Quindicinale della Comunità Italiana del Cile www.presenza.cl 1 dicembre 2015 Anno XLVII Nº 904 Franqueo Convenido • Res. Nº 1062/1979 • Santiago • Av. Bustamante 180 • Fono: 222229328 • Fax: 226354127 • [email protected] • Aderente alla FUSIE e FSS «Maledetti coloro che fanno le guerre» L’Italia ha le risorse per affrontare questa nuova battaglia (Caprara: Corriere della Sera) “Tutto il mondo” oggi “è in guerra”, per la quale “non c’è giustificazione”. E il rifiuto della “strada della pace” fa sì che Dio stesso, che Gesù stesso, piangano. Lo ha affermato Papa Francesco all’omelia della Messa celebrata questa mattina in Casa Santa Marta. Il servizio di Alessandro De Carolis, per la Radio Vaticana. “Gesù ha pianto”. Comincia con queste tre parole una delle più dolenti omelie da Santa Marta. Nel Papa risuona l’eco del Vangelo di Luca appena letto, un brano tanto breve quanto commosso. Gesù si avvicina a Gerusalemme e – probabilmente da un punto sopraelevato che gliela offre alla vista – la osserva e piange, rivolgendo alla città queste parole: “Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi”. Francesco le ripete una a una e soggiunge: “Ma anche oggi Gesù piange. Perché noi abbiamo preferito la strada delle guerre, la strada dell’odio, la strada delle inimicizie. Siamo vicini al Natale: ci saranno luci, ci saranno feste, alberi luminosi, anche presepi … tutto truccato: il mondo continua a fare la guerra, a fare le guerre. Il mondo non ha compreso la strada della pace”. Guerra per le tasche dei trafficanti Sono intuibili i sentimenti del Papa, identici a quelli di gran parte del mondo in questi giorni, in queste ore. Francesco ricorda le commemorazioni recenti sulla seconda guerra mondiale, le bombe di Hiroshima e Nagasaki, la sua visita a Redipuglia l’anno scorso per l’anniversario della Grande Guerra. “Stragi inutili”, ripete con le parole di Papa Benedetto. “Dappertutto c’è la guerra, oggi, c’è l’odio”, constata. E poi dà voce a una domanda: “Cosa rimane di una guerra, Cont. in ultima pagina Terrorismo, ok Ue a controlli rafforzati a frontiere Schengen Gli Stati membri della Ue hanno dato il via libera a un deciso rafforzamento dei controlli alle frontiere esterne dello spazio Schengen, attraverso una «modifica mirata» del codice che regola lo spazio di libera circolazione dei cittadini. Si tratta di modificare l’articolo 7 degli accordi di Schengen, ha indicato il ministro dell’Interno lussemburghese, Etienne Schneider, nella conferenza stampa al termine del Consiglio Ue Giustizia e affari interni. La Commissione europea dovra’ presentare rapidamente una proposta. Rinforzare immediatamente i controlli Venerdì mattina, nel corso del Consiglio straordinario a Bruxelles, convocato dopo gli attentati di Parigi, i Ventotto hanno infatti accolto la richiesta della Francia di «rinforzare immediatamente» i controlli a tutte le frontiere e di chiedere una revisione delle regole del Trattato Schengen per consentire Cont. in ultima pagina In tempi di terrorismo, vivere senza perdere se stessi nelle spire venefiche del terrore è un imperativo: lo deve essere per una collettività che non vuole contribuire a farsi annientare o intossicare oltre misura dai suoi nemici. Riuscire a mantenere la rotta è tutt’altro che automatico. Richiede di frequente sforzi di reset dei propri sentimenti, da integrare con abbondanti dosi di razionalità. Esige impegno nell’analizzare lo stato reale e non immaginario delle difficoltà da affrontare. Nel bagaglio sociale e culturale dell’Italia le risorse per riuscirci ci sono, e non sono poche. Sarà utile evitare di dimenticarle, in questi giorni e in futuro. Le organizzazioni che preparano in clandestinità azioni armate ricorrono quasi sempre a due elementi: 1) un metodo d’azione basato su aggiustamenti progressivi simile a una ricerca di «qualità totale» per raggiungere lo scopo, dunque ricognizioni sugli obiettivi da colpire, simulazioni delle incursioni, ripetuti studi dei dettagli per superare gli ostacoli; 2) una sorta di marketing. Ci si prefigge di intimidire una comunità? Allora gli agguati vengono progettati in modo che il maggior numero possibile di componenti di quella comunità si identifichi in potenziali bersagli, come le pubblicità sono congegnate in modo da far riconoscere tanti dei destinatari nei consumatori del prodotto brillante in uno spot. Per questo venerdì a Parigi gli assassini integralisti islamici hanno ucciso in un teatro e luoghi di ritrovo spensierato. È allo stesso tempo la ragione per la quale non dobbiamo rimuovere che in Italia ci sono state in un passato non troppo remoto bombe, attribuite per lo più a gruppi neofascisti, fatte scoppiare in uffici aperti al pubblico (nel 1969 in piazza Fontana, Milano, 17 morti e 89 feriti), in manifestazioni (1974, Brescia, 8 morti, 102 feriti), su treni (nel 1974 sull’Italicus, 12 morti, 48 feriti, e nel 1984 sul rapido «904», 16 morti e 267 feriti), in una stazione affollata (nel 1980 a Bologna, 85 morti, 218 feriti). Male fa la memoria collettiva a rimuovere due stragi compiute da commando di terroristi arabi a Fiumicino. Nel 1973, durante e dopo un attacco a un aereo della Pan Am a terra, i morti furono 32, i feriti 15 e tra le armi erano state impiegate bombe al fosforo. Nel 1985 vicino ai banchi della linea israeliana El Al i morti furono 13, più tre del commando, e i feriti oltre 80. Davanti alla Sinagoga di Roma, 1982, terroristi palestinesi avevano sparato su bambini ebrei: assassinandone uno, ferendo 17 persone. Altrettanto gravi le decine e decine di attentati sanguinosi compiuti dal terrorismo rosso. Anche se la ferocia omicida mirava per lo più a bersagli circoscritti, Argentina, è Macri il nuovo presidente Il conservatore Mauricio Macri è stato eletto presidente dell'Argentina battendo al ballottaggio il candidato peronista Daniel Scioli. Macri ha ottenuto il 51,42% dei voti, con un vantaggio di tre punti sullo sfidante di sinistra Scioli, governatore uscente della provincia di Buenos Aires e membro del Frente para la Victoria, che si è fermato al 48,58%. L'affluenza alle urne è stata dell'80,91%. Macri assumerà l'incarico il prossimo 10 dicembre prendendo il posto di Cristi- na Fernandez de Kirchner (che ha ricoperto il ruolo dal 2007 al 2015) e ponendo Cont. in ultima pagina l’intento era terrorizzare intere categorie (forze di sicurezza, magistrati, dirigenti d’azienda, dirigenti politici, giornalisti). L’ I t a l i a h a s u p e r a t o quell’epoca così aspra. Considerati i nuovi rischi, è bene ricordare che per riuscirci furono utili l’unità del grosso delle forze politiche contro il terrorismo e la capacità di indurre gli avversari effettivi, e potenziali, non a unirsi bensì a dividersi. Fino alla scelta forse moralmente spregiudicata, ma tecnicamente vincente, della legge che concesse sconti di pena ai «pentiti» disposti a descrivere le reti segrete del terrore. Contò la tenuta complessiva del tessuto sociale Cont. in ultima pagina Quella tragedia dimenticata Cinquanta anni fa, il 30 agosto 1965, una valanga seppellí 88 lavoratori impegnati in un lavoro colossale in Svizzera: la costruzione della diga più grande di Europa. Ma il fatto, trascorso qualche mese, veniva coperto da un manto di neve e dimenticato. Richiamiamo brevemente alla memoria una delle tante pagine di sangue versato sul lavoro dai nostri italiani in emigrazione. “Nel cantiere di Mattmark non ci si fermava mai. Si lavorava 24 ore su 24, sei giorni su sette. Contrattualmente, un operaio lavorava 59 ore la settimana e se ne aveva voglia anche 15-16 ore al giorno, domenica e festivi compresi”. Negli anni sessanta la Svizzera accoglieva da sola quasi il 50% dell’intero flusso migratorio italiano: più di 2 milioni e mezzo di persone, dall’immediato secondo dopoguerra e fino agli anni ottanta. Molte furono impegnate nella costruzione di grandi opere, come la diga di Mattmark. Lo sfruttamento dell’energia idroelettrica fu fino agli anni sessanta quasi l’unica risorsa energetica grazie alla quale crebbe l’industria e venne accelerata la modernizzazione del paese. E proprio mentre si stava per raggiungere un altro traguardo accadde l’irreparabile. In 30 secondi cambiò la storia. Lunedì 30 agosto 1965 una valanga di più di 2 milioni di metri cubi di ghiaccio seppellì 88 dei lavoratori impegnati nella costruzione della diga in terra più grande d’Europa. Di questi, 56 erano italiani. La catastrofe suscitò molto scalpore in tutta Europa: per la prima volta, stranieri e svizzeri morivano l’uno a fianco all’altro, accomunati tutti, senza alcuna differenza, dallo stesso dolore. Fu la provincia di Belluno, con 17 vittime, a essere la più colpita, insieme al Comune di San Giovanni in Fiore (Cosenza), che perse 7 uomini. Nei giorni successivi alla tragedia non c’era tempo per analizzare quanto era successo: bisognava scavare con la speranza di trovare ancora vivi amici, padri, fratelli, figli. Ci vollero più di sei mesi per recuperare i resti dell’ultima salma. Questa storia, come Marcinelle, si concluse nel modo peggiore. I tempi dell’inchiesta furono lunghissimi, oltre sei anni, e i diciassette imputati chiamati a rispondere all’accusa di omicidio colposo furono tutti assolti, nonostante l’instabilità del ghiacciaio fosse nota da secoli. Ma ci fu anche di peggio: assoluzione confermata e familiari delle vittime condannati al pagamento delle spese processuali. Non sembra vero, come non sembrano vere molte altre storie “vere” vissute da tanti nostri fratelli sparsi nel mondo dell’emigrazione. Storie dimenticate da tutti. Giuseppe Tomasi 2 Presenza- 1 dicembre 2015 Corrispondenza La Direzione ringrazia i lettori che le scrivono perché dimo strano interesse per i problemi e la vita della nostra comunità. Nello stesso tempo si scusa se, per evidenti ragioni di spazio, qualche lettera dovrà essere ridotta. La Direzione inoltre si ri serva la pubblicazione di lettere che riterrà molto conflittuali. Per una riflessione Il lettore Duccio Castelli ci ha inviato questo trafiletto che potrebbe essere analizzato in chiave “Italiana”. Lo ringraziamo per la riflessione che ci obbliga a fare. AUSTRALIA DA’ LEZIONE DI CIVILTA’ A TUTTO L’OCCIDENTE!! (Discorso ufficiale del Capo dello Stato) Ai musulmani che vogliono vivere secondo la legge della Sharia Islamica, recentemente è stato detto di lasciare l’Australia, questo allo scopo di prevenire e evitare eventuali attacchi terroristici. Il primo ministro John Howard ha scioccato alcuni musulmani australiani dichiarando: GLI IMMIGRATI NON AUSTRALIANI DEVONO ADATTARSI! “Prendere o lasciare, sono stanco che questa nazione debba preoccuparsi di sapere se offendiamo alcuni individui o la loro cultura. La nostra cultura si è sviluppata attraverso lotte, vittorie, conquiste portate avanti da milioni di uomini e donne che hanno ricercato la libertà. La nostra lingua ufficiale è l’INGLESE, non lo spagnolo, il libanese, l’arabo, il cinese, il giapponese, o qualsiasi altra lingua. Di conseguenza, se desiderate far parte della nostra società, imparatene la lingua! La maggior parte degli Australiani crede in Dio. Non si tratta di obbligo di cristianesimo, d’influenza della destra o di pressione politica, ma è un fatto, perché degli uomini e delle donne hanno fondato questa nazione su dei principi cristiani e questo è ufficialmente insegnato. E’ quindi appropriato che questo si veda sui muri delle nostre scuole. Se Dio vi offende, vi suggerisco allora di prendere in considerazione un’altre parte del mondo come vostro paese di accoglienza, perché Dio fa parte delle nostra cultura. Noi accetteremo le vostre credenze senza fare domande. Tutto ciò che vi domandiamo è di accettare le nostre, e di vivere in armonia pacificamente SPAZIO APERTO con noi. Questo è il NOSTRO PAESE; la NOSTRA TERRA e il NOSTRO STILE DI VITA. E vi offriamo la possibilità di approfittare di tutto questo. Ma se non fate altro che lamentarvi, prendervela con la nostra bandiera, il nostro impegno, le nostre credenze cristiane o il no- Musulmani in piazza: no al terrorismo Islamici in piazza, a Roma e a Milano, nel pomeriggio di sabato per dire no al terrorismo, no alla violenza nel nome di Dio e della religione. Per condannare gli attentati di Parigi e in ogni luogo. A Roma la manifestazione ha preso il via poco dopo le 15 in piazza Santi Apostoli. E' stata promossa dalle comunità islamiche italiane per dire "no al terrorismo". "Musulmani d'Italia. Not in my name" si legge sullo striscione che campeggia sul retro del palco allestito in piazza, dove si sono dati appuntamento fedeli e guide spirituali e culturali dell'islam moderato. La manifestazione è stata preceduta da un minuto di silenzio. In piazza anche diversi esponenti del mondo politico e sindacale: tra gli altri i presidenti delle commissioni esteri di Senato e Camera, Pier Ferdinando Casini e Fabrizio Cicchitto, Ricevi in ritardo PRESENZA? Se sei di Santiago chiama al Cel. 97849283 Grazie EDITRICE Parrocchia Italiana N.S. Pompei Scalabriniana *** RAPPRESENTANTE LEGALE Giulio Rubin *** DIRETTORE RESPONSABILE Claudio Massone Stagno *** DIRETTORE REDAZIONALE Giuseppe Tommasi *** COLLABORATORI Paolo Castellani Fina Franchini Gloria Nocchi Frascoli Consuelo Canessa *** CORRISPONDENTI Arica Verónica Bibiano Antofag. Rodolfo Sanchez B. Iquique Luz Savalli La Serena Caterina Pezzani Quillota E. Schiappacasse V. Alemana Gilda Rivara Valparaiso Concep. Giancarlo Carro P. Arenas Américo Diaz B. *** Contribuzione annua $ 20.000. Cheque nominativo a «Presenza» *** Stampa C. von Plate Esce il 1º e il 16 di ogni mese stro stile di vita, allora vi incoraggio fortemente ad approfittare di un’altra grande libertà australiana: IL DIRITTO AD ANDARVENE. Se non siete felici qui, allora PARTITE. Non vi abbiamo forzati a venire qui, siete voi che avete chiesto di essere qui. Allora rispettate il paese che Vi ha accettati”. Avenida Ricardo Lyon 322 (Providencia) Reservas al (56 2) 2484-8484 il sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova, il segretario della Cgil, Susanna Camusso, l'esponente di Sinistra Italiana, Stefano Fassina. Molti manifestanti hanno portato con loro cartelli con chiari messaggi contro il terrorismo: "#ionosonoterrorista", "L'Isis e un cancro del corpo islamico". "La comunità islamica è unita nell'orrore". Così l'Imam Yaya Pallavicini, vice presidente del Coreis, spiega il senso della manifestazione contro il terrorismo organizzata dai musulmani d'Italia contro il terrorismo a Roma. "Siamo qui per dare un segnale di chiarezza e ringraziamo la presenza di persone delle istituzioni che sono vicine alle preoccupazioni del popolo italiano e dei musulmani onesti che denunciano l'abuso della nostra religione per una guerre che non ha senso", ha aggiunto l'imam, spiegando che "i nostri fedeli sono inorriditi e preoccupati di essere confusi con qualcosa che non ha nulla a che vedere con la nostra identità". "Stiamo dimostrando che abbiamo superato la paura e lo choc degli attentati, perché l'obiettivo dei terroristi è farci vivere nella paura. Assieme possiamo battere questo cancro dell'umanità". Così dal palco di "Not in My Name" a Roma il presidente Unione delle comunità islamiche italiane (Ucoii) e imam di Firenze Izzedin Elzir. Parole di stima per l'impegno contro la violenza fatto dai musulmani d'Italia sono state espresse dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. "Non possiamo accettare, scrive Mattarella, nel messaggio inviato al segretario generale del centro islamico culturale d'Italia, Abdellah Redouane, in occasione della manifestazione di oggi pomeriggio, "che le fedi vengano strumentalizzate e piegate da strategie disumane, che producono odio e cercano di spezzare le reti del vivere insieme e del dialogo". Abbonamento 2015 - Fiducia reciproca Tanti lettori fedeli ci seguono da anni dimostrando fiducia nel nostro operato. Per poter continuare a seguirlo chiediamo ancora un segno di fedeltà. Molti pensionati ci chiedono l’abbonamento gratuito (che neghiamo a nessuno).Il fatto ci obbliga a creare una èlite di “sostenitori” che conguagliano gli abbonamenti gratuiti. Vi ringraziamo cordialmente della collaborazione. Per facilitare il versamento dell’abbonamento abbiamo aperto nel Banco de Chile la “Cuenta de Ahorro N. 08-166-01126-03” a nome di “Giuseppe Tommasi B.”. Il RUT di Giuseppe Tommasi B. è 8.322.945-4 Una volta fatto il versamento la preghiamo di inviarci per mezzo di lettera o fax la ricevuta o semplicemente informarci per E-mail o per telefono. Vedi in prima pagina, in alto. i dati. Cognome.....................Nome....................... via....................................città.................... Abbonamento normale 20.000 pesos Abbonamento sostenitore 30.000 pesos. Cheques esteso a “PRESENZA” Informazioni ACLI Bustamante 180 - Santiago Tel: 2665-0340; 22225247 - E-Mail: [email protected] Pagina web: www.patronatoacli.cl ORIANA FALLACI EXCUSANOS, “AVEVI RAGIONE” En las redes sociales existen abundantes expresiones de póstumo reconocimiento a Oriana Fallaci, periodista, corresponsal de guerra y valiente escritora florentina. Los hechos le están, por desgracia, dando la razón. Nadie quiso atender y en ocasiones fue motivo de insultos, acusaciones que atribuían a sus opiniones la calidad de “ injurias”, ponían en peligro la “paz pública” por propiciar la instigación al odio y la xenofobia. La justicia Helvética, llegó al extremo de solicitar a los Tribunales de Justicia italianos su extradición por infringir, sus opiniones lo dispuesto en el artículo 261 bis del Código Penal que protege “al inmigrante musulmán” de atentados por motivos raciales y religiosos. Con motivo de los sucesos que enlutan al mundo y que sembró en Paris de muertos inocentes, me vuelven a la memoria libros escritos por Oriana Fallaci. De la novela escrita en 1990, “Inshallah” que relata los hechos crueles que le correspondió vivir a las soldados italianos pertenecientes a las tropas de Paz de la ONU, en Beirut ( y en el que murieron por un atentado terrorista, 400 soldados de Usa y 300 soldados franceses). Recuerdo otras obras, posteriores al 11 septiembre del 2001, “La rabia y el orgullo” y “La fuerza de la Razón”, donde se anticipa con fidelidad los hechos que se han venido sucediendo en el mundo y que implica en definitiva un cruel enfrentamiento con el terrorismo radical del Islam, hoy representado por el Califato del Estado Islámico. Oriana fue perseguida y vilipendiada por muchos, algunas la insultaron en nombre de una convivencia democrática, falsa e utópica. Entre las dos culturas no existe otra posibilidad de la sumisión y la subordinación de occidente a la intolerancia del Islam. Recomiendo, con una mirada más objetiva, leer o volver leer las obras de Oriana Fallaci que inició con mayor fuerza y convicción sus aprehensiones del Islam radical y terrorista luego de presenciar de su departamento en Nueva York el atentado a las Torres gemelas, abandonando el tratamiento contra el cáncer que la aquejaba y radicándose hasta su muerte en su ciudad natal, Firenze. En una ocasión expresó: «¡Pero qué rusos y qué americanos, qué comunistas y capitalistas ni qué ocho cuartos! ¡La próxima guerra no estallará entre ricos y pobres: estallará entre güelfos y guibelinos, es decir, entre los que comen carne de cerdo y los que no la comen, entre los que beben vino y los que no lo beben, entre los que susurran el paternóster y los que gritán “¡Alá es grande!”» Para algunos italianos los hechos no son todavía muy decidores, en ellos anida la presuntuosa idea “la muerte no nos toca a nosotros, solo a los otros…”. Muchos se niegan a las evidencias para mantener la imagen políticamente correcta y difusa en la opinión pública que distorsiona la convivencia y el multiculturalismo con el islam. Los políticos italianos son muy reacios a caminar contracorriente, y no solo los italianos…. La Fallaci despúes del 11 de septiembre del 2001 ha producido, en la opinión publica una división, algunos la odian y otros la aman. Son muchos los que sostienen que las verdades de la Fallaci sobrepasan las más proféticas de las verdades, que son la real y autentica expresión de “rabia, indignación y orgullo” magistralmente escrito por la valiente e inigualable Oriana Fallaci. De incomprendida y odiada la Fallaci debe recordarse como la máxima expresión de la libertad y de la convicción con apego a la verdad, por incomoda que sea, razón por la cual el rector del Columbia College de Chicago al otorgarle diploma de Honoris Causa la define como “uno de los escritores más leídos y amados del mundo”. Para otros, “ la excepción en una época en la que la honestidad y la claridad ya no se consideran virtudes preciosas”. Que coincidencia, los dos escritores y periodista más importantes de Italia del siglo pasado son dos fiorentinos: junto a Oriana, Indro Montanelli, sembrerebbe che la lingua del Dante es patrimonio preferencial de los toscanos. Paolo Castellani LLEVE A SU CASA PRE-PIZZA LISTA *** PRUEBE NUESTRA FUGAZA Av. Apoquindo 4228 - teléfono 22081344 Av. B. O'Higgins 737 - teléfono 26381833 Passatempo e umore TERZA PAGINA Presenza- 1 dicembre 2015 Trattato di Osimo, ferita ancora aperta Osimo, «il trattato iniquo », il patto «firmato di nascosto» perché gli italiani non sapessero, «l’ultimo tradimento ai giuliani»... Sono passati esattamente 40 anni da quel 10 novembre 1975 quando a Osimo, cittadina in provincia di Ancona, in una villa privata, Italia e Jugoslavia siglavano – effettivamente di nascosto – il trattato con cui Roma rinunciava definitivamente alla cosiddetta zona B a sud di Trieste, ovvero all’ultima parte di Istria ancora non jugoslava. In fondo era un atto che confermava lo stato di fatto venutosi a realizzare dopo la Seconda guerra mondiale e sanciva quanto, in termini vaghi e apparentemente provvisori, aveva stabilito nel 1954 il Memorandum di Londra: zona A sotto l’Italia, zona B sotto la Jugoslavia... Perché allora tanta segretezza, ai limiti dell’inganno (di fronte a un’interpellanza parlamentare con cui l’Msi chiedeva se le voci di un prossimo Trattato del genere fossero vere il governo negò)? Perché un luogo tanto appartato? Di che cosa si aveva paura? E come mai per la prima volta un accordo di carattere diplomatico e internazionale non veniva condotto dai ministri degli Esteri, (per l’Italia Mariano Rumor, che lo firmò soltanto), ma da personaggi del mondo economico-industriale? Ancora una volta vinceva la realpolitik, gli interessi e gli equilibri internazionali di nuovo passavano sulla testa degli italiani d’Istria. Nel 1975 erano trascorsi già 30 anni dall’ingresso cruento di Tito (1945) nelle regioni adriatiche d’Istria, Fiume e Dalmazia allora italiane, dalle tragedie delle foibe e quindi dall’esodo in massa. Due anni dopo, nel 1947, il Trattato di Pace aveva ceduto gran parte di quelle terre alla Jugoslavia e in teoria creato un Territorio libero di Trieste ( Tlt) che arrivava fin giù a Cittanova (oggi Slovenia e Croazia). Nel passaggio successivo, il Memorandum di Londra del 1954 creava l’ambiguità, affidando alla Repubblica socialista federativa di Jugoslavia solo l’“amministrazione civile” della zona B, senza mai parlare di sovranità, e lo stesso fece con la zona A all’Italia. «Allora si annunciò pubblicamente che l’Italia non avrebbe mai rinunciato alla zona B, ma di fatto lo stava dette sulla zona B senza pretendere nulla in cambio – continua Spazzali –. Ad esempio avrebbe potuto chiedere a Tito di costruire in Jugoslavia quelle infrastrutture, autostrade e ferrovie, che avrebbero aiutato a superare la crisi del porto di Trieste. La Jugoslavia fece esattamente l’opposto, lanciando alla grande il por- facendo. Solo che fino al 1975 nessun governo italiano ebbe mai il coraggio di dirlo», commenta lo storico Roberto Spazzali, direttore dell’Istituto regionale della storia del Movimento di liberazione del Friuli Venezia Giulia, a Trieste noto come Istituto storico della Resistenza. Un’ambiguità, da parte di tutti, che vent’anni dopo sarà l’humus per il Trattato di Osimo: «Il vero obiettivo di questo trattato era attrarre Tito verso l’Europa e l’Occidente, premiarlo per la sua distanza dal blocco sovietico. Bisogna considerare che in quegli anni gli Stati Uniti d’America non erano ancora il Paese forte di Reagan, anzi, uscivano con le ossa rotte dallo scandalo del Watergate e dal Vietnam, così Tito, ormai da anni in rotta con l’Urss, andava accontentato », continua Spazzali. Persino l’Italia era più interessata a blandire il confinante regime, che era sì comunista ma non nel Patto di Varsavia, anziché tutelare i propri legittimi interessi. «Così Roma ce- to di Capodistria. Inoltre Osimo sollevava anche una grave questione economica: il trattato stabiliva una zona franca industriale a cavallo del confine italo-jugoslavo, dunque proprio alle spalle di Trieste, in cui dovevano sorgere nuove industrie... Ma da parte di chi? Non si capisce. Trieste aveva già perso i traffici marittimi, i cantieri, le industrie e la paura dei triestini era che l’arrivo di decine di migliaia di lavoratori jugoslavi avrebbe balcanizzato la città». Cosa in parte avvenuta, anche se oggi Trieste sa fare bene i conti con un equilibrio di convivenza ristabilito. «E come già era avvenuto con Nova Gorica, creata ex novo alle spalle di Gorizia, ultima città di fondazione in Europa, fatta proprio con l’emigrazione dai Balcani». Se Aldo Moro commentò Osimo come una «dolorosa rinuncia» dalla quale però si aspettava quella controparte mai arrivata, a sentirsi traditi furono in primo luogo gli esuli dalla zona B, certi che il Memorandum fosse solo transitorio, i quali fino al 1975 attendevano la restituzione delle loro case. «Nessuno dice mai che infatti l’articolo 4 legalizzò tutti gli espropri fatti dal Mausoleo Italiano 3 regime sui beni degli esuli», aggiunge Paolo Radivo, studioso della questione adriatica. «Ma anche i rimasti subirono lo choc, perché fino al 1975 avevano goduto delle tutele che il Memorandum garantiva rispettivamente alla minoranza italiana nella zona B e alla minoranza jugoslava nella zona A», tutele chiaramente vitali sotto un regime comunista, e che poi decaddero. Ieri a Trieste in tanti hanno partecipato alla commemorazione del “trattato iniquo” in piazza Libertà, sotto le bandiere pacifiche dell’Anvgd (Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia) e dell’Associazione delle Comunità istriane. «Io sono stato per molti anni assessore e vicesindaco di Trieste e presidente della Provincia, nella Dc – racconta Renzo Codarin, presidente nazionale Anvgd –, una passione politica iniziata per l’indignazione contro questo trattato. Sono nato in un campo profughi, i miei genitori erano esuli dalla zona B, fuggiti da Capodistria perché non si poteva professare la propria religione né parlare la propria lingua. Il governo italiano, che aveva sempre definito provvisorio quel Memorandum, in gran segreto agiva all’opposto ed è questo il tradimento. Di nuovo eravamo noi giuliani a pagare i debiti dell’Italia alla politica internazionale. Pensare che sarebbe bastato aspettare pochi anni e il disfacimento della Jugoslavia non avrebbe preteso questo ultimo obolo al compromesso storico, che in quegli anni in Italia favoriva la sinistra». Ma la storia non si fa con i se e, riprende Spazzali, il contesto che richiedeva la «dolorosa rinuncia» era troppo ampio: «Proprio nel 1975, in estate, a Helsinki si era tenuto il primo dialogo tra i due blocchi, occidentale e orientale, un accordo rilevantissimo in cui si decise di smantellare le testate nucleari e soprattutto di non toccare mai più i confini esterni dei Paesi. Ciò chiamava Italia e Jugoslavia a concludere l’annosa questione del confine. Indirizzi Utili Ambasciata d’Italia - Clemente Fabres 1050, - Providencia Tel.: 24708400 - E-Mail: [email protected] Consolato - Román Diaz 1270, Santiago Tel: 24708400 - E-Mail:[email protected] Camera di Commercio- Luis Thayer Ojeda 073,Piso l2, Provi. Tel.: 562/22322618 - Fax: 562/22330973- E-Mail: [email protected] Istituto Italiano di Cultura - Triana 843, Providencia Tel.: 23 2038170 www.iicsantiago.estei.it ICE Agenzia per la promozione all 'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane Clemente Fabres 1050 (Prov.) Tel. 23039330 E.mail: [email protected] COMITES -Av.Apoquindo 6589 - Las Condes - Tel. 22129455 CARI -Av. Bustamante 180 - Providencia - Tel: 22229328 Circolo di Professionisti di Origine Italiana Av. Apoquindo 6589 - Las Condes - Tel: 22425012 - 22481503 Club Stadio Italiano Av. Apoquindo 6589, Las Condes -Tel: 24847000 Central. Liceo Italia: Nataniel esq. Ñuble. Tel 2707-5836 - 25927558 Scuola Italiana Vittorio Montiglio Las Flores 12707, Las Condes - Tel: 25927500 Parrocchia Italiana- Av. Bustamante 180 Providencia [email protected] - Te: 22229328 - Fax: 26354127 Hogar Italiano - Holanda 3639, Ñuñoa - Tel: 22055476 Umanitaria - Av. Vicuña Mackenna 83 - Santiago - Tel: 26342500 Pompa Italia - República 96 - Santiago -Tel: 26992222 - [email protected] www.vigilidelfuoco.cl ACLI -Asociación Cristiana de los Trabajadores Italianos Bustamante 180 (Parrocchia Italiana) - Tel- Fax: 26345247 COIA: Bustamante 180 -Providencia Tel. 26345247 Associazione Ligure contatto Sig.ra Rina Garibaldi 02 2192144; Dr. Augusto Brizzolara specialista in Geriatria e Gerontologia El Trovador 4280 Of. 1108 -Las Condes Fono-Fax: 2342 5139 Beeper 737 8087 -Cod 8784 Av. Vicuña Mackenna 83 - Santiago - Tel: 26342500 Sig. Aldo Solari al telefono 02 7926752 4 ITALIA E ITALIANI Presenza- 1 dicembre 2015 Castelvecchio, furto di 17 opere d’arte Spariti Tintoretto, Mantegna e Bellini Ad agire una banda di professionisti: tre malviventi con il colpo coperto hanno immobilizzato l’unica guardia giurata privata presente e la cassiera, poi hanno costretto il vigilante ad accompagnarli nelle sale dove hanno rubato i quadri. «Sacra famiglia con una santa» di Andrea Mantegna Questo l’elenco delle opere rubate: «Madonna col bambino, detta madonna della quaglia» di Antonio Pisano detto Pisanello; «San Girolamo penitente» di Jacopo Bellini; «Sacra famiglia con una santa» di Andrea Mantegna; «Ritratto di giovane con disegno infantile» e «Ritratto di giovane benedettino» di Giovanni Francesco Caroto; «Madonna allattante», «Trasporto dell’arca dell’alleanza», «Banchetto di Baltassar», «Sansone» e «Giudizio di Salomone» di Jacopo Tintoretto; «Ritratto maschile» della cerchia di Jacopo Tintoretto; «Ritratto di ammiraglio veneziano» di Domenico Tintoretto; «Ritratto di ammiraglio veneziano» della Bottega di Domenico Tintoretto; «Dama delle licnidi» di Peter Paul Rubens; «Paesaggio» e «Porto di mare» di Hans de Jode e «Ritratto di Girolamo Pompei» di Giovanni Benini «Madonna col bambino, detta madonna della quaglia» di Antonio Pisano detto Pisanello Sul posto per i rilievi gli uomini della Polizia Scientifica. Sul posto a tarda ora sono arrivati anche il sindaco Flavio Tosi e la direttrice del Musei civici, Paola Marini che al momento del furto si trovava al Ristorante 12 Apostoli per ricevere l’omonimo premio. «Erano dei professionisti, sapevano cosa prendere e conoscevano il Museo». Lo ha detto il sindaco di Verona, Flavio Tosi, che questa notte si è trattenuto fino a tarda ora al Museo Civico . «Si tratta di 11 capolavori e di altre opere minori» ha spiegato Tosi sottolineando che «sicuramente qualcuno li ha mandati, perché si sono mossi con abilità, andando a colpo sicuro». «Tra i dipinti rubati - ha concluso - ci sono capolavori di Mantegna, Rubens, Pisanello; praticamente le opere più preziose esposte». Il Museo di Castelvecchio è uno dei più importanti musei della città di Verona, nonché uno dei più interessanti dell’arte italiana ed europea. La fortezza venne fatta erigere nel 1354 da Cangrande della Scala. Restaurato e allestito tra il 1958 e il 1974 con il progetto di Carlo Scarpa, il museo si sviluppa in 29 sale distribuite su vari livelli e vi sono esposti oggetti paleocristiani, reperti di oreficeria longobarda, opere scultoree dal X al XIV secolo, armi ed armature medievali, dipinti dal Trecento al Settecento. Tra i dipinti, tele e pale ci sono opere di Pisanello, Andrea Mantegna, Jacopo Bellini, Giovanni Caroto, Paolo Caliari, Jacopo Tintoretto, Girolamo dai Libri, Francesco Morone, Paolo Farinati, Alessandro Turchi. Gli anziani fanno girare l’economia L’Italia non è un paese per giovani. E questo si sapeva. Ma negli ultimi anni avanza sempre più la convinzione che a vivere bene (dal punto di vista economico) siano soprattutto, per dire soltanto, gli anziani. Gli over 65 si confermano “privilegiati” per merito delle pensioni corpose e del reddito “certo” per non parlare della casa di proprietà. Veri e propri motori dell’economia familiare, aiutano figli e nipotini con le spese impreviste. Negli ultimi anni sono stati loro a trainare i consumi nel Belpaese. Adesso c’è stato il sorpasso. Per la prima volta la spesa per consumi delle coppie con un capofamiglia anziano è superiore di circa 1.200 euro l`anno a quella delle coppie con a capo un giovane di 18-34 anni. E negli anni della crisi (20092014) gli anziani che vivono soli hanno aumentato la spesa per consumi del 4,7% in termini reali, mentre quella dei giovani single è andata a picco (-12,4%), così come la spesa media delle famiglie italiane nell`insieme (-11,8%). Questi i principali dati presentati dal Censis e da Future Concept Lab nell’ambito dell’evento “Il buon valore della longevità. Dagli scenari alle soluzioni”. Per 8 anziani su 10 il red- Avete ucciso mia moglie. Non vi darò il mio odio» Tenga el mejor punto de vista P. de Valdivia 3015 F. 22690791 Moneda 708 F. 26649244 San Antonio 325 F. 26325512 Silvano tavonatti a. [email protected] ma non di disperazione, perché nemmeno l’odio viene concesso alle “anime morte”. “Venerdì sera avete rubato la vita di un essere eccezionale, l’amore della mia vita, la madre di mio figlio ma voi non avrete il mio odio. Non so chi siete e non voglio saperlo, siete delle anime morte. Se questo Dio per il quale voi uccidete ciecamente ci ha fatto a sua immagine, ogni proiettile nel corpo di mia moglie sarà stata una ferita nel suo cuore. Allora non non vi farò questo regalo di odiarvi. L’ avete cercato tuttavia ma rispondere all’odio con la rabbia sarebbe cedere alla stessa ignoranza che ha fatto di voi ciò che siete. Voi volete che io abbia paura, che guardi i miei concittadini con un occhio diffidente, che sacrifichi la mia libertà per la sicurezza. Perso. Lo stesso giocatore gioca ancora. L’ho vista stamattina. Infine, dopo notti e giorni d’attesa. Era così bella come quando è uscita questo ve- nerdì sera, così bella come quando me ne sono innamorata perdutamente più di 12 anni fa. Naturalmente io sono devastato dal dolore, vi concedo questa piccola vittoria, ma sarà di breve durata. So che lei ci accompagnerà ogni giorno e che ci ritroveremo in quel paradiso delle anime libere a cui non avrete mai accesso. Siamo due, io e mio figlio, ma siamo più forte di tutti gli eserciti del mondo. Non ho peraltro non più tempo da dedicarvi, devo raggiungere Melvil che si risveglia dal suo pisolino. Ha 17 mesi appena, mangerà la sua merenda come tutti i giorni, poi andremo a giocare come tutti i degli anziani. La ricchezza degli anziani (immobiliare e finanziaria) ha conosciuto infatti un vero e proprio boom negli ultimi vent`anni, con un incremento del valore del 118%, cioè tre volte quello registrato dal patrimonio medio delle famiglie italiane, mentre nello stesso periodo quello dei giovani crollava del 26%. Un anziano su due aiuta economicamente figli e nipoti. Su una platea di 13,2 milioni di over 65, sono ben 7 milioni gli anziani che contribuiscono con i propri soldi al benessere della famiglia, di figli o nipoti, anche finanziando consumi altrui. Me, lo scooter elettrico italiano super leggero e personalizzabile Due lettere, Me, per un acronimo, Motorino elettrico. Idea semplice — togliere il motore termico agli scooter — che, tuttavia, coltiva l’ambizione di rivoluzionare la mobilità a due ruote seguendo il trend di bici e automobili. « “Non avrete il mio odio”. E’ il titolo di un post sul profilo Facebook di Antonie Leiris, parigino: un giovane uomo, un padre. Un vedovo. Da venerdì scorso, quando due terroristi hanno fatto irruzione al teatro Bataclan e sparando all’impazzato hanno fatto strage. Tra le 89 vittime c’era anche la compagna di Antoine, “l’amore della mia vita”, la madre del suo bambino di 17 mesi. Una lettera piena di dolore dito familiare è oggi sufficiente a coprire le spese e per il 78% negli ultimi dodici mesi la spesa per consumi è aumentata (18%) o rimasta stabile (60%). Per il futuro regna l’ottimismo. Gli anziani oggi in Italia sono 13,2 milioni, e altri 3 milioni se ne aggiungeranno nei prossimi 15 anni. Si tratta di uno straordinario, ma poco conosciuto, motore della ripresa: spendono 13 mliardi l’anno per la propria salute (circa il 40% della spesa santiaria privata del totale degli italiani). Sono grandi utilizzatori di contanti (il 54% è allergico a carte di credito), frequentano ristoranti, cinema, teatri e musei. Guidano l’auto e viaggiano. E hanno ancora voglia di lavorare e non solo per fare reddito. Il segreto del loro successo? Redditi non alti ma certi, e patrimoni elevati e in crescita, alimentano la sorprendente spinta a consumare giorni e per tutta la sua vita questo piccolo ragazzo vi farà l’affronto di essere felice e libero. Perché no, non avrete nemmeno il suo odio”. Il post di Antoine su Facebook (a sinistra, la foto del suo profilo) ha suscitato una eco immensa sulla rete: 100mila condivisioni, migliaia di commenti, articoli su tutti i siti web del mondo. Simbolo di una Francia profondamente colpita al cuore ma orgogliosamente in piedi. È morta Moira Orfei, la regina del circo italiano Se ne va così, a quasi 84 anni, colei che è stata la regina del circo italiano: Moira Orfei, morta questa mattina nella sua casa a Brescia. Ne dà notizia la famiglia in un comunicato. “Moira Orfei - si legge - ci lascia in serenità e circondata dall’amore dei familiari, in questa mattina di novembre nella sua bellissima e celebre casa mobile”. Nello stesso comunicato si legge:”Il Circo Orfei che Moira, insieme al marito Walter Nones, ha guidato facendo divertire intere generazioni, per volontà dello stesso, dei figli e dei nipoti andrà avanti - prosegue la nota - per continuare la tradizione in onore della più grande icona circense”. Una resina rivoluzionaria Innanzitutto per la sua struttura. Ancora una volta: estremamente semplice. Il segreto di questo nuovo oggetto che a vederlo starebbe bene anche in un salotto si nasconde nel materiale. Smc. Di nuovo un acronimo: Sheet moulding compound, ovvero un composto di resine che non presenta parti in metallo ma è in grado di rendere il telaio particolarmente resistente, elastico e, soprattutto, leggero. Il mezzo, completo di batterie, infatti pesa solamente 90 chili (contro i 150 dei competitor). «Con l’uso dell’Smc — spiega il designer che ha firmato il progetto, Sergio Mori — siamo riusciti a ottenere un prodotto in grado di svolgere la sua funzione classica di elemento portante del ciclomotore e quella di contenitore delle altre componenti meccaniche ed elettriche». A marzo in concessionaria Fra ideazione, progettazione e industrializzazione ci sono voluti praticamente tre anni di lavoro. Ma a Brescia, nelle vigne della Franciacorta dove ha sede l’agenzia di comunicazione Rossa, dopo un primo giro fra gli investitori, diversi focus group sui social e l’apertura all’equity crowdfunding attraverso la cessione del 20% delle quote societarie, tutto sembra ormai pronto per il lancio sul mercato. «Per la primavera 2016 saremo nelle concessionarie, sia in Italia che all’estero, con 2.200 pezzi» assicura Veronica Franzini, presidente del gruppo Me. Gusto e fabbricazione italiana Perché Me è un gruppo, composto da tre anime. «L’idea è venuta a noi di Rossa — prosegue la Franzini — perché avevamo un cliente che importava scooter elettrici dall’Asia. Posso dirlo in estrema franchezza? Brutti e pesanti. Da lì siamo partiti e abbiamo cercato di coinvolgere le persone giuste: siamo convinti il mercato ci sia per un prodotto bello, sicuro, performante ed ecologico». Le prestazioni Dotato di una batteria al litio facilmente estraibile da sotto la sella (in questo modo in cinque ore la si può ricaricare anche in casa, se non si ha un box munito di presa elettrica), Me ha un’autonomia di 80 chilometri, che diventano dieci in più grazie al recupero di energia in frenata. Scherza Fabio Romaioli, responsabile della ricerca del gruppo: «Ci abbiamo messo anche una presa Usb, perché di solito è lo smartphone che si scarica per primo». ITALIA E ITALIANI E' italiano il miglior giovane imprenditore europeo dell’anno Il ventiseienne pugliese Domenico Colucci è stato premiato a Helsinki come miglior giovane imprenditore del web dell’anno alla terza edizione di Europioneers 2015, iniziativa della Commissione europea. «Sono molto felice per questo importante premio – ha commentato il giovane nocese – grazie alla giuria e alla Commissione Europea per aver apprezzato il potenziale di Nextome. Un ringraziamento anche ai miei colleghi per aver condiviso con me questo risultato». L’ambito riconoscimento per le startup (Web Entrepeneur, Young Web Entrepeneur per giovani sotto i trent’anni, vinto da Colucci, e Female Web Entrepeneur) è diviso in tre categorie: quest’anno sono stati 606 i progetti, tra cui sono stati selezionati i 60 finalisti , è promosso dalla Commissione europea. Alla cerimonia hanno partecipato anche Jyrki Katainen, vicepresidente della Commissione europea, e Markku Markkula, presidente del Comitato europeo delle regioni. Nelle scorse edizioni di Europioneers sono state premiate Prezi, Alumn-e School, Cartodb e Paij (2014) e Swiftkey e Soundcloud (2013). Nextome: «un’app per orientarsi all’inter- no di spazi chiusi» Come orientarsi in luoghi caotici e affollati come aeroporti e supermercati, o girare tra le opere d’arte esposte in un museo? Grazie a Nextome, servizio di localizzazione per interni ideato da tre giovani baresi, non è più possibile perdere la bussola. La tecnologia «made in Puglia» — ideata da Domenico Colucci con gli amici Vincenzo Dentamaro e Giangiuseppe Tateo, con il supporto di Marco Bicocchi Pichi nel ruolo di Strategic Advisor — è stata premiata all’inizio di novembre dal pubblico del Web Summit di Dublino come migliore start up della manifestazione che ha visto la partecipazione di oltre 2000 start up, 98 italiane. L’idea alla base di Nextome è quella di eliminare il senso di smarrimento che si prova quando ci si trova in un ambiente sconosciuto. «Questo senso di smarrimento è accentuato in grandi luoghi pubblici. Conoscere la posizione dell’utente permette di offrire servizi centrati sulla posizione, quali la presentazione dei punti di interesse più vicini, la definizione di percorsi per raggiungere un particolare punto della struttura o permettere l’acquisto di contenuti extra o prodotti durante la visita», spiegano gli ideatori. Cresce la soddisfazione economica degli italiani, al massimo dal 2011 Dopo il forte calo tra il 2011 e il 2012, il quadro della soddisfazione generale della popolazione di 14 anni e oltre si è stabilizzato nel 2015 con una stima pari ai livelli espressi nel 2012. Lo rileva l’Istat, specificando che su una scala da 1 a 10, il punteggio medio attribuito alla soddisfazione per la vita nel complesso è 6,8, lo stesso livello registrato dal 2012 a oggi. Cresce però la quota di persone soddisfatte della propria situazione economica, dal 43,4% del 2014 al 47,5% del 2015. La soddisfazione economica tocca i livelli più alti dal 2011. La quota di famiglie, che valutano invariata o in miglioramento la propria condizione economica, passa dal 52,1% del 2014 al 57,3% del 2015. Famiglia e amici In alcuni ambiti rilevanti della vita quotidiana, le persone si dichiarano più soddisfatte rispetto al 2014 e sono: le relazioni familiari (il 90,9% contro il 90,2%), amicali (83,4% contro 82,2%) e tempo libero (66,4% contro 64,5%). Risultano, invece, stabili a distanza di un anno la stima per la soddisfazione per la salute (81,2%) e quella per il lavoro (74,8%). La quota di famiglie, che valutano invariata o in miglioramento la propria condizione economica, passa dal 52,1% del 2014 al 57,3% del 2015. Il dato positivo - prosegue la nota dell’Istituto di statistica - riguarda tutte le ripartizioni geografiche, ma e’ piu’ consistente al Nord e nel Mezzogiorno. Parallelamente aumenta la quota di persone soddisfatte della propria situazione economica (dal 43,4% del 2014 al 47,5% del 2015). il 19,9% ritiene che «gran parte della gente è degna di fiducia». Calano le persone che credono probabile vedersi restituire il portafoglio da un vicino (al 69,4%) o da uno sconosciuto (all’11,1%). Furto documenti in Vaticano, processo al via Sul banco degli imputati del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano siederanno lo spagnolo, monsignore Angel Lucio Vallejo Balda, il suo collaboratore Nicola Maio, la pr Francesca Chaouqui e i due giornalisti Emiliano Fittipaldi e Gianluigi Nuzzi. I capi d'imputazione Secondo la richiesta di rinvio a giudizio, Vallejo Balda, Chaouqui e Maio sono accusati di aver formato «un sodalizio criminale organizzato» allo scopo di commettere «più delitti di divulgazione di notizie e documenti concernenti gli interessi fondamentali della Santa Sede e dello Stato». Mentre tutti e cinque, per l’accusa, «in concorso tra loro» si sono «illegittimamente procurati» e hanno «rivelato notizie e documenti concernenti gli interessi fondamentali della Santa Sede e dello Stato». In particolare Vallejo Balda, Chaouqui e Maio si sarebbero procurati «tali notizie e documenti nell’ambito dei loro rispettivi incarichi nella Prefettura per gli affari economici e nella Cosea», mentre Fittipaldi e Nuzzi avrebbero esercitato pressioni, soprattutto su Vallejo Balda, «per ottenere documenti e notizie riservati, che poi in parte hanno utilizzato per la redazione» dei loro libri, rispettivamente “Avarizia” e “Via Crucis”. Fittipaldi e Nuzzi hanno annunciato che saranno presenti all’udienza (così come gli altre tre imputati); il secondo ha lamentato di aver potuto solo visionare gli atti processuali. 5 Parigi: Barbara Serpentini, la miracolata italiana sfuggita al boia Parigi: Band racconta l'orrore al Bataclan, strage nel camerino "Mi sono messa le mani davanti agli occhi perché ho pensato che forse così non mi avrebbero vista". Sono le parole di Barbara Serpentini, la ragazza italiana di 18 anni miracolosamente sopravvissuta ai massacri jihadisti di venerdì 13 a Parigi. Quella sera la studentessa di Scienze Politiche è seduta ai tavolini esterni del ristorante Casa Nostra insieme all'amica quarantenne Sophia Bejali quando uno dei terroristi scesi dalla Seat nera della morte e armato di Ak47 spara raffiche che infrangono i vetri del locale. Dalle immagini della videosorveglianza l'uomo si avvicina alle due ragazze a terra, punta l'arma contro di loro come per ucciderle ma niente. Non si capisce se l'arma si sia inceppata o se fossero finite le munizioni. "E' assurdo pensare che le nostre vite siano salve solo perché mancava una pallottola - dice Barbara in un'intervista con tanto di foto al Daily Mail - In un kalashnikov ci sono più di trenta cartucce ma aveva esaurito il caricatore e non ci ha potuto uccidere". E ancora: "Mi sento fortunata per la donna nel video ma non posso credere che quella Terrorismo, 4 esplusioni a Bologna Peggiora la fiducia degli italiani negli altri Peggiora la fiducia degli italiani negli altri, dopo due anni di crescita. Così l’Istat. Il 78,6% pensa che «bisogna stare molto attenti», mentre Presenza- 1 dicembre 2015 LaDigos di Bologna sta dando esecuzione ad un provvedimento di espulsione su disposizione del ministero dell'Interno, nei confronti di quattro marocchini, indagati in un'inchiesta sul terrorismo islamico della Procura. Nel corso di perquisizioni era stato trovato in loro possesso materiale cartaceo e video, inneggiante alla jihad. Nell'inchiesta, che coinvolge una decina di persone, la Procura aveva chiesto tempo fa una misura cautelare, rigettata dal Gip. "Ho firmato questo decreto per motivi di sicurezza dello Stato. Si tratta infatti di quattro soggetti che, a vario titolo, hanno aderito e si impegnavano per la diffusione dell'estremismo violento". Così il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, commenta il decreto da lui firmato per l'espulsione dei quattro marocchini. donna sia io. So che è una follia, ma è come se mi vedessi dall'esterno. Mi sento comunque felice per la persona a cui è successo...". Il Daily Mail ha intervistato le due superstiti in un bar parigino ad appena 20 minuti da 'Casa nostra'. Barbara beve caffè, Sophia una tazza di tè. "E' venuto da me, mi puntava l'arma alla testa, è successo tutto in modo così veloce. E sono così fortunata, siamo così fortunate", racconta ora la quarantenne, aggiungendo: "Non mi sono resa conto di quanto fosse vicino". "A un certo punto - gli fa eco Barbara - ho aperto gli occhi perché uno dei killer aveva smesso di sparare, davanti a me c'erano quei piedi, delle sneaker nere, ce l'ho avuto davanti per tanto tempo, magari erano pochi secondi ma a me è sembrata un'eternità. Non volevo incrociare il suo sguardo così ho chiuso di nuovo gli occhi. Era a pochi centimetri, a venti centimetri da me". Il terrorista poi sale a bordo di un'auto che sfreccia via. Le immagini in bianco e nero della videosorveglianza mostrano Barbara e Sophia uscire da sotto il tavolo e fuggire per la strada. "Abbiamo corso e bussato a una porta ma non volevano aprirci perché avevano paura - racconta Barbara - Abbiamo urlato e bussato a tantissime porte. Qui la gente muore, vi prego fateci entrare! Abbiamo provato due o tre porte ma erano chiuse. Alla fine ne abbiamo trovato una aperta e siamo entrate. Tremavo e non potevo parlare". Più tardi, Jasmine El Youssi, la cameriera del locale, 20 anni, è tornata fuori per confortare le vittime che stavano morendo per la strada. "Sono state le più fortunate, l'uomo armato era vicino e ha cercato di premere il grilletto. Che cosa sarebbe successo se le avesse uccise? Avrebbe fatto un passo dentro il locale e finito tutti noi. Avrebbe voluto uccidere più persone" Terremoto in Irpinia, quel 23 novembre 1980 di 35 anni fa Chi c’era, quel 23 novembre del 1980 ricorderà per sempre l’ora del terremoto. Trentacinque anni fa, alle 19. 34, per un minuto e mezzo, novanta interminabili secondi, un sisma colpì l’Irpinia — regione dell’Italia meridionale, oggi ricompresa nella provincia di Avellino — e la Basilicata con epicentro tra i comuni di Teora, Castelnuovo di Conza e Conza della Campania. Il terremoto ebbe una magnitudo di 6.9, pari a circa il decimo grado della scala Mercalli. Una delle più grandi tragedie del nostro Paese che Alberto Moravia così descrisse ne “Ho visto morire il Sud”: «A un tratto la verità brutale ristabilisce il rapporto tra me e la realtà. Quei nidi di vespe sfondati sono case, abitazioni, o meglio lo erano». San Luis 5358 (60-62-64) Peñalolen (02) 298 15 58 298 24 02 Fax (02) 322 03 95 www.carnessori.cl Vacuno Cerdo Sub productos Arrollados Hamburguesas Cordeo Lechón Pollo Pavo Jabalí Puro Ciervo Avestruz Codornices Pato Neozelandés Conejo Guayu 100% Orgánico Quesos 6 Presenza- 1 dicembre 2015 Editoriale Si comincia già a chiudere l’anno scolastico 2015 e stiamo vivendo gli ultimi giorni di scuola. I ricordi sono tanti ed abbiamo vissuto molti momenti importanti che hanno messo in risalto i diversi campi di interesse dei nostri alunni, tra i quali possiamo citare le scienze, lo sport, lo spirito di famiglia e l’amicizia che si sono manifestate ancora una volta nella kermesse, ed il costante sforzo per far diventare i nostri alunni e tutti coloro che man mano arrivano a scuola dei veri “cittadini del mondo”, motivo per il quale il rettore, Italo Oddone, è stato invitato come espositore ad un importante congresso sull’educazione. Buona lettura! Alejandra Calcagni Tomasov [email protected] Con la gentile collaborazione della Prof.ssa Silvia Perroni SCUOLA ITALIANA DI SANTIAGO Italo Oddone nel I Congresso di Educazione Kosmopolitis Il nostro Rettore, Italo Oddone, ha partecipato mercoledì 11 novembre al I° Congresso di Educazione “Kosmopolitis, Ciudadano del Mundo”, organizzato dal The Grange School con l’appoggio dell’Unesco. “È stato un momento molto importante per condividere esperienze educative, conoscere realtà diverse dalla nostra ed iniziare un dialogo su temi educativi, pensando a come poter proiettare uomini e donne del futuro”, ha segnalato il Rettore della Scuola Italiana rispetto all’esperienza in questo incontro nel quale ha presentato la conferenza “Le sfide degli studenti nel contesto mondiale per essere Cittadini del Mondo”. A questo congresso hanno partecipato anche cinque alunni dell Scuola in gruppi di lavoro sul tema centrale di questo incontro e cioè essere cittadini del mondo e “pensare globalmente ed agire localmente”. Tra i conferenzisti c’era anche il medico dell’Uruguay Roberto Canessa, sopravvissuto all’incidente aereo del 1972 nel sud delle Andi, Alejandra Mustakis e le giornaliste Constanza Santa María Consuelo Saavedra. Gran Kermesse Monumenti Italiani Sabato 7 novembre si è svolta la tradizionale ed imperdibile kermesse a Scuola. Sotto il tema “Monumenti Italiani”, sono stati preparati giochi per ogni livello con stands decorati dai nostri alunni, musica dal vivo con gruppi di alunni, show di artisti invitati, concorsi, premi sorpresa, uno stand dell’ Audax Italiano e la partecipazione della Teletón, del Techo e della Fundación Nuestros Hijos. La vendita degli alimenti e delle bibite è stata a carico delle Seconde Medie in appoggio al loro viaggio di studi. Campeonas en LIBASCOPAR El 17 de noviembre, la selección de basquetbol femenino, categoría Infantil, salió campeona en la liga LIBASCOPAR de colegios particulares. En LIBASCOPAR serie de Plata no pudieron detenerlas y con garra, compromiso y esfuerzo le rival que fue The Greenland School. No me queda más que decir, que lo orgulloso que me siento hicieron frente a rival que se les puso en el camino, para vencer por un punto en el alargue al duro como entrenador de este grupo de chicas que se la jugaron durante todo el año y obtuvieron el resultado que se propusieron. Además, la selección femenina, categoría Superior (Media Superior), obtuvo el 3er lugar en el mismo campeonato. Profesor Igor Castillo SCUOLA ITALIANA DI SANTIAGO Museo della Maglia Sansiro Il Centro Culturale Scuola ha inaugurato un’interessante mostra chiamata "Museo della Maglia Sansiro", nella Sala Terracotta. Grandi e piccoli hanno potuto conoscere da vicino le maglie di calcio che sono appartenute a famosi giocatori di diverse parti del mondo. Presenza- 1 dicembre 2015 Visita Pompa Italia 7 Mercoledì 11 novembre ci ha visitato la Pompa Italia portando a scuola il nuovo carro B11. I bambini della Scuola Nido e della Scuola dell'Infanzia hanno potuto conoscere da vicino il lavoro dei pompieri ed hanno ascoltato una spiegazione sul loro lavoro e raccomandazioni da seguire in caso di emergenze. Grazie Pompa Italia!!!! Nuovo C.A.S.I. Copa Adiós 4tos Medios Semana de la Física El jueves 29 de octubre, los estudiantes de 2° Medio A y 2° Medio C asistieron a la Semana de la Física, organizada por la Universidad Metropolitana de Ciencias de la Educación (UMCE). La visita contemplaba la participación en charlas sobre fenómenos físicos basados en experimentos sencillos sobre Astronomía, Ciencias de la Tierra, Electromagnetismo, Física de Burbujas, Física de Fluidos, Física Moderna, Física Nuclear, Mecánica, Ondas, Óptica, Robótica y Termodinámica. El objetivo de esta visita fue causar asombro y a la vez descubrir los fenómenos físicos "Vamos por Más" è stata la lista che ha vinto le elezioni del C.A.S.I. 2016, con un 62,72% implicados en cada una de las distintas áreas de la física mencionadas anteriormente, para así cautivar a las y los estudiantes y romper los paradigmas instaurados acerca de la física, dei voti. La lista "Insieme" ha ottenuto un 24,19% dei voti. Il nuovo CASI è composto da Alexander Hartmann, Virginia Pasti, Francesca Pesci, en relación a su carácter exclusivo y altamente abstracto. Carla González Acuña Florencia Gaviraghi, Massimiliano Valdatta e Hans Hartmann. I nostri auguri per questa vittoria ed un buon lavoro al Centro di Alunni della Scuola Italiana per il 2016! Vogliamo anche ringraziare il CASI 2015 per l’eccellente lavoro svolto durante il presente anno. Semana de la Física El pasado fin de semana entre el viernes 13 y sábado 14 se realizó en la Scuola la tradicional "Copa Adiós 4° Medios", torneo que permite reconocer y despedir deportivamente a todos nuestros alumnos de 4° Medio que han tenido una trayectoria deportiva durante su etapa escolar en la Scuola y que se han puesto la camiseta a través de todos estos años. Este año las jornadas estuvieron muy entretenidas y disputadas entre los 11 colegios que participaron de esta versión. Daniel Muñoz Coordinador de Deportes Scuola Italiana 8 Presenza- 1 dicembre 2015 COLLETTIVITÁ TEATRO ITALIANO “TEATRO GIOCO VITAE” EN IQUIQUE En un acuerdo con la Dirección General para los italianos en el Exterior y la política Migratoria del Ministerio Affari Esteri y la Corporación Internacional de la Embajada de Italia en Chile, se presentó en nuestro país una Obra de Teatro interactivo para los pequeños junto a sus padres. Este evento estuvo a cargo del grupo de teatro italiano “Teatro Gioco Vitae, con dos presentaciones en nuestra ciudad, denominadas “ In compagnia di Pimpa” ..e…” Tutti volti di Pinocchio”. Las ciudades que participaron además de Iquique en esta actividad fueron: La Serena, Copiapó y Capitán Pastene. La misión de montar esta obra estuvo a cargo del Consulado de Italia, en Iquique, contando siempre con el apoyo de la Casa degli Italiani, Damas Italianas y Casa Lucana Región Norte de Chile, que se llevo a cabo los días 9 y 10 de Noviembre, en la Casa degli Italiani. Teatro Gioco Vitae, nace en 1971 y asienta sus actividades en Piacenza, en la provincia de Emilia-Romagna. Con varias presentaciones internacionales a su haber, como en los Estados Unidos, Canadá, Japón, China, Brasil, etc, etc. Gracias a la animación de juegos de luces y sombras y en prosa, con una comunicación directa, sencilla, didáctica y de alfabetización, llega a los pequeños en forma de cuento. Los niños junto a sus genitores, pintan y recortan las figuras del cuento de “Tutti volti di Pinocchio” e In compagnia di Pimpa” una perrita blanca de manchas rosadas, con sus amiguitos, personajes del mundo animal, con música de fondo, y con sus trabajos terminados, actuaran a través de un paño y pantallas iluminadas, adentrándose en el mundo de las sombras. Al término de la Obra, los niños y padres fueron agasajados por las Damas Italianas y las Damas Lucanas, con un exquisito refrigerio. Luz Savalli. Venga a un Alfredo Da Venezia (Piloto TC 2.000) La pasión corre por las venas de este piloto Es de los pilotos en actividad con mayor experiencia en pista. Una vida en el automovilismo, desde la época de las coupecitas, junto a pilotos como Juan Gac y tantos otros, Alfredo Da Venezia ha pasado por la Formula 3 y hasta hace poco corría en los monopostos de la Sport Nacional junto a sus amigos Virgilio Olivari, Carlos Del Barrio. En esta nueva etapa después de estar un tanto delicado de salud, el Pato Pérez de Arce le mantiene su máquina al 100%, un Ford Focus con los colores de Presenza de Italia y Lubricantes Torco-Winn’s. En esta última carrera de la TC 2.000 en Quilpué ha podido escalar hasta el tercer lugar del podio acompañando a dos de los más veloces de la categoría como son Ramos y el “Master” Eduardo Kovacs que es uno de los pilotos con más historia en nuestro automovilismo chileno en actividad. Da Venezia disfruta de su fin de semana compartiendo con sus amigos y rivales, sonriendo y dándose el tiempo para dar un buen consejo a los más jóvenes pilotos como Diego Pérez de Arce de la Sport Nacional y echar una buena talla con el locutor Moisés Galaz, quien con sus hilarantes chistes rompe la monotonía y tensión de la zona de pits. Un Da Venezia que continua en la senda de poder correr con la pasión al máximo por buscar los mejores resultados de cada carrera en la que participa, porque es en el deporte del automovilismo en donde encuentra la correcta vía de escape que un empresario con tanta responsabilidad como lo es este experimentado hombre y piloto pueden encontrar. Gino Ravera y Doris Leyton 50 años juntos Fiestas en el Hogar Italiano Al acercarse fin de año el Directorio del Hogar Italiano desea compartir con los lectores de Presenza la satisfacción y la alegría que hemos vivido junto a nuestros Residentes con una estupenda Celebración del 18 de Septiembre donde con un exquisito almuerzo a la chilena y en compañía de los familiares se disfrutaron buenos momentos animados con juegos y bailes. Con el Objeto de celebrar el Mes del Adulto Mayor, el día 27 de octubre se preparó una Cena-Buffet denominada Gala del Hogar Italiano, tarde donde nuestros Residentes se prepararon para participar muy elegantemente vestidos, en esta fiesta que contó con la animación de un grupo de Mariachis y con la organización de concursos, juegos y bailes con Cotillón, los Residentes muy animados eligieron a su Reina señora Silvina Raravello y al Rey don Jorge Briones además de dos reconocimientos importantes, como el mejor Compañero que recayó en don Ingo Brawn y Miss alegría Señora María Teresa Traverso. En este mismo día recibimos la visita de la señora Silvia Fernández Caria, quién visitó el hogar quedando muy bien impresionada y entregó algunas Donaciones que fueron muy bien Padres: Gino Ravera Zunino, Doris Leyton Acosta. Hijas en orden de nacimiento: Lorena Ravera Leyton, Paola Ravera Leyton, Romina Ravera Leyton y Gina Ravera Leyton. 50 años atrás, un 12 de septiembre de 1965, nuestro padre vio por primera vez a nuestra madre caminando por las calles de San Miguel y supo que tenía que conocerla, se acercó a ella y después de casi 10 años de pololeo decidieron formar su propia familia. Estamos realmente agradecidas de que Dios haya cruzado la vida de nuestros padres, ya que nos dieron una familia maravillosa, son unos padres increíbles, hasta el día de hoy sentimos el cariño y dedicación que nos entregan cada día. Gracias Mamá por postergar tu vida en pos de la de nosotras, has sido y eres una mamá omnipresente preocupada de cada detalle de nuestras vidas. Lo has entregado todo por nosotras, somos tu vida y te queremos y siempre admiraremos por eso. Gracias Papá por entregarnos todo el cariño del mundo, por jugar con nosotras después de tu largo día de trabajo, acogidas por la Directiva. Colegios, destacada la visita por las interminables conversaciones cuando lo necesitamos, Independiente de estas del sábado 14 de noviembre gracias por ser ese papá presente, amigo y confidente. Gracias Papás por construir los pilares de una hermosa Fiestas continuamente te- del Comité de Damas de la nemos Visitas de Grupos Pompa Italia quienes vinie- familia, por la paciencia, cariño, contención, diversión y folklóricos que nos trae el ron acompañadas por un gru- tranquilidad que siempre nos han dado. Esperamos que Señor Arias, ex Apoderado po de Bomberos con el nuevo algún día nuestros hijos nos miren de la misma forma que de nuestro Hogar, su madre Carro Bomba quienes hicie- hoy los miramos a ustedes. Los amamos. Lorena, Paola, Romina y Gina señora fue Residente del Ho- ron una demostración Bomgar durante varios años, beril, alegrando e interesando Durante el año nos visitan a todos los Residentes. grupos de alumnos de Varios En esta oportunidad y acercándose las Fiestas NavidePsicólogo clínico ñas toda la Comunidad del Hogar Italiano le desea a los - Tráumas Lectores de Presenza una Feliz Navidad y un Próspero Año - Estrés post traumático Nuevo y les invita el día 15 - Fobias de diciembre a las 18 horas a - Ataques de pánico participar de la Fiesta de Na- Depresiones vidad en los jardines del mis- Metodología basada en la neurociencia mo Hogar con la destacada lugar especial a probar lo mejor de la gastronomía italiana. animación de Pietro Granillo Lo esperamos Atención Santiago y Vta. Región y el Coro de la Municipalidad de Las Condes. Mail: [email protected] *Providencia 1975 (Esq. Pedro de Valdivia) Mariuccia Frugone www.fagostini.org, fonos 68462800 - 97223909 *Vitacura con Charles Dickens y su Directorio Juan Pablo Agostini González COLLETTIVITÁ El Legado de la Presencia Italiana en el Gran Valparaíso Desde que en 1545 Pedro de Valdivia nombra como primer gobernador de Valparaíso al Almirante genovés Giovanni Battista Pastene, se inicia la llegada de los italianos a la zona en un flujo que, si bien ha tenido distintos volúmenes y fuerza, hasta mediados del siglo pasado fue constante. Además de sueños y deseos de mejorar su situación económica, estos inmigrantes traen en su equipaje espiritual, conocimientos ancestrales y un modo de ver el mundo distinto, donde se privilegia el amor por la familia como eje de la vida y donde compartir la mesa, provista de preparaciones especialmente elaboradas para los seres queridos, es un ritual de energizadora y alegre comunión. A través de sus inmigrantes, Italia le comienza a legar a Valparaíso una manera de trabajar, cuyo hito más representativo es la creación y la proliferación de los Emporios, pequeños negocios repartidos por cerros y barrios, que llegan a superar el millar y donde además de venderse alimentos y artículos de casa, se produce sociabilización y circulación de noticias. Luego, Italia va hermoseando a Valparaíso con la visión y cánones de belleza urbanística, aplicados por insignes arquitectos peninsulares como Barison, Schiavon o Petri. El Cementerio de Disidentes, el Palacio Rivera, la Biblioteca Severín, el Palacio Baburizza, son algunas de las muchas marcas itálicas en el paisaje urbano de la ciudad. Los italianos residentes dejan también su impronta de gente solidaria y de bien, cuando deciden fundar sus dos primeras instituciones. En 1856 y 1858 se fundan la Sociedad de Beneficencia y la Sexta Compañía de Bomberos “Cristoforo Colombo”, activas hasta hoy y constituyéndose como las primeras dos entidades italianas fundadas en toda Latinoamérica, demostrando con ello la urgencia que sentían por servir al país que los acogió. Luego vinieron industrias, colegios, institutos culturales, clubes deportivos, iglesias. En fin, los inmigrantes peninsulares se fueron integrando con esfuerzo y cariño a todos los ámbitos de la vida porteña, aportando también personalidades señeras en el desarrollo de la región como Renzo Pecchenino (Lukas) en el arte, o el ex alcalde Juan Montedónico. Términos de uso común en nuestro lenguaje, como: capo, bacán, per cápita, osobuco y muchos más; así como la fuerte irrupción de masas y pastas sobre todas las mesas chilenas, completan un variadísimo y provechoso cuadro de aportaciones de L’Associazione Ligure del Cile ha il pregio di comunicare Italia a esta tierra maraviai soci e amici della nostra Comunità, che nell’Assemblea llosa, surgidas con toda naeffettuata il 22 agosto 2015, sono stati proclamati eletti per turalidad a través del paso il periodo 2015 – 2017, i seguenti Consiglieri: regular del tiempo. - Presidente: Claudio Massone Stagno Cuando se cumple un nue- Vice-Presidente: Pio Borzone Garbarino vo aniversario de la Repú- Segretaria: Rina Garibaldi Solari blica Italiana, los descen- Tesoriere: Aldo Solari Villa dientes de aquellos antiguos Completano il Direttorio i signori: inmigrantes nos reunimos - Giovanna Ghiglino Zaro – Filiale Copiapo. para celebrar esta data cívi- Gianfranco Montero Zunino – Filiale Concepción. ca, pero también para recor- Rodolfo Baffico Garibaldi, Cristian Paredes Co- dar la tenacidad de nuestros sta, Mireya Pietracaprina Ferrando, Anna Maria ancestros y agradecerles de Piccardo Bambinelli e Ginetto Rossi Zerega – corazón su afán por integrarFiliale Santiago. se a Chile y en particular a - Italo Capurro Vattuone – Filiale Temuco. Valparaíso, dando lo mejor - Pablo Peragallo Silva, Emilio Toro Canessa e de sí por este puerto que Elsa Vaccarezza Rissetto – Filiale Valparaiso. tan bien los recibió y que les permitió trabajar, progresar y hacer familia, apasionada y generosamente, a su manera... “alla italiana”. Paolo Bacigalupo G-L Presidente Consiglio Comunitá Italiana V Regione, Valparaiso Notizie dell’Associazione Ligure del Cile 1851: Garibaldi a Viña del Mar Presenza- 1 dicembre 2015 Associazione Ligure del Cile Incontri a Genova 9 A Genova, oltre che visitare l’Assessore Sonia Viale, di cui abbiamo già fatto cenno nel numero di Presenza del 1º novembre u.s., ho avuto l’opportunità di recarmi, assieme al caro amico Martino De Negri, al Santuario della Madonna della Guardia per incontrarmi con il Rettore Monsignore Granara che si ricorda sempre dei Liguri del Cile, specialmente della Festività della Madonna della Guardia, svolta il 26 agosto 2001, alla Parrocchia Italiana di Santiago, con la Santa Messa che egli ha presieduta e concelebrata da Monsignor Gangemi, Segretario della Nunziatura, il nostro Parroco Padre Giulio Rubin e il Padre Luigi Migone. (Foto 1) Poi ho participato ad un pranzo al Palazzo Ducale di Genova assieme all’Ingegnere Mario Menini, Presidente dei Liguri nel Mondo; Martino De Negri, Consigliere dei Liguri nel Mondo; Luca Sessarego, Presidente dei Sessarego nel Mondo e Joe Gardella, Presidente dell’Associazione dei Liguri di San Francisco, California. Con loro abbiamo parlato un po’ della situazione dei Liguri nel Mondo, ed anche come si stanno sviluppando le attività della nostra Asociazione in Cile. (Foto 2) Il 2 ottobre sono stato ricevuto dall’Onorevole Roberto Speciale, (Foto 3), Presidente della Fondazione Casa America, al quale ho regalato il libro L’eredità Italiana nella Regione di Valparaiso. Abbiamo avuto una riunione molto gradevole dove si è parlato delle relazione della Fondazione con i diversi paesi Temuco: Festa delle Nazioni Forse tu, caro amico, avrai visto questo cippo posto dalla comunità italiana di Valparaiso-Viña nel 1951 a commemorazione della visita di Giuseppe Garibaldi al Cile fatta nel 1851. Io non l’avevo mai visto! Eppure è lì, a due passi dal grande orologio di Viña del Mar. Su iniziativa del Sindaco di Temuco, Miguel Becker, recentemente si è svolta nel Parco Comunale, la Festa delle Nazioni dove sono intervenute ben 11 collettività. In una simpatica giornata hanno fatto vedere le carratteristiche folkloristiche e gastronomiche delle loro radice. Nella foto, lo stand d'Italia in cui tra altro si è offerto il famoso prosciutto di Capitán Pastene. Da sinistra: Eulalia Caro, Rossella Iubini, Genny Fulgeri, Gina Ravano, Italo Capurro, Mabel Flores, Giorgia Iubini, Angelo Iubini (Foto Roberto Fulgeri) I.C.V. del continente americano e specialmente con il Cile. (Foto 3) Mi son riunito quindi con l’ex assessore Enrico Vesco, incaricato dell’amministrazione anteriore dell’immigrazione ed emigrazione, con l’ex assessore Giovanni Boitano, grande amico del Cile, il Sindaco di Pieve Ligure, Adolfo Olcese e con l’ex Presidente dei Liguri nel Mondo Felice Migone. Tutti hanno sempre avuto parole amichevoli per il nostro lavoro e ci hanno chiesto di di fare ogni sforzo per portare avanti la nostra Associazione Ligure del Cile. Arch. Claudio Massone Stagno Presidente dell’Associazione Ligure del Cile. 10 Presenza- 1 dicembre 2015 COLLETTIVITÁ Conservación preventiva: Club Sportiva Italiana Valparaiso pias instituciones como del acontecer histórico, político, social, económico y cultural local y nacional. En Valparaíso existen desde hace muchos años organizaciones locales de diversa índole, entre ellas, las deportivas, que gradualmente han generado un extenso material documental que da cuenta de sus actividades, logros y desarrollo. Esto, con el tiempo, se constituirá en un valioso patrimonio que dará cuenta de la evolución social, urbana y política tanto de la ciudad como del país. El presente reporte aborda la experiencia desarrollada por el Centro de Estudios y Conservación del Patrimonio Cultural de la Escuela de Diseño, Universidad de Valparaíso (cecpc, ed-uv, Chile) desde 2011, cuando se empezó a aplicar un programa de conservación preventiva de acervos documentales pertenecientes a estas organizaciones, que incluye acciones para ponerlos en valor como bienes públicos. De todo el extenso trabajo publicamos sólo una parte que pensamos sea la más interesante para nuestro lector. Desde que la Organización de las Naciones Unidas para la Educación, la Ciencia y la Cultura (Unesco 2015) declaró el barrio histórico de la ciudad portuaria de Valparaíso como sitio patrimonio mundial se ha acrecentado el interés por rescatar y visibilizar acervos documentales locales de diversas organizaciones, algunas de ellas con más de 100 años de existencia, por ejemplo, el Club Deportivo Santiago Wanderers (sw), el Club de Deportes Playa Ancha (dpa) y la Societá Sportiva Italiana (ssi), (Herrera y Baumann 2011). Algunas públicas, otras privadas, dichas entidades son, a su vez, centros de acopio de documentos en una gran diversidad de soportes y materialidades que dan testimonio tanto del desarrollo de las pro- * Despacho exacto de Recetas de Médicos Oculistas *Gran surtido de Armazones y Cristales de las mejores marcas Metodología El proyecto se ejecuta in situ, es decir, en la sede de cada organización, para lo que se acondiciona un espacio (oficina o sala) que reúna las condiciones de luz, tamaño y seguridad con el fin de generar paulatinamente los distintos procesos de sistematización. Cada año el programa se ha desarrollado durante ocho meses en cuatro organizaciones a la vez, con un trabajo semanal de al menos cuatro horas en cada una de ellas. El equipo del programa se compone de un especialista en conservación preventiva y gestión cultural, archivística, sociología y diseño, y ayudantes del área de diseño y ciencias sociales. Las fases del programa son las siguientes: 1) Diagnóstico en la organización, acompañado de un informe técnico, en el que se definen las acciones prioritarias por ejecutar. 2) Contextualización histórica de las organizaciones. 3) Socialización de las actividades entre los integrantes de la organización, a quienes se capacita en nociones básicas de conservación. 4) Sistematización de bienes documentales, la cual incluye: a) inventario y catalogación por tipologías de los elementos materiales que posee la organización, tales como: fotografías, libros de actas, correspondencia, medallas, trofeos, estandartes, banderines, recortes de prensa, galvanose instrumentos, entre otros; b) elaboraciónde base de datos donde se emplea el programa Microsoft Excel© para crear una plantilla con campos de catalogación, descripción y visualización de imágenes para cada una de las tipologías de los elementos documentales registrados. c) limpieza mecánica de elementos documentales ya sea con brochas y pinceles de cerdas flexibles o aspiradora con graduación de potencia; d) etiquetado que, dependiendo del tipo de objeto, puede ser con lápiz grafito, como en el caso de las fotografías y documentos de papel; para objetos de mayor volumen, etiquetas colgantes, y para textiles, etiquetas de cintas de algodón; e) registro fotográfico: en el caso de trofeos, copas, textiles u otros objetos que forman parte de las colecciones, se digitalizan las fotografías y se deja una copia en formato jpg (para incorporarla a la base de datos) y otro en tif (de mayor peso, para reproducción), y f) almacenaje, para los objetos que forman parte de las colecciones y no están en exhibición, en cajas, fundas o sobres, de acuerdo con su tipología; para el diseño de la exhibición: adecuar el mobiliario de cada organización, desarrollar un guion expositivo (conforme a cada una de ellas) y apoyar la contextualización de los objetos exhibidos por medio de paneles gráficos. 5) Habilitación de un área de depósito para el material que no estará en exhibición. 6) Desarrollo de una propuesta de manejo para cada organización. 7) Si es necesario, la reproducción, con miras a su exhibición, de un objeto valioso para el club deportivo. Es importante comentar que en todas las organizaciones participantes ha sido común que, al comenzar el proyecto, se encontrara el material documental —en sus más diversos soportes, como libros de actas, fotografías, textiles (banderines, banderas, estandartes), trofeos, galvanos, instrumentos varios, etc.— en estado de dispersión, sin orden, sucio y con polvo, en algunos casos, con manchas de humedad o de otros agentes, con faltantes o roturas y presencia de elementos metálicos (que se han extraído) adicionados al papel y los textiles. De ahí que solventar estas situaciones haya sido una de las finalidades del programa. Conclusiones La ejecución de “La Comunidad Rescata su Patrimonio”, propuesta desde una institución universitaria pública, es una experiencia pionera en la ciudad de Valparaíso. Contribuye, como hemos visto, al resguardo y la relevancia del patrimonio de las instituciones civiles locales. Este programa se ha desarrollado con entidades que antes no se habían considerado de interés patrimonial e histórico, lo que demuestra que es posible trabajar con todo tipo de organizaciones sociales en pos de su desarrollo cultural local y del fortalecimiento identitario de una comunidad con base en un trabajo cuyas metas sean claras y en un equipo interdisciplinar. La continuidad del programa también evidencia al interior de éstas el interés por participar, al identificarse como una entidad valiosa que puede hacer aportaciones a la construcción histórica de la ciudad. Se abre así la posibilidad de contar con espacios que, a modo de centros de interpretación, a futuro articulen recorridos de interés turístico cultural. La puesta en práctica del programa no ha estado exenta de complejidad, debido a la inestabilidad de los recursos financieros, supeditados a concursar en una convocatoria anual estatal (Fondart), lo que hace énfasis en la inexistencia de políticas públicas desde el gobierno local y/o nacional para propiciar acciones permanentes de reconocimiento, resguardo y difusión del patrimonio documental de las organizaciones civiles locales. Ángela Herrera Paredes Universidad de Valparaíso (uv) [email protected] Rimembranze Sandro: un Alpino in maiuscolo Mi è capitato di leggere sul retro di questa bella istantanea scattata in montagna al tenente degli Alpini Alessandro Pedrina (R.i.P.) il 26 novembre del 1943: “A Titi”. Mi sono subito ricordato del famoso concorso, riservato ai poeti, che la città di Trento ha bandito in tutta Italia. Il concorso consisteva in una scritta da porre ai piedi della bella statua del monumento di Dante. Ha vinto Giosuè Carducci che ha scritto semplicemente: “A Dante”. Mi immagino che Titi era la ragazza dei suoi sogni, che poi sarebbe stata sua moglie: Tatiana Rigoni Savioli (anche lei R.i.P.). Mezza comunità conobbe la simpatia del ten. degli Alpini Sandro Pedrina, sempre in prima fila nelle sfilate con il suo gagliardetto alpino. Personaggio fuori dal normale: pensate che coltivava le stelle alpine nel suo rifugio di San Bernardo. Ma anche questo fatto, inedito, lo rende eccentrico. Ascoltate. Era arrivato da qualche anno in Cile nel subito dopoguerra e, lavora che ti lavora, qualche soldo lo aveva già in tasca. Ha saputo dell’arrivo di una famiglia italiana che si trovava in critiche condizioni economiche. Sandro si è messo in tasca una mazzetta di soldi, è andato dalla famiglia di C.G. che abitava poco lontano. “Sono Sandro Pedrina”, gli disse e gli consegnò il pacchetto. Poi parola tira parola, rimasero a conversare del più e del meno. Ad un certo punto ed alla amaricana, Sandro stese le gambe sulla sedia mettendo in cattiva mostra le suole delle scarpe traforate. Colto da sorpresa C.G. disse al benefattore: “Ma Sandro, ha le scarpe bucate!”. “Ma sono italiane” gli ha risposto con orgoglio forse il più italiano degli italiani del Cile. Care Lettrici e Cari Lettori, se avete qualche foto di archivio (di famiglia o di comunità) e ce le inviate con una breve didascalia, saremo felici di inserirla in questa serie di "rimembranze" iniziativa dell'Arch. Claudio Massone STADIO ITALIANO Presenza- 1 dicembre 2015 11 12 Presenza- 1 dicembre 2015 MISCELLANEA Día de campo para los residentes del en el Hogar Italiano La foto nos presenta un momento del lindo paseo, de un día de campo en que participaron con mucha alegría y entusiasmo, disfrutando de un maravilloso día de sol y de un rico almuerzo nuestros queridos residentes. Saluti, Paula Aguilo Schiaffino. «Noi musulmane italiane, tra normalità e diffidenza: in piazza per dare l’esempio» «Sì, sabato scorso in piazza Santi Apostoli eravamo pochi. Ma qualcuno deve cominciare a protestare, a spiegare che i veri islamici rifiutano il terrore del Daesh. Siamo andate per scelta, lo abbiamo proposto a nostro padre. Potevamo scrivere su Facebook e basta, invece non vedevamo l’ora di dire come la pensiamo su questi terroristi che uccidono innocenti, un gesto che ci fa orrore solo al pensiero. Quella gente non appartiene all’Islam ma soltanto al terrorismo. Magari la prossima volta saremo di più perché in tanti ci hanno visto in tv». Mariam e Tasnim («fonte di doni») Alì, 15 e 16 anni, sono le figlie dell’imam della Magliana Sami Salem Mohamed Alì, capo religioso che per vivere insegna cultura islamica alla scuola allievi ufficiali dei carabinieri, organizza viaggi e tra poco sarà avvocato. La famiglia Alì (padre, madre, quattro figlie) era tutta schierata in piazza, sabato 21 novembre alla manifestazione convocata dall’Ucoii, l’Unione delle comunità islamiche d’Italia, con i cartelli #notinmyname. Poche persone, appena 500, e sono state pesanti, per questo, le critiche al mondo islamico. Mariam e Tasnim hanno scelto di difendere la loro scelta parlando con il Corriere , di spiegare cosa significa essere adolescenti «italiane, nate in Italia, di fede musulmana e di origine egiziana» (così si definiscono) ai tempi, insistono, «del Daesh», l’acronimo detestato dagli estremisti perché usato in arabo da quei musulmani che li rifiutano. L’appuntamento è nei locali della moschea al 76/b di via della Magliana. È il secondo centro islamico più importante di Roma dopo la moschea firmata da Paolo Portoghesi. Parlano col per- Mario Nervi Albano Riposa nella pace dei buoni Luego de una ardua y fatigosa batalla por su salud el querido y respetado Ex - Presidente Mario Nervi Albano (Q.E.P.D.) dejó de existir este Viernes 20 de Noviembre de 2015. Mario Nervi fue Presidente de la Federación Chilena de Bochas por 16 años, Presidente de la Confederación Sudamericana de Bochas por 12años y en la actualidad Presidente del Club Humanitaria de Santiago. Desde estos altos cargos sembró tanto en su Chile natal como en su querida Sudamérica el cariño y compromiso por el Deporte de las Bochas y el engrandecimiento de ellas. Esta página de la Federación Chilena de Bochas entrega sus sentidas condolencias a su distinguida Familia. Sus funerales se realizarán el Sábado 21 de Noviembre, saliendo a las 14,00 horas de la Parroquia Italiana, Bustamante 180 con dirección al Mausoleo Italiano del Cementerio General. Pequeña reseña de su vida y obra: messo del padre ma in sua assenza perché lui si fida di loro. Mariam è iscritta al II liceo scientifico Keplero in zona Marconi e ha in classe due compagni ebrei, David e Sarah, con cui va d’accordissimo, adora studiare fisica. Tasnim è passata al liceo libico in via Nomentana «non per un motivo ideologico, il liceo lì dura tre anni e così mi sbrigo», ama la letteratura italiana e Manzoni. Indossano il velo, Tasnim è nata ad Arezzo e Mariam a Roma, l’accento romano si sente, adorano lo shopping e sono fan di Ligabue, Marco Mengoni e Tiziano Ferro, hanno viaggiato con i genitori in Francia, Germania, Svizzera e in mezza Italia. Ecco le loro parole, la loro vita. Gli insulti in strada Mariam e Tasnim: «Tempo fa un uomo anziano, qui alla Magliana, vedendoci passeggiare col velo ci ha gridato “Tornatevene a casa vostra!”. Non abbiamo fatto finta di niente. Ci siamo fermate, abbiamo voluto spiegargli chi siamo, perché portiamo il velo. È la nostra religione che ci chiede di spiegare le nostre ragioni quando qualcuno non sa». Dopo «Charlie Hebdo» Mariam: «Dopo Charlie Hebdo è cambiato lo sguardo di tanta gente per strada. Ma non quello degli amici, dei vicini, dei compagni che mi chiesero subito cosa pensassi dell’Isis e io risposi che era un crimine uccidere chiunque, soprattutto la libertà di parola. I professori ci hanno aiutato a capire, a spiegarci». Tasnim: «Io cerco di comprendere il modo con cui gli altri ora ci guardano. Agli amici ripeto sempre quel versetto del Corano: uccidere una persona è come uccidere il mondo intero, salvarne una è come salvare il mondo intero, questo è l’Islam che insegna mio padre». Portare il velo Mariam: «Lo porto da quattro anni, è sempre stato qualcosa che mi apparteneva, non mi sono mai pentita né lo sento come un vincolo». Tasnim: «Ringrazio i miei genitori che un giorno mi hanno chiesto: “Cosa vuoi fare? Sei libera di scegliere”. Ora, senza velo, non mi sentirei me stessa». Il rapporto con i ragazzi Tasnim: «Ho molti amici maschi. Un rapporto normale, amichevole. Ma nella nostra religione non si può andare oltre un certo limite. Per me non è un condizionamento. Mi aiuta a far crescere la mia personalità. Lo ritengo anzi un punto a mio favore». Il futuro Mariam: «Se Dio vorrà, sarò un medico chirurgo. Vedo il futuro con fiducia e serenità». Tasnim: «Ho sempre sognato di fare la giornalista televisiva, di raccontare cosa accade nel mondo, ci riuscirò perché se ho un obiettivo vado sempre avanti. Mario nace en Santiago el 30 de octubre de 1942, hijo de Anna Rosa Albano y de Agustín Nervi, y hermano de Ivonne y Osvaldo. Tuvo una linda infancia junto a sus primos y amigos, en 1967 se casa con Gladys Bocaz. De su matrimonio nacen Mario Eduardo y Carlo Alberto. Abuelo de 6 nietos. Toda su vida la dedicó al trabajo, a su familia y a sus amigos, pero donde más se destacó fue en el aporte permanente e irrestricto en la comunidad italiana en Chile, desde las Bochas y desde su Club L’Umanitaria. Fue jugador y dirigente de las Bochas desde comienzos de la década de los ’80, entre los años 1982-2015 - Desde 1982-1986 fue dirigente en la Bochófila del Club L’Umanitaria y en la Asociación de Bochas de Santiago de Chile. - En 1986 a 1996, Dirigente Deportivo Nacional en la Federación Chilena de Bochas llegando a ocupar la Vicepresidencia. Entre otros, organizó el Primer Campeonato Mundial de Bochas en Sudamérica, realizado en Valparaíso el año 1988. - En 1996 a 2012 fue Presidente de la Federación Chilena de Bochas. - Desde 2002 hasta 2014 fue Presidente de la Confederación Sudamericana de Bochas. - Desde 2012 hasta 2015, fue Delegado Continental ante Sudamérica de la Federación Internacional de Bochas. Siempre se destacó por su carácter fuerte y perseverante, tanto en la familia como en su trabajo y como dirigente. Ante todo fue muy amigo de sus amigos, virtud que lo llevó al lugar que todos lo conocen. Muchos lo recordarán en cada jugada de las bochas, o partida de naipe, otros como el Nono preocupado y muchos por su constante apoyo en el desarrollo de la comunidad italiana en Chile. Tarea que nos encomendó siguiéramos desarrollándola. Descansa, ya jugaste un último y agotador partido. Ambasciata d’Italia a Santiago Avviso di assunzione di impiegati a contratto E’ indetta una procedura di selezione per l’assunzione a tempo indeterminato di 1 impiegato a contratto da adibire ai servizi di Assistente Amministrativo nel settore segreteria-archivio presso l’Istituto Italiano di Cultura Requisiti Possono partecipare alle prove i candidati in possesso dei seguenti requisiti: 1. abbiano alla data del presente avviso, compiuto il 18º anno di età; 2. siano di sana costituzione; 3. siano in possesso del seguente titolo di studio: Diploma di istruzione secondaria di 1º grado o equivalente. 4. abbiano la residenza in Cile da almeno due anni; I requisiti prescritti, ad eccezione del 18º anno di età, devono essere posseduti alla data di scadenza del termine stabilito dal successivo articolo per la presentazione delle domande di presentazione. Presentazione delle domande di ammissione Le domande di ammissione alle prove per l’assunzione, da redigersi secondo il modelo disponibile presso l’Istituto Italiano di Cultura, sito in Calle Triana n. 843 – Providencia e sul sito web www.iicsantiago.esteri.it e www.ambsantiago.esteri.it dovranno essere inviate debitamente scannerizzate e accompagnate da copia di un documento di identità esclusivamente a mezzo posta elettronica con conferma di recapito entro e non oltre le ore 24,00 del giorno 25-12-2015 al seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected] P.S. Tutta la documentazione utile, compreso il modello di domanda di partecipazione, è reperibile sul sito web dell’Ambasciata e dell’Istituto Italiano di Cultura. PAGINA RELIGIOSA Parolin: invariata l’agenda del viaggio in Africa Apochi giorni dagli atti di terrorismo a Parigi e a meno di dieci dalla programmato visita papale in Africa, che toccherà Kenya, Uganda e Centrafrica, il segretario di Stato Pietro Parolin è intervenuto in merito all’ultima tappa del viaggio nel Paese più a rischio e che papa Francesco ha scelto per aprire il Giubileo straordinario della misericordia. «L’agenda resta invariata. Si vedrà poi in base alla situazione del momento, sul terreno, se compiere la terza e ultima tappa in Centrafrica» ha detto il cardinale Parolin, interpellato da Avvenire a margine del convegno teologicopastorale iniziato ieri a Roma dall’Opera Romana Pellegrinaggi sul tema “Pellegrinaggio e misericordia nelle tre grandi religioni monoteiste”. «Il viaggio in Africa e il passaggio nella Repubblica Centrafricana è stato fortemente voluto dal Papa – ha ripreso Parolin – il programma resta invariato secondo quanto il Papa desidera. Ma si può all’ultimo decidere diversamente se la situazione contingente non lo consente. Ne parlerò con il Santo Padre». Riguardo alla sicurezza per il Vaticano, Parolin afferma che non c’è nessun cambiamento. «Certamente però – aggiunge – dopo quello che è successo a Parigi penso che non ci sia nessuno che possa sentirsi completamente tranquillo, neppure il Vaticano. Tuttavia i pericoli si affrontano. L’importante è non cedere alla paura, come stanno dimostrando diversi Paesi, anche la stessa Francia. In fin dei conti quello che questi terroristi vogliono è instillare il terrore nelle comunità. Bisogna andare avanti, è la maniera più utile e più efficace per rispondere a quanto è accaduto». Il segretario di Stato ha poi risposto riguardo alla mancata visita in Vaticano del presidente iraniano Hassan Rohani, (dopo lo sviluppo dei rapporti con i Paesi europei e l’accordo sul nucleare che prevede adesso la sua applicazione) e che gli attentati parigini hanno indotto a rinviare. «Noi lo aspettiamo – ha detto il porporato – quando Il segretario di Stato Pietro Parolin il presidente deciderà di ripianificare il suo viaggio. Da parte della Santa Sede c’è piena collaborazione». Il segretario di Stato ha quindi ribadito che «per superare il terrorismo è necessaria una mobilitazione generale. Quello che è successo deve farci riflettere tutti. Gli Stati hanno il dovere di difendere i propri cittadini da questi atti e di usare i possibili mezzi di sicurezza. Nello stesso tempo, tuttavia, è necessario continuare a lavorare perseverando perché veramente si crei un clima d’intesa di dialogo e di comprensione. Queste – afferma – non sono soluzioni immediate però sono le uniche per le quali si possono porre le basi per un mondo riconciliato, un mondo pacifico». La Santa Sede sostiene anche l’azione della Russia di Putin in questo senso? «Non sostiene direttamente le determinazioni concrete. Certo, la Santa Sede – come ha fatto varie volte – afferma la legittimità di fermare l’ingiusto aggressore, ma sulle modalità è la Comunità internazionale, all’interno del quadro giuridico internazionale, che deve trovarsi d’accordo e trovare anche le forme per farlo». «Quindi – ha spiegato – innanzitutto è necessaria la volontà politica di combattere il terrorismo. È decisivo un sussulto da parte della comunità internazionale per trovare le modalità di operare insieme e combattere questo flagello dell’umanità. E poi c’è da perseguire la strada più lunga, che alla fine è quella che si rivela Papa in Sinagoga il 17 gennaio 2016 Papa Francesco visiterà la Sinagoga di Roma nel pomeriggio del 17 gennaio 2016. Lo annunciano in forma congiunta il Vaticano e la Comunità ebraica di Roma. “A seguito dell’invito del Rabbino Capo e della Comunità Ebraica di Roma - si legge nel comunicato - Papa Francesco si recherà in visita al Tempio Maggiore nel pomeriggio di domenica 17 gennaio 2016. Si tratta della terza visita di un Papa al Tempio Maggiore di Roma, dopo quelle di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI. La visita sarà caratterizzata dall’incontro personale del Papa con i rappresentanti dell’ebraismo e i membri della Comunità”. vincente: trovare le modalità di dialogo e fare anche riferimento alle risorse spirituali delle varie religioni». La preparazione del Giubileo quindi continua. «Non ci sono decisioni che ne interrompono lo svolgimento» ha detto Parolin. E in merito al grande valore delle religioni per superare l’odio e favorire la riconciliazione, il segretario di Stato ha ricordato che il Papa aveva già auspicato nella Bolla d’indizione come «questo Anno giubilare vissuto nella misericordia possa favorire l’incontro con l’ebraismo e l’islam e con le altre nobili tradizioni religiose. Rendendoci più aperti al dialogo per meglio conoscerci e comprenderci eliminando ogni forma di chiusura, di disprezzo e ogni forma di violenza e di discriminazione». «E questo – ha aggiunto sempre Parolin – in particolare con l’islam, perché l’islam, tra i nomi attribuiti al Creatore, pone quello di Misericordioso e Clemente. E può essere un punto di contatto con la visione cristiana della vita. I musulmani autentici rigettano la violenza compiuta in nome di Dio e manifestano bontà». Madre Teresa sarà santa il 5 settembre» Tra gli appuntamenti del prossimo Giubileo della Misericordia uno dei più importanti sarà la canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta fissata per domenica 5 settembre, nell’anniversario della sua morte. Lo ha riferito l’agenzia di stampa Agi. La cerimonia di beatificazione è avvenuta in piazza San Pietro il 19 ottobre 2003, presieduta da Papa Giovanni Paolo II. Il processo che aveva portato al riconoscimento delle virtù eroiche e dei miracoli si era aperto a meno di due anni dalla sua morte a causa della diffusa fama di santità. Madre Teresa era nata il 26 agosto 1910 a Skopje, capitale dell’attuale Macedonia, da genitori albanesi, ma visse la maggior parte della sua esistenza in India prendendosi cura dei più piccoli tra i poveri in risposta alla chiamata di Gesù: “Vieni, sii la mia luce”. Fondò la Congregazione delle Missionarie della Carità e più tardi dei Fratelli Missionari della Carità. Morì a Calcutta il 5 settembre 1997. “Sono albanese di sangue, indiana di cittadinanza. Per quel che attiene alla mia fede, sono una suora cattolica. Secondo la mia vocazione, appartengo al mondo. Ma per quanto riguarda il mio cuore, appartengo interamente al Cuore di Gesù”.?Di conformazione minuta, ma di fede salda quanto la roccia, a Madre Teresa di Calcutta fu affidata la missione di proclamare l’amore assetato di Gesù per l’umanità, specialmente per i più poveri tra i poveri. “Dio ama ancora il mondo e manda me e te affinché siamo il suo amore e la sua compassione verso i poveri”. Era un’anima piena della luce di Cristo, infiammata di amore per Lui e con un solo, ardente desiderio: “saziare la Sua sete di amore e per le anime”. ll suo biografo, don Lush Gjergji, in un’intervista alla Radio Vaticana, l’ha ricordata così: «Madre Teresa ha operato una sintesi meravigliosa tra azione e contemplazione. Madre Teresa non separava mai Dio dall’uomo né l’uomo da Dio: ricordo quando, a Calcutta, dopo diverse ore di adorazione mi prese per mano e mi disse: “Adesso andiamo a trovare Gesù nei poveri, nei lebbrosi, nei sofferenti”. E dopo aver fatto questa visita, mi fece una domanda straordinaria: “Ti piace il Gesù del nostro quartiere?”. Infatti, ogni persona che lei incontrava era lo stesso Gesù che aveva amato, adorato e accolto tramite l’Eucaristia e la Messa». Presenza- 1 dicembre 2015 13 Risveglio dopo il calvario Giorgio, miracolo d’amore Il miracolo dell’amore e della fede. L’amore di una famiglia che ha saputo restare unita nei cinque anni di calvario per lo stato vegetativo del figlio Giorgio. La fede di una madre che ogni giorno, pregando Dio, diceva: «Signore, Tu puoi fare tutto. So che un giorno ci stupirai». Mamma Rosa Vigani e papà Gianluigi Grena non hanno mai perso la speranza di vedere uscire dallo stato vegetativo quel figlio ventiduenne, rimasto vittima di un tragico incidente stradale il 15 maggio 2010, sulla A4, nella Bergamasca. Era diventata improvvisamente legata a un filo sottilissimo la vita di questo giovanotto che stava aspettando gli ultimi dettagli per la promozione a responsabile di zona di un’agenzia di assicurazioni, che era cresciuto in oratorio prima come chierichetto e poi come catechista e animatore. Fino al dicembre 2011 un’odissea ininterrotta, tra la Rianimazione dell’ospedale di Bergamo, l’Unità del Risveglio della Maugeri di Pavia, la neurochirurgia di Castellanza e la Casa di Cura Quarenghi di San Pellegrino per la riabilitazione. Ma le conclusioni erano sempre le stesse: nessun miglioramento delle interazioni con l’ambiente circostante. Alla fine del 2011 mamma e papà si trovano davanti a un bivio: la lungodegenza in un istituto oppure il ritorno tra le mura domestiche. «Non ci ho pensato neanche un secondo – spiega Rosa –. Giorgio doveva stare a casa sua. L’abbiamo attrezzata a dovere e l’abbiamo accudito ogni giorno, ogni mese, ogni anno con immutato affetto, anche se non c’erano reazioni apparenti. Io non ho mai pianto e nemmeno mi sono mai chiesta perché fosse accaduto proprio a noi. Ho solo pregato incessantemente, la fede è stata il collante di tutto il cammino perché mi ha dato la certezza che a Giorgio prima o poi sarebbe accaduto qualcosa di grande». La famiglia prosegue nel lungo viaggio della speranza, che significa stanchezza, sacrifici immensi, dolore, anche investimenti enormi. «Tra musicoterapia, logopedia, riabilitazione a pagamento le cifre raggiungevano sempre i 4mila euro al mese – spiega la madre – non rimpiango nulla naturalmente, ma voglio solo sottolineare che non è giusto che le istituzioni abbandonino proprio le categorie più fragili, più indifese». Ma qualcosa di grande un giorno davvero succede nella famiglia Grena. A partire dal 31 marzo scorso Giorgio mostra un progressivo coinvolgimento con l’ambiente circostante, ricomincia a parlare e seppur con spiccata ipofonia riesce a rispondere alle domande dei familiari e dei medici. Gli chiedono quale sia la cantante preferita, risponde «Madonna ». Poi domandano quale sia la città più bella, dice «Milano». Giorgio diventa così uno dei rarissimi casi al mondo di risveglio spontaneo, oltretutto a domicilio. «Quello di Giorgio è uno dei rarissimi casi di risveglio spontaneo – afferma Salvi –. Se ne contano una quindicina in tutto il mondo. Oltretutto, a lui non sono mai stati somministrati farmaci stimolanti un recupero della coscienza. Ma tengo a sottolineare che il convegno ha voluto raccontare una storia e non un caso clinico. Esponiamo i fatti, a ognuno poi il compito di trarre le proprie conclusioni». Una storia che è ancora lunga da percorrere, attraverso un progetto di riabilitazione neuropsicologico che alla Casa di Cura Quarenghi sta dando risultati incoraggianti. A nuestra Colectividad: Si Ud. es Adulto Mayor y requiere de atención diurna, el HOGAR ITALIANO le ofrece sus instalaciones y servicios habituales además de alimentaciòn equilibrada guiada por nuestra Nutricionista. Ofrecemos Servicios de Corta Estadìa. 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Juventus-Milan 1-0 Se doveva essere una gara a eliminazione, beh, ciao ciao Milan. Ciao scudetto (obiettivo mai alla portata) e ciao Champions, non tanto per il distacco in classifica, ma per la distanza tecnica che separa questa squadra dalle battistrada. Per la rossa (e nera) “Miss Italia” finisce qui, la Vecchia Signora invece piazza un urletto e torna fra le candidate. Magari non favorita, ma lì, lontana sei punti, per una notte, dalla vetta. La squadra di Allegri passa con un gol di Dybala dopo oltre un’ora di gioco non entusiasmante ma anche senza particolari sofferenze. Alla vigilia della fondamentale sfida col City, Allegri trova la terza vittoria consecutiva in campionato e tre punti che danno continuità e rendono credibile il progetto “Natale in corsa”. Verona-Napoli 0-2 Ha avuto pazienza, il Napoli, non s’è lasciato innervosire dall’atteggiamento rinunciatario del Verona, e alla fine ha vinto 2-0 portando via dal Bentegodi tre punti molti pesanti per la classifica, scavalcando la Roma e agganciando la Fiorentina (fermata in casa sul pari dall’Empoli) in testa alla classifica, temporaneamente in vetta in attesa di InterFrosinone. La domenica dell’anticipo ha registrato il ritorno al gol di Insigne, dopo 33 giorni, e il decimo gol in campionato di Gonzalo Higuain. Udinese-Sampdoria 1-0 Vincenzo Montella non riusciva a spiegarsi il mal di trasferta della Sampdoria che ha appena ereditato da Walter Zenga. La risposta l’ha avuta a Udine a casa dell’amico fraterno Totò Di Natale che per 75 minuti ha visto i compagni correre come forsennati alla ricerca di una vittoria scacciacrisi. Che i bianconeri, (non vincevano dal 25 ottobre col Frosinone in casa) hanno ottenuto con merito grazie a un gol di Badu su una delle azioni più belle viste quest’anno. L’Udinese in formato Inter (terzo successo per 1-0) ha dato ragione al tecnico Colantuono che aveva visto confortanti progressi già a Napoli prima della sosta. Lazio-Palermo: 1-1 Primo pareggio in campionato per la Lazio, reduce da tre sconfitte di fila. Gara in salita per la squadra di Pioli contro il Palermo dell’ex Ballardini. Siciliani in vantaggio nel primo tempo con Goldaniga: primo gol in A all’esordio da titolare. Deve faticare la Lazio prima di poter riequilibrare la gara. Ci riesce solo al 25’ della ripresa su rigore con Candreva, al primo gol in questa stagione di A. Prova di grande attenzione da parte del Palermo, continuano le difficoltà della Lazio. Genoa-Sassuolo 2-1 Una partita infinita, che alla fine regala al Genoa tre punti pesantissimi (la vittoria mancava dall’ottava giornata) e interrompe la serie positiva del Sassuolo (sette punti nelle precedenti tre partite). Dopo la doppia espulsione del primo tempo (il solito raptus di Berardi e Perotti), con annessa maxirissa in campo, la ripresa era iniziata con il gol di Rincon (di sinistro…) che è sembrato fiaccare la resistenza degli ospiti, fra l’altro in difficoltà proprio per l’improvvisa mancanza della fantasia di Berardi. Una sfida vissuta all’insegna del massimo equilibrio sino PASTELERIA Y CONFITERIA CALIFORNIA Galletas finas - Tortas Heladas - Pasteles - Confites Tortas para Novios - Pastelitos para cocktails COCKTAIL A DOMICILIO Irarrázaval 1570 Fono 22042382 al finale, quando la squadra di Gasperini si è abbassata moltissimo, favorendo la reazione in extremis degli emiliani, bravi a capitalizzare un guizzo di Acerbi dopo una difficile respinta corta di Perin. Grifone al tappeto? Così sembrava: invece, alla ripresa del gioco, una triangolazione Rincon-CissokhoPavoletti ha portato, settantaquattro secondi dopo, al clamoroso due a uno per il Genoa con il gol dell’ex, di testa, proprio nell’angolino alla destra di Consigli. Atalanta – Torino: 0-1 Il Torino torna a vincere dopo sei giornate, l’Atalanta incassa la prima sconfitta casalinga. Verdetto giusto di una partita poco esaltante per colpa soprattutto della squadra di Reja, svogliata e troppo a lungo fuori dal gioco. Ventura punta su Belotti al posto di Maxi Lopez e azzecca la mossa. E’ proprio il bergamasco cresciuto nell’AlbinoLeffe ad essere il più pericoloso: impegna Sportiello con un diagonale su lancio di Vives (4’) poi non arriva a deviare un cross di Bruno Peres, infine, in acrobazia, colpisce di testa, su assist di Molinaro sempre di testa e manda il pallone contro il palo. Il Torino crea dunque qualcosa di più di un’Atalanta frenata, che sceglie il basso profilo senza un motivo particolare. Troppo poco. Carpi –Chievo: 1-2 Tre gol, emozioni in quantità, nervosismo alle stelle e un grande Bizzarri nei titoli di coda. Di tutto un po’ nella corrida del Braglia, dove alla fine festeggia il Chievo e soccombe il Carpi. Ai biancorossi non basta la reazione veemente della ripresa. Il doppio colpo, sferrato da Inglese e Meggiorini nel primo tempo, risulta decisivo. Così la squadra di Castori deve cedere il passo al più esperto avversario, rimanendo ancorata all’ultimo posto in compagnia del Verona, sconfitto dal Napoli. Fiorentina-Empoli 2-2 Niente fuga in vetta, ma la Fiorentina raccoglie un punto nel derby che vale oro. Perché arriva alla fine di una rimonta pazzesca, e negli ultimi minuti solo la traversa ha impedito a Kalinic di firmare addirittura il sorpasso su un buonissimo Empoli. Fiorentina e Empoli si dividono la posta in palio, specchio fedele di una partita giocata un tempo a testa: il primo tutto dell’Empoli, il secondo della Fiorentina. Il derby del Franchi finisce 2-2, in una cornice dove lo spettacolo certo non è mancato, ma la squadra di Paulo Sousa deve ringraziare uno scatenato Kalinic, autore della sua prima doppietta al Franchi. L’Empoli chiude avanti 0-2 il primo tempo grazie ai gol di Livaja e Buchel, poi il croato firma il pari nella ripresa. Inter-Frosinone 4-0 Biabiany, Icardi e Murillo, Brozovic. Mancini primo da solo L’Inter batte 4-0 il Frosinone e torna in testa. Ma questa volta da sola, senza paggi o paggetti. E lunedì nel posticipo della 14ª giornata sarà sfida spettacolo al Napoli di Sarri, un test vero per conoscere chi bluffa e chi dice la verità. Intanto i nerazzurri si prendono questi tre punti grazie a Biabiany, Icardi, Murillo e Brozovic. La partita che non s’è mai vista (primo confronto ufficiale di sempre) inizia come non si sarebbe voluto vedere. Ovvero in silenzio, con la Nord che espone uno striscione invitando lo stadio a 5’ di silenzio in onore delle vittime di Parigi. Invito rispettato da tutti, tranne gli 800 tifosi del Frosinone (i quali almeno rispettano la Marsigliese). CLASSIFICA Inter 30 Napoli 28 Fiorentina28 Roma 27 Sassuolo22 Juventus21 Milan 20 Lazio 19 Torino 18 Atalanta18 Chievo 16 Sampdoria16 Genoa 16 Palermo15 Udinese15 Empoli 15 Bologna13 Frosinone11 Verona 6 Carpi 6 SERIE B Pescara 3 - 2 Avellino Crotone 3 - 0 Ternana Latina 2 - 2 Salernitana Novara 1 - 0 Spezia Perugia 4 - 0 Brescia Pro Vercelli 2 - 0 Como Trapani 2 - 1 Modena Vicenza 1 - 1 Cesena V. Entella 1 - 1 Lanciano Bari 1- 0 Livorno Cagliari - Ascoli CLASSIFICA Cagliari29 Crotone28 Bari 28 Cesena 24 Pescara24 Novara(-2)22 Livorno21 Brescia 20 Vicenza19 Trapani19 Perugia18 Virtus Entella 18 Latina 17 Pro Vercelli 17 Spezia 17 Avellino16 Salernitana15 Modena15 Ascoli 13 Ternana13 Lanciano(-1)11 Como 8 Amichevole, Italia-Romania 2-2: i gol di Marchisio e Gabbiadini non bastano La prima cosa da dire non dovrebbe essere una notizia, ma purtroppo lo è diventata: a Bologna si è giocato, ed è filato tutto liscio. Controlli di sicurezza intensificati, ma discreti, curva rumena rumorosa e festante, pubblico in piedi e applausi per la Marsigliese. La seconda è che chiudiamo il 2015 senza aver vinto un’amichevole: quattro gare, quattro avversari tosti, due pareggi e due sconfitte. Conte era partito nel 2014 battendo Olanda e Albania, quest’anno pari con l’Inghilterra, poi sconfitte con Portogallo e Belgio. Risultati che non fanno bene a ranking e morale: per il primo dovremo farcene una ragione, per il secondo possiamo consolarci con una porzione di gara in cui la “creatura” di Conte pare prender forma, con un 4-2-4 a tratti arrembante e spettacolare. Momenti, quarti d’ora, poco di più, ma c’è un gioco, un’idea. Che fa male a una Romania che aveva incassato due reti in tutto il girone di qualificazione (non proprio impossibile, a dirla tutta). Però dietro prendiamo troppi gol. I GOL — La loro prima rete arriva “a freddo”, come si diceva un tempo: errore di Darmian che pasticcia con Barzagli su una palla innocua, ma che resta lì, in area. Stancu la piazza sul palo lontano. Lo svantaggio non ci lascia indifferenti: la squadra di Conte non ingrana, nonostante qualche lampo di Florenzi ed El Shaarawy. Eder chiede un rigore a fine primo tempo, lo ottiene a inizio secondo, quando Grigore lo atterra. Marchisio segna per la prima volta nella gestione Conte, trasformando sotto la traversa. Alla terza richiesta di penalty Eder si becca il giallo, ma ormai l’Italia è lanciata: Gabbiadini appena entrato piazza di testa in porta su cross di Marchisio: è il 2-1, che sembra sfatare il tabù amichevoli. Sembra solo, perché nel finale, con l’Italia in 10 (distorsione al ginocchio per Gabbiadini), Sirigu prova a bloccare un colpo di testa di Chiriches. Non ci riesce, è Andone sul tap-in trova il pareggio. Niente, non vinciamo nemmeno questa. «Sanzioni Fifa per Blatter e Platini» La commissione etica della Fifa ha reso noto di aver proposto sanzioni a carico del presidente Fifa Josef Blatter e del suo vice, nonchè capo dell’Uefa, Michel Plati ni, al termine dell’inchiesta su un controverso pagamento di 2 milioni. Non è stato specificato di che sanzioni si tratta, ma i due rischiano una lunga sospensione. Se le richieste della Commissione etica venissero accolte dal tribunale arbitrale, presieduto da Joachim Eckert, i due dirigenti sportivi rischiano una lunghissima sospensione o addirittura la radiazione. E Platini dovrebbe naturalmente mettere da parte le sue speranze di diventare presidente della Fifa, proprio al posto di Blatter nelle prossime elezioni in programma all’inizio del 2016. Peraltro la stessa candidatura di Platini è stata messa sub judice, in attesa delle conclusioni del’indagine della Commissione etica. Per motivi legati ai diritti alla privacy e per la presun- zione di innocenza fino a prova contraria, la commissione ha deciso di non pubblicare i dettagli dei rapporti conclusivi e nemmeno il tipo di sanzioni richieste contro i due funzionari. Va detto che il procedimento riguarda il pagamento di 2 milioni da Blatter a Platini per servizi resi nel 2011, ma privi di copertura contrattuale. I due indagati si sono sempre detti innocenti e ribadito di non aver commesso illeciti, Platini ha spiegato di aver anche dichiarato al fisco i soldi incassati. Blatter e Platini compariranno ai primi di dicembre davanti al tribunale arbitrale. La relazione finale per quanto riguarda Blatter è stata presentata da Robert Torres, il rapporto su Platini è stato presentato da Vanessa Allard. Productos originales de Italia Prosciutto Balugani Panettone Bauli Mozzarella Mauri Grissini Vita Vigor Antipasto Damico Funghi Porcini Asiago Prosecco Frattina Pepe Drogheria Lambrusco Riunitte Amaretto Lazzaroni Parmigiano Balugani Tartufi Urbani Caffe Kimbo Amaro Averna Olio Basso Limoncello Villa Massa Aceto De Nigris Pomodorina Cucina Aceto Balugani Pinolo GlobeItalia Pasta Divella Pasta Rustichella Riso Scotti Av. Las Condes 6903 - Fono: 2202 3593 - Fono-Fax 2229 5058 www.globeitalia.cl Champion's League Juve-Manchester City 1-0: Mandzukic gol, Allegri agli ottavi Ai bianconeri basta una zampata del croato per superare gli inglesi, balzare in vetta al gruppo e conquistare la qualificazione. Missione compiuta: la Juve vola agli ottavi di Champions battendo 1-0 il Manchester City grazie a un gol di Mandzukic al 18' del primo tempo. All'ultima giornata basterà un pari a Siviglia per garantirsi il primo posto. Il grande protagonista del primo tempo è Mario Mandzukic che prima spreca di testa, poi trova il gol del vantaggio al 18' liberandosi di Otamendi e intervenendo con una zampata da pochi passi sul cross dalla sinistra di Alex Sandro, infine sfiora la doppietta con una gran girata su cui Hart si supera. Sullo 0-0 occasione anche per il City con Fernando che spreca da due passi, mentre prima dell'intervallo è Aguero a non approfittare di un clamoroso errore di Marchisio facendosi ipnotizzare da Buffon. La ripresa, ricca di emozioni, si apre con due pali in pochi minuti: prima è Fernando a sfiorare il pari di testa con Buffon che devia sul legno, poi Sturaro spreca da due passi fallendo il tap-in sul pallonetto di Morata. Nel finale altre occasioni: Morata e Sterling si divorano un gol dopo l'altro, poi Cuadrado va vicino al raddoppio. La serata dello Stadium fa rannicchiare su se stessi tutti coloro che avevano contestato a Marotta i 26 milioni spesi per il brasiliano. Che gioca la partita perfetta: assist a Mandzukic, spinta che fa impallidire un Sagna a cui non è rimasta nemmeno la corsa dei tempi dell’Arsenal. E almeno due interventi perfetti in fase difensiva SPORT Presenza- 1 dicembre 2015 Barcellona-Roma 6-1: doppiette di Suarez e Messi, giallorossi travolti Fifa, "Squalificate a vita Platini": richiesta della commissione etica Giallorossi mai in partita, umiliati da un Barcellona di un altro pianeta. Ma nonostante il passivo tennistico basterà vincere l'ultima col Bate per passare il girone Gol: Luis Suarez ha aperto le marcature al 15' del primo tempo. Partiamo da una buona notizia: battendo il Bate Borisov, il 9 dicembre all'Olimpico, la Roma passerà agli ottavi di Champions (e potrebbe bastare anche il pari). Si sapeva prima di scendere al Camp Nou, appena è finita la partita del Bayer Leverkusen, iniziata alle 18 italiane: 1-1 a Borisov. La brutta notizia arriva invece dalla partita, ma sarebbe meglio definirla una mattanza, subita dai giallorossi in casa dei campioni d'Europa. Tre giorni fa il Barcellona aveva fatto piangere il Real al Santiago Bernabeu, era difficile aspettarsi miracoli o pietà: 6-1, con il gol di Dzeko arrivato solamente al triplice fischio, senza neppure battere da centrocampo. (Nella foto : Suarez indica i tre gol). Donnarumma: “Buffon è il mio idolo. E io mi faccio scivolare tutto addosso” Tennis, Pennetta e Vinci: “Le nostre nomination un premio alla storia” Che notte, quella notte. Una finale di Slam tutta italiana, New York che si veste dei colori della nostra bandiera, il rosso, il bianco e il verde portati nel cuore con così tanto orgoglio da due meravigliose ragazze, Flavia Pennetta e Roberta Vinci. Gli Us Open che diventano un affare solo nostro, un’impresa tra le più grandi di sempre dello sport azzurro, destinata a rimanere negli annali e nei ricordi per l’eternità. E non si tratta soltanto di un’apoteosi agonistica, ma della realizzazione più alta di un rapporto di amicizia e di rispetto nato addirittura da bambine, quando Flavia e Roberta erano già le tenniste più promettenti della loro regione, la Puglia, e si sfidavano pressoché ogni settimana, oppure insieme, in doppio, non lasciavano spazio e vittorie a nessuna delle tante rivali. In America, tocca alla Pennetta festeggiare, diventando la quarta italiana, uomini compresi, a imporsi in uno Slam in singolare dopo Pietrangeli, Panatta e la Schiavone. Chi abbia qualche dimestichezza con lo sport della racchetta, sa quanto sia difficile imporsi in un Major, che richiede di essere in condizione perfetta per due settimane, ti propone ogni due giorni avversarie tostissime e ti prosciuga infinite energie mentali. GLORIOSE — Ecco perché il successo di Flavia va ascritto tra le pagine più gloriose di sempre del nostro sport, rafforzata dalla deci- sione, comunicata in diretta tv mondiale, di ritirarsi a fine anno: «Mi piace pensare che il premio della Gazzetta, più che alla vittoria in sé, vada a ciò che ha rappresentato: la grande voglia di non arrendersi mai dopo tante difficoltà, la capacità di risalire dal baratro, di tornare a vedere la luce, e anche la forza della volontà, perché le occasioni possono capitare quando meno te le aspetti. Per questo mi renderebbe particolarmente orgogliosa». Il momento del trionfo ESALTANTI — Ma come dimenticare l’exploit di Robertina Vinci, che dopo un anno e mezzo in chiaroscuro centra il risultato più straordinario della carriera, lei che è stata comunque l’unica italiana capace di vincere tornei su 4 superfici diverse: «E’ vero, in finale non ho vinto, ma resterò per sempre quella che ha battuto Serena Williams a un match dalla realizzazione del Grande Slam. Ho vissuto momenti esaltanti, in quelle due settimane, e ho capito che non bisogna mollare mai: per questo il premio sarebbe il compagno di viaggio ideale per la prossima stagione, che sarà l’ultima sul circuito. E voglio continuare a lasciare un segno». 15 Il presidente della Uefa, attualmente sospeso, è coinvolto con Blatter nello scandalo che ha sconvolto il mondo del calcio: la decisione definitiva arriverà a dicembre La Camera istruttoria della commissione etica della Fifa chiederà la squalifica a vita per Michel Platini. A rivelarlo, secondo l'Equipe, il legale del presidente della Uefa, Maitre Thibaud Ales. Ieri la camera arbitrale del Comitato Etico indipendente della Federcalcio internazionale, presieduta da Hans-Joachim Eckert, ha aperto un procedimento giurisdizionale formale nei confronti di Joseph Blatter e Michel Platini, sulla base delle relazioni finali presentate dalla Camera di indagine. INDAGINI CHIUSE — Sabato scorso era stata invece annunciata la chiusura dell'indagine sui due milioni di franchi svizzeri versati da Blatter al presidente della Uefa nel 2011, ma per una consulenza svolta fra il '99 e il 2001. Per entrambi, che stanno già scontando una sospensione di 90 giorni, è stata chiesta una sanzione la cui entità non è stata però resa pubblica per ragioni legate alla privacy e alla presunzione d'innocenza. La decisione definitiva è attesa a dicembre. Tennis, la Pennetta chiude al numero 8 Stesso nome (Gianluigi), stesso ruolo (portiere). Le analogie, per ora, finiscono qui. Ma il grande sogno di Donnarumma è replicare la carriera del suo idolo, Buffon. E in una cosa, almeno, l’ha già superato: in Serie A ha esordito a 16 anni, l’attuale capitano della Nazionale a 17, in un ParmaMilan del 1995. E dopo appena quattro partite da titolare, Gigio si è già preso l’azzurro. Per ora è “solo” quello dell’Under 21, ma alla sua età è già un grande salto. “Sono molto felice - racconta il milanista al sito della Figc nella sua prima intervista da quando ha esordito in A contro il Sassuolo - questa convocazione la devo prendere con serenità e umiltà, andando avanti a lavorare”. RENDIMENTO — Mihajlovic gli ha affidato la porta del Milan alla nona giornata: in 4 gare ha subìto due gol e nelle due in cui è rimasto imbattuto è stato protagonista, soprattutto contro l’Atalanta a San Siro. I numeri sono dalla sua parte: Donnarumma vanta la più alta percentuale di parate della A dopo Handanovic, che lo batte 86,3 a 84,6. Certo, tre settimane da titolare sono poche, ma comunque sufficienti per sognare. OBIETTIVI — “Troppe responsabilità? Sì, ma io per carattere mi faccio scivolare tutto addosso - spiega Donnarumma -. Cerco di dare serenità alla squadra e proseguire per la mia strada. Il mio idolo è Buffon, il mio sogno è diventare titolare nella nazionale maggiore e seguire le sue orme. Tutti vorrebbero fare una carriera come la sua. Al Milan mi alleno con due grandi professionisti come Diego Lopez e Christian Abbiati, che mi stanno aiutando moltissimo a migliorare. Non so se sono un predestinato come molti dicono, di sicuro tengo i piedi per terra”. Flavia Pennetta, 33 anni, chiude la stagione e la carriera al numero 8 del mondo.Continua la stagione d’oro di Novak Djokovic che da ieri è il primo tennista di sempre ad aver vinto 6 tornei Masters 1000 in uno stesso anno. In questo fantastico 2015 Nole si è portato a casa quasi 17 milioni di dollari grazie ai 10 successi così ripartiti: 3 Slam, 6 Masters 1000 più il torneo di Pechino. Ora una settimana di pausa e poi gran finale con il Masters di Londra. Al via nella kermesse finale, oltre a Nole, anche Murray, Federer, Wawrinka, Nadal, Berdych, Ferrer e Nishikori. Dopo la vittoria di Venus Williams nel Masters B di Zhuhai, la Wta ha pubblicato questa mattina il ranking di fine anno. Flavia Pennetta ha chiuso la sua ultima stagione da numero 8 del mondo; alle sue spalle Roberta Vinci n° 15, Sara Errani n° 20, Camila Giorgi n° 34 e Karin Knapp n° 51. La prima azzurra fuori dalle top 100 è Francesca Schiavone, n° 121. 16 Presenza- 1 dicembre 2015 L'Italia ha le risorse e di associazioni collettive grandi e piccole, a cominciare da partiti e sindacati. Il nostro Paese dunque ha attraversato già fasi sanguinose. Questo ha compresso in alcuni momenti la dialettica politica, ha comportato anche screzi al diritto dei quali non andare fieri (rivelazioni di anni recenti si sono soffermate su violenze compiute su detenuti per farli parlare). Ciononostante l’Italia è stata in grado di guardare avanti, non fu paralizzata dal panico né adottò la legge del taglione. Si può obiettare: oggi una sola incursione può causare più vittime di prima. Gli esecutori degli agguati del terrorismo integralista islamico non escludono di uccidere anche se stessi, non mirano necessariamente a obiettivi «alti» e non ne escludono di facili. Spesso, riprendono a colpire dopo il primo assalto. È vero. In parte per noi nuovo, il fenomeno non va sottovalutato e deve indurre ad affinare le tecniche di contrasto, ma per batterlo gli insegnamenti del passato non sono zavorra. In Medio Oriente e Nord Africa le malvagità del terrorismo islamico hanno musulmani come principali bersagli e vittime. In Italia i musulmani sono un milione e 613 mila, secondo le stime del centro studi Idos e dell’Ufficio antidiscriminazione Unar sul 2014. Soltanto un pazzo potrebbe ritenerli tutti filo-terroristi. Impedire che il bacino di potenziale consenso a chi semina odio e mine alla convivenza civile si allarghi è indispensabile. Non una moina codarda. Argentina, è Macri il nuovo Presidente fine a 12 anni di cosiddetta "era K", avviata da Nestor Kirchner (presidente dal 2003 al 2007), marito di Fernandez deceduto nel 2010. Erano circa 32 milioni gli argentini chiamati alle urne. Il procuratore elettorale, Jorge Di Lello, ha ricevuto circa 200 denunce di irregolarità di piccola entità e almeno 53 contro la presidente Cristina Fernandez, in cui la si accusa di non avere rispettato il divieto di rilasciare dichiarazioni nel giorno del voto, per dichiarazioni fatte dopo avere imbucato la sua scheda. Per lo stesso motivo sono stati denunciati anche Scioli e Macri. Maledetti coloro che fanno le guerre di questa, che noi stiamo vivendo adesso?”: “Cosa rimane? Rovine, migliaia di bambini senza educazione, tanti morti innocenti: tanti!, e tanti soldi nelle tasche dei trafficanti di armi. Una volta, Gesù ha detto: ‘Non si può servire due padroni: o Dio, o le ricchezze’. La guerra è proprio la scelta per le ricchezze: ‘Facciamo armi, così l’economia si bilancia un po’, e andiamo avanti con il nostro interesse’. C’è una parola brutta del Signore: ‘Maledetti!’. Perché Lui ha detto: ‘Benedetti gli operatori di pace!’. Questi che operano la guerra, che fanno le guerre, sono maledetti, sono delinquenti. Una guerra si può giustificare – fra virgolette – con tante, tante ragioni. Ma quando tutto il mondo, come è oggi, è in guerra, tutto il mondo!: è una guerra mondiale – a pezzi: qui, là, là, dappertutto … - non c’è giustificazione. E Dio piange. Gesù piange”. Il mondo pianga per i suoi crimini “E mentre i trafficanti di armi fanno il loro lavoro – prosegue Francesco – ci sono i poveri operatori di pace che soltanto per aiutare una persona, un’altra, un’altra, un’altra, danno la vita”. Come fece “un’icona dei nostri tempi, Teresa di Calcutta”. Contro la quale pure, osserva, “con il cinismo dei potenti, si potrebbe dire: ‘Ma cosa ha fatto quella donna? Ha perso la sua vita aiutando la gente a morire?”. Non si capisce la strada della pace…”: “Ci farà bene anche a noi chiedere la grazia del pianto, per questo mondo che non riconosce la strada della pace. Che vive per fare la guerra, con il cinismo di dire di non farla. Chiediamo la conversione del cuore. Proprio alla porta di questo Giubileo della Misericordia, che il nostro giubilo, la nostra gioia sia la grazia che il mondo ritrovi la capacità di piangere per i suoi crimini, per quello che fa con le guerre”. Terrorismo, ok Ue controlli sistematici anche nei confronti di cittadini Ue. Obbligatorietà «Il nostro Paese è stato ascoltato. Sono state decise misure forti e operative da mettere in campo entro l’anno», così il ministro dell’Interno francese Bernard Cazeneuve alla conferenza stampa di fine lavori. Il ministro aveva avanzato la richiesta di «rafforzare considerevolmente i controlli alle frontiere esterne della Ue, aumentando i mezzi di Frontex, ma anche aumentare i controlli alle frontiere interne, perchè i terroristi attraversano le frontiere dentro la Ue». Una discussione sul codice Schengen è prevista al consiglio Interni del 4 dicembre. Controlli più efficienti La Francia chiede da un anno e mezzo di rendere più efficienti i controlli ai confini esterni di Schengen. «Serve che non ci si limiti a registrare chi arriva, ma che si facciano verifiche sulle basi di dati nazionali ed europee, e che tale consultazione dei dati sia obbligatoria», spiega un diplomatico francese. «Questo implica - continua la fonte - che questa base di dati sia alimentata in tempo reale da tutti i paesi di Schengen, con le informazioni sulle persone che entrano, in particolare i sospettati di terrorismo». Quanto ai confini interni, questi verranno indirettamente coinvolti dall’aumento dei controlli, e nel caso della Francia già da venerdì scorso si sono riattivati i controlli in vista della conferenza sul clima Cop21, in programma a Parigi dal 30 novembre. FINALI “Italianos en Chile: un proceso de inmigración y retorno” Por Baldomero Estrada y José Miguel Carrera Ese es el título que lleva el libro de Leonardo Carrera Airola, el cual fue presentado el pasado viernes 20 de noviembre en la Casa Central de la Pontificia Universidad Católica de Valparaíso. La obra la publica Ediciones Universitarias de Valparaíso y fue patrocinada por la convocatoria 2015 del Fondo Nacional de Fomento del Libro y la Lectura y por la propia editorial. La presencia italiana en Chile es sobresaliente, aunque nos parece que no tiene la visibilidad que corresponde a su relevancia, ya que las investigaciones sobre la misma son, más bien, escasas. Por lo mismo, la aparición de este trabajo es un valioso aporte para comprender de mejor modo el proceso migratorio de uno de los grupos europeos más importantes que existen en el país y cuya contribución al desarrollo de nuestra sociedad ha sido permanente, como bien lo recoge este libro que, agrega a sus méritos, una cuidada edición. Es destacable, por otra parte, la metodología empleada por el autor junto con su forma de analizar el tema, develando el fenómeno migratorio desde una perspectiva más compleja pero también más humana, ya que estudia el devenir de esta colectividad a partir de un caso en particular –la familia Maggiolo–, esclareciendo pormenores de su vida privada con el objetivo último de revelar cómo se desenvolvía a nivel de lo cotidiano un grupo de italianos alejados de las grandes personalidades públicas o de renombre dentro del acontecer nacional, dando voz a personas emprendedoras que buscaron en el nuevo mundo conquistar sus sueños. Las fuentes utilizadas son de gran valor no solo por la información que proporcionan, sino también porque su uso es novedoso dentro de una investigación histórica y difíciles de conseguir al tratarse de antecedentes de carácter íntimo, propios de todas las familias pero que no todas tienen el cuidado de conservar. En otras palabras, había un caudal documental riquísimo para adentrarse en la historia de la vida privada de una familia migrante. Así, recorrer las páginas de este libro nos ofrece la oportunidad de ser parte de una historia que rebosa vida; la historia de una familia de italianos que abandonaron su natal Génova, cruzando mares y continentes para llegar al puerto de Valparaíso en búsqueda de mejores posibilidades. En ellos se transportó su historia, sus memorias, pero también sus sueños y proyectos, y entre ambos, memoria y sueños, se fue forjando el sentido de sus vidas: una parte de los Maggiolo se estableció para no volver, y tras un largo y complejo proceso adaptativo –atravesado por el intento de reconstruir sus esquemas culturales en el nuevo contexto socioespacial–, su integración en la comunidad local y nacional solo fue una posibilidad real a través de sus descendientes; en cambio, para otra rama el viaje estuvo marcado por lo transitorio, pues en ella pesó aún más el recuerdo de la madre patria, al punto que decidió volver definitivamente a su tierra de origen, lo que la constituye en un caso paradigmático para conocer y comprender el fenómeno del retorno y de las redes que establecen las familias desde distintos lugares geográficos. Por otra parte, el seguimiento de la evolución y actividades de la familia también refleja una serie de aspectos propios de la comunidad italiana asentada en Chile: comportamiento endogámico, inserción laboral en el comercio, inversiones inmobiliarias, generación de redes étnicas, etc. De este modo, uno de los aspectos que quedan claros en esta investigación es la existencia de patrones en cuanto al comportamiento de los inmigrantes en algunas situaciones que, en realidad, habrían sido transversales al interior de esta colectividad. Vemos, en definitiva, como tres culturas se han puesto en movimiento dentro este análisis histórico: la italiana, la nacional y una nueva que podríamos definir como sincrética, que vive en los actuales descendientes de quienes iniciaron la gesta migratoria. Lo demuestran sus recuerdos familiares, las propiedades que ocupan, los recursos económicos que facilitan su existencia, su cocina, su elocuencia en gestos y palabras en la comunicación diaria; en fin, cada instante de sus vidas y de sus muertos nos hablan de esa relación de integración y mixtura cultural. Ahora bien, el nuevo conocimiento que surge nace del uso correcto de variadas fuentes, tierra fértil para el historiador estudioso y perseverante, que van, entre otras, desde las comunicaciones epistolares, diversos documentos notariales, fotografías y postales, para llegar al aporte central del uso de la tradición oral a través de la entrevista a una de las descendientes de la familia en cuestión. Este elemento, fundamental para la realización del trabajo, refleja que estamos en medio de una historia no solo de bibliotecas o de archivos, pasando a constituir un relato profundo y particularmente vivo. En su lectura se puede respirar el aire de las relaciones familiares, de sus negocios, del quehacer cotidiano, de sus conflictos, sus divisiones y dolores. En fin, de lo que es el resultado mismo del hecho de vivir. *BUSQUEDA ACTAS EN ITALIA *ASESORIAS JURIDICAS consultasitalia@ gmail.com Cel: 92337878 Corinto 085 Lomas de Lo Aguirre Pudahuel Santiago
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