderia in cui fu coinvolto anche Enzo Ferrari, fu attivo in Formula 1 dal 1950 al 1985, e come fornitore di motori fino al 1988. Vinse l’edizione 1950 con la 158 e Nino Farina e nel ‘51 la 159 di Juan Manuel Fangio. In totale ha disputato 110 gare ottenendo 11 vittorie. E soprattutto ha lasciato un marchio indelebile nel cuore degli appassionati. piazzamento della carriera, superata solamente in finale dalla campionessa svizzera Patrizia Kummer. Terza Cheyenne Loch. Non si è disputato un cross, come era programmato prima che la mancanza di neve lo facesse saltare, ma uno slalom parallelo sulla pista Faloria. LA GARA — Preciso e superiore in ogni run disputata, Mick ha dato vita nella big final a una run emozionante contro il capitano Fischnaller, precedendolo di appena 6/100 per quello che rappresenta il successo n°12 nella storia della specialità in Coppa del mondo. Grande la sua felicità al traguardo (prima di oggi aveva un 2° posto il 9 gennaio scorso a Bad Gastein come miglior piazzamento) che si somma al pettorale di leader nella generale di Coppa del mondo. Una soddisfazione più che meritata per il 27enne di Nova Levante (Bz), apprezzato da avversari e compagni di squadra per la sua semplicità e sportività. Ma grande è stata anche la risposta di Fischnaller (che raggiunge quota 20 podi in Coppa), tornato ai massimi livelli dopo l’attacco influenzale che lo aveva condizionato nell’esordio di Carezza, mentre Mirko Felicetti ha preceduto sul terzo gradino del podio Maurizio Bormolini in una sfida tra due belle speranze azzurre. I COMMENTI — La parola a Christoph Mick: «È la vittoria che ho sempre sognato e non era mai arrivata, Oggi non pensavo di andare troppo forte perché sono influenzato, invece run dopo run sono migliorato e non ho più pensato a nulla. Sono orgoglioso di ciò che ho compiuto, è stata una strana emozione strana affrontare i miei compagni di squadra, mi sembrava di disputare i campionati italiani... È un trionfo di tutta la nostra squadra. Spero di rendermi conto al più presto di quello che è successo oggi». Il d.t. Cesare Pisoni elogia giustamente tutto il gruppo: «È un risultato storico che premia tutto il percorso iniziato tre anni fa e che sta continuando - racconta -. I tecnici Meinhard Erlacher e Rudy Galli hanno fatto un lavoro incredibile, siamo stati bravi a creare una grande famiglia, i ragazzi sono tutti amici prima ancora che avversari. Anche il secondo posto di Ochner è significativo, sono particolarmente contento per Mick che se lo merita per una serie di motivi, è bello vedere i giovani che crescono al fianco ai nostri campioni più esperti». Presenza- 1 gennaio 2016 15 Verso Rio 2016 Chamizo, il nostro lottatore dall’Avana Un amore, anche sportivo, può a volte cominciare con un rifiuto. Così è iniziato quello tra la lotta e Frank Chamizo, campione del mondo nello stile libero ai Mondiali di Las Vegas del settembre 2015 e unico qualificato ai Giochi di Rio nella specialità, dove debutterà nella categoria 65 kg. Il «no», è quello che mamma Clara oppone al piccolo Frank, quando a sette anni gli chiede se può fare quello sport, scoperto entrando in una palestra di Matanzas, la città a 90 chilometri dall’Avana dove è nato. «Sono entrato e li ho visti lottare», racconta quasi vent’anni dopo Frank con il suo accento di cubano trapiantato a Genova ma che sembra siciliano («Colpa dei miei amici», sorride): «Era troppo bello. Volevo farlo anche io». Però mamma dice no, non vuole firmare l’autorizzazione per far combattere suo figlio. E la paura che si possa fare male non è la ragione. «La lotta – spiega Frank – era la disciplina che praticava mio papà Pavel che ha abbandonato la mia famiglia per andare negli Stati Uniti quando ero molto piccolo». Quell’incontro però è solo rimandato, perché la necessità di mantenere i due figli porta la signora Clara a emigrare, in direzione Spagna. Frank vive per alcuni mesi l’anno con la nonna materna e finalmente riesce a mettersi sulla materassina. Con un trucco. «Ho preso “in prestito” i documenti della mamma – ricorda adesso – e mi sono iscritto in palestra. E una volta parlando con il mio allenatore – aggiunge – lui ha scoperto chi era mio padre. Così pure io ho saputo che era un lottatore». Il ragazzo ha fisico e talento e a undici anni viene inserito in una Escuela de Iniciación Deportiva Escolar, un istituto in cui a Cuba vengono raccolti i migliori talenti sportivi dell’isola. «Lì si studiava e potevi provare a praticare molti sport – spiega il ventitreenne – ma io avevo un unico pensiero: la lotta». Già nelle categorie giovanili si piazza spesso tra i migliori. Quattro titoli giovanili e a quindici anni i primi approcci con la Nazionale, con cui disputa tornei come il Mondiale giovanile dove esce ai primi turni. Nel 2010, a diciott’anni, una prima svolta. A Mosca, nella categoria 55 kg, vince il bronzo ai Mondiali nonostante sia ancora juniores. «Tutte le volte che ci penso – ricorda – credo sia un risultato pazzesco per come è arrivato». Il 2010 è anche l’anno in cui Franck incontra Dalma, che diventerà poi sua moglie. «L’ho conosciuta durante un collegiale misti Italia-Cuba in preparazione dei Mondiali – dice – e anche lei come me è lottatrice e figlia di lottatori». L’insidia però è dietro l’angolo. Nell’ottobre 2011 ci sono i Giochi Panamericani a Gualadajara in Messico, dove Frank è in gara nei 55 kg. «In quell’occasione – racconta – non ho passato il peso e non ho potuto lottare». Un forfait che costerà caro a Chamizo, ma di fatto gli cambierà la vita. «La Federazione cubana mi ha squalificato per due anni – prosegue – considerando una mancanza di rispetto il mio fallimento al peso». Inutili i tentativi di chiedere spiegazioni. «Non avevo mai saltato una gara, né in passato mi ero comportato in maniera sbagliata, ma mi esclusero togliendogli anche la metà di quanto mi davano per la medaglia mondiale». Frank smette, anche se la squalifica da due anni viene ridotta a otto mesi. «Stavo tutto il giorno sul divano e mangiavo come un maiale», ricorda. Un stop che gli toglie le residue possibilità di andare a Londra 2012 e che finisce nel 2013. Grazie a Dalma, che nel frattempo era diventata la sua fidanzata. «Mi ha fatto capire che uno con il mio talento non poteva smettere di lottare – spiega –. E mi ha convinto a venire in Italia». 16 FINALI Presenza- 1 gennaio 2016 Una fiducia da ritrovare quando, con il suo governo, chiede che siano «integralmente onorati gli impegni previsti in materia di Unione bancaria», con la garanzia comune dei conti correnti. Renzi ha chiaramente apprezzato un sostegno così esplicito alla posizione che ha assunto a Bruxelles. Anche sui migranti Mattarella non ha fatto sconti all’Europa. Anzi. Oltre a rimproverarle l’errore storico di pensare di difendersi con «muri e fili spinati», molto aspra è suonata la condanna dell’iniziativa del governo danese che ipotizza di «spogliare i migranti dei beni che sono riusciti a salvare nella fuga»: «a fronte di tanti bambini morti, assume un sapore crudelmente beffardo» e «riconduce alla memoria i momenti più oscuri d’Europa». Parole dure come raramente si sentono nelle relazioni diplomatiche. Per quanto riguarda la vita politica italiana, il presidente sembra avere una preoccupazione sopra di tutte, ormai ribadita in più interventi: ricostruire un rapporto di fiducia tra istituzioni e cittadini. Sa che continua ad essere il punto debole della nostra democrazia. E per questo chiede alle istituzioni di mettere fine a tutti i comportamenti che possano minare quella fiducia, cominciando con l’evitare competizioni, sovrapposizioni di ruoli o addirittura conflitti tra i poteri dello Stato; che cioè non ci sia un tentativo continuo di sottrarre «spazi di competenza a chi ne ha titolo in base alla Costituzione». In questo senso Mattarella non è un presidente «interventista», non fosse altro perché gli interventi che spesso sono invocati nella convulsa battaglia politica non rientrano nei suoi poteri. Ma invita anche gli altri soggetti a non interferire tra di loro perché questo genera «scollamento tra poteri pubblici e istituzioni». E qui ce n’è per tutti, perché di invasioni di campo se ne vedono tante: del giudiziario sul legislativo con sentenze creative, per esempio, o del governo sul Parlamento con l’abuso della decretazione d’urgenza e di norme-mostro. Ecco perché il presidente ha esplicitamente invitato il Parlamento ad arrivare fino in fondo nel processo delle riforme istituzionali, pur senza giudicarle nel merito: «Osservo soltanto che il senso di incompiutezza rischierebbe di produrre ulteriori incertezze e conflitti, oltre ad alimentare sfiducia, all’interno e all’esterno». Si dipana così il filo di una presidenza i cui contenuti cominciano ad essere via via più chiari, e che certamente si svilupperanno nel primo discorso di Capodanno. Se «aver cura della Repubblica» è il cruccio di Mattarella, è perché ha capito che ne ha bisogno. Renzi a Pompei guardare in modo nuovo quel che noi abbiamo» e «a apersi non fermarsi davanti al bello e continuare a combattere perché il bello possa vincere». Ai cronisti che hanno provato a chiedergli dell’attualità politica, il premier ha risposto: «Oggi parliamo di restauri». Poi si è fermato a salutare le persone che erano all’ingresso degli scavi archeologici. Poco prima il ministro Franceschini ha aggiunto: «I riflettori del mondo sono sempre accesi su Pompei. Perché Pompei è patrimonio dell’umanità. E’ dell’Italia, ma è anche di tutto il mondo. Oggi il turista qui non trova rovine, ma trova un sito moderno che si sta riqualificando sempre di più. Facendo squadra vinceremo questa e molte altre sfide». Per Pompei «ci sono denari da spendere, vanno spesi bene», ha concluso. Rinuncia al regalo di Natale Rispetto Brave le maestre di Pietro e le volontarie di Amref, che sono riuscite a instillare in bambini insegnamenti importanti per la vita. Ma determinante anche il contributo della famiglia... «Diciamo che sono due strade che devono correre insieme - dice Giusy -. Certo, i miei figli a casa respirano un’atmosfera di apertura e rispetto per le idee di tutti. Come sono cresciuta io in una casa libera, in cui il mio pensiero è sempre stato accolto e ascoltato, così con mio marito vogliamo che i nostri figli imparino a esercitare libertà di pensiero e di espressione». E Pietro, ha già in mente di dedicarsi anche lui al volontariato? «Lo ha già detto più volte: “Mi piacerebbe un domani lavorare in Africa”. Vedremo. Saremo felici se troverà e percorrerà la sua strada». Musulmani comperano una pagina nale e augura «Buon Natale» a «tutti gli uomini di buona volontà e specialmente ai fratelli cristiani. Pregando Iddio affinché regni la Pace e la Misericordia». A fianco degli auguri «nel ricordo della nascita del Messaggero di pace Gesù Cristo», sotto alla scritta in arabo e al capitolo del Corano che parla dell’Annunciazione, c’è tutto quanto risponde ai dettami dell’iconografia cristiana: Betlemme, la stella cometa e, al centro, il presepe. Con buona pace della polemiche e delle barricate secondo cui certi segni renderebbero più difficile l’integrazione tra le confessioni. «Vogliamo dire ai cristiani di essere profondamente cristiani, il presepe non ci dà fastidio», precisa Kamel Layachi, rappresentante delle comunità islamiche del Veneto. Oggi sarà il secondo Mawlud del 2015: l’altro è caduto tra il 3 e il 4 gennaio. L’anno liturgico musulmano infatti, governato dalla Luna, corre più veloce di quello cristiano. Dove la data fissa, con la Pasqua che oscilla in base ai cicli lunari (si festeggia la domenica successiva al primo plenilunio di primavera), è il Natale. Nel calendario romano infatti il 25 dicembre si celebrava la festa del «sole invitto» che, terminando il suo progressivo declinare all’orizzonte e ricominciando a salire alto in cielo, vinceva le tenebre con la sua luce. Così come Cristo, nuova luce del mondo. Da allora, dai primi secoli del cristianesimo, l’incanto della notte di Betlemme ha lasciato un segno indelebile, perdendo, forse, l’aura sacra in favore di un’anima commerciale sempre più forte. Tanto che anche i bambini islamici, nel natale musulmano, ricevono regali. «È una coincidenza non casuale - fa notare Layachi -. Un’occasione per riflettere assieme. Il Natale e la ricorrenza della nascita del Profeta (nel mondo islamico le feste sacre sono la chiusura del Ramadan e il Sacrificio, ndr) sono un motivo in più per raddoppiare lo sforzo in favore di un futuro comune. Gesù, come Maria, sono figure centrali nell’Islam. Un intero capitolo del Corano, il terzo, è dedicato alla famiglia di Maria e su di lei c’è anche una sura». Ed è stato durante una riunione nel giorno dell’Immacolata, l’ 8 dicembre, che Amin ha scelto di gettare le basi per il ponte degli auguri di Natale. «Abbiamo sofferto anche noi per quanto successo a Parigi - spiega al telefono -. Siamo parte di questa società e questa pagina è il risultato della promessa fatta a San Marco al funerale di Valeria Solesin. È un precedente assoluto. Quando ne ho parlato, mio figlio mi ha detto di “aver capito cos’è il Natale” al di là dei regali. ". Vittorio Cintolesi Ruz (QEPD) Vittorio Cintolesi es uno de esos personajes multifacéticos que transita por distintos mundos . Estudió Arquitectura en la Universidad Católica pero paralelamente siempre ha estado vinculado a la música. Su labor en esta área comenzó a principios de los años 60 como compositor de canciones, algunas de las cuales se convirtieron en éxitos radiales. La más famosa es la clásica “Eres exquisita” popularizada por el grupo Los Ramblers. Por esos años, varios arquitectos, entre ellos Cintolesi, arrendaban oficinas en una casa ubicada en el barrio Santa Ana. Allí coincidieron varias personas que tenían inquietudes artísticas y rápidamente comenzaron a trabajar juntos. A través de Claudio di Girolamo, se reúne con el Teatro ICTUS para componer la música de Chumingo y el pirata de lata, de Jorge Díaz y Mónica Echeverría. Allí conoce a Díaz con quien entabla una gran amistad. La obra era una comedia musical para niños, una forma teatral en la que el compositor trabajará en varias ocasiones. De este modo, Cintolesi comienza a trabajar en el teatro. Aunque mantuvo siempre un vínculo con Jorge Díaz, pronto empezó a colaborar con otros grupos. En 1964 surge una nueva compañía, llamada Club de Teatro, liderada por la actriz Ana González. Con ellos realiza una nueva comedia musical para niños titulada El robot Ping-Pong. El texto pertenecía a José Pineda y la dirección estuvo a cargo de Lucho Barahona. El montaje tuvo bastante éxito e incluso grabaron un disco con las canciones de la obra. En 1968, vuelve a trabajar con el ICTUS en una obra de Jorge Díaz titulada Introducción al elefante y otras zoologías. En un contexto políticamente agitado, la compañía presenta este espectáculo que muestra en forma satírica el intervencionismo norteamericano en América Latina. Dirigida por Jaime Celedón, la obra causó un inmediato revuelo tanto por su lenguaje escénico como por su contenido. Pocoas meses después del Golpe de Estado, Vittorio parte al exilio en Francia donde permanece hasta el año 1981. A su regreso retoma la actividad teatral y continúa colaborando con Jorge Díaz y otros directores en sucesivos estrenos durante la década del 80 y 90. Luego de la muerte de Jorge Díaz en 2007 no ha continuado en el teatro, sin embargo sigue muy activo en el ámbito de la literatura. La creación musical para el teatro de Cintolesi se centra en gran medida en la canción. Aunque también incursiona con éxito en la música incidental, es en el canto donde se desarrolla con mayor fuerza. Hacer cantar a la gente requiere de una gran habilidad y el compositor ha sabido lograrlo durante toda su carrera. Sepolto nel Muasoleo Italiano Casa degli Italiani di Quillota Donación de Regalos de Navidad BOCHAS - EXITOSO AÑO 2015 DIEZ MEDALLAS MUNDIALES, PANAMERICANAS Y SUDAMERICANAS Nuestros seleccionados y seleccionadas en el año 2015 marcaron el mejor año de la historia para la Bocha chilena. Este hito trascendente se cumplió al lograr diez medallas en dos Mundiales, un Panamericano y un Sudamericano. Además, este año nuestros jugadores y jugadoras instalaron dos Récords: uno Panamericano y el otro Nacional. Destaca en estos logros la juventud de los deportistas nacionales medallistas y plusmarquistas. El detalle nos muestra lo siguiente: Franco Barbano y Gerardo Muñoz Medalla de Plata en Dobles Campeonato Mundial Sub 23 Bocha Zerbín Casablanca, Marruecos 2015 Rodolfo Gálvez Medalla de Bronce en Individuales Campeonato Mundial Adulto de Bochas Rijeka, Croacia 2015 Melisa Polito Medalla de Oro en Combinado Medalla de Oro en Tiro Progresivo Medalla de Oro en Tiro Rápido Doble Récord Panamericano y Nacional en Tiro Rápido Dobles (score 34/51) Campeonato Sudamericano Femenino de Bochas Zerbín Viña del Mar, Chile 2015 Sabrina Polito Medalla de Oro en Individual Medalla de Oro en Tiro Rápido Doble Récord Panamericano y Nacional en Tiro Rápido Dobles (score 34/51) Campeonato Sudamericano Femenino de Bochas Zerbín Viña del Mar, Chile 2015 Franca Martini y Miren Irisarri Medalla de Oro en Parejas Campeonato Sudamericano Femenino de Bochas Zerbín Viña del Mar, Chile 2015 Tomás Martínez Medalla de Oro en Tiro Precisión Panamericano Bocha Raffa Sub 23 Carlos Barbosa, Brasil 2015 Franco Barbano Medalla de Plata en Tiro Progresivo Panamericano Bocha Raffa Sub 23 Carlos Barbosa, Brasil 2015 Tomás Ubilla, Tomás Martínez y Franco Barbano Medalla de Bronce en Especialidad Tercetos Panamericano Bocha Raffa Sub 23 Carlos Barbosa, Brasil 2015 Franco Barbano – Giacomo Toso Récord Nacional en Tiro Rápido Doble (43/56) Campeonato Mundial Adulto de Bochas Rijeka, Croacia 2015 Como ya es una tradición, la Corporación Casa degli Italiani di Quillota, por medio del Directorio Circolo Femminile y sus socias, realizaron la entrega de regalos de Navidad, como su última actividad benéfica. El regalo fue entregado a la institución que ya hace tres años apadrinan el Hogar de Niñas Manuel de Tezanos perteneciente al Refugio de Cristo ubicado en Carrera Nº 405 de la ciudad, el que tiene a su cargo a 40 niñas entre 6 a 12 años vulnerables de la provincia de Quillota. El día Jueves 24 de diciembre 2015 se realizó la entrega a la Directora del Hogar de Niñas Manuel de Tezanos Sra. Evelyn Molina Galea. Esta donación consistió en una Cama Elástica la cual fue instalada in situ, donde disfrutaron desde ya las niñas.
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