Tre anni con Papa Francesco nel segno della Misericordia

Quindicinale della Comunità Italiana del Cile
www.presenza.cl
16 marzo 2016
Anno XLVII Nº 909
Franqueo Convenido • Res. Nº 1062/1979 • Santiago • Av. Bustamante 180 • Fono: 222229328 • Fax: 226354127 • [email protected] • Aderente alla FUSIE e FSS
Programma Settimana Santa
Domenica 20 marzo,
Domenica delle Palme: Santa Messa con la benedizionne degli ulivi alle ore 12,30 nello Stadio Italiano.
Giovedì Santo 24 marzo,
nella Casa di Riposo Italia, alle ore 17,00, celebrazione della Cena del Signore.
Venerdí Santo 25 marzo
- ore 17,00 Celebrazione della morte del Signore nella
Casa di Riposo
- Alle ore 19,00 nello Stadio Italiano "Via Criucis" e
e concerto di ocarine di un complesso venuto dall'Italia.
Sabato Santo 26 marzo
Nella Casa di Riposo S. Messa di Gloria alle ore 17,00
Domenica di Risurrezione 27 marzo
-In Parrocchia messa di Pasqua alle ore 11,00
-Alle ore 12,30 nello Stadio Italiano santa Messa di
Pasqua.
L’impresa di Moro
parla anche di noi
Tre anni con Papa Francesco
nel segno della Misericordia
13 marzo 2016: tre
anni con Francesco. Tre
anni con il Papa arrivato
dalla "fine del mondo".
Tre anni nel segno della
Misericordia di Dio.
In particolare questo
terzo anno di pontificato
è stato segnato dall'Apertura del Giubileo
della Misericordia, che,
cosa mai accaduta prima, ha visto aprire la
prima Porta Santa non
in San Pietro ma nella
cattedrale di Bangui,
nel cuore dell'Africa, in
uno degli stati più poveri
della terra.
E poi una altro evento
storico, l'incontro con il
Patriarca di Mosca Kirill,
segno della volontà dei cristiani di camminare insieme
sulle strade del mondo.
L'incontro è avvenuto a
Cuba. Non si può dimenticare quanto è stato fatto
da Francesco, e dai suoi
predecessori, per il dialogo
con questo popolo e per superare l'embargo americano,
riaprendo anche il dialogo
tra cubani e statunitensi.
Altro segno di pacificazione,
di muri che crollano e ponti
che vengono costruiti.
Lo sguardo di Francesco
si è poi soffermato in questo
anno, ma anche nei primi
due, sulla famiglia. Sempre
più ferita e in difficoltà. Il
sinodo è andato avanti ma
soprattutto il Papa ha invitato a guardare alle famiglie
Buona
Pasqua
La straordinaria impresa di Simone Moro e dei suoi compagni di cordata sul Nanga Parbat merita una standing
ovation anche dai comuni mortali che, come me, hanno
arrancato al massimo su una ferrata. E da tutti i lettori che,
pur digiuni di montagna, amano la libertà dell’avventura e
dell’esplorazione, l’idea che la conoscenza contempli il suo
orizzonte più ampio proprio là, su una vetta, morale o fisica
non fa grande differenza.
Perché solo dall’alto si può abbracciare per intero un
mondo diviso da tante fratture e barriere.
Intendiamoci, ha ragione Messner quando ci riporta a terra: la prima del Nanga Parbat a febbraio è una grandissima
scalata che rimarrà negli annali, attenti però a definirla
storica. L’epopea delle invernali oltre gli 8000 metri, senza
ossigeno, in stile alpino, fu aperta dai formidabili polacchi
sin dagli anni Ottanta.
Eppure la notizia che un bergamasco, un’altoatesina, un
pakistano e uno spagnolo, con questi chiari di luna, abbiano
trovato il tempo e il coraggio per stupirci, dice qualcosa sulla
possibile coesistenza tra culture, talenti e interessi quando
si ha in mente un obiettivo importante.
Già, ma importante per chi? Il più bel titolo nella biblioteca
Cont. in ultima pagina
In questo giorno di Pasqua
una luce nuova entra nei
cuori.
Custodiamola gelosamente: è la luce che guiderà
il nostro cammino, anche
quando c'è (o ci sarà) il buio
più profondo attorno a noi.
Cristo ha detto: "Io sono la
luce del mondo".
Auguri di felicità!
con lo sguardo misericordioso di Dio.
No alla guerra e alle persecuzioni. Francesco ha sempre guardato con attenzione
alle tente condizioni di ingiustizia che colpiscono i popoli
e ai cristiani perseguitati,
per i quali ha levato spesso
alta la voce e ha impegnato
la Chiesa in azioni di solidarietà e vicinanza concrete.
La vita dell'uomo deve
essere dignitosa, per dargli
modo di lodare il Signore.
Ma anche la distruzione dell'
ambiente mette la sua vita,
materiale e morale, quotidiana in pericolo. All'uomo
è stato affidato, da Dio, il
creato perché ne abbia cura e
lo consegni salvaguardato di
generazione in generazione.
Tutto questo è stato affrontato nell'Enciclica "Laudato
si'", dove il tema ambientale
è stato visto a 360 gradi, dallo sfruttamento economico
ai nostri doveri di fronte al
Creatore.
Papa Francesco si è sempre ricordato dei più poveri,
anche con gesti concreti.
Possiamo citare questa frase, pronunciata a Scampia il
21 marzo 2015: “Se noi chiudiamo la porta ai migranti,
se noi togliamo il lavoro e la
dignità alla gente, come si
chiama questo? Si chiama
corruzione! Si chiama corruzione e tutti noi abbiamo
la possibilità di essere
corrotti… la corruzione
‘spuzza’. E la società
corrotta ‘spuzza’”.
Tra un viaggio e l'altro, l'ultimo di questo
terzo anno in Messico,
Francesco non ha dimenticato la Curia romana,
di cui ha avviato una
profonda riforma perché
questa possa sempre più
aiutare il Papa e la Chiesa nel difficile compito
dell'annuncio a tutti del
Vangelo di Cristo.
Ma prima di tutto
Papa Francesco chiede
a tutti la "riforma" del
cuore. Un cuore che,
per accogliere la misericordia di Dio che ci viene
incontro, deve essere aperto
alla conversione. Un’apertura che, come evidenzia la
Misericordiae Vultus, inizia
con il sentirsi peccatore. Di
qui l'invito alla riconciliazione con Dio, la cui importanza essenziale ha mostrato
andando a inginocchiarsi
davanti a tutti a un confessionale per chiedere il perdono di Dio, prima di andare a
sua volta a confessare.
E, infine, non scordiamoci
l'appello che molto spesso
Papa Francesco fa a tutti
noi: "Pregate per me". Perchè tutti dobbiamo sostenere
il cammino di chi ci guida
sulle vie di Cristo.
Pasqua: profumo di vita nuova
Per noi nati in Italia, anche le feste
pasquali, come quelle natalizie, le
dobbiamo vivere in stagione inversa.
Queste celebrazioni cristiane sono nate
nell’emisfero nord, immersi in un determinato clima, in una stagione attorno
alla quale si sono sviluppate una serie
di tradizioni, di leggende e di usanze
che sono in armonia con “quella” natura. E questa è un’altra delle difficoltà,
assieme a tante altre, che dobbiamo
pagare per aver emigrato.
Non ci va, per esempio, festeggiare
il Natale con il caldo, le giornate lunghe, con voglia di spiaggia. Come puoi
cantare che Gesù Bambino nasce “al
freddo ed al gelo” nel mese di dicembre in sudamerica? Come non ci va la
Pasqua in autunno, momento in cui la
natura va in letargo per alcuni mesi:
mentre per noi Pasqua è sinonimo di
primavera, di vita nuova, risurrezione,
natura che riprende vita con energia
ed esuberanza dopo un periodo di
sonnolenza in sintonia con il mistero
cristiano che si vuol celebrare.
Canta un simpatico motivetto di
Sergio Endrigo: “Per far nascere un
fiore, il seme muore”. Sì, muore, ma
dal suo sacrificio ecco a primavera
sbocciare colori e profumi, bellezza e
speranza. La vita dopo la morte. Ecco
la Pasqua.
La nostra Pasqua di primavera con
i biancospini fioriti ai bordi delle strade, con
il tappeto verde che si forma ai margini dei
ruscelli, con le violette e margherite che sbocciano all’ombra dei gelsi, con i prati dipinti
di verde intenso. Tutto è rinato. E ci sentiamo
circondati da cielo nuovo e terra nuova.
In settimana santa dovevamo, in qualche
modo, morire come il seme della canzone
per poter far nascere un fiore nel giorno di
Pasqua.
Morte-vita, sacrificio-gioia, oscurità-luce,
male-bene erano le dicotomie pasquali acquisite fin da bambini e che, purtroppo, in questa
società edonista e materialista hanno perso
il loro senso.
Dalle infantili ed educative rinunce a qualche dolciume (come ci insegnavano le buone
suore dei nostri asili d’infanzia) ad alcune
preghiere da recitarsi prima di dormire guardando il Crocifisso che parla di dolore, dalle
cerimonie penitenziali nella disadorna chiesa
ai canti monocordi di salmi e “lamentazioni”,
da piccoli sacrifici che ognuno si imponeva
per dimostrare amore a Gesù, all’atmosfera
riflessiva e castigata che si prolungava dal
venerdì santo al sabato notte in attesa del
trionfo pasquale di Cristo: tutti i nostri pensieri si concentravano nell’accompagnamento
del Maestro nelle sue ore di dolore prima e
di gioia dopo.
A tutte le nostre care lettrici e cari lettori,
gli auguri più sinceri di Buona Pasqua in una
primavera promettente di fiori e profumi. Giuseppe Tomasi
2
Presenza- 16 marzo 2016
SPAZIO APERTO
Cor­ri­spo­nden­za
Informazioni
ACLI
La Di­re­zio­ne rin­gra­zia i let­to­ri che le scri­vo­no per­ché di­mo­
stra­no in­te­res­se per i pro­ble­mi e la vi­ta del­la no­stra co­mu­ni­tà.
Nel­lo stes­so tem­po si scu­sa se, per e­vi­den­ti ra­gio­ni di spa­zio,
qual­che let­te­ra do­vrà es­se­re ri­dot­ta. La Di­re­zio­ne i­nol­tre si ri­
ser­va la pub­bli­ca­zio­ne di let­te­re che ri­ter­rà mol­to con­flit­tuali.
Pagina web: www.patronatoacli.cl
Croce Sabauda nella
Bandiera Italiana
Estimado padre Giuseppe,
en primer lugar me es
grato saludarlo y expresarle que recibí oportunamente el primer número
de marzo de Presenza y leí
su artículo Editorial en la
primera página y me llamó
la atención que la actual
bandera italiana se empezó
a usar en forma oficial y
definitiva en 1947, después
del referendum que hubo en
Italia posterior a la segunda
guerra mundial que estableció una nueva Constitución
política que determinó una
República democrática en
vez de la monarquía y fijó
las características del Tricolor Italiano, obviamente
privado del símbolo de la
dinastía sabauda en su
franga blanca.
Yo no exixtía o era muy
niño cuando ocurrieron muchos hechos históricos en
Italia y estaba convencido
que el dibujo que tenía en la
franja blanca era un símbolo
fascista obviamente omitido
en la Constitucion de 1947
artículo 12.
Le agradecería, Padre
Giuseppe que en próximo
número de Presenza aclarara esto para mi y otros
italo-chilenos de mi edad.
Yo ni siquiera se que era la
Dinastia sabauda.
Se despide cordialmente
Manuel Crovetto
Zappettini.
Ricevi in ritardo
PRESENZA?
Se sei di Santiago
chiama al Cel.
97849283
Grazie
EDITRICE
Parrocchia Italiana
N.S. Pompei Scalabriniana
***
RAPPRESENTANTE LEGALE
Giulio Rubin
***
DIRETTORE
RESPONSABILE
Claudio Massone Stagno
***
DIRETTORE
REDAZIONALE
Giuseppe Tommasi
***
COLLABORATORI
Paolo Castellani
Fina Franchini
Gloria Nocchi Frascoli
Consuelo Canessa
***
CORRISPONDENTI
Arica
Verónica Bibiano
Antofag. Rodolfo Sanchez B.
Iquique Luz Savalli
La Serena Caterina Pezzani
Quillota E. Schiappacasse
V. Alemana Gilda Rivara
Valparaiso
Concep. Giancarlo Carro
P. Arenas Eduardo Pesce V.
***
Contribuzione annua
$ 20.000. Cheque nominativo
a «Presenza»
***
Stampa C. von Plate
Esce il 1º e il 16 di ogni mese
Quando il 17 marzo 1861
venne proclamato il Regno
d'Italia, il tricolore continuò ad esserne la bandiera nazionale, sebbene non
ufficialmente riconosciuto
da una legge specifica, ma
regolamentata, per quanto
riguarda la foggia dei vessilli
militari, da un Regio decreto
del 25 marzo 1860 che rimase in vigore fino alla nascita
della Repubblica Italiana.
Bandiere tricolori salutarono poi l'esercito italiano
durante la marcia su Roma,
che si concluse con la breccia
di Porta Pia del 20 settembre
1870 e l'annessione del Lazio
al Regno d'Italia. Roma divenne ufficialmente capitale
d'Italia il 1° gennaio 1871,
mentre l'insediamento della
corte reale e del governo ebbe
luogo il 6 luglio dello stesso
anno: da questa data il tricolore italiano sventola dal
pennone più alto del Palazzo
del Quirinale.
L'unica città in cui l'attaccamento alla bandiera
non era sentito da tutta la
popolazione era Roma: nella
capitale era infatti presente
Bustamante 180 - Santiago
Tel: 2665-0340; 22225247 - E-Mail: [email protected]
BENVENUTA ALITALIA
Peccato che non si apprezzino i colori: ad ogni modo immaginiamoci il verde alla sinistra, il bianco al centro e il
rosso a destra. Con il referendum del post-guerra viene tolta
la croce con la corona sabauda. Infatti il Re si è ritirato il
Portogallo, ad Oporto.
una buona percentuale di
cittadini ancora fedele al
papato.
Dopo la marcia su Roma
e l'instaurarsi della dittatura fascista la bandiera
d'Italia perse la sua unicità
simbolica venendo in parte
oscurata dall'iconografia
di regime. Quando veniva
utilizzata, come all'interno del simbolo del Partito
Nazionale Fascista, ne era
snaturalizzata la storia,
dato che il Tricolore nacque
come simbolo di libertà e di
diritti civili; nelle cerimonie
ufficiali iniziò invece ad
essere accostata ai vessilli
neri fascisti, perdendo il
ruolo di protagonista assoluta. Nonostante questo
ruolo da comprimario, il
tricolore diventò ufficialmente bandiera nazionale
del Regno d'Italia:
«La bandiera nazionale
è formata da un drappo di
forma rettangolare interzato
in palo, di verde, di bianco,
di rosso, col bianco coronato
dallo stemma Reale bordato
di azzurro. [...] »
Con la nascita della Repubblica Italiana, grazie al
decreto presidenziale del 19
giugno del 1946, la bandiera
italiana venne cambiata;
rispetto al vessillo monarchico fu eliminato lo stemma
sabaudo. Questa decisione fu
in seguito confermata nella
seduta del 24 marzo del 1947
dall'Assemblea Costituente.
...e invece
l'abbiamo
pubblicato
Gentile Direzione,
Leggo il numero di Marzo di Presenza e riscontro
l’assenza – per lo meno singolare – di un argomento
importante e doloroso, nella
Storia d’Italia, che ricorre
nel mese di Febbraio.
Con spirito collaborativo,
è mio desiderio passarvi una
interessante discussione per
il futuro Presenza, di Marzo
2016.
Oltre a menzionare – in
prima pagina – la giornata
della Memoria, suggerisco
un approfondito articolo
anche sulla giornata del Ricordo, avvenimento prettamente Italiano, che ricorre
il 10 di Febbraio.
Parliamo di Foibe, ovviamente.
Nella speranza che non vi
siano, anche a 12.000 chilometri dalla madre Patria,
Memorie di serie A e Ricordi
di Serie B o inferiore.
Grazie,
Federico Fiorini
Caro Federico,
le consiglio di leggere Presenza del 1 febbraio a pag. 9,
dove, a parte di una orrenda
foto delle foibe può leggere
il messaggio del Presidente
Dario Locchi in un ampio
serizio.
Abbonamento 2016 - Fiducia reciproca
Tanti lettori fedeli ci seguono da anni dimostrando fiducia nel nostro operato. Per poter
continuare a seguirlo chiediamo ancora un segno di fedeltà.
Molti pensionati ci chiedono l’abbonamento gratuito (che neghiamo a nessuno).Il fatto
ci obbliga a creare una èlite di “sostenitori” che conguagliano gli abbonamenti gratuiti. Vi
ringraziamo cordialmente della collaborazione.
Per facilitare il versamento dell’abbonamento abbiamo aperto nel Banco de Chile la
“Cuenta de Ahorro N. 08-166-01126-03” a nome di “Giuseppe Tommasi B.”.
Il RUT di Giuseppe Tommasi B. è 8.322.945-4
Una volta fatto il versamento la preghiamo di inviarci per mezzo di lettera o fax la ricevuta
o semplicemente informarci per E-mail o per telefono. Vedi in prima pagina, in alto. i dati.
Cognome.....................Nome....................... via....................................città....................
Abbonamento normale
20.000 pesos
Abbonamento sostenitore
30.000 pesos. Cheques esteso a “PRESENZA”
Per gli emigrati italiani arrivati in Cile, paese d’ America
più lontano dall’ Italia, tornare in patria, anche per poche
settimane, è sempre un momento d’intensa felicità ed allegria,
valida certamente anche per gli italiani non nati in Italia, ma
sempre, nei confronti di uno e dell’altro sussistono differenze
d´intensità nei reciproci sentimenti.
In una occasione, parecchi anni fa, un concittadino mi
visita nel mio studio e mi dice: "Paolo, dopodomani vado in
Italia". Gli rispondo: "Complimenti e buon viaggio e miglior
ritorno". Ma subito, un po’ incuriosito gli domando: "Mi scusi
(era una persona entrata in anni ma benmesso) ha ancora
parenti in Italia?". La risposta la ricordo ancora scolpita
nel cuore: "No, i miei sono tutti morti mi restano solo la
famiglia che abitiamo in Cile". "Ma allora, lei va in ferie"
per non usare l'eufemismo di turista. "No, vado a salutare
per l'ultima volta il campanile della chiesa del mio paese".
Gli italiani, tutti e soprattutto i più anziani, sentono la
irresistibile attrazione del paese della loro nascita, anche
se sono passati tanti anni d’ assenza. Sentimenti che con il
passo inesorabile degli anni si fa sentire con maggiore insistenza e forza: rientrare nel paese che li vide nascere prima
della morte in terra straniera, è una imperiosa necessità,
anche per coloro che non hanno parenti ed amici, solo per la
soddisfazione spirituale ed emotiva di salutare per ultima
volta il campanile della Chiesa dove siamo stati battezzati,
alcuni sposati, e celebrata la S. Messa in suffragio dei parenti
deceduti in Italia, fratelli, genitori e nonni, infine amici. In
molti casi mai più rivisti dopo l’ultimo saluto.
L’ emigrazione, una tragedia nazionale che ha colpito gli
italiani più che altri, ha creato nel mondo una diaspora di
milioni di cittadini che con sacrifici e tanto lavoro hanno
superato la separazione della famiglia e rifatto una vita fuori
dalle mura del paese amato e mai scordato.
Il ritorno al Cile dell’Alitalia ci consente esercitare anche
in avanzata anzianità, il diritto di rivedere per ultima volta
l’Italia e il nostro paese.
Non sempre si ricorda che il dolore della separazione dell’emigrante non è solo per chi emigra ma anche per chi resta
in Italia in attesa di un ritorno che ritarda e che le più delle
volte non avviene in vita dei famigliari e amici. Comunque
sempre ritroveremo il campanile della Chiesa che ci accoglie
e ci consola come testimonio visibile della tradizione e della
vita degli italiani.
Oggi nessuno può dimensionare la realtà del fenomeno
per la globalizzazione e i trasporti a portata di mano che ci
vengono offerti. Non dobbiamo scordare che il saluto degli
emigrati che lasciavano l’Italia nel passato, senza volerlo
era un saluto le più delle volte definitivo.
Anni fa il ritorno in Italia per molti italiani, specialmente i
più anziani era più difficile e in alcuni casi direi impossibile.
L’ Alitalia linea aerea di bandiera, (oggi solo per i colori del
tricolore) aveva interrotto da anni i voli di Santiago al bel
paese.
Oggi una bella notizia. L’ Alitalia riprende i voli diretti da
Santiago a tutte le città della penisola con voli senza scalo.
Noi vorremmo anche a prezzi competitivi.
Complimenti Alitalia! e auguri di successo. Per conto nostro felici del ripristino dello scalo di Santiago segno che gli
italiani potremo invecchiare tranquilli, e rientrare al nostro
paese pur sia solo per salutare il campanile della Chiesa del
paese e prendere il caffè al bar di sempre.
Per i rapporti bilaterali tra il Cile e l’Italia è un segno di
grande importanza. Ci sono interscambi commerciali che sono
facilitati dal volo diretto senza scali in terzi aeroporti Non solo
il commercio sarà di benefico ma pure tutti i rapporti che si
intrecciano tra i due paesi.
Non è lo stesso andare a Roma dopo uno, due o tre estenuanti
scali che farlo in forma diretta. Per il sottoscritto salire sull’
Alitalia, prima in B. Aires e da maggio, pure da Santiago, era
arrivare prima in Italia. Bastava salire sull’aereo, e siamo
anticipatamente a casa.
Sono certo che il volo della nostra linea aerea più volte alla
settimana sarà accolta con soddisfazione preferenziale per
noi italiani, e per tutta la vasta e ricca comunità italo cilena
e amici cileni fatti in rapporto integrativo di antica data. Un
viaggiatore che preferisce volare con l’insegna del tricolore.
Paolo Castellani
LLEVE A SU CASA PRE-PIZZA LISTA
***
PRUEBE NUESTRA FUGAZA
Av. Apoquindo 4228 - teléfono 22081344
Av. B. O'Higgins 737 - teléfono 26381833
Presenza- 16 marzo 2016
Passatempo e umore
3
TERZA PAGINA
Racconti e leggende pasquali
La leggenda del salice
Gesù saliva verso il Calvario, portando sulle spalle piagate
la croce pesante.
Sangue e sudore scendevano a rigare il volto santo coronato di spine.
Vicino a Lui camminava la Madre, insieme ad altre pie
donne.
Gli uccellini, al passaggio della triste processione, si rifugiavano, impauriti, tra i rami degli alberi.
Ad un tratto - Gesù stramazzò al suolo. Due soldatacci,
armati di frusta, si precipitarono su di Lui, allontanando la
Madre, che tentava di rialzarlo "Su, muoviti! E tu, donna,
stàttene da parte."
Gesù tentò di rialzarsi, ma la croce troppo pesante glielo
impedì.
Era caduto ai piedi di un salice ...Cercò inutilmente di
aggrapparsi al tronco. Allora l'albero pietoso chinò fino a
terra i suoi rami lunghi e sottili perché potesse, afferrandosi
ad essi, rialzarsi con minor fatica. Quando Gesù riprese il
faticoso cammino, l'albero rimase coi rami pendenti verso
terra: perciò fu chiamato «Salice Piangente ».
La leggenda del melograno
Gesù saliva faticosamente la via del Calvario. Dalla Sua
fronte trafitta di spine cadevano gocce di sangue. Gli Apostoli, timorosi, seguivano Gesù da lontano, per non farsi vedere;
ed uno di essi, quando il triste corteo era passato, raccoglieva i sassolini arrossati, dal sangue benedetto di Gesù e li
metteva in un sacchetto. A sera gli Apostoli si radunarono
tutti tristi nel Cenacolo; l'apostolo pietoso trasse di tasca il
sacchetto per mostrare ai compagni le reliquie del sangue di
Gesù; ma nel sacchetto trovò un frutto nuovo, dalla buccia
spessa ed aspra dentro alla quale erano tanti chicchi, rossi
come il sangue di Gesù. Era nato il melograno.
La leggenda del pettirosso
Gesù era sulla Croce. Le spine della corona che stringeva
la fronte si conficcavano nelle sue bianche carni facendo
uscir grosse gocce di sangue.
Un uccellino, che volava poco distante, vedendo la sofferenza di Gesù, sentì tanta pietà per Lui.
Gli si avvicinò con un leggero pispiglio.
Cosa, disse l'uccellino? Forse rimproverò gli uomini di
essere stati cattivi, forse, rivolse a Gesù tenere parole di
consolazione. Poi tentò di portargli aiuto e, col becco tolse
alcune di quelle spine che lo torturavano. Le piume dell'uccellino caritatevole si macchiarono di rosso.
L'uccellino conservò, come prova di amore, quelle gocce di
sangue sul suo cuoricino. Gli uomini vedendolo lo chiamarono «pettirosso». Ancora oggi tutti gli uccellini che appartengono alla famiglia dei pettirossi hanno sul petto qualche
piumetta sanguigna.
Le uova fiorite
C'era una volta un coniglietto che voleva regalare a due
bambini suoi amici tante uova di Pasqua.
Per fare una sorpresa, cercava un posto dove nascondere
Mausoleo Italiano
Dr. Augusto Brizzolara
specialista in
Geriatria e
Gerontologia
El Trovador 4280
Of. 1108 -Las Condes
Fono-Fax: 2342 5139
Beeper 737 8087 -Cod 8784
Av. Vicuña Mackenna 83 - Santiago - Tel: 26342500
le uova. All'alba si avvicinò alla casa dei bambini col suo
sacchetto rigonfio. Il prato lì davanti era tutto coperto di
fiori di croco, bianchi, gialli e azzurri, che rassomigliavano
a tante uova colorate. Il coniglietto nascose le uova tra i
fiori e se ne tornò a casa.
Al sorgere del sole avvenne un fatto straordinario: i fiori
del prato diventarono uova di Pasqua.
Una colomba se ne accorse e andò in giro a spargere la
notizia.
Presto il prato fu pieno di bambini, mentre le uova di cioccolato continuavano a fiorire. Ancor oggi i vecchi del paese
raccontano che quella sia stata la Pasqua più dolce di tutte.
Storia dell'uovo di pasqua
L'uovo rappresenta la Pasqua nel mondo intero: c'è
quello dipinto, intagliato, di cioccolato, di terracotta e di
cartapesta. Ma mentre le uova di cartone o di cioccolato
sono di origine recente, quelle vere, colorate o dorate
hanno un'origine radicata nel lontano passato.
Le uova, infatti, forse per la loro forma e sostanza
molto particolare, hanno sempre rivestito un ruolo
unico, quello del simbolo della vita in sé, ma anche del
mistero, quasi della sacralità.
Già al tempo del paganesimo in alcune credenze, il
Cielo e la Terra erano ritenuti due metà dello stesso
uovo, e le uova erano il simbolo del ritorno della vita.
Gli uccelli infatti si preparavano il nido e lo utilizzavano per le uova: a quel punto tutti sapevano che
l'inverno ed il freddo erano ormai passati.
I Greci, i Cinesi ed i Persiani se li scambiavano come
dono per le feste Primaverili, così come nell'antico
Egitto le uova decorate erano scambiate all'equinozio
di primavera, data di inizio del "nuovo anno", quando
ancora l'anno si basava sulle le stagioni.
L'uovo era visto come simbolo di fertilità e quasi magia, a causa dell'allora inspiegabile nascita di un essere
vivente da un oggetto così particolare.
Le uova venivano pertanto considerate oggetti dai
poteri speciali, ed erano interrate sotto le fondamenta
degli edifici per tenere lontano il male, portate in grembo
dalle donne in stato interessante per scoprire il sesso
del nascituro e le spose vi passavano sopra prima di
entrare nella loro nuova casa.
Le uova, associate alla primavera per secoli, con
l'avvento del Cristianesimo divennero simbolo della
rinascita non della natura ma dell'uomo stesso, della
resurrezione del Cristo: come un pulcino esce dell'uovo,
oggetto a prima vista inerte, Cristo uscì vivo dalla sua
tomba.
Indirizzi Utili
Ambasciata d’Italia - Clemente Fabres 1050, - Providencia
Tel.: 224708400 - E-Mail: [email protected]
Consolato - Román Diaz 1270, Santiago
Tel: 224708400 - E-Mail:[email protected]
Camera di Commercio- Luis Thayer Ojeda 073,Piso l2, Provi.
Tel.: 562/222322618 - Fax: 562/222330973- E-Mail: [email protected]
Istituto Italiano di Cultura - Triana 843, Providencia
Tel.: 23 2038170 www.iicsantiago.estei.it
ICE Agenzia per la promozione all 'estero e
l'internazionalizzazione delle imprese italiane
Clemente Fabres 1050 (Prov.)Tel. 223039330 E.mail: Santiago@ice.
it COMITES -Av.Apoquindo 6589 - Las Condes - Tel. 222129455
CARI -Av. Bustamante 180 - Providencia - Tel: 222229328
Circolo di Professionisti di Origine Italiana
Av. Apoquindo 6589 - Las Condes - Tel: 222425012 - 222481503
Club Stadio Italiano
Av. Apoquindo 6589, Las Condes -Tel: 224847000 Central.
Scuola Italiana Vittorio Montiglio
Las Flores 12707, Las Condes - Tel: 225927500
Parrocchia Italiana- Av. Bustamante 180 Providencia
[email protected] - Te: 22229328 - Fax: 226354127
Hogar Italiano - Holanda 3639, Ñuñoa - Tel: 222055476
Umanitaria - Av. Vicuña Mackenna 83 - Santiago - Tel: 26342500
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ACLI -Asociación Cristiana de los Trabajadores Italianos
Bustamante 180 (Parrocchia Italiana) - Tel 22665-0340
COIA: Bustamante 180 -Providencia Tel. 26345247
Associazione Ligure contatto Sig.ra Rina Garibaldi 02 2192144;
Sig. Aldo Solari al telefono 02 7926752
4
Presenza- 16 marzo 2016
ITALIA E ITALIANI
Camminatori e pellegrini fanno
rivivere la via Francigena
C’è una barca sul
Po che ti evita quel
tratto un po’ noioso
del «confine» piacentino. T’imbarchi
a Orio Litta (Lodi)
e arrivi quasi a Piacenza. Piccolo tratto della grandiosa
Via Francigena, che
da Canterbury raggiunge Roma dopo
1.600 chilometri.
Orio Litta (poco più di 2mila
abitanti) la scorsa estate è
salito sul palcoscenico mondiale dell’Expo milanese a
parlare delle «giornate dei
cammini». E tutto per quella
barca che naviga sul Po con
qualche pellegrino, traghetto
di un sentiero antico che il
vescovo Sigerico percorse
in 79 giorni nell’anno 990.
E fu viaggiatore attento,
scrisse un diario minuzioso
poi servito per la memoria
dei posteri. LA RINASCITA Oggi la Via Francigena
ha preso slancio, dopo un
abbrivio faticoso negli Anni
90 e dopo il fuoco di paglia
del 2000. Per quel Giubileo
i parrocci furono invitati
ad accogliere i pellegrini.
«Fu un successo - ricorda il
professor Sergio Valzania,
camminatore della Francigena e già direttore di Radio3
della Rai -. Cominciarono
i “timbri” comprovanti il
cammino, poi però quell’ospitalità scemò. Ci furono anche
polemiche». Valzania fece alcune trasmissioni radiofoniche con
ospiti illustri, dal matematico Piergiorgio Odifreddi
all’attore David Riondino.
Valzania il camminatore
con fede e Odifreddi il laico
Bugatti Chiron, l’auto più
veloce del mondo
Al via martedì il Salone di
Ginevra, il più importante
Tenga el mejor
punto de vista
P. de Valdivia 3015 F. 22690791
Moneda 708
F. 26649244
San Antonio 325 F. 26325512
Silvano tavonatti a.
[email protected]
motorshow per l’industria
dell’auto. La Bugatti gioca
d’anticipo e presenta la Chiron, l’automobile più veloce
del mondo.
Con 1.500 cavalli e 1.600
Nm di coppia massima raggiunge i 420 km/h - ma la
velocità è limitata elettronicamente altrimenti andrebbe
di più - e accelera da 0 a 100
in 2.5 secondi. Un’esagerazione come il modello che l’ha
preceduta a cui assomiglia
molto.
Quella Veyron voluta
dall’allora capo del gruppo
Volkswagen - proprietario
dello storico marchio - Ferdinand Piech.
impenitente che
citava Sant’Agostino e Leopardi.
Tutto camminando per chilometri,
giorni, settimane.
Riondino offre questa lettura di tanto camminare: «E’
un’occasione per
stare insieme e anche per meditare.
Quel camminare è il
modo più semplice per entrare
in un’altra dimensione». La
dimensione è quella del pellegrinaggio «che tu creda oppure no». Riondino: «E’ un modo
per camminarti dentro, per
riattraversare un tuo privato.
L’umanità ha sempre cercato
questa dimensione. Meditare su una colpa, perfino un
delitto, un tempo. Adesso su
un passaggio di vita, su una
domanda che ti poni». Dalla caotica Canterbury
al Nord della Francia, dopo
aver traghettato la Manica,
poi giù per la Champagne,
la lunga marcia in terra di
Francia, anzi dei Franchi
(di qui il nome della Via),
poi la Svizzera e le Alpi, il
valico del Gran San Bernardo, impiccato a oltre 2.400
metri. Colle di solito freddo
e dalle atmosfere misteriose,
tra il piccolo lago e i monti a
guglia che si affacciano su
una vallata che offre natura
e storia. Di lì passò nel 1800
Napoleone e perfino un giovane Ernest Hemingway che
vergò il diario dell’Ospizio
dei canonici del colle prima
di d’infilarsi in una discesa
nella neve alta che gli costò
un paio di scarponi. La Francigena è ancora
molto lontana dai numeri di
passaggi della più famosa
via verso Santiago di Compostela (200mila l’anno), ma
proprio per il Giubileo e per
gli investimenti fatti negli
ultimi anni sta pian piano
prendendo quota. IL FILOSOFO Ha un percorso verticale
che l’arcivescovo filosofo
Sant’Anselmo d’Aosta fece
all’inverso. Risalì dalle Alpi
per finire all’abbazia del Bec
in Normandia e di lì passò
poi a Canterbury, nominato
alla carica del più alto prelato d’Inghilterra. Valzania
ricorda «che nessuno fa per
intero la Francigena». E
dice del tratto di Francia:
«I francesi hanno un’idea
diversa, del viandante non
del pellegrino. Nei loro tratti
le indicazioni sono sempre
nei due sensi». In Italia le segnalazioni
sono aumentate, ma c’è ancora da fare. Qualcuno come
Umberto Gallo, di Stresa,
che da Aosta è arrivato fino a
Roma ricorda di aver dovuto
«sfuggire a troppi cani» e di
aver affrontato «un’ospitalità diciamo migliorabile:
un tempo i pellegrini erano
santi, ora qualcuno ti tratta
in malo modo». Ma i luoghi per la maggioranza dei
casi sono indimenticabili.
Riondino: «In Toscana, da
San Gimignano a Siena».
Molto meglio che ai tempi di
Sant’Anselmo, come sottolinea Valzania: «Era una terra
impaludata, ecco perché molte zone si chiamano Isola. E
Siena divenne ricchissima
perché passaggio obbligato».
Ecco “Genesis”, il robot che prepara il vino del
futuro. Fa da solo il lavoro di un’intera cantina
A Genesis manca solo la
parola: il prototipo ha anche le antenne, sembra il
cugino di Sphero Drone,
il robot di Guerre Stellari,
ma in realtà è un vinificatore unico al mondo, un
capolavoro dell’ingegneria e
dell’elettronica applicata al
vino, partorito da quel genio
del grappolo che è Donato
Lanati, premio Oscar come
miglior enologo nel 2015.
Nella sua «pancia» Genesis
nasconde un’intera cantina.
«Può contenere fino a 200
chili di uva e produrre 100
litri di vino, pronto poi per
essere affinato» dice Dora
Marchi, biologa ed enologa
di Enosis, un’oasi di 2500
metri quadrati, con cascina
del 1600 incastonata tra le
vigne di 37 varietà autoctone
italiane, che è una «Meraviglia»: si chiama proprio così,
in ricordo dell’antico nome di
questo bricco - Maraviglia sulle colline di Fubine, nel
cuore del Monferrato. Enosis
è un laboratorio, ma anche
un’università e una clinica,
con una equipe di 18 dottori
del vino, tra biologi, enologi,
cantinieri, agronomi, chimici, tecnici dell’alimentazione
e della sicurezza alimentare. E Genesis, questa «tinozza» computerizzata a tre
gambe, con il cappello e il
corpo a forma conica per migliorare il contatto tra l’uva
spremuta e la parte già liquida, è la sua creatura di pun-
ta, è una
cantina
formato
bignami,
indispensabile per
lo studio
del processo di
vinificazione
ottimale
a seconda delle varietà di
uve. Dall’oblò centrale del
robot i «dottori» seguono la
macerazione, i rimontaggi,
il délestage, e dalla console
si gestisce la temperatura e
l’ossigeno. È come fare una
«risonanza magnetica» a
quel processo naturale che è
la vinificazione, roba che soltanto 70 anni fa cominciava
con la pigiatura con i piedi.
Enosis ne ha partoriti 12, di
Genesis. Ma non li vende,
non sono gli affari l’obiettivo
di Lanati, che qui chiamano “l’uomo che sussurra
ai vigneti”, ma piuttosto
la qualità e la ricerca. È il
luminare di questa «clinica»
dell’uva (chiusa al pubblico, ma aperta ai laureandi
dell’università di Enologia)
dove il paziente per eccellenza è l’acino: «Lo studiamo da
oltre 40 anni». Dora Marchi, il suo braccio
destro, sa come muoversi
nel labirinto di sale studio,
laboratori e aule piene di
monitor, frighi e microscopi.
C’è una macchina che pesa,
conta, pressa gli acini e
poi ne misura il succo, qui
ci lavora una squadra di
«Csi dell’uva», che arriva a
ricavare il Dna dell’acino:
«È importante perché è la
sintesi di un territorio, al
suo interno c’è la storia di
un’intera annata, il clima,
il profumo, la salute della
terra», dice Marchi, approdata dalla Toscana 20 anni
fa per affiancare Lanati nella
ricerca. Poi i vini finalmente si
riposano, lontani da luce e
calore, dentro gli «infernot»,
tipici corridoi scavati nel
tufo che in Monferrato si
utilizzano ancora e che Enosis ha voluto conservare: «È
il nostro messaggio d’amore
per il territorio». Alla fine,
il brindisi. Ovviamente con
bicchieri speciali: Lanati
ne ha inventati due, quello
con «l’anello di Saturno» per
ottimizzare la percezione dei
profumi, e l’ultimo, l’anno
scorso, con il calice cavo per
la salita, naturale e scenica
delle bollicine. Prosit. Comunismo addio per sempre: la strada
intitolata a Lenin diventa via Lennon
La surreale scena
dal film “Il grande
Lebowski” potrebbe da oggi avvenire
tutta al contrario
a Kalyny, villaggio
ucraino di 5mila abitanti al confine con
la Romania, dove
una strada intitolata a Lenin è stata
“ribattezzata” John
Lennon. L’iniziativa,
ha spiegato il governatore
Gennadi Moskal, rientra
nell’ambito di una campagna del governo filo europeo
di Kiev per rimuovere ogni
traccia del passato comunista. Forse nessun cambio di
nome è sarà più simbolico
di questo.
Moskal ha detto di aver
preso la decisione a sua discrezione, senza consultare
i cittadini, in onore del cofondatore dei Beatles pacifista, ucciso fuori dal palazzo
Istat: nel 2015 la disoccupazione è scesa all’11,9%
Che il merito sia dei forti sgravi contributivi, o delle
nuove regole del Jobs Act sulle assunzioni (ieri un’indagine
campionaria Istat sottolineava che è merito soprattutto dei
primi) la sostanza non cambia: i dati definitivi dell’Istituto
di statistica confermano che nel 2015 la disoccupazione è
scesa, sia quella complessiva (dal 12,7 per cento all’11,9),
sia quella giovanile (dal 42,7 per cento al 40,3). Numeri così
non si vedevano da sette anni.
La corsa allo sconto fiscale
La spinta occupazionale è arrivata soprattutto nella
seconda parte del 2015, probabilmente per via della corsa
a non perdere lo sgravio, quest’anno fortemente ridotto. E’
migliorata la qualità del lavoro, perché la somma di sgravi
e Jobs Act ha prodotto una forte stabilizzazione dei rapporti
di lavoro, ovvero il passaggio da contratti a termine a tempo
indeterminato. I lavoratori dipendenti sono 207mila in più
del 2014, e per il quinto anno consecutivo sono scesi i lavoratori autonomi (in tutto 22mila). ».
Meno persone in cerca di un posto
Scende di poco (dal 60,7 al 58,1 per cento) il numero delle
persone in cerca di lavoro da più di un anno. Non è invece
vero – dice l’Istat – che i buoni risultati siano figli dell’aumento del numero dei cosiddetti inattivi. Nonostante la crescita
registrata dell’ultimo trimestre il numero complessivo è sceso
di 84mila persone, lo 0,6 per cento.
di New York dove
viveva nel 1980.
Sempre sua la scelta di dedicare un’altra strada al defunto presidente dell’
ex Cecoslovacchia,
Tomas Masaryk,
molto rispettato
dagli ucraini per il
suo lavoro di promozione dei diritti
della minoranza
etnica nel Paese dopo la prima guerra mondiale. Nello stesso decreto ci
sono altre dieci strade della
Transcarpazia che stanno
per ricevere nuovi nomi.
Così, strada Shchorsa, nel
villaggio Mizhhirya si chiamerà via Viktor Markus,
soldato ucciso in Donbass.
Altre vie saranno intitolate
a personaggi della cultura e
dell’arte ungheresi e rumeni. Nel mese di aprile dello
scorso anno la Verkhovna
Rada dell’Ucraina ha adottato un pacchetto di leggi sulla
“decomunizzazzione”, tra cui
la messa al bando dei simboli
del Partito Comunista, e
anche l’obbligo di rinominare tutti i luoghi che sono
associati con la direzione del
partito sovietico.
520 i nomi “proibiti” di ex
leader comunisti.
Tra questi Leonid Breznev,
Semyon Budyonny, Kliment
Voroshilov, Friedrich Engels,
Karl Marx, Georgy Zhukov,
Aleksandr Zasyadko, Vasily Kikvidze, Nadezhda
Krupskaya, Vladimir Lenin,
Anatoly Lunacharsky, Rosa
Luxemburg, Sergo Ordzhonikidze, Mikhail Frunze,
Vasily Chapaev . Presenza- 16 marzo 2016
ITALIA E ITALIANI
I ciclisti israeliani onorano Bartali
Ad Assisi per ricordare il «Giusto»
Il campione toscano salvò più di 800 ebrei durante l’occupazione nazista
La memoria delle imprese di «Ginettaccio»,
al secolo Gino Bartali,
non si cancella mai. E
non solo per i successi
sportivi che sono diventati anche capitoli di
storia e le epiche sfide
con Fausto Coppi, ma
per quel cuore grandissimo e quel coraggio
infinito che spinsero
questo campione infinito a fare la staffetta (sempre sulla amatissima due ruote) per salvare tantissimi ebrei
perseguitati dai nazifascisti. Per questo
Bartali è stato dichiarato «Giusto tra le
nazioni» da Yad Vashem, l’Ente nazionale
per la Memoria della Shoah.
I «pro» di Israele
Tra pochi giorni, il 20 marzo a Firenze, a
rendergli omaggio per la prima volta nella
storia del ciclismo, saranno anche i corridoi del Cycling Academy Team, la prima e
unica squadra professionistica israeliana.
E questi atleti domenica 20 marzo ripercorreranno il tragitto tra Assisi e Firenze che
il campione percorse per portare, nascosti
nella canna della bicicletta, i documenti
falsi per salvare più di ottocento ebrei perseguitati. L’evento è stato organizzato quattro
giorni prima «Settimana Internazionale
Coppi e Bartali» che si svolge dal 24 al 27
marzo. «E’ un onore
e un dovere rendere
omaggio a Bartali e
a tutti gli italiani che
hanno messo in pericolo le loro vite per aiutare i compagni ebrei nei
momenti più bui della
Seconda Guerra Mondiale», ha commentato
Ron Baron, presidente
e fondatore del Cycling
Academy Team.
«007» in bici
Durante l’occupazione tedesca Gino Bartali accettò di fare la staffetta (i documenti
falsi per dare una nuova identità agli ebrei
venivano nascosti nel telaio della bicicletta)
aderendo a un’attività segreta pensata dal
rabbino di Firenze Nathan Cassuto e dall’arcivescovo della città Elia Angelo Dalla Costa.
Bartali non ne parlò mai in pubblico e
soltanto nel 2005 l’allora presidente della
Repubblica, il livornese Carlo Azeglio Ciampi,
conferì alla moglie la medaglia d’oro postuma
al valor civile.
Poi, nell’ottobre del 2011, la decisione di
Israele d’inserire il campione toscano tra i
Giusti dell’Olocausto nel Giardino dei Giusti
del Mondo di Padova e infine nel settembre
2013 la dichiarazione di «Giusto tra le nazioni» dello Yad Vashem.I ciclisti israeliani
onorano Bartali
Il “problema” che fa disperare i deputati:
niente più mandorle gratis alla buvette
Il problema che assilla
Montecitorio è uno: adesso
le mandorle costano. E non
saranno più servite con un
bicchiere d’acqua o con un
the. «La camomilla con le
mandorle la devi paga’, te
lo meriti», dice la bionda
cassiera della buvette della
Camera. Da oggi si è consumata una vera e propria
rivoluzione.
Non più mandorle gratis
per i deputati, ma solo a
pagamento. Uno dei simboli
della Prima Repubblica si
potrà avere alla modica cifra
di 0,50 centesimi. «Che me
ne frega – allarga le braccia
la dem Titti Di Salvo – sono
troppo caloriche, bevo solo
spremute». La società esterna
che gestisce lo storico bar di
Montecitorio ha deciso di
limitare gli ordinativi di
mandorle. Salate o tostate
vengono acquistate dal bar
Giolitti, che si trova a due
passi dal Palazzo, a 40 euro
circa al chilo. Cifra che è
stata considerata troppo
alta, nonostante si tratti di
un prezzo di favore. Le mandorle venivano letteralmente
divorate dai parlamentari
anche con un bicchiere di
acqua e limone. La stretta della buvette
di Montecitorio ha investito
tutto il menù. Se prima un
caffè costava 0,80 centesimi,
adesso per sorseggiare una
tazzina di espresso serviranno 0,90. Il supplì, altro
piatto forte della cucina della
buvette, è lievitato a 1,50.
Però, aggiunge la cassiera,
«si avranno supplì cacio
e pepe o all’amatriciana».
Sembra poca cosa ma per
gli onorevoli equivale a un
infelice novità. Perfino Ettore
Rosato, capogruppo del Pd,
non ci sta: «Se vai a Piazza di
Pietra ti costa meno un caffè
e ti danno anche la brioche». È proprio a piazza di
Pietra, nella famosa “Caf-
fetteria”, dove i colonnelli di
Alleanza nazionale tramavano contro Gianfranco Fini, la
prima colazione si consuma
con 2,20 euro. E non solo il
costo si aggira sullo stesso
ordine di grandezza, ma «la
qualità è superiore», sottolinea
un ex parlamentare. Dietro il
rincaro dei prezzi si nascondono
i conti della società “Compass”
che gestisce la
buvette. Quelli
della società, infatti, non
tornano. Da circa una settimana infuria la caccia agli
“scrocconi”. Ovvero, a quei
“furbetti” che non pagano
gli scontrini e che avrebbero
lasciato un “buco” di centomila euro. Dei controllori
in borghese monitorano se i
clienti hanno pagato o meno
lo scontrino. Prima paghi,
poi consumi. Ma cosa sta succedendo?
Con un discorso perfetto,
diviso tra emozione e ringraziamenti, debiti
professionali e
passioni esistenziali, Leonardo
DiCaprio ha finalmente messo
le mani sull’Oscar cui era già
stato candidato,
invano, per ben
quattro volte.
Per portarselo a casa ha dovuto fare quello che da sempre si deve fare a Hollywood.
Diventare brutto, sporco e
cattivo, rinunciare al dono
della bellezza, soffrire sul set
le pene dell’inferno, vivere
il viaggio catartico del suo
A spiegarlo è il questore del
Pd Paolo Fontanelli: «Ad
oggi non c’è equilibrio fra le
entrate e le uscite. Infatti la
società ha chiesto al collegio
dei questori l’autorizzazione
per far lievitare i costi. Altri-
menti le strade sono due: o la
diminuzione del personale,
o la chiusura della buvette».
Il ragionamento della Compass è stato il seguente: se
aumentiamo i costi lieviteranno i ricavi. Sussurra un
funzionario di Montecitorio:
«Questo approccio funziona
fuori da questo palazzo, dove
vigono logiche commerciali.
Qui porterà al fallimento
della buvette». Caso Vendola:
4 genitori e un bebè
Mettiamo in fila i fatti, così
com’è dato conoscerli, limitandosi ai dati della realtà,
e dunque facendo lo sforzo
di andare oltre il consueto
fumo delle rivendicazioni e
delle polemiche strumentali.
Sabato è nato in California
un bambino che all’anagrafe
dello Stato è stato registrato
col nome di Tobia Antonio.
Di lui si sa che il padre
è Ed Testa, 38enne italocanadese, e la madre una
donna statunitense di cui
non si conosce l’identità e che
gli ha ceduto i propri ovociti
prelevati con un intervento
in anestesia totale. Sì, perché
Tobia – al quale va tutto il
più affettuoso benvenuto – è
stato concepito in provetta
con i gameti di Ed e della
donna che li ha messi a disposizione.
La procedura è stata effettuata da una delle numerosissime strutture californiane specializzate non solo in
procreazione artificiale ma
anche in maternità surrogata, e che dunque ha messo
a disposizione anche un’altra donna – di passaporto
americano ma di origini
indonesiane, a quanto è dato
di apprendere – che in cambio di una somma di denaro (consistente, secondo gli
standard del mercato americano) ha firmato un contratto
col quale si è impegnata a
farsi impiantare nell’utero
l’embrione e a condurre tutta
la gravidanza rispettando
stringenti clausole: è prassi,
ad esempio, che la madre in
affitto garantisca di abortire se il feto rivela qualche
anomalia.
L’impegno principale, ovviamente, è di cedere al momento del parto il bambino a
chi glielo ha commissionato
e che per questo ha pagato
la clinica, la fornitrice di
gameti e la madre surrogata,
oltre all’avvocato che ha steso
il contratto tra le parti. Ma
in tutto questo cosa c’entra
Vendola? Il presidente nazionale di Sinistra ecologia
e libertà, fino al 2015 e per
dieci anni governatore della
Puglia, è compagno di Testa
e convive con lui da tempo a
Terlizzi. Sebbene i resoconti
mediatici lo descrivano come
“padre” di Tobia, dal punto
di vista genetico col bambino
non ha nulla a che fare. Certo, col compagno Vendola ha
voluto l’intera
operazione e ha
pagato quel che
è stato pattuito
con le sue varie controparti americane,
ma per farlo è
andato dove la
pratica dell’utero in affitto
– perché, al di
là di definizioni
edulcoranti ed elusive come
“gestazione per altri”, di questo si tratta – è considerata
lecita ed è regolamentata
dalla legge.
In Italia invece vige una
norma – la 40/2004, la stessa che detta regole sulla
fecondazione assistita – che
vieta la maternità surrogata
e, anzi, la sottopone a pene
severe. Dunque un uomo
delle istituzioni, nonché leader di un partito presente in
Parlamento e per sua missione è schierato a difesa della
legalità e delle voci più deboli
della società, ha violato una
legge dello Stato.
Non corrisponde al vero
quel che si è sentito dire,
cioè che, “in assenza di una
legge” in Italia, Vendola e
Testa hanno dovuto andare
all’estero per soddisfare il
loro desiderio di duplice
paternità. La legge c’è, e al
comma 6 dell’articolo 12 dice
testualmente che «chiunque,
in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza
la commercializzazione di
gameti o di embrioni o la
surrogazione di maternità
è punito con la reclusione
da tre mesi a due anni e con
la multa da 600mila a un
milione di euro».
Il problema è che non viene
fatta rispettare dai tribunali,
che in modo ormai sistematico legalizzano la maternità surrogata assolvendo le
coppie che tornano in Italia
col bimbo in braccio, a con-
5
dizione che venga praticata
all’estero, nei Paesi dov’è
lecita. Va ricordato che, pur
tartassata dai ricorsi e dagli
interventi della Corte Costituzionale, la legittimità della
legge 40 su questo punto è
stata appena confermata
dai giudici costituzionali
nella sentenza con la quale
nell’aprile 2015 aprirono
alla fecondazione eterologa.
Ricapitolando, nel caso del
bambino venuto al mondo
in California ci sono una
mamma biologica (quella che
ha venduto gli ovociti), una
mamma gestazionale (quella
che ha condotto la gravidanza), un padre genetico e
infine un altro uomo che per
la legge di qualche Stato (ad
esempio il Canada, al quale
si dice che la coppia italiana
si potrebbe rivolgere perché
Vendola possa adottare il
figlio del compagno, per poi
aprire la partita con lo stato
civile italiano) potrebbe diventare padre legale. Quattro
“genitori” per un bambino.
L’anomalia di una pratica
che rende possibili situazioni
come queste – e altre ancora
più estreme – non viene notata solo in Italia. È di un mese
fa il forum al Parlamento di
Parigi per il bando internazionale della maternità surrogata, da considerare al pari della
schiavitù e da perseguire con
strumenti giuridici adeguati.
I proponenti di quella che è
stata ribattezzata «Carta di
Parigi»?
Italia in prima fila verso Marte, con
ExoMars Il lancio previsto il 14 marzo
L'Europa scalda i motori per il viaggio su Marte. Si
avvicina la partenza della prima fase della missione
ExoMars, prevista per il 14 marzo da Baikonur, mentre
la seconda parte della missione dell'Agenzia Spaziale
Europea (Esa) e dell'agenzia spaziale russa Roscosmos
porterà nel 2018 un veicolo che si sposterà sul pianeta
rosso a caccia di vita. E' una missione senza precedenti,
dal costo complessivo di 1,3 miliardi, nella quale l'Italia
riveste un ruolo di primo piano.
Finalmente DiCaprio è il migliore
più amato. Nell’epopea dell’esploratore Hugh Glass protagonista
di «Revenant» c’è l’inno alla
potenza della natura offesa,
il fascino dei grandi spazi
personaggio. Solo attraversando queste prove, superata la boa dei 40 anni, Leo ha
rotto l’incantesimo, convinto
i membri dell’Academy, realizzato il sogno magnifico di
vincere il premio più ambito
con il film dedicato al tema
incontaminati, il rispetto per
le culture indigene violentate in nome del dio denaro.
Ovvero tutto quello in cui
Leonardo DiCaprio fermamente crede. Nel suo discor-
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so, dopo i tributi ai maestri,
il divo ha parlato di ecologia
e riscaldamento globale, il
tema che gli sta più a cuore
e a cui dedica tutte le energie
che non spende sui set. Vacuno
Cerdo
Sub productos
Arrollados
Hamburguesas
Cordeo Lechón
Pollo
Pavo
Jabalí Puro
Ciervo
Avestruz
Codornices
Pato Neozelandés
Conejo
Guayu 100% Orgánico
Quesos
6
Presenza- 16 marzo 2016
Editoriale:
È arrivato marzo e con lui l’inizio dell’anno scolastico che, come sempre, è un periodo pieno di diverse
attività. Quest’anno la nostra Scuola compie 125 anni
che verranno celebrati durante tutto il 2016.
Vi presentiamo alcune fotografie del primo giorno
di lezioni, il discorso di benvenuto del Preside ed il
cordiale invito del Centro Culturale all’inaugurazione
dell’Esposizione di Gioielleria Contemporanea ed al
concerto di Beatlemania.
Buona lettura!
Gigliola Pacciarini G. / [email protected]
Con la gentile collaborazione
della Prof.ssa Silvia Perroni
SCUOLA ITALIANA DI SANTIAGO
Inizio dell’anno scolastico
Con una breve cerimonia nel campo di calcio, il Preside
Sig. Italo Oddone ha dato il via all’anno scolastico 2016. In
questa occasione sono stati presentati i nuovi integranti
della famiglia Scuola ed i pompieri della Pompa Italia hanno
invitato gli alunni a sommarsi alla compagnia consegnando
una simpatica spilla.
Vi lasciamo con il discorso di benvenuto del Preside Italo
Oddone.
Autorità presenti, docenti e paradocenti, genitori, collaboratori carissimi bambini e ragazzi, buon giorno e bentornati
a Scuola.
Porgo il più cordiale benvenuto a tutti voi con il desiderio
di iniziare un nuovo anno scolastico pieno di sfide, di allegria
e di speranza per poter raggiungere gli obiettivi che ci siamo
proposti, orientati verso una formazione integrale centrata
non solo sugli apprendimenti accademici, ma soprattutto
sulla crescita nei valori ed i principi umani ed etici.
Quest’anno tutti gli sforzi verranno inquadrati sui 125
anni di esistenza della Scuola Italiana, e sí, la nostra
Scuola compie 1 secolo e un quarto di esistenza e dobbiamo
celebrare come si deve. Sono 125 anni di Storia, tradizione,
ma soprattutto di contributo alla società cilena, di persone
buone, creative e capaci.
La nostra proposta educativa ci impegna ad adempiere
un compito molto importante: scoprire attraverso la pratica
quotidiana quanto sia imprescindibile il lavoro fatto insieme;
che richiede il contributo di ciascuno di noi, nel migliore dei
modi, perchè in questo incontro si verifica l’apprendimento.
Vi invito dunque, alunni, professori e genitori, a lavorare
con allegria e speranza, in questo senso, perché la nostra
Scuola ci da lo spazio per ascoltarci, rispettarci, scegliere,
decidere, domandare, condividere e costruire.
Ai genitori ringraziamo la loro fiducia. No dimenticate la
vostra responsabilità ed impegno come principali agenti educativi dei vostri figli. Contate su di noi per poter realizzare
questa enorme missione di formare donne e uomini integrali
che partecipino attivamante alla società che toccherà loro
di vivere.
Per concludere vorrei presentarvi le persone che si inseriscono nella nostra comunità scuola ed augurare loro il
meglio.
Carolina Sepúlveda, insegnate d’Inglese
Iris Broquedis
insegnate di Arte
Olga Saiz, docente di matematica
Filippo Salimbeni, docente di Italiano,
Storia e Filosofia
Patricio Fernández, Lenguaje y Comunicación
Vanessa Vitali, Terapeuta Ocupacional
Francesca Bigrando, Educadora Diferencial
Matías Orchard, Psicólogo
Diamo inoltre il benvenuto alla Sig.ra Paola Moreno
che riprende le sue funzioni.
Per ultimo vi presento il vostri rappresentanti (CASI) per
il 2016 composto da:
Alexander Hartmann Virginia Pasti
Francesca Pesci Florencia Gaviraghi
Hans Hartmann
Massimiliano Valdatta Presidente
Vice-Presidente
Tesoriere
Segretaria
Capo delle Commissioni di lavoro
Portavoce
Siate tutti benvenuti e buon lavoro!
Presenza- 16 marzo 2016
SCUOLA ITALIANA DI SANTIAGO
Giorno della Donna
Bentornati!
7
Giorno dell´Ex Alunno 2016
Vogliamo invitarvi, cari ex alunni, a partecipare al
tradizionale “Giorno dell’ex alunno”, un momento in cui
potrai riunirti con i tuoi ex compagni per condividere e
ricordare le indimenticabili esperienze vissute a Scuola.
Sicuramente vovrai un gradevole momento con della
buona musica ed uno squisito cocktail.
Ti aspettiamo nella mensa della Scuola, giovedì 21
aprile, alle ore 20:00 (Av. Las Flores 12.707, San Carlos
de Apoquindo.)
Per gli amanti dei Beatles,
un panorama imperdibile
a Scuola!
Giovedì 31 marzo, alle ore 20:00, nel Teatro Giuseppe
Verdi, si presenterà il complesso Beatlemania, gruppo
musicale fondato da Mario Olguín nell’anno 1989. Tutti
questi anni di ininterrotta traiettoria gli hanno permesso
di consacrarsi come uno dei migliori interpreti dell’opera
musicale dei Beatles.
Il suo successo si basa sulla loro serietà nel lavoro e la
loro permanente preoccupazione nel riprodurre in modo
fededegno il suono degli inglesi di Liverpool, senza lasciare da parte la somiglianza nell’aspetto fisico.
È uno spettacolo gratuito, per tutto il pubblico. È necessario prenotare scrivendo a [email protected] o chiamando al 22 5927544.
Estimada Comunidad:
Con el fin de canalizar y reforzar la labor solidaria que
se ha realizado por mucho tiempo en el colegio a través de
diversos actores, este año la Scuola cuenta con una Coordinación, que se encargará de organizar las diferentes
actividades de recolección de ayuda que se destinará a las
siguientes instituciones:
Hogar Italiano
Se decidió seguir apoyando a nuestros “nonnos”, que necesitan tanto de compañía, como de ayuda material. Para
esto, programaremos visitas con los niños y una campaña
mensual para reunir los ítems que nos irá indicando la
Dirección del Hogar.
Villa Los Robles, ex Campamento Bosque Hermoso
(Lampa).
Nos esforzaremos por convertir la plaza de la villa, que
se inscribió con el nombre de nuestro querido Benja, en un
espacio hermoso de encuentro para los niños y sus familias.
Comité Italiano de Asistencia (COIA)
Institución que lidera el Padre Pepe (Giuseppe Tomasi) de
la Parrocchia Italiana y que ayuda a 90 familias italianas
de situación muy precaria. Nuestro objetivo es aportar
mensualmente con víveres de la canasta básica.
Con respecto a las colectas, apoyaremos las de “Un Techo
para Chile” y las de “Fundación nuestros Hijos”, que acoge
niños con cáncer.
Para poder llevar a cabo nuestros objetivos, necesitaremos del compromiso que siempre ha demostrado nuestra
Comunidad para con los demás, por lo que los invitamos a
sumarse como alumnos, padres, profesores y funcionarios
a nuestras actividades solidarias.
En la Comisión Solidaridad, además de quien suscribe, participan: Alejandra
Calcagni, Difusión redes y
Marketing; Diego Gaete,
Apoyo técnico visual creativo; Verónica Álvarez,
Profesora de Religión; ESSI
del Centro de Padres.
Esperando contar con su
apoyo para que este noble
esfuerzo de toda la Comunidad tenga los resultados
esperados, les saluda cordialmente.
Carmen Cecilia
Stockebrand
Diamo il nostro benvenuto agli alunni delle III° Medie che sono appena tornati dal loro
viaggio di studi in Italia.
Vogliamo riconoscere la loro eccellente condotta durante il viaggio, fatto che ci rende
orgogliosi perché abbiamo alunni rispettosi, responsabili e capaci di dare il giusto valore
a questa significativa esperienza.
Ringraziamo inoltre il lavoro degli insegnanti accompagnanti.
Bentornati!
Italo Oddone
Esposizione di Gioielleria
Contemporanea
Dal 17 marzo
al 21 aprile nella
Sala Terracotta
del Centro Culturale Scuola, verrà
esibita la mostra
“Trascendieron”
dell’artista cilena María Ignacia
Walker. La mostra è un omaggio
alla perdita dei
capelli, elementi
che immortalizza
attraverso un lavoro nel quale vengono incorporati la porcellana e dei fili d’oro, dando vita
ad interessanti gioielli contemporanei. Questo montaggio è stato recentemente esposto a
Barcellona e, continuando il suo viaggio, verrà portato dopo a Firenze.
María Ignacia Walker (1984, Santiago, Cile) è un’artista che sviluppa progetti di gioielleria
contemporanea con un background in pubblicità ed in direzione d’arte.
Attualmente vive a Firenze ed ha ottenuto un Master in Belle Arti/Gioielleria Contemporanea e Adorno del Corpo nella Facoltà di Alchimia Gioielleria Contemporanea.
8
COLLETTIVITÁ
Presenza- 16 marzo 2016
112 anni fa dal cuore dell'Emilia-Romagna
partivano "Los nonnos de la terra nostra".
Ed hanno fondato Capitán Pastene
Liceo Russell senza confini:
presentato il gemellaggio con la
“Scuola Italiana A. Degasperi”
di La Serena in Cile
Tutti gli anni, la prima domenica di marzo viene ricordata l'epopea che qualche anno fa attirava l'attenzione di un
grande cineasta (Massimo Troisi) che voleva farne una pellicola: la morte lo colse con il proposito. A Capitan Pastene si
organizzano grandi sfilate di carri allegorici trainati da buoi e vacche e sulle vecchie carrette ragazze e giovani, vestiti
secondo il folklore d'inizio del 1900, al canto di "Quel mazzolin di fiori" percorrono le strade principali cittadine.
A pranzo, poi, prosciutto, tortellini ed altri tipi di pasta, piatti che rinsaldano le nuove generazioni con le tradizioni
culinarie i "Nonni".
Nella sede dell'Istituto Italiano di Cultura venne celebrato il 112 anniversario dell'arrivo fatidico alla coste del Pacifico
delle 88 famiglie con la proiezione del cortometraggio di Claudio Sacca Balocchi "Los Nonnos de la terra nostra". Foto a
fianco, Claudio con papà e mamma.
Terminata la visione del cortometraggio si è realizzato un breve interscambio di opinioni e quindi l'assaggio di prodotti
dell'Emilia-Romagna con un buon bicchiere di Sangiovese.
Capitán Pastene celebra su 112 aniversario
Con una tradicional “carretada y sagra” en la plaza
del pueblo, y un recital de
Paolo Meneguzzi, se conmemoró el arrivo los colonos
italianos provenientes de
Emilia-Romagna que fundaron la “Nueva Italia” en
1904.
CAPITÁN PASTENE.Un nuevo aniversario se
celebró el pasado sábado 5
de marzo en la pintoresca
capital italo-chilena del
“prosciutto”, donde cientos
de personas se dieron cita
para celebrar al más puro
estilo italiano, el 112° año
del nacimiento del pueblo
que, por petición del Estado
de Chile a comienzos del
siglo XX, fue fundado por
familias campesinas provenientes de la provincia de
Módena, particularmente
de las comunas de Zocca,
Pavullo nel Frignano y
Guiglia.
La actividad, que contó
con la participación ilustre
de la Directora del Instituto
Italiano de Cultura Sra.
Anna Mondavio, la vicepresidenta de Casa Artusi con
sede en Emilia-Romagna
Sra. Laila Tentoni, así
como diversas asociaciones italo-chilenas de todo
el país y visitantes de Argentina e Italia, tuvo como
principales atractivos la ya
característica “carretada”,
en la que los descendientes
de los colonos se vistieron
a la usanza de la época,
reviviendo el largo trayecto
que realizaron sus nonnos
para fundar Capitán Pastene, y a continuación la
“sagra” frente a la iglesia
San Felipe de Neri, en
donde fue posible disfrutar
del “prosciutto”, “coppa”,
“cappelletti”, “carsente”
etc., además de variados
shows musicales en donde
abundó la música italiana
tradicional y el baile de la
“manfrina”.
El plato de fondo de esta
celebración fue la presentación del afamado cantante
Servizio del Patronato
ACLI
L'ufficio del Patronato attende il pubblico presso la
Parrocchia Italiana (Bustamante 180)
con il seguente orario:
da Lunedi a Venerdi
dalla ore: 08:30 alle 14:30
Tel: 2665-0340; 22225247 - E-mail: [email protected]
romántico Paolo Meneguzzi, quien en un show lleno
de sentimiento, cautivó a
las más de 1.500 personas
que concurrieron a la plaza
de Capitán Pastene a eso de
las 11:00 de la noche.
De la misma manera y
por segundo año consecutivo, el lunes 7 de marzo se
Venga a un lugar especial a probar lo mejor de la gastronomía italiana.
Lo esperamos
*Providencia 1975 (Esq. Pedro de Valdivia)
*Vitacura con Charles Dickens
llevó a cabo un “Omaggio
a Capitán Pastene” en la
sede del Instituto Italiano
de Cultura de Santiago,
para conmemorar también
en la capital del país, la
fundación de esta afamada localidad de la IX
región.
Como comunidad pastenina, agradecemos el amplio apoyo otorgado por la
Municipalidad de Lumaco
y todas las instituciones,
asociaciones y participantes que hicieron posible este
evento, e invitamos cordialmente a toda la comunidad
italo-chilena a conocer esta
“Piccola Italia” del sur de
Chile.
¡Felice 112° Anniversario
Capitán Pastene!
Enzo Cortesi
Bernales.
Martedì 16 febbraio nella splendida Sala Baronale del
Palazzo Assessorile di Cles, in Trentino, alla presenza
dell’Ambasciatore del Cile in Italia Fernando Ayala, del
Console Onorario della Repubblica del Cile in Trentino Alto
Adige Aldo Albasini, del Sindaco di Cles Ruggero Mucchi, del
Dirigente del Liceo Russell Mario Turri, dei rappresentanti
delle forze dell’ordine locali e oltre a quella, naturalmente,
degli studenti del Liceo clesiano e dei ragazzi cileni Valentina Araya e Diego Astudillo si è tenuta la conferenza stampa
di presentazione di questa pregevole iniziativa .
AMICIZIA E COLLABORAZIONE – Il Liceo Russell di
Cles ormai da alcuni anni ha avviato rapporti di collaborazione e amicizia con tre scuole del Sud America, in particolare
in Cile, Argentina e Perù.
Il progetto di gemellaggio prevede che i ragazzi cileni
siano ospitati dalle famiglie degli studenti del Liceo e che
frequentino con loro le lezioni, oltre a partecipare a un ricco
programma socio-culturale, con visite a Trento, Bolzano,
Verona e Milano, e un fine settimana da trascorrere in un
rifugio della zona.
Grazie alla frequenza in alcune classi, i ragazzi hanno
modo di conoscere meglio la cultura e le tradizioni locali,
approfondendo la lingua straniera oggetto di studio nelle
loro scuole.
Molto importante è l’impegno delle famiglie che supportano le scuole in queste iniziative di internazionalizzazione,
spesso per il solo piacere di conoscere una cultura straniera
attraverso l’ospitalità.
ALLA SCOPERTA DEL MONDO– I due studenti cileni,
Valentina e Diego, frequentano la classe seconda della
“Scuola Italiana A. Degasperi” di La Serena, a indirizzo
scientifico e umanistico.
Questo gemellaggio, giunto al quinto anno, è stato fortemente voluto dal direttore della scuola cilena, il professor
Slomp, per favorire la conoscenza della cultura e della lingua
italiana da parte dei suoi giovani alunni, spesso di origine
italiana e in particolare trentina.
I ragazzi sono ospiti del Liceo Russell e per sei settimane
e viaggiano senza accompagnatore, ma sono costantemente
seguiti dalle famiglie presso cui risiedono che li accompagnano in questo percorso di scoperta della nostra cultura.
La scuola li ha inseriti in una classe seconda del liceo linguistico, in modo da favorire l’interazione in lingua spagnola.
Ad entrambi, tra l’altro, viene richiesta una presentazione
del Cile in lingua spagnola durante le ore di civiltà con la
lettrice di madrelingua spagnola.
“È un grandissimo onore per la scuola – ha esordito il
dirigente scolastico Mario Turri – accogliere, curare e far
sì che queste persone si trovino bene tra di noi. Ci teniamo
a ringraziare in modo particolare le famiglie che ospitano
questi ragazzi”.
“Il Liceo Russell è un’eccellenza assoluta, un punto di
riferimento per un migliaio di studenti – ha rivelato con
orgoglio il sindaco Mucchi –. Grazie anche agli altri istituti
locali, Cles ha avuto una crescita esponenziale negli ultimi
trent’anni dal punto di vista dell’istruzione. Da un’offerta
di base siamo giunti a un’offerta completa e di eccellenza”.
In conclusione di conferenza gli interventi dell’Ambasciatore
Fernando Ayala e del Console Aldo Albasini, che hanno
sottolineato l’importanza, oggi, di imparare lingue e culture
diverse, per conoscere mondi lontani, ma sempre più vicini.
Juan Pablo Agostini González
Psicólogo clínico
- Tráumas
- Estrés post traumático
- Fobias
- Ataques de pánico
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- Metodología basada en la neurociencia
Atención Santiago y Vta. Región
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COLLETTIVITÁ
Presenza- 16 marzo 2016
Empresas DA DINO
inauguran un nuevo local
La comunidad en general y
nuestra colectividad italiana
en particular han sido testigos en estos últimos días de
la materialización de un nuevo emprendimiento puesto
en marcha por dos familias
de emigrantes italianos de
origen ligure (Mini y Minuccio), quienes con el esfuerzo
y mentalidad visionaria
propias de nuestra gente han
dado vida a un tercer punto
de encuentro gastronómico
en nuestra capital, esta vez
en la concurrida galería
comercial Subcentro, localizada en los entornos de la
Estación Escuela Militar del
Metro de Santiago.
Nos referimos por cierto a
Pizzería Da Dino, clásico y
tradicional lugar de reunión
del santiaguino, que en días
pasados vio nacer en pleno
corazón de la zona oriente de
Santiago a Da Dino Express
Subcentro, una alternativa
de alimentación al paso,
réplica modernizada del
local precursor de Alameda
y Tenderini, que al igual que
éste intenta priorizar conceptos de rapidez y calidad
en la atención, atrayendo un
público fiel y entusiasta que
por décadas y generaciones
ha confiado a Da Dino la satisfacción de sus demandas
alimentarias.
Fieles a la tradición cristiana de sus gestores, el
Estimados socias, socios y amigos del Círculo,
Tenemos el agrado de invitarlos a nuestra cena del próximo miércoles 30 de Marzo, fecha
en que inauguraremos nuestra actividad social del año 2016
Tendremos como invitado de Honor al Prof. Primo Siena, past-president y activo colaborador del Circolo y cuyo tema
“Machu Picchu, Arqueologia del Alma”
Será presentado con hermosas imágenes alusivas al tema
Como de costumbre, los esperamos cordialmente a partir de las 20:30 horas en el Stadio
Italiano Av. Apoquindo 6589, Las Condes.
Saludamos atentamente a Uds. En nombre del Directorio
Rina Garibaldi Solari
Secretaria
Romolo Trebbi del Trevigiano
Presidente
Adhesión: $ 13.000.
Se ruega confirmar la asistencia con anticipación, a más tardar el día martes 29 del
presente, a la Sra. Rina Garibaldi, Secretaria del Círculo (Cel. 9-2208143) o respondiendo
a [email protected] Se ruega además puntualidad, considerado que la cena se
servirá a las 21:00 h.
Después de las 20:00 hrs. los participantes pueden hacer uso del estacionamiento del
Stadio Italiano por la calle Esteban dell’Orto.
Cursos de Italiano 2016 del Prof. Blanco
Desde hace 30 años abiertos a toda la comunidad y a
los interesados en la Lengua
y Cultura Italianas
lunes 7 de marzo pasado
asistimos a la bendición de
las nuevas instalaciones, en
una sencilla pero emotiva
ceremonia encabezada por
el padre Giuseppe Tommasi,
guía espiritual de nuestra
comunidad, acto que posteriormente dio paso a una
degustación de la ya clásica
pizza al taglio Da Dino con
sapore ligure, que por ya
60 años cautiva a los paladares más exigentes con
particulares características,
resumidas en una masa
gruesa, esponjosa, levemente crocante y rebosante de ingredientes equilibradamente
amalgamados.
Notizie Liguri
Il 29 gennaio, ci ha visitato
Giuseppe - Pino - Parodi,
naturale del Comune di Mele
nella Provincia di Genova.
Pino che ha lavorato all’Ansaldo, ed ora è in pensione,
sta realizzando un viaggio
in moto, una VMW di 1000cc,
per il SudAmerica. Ha incominciato da Santiago,
per continuare a Quillota,
Circolo di Professionisti di Origine Italiana
9
dove ha degli amici, per poi
prendere l’austostrada per
La Serena, Valle del Elqui,
passare alla città di San
Juan, nell’Argentina, dunque ritornare a un incontro
di “motoqueros” nel “Cristo
Redentor”, per poi, iniziare
l’avventura per arrivare a
Puerto Montt, la “Carretera
Austral”, passare all’Argen-
tina e salire verso il nord
America.
Una vera avventura, che la
fa da solo, però aiutato con
tutta una attrezzatura moderna, che facilita il viaggio
e fa questo meraviglioso percorso sicuro e per tanto sarà
una bella esperienza di vita.
Siamo stati con lui nell’Umanitaria assieme ad alcuni
amici, Liguri e non, come
Maggiolo, Botto, Marion,
Razeto, Lavezzolo, ecc.
Nella fotografia Pino è
colui che porta una insegna
dell’Associazione Ligure del
Cile.
AUGURIAMO UN BUON
VIAGGIO A QUESTO GENOVESE doc!
ANNUNCIO
VENDITA
AUTOMOBILE
L’Istituto Italiano di Cultura di Santiago ha avviato
le procedure per la vendita dell’autovettura di sua
proprietà. Per maggiori
informazioni preghiamo di
mettersi in contatto con la
Segreteria IIC scrivendo a
[email protected], o telefonando al +56 2
3 2038170. Sulla pagina web
dell’IIC (www.iicsantiago.
esteri.it) sono inoltre scaricabili i documenti “Annuncio di vendita” e “Proposta
irrevocabile di acquisto”.
Eventuali offerte dovranno
essere presentate prima e
non oltre il giorno Lunedì
28 Marzo 2016.
Marca: Honda
Modello: CIVIC
Anno: 2010
El CURSO ELEMENTAL
empieza el sábado 02 de
abril p.v. y proseguirá los
días sábado de 11.30 horas a 13.00 horas hasta el
17 de diciembre c.a. en la
Parroquia Nuestra Sra. de
Pompeya (Av. Bustamante
180 – Providencia). No se
colocan notas, sino que se
entrega un Certificado de
Asistencia.
Su valor es de $200.000.pagaderos de la manera
siguiente:
- $80.000.- en el momento
de la inscripción
- $80.000.- en un cheque
a 30 días
- $5.000.- mensuales por el
resto del año
A esto hay que agregar
$10.000.- para los materiales
(dos anillados y un CD).
Para INFORMACIONES,
enviar un e-mail a joblar@
gmail o llamar al teléfono
222.21.34.80.
Los Cursos de Lengua y
Cultura Italianas empiezan
el sábado 02 de marzo de
2013 en la Parroquia Nuestra Sra. de Pompeya (Av.
Bustamante 180 – Providencia) a las 10.00 horas. En ese
momento, tendrá inicio el
CURSO AVANZADO, para
los alumnos antiguos, y proseguirá, los días sábado de
10.30 a 11.30 horas, hasta el
21 de diciembre y tendrá un
valor $120.000.- pagaderos
de la manera siguiente:
- $40.000.- en el momento
de la inscripción
- $40.000.- en un cheque
a 30 días
- $5.000.- mensuales por el
resto del año
Además, se realizarán
CLASES DE NIVELACIÓN
durante los días sábado del
mes de marzo, de 11.30 a
13.00 horas con un valor
total de $20.000,- pagaderos
en una única solución.
Para otras INFORMACIONES, enviar un e-mail
a joblar@gmail
El Curso Elemental de
Lengua y Cultura Italianas
empieza el sábado 06 de abril
en la Parroquia Nuestra Sra.
de Pompeya (Av. Bustamante 180 – Providencia) a las
11.30 horas. Proseguirá,
los días sábado de 11.30 a
13.00 horas, hasta el 21 de
Diciembre y tendrá un valor
$140.000.- pagaderos de la
manera siguiente:
- $50.000.- en el momento
de la inscripción
- $50.000.- en un cheque
a 30 días
- $5.000.- mensuales por el
resto del año
Además - de manera optativa - cada alumno que empieza puede comprar los materiales (dos libros anillados
y un CD) que tienen un valor
de $10.000.- En todo caso,
el alumno que no compre
los materiales recibirá las
fotocopias correspondientes
clase a clase. No se colocan
notas, sino que se entrega
un Certificado de Asistencia.
Para otras INFORMACIONES, enviar un e-mail
a joblar@gmail
[email protected]
10
Presenza- 16 marzo 2016
COLLETTIVITÁ
Incontro a Capitan Pastene
L´ultima settimana di
gennaio é avvenuto un incontro molto felice. Mi sono
riunito con le autoritá delle
organizzazioni della comunitá italiana di Capitán
Pastene, con la Sigra Mabel
Flores Cantergiani della Associazione Emilia Romagna,
con Enrique Fulgeri della
Fondazione per lo sviluppo
di Capitan Pastene ed anche
con altri amici italo cileni del
gruppo. (vedi le foto)
Per me é stato un incontro
molto piacevole perchè non
tornavo lí da tanti anni
ed ho visto che il paese é
cambiato tanto ed in meglio.
Prima di tutto sulla strada
che ci porta a Lumaco e Capitán Pastene, si vede la nostra
bandiera italiana affiancata a
quella cilena e a quella della
regione, che sventolando tutte
e tre al vento diventano una
vera cartolina, e in basso una
piastra che ricorda che siamo
in un posto triculturale, e
questo mi fa tanto piacere.
Ho anche visto lo sviluppo
del paese stesso, con le case
rinnovate e ben tenute.
Lo scopo della riunione, di
tipo assolutamente informale
era fratternizzare e farsi
conoscere, scambiare idee
e conoscere i loro progetti
futuri e pensare a come, lavorando insieme, potremo
riuscire a concretizzare tanti
progetti che hanno lo scopo di
rendere Capitan Pastene un
luogo d´interesse turistico,
gastronomico, culturale,
dove l´italianitá è giá insita
ovunque nel paese costituendo un motivo di orgoglio per
tutti noi.
Capitan Pastene ha delle
bellissime cose da far vedere
e da offrire ai visitatori: la
La “Pompa Italia”
en el primer día de clase
El lunes 7 de Marzo de 2016
se dio inicio al año escolar en
la Scuola Italiana “Vittorio
Montiglio”, ubicada en San
Carlos de Apoquindo, comuna
de las Condes. En esta ocasión
el alumnado fue sorprendido
con una grata visita. Se trataba de los Bomberos de la
“Pompa Italia” que habían
llegado para recibirlos y promocionar la “Brigada Juvenil”
entre niños y jóvenes que
se interesen en participar
en ésta bonita iniciativa de
la Compañía. Como era de
esperar, ésta actividad tuvo
una gran recepción no solo
por parte de los alumnos y
profesores, quienes mostraron gran alegría, en especial
cuando llego el nuevo carro
B11. Además, entre los papiazza, la chiesa, i ristoranti, da visitare nei dintorni etc. dres y apoderados que se
il museo, il teatro ecc.
Abbiamo tanto da fare, e encontraban en ese momento
Ma bisogna mettere a posto credo che lavorando insieme en la ceremonia de inicio de
ancora progetti inconclusi: possiamo dimostrare di esse- clases acompañando a los más
rinnovare il teatro e la chie- re capaci di fare tanto, come pequeños.
Durante el acto de bienvesa, recuperare l´antico treno gli italiani hanno fatto nel
nida, el Director de la Scuola
che rappresent un monumen- passato.
to cittadino, sviluppre luoghi
Italo Braghetto. Italiana Don Ítalo Oddone
ofreció la palabra al Voluntario Michelangelo Giaconi,
quien le explicó a la comunidad escolar el origen centenario de la “Pompa Italia”, que
Ai Presidenti , Rappresentanti e Dirigenti además, era parte de uno de
los Cuerpos de Bomberos más
delle
prestigiosos del país, cuyo
Istituzioni Italiane- Associazioni Regionali- servicio es oportuno y de caliComitati Culturali-Enti Assistenzialidad certificada. Finalmente,
P.c.
realizo una invitación a la juventud para integrar las filas
Consolati e Vice-Consolati Onorari.
de la Brigada Juvenil y de esa
Ex Presidenti del Comites forma, continuar la obra que
St/mi e st/me Presidenti m i a p r i m a i n f o r m a z i o - iniciaron 53 italianos hace
Con i piú cordiali sa- ne come rappresentante del 102 años atrás y proyectarla
luti, vi trasmetto questa Cile al Consiglio generale de- al futuro.
gli Italiani all´estero, CGIE.
El plan de trabajo de la
Sará pubblicata anche nel Brigada Juvenil contempla
bolletino del Comites che hacer diversos talleres con los
sará tra qualche giorno in niños los días sábados por la
circolazione.
mañana, y en grupos por edaTra il 21 ed il 25 mar- des para hacer más didáctico
zo prossimo si realizzerá a y ameno el trabajo formativo,
Roma presso la Farnesina , además, reuniones con los
la prima Assembela plenaria padres y apoderados para
di insediamneto del Nuovo informar de las actividades
Consiglio per il periodo le- de los niños, aclarar todas las
gislativo 2015-2020. dudas que puedan surgir y co Oltre a tenervi informati ordinar posibles traslados con
degli accordi e prospettive el fin de apoyar la instrucción.
che potrá avere questo ConLa visita de la “Pompa
siglio dopo la menzionata Italia” no solo se limitó al acto
Assemblea, per ora mi limito inaugural del colegio, además,
ad una sintesi delle cose di los voluntarios pudieron papiú rilievo che si sono gene- sar sala por sala, en donde
rate nei contatti avuti. Il ya los esperaban y saludaron
mio proposito é continuare a los niños, respondieron las
con una agenda di incon- preguntas y repartir algutri sullo stile di quelli gía nos obsequios. A eso de las
avvenuti.
11:00 hrs. el Colegio dio un
Nello spirito della legge recreo un poco más largo de
del CGIE daró certamente lo costumbre para los niños
maggiore rilievo ai rappor- tuviesen tiempo suficiente
ti comunicazionali diretti para subir al carro bomba,
con il Comites che costitu- conocer sus equipos de trabajo
* Despacho exacto de Recetas de Médicos Oculistas
isce per i due terzi il corpo y hablar con los Bomberos.
*Gran surtido de Armazones y Cristales de las mejores marcas
elettorale dell´Assemblea
Esta visita de la “Pompa
elettiva del CGIE e con Italia” responde a un proyecto
loro anche le affermate e estratégico de integración
riconosciute Istituzioni ed entre ambas instituciones
Associazioni Italiane nate ed italianas iniciado en el año
operanti all´interno del ter- 2015 y que tiene por delante
ritorio della Circoscrizione grandes desafíos, no solo
Consolare del Cile che per en un aspecto estrictamennoi si racchiude nei confini te bomberil, además, en el
del lungo e grande paese. ámbito histórico, cultural,
Ricordo che l´altro terzo di deportivo y patrimonial.
questa Assemblea(5 rappreSe adjunta un extracto del
sentanti) é stato scelto tra discurso de la Pompa Italia
le Istituzioni ed Associazioni a la comunidad escolar de la
che nei tempi e meccanismi Scuola Italiana.
previsti ne fecero richiesta
al Consolato.
Extracto del Discurso
Il fatto che dai due rapprede la "Pompa Italia":
sentanti di prima del Cile in
seno al Consiglio Generale,
En nombre de todos los que
sia stato ridotto ad uno il integran la “Pompa Italia”
desean saludar afectuosaSegue in ultima pagina
Riparte il CGIE
mente a toda la comunidad
escolar y además, entregar en
forma muy sucinta algunos
aspectos de la Compañía,
en especial, aquellos que por
distintos motivos aún no nos
conocen.
Comenzaremos diciendo que la 11 Compañía de
Bomberos “Pompa Italia” es
parte del Honorable Cuerpo
de Bomberos de Santiago y
fue fundada el 3 de Junio
de 1914 por un grupo de 53
italianos y descendientes de
italianos.
La “Pompa Italia” es una
prestigiosa Institución italiana y como tal, ha consolidado
una identidad propia en
donde las tradiciones y el
amor a Italia tienen un lugar
de privilegio, y desde luego,
los compromete firmemente
con el quehacer de la colectividad.
En el aspecto bomberil,
se enmarca en la doctrina
del Cuerpo de Bomberos
de Santiago, entregando
un servicio oportuno, y de
calidad certificada, lo que
implica una constante capacitación a los voluntarios
mediante acciones y programas centrados en aspectos
técnicos y valóricos institucionales, que por una parte,
potencian el liderazgo, los
conocimientos, habilidades
y destrezas individuales de
cada hombre, convirtiéndolo
finalmente en un profesional
no remunerado de la emergencia.
Como es de suponer, los distintos avances tecnológicos,
y el desarrollo propio de la
ciudad de Santiago, traerán
nuevos desafíos y exigencias,
los que sin duda, pondrán
a prueba todas las competencias de los voluntarios.
De ahí que la mirada de la
“Pompa Italia” también está
puesta en el futuro y en las
nuevas generaciones, los que
tendrán la hermosa misión
y a la vez, un emocionante
desafío de continuar y proyectar la obra iniciada hace
102 años.
La “Pompa Italia” quiere
invitar a los jóvenes a conocer la Compañía y desde
luego, que puedan ingresar
a ella, primero desde la
“Brigada Juvenil”. Ésta es
una instancia en donde los
niños entre 9 a 17 años tienen su propio espacio en la
Compañía, en donde conocen
y comparten con los Voluntarios, y reciben los primeros
conocimientos de lo que significa ser un BOMBERO y
las actividades que tendrán
que realizar en el futuro
como voluntarios, como por
ejemplo, apagar incendios,
rescates personas en accidentes automovilísticos, etc.,
Para ello, tendrán instructores debidamente habilitados
y harán ejercicios prácticos.
La invitación está cursada
y la Compañía tiene su carro
bomba dispuesto para que lo
conozcan y voluntarios que
responderán sus dudas.
Rimembranze
Josefinos de Murialdo
Los sacerdotes Josefinos de Murialdo llegaron a Chile a
instancias de monseñor Carlos Casanueva Opazo, quien
cuando aún no cumplía los 16 años, fundó junto a otros
compañeros del colegio San Ignacio, el Patronato Santa
Filomena, en 1890. La obra aún perdura en el Liceo Leonardo Murialdo, ubicado en la calle Santa Filomena 159.
En esta fotografía del 1947,enviada por el profesor Marcos Soto Orellana, ex—alumno y Subdirector del Liceo
Leonardo Murialdo,aparecen, entre otros,los sacerdotes
Natale Pelliccioni, Vicente Guglielmino, monseñor Carlos
Casanueva Opazo, cardenal José María Caro Rodríguez
y Alejandro Arias.
Presenza- 16 marzo 2016
STADIO ITALIANO
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Presenza- 16 marzo 2016
SCUOLA ITALIANA VALPARAISO
INIZIO ANNO ACCADEMICO 2016
Ogni ripresa, nella vita, comporta un misto di ansia e di
meraviglia per noi adulti, … tanto piú per i nostri giovani,
che devono abituarsi a un nuovo ritmo, a nuove esigenze,
a un sacco di doveri, estranei allo spasso estivo. Quindi,
questa prima giornata di lavoro più che altro é una sorta di
“approccio” verso quel che verrá: un anno carico di attivitá
accademiche ed extra-curricolari a cui dovranno far fronte
nel migliore dei modi.
Il 2016 é un anno di grossi cambiamenti per la nostra
istituzione: ha assunto la carica di Rettore il Prof. Gabriele
Olmi, figura ormai conosciuta da tempo: Ex Direttore Didattico dell’Ambasciata Italiana e Consulente delle scuole
paritarie del nostro paese. Accanto a lui, assume come Vice
Rettore il Prof. di Lingua e Letteratura italiane Goffredo
Muratgia, venuto da Buenos Aires, cittá nella quale dirigeva
una Scuola Paritaria. Quindi, due professori con una vasta
esperienza che, di sicuro, arricchiranno la nostra scuola.
Quest’anno si é aperto, inoltre, un nuovo percorso liceale
per i ragazzi del Primo Anno delle Superiori. Il Liceo Economico –Sociale offre ai nostri alunni la possibilitá di accedere
a discipline quali Diritto, Economia, Scienze Umane che,
accanto a quelle proprie delle Scienze Applicate, permetteranno ai giovani che iniziano la scuola superiore di scegliere
un liceo adatto ai loro interessi e alla loro motivazione.
Sí, ogni ripresa comporta un periodo breve di adattamento, specialmente se ci sono facce nuove e nuove idee,
ma comporta anche la meraviglia del nuovo, nel senso di
interrompere la rutina a cui eravamo abituati per cogliere
ció che ci viene offerto.
A quei professori che iniziano da quest’anno la loro storia a
scuola; al Rettore, al Vice Rettore, ai nuovi alunni e, quindi,
alle nuove famiglie, gli auguri di un 2016 splendido per tutta
la nostra comunitá.
Inizio di un nuovo anno scolastico
É arrivato marzo e con sé un nuovo anno scolastico che sicuramente sará pieno di nuove esperienze e sfide, ma, soprattutto di ritrovare i compagni ed insegnanti, continuando cosí
con lo sviluppo di rapporti di amicizia, cordialitá e rispetto.
Come ogni anno, la Scuola ha ricevuto le nuove famiglie
che si uniscono alla sua comunitá, dedicando loro una
speciale giornata di accoglienza che cercava di stimolare
il sentimento di appartenenza e alla Scuola e tutto quello
che essa coinvolge.
In questa cerimonia, organizzata dall’Area di Formazione
e Valori, eseguita Lunedí 29 febbraio parteciparono autoritá ed alcune insegnanti della Scuola; le maestre hanno
realizzato un’attivitá specialmente preparata per favorire
l’ integrazione di questi nuovi alunni.
Dopo una pausa per un caffé e una merendina ogni famiglia ha ricevuto un piccolo dono e auguri di buona fortuna
e successo nella sua avventura a Scuola.
Inoltre, Martedí 1 marzo é stata eseguita la cerimonia d’Inizio dell’Anno Scolastico 2016, nella quale la Preside della
Scuola, Signora Claudia Barbagelata, ha dato il benvenuto
a tutta la comunitá scolastica e, specialmente al nuovo Vice
Rettore della nostra Scuola, signore Goffredo Muratgia.
Presenza- 16 marzo 2016
PAGINA RELIGIOSA
Il Papa: “Nessuna condanna a morte
durante il Giubileo ”
Francesco ha scelto la seconda domenica di Quaresima, la prima dopo il suo viaggio in Messico, per rilanciare
– in occasione del Giubileo
– un appello per l’abolizione
della pena di morte. Nel
settembre scorso aveva già
rivolto un’analoga esortazione al Congresso americano
e recentemente era tornato
sull’argomento con il suo
discorso per la Giornata mondiale della pace del Giubileo
della misericordia celebrata
il primo gennaio 2016. «Faccio appello - ha detto
oggi il Papa dopo l’Angelus
- alla coscienza dei governanti, affinché si giunga ad
un consenso internazionale
per l’abolizione della pena di
morte. E propongo a quanti tra loro sono cattolici di
compiere un gesto coraggioso
ed esemplare: che nessuna
condanna venga eseguita
in questo Anno Santo della
Misericordia». L’appello del Papa è stato
accolto da un applauso in
piazza. «Domani - ha detto
Francesco - avrà luogo a
Roma un convegno internazionale dal titolo `Per un
mondo senza la pena di morte´, promosso dalla Comunità
di Sant’Egidio. Auspico - ha
aggiunto - che il simposio possa dare un rinnovato impulso
all’impegno per l’abolizione
della pena capitale. Un segno di speranza è costituito
dallo sviluppo, nell’opinione
pubblica, di una sempre più
diffusa contrarietà alla pena
di morte anche solo come
strumento di legittima difesa
sociale. In effetti, le società
moderne hanno la possibilità
di reprimere efficacemente
il crimine senza togliere
definitivamente a colui che
l’ha commesso la possibilità
di redimersi. Il problema va
inquadrato nell’ottica di una
giustizia penale che sia sempre più conforme alla dignità
dell’uomo e al disegno di Dio
sull’uomo e
la società, e
anche a una
giustizia penale aperta
alla speranza del reinserirsi nella
società. Il
comandamento `non
uccidere´ ha
valore assoluto e riguarda sia
l’innocente
che il colpevole». «Il Giubileo straordinario della Misericordia - ha
suggerito papa Francesco
- è un’occasione propizia
per promuovere nel mondo
forme sempre più mature
di rispetto della vita e della dignità di ogni persona.
Anche il criminale mantiene
l’inviolabile diritto alla vita,
dono di Dio. Faccio appello
alla coscienza dei governanti, affinché si giunga ad
un consenso internazionale
per l’abolizione della pena
di morte. E propongo - ha
affermato Bergoglio - a quanti tra loro sono cattolici di
compiere un gesto coraggioso
ed esemplare: che nessuna
condanna venga eseguita in
questo Anno Santo della Misericordia». «Tutti i cristiani
e gli uomini di buona volontà
- ha spiegato - sono chiamati
oggi ad operare non solo
per l’abolizione della pena
di morte, ma anche al fine
di migliorare le condizioni
carcerarie, nel rispetto della
dignità umana delle persone
private della libertà». Prima della recita della
preghiera mariana, il Pontefice si era soffermato sul
suo recente viaggio apostolico in Messico definendolo
un’«esperienza di trasfigurazione». «Il Signore – ha proseguito
- ci ha mostrato la luce della
sua gloria attraverso il corpo
della sua Chiesa, del suo Popolo santo che vive in quella
terra. Un corpo tante volte
ferito, un Popolo tante volte
oppresso, disprezzato, violato
nella sua dignità». «Il “baricentro” spirituale
del mio pellegrinaggio - ha
puntualizzato Bergoglio è stato il Santuario della
Madonna di Guadalupe. Rimanere in silenzio davanti
all’immagine della Madre
era ciò che prima di tutto
mi proponevo. E ringrazio
Dio che me lo ha concesso.
Ho contemplato, e mi sono
lasciato guardare da Colei
che porta impressi nei suoi
occhi gli sguardi di tutti i
suoi figli, e raccoglie i dolori
per le violenze, i rapimenti, le
uccisioni, i soprusi a danno di
tanta povera gente, di tante
donne». Per Francesco il Signore
ha consegnato al Messico
un’eredità specifica, quella
di «custodire la ricchezza
della diversità e, nello stesso
tempo, manifestare l’armonia
della fede comune, una fede
schietta e robusta, accompagnata da una grande carica di
vitalità e di umanità. Come
i miei Predecessori, anch’io
sono andato a confermare la
fede del popolo messicano,
ma contemporaneamente ad
esserne confermato». Il Pontefice non ha trascurato di citare lo storico
incontro con il patriarca Ki-
rill. «Una lode
speciale - ha
detto - eleviamo alla Santissima Trinità per aver
voluto che, in
questa occasione, avvenisse a Cuba
l’incontro tra
il Papa e il
Patriarca di
Mosca e di
tutta la Russia, il caro
fratello Kirill; un incontro
tanto desiderato pure dai
miei Predecessori. Anche
questo evento è una luce
profetica di Risurrezione,
di cui oggi il mondo ha più
che mai bisogno. La Santa Madre di Dio continui
a guidarci nel cammino
dell’amicizia e dell’unità».
Poi, il Papa, ha chiesto ai
fedeli di recitare un’Ave Maria pregando la Madonna di
Kazan, l’icona regalatagli
proprio da Kirill. Quindi, la “sorpresa”
finale. «La Quaresima – ha
ricordato Bergoglio - è un
tempo propizio per compiere
un cammino di conversione
che ha come centro la misericordia. Perciò, oggi, ho
pensato di regalare a voi che
siete qui in piazza una “medicina spirituale” chiamata
Misericordina. Una volta lo
abbiamo fatto, ma questa è
meglio, è la `misericordina
plus´.
E’ una scatolina che contiene la corona del Rosario
e l’immaginetta di Gesù
Misericordioso. Ora la distribuiranno i volontari,
tra i quali ci sono poveri,
senzatetto, profughi e anche religiosi. Accogliete
questo dono – ha concluso come un aiuto spirituale per
diffondere, specialmente in
questo Anno della Misericordia, l’amore, il perdono
e la fraternità». Madre Teresa di Calcutta: il decreto di canonizzazione il 15 marzo
Papa Francesco firmerà il
15 marzo nel concistoro ordinario il decreto per la canonizzazione di madre Teresa
di Calcutta, la piccola suora
icona dell’amore cristiano
per i “più poveri tra i poveri”,
per coloro che nessun altro
aveva il coraggio di assistere
e anche solo di guardare.
Stando a quanto riportato
da Zenit i decreti per la canonizzazione riguarderanno
anche altri beati che abbracciano la fede di tre continenti, Europa, America e Asia.
Si tratta di José Sanchez Del
Rio e di Giuseppe Gabriele
del Rosario Brochero rispettivamente nati in Messico e
Argentina, di Stanislao Papczynski e Maria Elisabetta
Hesselblad, l’uno polacco e
l’altra svedese.
Tra le date possibili per
la proclamazione di santità
di Madre Teresa si indica domenica 4 settembre
(l’anniversario della morte è
il 5 settembre 1997), mentre
da giorni i vescovi indiani
chiedono la canonizzazione
avvenga a Calcutta. La cerimonia può essere celebrata
solo dal Papa, e fino a oggi
il Vaticano ha smentito progetti di viaggi apostolici in
India.
Chi è Madre Teresa?
Madre Teresa, fondatrice
della congregazione religiosa delle Missionarie della
Carità, sarà anche il primo
premio Nobel (vinse quello
della pace nel 1979) a diventare santa.
Nata in Albania il 27 agosto del 1910 con il nome di
Agnese Gonxha Bojaxhiu,
divenuta suora a 18 anni
e trasferitasi in India, vi
scoprì la vocazione per gli
ultimi, coloro che morivano, abbandonati, per strada. Figura straordinaria
- ha avuto, tra i tanti, anche
l’Ordine del Merito, dalla regina Elisabetta nel 1983, la
medaglia d’oro del Comitato
del Soviet per la pace nel
1987 e la medaglia d’oro del
Congresso degli Stati Uniti
nel 1997 - quando è morta ha
avuto l’omaggio di centinaia
di migliaia di diseredati e
un milione di persone hanno
partecipato al suo funerale.
Soffrì anche, in segreto, di
un senso di “assenza di Dio”,
di”oscurità”, come raccontò il
postulatore della sua causa,
padre Brian Kolodiejchuk.
«Una volta che Madre Teresa
ebbe iniziato la sua missione
nelle strade di Calcutta, una
nuova dimensione venne a
caratterizzare la sua esperienza interiore: non sentiva
più l’intensa unione con
Gesù che aveva sperimentato in precedenza.
Alla consolazione della
presenza sensibile subentrò
la sensazione di essere separata da Lui.
In questa struggente percezione dell’assenza di Dio,
il desiderio di Lui divenne
ancor più acuto e desolante.
Era unita a Lui in un ardente anelito ma nell’assoluta
oscurità e fu spinta, così, ad
abbandonarsi a Lui con cieca
fiducia».
Madre Teresa è stata beatificata nel 2003 da Giovanni
Paolo II, che aveva fatto
partire subito la causa di
beatificazione, derogando
ai cinque anni dalla morte
richiesti dal codice di diritto
canonico.
13
Cattolici, in aumento in
Africa e Asia, calo in Europa
Crescono i cattolici nel mondo, soprattutto in Africa e
Asia. Negli stessi continenti aumentano, seppur a ritmi
più lenti, i sacerdoti diocesani, che invece diminuiscono in
Europa e Oceania. Piuttosto stabili i numeri delle Americhe.
Sono questi alcune dei trend segnalati nell’ultima edizione
dell’Annuarium Statisticum 2014 curato dall’Ufficio centrale
di statistica della Chiesa e pubblicato dalla Libreria Editrice
Vaticana, che in questi giorni ha messo in vendita anche
l’Annuario Pontificio 2016.
In una nota dell’Ufficio diffusa ieri dalla Sala Stampa
vaticana si sottolinea appunto come tra il 2005 e il 2014 i
cattolici nel mondo siano cresciuti di circa 160 milioni di
unità, arrivando a sfiorare il miliardo e 300 milioni, con
un ritmo (14,1%) superiore a quella della popolazione mondiale dello stesso periodo (10,8%). Questo trend globalmente
positivo però nasconde profonde differenze tra le varie zone
geografiche del mondo. Nei nove anni presi in considerazione,
infatti, i battezzati in Africa sono cresciuti di quasi il 41%,
ovvero il doppio esatto dell’Asia (20%) e tre volte e mezzo
dell’intero continente americano, che ha registrato l’11,7%
di aumento. Mentre l’Europa, nonostante ne ospiti quasi
il 23% su scala mondiale, ha visto il numero dei cattolici
crescere di poco più del 2%. Inoltre, anche se si segnala il
verificarsi di una «lievissima flessione» nel 2014, l’America
rimane sempre il continente cui appartiene quasi la metà dei
cattolici battezzati.
Dal 2005 al 2014, i vescovi sono cresciuti globalmente
dell’8,2%, arrivando a oltre 5.237 unità. Anche qui, Asia
(+14,3%) e Africa (+12,9%) hanno visto aumentare il numero
dei pastori in misura praticamente doppia rispetto all’America
(6,9%) e tripla rispetto a Europa (5,4%) e Oceania (4%).
L’Ufficio statistico vaticano registra poi che la consistenza
totale dei sacerdoti – in aumento tra il 2005 e il 2014 di 9.381
unità (da 406.411 a 415.792) – sembra essersi stabilizzata
negli ultimi anni. Ciò a livello planetario, anche se anche
in questo caso per i singoli continenti le dinamiche sono
assai differenziate. Così a fronte di notevoli incrementi per
l’Africa (+32,6%) e per l’Asia (+27,1%), si pongono l’Europa,
con una diminuzione di oltre l’8% e l’Oceania con un 1,7%.
Inoltre l’aumento a livello mondiale dei sacerdoti è stato
«più sostenuto» nei primi sei anni del periodo sotto esame,
ma «praticamente nullo negli ultimi tre anni». In particolare
le ordinazioni sacerdotali, dopo una progressiva crescita
fino al 2011, hanno registrato negli ultimi anni «una lenta
decrescita, tuttora in corso».
Simile a quello dei sacerdoti è il trend che si osserva nel
mondo tra il 2005 e il 2014 per il numero dei seminaristi
maggiori. Con una iniziale crescita che si protrae sino al
2011, anno in cui si registra un ammontare pari al 105,4%
di quello del 2005. E con una successiva lenta ma continua
discesa, che riporta il dato del 2014 ad un valore pari al
102,2% di quello di inizio periodo. A livello di consistenza, i
candidati al sacerdozio nel pianeta sono passati da 114.439
nel 2005 a 120.616 nel 2011 e a 116.939 nel 2014. La diminuzione dei seminaristi maggiori del triennio 2011-2014 ha
interessato tutti i continenti, con l’eccezione del-l’Africa, dove
i seminaristi sono aumentati del 3,8% (da 27.483 a 28.528
unità). Interessante comunque leggere il dato della «sostituibilità generazionale».
Su 100 sacerdoti, l’Africa e l’Asia con 66 e 54 nuovi candidati mostrano una grande capacità di ricambio, mentre l’Europa
registra solo 10 candidati su 100 sacerdoti, l’America 28 e
l’Oceania 22.
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Presenza- 16 marzo 2016
SPORT
Un tuffo nella storia, Buffon sorpassa anche Zoff
Porta chiusa da 10 gare.
SuperGigi ha fatto quasi
finta di nulla in campo, ma
dopo la vittoria ha festeggiato senza sosta con i compagni
e i tifosi. Ha collezionato
fior di record nella Juve,
per esempio è il giocatore
con più minuti trascorsi in
campo di sempre, ma ora può
entrare nella sfera del mito
a 39 anni. Ad appena 180
secondi, infatti, c'è il primato della Serie A. Sebastiano
Rossi, che blindò la porta del
Milan nel 1993/1994 per 929
minuti, è veramente ad un
passo. E il record dei record
può arrivare fra otto giorni
nei minuti iniziali del derby
contro il Torino.
Nell'attesa, Buffon può già
godersi un primato assoluto.
Nessun portiere in Italia era
mai riuscito a tenere inviolata la propria porta per dieci
partite di fila e già questo
la dice lunga su che cosa
sta realizzando lui e la sua
Juve. Il record è ancora più
dolce perchè venuto contro la
squadra che aveva spedito i
bianconeri all'inferno, scatenando anche la reazione
dello stesso Buffon.
"Alla mia età non voglio
più fare figure da pellegrino"
disse cinque mesi fa a Reggio Emilia dopo la sconfitta.
E' stato accontentato e il
capitano ci ha messo del suo
per rilanciare la Juve verso
qualcosa di inedito. Buffon ci
ha preso gusto e chissà che
questo record non lo aiuti a
coronare il sogno di una vita:
vincere la Champions.
Juventus-Sassuolo 1-0
Juventus che parte subito
forte sfiorando il gol dopo
pochi secondi con Paulo
Dybala che, dalla distanza,
per poco non sorprende Consigli che devia con la punta
delle dita sopra la traversa.
Il Sassuolo, inizialmente un
po’ intimorito, col passare
dei minuti prende campo e
i bianconeri sono costretti
ad aspettare di più per poi
ripartire. Dopo un bel tiro
(ma sfortunato) scoccato da
Duncan, la supremazia territoriale dei bianconeri viene
premiata al trentaseiesimo.
Splendida triangolazione
a centrocampo CuadradoDybala-Cuadrado con il colombiano che si invola sulla
destra per poi restituire palla al fuoriclasse argentino:
meraviglioso il tiro a giro di
sinistro che va ad insaccarsi
proprio dove Consigli non ci
può arrivare.
Empoli-Samp 1-1
La Sampdoria non fa i
conti con Laurini. E l'Empoli
rivede uno spiraglio di luce
dentro al tunnel della crisi,
interrompendo la serie nera
di 4 sconfitte di fila (anche
se la vittoria manca da 10
giornate) con un pareggio e
un punto intrisi di coraggio.
Finisce 1-1 al Castellani: ai
padroni di casa il merito di
aver reagito con carattere
al gol di Quagliarella e ad
un avvio di ripresa molto
positivo degli ospiti. Che per
lunghi minuti accarezzano il
sogno della terza vittoria di
fila dopo quelle su Frosinone
e Verona.
Inter-Bologna 2-1
L’Inter infila la quarta vittoria consecutiva al Meazza
- compresa quella di Coppa
Italia contro la Juventus - e
porta a compimento il progetto di arrivare al big match
di sabato contro la Roma con
il massimo dei punti possibile e un bagaglio pieno di
morale. Contro il Bologna
(nel prepartita assalto a un
pullman di tifosi rossoblù)
decidono i gol di Perisic e
D’Ambrosio (Brienza per
gli emiliani) per un 2-1 che
almeno per una notte vale
il quarto posto solitario a
2 punti dalla Roma e con
un passo in più della Fiorentina.
Chievo-Milan 0-0
Il Milan pareggia nello
stadio del Chievo e non è un
gran passo avanti: i rossoneri venivano dal k.o. contro il
Sassuolo e vista così è già un
minimo miglioramento. Ma
anche a Verona la squadra
ha fatto poco. Per restare agganciato al treno dell'Europa
e per rasserenare il solito
clima cupo il Milan doveva
infatti vincere. Mihajlovic,
squalificato, lascia in panchina Sakic e si sistema in
tribuna vicino a Galliani
Fiorentina-Verona 1-1
Una brutta Fiorentina
inciampa in casa contro
l'ultima della classe, rimandando ancora la vittoria
numero 300 della gestione
Della Valle. I viola vedono
così scappare la Roma, ora a
5 lunghezze di vantaggio in
PASTELERIA Y CONFITERIA
CALIFORNIA
Galletas finas - Tortas Heladas - Pasteles Confites Tortas para Novios - Pastelitos para cocktails
COCKTAIL A DOMICILIO
Irarrázaval 1570 Fono 22042382
classifica. Sousa rivoluziona
la formazione. Fuori 5 punti
fermi come Gonzalo Rodriguez, Roncaglia, Bernardeschi, Ilicic e Kalinic. Davanti
occasione per Babacar con
Zarate a supporto. Nel Verona tridente con Rebic,
Toni e Wszolek: il rientrante
Pazzini va in panchina. Due
minuti e guaio viola. Tomovic
entra in scivolata su Rebic, il
ginocchio sinistro si piega in
modo innaturale ed il serbo
deve uscire in barella con le
lacrime agli occhi. Dentro
Roncaglia.
Genoa-Torino 3-2
Cerci e Immobile pareggiano con una doppietta la
sfida degli ex, ma è il Genoa
che vince, grazie a Rigoni,
al carattere e alle mosse
tattiche di Gasperini. Così
i rossoblù salutano la zona
calda della classifica e superano il Torino, che brucia
due gol di vantaggio. L'avvio
di partita è un vero e proprio
choc per il Grifone. Tre minuti e Immobile porta in vantaggio il Torino: l'attaccante
libera Belotti con una bella
finta, poi scatta a ricevere
il passaggio del compagno.
Il tiro di piatto destro è una
sentenza. Altri 11 minuti e
arriva anche il raddoppio,
sempre da parte dell'ex ros.
Carpi-Frosinone 2-1
E il Carpi torna a sperare,
accorciando le distanze dal
Frosinone (un solo punto) e
sperando che il Palermo di
Novellino non faccia scherzi
in casa con il Napoli. Castori
ritrova dunque la vittoria
dopo 8 giornate e lo fa nel momento chiave, cogliendo l’unico risultato utile. A Stellone,
che pensava di aver portato
a casa un pari prezioso fino
al rigore, resta la rabbia per
non aver saputo gestire l’1-1.
Il ritmo cala e nel momento di stanca il Frosinone
pareggia, con un rimpallo in
area che favorisce Dionisi.
Il Capri accusa il colpo:
Castori mette il debuttante
De Guzman per Mancosu.
La mossa si dimostrerà azzeccata. Mentre si profila il
pari, al 45’ arriva l’episodio
decisivo: Soddimo manda giù
Crimi (entrato al posto di
Lollo) in area. E’ rigore: De
Guzman segna dal dischetto.
Palermo-Napoli 0-1
Al Napoli stavolta basta
l'ennesimo gol di Higuain,
esattamente il 27°, anche se
arrivato da un rigore assai
dubbio. Ma quel gol tiene
il Napoli nella scia della
Juventus e gli permette di
continuare a cullare sogni
tricolori grazie alla vittoria
di misura sul Palermo. Per i
rosanero, invece, una partita a tinte chiaroscure, dopo
l'ennesima settimana durissima a livello ambientale.
Lazio - Atalanta 2-0
Dopo nove mesi e mezzo
Miro Klose torna a segnare
in campionato e lo fa con
una doppietta che riporta la
Lazio alla vittoria dopo tre
giornate. Infelice la prima
volta da ex all’Olimpico per
Edy Reja che vede inasprirsi
la crisi dell’Atalanta, a secco
di successi da 14 gare. Partita con troppe incertezze
e ansie da parte delle due
squadre, rari i lampi. Primo
molto frenato, meglio la ripresa senza però abbagliare
più di tanto.
Udinese-Roma 1-2
Attenti alla Roma. L'ottava meraviglia della squadra
di Luciano Spalletti, mai
dimenticato a Udine, porta
le firme di Dzeko (sul quale
il tecnico di Certaldo aveva
riposto la fiducia) e Florenzi
con una giocata straordinaria. Stia attento il Napoli:
questa Roma, che vola a +5
su Fiorentina e Inter, rinsalda il terzo posto ma può
attaccare anche il secondo.
Ha qualità, uomini, coraggio
e maturità. Manolas governa
la difesa con una padronanza
assoluta e davanti l'attacco
mitraglia (61 gol), il migliore
della serie A, colpisce con
regolarità impressionante. "Impossible is nothing"
sembra dire la Roma a 5
giorni dall'eliminazione dalla Champions, mentre per
l'Udinese la missione salvezza si complica.
Juventus67
Napoli64
Roma59
Fiorentina54
Inter54
Milan48
Sassuolo44
Lazio39
Bologna36
Chievo35
Empoli35
Genoa34
Torino33
Sampdoria32
Atalanta31
Udinese30
Palermo27
Frosinone26
Carpi25
Verona19
Serie B
Brescia 3 - 0 Crotone
Ascoli 3 - 4 Avellino
Bari 6 - 2 Pro Vercelli
Como 1 - 3 Cesena
Livorno 0 - 0 Entella
Pescara 1 - 2 Novara
Salernitana 1 - 3 Lanciano
Spezia 2 - 0 Modena
Ternana 0 - 0 Latina
Vicenza 1 - 2 Trapani
Cagliari - Perugia
CLASSIFICA
Crotone63
Cagliari62
Novara(-2)52
Cesena50
Spezia50
Pescara49
Entella48
Brescia48
Bari
47
Trapani44
Avellino43
Perugia40
Ternana37
Lanciano(-2)36
Latina35
Modena35
Ascoli35
Livorno33
Pro Vercelli 33
Vicenza31
Salernitana30
Euro 2016, possibili gare a porte
chiuse: “Per l’Italia rischi crescenti”
Parte il countdown dei meno 100 giorni dall’inizio degli
Europei di Francia e il mondo del calcio è più che mai con
il fiato sospeso. I due kamikaze che si sono fatti esplodere il
13 novembre fuori dallo Stade de France hanno lasciato un
segno profondo e i problemi
della sicurezza «pesano come
una spada di Damocle» sul
torneo, ha detto Jacques Lambert, presidente di Euro 2016. Dall’organizzazione, per
la prima volta, si è parlato
oggi di possibili incontri da
svolgere «a porte chiuse» nella
fase finale del torneo, la prima
prevista su una durata di un
mese, in 10 stadi di 10 città
differenti, con 51 partite e 24
squadre con un campo base
ma continuamente in trasferimento su tutto il territorio.
Martin Kallen, direttore generale di Euro 2016, ha ipotizzato
«incontri rinviati o in ritardo», partite spostate in sedi diverse
da quelle previste e match senza pubblico. Il rischio pesa ovunque, su ogni partita, su ogni sede
di ritiro o campo di allenamento, su ogni «fan zone» dove
saranno accalcati migliaia di tifosi per seguire i match
sui maxischermi o per fare festa fino a tarda sera. L’Italia,
come confermato oggi dalla relazione semestrale degli 007,
è «sempre più esposta alla minaccia jihadista». E l’Ansa
a Parigi ne ha avuto la conferma da fonti della sicurezza
internazionale: «il rischio - dice la fonte - verrà valutato
all’approssimarsi dell’inizio del torneo, il 10 giugno. Le condizioni saranno cambiate rispetto ad oggi, così come i rischi
legati alla politica internazionale. L’Italia è data come un
obiettivo potenzialmente in crescita». Le stesse fonti spiegano che le visite dei rappresentanti di
ogni Paese rappresentato all’Euro 2016 cominciano proprio
nei prossimi giorni. È già certo, apprende sempre l’Ansa, che
anche in ogni campo base, sede di ritiro delle 24 squadre, ci
saranno - oltre a gendarmi e poliziotti - anche «uomini delle
squadre speciali antiterrorismo, i GIGN e i RAID. Come minimo due per ogni ritiro». Senza limiti di dispiegamento se la
delegazione da proteggere risulterà particolarmente a rischio. Nel mirino, secondo gli organizzatori, ci sono soprattutto
«cinque partite» fra le 36 della prima fase, quelle sulle quali
si sta al momento muovendo la sicurezza. Non si sa quali
siano, anche se gli indizi tendono a concentrarsi su quelle
che vedono coinvolti i Paesi già considerati a rischio jihad,
Francia in testa. Per quanto riguarda gli azzurri, almeno
sulla carta, potrebbe essere sotto osservazione Belgio-Italia
del 13 giugno a Lione, visto anche come il territorio belga
si è dimostrato centrale nell’organizzazione e nella logistica
degli attentati. La Roma spreca, il Real vince.
Spagnoli ai quarti
Tante occasioni per molti rimpianti. Una Roma sprecona
esce sconfitta dal Bernabeu con il più classico dei risultati
(2-0) dopo aver collezionato almeno cinque nitide occasioni
con Dzeko ed un ispiratissimo quanto impreciso Salah. Il
Real tra una accelerazione e l’altra di Cristiano Ronaldo si
prende tutto, anche troppo per quanto visto questa sera,
compresa la qualificazione ai quarti della Champions League. A soffocare i sogni di gloria dei tanti tifosi giallorossi
nel tempio del calcio spagnolo ci pensano, nella ripresa,
prima il solito CR7 e poi un buon James Rodriguez. Il tutto
per rovinare il compleanno a Luciano Spalletti che sperava
in un regalo diverso dai suoi attaccanti che hanno sbagliato
davvero troppo.
Europa League, Sparta Praga-Lazio 1-1:
Parolo risponde a Frydek, Pioli non perde più
PRAGA (REPUBBLICA CECA) – La Lazio si conferma
imbattibile in Europa League. I biancocelesti, nell’andata
degli ottavi di finale della seconda competizione continentale, pareggiano infatti per 1-1 in casa dello Sparta Praga;
il match, disputato alla Generali Arena, è stato deciso dai
gol di Frydek e Parolo. I ragazzi di Pioli, che finora hanno
fatto dell’Europa League la competizione dove non hanno
mai perso, raccolgono il 4° pareggio europeo stagionale,
oltre a 5 vittorie.
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Presenza- 16 marzo 2016
SPORT
Mondiali pista, Ganna oro nell’inseguimento individuale
Filippo Ganna,
19 anni. Getty
Filippo Ganna vince l’oro
nell’inseguimento individuale al mondiale pista di
Londra. Il 19enne piemontese di Vignone (vicino a Verbania) ha chiuso la prova in
4’16”141 contro i 4’18”275 di
Domenic Weinstein alla media di 56,219 km/h. Erano 19
anni che l’Italia non vinceva
un oro in pista: l’ultimo era
stato Silvio Martinello nella
corsa a punti di Perth 1997
(31 agosto).
Nella finale, anche se con
tempi differenti, Ganna è
partito più piano dell’avversario, per poi imprimere l’accelerazione decisiva nell’ultimo chilometro: ai 3.500
metri è passato in vantaggio.
I tempi parziali sono tutti
1999: bronzo.
PAROLE — “Vincere a 19
anni non ci pensavo proprio,
ero demoralizzato e non
ottimista. Mi sono sbloccato
con il quartetto, mi hanno
aiutato molto Viviani e Villa, il merito è tutto loro. So
che a casa si sono commossi
tutti, la mamma ha perso
la voce, il papà ha pianto”,
ha detto Ganna, nato il 25
luglio 1996.
migliori della qualificazione
dell’ora di pranzo mentre il
tempo finale è leggermente
peggiore di quello della qualificazione che aveva chiuso
a 4’16”127. Nell’inseguimento individuale, Ganna è il sesto azzurro a vincere il Mondiale:
nel dettaglio, Fausto Coppi
nel 1947 e 1949, Antonio
Bevilacqua nel 1950 e 1951,
Guido Messina nel 1954,
1995 e 1956, Leandro Faggin
nel 1963, 1965 e 1966, Francesco Moser a Monteroni nel
1976. L’ultima medaglia era
stata di Mauro Trentini nel
BRONZO — La finale per
il bronzo è stato un affare
tra britannici. Se la sono
vista Owain Doull (che la
sera prima ha corso la finale
nell’inseguimento a squadre)
e Andy Tennant: ha vinto il
secondo al termine di una
gara molto equilibrata con il
tempo di 4’18”301. Doull ha
concluso in 4’18”476.
Bolelli-Seppi ok nel doppio, l’Italia batte la Svizzera: è nei quarti di Coppa Davis
L’Italia è nei quarti di
Coppa Davis 2016. Simone
Bolelli e Andreas Seppi all’Adriatic Arena di Pesaro hanno portato il punto del 3-0
sulla Svizzera superando
l’improvvisato duo svizzero
Chiudinelli-Laaksonen –
che non avevano mai giocato insieme - con grande
facilità in tre set (6-3 6-1
6-3 e neppure un break
concesso), bilanciando così
il pieno di emozioni di ieri.
Un match davvero senza
storia, vista la differenza
di qualità fra le due coppie. Gli azzurri sono così i
primi del World Group ad
accedere ai quarti e dal 15
al 17 luglio incontreranno
la vincente fra Polonia e
Argentina, match che al
momento vede in vantaggio
per 2-1 i sudamericani. Alla
Ergo Arena di Danzica, in
Polonia, i gauchos si erano
aggiudicati i primi due singolari venerdì, oggi hanno
perso il doppio ma restano
decisamente favoriti. Con l’Argentina l’Italia
sia pienamente recuperato
e che eventualmente fra i
gauchos non torni un Juan
Martin Del Potro versione
2009. «Questa è una squadra molto forte – ribadisce
Barazzutti – che può contare su un gruppo di giocatori
capaci di vincere su tutte le
superfici. E che sulla terra
e in casa è fra le più forti
in assoluto, temibile per
chiunque». giocherebbe in casa (ultimo
precedente il 3-1 a favore
degli azzurri nel 2014 a
Mar del Plata), e di nuovo
a Pesaro, come annunciato
ieri dal presidente della
Fit. Con la Polonia invece
scatterebbe la trasferta
(ultimo match il 3-2 per
l’Italia molto sofferto del
2004 a Livorno). Comunque trattasi di
due nazionali alla portata
della squadra di Barazzutti, che negli ultimi 4 anni è
approdata 3 volte ai quarti
di finale - sempre a patto
Wierer storica, la “miss-cecchina”
vince l’argento ai Mondiali di biathlon
«E’ una medaglia che vale tantissimo. Realizzo un sogno».
Dorothea Wierer è la prima italiana a vincere una medaglia
d’argento ai campionati del mondo di biathlon. Un pezzo di
storia scritto oggi pomeriggio ad Oslo-Holmenkollen, tempio
norvegese diventato d’azzurro dipinto per la “pin up” del
biathlon italiano che, arrivata ai mondiali norvegesi con tanta pressione addosso e la consapevolezza di dover fare bene, si
è tolta la prima soddisfazione alla terza gara del programma
dopo staffetta mista e sprint. «Questa mattina – racconta –
mi sono svegliata bene e sugli sci ho capito subito che dopo
la giornata no della sprint sarebbe stata un’altra musica». RITRATTO L’altoatesina che ama il cioccolato ed è infallibile al tiro Quella giusta Wierer l’ha suonata all’ultimo poligono,
quand’era in bagarre con la francese Marie-Dorin Haber e la
norvegese Tiril Eckhoff per il secondo posto. Cecchina senza
sbavature è ripartita con lo zero e la forza per sciare veloce
nell’ultimo anello sugli sci da fondo che la separavano dalla
conclusione dell’inseguimento. Dorin Haber sbagliava una
volta e provava ad inseguire. «Ho capito che potevo vincere
l’argento solo sull’ultima salita. Avevo paura mi raggiungessero ma ce l’ho fatta». che Fabio Fognini, assente
per infortunio a Pesaro,
Mario Cipollini intervistato a Pinerolo durante la
presentazione di due tappe
del prossimo Giro d’Italia
Mario Cipollini, 49 anni
fra meno di un mese, l’altra
sera a Pinerolo, durante
la presentazione della due
tappe del prossimo Giro
d’Italia che toccheranno la
Città della Cavalleria, è
stato brillante e simpatico come sempre - sul palco degli
invitati, ma anche pungente
e molto critico, e anche questa è sempre stata una delle
sue caratteristiche, dietro le
quinte. Cipollini, le piace questo
nuovo ciclismo senza frontiere, dall’Argentina all’Australia, dagli Emirati Arabi
alla Cina? 15
Atletica, Assoluti indoor,
fenomeno Tamberi nell’alto:
vola a 2.36 e sfiora 2.40
Tanto entusiasmo per l’atletica, in un impianto italiano,
non si vedeva dai tempi d’oro di Andrew Howe.
Effetto-Tamberi. L’anconetano, personaggio a tutto tondo, salta agli Assoluti indoor di fronte al pubblico della
sua Ancona e il Palace esplode. Vola a 2.36, ribadisce il
proprio status e sfiora 2.40. Un fenomeno.
L’AMBIENTE — C’è la curva dei tifosi, con tanto di
capo-ultra con megafono e magliette personalizzate,
uguali per tutti. Ci sono gli striscioni: “Gimbo halfshave,
Ancona è con te: fly or... fly”, “Se non riesci più a sognare,
devi vederlo saltare”. Ci sono 3000 persone (quante ne
può contenere il palaindoor) che hanno occhi solo per lui,
solo la guancia destra rasata come da copione. Tamburi
per Tamberi.
Il 23enne finanziera salta a 5’ da casa...
C’è la famiglia, guidata da Marco, papà-coach, c’è la
fidanzata Chiara e ci sono gli amici. E’ una grande festa, una grandissima festa. E lui, istrione come e più di
sempre, certo non si tira indietro.
Cipollini, un fiume in piena: “Corridori svegliatevi e
riprendetevi il ciclismo che vi è stato strappato”
«Il mondo cambia e cambia
anche il ciclismo. Ci lamentiamo di Internet? Forse
qualcuno sì, ma poi lo usano
tutti. E allora è inutile lottare contro il tempo che passa.
Anche i nostri figli sono molto diversi da come eravamo
noi alla loro età, non per
questo però li rinneghiamo
o li cacciamo di casa». Quindi le sta piacendo anche questo inizio di stagione? «Nibali vince in Oman, Valverde nella Ruta del Sol in
Spagna, Froome alla prima
corsa in Australia, Contador
in Portogallo: quando mai a
febbraio abbiamo visto quattro
potenziali vincitori di grandi
giri imporsi fin dall’inizio della
stagione? Per lo spettacolo è un
cosa bellissima». Invece al Trofeo Laigueglia, che una volta era una
classica importante di apertura con tutti i migliori al
via, questa volta c’erano pochissimi big. Addio ciclismo
della vecchia Europa? «Il ciclismo, come il mondo,
va dove ci sono i soldi, dove
c’è business. Se in Italia non
ci sono, perché restarci? Impossibile combattere contro
i poteri economici più forti». Quindi va bene così? Corse in tutto il mondo, anche
senza cultura ciclistica nè
tradizione, basta che qualcuno paghi? «Non ho detto questo. Devono essere i corridori a
imporsi, senza andare soltanto dietro i grandi ingaggi.
Tornino a prendere in mano
il ciclismo, che è loro e di
nessun altro, e lo strappino
agli organizzatori delle corse, ai procuratori, ai centri
di potere in genere». E come si fa? Ci vorrebbero
dei nuovi Cipollini in gruppo, dei leader carismatici,
dei sindacalisti che sappiano
unire tutti i corridori... «Ricordo che una volta fui
convocato addirittura dal
presidente della Rai perché
avevo minacciato uno sciopero, ma come me ce n’erano
altri che si facevano sentire.
Gente come Argentin, Saronni e Moserone mandarono
a quel paese tanti boss o
presunti tali. Adesso invece
i corridori si sentono minacciati e ricattati, basta poco
per renderli mansueti e per
strumentalizzarli». Che fare allora? «Ci vogliono associazioni
di corridori più forti. Fare
io il leader? No, per carità.
Non sono abbastanza diplomatico, a me scappa subito
la pazienza. Ma i corridori
devono tornare al centro del
ciclismo e decidere loro quali
corse rendere più importanti
e quali no, come correre, con
quali misure di sicurezza,
come dividere le entrare,
per esempio sui diritti tv che
nel ciclismo praticamente
non esistono. Ma vi sembra
logico?». 16
FINALI
Presenza- 16 marzo 2016
L'impresa di Moro
dell’aspirante alpinista rimane “I conquistatori dell’inutile” di Lionel Terray. No,
non esiste motivazione razionale per cui un uomo debba
sottoporsi a una prova tanto
dura, osare una scommessa
sul proprio destino, anche se
Simone assicura che la programmazione e l’esperienza
riducono di molto i brividi. In
realtà, il rischio resta altissimo ed è parte della sfida.
Chi lo ha gestito al meglio è
proprio l’unica donna della
spedizione, la tostissima
Tamara Lunger che, tormentata dalla nausea, a pochi
metri dalla vetta ha deciso
di fermarsi. Una saggezza
lucida che ha qualcosa da
insegnarci. Pompando nei
muscoli ogni residuo d’energia mentale poteva arrivare
in cima ma probabilmente
le sarebbe mancata la forza
per scendere senza assistenza, e così avrebbe messo in
pericolo anche i compagni.
Ha fatto ritorno al campo
base sana, salva e comunque
vincente. La sua rinuncia è
un filo prezioso nell’incrocio
di corde gelate che segna la
smisurata parete del Nanga
Parbat.
Qualcuno, correttamente,
fa osservare che l’alpinismo
non può essere definito uno
sport. In effetti non si svolge
entro regole e tempi definiti,
né prevede un avversario.
Salvo se stessi e i propri limiti. Eppure non conosco atleta
più disciplinato di Simone
Moro, un ultraquarantenne
che non entra nella leggenda
sulle ali del carisma come
Comici, Cassin, Bonatti e
Messner, ma con l’intelligenza alpinistica di un fuoriclasse nato in un’epoca nuova e
interconnessa. Dove tutto
sembra già conquistato, una
voce di Wikipedia, un luogo
a portata di mano.
Bene. Date un’occhiata su
Google Maps alla vetta del
Nanga Parbat. Incastonata
nel Pakistan, la “mangiauomini”, come la chiamano
gli sherpa, affonda le sue
gigantesche radici nelle
terre remote dei pashtun
che hanno fatto da culla a
Bin Laden, al terrorismo
islamico, al nostro incubo
quotidiano.
Il punticino che vedrete
sul computer è posto a 8126
metri. Immaginatevi solo un
deserto di ghiaccio, il gelo a
meno quaranta e la lama del
vento che scalpella dal corpo
caloria dopo caloria.
Se non per il sibilo dell’aria
sottile, l’impresa di Moro,
Txicon, Sadpara e Lunger
si è consumata nel silenzio
e nella solitudine. Lontana
dai nostri occhi, dagli incitamenti della folla, in un’arena
che sta agli antipodi di uno
stadio. Li abbiamo seguiti
grazie a un segnale satellitare, un bip nell’universo
telematico ci ha raccontato
la loro vittoria.
Non c’era telecamera, né
moviola. A naso direi che
l’hanno fatto più per la gloria che per lo spettacolo o
per il denaro. Salendo fin
lassù non ci hanno regalato
un sogno - quello possiamo
permettercelo da soli ogni
giorno - bensì un’ispirazione, materia ben più nobile
che troppo spesso ci manca.
Bentornati tra gli umani,
Simone e Tamara. E grazie.
Ci avete raccontato qualcosa
di noi.
Riparte il CGIE
numero, mi induce a raddoppiare gli sforzi ed i metodi di
comunicazione per essere
strumento di raccolta anche
delle diverse problematiche e
sensibilitá che sono proprie
di una collettivitá come la
nostra che senza dubbi porta in se le effigi della cara
Italia, conosciuta come il
paese dei mille borghi e
mille campanili .
Il nostro pensiero e la nostra gratitudine ora piú che
mvanno anche alla ricchezza della grande diversitá
ma che non trascura il
potente segno dell´Unitá territoriale; culturale e storica soprattutto nei momenti piú difficili che ci sono
stati e ancora lo sono nei
nostri giorni per ritrovare la
strada della crescita e dello
sviluppo e dovendo convivere in qualche modo, con le
problematiche delle guerre
civili e dei fondamentalismi
che hanno i loro teatri di operazione non molto lontano
dalle mure di casa.
Sono situazioni che ci
stimolano ad una maggiore sintonia con i nostri connazionali, parenti ed amici
in Italia.
Ringrazio e saluto ognuno ed ognuna di voi per
l´attenzione al relato che ho
preparato e nello stesso tempo vi invito anche a scrivermi con proposte di iniziative e fosse solo per segnalare
problematiche che secondo
voi meritano attenzione.
Nello Gargiulo
Consigliere del Cile.
La Mercedes: “Quanto
è forte la Ferrari?”
A Stoccarda, al battesimo della stagione agonistica,
preoccupazione dalla casa tedesca per i miglioramenti
delle Rosse: «Dobbiamo stare attenti, sono molto veloci»
Da sinistra, il presidente della Daimler Dieter Zetsche,
i piloti Lewis Hamilton e Nico Rosberg con Toto Wolff
capo della Mercedes motorsport
Ma quanto è forte la Ferrari? La domanda rimbalza
parecchie volte a Stoccarda, nella “Sala Sacra” della Mercedes durante il battesimo della stagione agonistica. Ci
sono i piloti, Lewis Hamilton e Nico Rosberg, a distanza
di sicurezza sul palco, e c’è il team principal Toto Wolff in
mezzo a una straordinaria collezione di vetture storiche.
Tutti d’accordo, almeno su questo punto: «Le Rosse sono
veloci, hanno fatto un bel passo avanti. Dobbiamo stare
molto attenti».
Dopo due sole settimane di test è difficile prendere le
misure. Ma i distacchi, stando ai campioni del mondo,
si sono assottigliati.
«Le prestazioni dei giorni scorsi a Barcellona dipendono dai carichi di benzina - spiega Rosberg -. Ci siamo
fatti un’idea approssimativa, di sicuro sarà una sfida
divertente».
Hamilton è rimasto impressionato dal ritmo gara di
Raikkonen e Vettel: «Ho visto dei tempi impressionanti.
Meglio così, ci divertiremo tutti, noi e il pubblico».
Il dominatore degli ultimi due campionati ha aggiunto
al look già molto ingioiellato un paio di occhiali. «Tranquilli - dice - è solo moda. La mia vista è perfetta».
Creativi italiani cercansi (in Cina)
Le aziende vanno a caccia di talenti
Giovani designer, architetti, art director, registi, produttori cinematografici e operatori culturali davanti alle
principali aziende ed enti accademici della provincia di
Jiangsu . Molte le posizioni vacanti. Per i ricercatori universitari fino a 70 mila dollari all’anno
Paolo Pelosini ha 31 anni, una laurea in Architettura
e un monumentale book fotografico che illustra i progetti
di interior design per hotel, yacht e residenze di lusso,
realizzati dallo studio Pulina-Dna per cui lavora a Pisa.
Il suo interlocutore si chiama Deng Dongsheng, un signore
cinese cinquantenne che incidentalmente è il presidente di
Jiangsu Coast Development Group.
La principale compagnia governativa di una delle province più ricche della Cina, nell’oggetto sociale figurano gli
investimenti nello sviluppo turistico, ricettivo, portuale e
culturale delle aree costiere. Pelosini e Dongsheng siedono
nel salone delle feste del Grand Hotel Plaza di Roma, già
albergo di riferimento per notabili socialisti ed evocativo
di corpose delegazioni del Psi che negli anni Ottanta partivano alla volta dell’impero celeste.
Tutti a Jiangsu
“Giuseppe Rondizzoni, un eroe”
Santiago era una ciudad de
calles rectas, adoquinadas y
estrechas, con acequias entalladas que arrastraban los
desechos y limpiaban la ciudad. Cuando salían los santiaguinos solían dirigirse a la
plaza mayor, luego llamada
“de la independencia”, donde
el poder religioso y las fuerzas
políticas marcaban presencia
a través de sus edificios: La
Catedral, El Cabildo y la Real
Audiencia. Todos los días la
plaza se convertía en un caos
alegre en el que se mezclaban
sin más los ciudadanos de la
elite y los grupos más humildes. Ahí se concentraban los
comerciantes para vender sus
productos, las mujeres recogían el agua necesaria de la
pileta en cantaros de arcilla,
y para desanimar a los criminales, se exhibían los cuerpos
de los delincuentes ajusticiados que todos observaban
con curiosidad. Las máximas
alturas edificadas correspondían a los campanarios de
las iglesias, cuyo templado
sonido anunciaba las horas y
eventos relevantes, siguiendo
un pausado ritmo que empezaba a acelerarse lentamente
en los albores del 1800. Al
pie del peñón Huelen, que
entonces marcaba el límite de
Santiago, ahí se encontraba
el taller del retratista y militar “mulato” Gil de Castro
(actual calle Victoria Subercaseux, junto a la que hoy se
conoce como “Plaza mulato
Gil”) frente a él, un joven
italiano se aprestaba para
modelar ante el maestro, el
precio era 90 pesos por medio
cuerpo, su nombre; Giuseppe
Rondizzoni Canepa, nacido
en Parma, Italia, 30 años
de edad. Ostentaba el grado
militar de Mayor, hace poco
había participado de manera
sobresaliente en la “Sorpresa
de Cancha Rayada” salvando
la vida de su Batallón nª
2 y la del propio Bernardo
O’Higgins, con una experticia
adquirida en el ejercito napoleónico, en una gran retirada
estratégica, donde resulto con
un golpe en el pecho. Con sus
fuerzas frescas impidió luego
que los granaderos hispanos
se reunieran en Maipú, donde
participo herido y recibió el
honroso testimonio del comandante Blanco Encalada:
“Ud., es héroe de esta jornada”. En la misma batalla
combatieron otros jefes y
soldados de origen italiano,
entre los cuales: teniente José
Bautista Susso, capitán Juan
Pedro Marratini, capitán
Felipe Margotti, ayudante
mayor Agustín Casanova
y capitán José María de la
Cruz.
Con vocación para las armas a los 18 años se había enrolado en la guardia imperial
de Napoleón consiguiendo
varios ascensos en las guerras contra España, Austria,
Rusia y Alemania. Luego de
la derrota de Waterloo, se
embarco en Génova hacia
Estados Unidos. En Filadelfia
trabo amistad con don José
Miguel Carrera y gustoso
acepto pasar a Chile para
servir la causa de la libertad
con el grado de Sargento Mayor. Corría el año 1818 y el
retrato del Mayor Giuseppe
Rondizzoni Canepa, un oleo
sobre tela de 99 x 72 cms
que representaba una figura
masculina de tres cuartos de
cuerpo con la mano derecha
en el pecho, a la izquierda
una mesa. Ostenta la condecoración Legión al Merito
sobre su corazón y un aro en
su oreja derecha. Leyenda en
el anverso, en letras doradas:
Fecit Josephus Gil, /anno
milessimo octingentesimo
desimo octavo. Anverso, en
hoja: Giuseppe Rondissoni/
dono questo retrato/ alla amata esposa/ Rosario Quadra/
en Santo. De Chile Giuseppe
Rondifssoni dono questo ritratto ella mia amata esposa
Rosario Quadra en Sant de
Chile. Anno milesimo octia
gentisimo decimo octavo.
Actuó Rondizzoni, ya ascendido a Teniente Coronel,
en la campaña para la independencia del Perú, junto
al libertador argentino José
de San Martin en 1823. Se
destaco en la campaña para
incorporar al país a Chiloé
en poder del general español
Quintanilla en 1826. En 1851,
como Jefe del Estado Mayor,
bajo las órdenes del presidente Bulnes, reprimió el levantamiento de Concepción. En
la misma ciudad seria luego
gobernador, comandante de
la Brigada Cívica, ministro
de la Corte Marcial. También
fue gobernador de Talcahuano, Intendente de Chiloé en
1853, en 1855 de la provincia
de Ñuble y nuevamente
en Concepción en 1857. En
1854 había llegado al grado
de General de Brigada. Murió en Valparaíso cuando se
aprestaba para homenajear
a otro italiano ilustre, Giuseppe Garibaldi. El mayor
prestigio en la campaña de
la Independencia de Chile,
para los italianos se debe
al General Rondizzoni, un
héroe. Que tuvo el merito de
afianzar la independencia y
consolidar la paz. El retrato
fue recortado posteriormente,
ya que originalmente era de
un formato más amplio. La
obra se complementa con un
marco de jacaranda de época.
Fue donado en 1945 al Museo
Histórico Nacional por Arturo
Ibáñez Rondizzoni, por disposición testamentaria de su
madre, Josefina Rondizzoni
de Ibáñez.
Para nuestra asociación
es un honor haber creado
este proyecto tan interesante
que nos ha permitido desarrollar un imaginario con la
figura del héroe, no pudiendo
aplicar el concepto de visión
crítica del arte, sin embargo
sentimos que hacemos un pequeño aporte a la comunidad,
a la colectividad generando
el justo debate y el interés
necesario de una revisión de
la historia. Agradecemos al
Museo Histórico y Militar y
en especial a su Director el
señor José Cichero Santos y
a todos los profesionales que
trabajan esmeradamente en
el. A la embajada de Italia
representada por el señor
Marco Ricci .A la Pompa Italia por su gran apoyo, en especial a su Director don Rafael
Squicciarini, al relacionador
publico de ella don Marco
Cifelli, y a todos los artistas
que han hecho posible este
proyecto.
Robinson Avello.
Curador de la muestra y
Presidente de la asociación
chilena italiana de artistas,
ACHIART.
*BUSQUEDA
ACTAS EN ITALIA
*ASESORIAS
JURIDICAS
consultasitalia@
gmail.com
Cel: 92337878
Corinto 085
Lomas de Lo Aguirre
Pudahuel Santiago