Scarica Presenza Nº 904, 1 dicembre 2015

Quindicinale della Comunità Italiana del Cile
www.presenza.cl
1 dicembre 2015
Anno XLVII Nº 904
Franqueo Convenido • Res. Nº 1062/1979 • Santiago • Av. Bustamante 180 • Fono: 222229328 • Fax: 226354127 • [email protected] • Aderente alla FUSIE e FSS
«Maledetti coloro che
fanno le guerre»
L’Italia ha le risorse per affrontare
questa nuova battaglia
(Caprara: Corriere della Sera)
“Tutto il mondo” oggi “è in
guerra”, per la
quale “non c’è
giustificazione”.
E il rifiuto della “strada della
pace” fa sì che
Dio stesso, che
Gesù stesso,
piangano. Lo
ha affermato
Papa Francesco
all’omelia della
Messa celebrata
questa mattina in Casa Santa Marta. Il servizio di Alessandro
De Carolis, per la Radio Vaticana.
“Gesù ha pianto”. Comincia con queste tre parole una
delle più dolenti omelie da Santa Marta. Nel Papa risuona
l’eco del Vangelo di Luca appena letto, un brano tanto breve
quanto commosso.
Gesù si avvicina a Gerusalemme e – probabilmente da un
punto sopraelevato che gliela offre alla vista – la osserva e
piange, rivolgendo alla città queste parole: “Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace!
Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi”. Francesco le ripete
una a una e soggiunge:
“Ma anche oggi Gesù piange. Perché noi abbiamo preferito
la strada delle guerre, la strada dell’odio, la strada delle
inimicizie. Siamo vicini al Natale: ci saranno luci, ci saranno feste, alberi luminosi, anche presepi … tutto truccato: il
mondo continua a fare la guerra, a fare le guerre. Il mondo
non ha compreso la strada della pace”.
Guerra per le tasche dei trafficanti
Sono intuibili i sentimenti del Papa, identici a quelli di
gran parte del mondo in questi giorni, in queste ore. Francesco ricorda le commemorazioni recenti sulla seconda guerra
mondiale, le bombe di Hiroshima e Nagasaki, la sua visita
a Redipuglia l’anno scorso per l’anniversario della Grande
Guerra. “Stragi inutili”, ripete con le parole di Papa Benedetto. “Dappertutto c’è la guerra, oggi, c’è l’odio”, constata.
E poi dà voce a una domanda: “Cosa rimane di una guerra,
Cont. in ultima pagina
Terrorismo, ok Ue a controlli
rafforzati a frontiere Schengen
Gli Stati membri della Ue
hanno dato il via libera a
un deciso rafforzamento dei
controlli alle frontiere esterne dello spazio Schengen,
attraverso una «modifica mirata» del codice che regola lo
spazio di libera circolazione
dei cittadini.
Si tratta di modificare
l’articolo 7 degli accordi di
Schengen, ha indicato il ministro dell’Interno lussemburghese, Etienne Schneider, nella conferenza stampa
al termine del Consiglio Ue
Giustizia e affari interni. La
Commissione europea dovra’
presentare rapidamente una
proposta.
Rinforzare immediatamente i controlli
Venerdì mattina, nel corso
del Consiglio straordinario a
Bruxelles, convocato dopo gli
attentati di Parigi, i Ventotto
hanno infatti accolto la richiesta della Francia di «rinforzare immediatamente» i
controlli a tutte le frontiere
e di chiedere una revisione
delle regole del Trattato
Schengen per consentire
Cont. in ultima pagina
In tempi di terrorismo, vivere senza perdere se stessi
nelle spire venefiche del terrore è un imperativo: lo deve
essere per una collettività
che non vuole contribuire
a farsi annientare o intossicare oltre misura dai suoi
nemici. Riuscire a mantenere la rotta è tutt’altro che
automatico.
Richiede di frequente sforzi di reset dei propri sentimenti, da integrare con
abbondanti dosi di razionalità. Esige impegno nell’analizzare lo stato reale e non
immaginario delle difficoltà
da affrontare. Nel bagaglio
sociale e culturale dell’Italia le risorse per riuscirci ci
sono, e non sono poche. Sarà
utile evitare di dimenticarle,
in questi giorni e in futuro.
Le organizzazioni che preparano in clandestinità azioni armate ricorrono quasi
sempre a due elementi:
1) un metodo d’azione
basato su aggiustamenti
progressivi simile a una ricerca di «qualità totale» per
raggiungere lo scopo, dunque
ricognizioni sugli obiettivi
da colpire, simulazioni delle
incursioni, ripetuti studi
dei dettagli per superare gli
ostacoli;
2) una sorta di marketing.
Ci si prefigge di intimidire
una comunità? Allora gli
agguati vengono progettati in modo che il maggior
numero possibile di componenti di quella comunità
si identifichi in potenziali
bersagli, come le pubblicità
sono congegnate in modo
da far riconoscere tanti dei
destinatari nei consumatori
del prodotto brillante in uno
spot. Per questo venerdì a
Parigi gli assassini integralisti islamici hanno ucciso in
un teatro e luoghi di ritrovo
spensierato.
È allo stesso tempo la
ragione per la quale non
dobbiamo rimuovere che
in Italia ci sono state in un
passato non troppo remoto
bombe, attribuite per lo più
a gruppi neofascisti, fatte
scoppiare in uffici aperti al
pubblico (nel 1969 in piazza
Fontana, Milano, 17 morti e
89 feriti), in manifestazioni
(1974, Brescia, 8 morti, 102
feriti), su treni (nel 1974
sull’Italicus, 12 morti, 48
feriti, e nel 1984 sul rapido
«904», 16 morti e 267 feriti),
in una stazione affollata (nel
1980 a Bologna, 85 morti,
218 feriti).
Male fa la memoria collettiva a rimuovere due stragi
compiute da commando di
terroristi arabi a Fiumicino.
Nel 1973, durante e dopo un
attacco a un aereo della Pan
Am a terra, i morti furono
32, i feriti 15 e tra le armi
erano state impiegate bombe
al fosforo. Nel 1985 vicino ai
banchi della linea israeliana El Al i morti furono 13,
più tre del commando, e i
feriti oltre 80. Davanti alla
Sinagoga di Roma, 1982,
terroristi palestinesi avevano sparato su bambini ebrei:
assassinandone uno, ferendo
17 persone. Altrettanto gravi
le decine e decine di attentati sanguinosi compiuti dal
terrorismo rosso. Anche se la
ferocia omicida mirava per
lo più a bersagli circoscritti,
Argentina, è Macri il
nuovo presidente
Il conservatore Mauricio
Macri è stato eletto presidente dell'Argentina battendo
al ballottaggio il candidato
peronista Daniel Scioli.
Macri ha ottenuto il
51,42% dei voti, con un vantaggio di tre punti sullo
sfidante di sinistra Scioli,
governatore uscente della
provincia di Buenos Aires e
membro del Frente para la
Victoria, che si è fermato al
48,58%. L'affluenza alle urne
è stata dell'80,91%.
Macri assumerà l'incarico
il prossimo 10 dicembre
prendendo il posto di Cristi-
na Fernandez de Kirchner
(che ha ricoperto il ruolo
dal 2007 al 2015) e ponendo
Cont. in ultima pagina
l’intento era terrorizzare intere categorie (forze di sicurezza, magistrati, dirigenti
d’azienda, dirigenti politici,
giornalisti).
L’ I t a l i a h a s u p e r a t o
quell’epoca così aspra. Considerati i nuovi rischi, è bene
ricordare che per riuscirci
furono utili l’unità del grosso
delle forze politiche contro il
terrorismo e la capacità di
indurre gli avversari effettivi, e potenziali, non a unirsi
bensì a dividersi.
Fino alla scelta forse moralmente spregiudicata, ma
tecnicamente vincente, della
legge che concesse sconti di
pena ai «pentiti» disposti a
descrivere le reti segrete del
terrore. Contò la tenuta complessiva del tessuto sociale
Cont. in ultima pagina
Quella tragedia dimenticata
Cinquanta anni fa, il 30 agosto 1965,
una valanga seppellí 88 lavoratori impegnati in un lavoro colossale in Svizzera:
la costruzione della diga più grande di
Europa. Ma il fatto, trascorso qualche
mese, veniva coperto da un manto di neve
e dimenticato.
Richiamiamo brevemente alla memoria una delle tante pagine di sangue
versato sul lavoro dai nostri italiani in
emigrazione.
“Nel cantiere di Mattmark non ci si
fermava mai. Si lavorava 24 ore su 24,
sei giorni su sette. Contrattualmente, un
operaio lavorava 59 ore la settimana e se
ne aveva voglia anche 15-16 ore al giorno,
domenica e festivi compresi”.
Negli anni sessanta la Svizzera accoglieva da sola quasi il 50% dell’intero flusso
migratorio italiano: più di 2 milioni e
mezzo di persone, dall’immediato secondo
dopoguerra e fino agli anni ottanta. Molte
furono impegnate nella costruzione di
grandi opere, come la diga di Mattmark.
Lo sfruttamento dell’energia idroelettrica
fu fino agli anni sessanta quasi l’unica
risorsa energetica grazie alla quale crebbe
l’industria e venne accelerata la modernizzazione del paese. E proprio mentre si
stava per raggiungere un altro traguardo
accadde l’irreparabile.
In 30 secondi cambiò la storia.
Lunedì 30 agosto 1965 una valanga di
più di 2 milioni di metri cubi di ghiaccio
seppellì 88 dei lavoratori impegnati nella costruzione della diga in terra più grande
d’Europa. Di questi, 56 erano italiani.
La catastrofe suscitò molto scalpore in
tutta Europa: per la prima volta, stranieri
e svizzeri morivano l’uno a fianco all’altro,
accomunati tutti, senza alcuna differenza,
dallo stesso dolore.
Fu la provincia di Belluno, con 17 vittime,
a essere la più colpita, insieme al Comune
di San Giovanni in Fiore (Cosenza), che
perse 7 uomini.
Nei giorni successivi alla tragedia non
c’era tempo per analizzare quanto era successo: bisognava scavare con la speranza
di trovare ancora vivi amici, padri, fratelli,
figli. Ci vollero più di sei mesi per recuperare
i resti dell’ultima salma.
Questa storia, come Marcinelle, si concluse
nel modo peggiore. I tempi dell’inchiesta
furono lunghissimi, oltre sei anni, e i diciassette imputati chiamati a rispondere
all’accusa di omicidio colposo furono tutti
assolti, nonostante l’instabilità del ghiacciaio fosse nota da secoli.
Ma ci fu anche di peggio: assoluzione confermata e familiari delle vittime condannati
al pagamento delle spese processuali.
Non sembra vero, come non sembrano
vere molte altre storie “vere” vissute da
tanti nostri fratelli sparsi nel mondo dell’emigrazione.
Storie dimenticate da tutti.
Giuseppe Tomasi
2
Presenza- 1 dicembre 2015
Cor­ri­spo­nden­za
La Di­re­zio­ne rin­gra­zia i let­to­ri che le scri­vo­no per­ché di­mo­
stra­no in­te­res­se per i pro­ble­mi e la vi­ta del­la no­stra co­mu­ni­tà.
Nel­lo stes­so tem­po si scu­sa se, per e­vi­den­ti ra­gio­ni di spa­zio,
qual­che let­te­ra do­vrà es­se­re ri­dot­ta. La Di­re­zio­ne i­nol­tre si ri­
ser­va la pub­bli­ca­zio­ne di let­te­re che ri­ter­rà mol­to con­flit­tuali.
Per una riflessione
Il lettore Duccio Castelli
ci ha inviato questo trafiletto che potrebbe essere analizzato in chiave “Italiana”.
Lo ringraziamo per la
riflessione che ci obbliga
a fare.
AUSTRALIA DA’
LEZIONE DI CIVILTA’
A TUTTO L’OCCIDENTE!!
(Discorso ufficiale del
Capo dello Stato)
Ai musulmani che vogliono vivere secondo la legge
della Sharia Islamica, recentemente è stato detto di
lasciare l’Australia, questo
allo scopo di prevenire e
evitare eventuali attacchi
terroristici.
Il primo ministro John
Howard ha scioccato alcuni musulmani australiani
dichiarando:
GLI IMMIGRATI NON
AUSTRALIANI DEVONO
ADATTARSI!
“Prendere o lasciare,
sono stanco che questa nazione debba preoccuparsi di
sapere se offendiamo alcuni
individui o la loro cultura.
La nostra cultura si è sviluppata attraverso lotte,
vittorie, conquiste portate
avanti da milioni di uomini
e donne che hanno ricercato
la libertà.
La nostra lingua ufficiale
è l’INGLESE, non lo spagnolo, il libanese, l’arabo,
il cinese, il giapponese, o
qualsiasi altra lingua. Di
conseguenza, se desiderate
far parte della nostra società, imparatene la lingua!
La maggior parte degli
Australiani crede in Dio.
Non si tratta di obbligo
di cristianesimo, d’influenza della destra o di
pressione politica, ma è
un fatto, perché degli uomini e delle donne hanno
fondato questa nazione
su dei principi cristiani
e questo è ufficialmente
insegnato.
E’ quindi appropriato
che questo si veda sui muri
delle nostre scuole.
Se Dio vi offende, vi suggerisco allora di prendere
in considerazione un’altre
parte del mondo come vostro paese di accoglienza,
perché Dio fa parte delle
nostra cultura.
Noi accetteremo le vostre credenze senza fare
domande. Tutto ciò che vi
domandiamo è di accettare le nostre, e di vivere
in armonia pacificamente
SPAZIO APERTO
con noi.
Questo è il NOSTRO PAESE; la NOSTRA TERRA
e il NOSTRO STILE DI
VITA.
E vi offriamo la possibilità di approfittare di tutto
questo.
Ma se non fate altro che
lamentarvi, prendervela
con la nostra bandiera, il
nostro impegno, le nostre
credenze cristiane o il no-
Musulmani in piazza:
no al terrorismo
Islamici in piazza, a Roma
e a Milano, nel pomeriggio
di sabato per dire no al terrorismo, no alla violenza nel
nome di Dio e della religione.
Per condannare gli attentati
di Parigi e in ogni luogo.
A Roma la manifestazione
ha preso il via poco dopo le 15
in piazza Santi Apostoli. E'
stata promossa dalle comunità islamiche italiane per
dire "no al terrorismo". "Musulmani d'Italia. Not in my
name" si legge sullo striscione che campeggia sul retro
del palco allestito in piazza,
dove si sono dati appuntamento fedeli e guide spirituali e culturali dell'islam
moderato. La manifestazione
è stata preceduta da un minuto di silenzio. In piazza
anche diversi esponenti del
mondo politico e sindacale:
tra gli altri i presidenti delle
commissioni esteri di Senato
e Camera, Pier Ferdinando
Casini e Fabrizio Cicchitto,
Ricevi in ritardo
PRESENZA?
Se sei di Santiago
chiama al Cel.
97849283
Grazie
EDITRICE
Parrocchia Italiana
N.S. Pompei Scalabriniana
***
RAPPRESENTANTE LEGALE
Giulio Rubin
***
DIRETTORE
RESPONSABILE
Claudio Massone Stagno
***
DIRETTORE
REDAZIONALE
Giuseppe Tommasi
***
COLLABORATORI
Paolo Castellani
Fina Franchini
Gloria Nocchi Frascoli
Consuelo Canessa
***
CORRISPONDENTI
Arica
Verónica Bibiano
Antofag. Rodolfo Sanchez B.
Iquique Luz Savalli
La Serena Caterina Pezzani
Quillota E. Schiappacasse
V. Alemana Gilda Rivara
Valparaiso
Concep. Giancarlo Carro
P. Arenas Américo Diaz B.
***
Contribuzione annua
$ 20.000. Cheque nominativo
a «Presenza»
***
Stampa C. von Plate
Esce il 1º e il 16 di ogni mese
stro stile di vita, allora vi
incoraggio fortemente ad
approfittare di un’altra
grande libertà australiana:
IL DIRITTO AD ANDARVENE.
Se non siete felici qui,
allora PARTITE.
Non vi abbiamo forzati
a venire qui, siete voi che
avete chiesto di essere qui.
Allora rispettate il paese
che Vi ha accettati”.
Avenida Ricardo Lyon 322 (Providencia)
Reservas al (56 2) 2484-8484
il sottosegretario agli Esteri,
Benedetto Della Vedova, il
segretario della Cgil, Susanna Camusso, l'esponente di
Sinistra Italiana, Stefano
Fassina. Molti manifestanti hanno portato con loro
cartelli con chiari messaggi
contro il terrorismo: "#ionosonoterrorista", "L'Isis e un
cancro del corpo islamico".
"La comunità islamica
è unita nell'orrore". Così
l'Imam Yaya Pallavicini,
vice presidente del Coreis,
spiega il senso della manifestazione contro il terrorismo
organizzata dai musulmani
d'Italia contro il terrorismo
a Roma. "Siamo qui per dare
un segnale di chiarezza e
ringraziamo la presenza di
persone delle istituzioni che
sono vicine alle preoccupazioni del popolo italiano e
dei musulmani onesti che
denunciano l'abuso della
nostra religione per una
guerre che non ha senso", ha
aggiunto l'imam, spiegando
che "i nostri fedeli sono inorriditi e preoccupati di essere
confusi con qualcosa che non
ha nulla a che vedere con la
nostra identità".
"Stiamo dimostrando che
abbiamo superato la paura
e lo choc degli attentati, perché l'obiettivo dei terroristi
è farci vivere nella paura.
Assieme possiamo battere
questo cancro dell'umanità".
Così dal palco di "Not in My
Name" a Roma il presidente Unione delle comunità
islamiche italiane (Ucoii)
e imam di Firenze Izzedin
Elzir.
Parole di stima per l'impegno contro la violenza fatto
dai musulmani d'Italia sono
state espresse dal presidente della Repubblica Sergio
Mattarella. "Non possiamo
accettare, scrive Mattarella,
nel messaggio inviato al segretario generale del centro
islamico culturale d'Italia,
Abdellah Redouane, in occasione della manifestazione
di oggi pomeriggio, "che le
fedi vengano strumentalizzate e piegate da strategie
disumane, che producono
odio e cercano di spezzare le
reti del vivere insieme e del
dialogo".
Abbonamento 2015 - Fiducia reciproca
Tanti lettori fedeli ci seguono da anni dimostrando fiducia nel nostro operato. Per poter
continuare a seguirlo chiediamo ancora un segno di fedeltà.
Molti pensionati ci chiedono l’abbonamento gratuito (che neghiamo a nessuno).Il fatto
ci obbliga a creare una èlite di “sostenitori” che conguagliano gli abbonamenti gratuiti. Vi
ringraziamo cordialmente della collaborazione.
Per facilitare il versamento dell’abbonamento abbiamo aperto nel Banco de Chile la
“Cuenta de Ahorro N. 08-166-01126-03” a nome di “Giuseppe Tommasi B.”.
Il RUT di Giuseppe Tommasi B. è 8.322.945-4
Una volta fatto il versamento la preghiamo di inviarci per mezzo di lettera o fax la ricevuta
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ORIANA FALLACI
EXCUSANOS,
“AVEVI RAGIONE”
En las redes sociales existen abundantes expresiones de
póstumo reconocimiento a Oriana Fallaci, periodista, corresponsal de guerra y valiente escritora florentina.
Los hechos le están, por desgracia, dando la razón.
Nadie quiso atender y en ocasiones fue motivo de insultos,
acusaciones que atribuían a sus opiniones la calidad de “
injurias”, ponían en peligro la “paz pública” por propiciar la
instigación al odio y la xenofobia. La justicia Helvética, llegó
al extremo de solicitar a los Tribunales de Justicia italianos
su extradición por infringir, sus opiniones lo dispuesto en el
artículo 261 bis del Código Penal que protege “al inmigrante
musulmán” de atentados por motivos raciales y religiosos.
Con motivo de los sucesos que enlutan al mundo y que
sembró en Paris de muertos inocentes, me vuelven a la memoria libros escritos por Oriana Fallaci. De la novela escrita
en 1990, “Inshallah” que relata los hechos crueles que le
correspondió vivir a las soldados italianos pertenecientes a
las tropas de Paz de la ONU, en Beirut ( y en el que murieron por un atentado terrorista, 400 soldados de Usa y 300
soldados franceses).
Recuerdo otras obras, posteriores al 11 septiembre del
2001, “La rabia y el orgullo” y “La fuerza de la Razón”,
donde se anticipa con fidelidad los hechos que se han venido sucediendo en el mundo y que implica en definitiva un
cruel enfrentamiento con el terrorismo radical del Islam, hoy
representado por el Califato del Estado Islámico.
Oriana fue perseguida y vilipendiada por muchos, algunas
la insultaron en nombre de una convivencia democrática,
falsa e utópica. Entre las dos culturas no existe otra posibilidad de la sumisión y la subordinación de occidente a la
intolerancia del Islam.
Recomiendo, con una mirada más objetiva, leer o volver
leer las obras de Oriana Fallaci que inició con mayor fuerza
y convicción sus aprehensiones del Islam radical y terrorista
luego de presenciar de su departamento en Nueva York el
atentado a las Torres gemelas, abandonando el tratamiento
contra el cáncer que la aquejaba y radicándose hasta su
muerte en su ciudad natal, Firenze.
En una ocasión expresó: «¡Pero qué rusos y qué americanos, qué comunistas y capitalistas ni qué ocho cuartos! ¡La
próxima guerra no estallará entre ricos y pobres: estallará
entre güelfos y guibelinos, es decir, entre los que comen carne
de cerdo y los que no la comen, entre los que beben vino y los
que no lo beben, entre los que susurran el paternóster y los
que gritán “¡Alá es grande!”»
Para algunos italianos los hechos no son todavía muy decidores, en ellos anida la presuntuosa idea “la muerte no nos
toca a nosotros, solo a los otros…”. Muchos se niegan a las
evidencias para mantener la imagen políticamente correcta y
difusa en la opinión pública que distorsiona la convivencia y el
multiculturalismo con el islam. Los políticos italianos son muy
reacios a caminar contracorriente, y no solo los italianos….
La Fallaci despúes del 11 de septiembre del 2001 ha
producido, en la opinión publica una división, algunos la
odian y otros la aman.
Son muchos los que sostienen que las verdades de la
Fallaci sobrepasan las más proféticas de las verdades, que
son la real y autentica expresión de “rabia, indignación y
orgullo” magistralmente escrito por la valiente e inigualable
Oriana Fallaci.
De incomprendida y odiada la Fallaci debe recordarse
como la máxima expresión de la libertad y de la convicción
con apego a la verdad, por incomoda que sea, razón por la
cual el rector del Columbia College de Chicago al otorgarle
diploma de Honoris Causa la define como “uno de los escritores más leídos y amados del mundo”. Para otros, “ la
excepción en una época en la que la honestidad y la claridad
ya no se consideran virtudes preciosas”.
Que coincidencia, los dos escritores y periodista más importantes de Italia del siglo pasado son dos fiorentinos: junto
a Oriana, Indro Montanelli, sembrerebbe che la lingua del
Dante es patrimonio preferencial de los toscanos.
Paolo Castellani
LLEVE A SU CASA PRE-PIZZA LISTA
***
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Passatempo e umore
TERZA PAGINA
Presenza- 1 dicembre 2015
Trattato di Osimo, ferita ancora aperta
Osimo, «il trattato iniquo
», il patto «firmato di nascosto» perché gli italiani non
sapessero, «l’ultimo tradimento ai giuliani»...
Sono passati esattamente
40 anni da quel 10 novembre
1975 quando a Osimo, cittadina in provincia di Ancona,
in una villa privata, Italia
e Jugoslavia siglavano –
effettivamente di nascosto
– il trattato con cui Roma
rinunciava definitivamente
alla cosiddetta zona B a sud
di Trieste, ovvero all’ultima
parte di Istria ancora non
jugoslava. In fondo era un
atto che confermava lo stato
di fatto venutosi a realizzare
dopo la Seconda guerra mondiale e sanciva quanto, in termini vaghi e apparentemente
provvisori, aveva stabilito
nel 1954 il Memorandum di
Londra: zona A sotto l’Italia,
zona B sotto la Jugoslavia...
Perché allora tanta segretezza, ai limiti dell’inganno
(di fronte a un’interpellanza
parlamentare con cui l’Msi
chiedeva se le voci di un
prossimo Trattato del genere
fossero vere il governo negò)?
Perché un luogo tanto appartato? Di che cosa si aveva
paura? E come mai per la
prima volta un accordo di carattere diplomatico e internazionale non veniva condotto dai ministri degli Esteri,
(per l’Italia Mariano Rumor,
che lo firmò soltanto), ma
da personaggi del mondo
economico-industriale?
Ancora una volta vinceva
la realpolitik, gli interessi e
gli equilibri internazionali di
nuovo passavano sulla testa
degli italiani d’Istria. Nel
1975 erano trascorsi già 30
anni dall’ingresso cruento
di Tito (1945) nelle regioni
adriatiche d’Istria, Fiume
e Dalmazia allora italiane,
dalle tragedie delle foibe e
quindi dall’esodo in massa.
Due anni dopo, nel 1947, il
Trattato di Pace aveva ceduto gran parte di quelle terre
alla Jugoslavia e in teoria
creato un Territorio libero di
Trieste ( Tlt) che arrivava fin
giù a Cittanova (oggi Slovenia e Croazia). Nel passaggio
successivo, il Memorandum
di Londra del 1954 creava
l’ambiguità, affidando alla
Repubblica socialista federativa di Jugoslavia solo
l’“amministrazione civile”
della zona B, senza mai parlare di sovranità, e lo stesso
fece con la zona A all’Italia.
«Allora si annunciò pubblicamente che l’Italia non
avrebbe mai rinunciato alla
zona B, ma di fatto lo stava
dette sulla zona B senza
pretendere nulla in cambio – continua Spazzali –.
Ad esempio avrebbe potuto
chiedere a Tito di costruire
in Jugoslavia quelle infrastrutture, autostrade e ferrovie, che avrebbero aiutato
a superare la crisi del porto
di Trieste. La Jugoslavia
fece esattamente l’opposto,
lanciando alla grande il por-
facendo. Solo che fino al 1975
nessun governo italiano ebbe
mai il coraggio di dirlo»,
commenta lo storico Roberto
Spazzali, direttore dell’Istituto regionale della storia
del Movimento di liberazione
del Friuli Venezia Giulia, a
Trieste noto come Istituto
storico della Resistenza.
Un’ambiguità, da parte
di tutti, che vent’anni dopo
sarà l’humus per il Trattato
di Osimo: «Il vero obiettivo di
questo trattato era attrarre
Tito verso l’Europa e l’Occidente, premiarlo per la sua
distanza dal blocco sovietico.
Bisogna considerare che
in quegli anni gli Stati Uniti
d’America non erano ancora il Paese forte di Reagan, anzi, uscivano con le
ossa rotte dallo scandalo del
Watergate e dal Vietnam,
così Tito, ormai da anni in
rotta con l’Urss, andava
accontentato », continua
Spazzali. Persino l’Italia era
più interessata a blandire il
confinante regime, che era
sì comunista ma non nel
Patto di Varsavia, anziché
tutelare i propri legittimi
interessi. «Così Roma ce-
to di Capodistria. Inoltre
Osimo sollevava anche una
grave questione economica:
il trattato stabiliva una zona
franca industriale a cavallo
del confine italo-jugoslavo,
dunque proprio alle spalle di
Trieste, in cui dovevano sorgere nuove industrie... Ma da
parte di chi? Non si capisce.
Trieste aveva già perso i
traffici marittimi, i cantieri,
le industrie e la paura dei
triestini era che l’arrivo di
decine di migliaia di lavoratori jugoslavi avrebbe
balcanizzato la città». Cosa
in parte avvenuta, anche
se oggi Trieste sa fare bene
i conti con un equilibrio
di convivenza ristabilito.
«E come già era avvenuto
con Nova Gorica, creata ex
novo alle spalle di Gorizia,
ultima città di fondazione
in Europa, fatta proprio con
l’emigrazione dai Balcani».
Se Aldo Moro commentò
Osimo come una «dolorosa
rinuncia» dalla quale però si
aspettava quella controparte
mai arrivata, a sentirsi traditi furono in primo luogo gli
esuli dalla zona B, certi che
il Memorandum fosse solo
transitorio, i quali fino al
1975 attendevano la restituzione delle loro case.
«Nessuno dice mai che
infatti l’articolo 4 legalizzò
tutti gli espropri fatti dal
Mausoleo Italiano
3
regime sui beni degli esuli», aggiunge Paolo Radivo,
studioso della questione
adriatica.
«Ma anche i rimasti subirono lo choc, perché fino al
1975 avevano goduto delle
tutele che il Memorandum
garantiva rispettivamente
alla minoranza italiana nella
zona B e alla minoranza jugoslava nella zona A», tutele
chiaramente vitali sotto un
regime comunista, e che poi
decaddero.
Ieri a Trieste in tanti hanno partecipato alla commemorazione del “trattato
iniquo” in piazza Libertà,
sotto le bandiere pacifiche
dell’Anvgd (Associazione
nazionale Venezia Giulia e
Dalmazia) e dell’Associazione delle Comunità istriane.
«Io sono stato per molti anni
assessore e vicesindaco di
Trieste e presidente della
Provincia, nella Dc – racconta Renzo Codarin, presidente
nazionale Anvgd –, una passione politica iniziata per
l’indignazione contro questo
trattato. Sono nato in un
campo profughi, i miei genitori erano esuli dalla zona
B, fuggiti da Capodistria
perché non si poteva professare la propria religione né
parlare la propria lingua. Il
governo italiano, che aveva
sempre definito provvisorio
quel Memorandum, in gran
segreto agiva all’opposto ed
è questo il tradimento.
Di nuovo eravamo noi
giuliani a pagare i debiti
dell’Italia alla politica internazionale. Pensare che
sarebbe bastato aspettare
pochi anni e il disfacimento
della Jugoslavia non avrebbe
preteso questo ultimo obolo
al compromesso storico, che
in quegli anni in Italia favoriva la sinistra».
Ma la storia non si fa con
i se e, riprende Spazzali,
il contesto che richiedeva
la «dolorosa rinuncia» era
troppo ampio: «Proprio nel
1975, in estate, a Helsinki
si era tenuto il primo dialogo
tra i due blocchi, occidentale
e orientale, un accordo rilevantissimo in cui si decise
di smantellare le testate
nucleari e soprattutto di
non toccare mai più i confini
esterni dei Paesi. Ciò chiamava Italia e Jugoslavia a
concludere l’annosa questione del confine.
Indirizzi Utili
Ambasciata d’Italia - Clemente Fabres 1050, - Providencia
Tel.: 24708400 - E-Mail: [email protected]
Consolato - Román Diaz 1270, Santiago
Tel: 24708400 - E-Mail:[email protected]
Camera di Commercio- Luis Thayer Ojeda 073,Piso l2, Provi.
Tel.: 562/22322618 - Fax: 562/22330973- E-Mail: [email protected]
Istituto Italiano di Cultura - Triana 843, Providencia
Tel.: 23 2038170 www.iicsantiago.estei.it
ICE Agenzia per la promozione all 'estero e
l'internazionalizzazione delle imprese italiane
Clemente Fabres 1050 (Prov.) Tel. 23039330 E.mail: [email protected]
COMITES -Av.Apoquindo 6589 - Las Condes - Tel. 22129455
CARI -Av. Bustamante 180 - Providencia - Tel: 22229328
Circolo di Professionisti di Origine Italiana
Av. Apoquindo 6589 - Las Condes - Tel: 22425012 - 22481503
Club Stadio Italiano
Av. Apoquindo 6589, Las Condes -Tel: 24847000 Central.
Liceo Italia: Nataniel esq. Ñuble. Tel 2707-5836 - 25927558
Scuola Italiana Vittorio Montiglio
Las Flores 12707, Las Condes - Tel: 25927500
Parrocchia Italiana- Av. Bustamante 180 Providencia
[email protected] - Te: 22229328 - Fax: 26354127
Hogar Italiano - Holanda 3639, Ñuñoa - Tel: 22055476
Umanitaria - Av. Vicuña Mackenna 83 - Santiago - Tel: 26342500
Pompa Italia - República 96 - Santiago -Tel: 26992222 - [email protected]
www.vigilidelfuoco.cl
ACLI -Asociación Cristiana de los Trabajadores Italianos
Bustamante 180 (Parrocchia Italiana) - Tel- Fax: 26345247
COIA: Bustamante 180 -Providencia Tel. 26345247
Associazione Ligure contatto Sig.ra Rina Garibaldi 02 2192144;
Dr. Augusto Brizzolara
specialista in
Geriatria e
Gerontologia
El Trovador 4280
Of. 1108 -Las Condes
Fono-Fax: 2342 5139
Beeper 737 8087 -Cod 8784
Av. Vicuña Mackenna 83 - Santiago - Tel: 26342500
Sig. Aldo Solari al telefono 02 7926752
4
ITALIA E ITALIANI
Presenza- 1 dicembre 2015
Castelvecchio, furto di 17 opere d’arte
Spariti Tintoretto, Mantegna e Bellini
Ad agire una banda di professionisti: tre
malviventi con il colpo coperto hanno immobilizzato l’unica guardia giurata privata
presente e la cassiera, poi hanno costretto il
vigilante ad accompagnarli nelle sale dove
hanno rubato i quadri.
«Sacra famiglia con una santa» di Andrea
Mantegna
Questo l’elenco delle
opere rubate: «Madonna col bambino, detta
madonna della quaglia» di Antonio Pisano
detto Pisanello; «San
Girolamo penitente» di
Jacopo Bellini; «Sacra
famiglia con una santa»
di Andrea Mantegna;
«Ritratto di giovane
con disegno infantile» e
«Ritratto di giovane benedettino» di Giovanni
Francesco Caroto; «Madonna allattante»,
«Trasporto dell’arca dell’alleanza», «Banchetto di Baltassar», «Sansone» e «Giudizio di Salomone» di Jacopo Tintoretto;
«Ritratto maschile» della cerchia di Jacopo
Tintoretto; «Ritratto di ammiraglio veneziano» di Domenico Tintoretto; «Ritratto
di ammiraglio veneziano» della Bottega di
Domenico Tintoretto; «Dama delle licnidi»
di Peter Paul Rubens; «Paesaggio» e «Porto
di mare» di Hans de Jode e «Ritratto di
Girolamo Pompei» di Giovanni Benini
«Madonna col bambino, detta madonna
della quaglia» di Antonio Pisano detto
Pisanello
Sul posto per i rilievi gli uomini della
Polizia Scientifica. Sul posto a tarda ora
sono arrivati anche il sindaco Flavio Tosi e
la direttrice del Musei civici, Paola Marini che
al momento del furto si trovava al Ristorante
12 Apostoli per ricevere l’omonimo premio.
«Erano dei professionisti, sapevano cosa
prendere e conoscevano il Museo». Lo ha detto
il sindaco di Verona, Flavio Tosi, che questa
notte si è trattenuto fino a tarda ora al Museo Civico . «Si tratta
di 11 capolavori e di
altre opere minori» ha
spiegato Tosi sottolineando che «sicuramente
qualcuno li ha mandati, perché si sono mossi
con abilità, andando a
colpo sicuro». «Tra i dipinti rubati - ha concluso - ci sono capolavori
di Mantegna, Rubens,
Pisanello; praticamente le opere più preziose
esposte».
Il Museo di Castelvecchio è uno dei più importanti musei della città di Verona, nonché
uno dei più interessanti dell’arte italiana ed
europea.
La fortezza venne fatta erigere nel 1354 da
Cangrande della Scala. Restaurato e allestito
tra il 1958 e il 1974 con il progetto di Carlo
Scarpa, il museo si sviluppa in 29 sale distribuite su vari livelli e vi sono esposti oggetti
paleocristiani, reperti di oreficeria longobarda, opere scultoree dal X al XIV secolo, armi
ed armature medievali, dipinti dal Trecento
al Settecento.
Tra i dipinti, tele e pale ci sono opere di
Pisanello, Andrea Mantegna, Jacopo Bellini,
Giovanni Caroto, Paolo Caliari, Jacopo Tintoretto, Girolamo dai Libri, Francesco Morone,
Paolo Farinati, Alessandro Turchi.
Gli anziani fanno girare l’economia
L’Italia non è un paese per
giovani. E questo si sapeva.
Ma negli ultimi anni avanza
sempre più la convinzione
che a vivere bene (dal punto
di vista economico) siano
soprattutto, per dire soltanto, gli anziani. Gli over 65
si confermano “privilegiati”
per merito delle pensioni
corpose e del reddito “certo”
per non parlare della casa di
proprietà. Veri e propri motori dell’economia familiare,
aiutano figli e nipotini con le
spese impreviste.
Negli ultimi anni sono stati loro a trainare i consumi
nel Belpaese. Adesso c’è stato
il sorpasso. Per la prima volta la spesa per consumi delle
coppie con un capofamiglia
anziano è superiore di circa
1.200 euro l`anno a quella
delle coppie con a capo un
giovane di 18-34 anni. E
negli anni della crisi (20092014) gli anziani che vivono
soli hanno aumentato la spesa per consumi del 4,7% in
termini reali, mentre quella
dei giovani single è andata
a picco (-12,4%), così come
la spesa media delle famiglie italiane nell`insieme
(-11,8%). Questi i principali
dati presentati dal Censis
e da Future Concept Lab
nell’ambito dell’evento “Il
buon valore della longevità.
Dagli scenari alle soluzioni”.
Per 8 anziani su 10 il red-
Avete ucciso mia moglie.
Non vi darò il mio odio»
Tenga el mejor
punto de vista
P. de Valdivia 3015 F. 22690791
Moneda 708
F. 26649244
San Antonio 325 F. 26325512
Silvano tavonatti a.
[email protected]
ma non di disperazione,
perché nemmeno l’odio viene
concesso alle “anime morte”.
“Venerdì sera avete rubato
la vita di un essere eccezionale, l’amore della mia vita, la
madre di mio figlio ma voi
non avrete il mio odio. Non so
chi siete e non voglio saperlo,
siete delle anime morte. Se
questo Dio per il quale voi
uccidete ciecamente ci ha
fatto a sua immagine, ogni
proiettile nel corpo di mia
moglie sarà stata una ferita
nel suo cuore.
Allora non non vi farò
questo regalo di odiarvi. L’
avete cercato tuttavia ma
rispondere all’odio con la
rabbia sarebbe cedere alla
stessa ignoranza che ha
fatto di voi ciò che siete. Voi
volete che io abbia paura, che
guardi i miei concittadini
con un occhio diffidente, che
sacrifichi la mia libertà per
la sicurezza. Perso. Lo stesso
giocatore gioca ancora.
L’ho vista stamattina.
Infine, dopo notti e giorni
d’attesa. Era così bella come
quando è uscita questo ve-
nerdì sera, così
bella come quando me ne sono
innamorata perdutamente più
di 12 anni fa.
Naturalmente
io sono devastato dal dolore, vi
concedo questa
piccola vittoria,
ma sarà di breve
durata. So che lei ci accompagnerà ogni giorno e che ci
ritroveremo in quel paradiso
delle anime libere a cui non
avrete mai accesso.
Siamo due, io e mio figlio,
ma siamo più forte di tutti
gli eserciti del mondo. Non
ho peraltro non più tempo da
dedicarvi, devo raggiungere
Melvil che si risveglia dal suo
pisolino. Ha 17 mesi appena,
mangerà la sua merenda
come tutti i giorni, poi andremo a giocare come tutti i
degli anziani. La ricchezza
degli anziani (immobiliare
e finanziaria) ha conosciuto
infatti un vero e proprio
boom negli ultimi vent`anni,
con un incremento del valore
del 118%, cioè tre volte quello
registrato dal patrimonio
medio delle famiglie italiane,
mentre nello stesso periodo
quello dei giovani crollava
del 26%.
Un anziano su due aiuta economicamente figli e
nipoti.
Su una platea di 13,2
milioni di over 65, sono ben
7 milioni gli anziani che
contribuiscono con i propri
soldi al benessere della famiglia, di figli o nipoti, anche
finanziando consumi altrui.
Me, lo scooter elettrico italiano
super leggero e personalizzabile
Due lettere, Me, per un acronimo, Motorino elettrico. Idea
semplice — togliere il motore termico agli scooter — che,
tuttavia, coltiva l’ambizione di rivoluzionare la mobilità a
due ruote seguendo il trend di bici e automobili.
«
“Non avrete il mio odio”.
E’ il titolo di un post sul
profilo Facebook di Antonie
Leiris, parigino: un giovane
uomo, un padre. Un vedovo.
Da venerdì scorso, quando
due terroristi hanno fatto
irruzione al teatro Bataclan
e sparando all’impazzato
hanno fatto strage. Tra le 89
vittime c’era anche la compagna di Antoine, “l’amore
della mia vita”, la madre
del suo bambino di 17 mesi.
Una lettera piena di dolore
dito familiare è
oggi sufficiente
a coprire le spese
e per il 78% negli ultimi dodici
mesi la spesa per
consumi è aumentata (18%)
o rimasta stabile (60%). Per
il futuro regna
l’ottimismo. Gli
anziani oggi in
Italia sono 13,2
milioni, e altri 3 milioni se ne
aggiungeranno nei prossimi
15 anni. Si tratta di uno
straordinario, ma poco conosciuto, motore della ripresa:
spendono 13 mliardi l’anno
per la propria salute (circa
il 40% della spesa santiaria
privata del totale degli italiani). Sono grandi utilizzatori
di contanti (il 54% è allergico
a carte di credito), frequentano ristoranti, cinema, teatri
e musei. Guidano l’auto e
viaggiano. E hanno ancora
voglia di lavorare e non solo
per fare reddito.
Il segreto del loro successo?
Redditi non alti ma certi, e
patrimoni elevati e in crescita, alimentano la sorprendente spinta a consumare
giorni e per tutta la sua vita
questo piccolo ragazzo vi farà
l’affronto di essere felice e
libero. Perché no, non avrete
nemmeno il suo odio”.
Il post di Antoine su Facebook (a sinistra, la foto
del suo profilo) ha suscitato
una eco immensa sulla rete:
100mila condivisioni, migliaia di commenti, articoli
su tutti i siti web del mondo.
Simbolo di una Francia profondamente colpita al cuore
ma orgogliosamente in piedi.
È morta Moira Orfei, la regina del
circo italiano
Se ne va così, a
quasi 84 anni, colei
che è stata la regina
del circo italiano:
Moira Orfei, morta
questa mattina nella sua casa a Brescia. Ne dà notizia
la famiglia in un
comunicato. “Moira
Orfei - si legge - ci
lascia in serenità e circondata dall’amore dei familiari, in
questa mattina di novembre nella sua bellissima e celebre
casa mobile”.
Nello stesso comunicato si legge:”Il Circo Orfei che Moira,
insieme al marito Walter Nones, ha guidato facendo divertire
intere generazioni, per volontà dello stesso, dei figli e dei
nipoti andrà avanti - prosegue la nota - per continuare la
tradizione in onore della più grande icona circense”.
Una resina rivoluzionaria
Innanzitutto per la sua struttura. Ancora una volta:
estremamente semplice. Il segreto di questo nuovo oggetto
che a vederlo starebbe bene anche in un salotto si nasconde
nel materiale. Smc. Di nuovo un acronimo: Sheet moulding
compound, ovvero un composto di resine che non presenta
parti in metallo ma è in grado di rendere il telaio particolarmente resistente, elastico e, soprattutto, leggero. Il mezzo,
completo di batterie, infatti pesa solamente 90 chili (contro i
150 dei competitor). «Con l’uso dell’Smc — spiega il designer
che ha firmato il progetto, Sergio Mori — siamo riusciti a
ottenere un prodotto in grado di svolgere la sua funzione
classica di elemento portante del ciclomotore e quella di contenitore delle altre componenti
meccaniche ed
elettriche».
A marzo in
concessionaria
Fra ideazione,
progettazione e
industrializzazione ci sono
voluti praticamente tre anni
di lavoro. Ma a
Brescia, nelle
vigne della Franciacorta dove ha sede l’agenzia di comunicazione Rossa, dopo un primo giro fra gli investitori, diversi
focus group sui social e l’apertura all’equity crowdfunding
attraverso la cessione del 20% delle quote societarie, tutto
sembra ormai pronto per il lancio sul mercato. «Per la
primavera 2016 saremo nelle concessionarie, sia in Italia
che all’estero, con 2.200 pezzi» assicura Veronica Franzini,
presidente del gruppo Me.
Gusto e fabbricazione italiana
Perché Me è un gruppo, composto da tre anime. «L’idea
è venuta a noi di Rossa — prosegue la Franzini — perché
avevamo un cliente che importava scooter elettrici dall’Asia.
Posso dirlo in estrema franchezza?
Brutti e pesanti. Da lì siamo partiti e abbiamo cercato di
coinvolgere le persone giuste: siamo convinti il mercato ci
sia per un prodotto bello, sicuro, performante ed ecologico».
Le prestazioni
Dotato di una batteria al litio facilmente estraibile
da sotto la sella (in questo modo in cinque ore la si può
ricaricare anche in casa, se non si ha un box munito di
presa elettrica), Me ha un’autonomia di 80 chilometri,
che diventano dieci in più grazie al recupero di energia
in frenata.
Scherza Fabio Romaioli, responsabile della ricerca del
gruppo: «Ci abbiamo messo anche una presa Usb, perché
di solito è lo smartphone che si scarica per primo».
ITALIA E ITALIANI
E' italiano il miglior giovane
imprenditore europeo dell’anno
Il ventiseienne pugliese
Domenico Colucci è stato
premiato a Helsinki come
miglior giovane imprenditore del web dell’anno alla
terza edizione di Europioneers 2015, iniziativa della Commissione europea.
«Sono molto felice per questo importante premio – ha
commentato il giovane
nocese – grazie alla giuria
e alla Commissione Europea per aver apprezzato
il potenziale di Nextome.
Un ringraziamento anche
ai miei colleghi per aver
condiviso con me questo
risultato».
L’ambito riconoscimento
per le startup (Web Entrepeneur, Young Web Entrepeneur per giovani sotto i trent’anni, vinto
da Colucci, e Female Web Entrepeneur) è
diviso in tre categorie: quest’anno sono stati
606 i progetti, tra cui sono stati selezionati i
60 finalisti , è promosso dalla Commissione
europea. Alla cerimonia hanno partecipato
anche Jyrki Katainen, vicepresidente della
Commissione europea, e Markku Markkula, presidente del Comitato europeo delle
regioni.
Nelle scorse edizioni di Europioneers sono
state premiate Prezi, Alumn-e School, Cartodb e Paij (2014) e Swiftkey e Soundcloud
(2013).
Nextome: «un’app per orientarsi all’inter-
no di spazi chiusi»
Come orientarsi in luoghi caotici e affollati come
aeroporti e supermercati,
o girare tra le opere d’arte
esposte in un museo? Grazie a Nextome, servizio di
localizzazione per interni
ideato da tre giovani baresi,
non è più possibile perdere
la bussola.
La tecnologia «made in
Puglia» — ideata da Domenico Colucci con gli amici Vincenzo Dentamaro e
Giangiuseppe Tateo, con il
supporto di Marco Bicocchi
Pichi nel ruolo di Strategic
Advisor — è stata premiata
all’inizio di novembre dal
pubblico del Web Summit
di Dublino come migliore
start up della manifestazione che ha visto
la partecipazione di oltre 2000 start up, 98
italiane.
L’idea alla base di Nextome è quella di eliminare il senso di smarrimento che si prova
quando ci si trova in un ambiente sconosciuto.
«Questo senso di smarrimento è accentuato
in grandi luoghi pubblici. Conoscere la posizione dell’utente permette di offrire servizi
centrati sulla posizione, quali la presentazione
dei punti di interesse più vicini, la definizione
di percorsi per raggiungere un particolare
punto della struttura o permettere l’acquisto
di contenuti extra o prodotti durante la visita»,
spiegano gli ideatori.
Cresce la soddisfazione economica degli
italiani, al massimo dal 2011
Dopo il forte calo tra il
2011 e il 2012, il quadro
della soddisfazione generale
della popolazione di 14 anni
e oltre si è stabilizzato nel
2015 con una stima pari ai
livelli espressi nel 2012. Lo
rileva l’Istat, specificando
che su una scala da 1 a 10,
il punteggio medio attribuito alla soddisfazione per la
vita nel complesso è 6,8, lo
stesso livello registrato dal
2012 a oggi. Cresce però la
quota di persone soddisfatte della propria situazione
economica, dal 43,4% del
2014 al 47,5% del 2015. La
soddisfazione economica
tocca i livelli più alti dal
2011. La quota di famiglie,
che valutano invariata o in
miglioramento la propria
condizione economica, passa
dal 52,1% del 2014 al 57,3%
del 2015.
Famiglia e amici
In alcuni ambiti rilevanti
della vita quotidiana, le
persone si dichiarano più
soddisfatte rispetto al 2014
e sono: le relazioni familiari
(il 90,9% contro il 90,2%),
amicali (83,4% contro 82,2%)
e tempo libero (66,4% contro
64,5%). Risultano, invece,
stabili a distanza di un anno
la stima per la soddisfazione
per la salute (81,2%) e quella
per il lavoro (74,8%). La quota di famiglie, che valutano
invariata o in miglioramento
la propria condizione economica, passa dal 52,1%
del 2014 al 57,3% del 2015.
Il dato positivo - prosegue
la nota dell’Istituto di statistica - riguarda tutte le
ripartizioni geografiche, ma
e’ piu’ consistente al Nord
e nel Mezzogiorno. Parallelamente aumenta la quota
di persone soddisfatte della
propria situazione economica (dal 43,4% del 2014 al
47,5% del 2015).
il 19,9% ritiene che «gran
parte della gente è degna di
fiducia». Calano le persone
che credono probabile vedersi restituire il portafoglio da
un vicino (al 69,4%) o da uno
sconosciuto (all’11,1%).
Furto documenti in Vaticano,
processo al via
Sul banco degli imputati del Tribunale dello Stato della
Città del Vaticano siederanno lo spagnolo, monsignore Angel
Lucio Vallejo Balda, il suo collaboratore Nicola Maio, la pr
Francesca Chaouqui e i due giornalisti Emiliano Fittipaldi
e Gianluigi Nuzzi.
I capi d'imputazione
Secondo la richiesta di rinvio a giudizio, Vallejo Balda,
Chaouqui e Maio sono accusati di aver formato «un sodalizio criminale organizzato» allo scopo di commettere «più
delitti di divulgazione di notizie e documenti concernenti
gli interessi fondamentali della Santa Sede e dello Stato».
Mentre tutti e cinque, per l’accusa, «in concorso tra loro» si
sono «illegittimamente procurati» e hanno «rivelato notizie e
documenti concernenti gli interessi fondamentali della Santa
Sede e dello Stato». In particolare Vallejo Balda, Chaouqui
e Maio si sarebbero procurati «tali notizie e documenti
nell’ambito dei loro rispettivi incarichi nella Prefettura
per gli affari economici e nella Cosea», mentre Fittipaldi e
Nuzzi avrebbero esercitato pressioni, soprattutto su Vallejo
Balda, «per ottenere documenti e notizie riservati, che poi
in parte hanno utilizzato per la redazione» dei loro libri,
rispettivamente “Avarizia” e “Via Crucis”.
Fittipaldi e Nuzzi hanno annunciato che saranno presenti
all’udienza (così come gli altre tre imputati); il secondo ha
lamentato di aver potuto solo visionare gli atti processuali.
5
Parigi: Barbara Serpentini, la
miracolata italiana sfuggita al boia
Parigi: Band racconta l'orrore al Bataclan, strage nel
camerino
"Mi sono messa le mani
davanti agli occhi perché ho
pensato che forse così non mi
avrebbero vista". Sono le parole di Barbara Serpentini,
la ragazza italiana di 18 anni
miracolosamente sopravvissuta ai massacri jihadisti di
venerdì 13 a Parigi.
Quella sera la studentessa di Scienze Politiche
è seduta ai tavolini esterni
del ristorante Casa Nostra
insieme all'amica quarantenne Sophia Bejali quando
uno dei terroristi scesi dalla
Seat nera della morte e armato di Ak47 spara raffiche
che infrangono i vetri del
locale. Dalle immagini della
videosorveglianza l'uomo si
avvicina alle due ragazze a
terra, punta l'arma contro
di loro come per ucciderle
ma niente. Non si capisce se
l'arma si sia inceppata o se
fossero finite le munizioni.
"E' assurdo pensare che
le nostre vite siano salve
solo perché mancava una
pallottola - dice Barbara in
un'intervista con tanto di
foto al Daily Mail - In un
kalashnikov ci sono più di
trenta cartucce ma aveva
esaurito il caricatore e non
ci ha potuto uccidere". E
ancora: "Mi sento fortunata
per la donna nel video ma
non posso credere che quella
Terrorismo,
4 esplusioni a
Bologna
Peggiora la fiducia degli
italiani negli altri
Peggiora la fiducia degli
italiani negli altri, dopo due
anni di crescita. Così l’Istat.
Il 78,6% pensa che «bisogna
stare molto attenti», mentre
Presenza- 1 dicembre 2015
La​Digos di Bologna sta
dando esecuzione ad un
provvedimento di espulsione
su disposizione del ministero dell'Interno, nei confronti
di quattro marocchini, indagati in un'inchiesta sul
terrorismo islamico della
Procura.
Nel corso di perquisizioni
era stato trovato in loro possesso materiale cartaceo e video, inneggiante alla jihad.
Nell'inchiesta, che coinvolge una decina di persone, la
Procura aveva chiesto tempo
fa una misura cautelare,
rigettata dal Gip.
"Ho firmato questo decreto
per motivi di sicurezza dello
Stato.
Si tratta infatti di quattro
soggetti che, a vario titolo,
hanno aderito e si impegnavano per la diffusione
dell'estremismo violento".
Così il ministro dell'Interno,
Angelino Alfano, commenta
il decreto da lui firmato per
l'espulsione dei quattro marocchini.
donna sia io.
So che è una
follia, ma è come
se mi vedessi
dall'esterno. Mi
sento comunque
felice per la persona a cui è successo...". Il Daily
Mail ha intervistato le due
superstiti in un
bar parigino ad
appena 20 minuti da 'Casa
nostra'. Barbara beve caffè,
Sophia una tazza di tè. "E'
venuto da me, mi puntava
l'arma alla testa, è successo
tutto in modo così veloce. E
sono così fortunata, siamo
così fortunate", racconta ora
la quarantenne, aggiungendo: "Non mi sono resa conto
di quanto fosse vicino".
"A un certo punto - gli fa
eco Barbara - ho aperto gli
occhi perché uno dei killer
aveva smesso di sparare,
davanti a me c'erano quei
piedi, delle sneaker nere, ce
l'ho avuto davanti per tanto
tempo, magari erano pochi
secondi ma a me è sembrata
un'eternità.
Non volevo incrociare il
suo sguardo così ho chiuso di
nuovo gli occhi. Era a pochi
centimetri, a venti centimetri da me". Il terrorista poi
sale a bordo di un'auto che
sfreccia via. Le immagini in
bianco e nero della videosorveglianza mostrano Barbara
e Sophia uscire da sotto il tavolo e fuggire per la strada.
"Abbiamo corso e bussato
a una porta ma non volevano aprirci perché avevano
paura - racconta Barbara
- Abbiamo urlato e bussato
a tantissime porte. Qui la
gente muore, vi prego fateci
entrare! Abbiamo provato
due o tre porte ma erano
chiuse.
Alla fine ne abbiamo trovato una aperta e siamo entrate. Tremavo e non potevo
parlare". Più tardi, Jasmine
El Youssi, la cameriera del
locale, 20 anni, è tornata
fuori per confortare le vittime che stavano morendo per
la strada.
"Sono state le più fortunate, l'uomo armato era vicino
e ha cercato di premere il
grilletto. Che cosa sarebbe
successo se le avesse uccise?
Avrebbe fatto un passo dentro il locale e finito tutti noi.
Avrebbe voluto uccidere più
persone"
Terremoto in Irpinia, quel 23
novembre 1980 di 35 anni fa
Chi c’era, quel 23 novembre del 1980 ricorderà per sempre l’ora del terremoto. Trentacinque anni fa, alle 19. 34,
per un minuto e mezzo, novanta interminabili secondi, un
sisma colpì l’Irpinia — regione dell’Italia meridionale, oggi
ricompresa nella provincia di Avellino — e la Basilicata
con epicentro tra i comuni di Teora, Castelnuovo di Conza
e Conza della Campania.
Il terremoto ebbe una magnitudo di 6.9, pari a circa il
decimo grado della scala Mercalli. Una delle più grandi
tragedie del nostro Paese che Alberto Moravia così descrisse
ne “Ho visto morire il Sud”: «A un tratto la verità brutale
ristabilisce il rapporto tra me e la realtà. Quei nidi di vespe
sfondati sono case, abitazioni, o meglio lo erano».
San Luis 5358 (60-62-64) Peñalolen
(02) 298 15 58 298 24 02 Fax (02) 322 03 95
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Ciervo
Avestruz
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Pato Neozelandés
Conejo
Guayu 100% Orgánico
Quesos
6
Presenza- 1 dicembre 2015
Editoriale
Si comincia già a chiudere l’anno scolastico 2015
e stiamo vivendo gli ultimi giorni di scuola. I ricordi
sono tanti ed abbiamo vissuto molti momenti importanti che hanno messo in risalto i diversi campi di
interesse dei nostri alunni, tra i quali possiamo citare
le scienze, lo sport, lo spirito di famiglia e l’amicizia che
si sono manifestate ancora una volta nella kermesse,
ed il costante sforzo per far diventare i nostri alunni e
tutti coloro che man mano arrivano a scuola dei veri
“cittadini del mondo”, motivo per il quale il rettore,
Italo Oddone, è stato invitato come espositore ad un
importante congresso sull’educazione.
Buona lettura!
Alejandra Calcagni Tomasov
[email protected]
Con la gentile collaborazione
della Prof.ssa Silvia Perroni
SCUOLA ITALIANA DI SANTIAGO
Italo Oddone nel I Congresso
di Educazione Kosmopolitis
Il nostro Rettore, Italo Oddone, ha partecipato mercoledì
11 novembre al I° Congresso di Educazione “Kosmopolitis,
Ciudadano del Mundo”, organizzato dal The Grange School
con l’appoggio dell’Unesco.
“È stato un momento molto importante per condividere
esperienze educative, conoscere realtà diverse dalla nostra ed
iniziare un dialogo su temi educativi, pensando a come poter
proiettare uomini e donne del futuro”, ha segnalato il Rettore
della Scuola Italiana rispetto all’esperienza in questo incontro
nel quale ha presentato la conferenza “Le sfide degli studenti
nel contesto mondiale per essere Cittadini del Mondo”.
A questo congresso hanno partecipato anche cinque alunni
dell Scuola in gruppi di lavoro sul tema centrale di questo incontro e cioè essere cittadini del mondo e “pensare globalmente ed agire localmente”.
Tra i conferenzisti c’era anche il medico dell’Uruguay Roberto Canessa, sopravvissuto all’incidente aereo del 1972 nel
sud delle Andi, Alejandra Mustakis e le giornaliste Constanza Santa María Consuelo Saavedra.
Gran Kermesse
Monumenti Italiani
Sabato 7 novembre si
è svolta la tradizionale
ed imperdibile kermesse a Scuola.
Sotto il tema “Monumenti Italiani”, sono
stati preparati giochi
per ogni livello con
stands decorati dai
nostri alunni, musica
dal vivo con gruppi di
alunni, show di artisti
invitati, concorsi, premi sorpresa, uno stand
dell’ Audax Italiano e
la partecipazione della Teletón, del Techo e
della Fundación Nuestros Hijos.
La vendita degli alimenti e delle bibite è
stata a carico delle
Seconde Medie in appoggio al loro viaggio
di studi.
Campeonas
en LIBASCOPAR
El 17 de noviembre, la selección de basquetbol femenino,
categoría Infantil, salió campeona en la liga LIBASCOPAR
de colegios particulares.
En LIBASCOPAR serie de Plata no pudieron detenerlas y
con garra, compromiso y esfuerzo le rival que fue The Greenland School. No me queda más que decir, que lo orgulloso
que me siento hicieron frente a rival que se les puso en el
camino, para vencer por un punto en el alargue al duro como
entrenador de este grupo de chicas que se la jugaron durante
todo el año y obtuvieron el resultado que se propusieron.
Además, la selección femenina, categoría Superior (Media
Superior), obtuvo el 3er lugar en el mismo campeonato.
Profesor Igor Castillo
SCUOLA ITALIANA DI SANTIAGO
Museo della Maglia Sansiro
Il Centro Culturale
Scuola ha inaugurato
un’interessante mostra
chiamata "Museo della
Maglia Sansiro", nella
Sala Terracotta. Grandi
e piccoli hanno potuto
conoscere da vicino le
maglie di calcio che sono
appartenute a famosi
giocatori di diverse parti
del mondo.
Presenza- 1 dicembre 2015
Visita Pompa Italia
7
Mercoledì 11 novembre ci
ha visitato la Pompa Italia
portando a scuola il nuovo
carro B11. I bambini della
Scuola Nido e della Scuola
dell'Infanzia hanno potuto
conoscere da vicino il lavoro
dei pompieri ed hanno ascoltato una spiegazione sul loro
lavoro e raccomandazioni da
seguire in caso di emergenze.
Grazie Pompa Italia!!!!
Nuovo C.A.S.I.
Copa Adiós 4tos Medios
Semana de la Física
El jueves 29 de octubre, los estudiantes de 2° Medio A y 2° Medio C asistieron a la Semana de la Física, organizada por la Universidad Metropolitana de Ciencias de la Educación
(UMCE). La visita contemplaba la participación en charlas sobre fenómenos físicos basados
en experimentos sencillos sobre Astronomía, Ciencias de la Tierra, Electromagnetismo, Física
de Burbujas, Física de Fluidos, Física Moderna, Física Nuclear, Mecánica, Ondas, Óptica,
Robótica y Termodinámica.
El objetivo de esta visita fue causar asombro y a la vez descubrir los fenómenos físicos
"Vamos por Más" è stata la lista che ha vinto le elezioni del C.A.S.I. 2016, con un 62,72% implicados en cada una de las distintas áreas de la física mencionadas anteriormente, para
así cautivar a las y los estudiantes y romper los paradigmas instaurados acerca de la física,
dei voti. La lista "Insieme" ha ottenuto un 24,19% dei voti.
Il nuovo CASI è composto da Alexander Hartmann, Virginia Pasti, Francesca Pesci, en relación a su carácter exclusivo y altamente abstracto.
Carla González Acuña
Florencia Gaviraghi, Massimiliano Valdatta e Hans Hartmann. I nostri auguri per questa
vittoria ed un buon lavoro al Centro di Alunni della Scuola Italiana per il 2016!
Vogliamo anche ringraziare il CASI 2015 per l’eccellente lavoro svolto durante il presente
anno.
Semana de la Física
El pasado fin de semana entre el viernes 13 y sábado 14 se realizó en la Scuola la tradicional "Copa Adiós 4° Medios", torneo que permite reconocer y despedir deportivamente a
todos nuestros alumnos de 4° Medio que han tenido una trayectoria deportiva durante su
etapa escolar en la Scuola y que se han puesto la camiseta a través de todos estos años.
Este año las jornadas estuvieron muy entretenidas y disputadas entre los 11 colegios que
participaron de esta versión.
Daniel Muñoz
Coordinador de Deportes Scuola Italiana
8
Presenza- 1 dicembre 2015
COLLETTIVITÁ
TEATRO ITALIANO
“TEATRO GIOCO VITAE” EN IQUIQUE
En un acuerdo con la Dirección General para los
italianos en el Exterior y
la política Migratoria del
Ministerio Affari Esteri
y la Corporación Internacional de la Embajada de
Italia en Chile, se presentó
en nuestro país una Obra de
Teatro interactivo para los
pequeños junto a sus padres.
Este evento estuvo a cargo
del grupo de teatro italiano
“Teatro Gioco Vitae, con dos
presentaciones en nuestra
ciudad, denominadas “ In
compagnia di Pimpa” ..e…”
Tutti volti di Pinocchio”. Las
ciudades que participaron
además de Iquique en esta
actividad fueron: La Serena,
Copiapó y Capitán Pastene.
La misión de montar esta
obra estuvo a cargo del Consulado de Italia, en Iquique,
contando siempre con el apoyo de la Casa degli Italiani,
Damas Italianas y Casa Lucana Región Norte de Chile,
que se llevo a cabo los días
9 y 10 de Noviembre, en la
Casa degli Italiani.
Teatro Gioco Vitae, nace
en 1971 y asienta sus actividades en Piacenza, en la provincia de Emilia-Romagna.
Con varias presentaciones
internacionales a su haber,
como en los Estados Unidos, Canadá, Japón, China,
Brasil, etc, etc. Gracias a la
animación de juegos de luces
y sombras y en prosa, con
una comunicación directa,
sencilla, didáctica y de
alfabetización, llega a los pequeños en forma de cuento.
Los niños junto a sus
genitores, pintan y recortan
las figuras del cuento de
“Tutti volti di Pinocchio” e
In compagnia di Pimpa” una
perrita blanca de manchas
rosadas, con sus amiguitos,
personajes del mundo animal, con música de fondo, y
con sus trabajos terminados,
actuaran a través de un paño
y pantallas iluminadas,
adentrándose en el mundo
de las sombras. Al término
de la Obra, los niños y padres
fueron agasajados
por las Damas Italianas y
las Damas Lucanas, con un
exquisito refrigerio.
Luz Savalli.
Venga a un
Alfredo Da Venezia (Piloto TC 2.000)
La pasión corre por las venas de este piloto
Es de los pilotos en actividad con mayor
experiencia en pista.
Una vida en el automovilismo, desde
la época de las coupecitas, junto a pilotos
como Juan Gac y tantos otros, Alfredo Da
Venezia ha pasado por la Formula 3 y
hasta hace poco corría en los monopostos
de la Sport Nacional junto a sus amigos
Virgilio Olivari, Carlos Del Barrio.
En esta nueva etapa después de estar un
tanto delicado de salud, el Pato Pérez de
Arce le mantiene su máquina al 100%, un
Ford Focus con los colores de Presenza de
Italia y Lubricantes Torco-Winn’s.
En esta última carrera de la TC 2.000 en
Quilpué ha podido escalar hasta el tercer
lugar del podio acompañando a dos de los
más veloces de la categoría como son Ramos
y el “Master” Eduardo Kovacs que es uno de
los pilotos con más historia en nuestro automovilismo chileno en actividad.
Da Venezia disfruta de su fin de semana
compartiendo con sus amigos y rivales,
sonriendo y dándose el tiempo para dar un
buen consejo a los más jóvenes pilotos como
Diego Pérez de Arce de la Sport Nacional y
echar una buena talla con el locutor Moisés
Galaz, quien con sus hilarantes chistes rompe
la monotonía y tensión de la zona de pits.
Un Da Venezia que continua en la senda
de poder correr con la pasión al máximo
por buscar los mejores resultados de cada
carrera en la que participa, porque es en
el deporte del automovilismo en donde
encuentra la correcta vía de escape que un
empresario con tanta responsabilidad como
lo es este experimentado hombre y piloto
pueden encontrar.
Gino Ravera y Doris Leyton
50 años juntos
Fiestas en el Hogar Italiano
Al acercarse fin de año
el Directorio del Hogar Italiano desea compartir con
los lectores de Presenza
la satisfacción y la alegría
que hemos vivido junto a
nuestros Residentes con
una estupenda Celebración
del 18 de Septiembre donde
con un exquisito almuerzo a
la chilena y en compañía de
los familiares se disfrutaron buenos momentos animados
con juegos y bailes.
Con el Objeto de celebrar
el Mes del Adulto Mayor, el día 27 de octubre se
preparó una Cena-Buffet
denominada Gala del Hogar Italiano, tarde donde
nuestros Residentes se prepararon para participar
muy elegantemente vestidos, en esta fiesta que contó con la animación de un
grupo de Mariachis y con
la organización de concursos, juegos y bailes con
Cotillón, los Residentes muy
animados eligieron a su Reina señora Silvina Raravello
y al Rey don Jorge Briones
además de dos reconocimientos importantes, como
el mejor Compañero que
recayó en don Ingo Brawn y
Miss alegría Señora María
Teresa Traverso.
En este mismo día recibimos la visita de la señora
Silvia Fernández Caria,
quién visitó el hogar quedando muy bien impresionada
y entregó algunas Donaciones que fueron muy bien
Padres: Gino Ravera Zunino, Doris Leyton Acosta.
Hijas en orden de nacimiento: Lorena Ravera Leyton, Paola
Ravera Leyton, Romina Ravera Leyton y Gina Ravera Leyton.
50 años atrás, un 12 de septiembre de 1965, nuestro
padre vio por primera vez a nuestra madre caminando por
las calles de San Miguel y supo que tenía que conocerla, se
acercó a ella y después de casi 10 años de pololeo decidieron
formar su propia familia.
Estamos realmente agradecidas de que Dios haya cruzado
la vida de nuestros padres, ya que nos dieron una familia
maravillosa, son unos padres increíbles, hasta el día de hoy
sentimos el cariño y dedicación que nos entregan cada día.
Gracias Mamá por postergar tu vida en pos de la de
nosotras, has sido y eres una mamá omnipresente preocupada de cada detalle de nuestras vidas. Lo has entregado
todo por nosotras, somos tu vida y te queremos y siempre
admiraremos por eso.
Gracias Papá por entregarnos todo el cariño del mundo,
por jugar con nosotras después de tu largo día de trabajo,
acogidas por la Directiva.
Colegios, destacada la visita por las interminables conversaciones cuando lo necesitamos,
Independiente de estas del sábado 14 de noviembre gracias por ser ese papá presente, amigo y confidente.
Gracias Papás por construir los pilares de una hermosa
Fiestas continuamente te- del Comité de Damas de la
nemos Visitas de Grupos Pompa Italia quienes vinie- familia, por la paciencia, cariño, contención, diversión y
folklóricos que nos trae el ron acompañadas por un gru- tranquilidad que siempre nos han dado. Esperamos que
Señor Arias, ex Apoderado po de Bomberos con el nuevo algún día nuestros hijos nos miren de la misma forma que
de nuestro Hogar, su madre Carro Bomba quienes hicie- hoy los miramos a ustedes. Los amamos.
Lorena, Paola, Romina y Gina
señora fue Residente del Ho- ron una demostración Bomgar durante varios años,
beril, alegrando e interesando
Durante el año nos visitan a todos los Residentes.
grupos de alumnos de Varios
En esta oportunidad y acercándose las Fiestas NavidePsicólogo clínico
ñas toda la Comunidad del
Hogar Italiano le desea a los
- Tráumas
Lectores de Presenza una Feliz Navidad y un Próspero Año
- Estrés post traumático
Nuevo y les invita el día 15
- Fobias
de diciembre a las 18 horas a
- Ataques de pánico
participar de la Fiesta de Na- Depresiones
vidad en los jardines del mis- Metodología basada en la neurociencia
mo
Hogar
con
la
destacada
lugar especial a probar lo mejor de la gastronomía italiana.
animación de Pietro Granillo
Lo esperamos
Atención Santiago y Vta. Región
y el Coro de la Municipalidad
de Las Condes.
Mail: [email protected]
*Providencia 1975 (Esq. Pedro de Valdivia)
Mariuccia Frugone
www.fagostini.org, fonos 68462800 - 97223909
*Vitacura con Charles Dickens
y su Directorio Juan Pablo Agostini González
COLLETTIVITÁ
El Legado de la Presencia Italiana
en el Gran Valparaíso
Desde que en 1545 Pedro
de Valdivia nombra como
primer gobernador de Valparaíso al Almirante genovés
Giovanni Battista Pastene,
se inicia la llegada de los
italianos a la zona en un
flujo que, si bien ha tenido
distintos volúmenes y fuerza, hasta mediados del siglo
pasado fue constante.
Además de sueños y deseos de mejorar su situación
económica, estos inmigrantes traen en su equipaje
espiritual, conocimientos
ancestrales y un modo de
ver el mundo distinto, donde
se privilegia el amor por la
familia como eje de la vida
y donde compartir la mesa,
provista de preparaciones
especialmente elaboradas
para los seres queridos, es
un ritual de energizadora y
alegre comunión.
A través de sus inmigrantes, Italia le comienza a legar
a Valparaíso una manera
de trabajar, cuyo hito más
representativo es la creación
y la proliferación de los Emporios, pequeños negocios
repartidos por cerros y barrios, que llegan a superar
el millar y donde además
de venderse alimentos y
artículos de casa, se produce
sociabilización y circulación
de noticias.
Luego, Italia va hermoseando a Valparaíso con la
visión y cánones de belleza
urbanística, aplicados por
insignes arquitectos peninsulares como Barison, Schiavon o Petri. El Cementerio
de Disidentes, el Palacio
Rivera, la Biblioteca Severín, el Palacio Baburizza,
son algunas de las muchas
marcas itálicas en el paisaje
urbano de la ciudad.
Los italianos residentes
dejan también su impronta
de gente solidaria y de bien,
cuando deciden fundar sus
dos primeras instituciones.
En 1856 y 1858 se fundan la
Sociedad de Beneficencia y
la Sexta Compañía de Bomberos “Cristoforo Colombo”,
activas hasta hoy y constituyéndose como las primeras dos entidades italianas
fundadas en toda Latinoamérica, demostrando con ello
la urgencia que sentían por
servir al país que los acogió.
Luego vinieron industrias,
colegios, institutos culturales, clubes deportivos, iglesias. En fin, los inmigrantes
peninsulares se fueron integrando con esfuerzo y cariño
a todos los ámbitos de la vida
porteña, aportando también
personalidades señeras en el
desarrollo de la región como
Renzo Pecchenino (Lukas)
en el arte, o el ex alcalde
Juan Montedónico.
Términos de uso común
en nuestro lenguaje, como:
capo, bacán, per cápita, osobuco y muchos más; así como
la fuerte irrupción de masas
y pastas sobre todas las
mesas chilenas, completan
un variadísimo y provechoso
cuadro de aportaciones de
L’Associazione Ligure del Cile ha il pregio di comunicare Italia a esta tierra maraviai soci e amici della nostra Comunità, che nell’Assemblea llosa, surgidas con toda naeffettuata il 22 agosto 2015, sono stati proclamati eletti per turalidad a través del paso
il periodo 2015 – 2017, i seguenti Consiglieri:
regular del tiempo.
-
Presidente: Claudio Massone Stagno
Cuando se cumple un nue-
Vice-Presidente: Pio Borzone Garbarino
vo aniversario de la Repú-
Segretaria: Rina Garibaldi Solari
blica Italiana, los descen-
Tesoriere: Aldo Solari Villa
dientes de aquellos antiguos
Completano il Direttorio i signori:
inmigrantes nos reunimos
-
Giovanna Ghiglino Zaro – Filiale Copiapo.
para celebrar esta data cívi-
Gianfranco Montero Zunino – Filiale Concepción. ca, pero también para recor-
Rodolfo Baffico Garibaldi, Cristian Paredes Co- dar la tenacidad de nuestros
sta, Mireya Pietracaprina Ferrando, Anna Maria ancestros y agradecerles de
Piccardo Bambinelli e Ginetto Rossi Zerega –
corazón su afán por integrarFiliale Santiago.
se a Chile y en particular a
-
Italo Capurro Vattuone – Filiale Temuco.
Valparaíso, dando lo mejor
-
Pablo Peragallo Silva, Emilio Toro Canessa e de sí por este puerto que
Elsa Vaccarezza Rissetto – Filiale Valparaiso.
tan bien los recibió y que les
permitió trabajar, progresar
y hacer familia, apasionada
y generosamente, a su manera... “alla italiana”.
Paolo Bacigalupo G-L
Presidente Consiglio Comunitá Italiana
V Regione, Valparaiso
Notizie dell’Associazione
Ligure del Cile
1851: Garibaldi a Viña del Mar
Presenza- 1 dicembre 2015
Associazione Ligure del Cile
Incontri a Genova
9
A Genova, oltre che visitare l’Assessore Sonia
Viale, di cui abbiamo già
fatto cenno nel numero di
Presenza del 1º novembre
u.s., ho avuto l’opportunità
di recarmi, assieme al caro
amico Martino De Negri,
al Santuario della Madonna della Guardia per
incontrarmi con il Rettore
Monsignore Granara che si
ricorda sempre dei Liguri
del Cile, specialmente della
Festività della Madonna
della Guardia, svolta il 26
agosto 2001, alla Parrocchia Italiana di Santiago,
con la Santa Messa che egli
ha presieduta e concelebrata da Monsignor Gangemi,
Segretario della Nunziatura, il nostro Parroco Padre
Giulio Rubin e il Padre
Luigi Migone. (Foto 1)
Poi ho participato ad un
pranzo al Palazzo Ducale
di Genova assieme all’Ingegnere Mario Menini,
Presidente dei Liguri nel
Mondo; Martino De Negri,
Consigliere dei Liguri nel
Mondo; Luca Sessarego,
Presidente dei Sessarego
nel Mondo e Joe Gardella,
Presidente dell’Associazione dei Liguri di San
Francisco, California.
Con loro abbiamo parlato
un po’ della situazione dei
Liguri nel Mondo, ed anche
come si stanno sviluppando le attività della nostra
Asociazione in Cile. (Foto 2)
Il 2 ottobre sono stato
ricevuto dall’Onorevole
Roberto Speciale, (Foto 3),
Presidente della Fondazione Casa America, al quale
ho regalato il libro L’eredità Italiana nella Regione
di Valparaiso. Abbiamo
avuto una riunione molto
gradevole dove si è parlato
delle relazione della Fondazione con i diversi paesi
Temuco: Festa delle Nazioni
Forse tu, caro amico, avrai visto questo cippo posto
dalla comunità italiana di Valparaiso-Viña nel 1951 a
commemorazione della visita di Giuseppe Garibaldi al
Cile fatta nel 1851. Io non l’avevo mai visto!
Eppure è lì, a due passi dal grande orologio di Viña
del Mar.
Su iniziativa del Sindaco di Temuco, Miguel Becker,
recentemente si è svolta nel Parco Comunale, la Festa
delle Nazioni dove sono intervenute ben 11 collettività.
In una simpatica giornata hanno fatto vedere le carratteristiche folkloristiche e gastronomiche delle loro radice.
Nella foto, lo stand d'Italia in cui tra altro si è offerto
il famoso prosciutto di Capitán Pastene.
Da sinistra: Eulalia Caro, Rossella Iubini, Genny Fulgeri, Gina Ravano, Italo Capurro, Mabel Flores, Giorgia
Iubini, Angelo Iubini
(Foto Roberto Fulgeri)
I.C.V.
del continente americano
e specialmente con il Cile.
(Foto 3)
Mi son riunito quindi
con l’ex assessore Enrico
Vesco, incaricato dell’amministrazione anteriore
dell’immigrazione ed emigrazione, con l’ex assessore Giovanni Boitano,
grande amico del Cile, il
Sindaco di Pieve Ligure, Adolfo Olcese e con
l’ex Presidente dei Liguri
nel Mondo Felice Migone.
Tutti hanno sempre avuto
parole amichevoli per il
nostro lavoro e ci hanno
chiesto di di fare ogni
sforzo per portare avanti
la nostra Associazione
Ligure del Cile.
Arch. Claudio Massone
Stagno
Presidente dell’Associazione Ligure del Cile.
10
Presenza- 1 dicembre 2015
COLLETTIVITÁ
Conservación preventiva: Club Sportiva Italiana Valparaiso
pias instituciones como
del acontecer histórico,
político, social, económico
y cultural local y nacional.
En Valparaíso existen desde hace muchos años organizaciones locales de diversa índole, entre ellas, las
deportivas, que gradualmente han generado un extenso
material documental que da cuenta de sus actividades,
logros y desarrollo.
Esto, con el tiempo, se constituirá en un valioso patrimonio que dará cuenta de la evolución social, urbana y
política tanto de la ciudad como del país.
El presente reporte aborda la experiencia desarrollada
por el Centro de Estudios y Conservación del Patrimonio
Cultural de la Escuela de Diseño, Universidad de Valparaíso (cecpc, ed-uv, Chile) desde 2011, cuando se empezó
a aplicar un programa de conservación preventiva de
acervos documentales pertenecientes a estas organizaciones, que incluye acciones para ponerlos en valor como
bienes públicos.
De todo el extenso trabajo publicamos sólo una parte
que pensamos sea la más interesante para nuestro lector.
Desde que la Organización de las Naciones Unidas
para la Educación, la Ciencia y la Cultura (Unesco
2015) declaró el barrio histórico de la ciudad portuaria de Valparaíso como sitio
patrimonio mundial se ha
acrecentado el interés por
rescatar y visibilizar acervos documentales locales
de diversas organizaciones,
algunas de ellas con más de
100 años de existencia, por
ejemplo, el Club Deportivo
Santiago Wanderers (sw),
el Club de Deportes Playa
Ancha (dpa) y la Societá
Sportiva Italiana (ssi), (Herrera y Baumann 2011).
Algunas públicas, otras
privadas, dichas entidades
son, a su vez, centros de
acopio de documentos en
una gran diversidad de
soportes y materialidades
que dan testimonio tanto
del desarrollo de las pro-
* Despacho exacto de Recetas de Médicos Oculistas
*Gran surtido de Armazones y Cristales de las mejores marcas
Metodología
El proyecto se ejecuta in
situ, es decir, en la sede de
cada organización, para
lo que se acondiciona un
espacio (oficina o sala) que
reúna las condiciones de
luz, tamaño y seguridad con
el fin de generar paulatinamente los distintos procesos de sistematización.
Cada año el programa se
ha desarrollado durante
ocho meses en cuatro organizaciones a la vez, con
un trabajo semanal de al
menos cuatro horas en cada
una de ellas.
El equipo del programa
se compone de un especialista en conservación
preventiva y gestión cultural, archivística, sociología
y diseño, y ayudantes del
área de diseño y ciencias
sociales.
Las fases del programa
son las siguientes:
1) Diagnóstico en la organización, acompañado
de un informe técnico, en el
que se definen las acciones
prioritarias por ejecutar.
2) Contextualización histórica de las organizaciones.
3) Socialización de las
actividades entre los integrantes de la organización,
a quienes se capacita en
nociones básicas de conservación.
4) Sistematización de
bienes documentales, la
cual incluye:
a) inventario y catalogación por tipologías de los
elementos materiales que
posee la organización, tales
como: fotografías, libros de
actas, correspondencia, medallas, trofeos, estandartes,
banderines, recortes de
prensa, galvanose instrumentos, entre otros;
b) elaboraciónde base de
datos donde se emplea el
programa Microsoft Excel©
para crear una plantilla con
campos de catalogación,
descripción y visualización
de imágenes para cada
una de las tipologías de los
elementos documentales
registrados.
c) limpieza mecánica de
elementos documentales ya
sea con brochas y pinceles
de cerdas flexibles o aspiradora con graduación de
potencia;
d) etiquetado que, dependiendo del tipo de objeto,
puede ser con lápiz grafito, como en el caso de las
fotografías y documentos
de papel; para objetos de
mayor volumen, etiquetas
colgantes, y para textiles,
etiquetas de cintas de algodón;
e) registro fotográfico: en
el caso de trofeos, copas,
textiles u otros objetos que
forman parte de las colecciones, se digitalizan las
fotografías y se deja una
copia en formato jpg (para
incorporarla a la base de
datos) y otro en tif (de
mayor peso, para reproducción), y
f) almacenaje, para los
objetos que forman parte de
las colecciones y no están en
exhibición, en cajas, fundas
o sobres, de acuerdo con su
tipología; para el diseño
de la exhibición: adecuar
el mobiliario de cada organización, desarrollar un
guion expositivo (conforme
a cada una de ellas) y apoyar la contextualización de
los objetos exhibidos por
medio de paneles gráficos.
5) Habilitación de un
área de depósito para el
material que no estará en
exhibición.
6) Desarrollo de una propuesta de manejo para cada
organización.
7) Si es necesario, la reproducción, con miras a su
exhibición, de un objeto valioso para el club deportivo.
Es importante comentar
que en todas las organizaciones participantes ha sido
común que, al comenzar el
proyecto, se encontrara el
material documental —en
sus más diversos soportes, como libros de actas,
fotografías, textiles (banderines, banderas, estandartes), trofeos, galvanos,
instrumentos varios, etc.—
en estado de dispersión, sin
orden, sucio y con polvo, en
algunos casos, con manchas
de humedad o de otros
agentes, con faltantes o
roturas y presencia de elementos metálicos (que se
han extraído) adicionados
al papel y los textiles. De
ahí que solventar estas
situaciones haya sido una
de las finalidades del programa.
Conclusiones
La ejecución de “La Comunidad Rescata su Patrimonio”, propuesta desde
una institución universitaria pública, es una experiencia pionera en la ciudad
de Valparaíso. Contribuye,
como hemos visto, al resguardo y la relevancia del
patrimonio de las instituciones civiles locales.
Este programa se ha desarrollado con entidades
que antes no se habían
considerado de interés patrimonial e histórico, lo que
demuestra que es posible
trabajar con todo tipo de
organizaciones sociales
en pos de su desarrollo
cultural local y del fortalecimiento identitario de
una comunidad con base
en un trabajo cuyas metas
sean claras y en un equipo
interdisciplinar.
La continuidad del programa también evidencia al
interior de éstas el interés
por participar, al identificarse como una entidad
valiosa que puede hacer
aportaciones a la construcción histórica de la ciudad.
Se abre así la posibilidad
de contar con espacios que,
a modo de centros de interpretación, a futuro articulen recorridos de interés
turístico cultural.
La puesta en práctica
del programa no ha estado
exenta de complejidad,
debido a la inestabilidad
de los recursos financieros,
supeditados a concursar
en una convocatoria anual
estatal (Fondart), lo que
hace énfasis en la inexistencia de políticas públicas
desde el gobierno local y/o
nacional para propiciar
acciones permanentes de
reconocimiento, resguardo
y difusión del patrimonio
documental de las organizaciones civiles locales.
Ángela Herrera Paredes
Universidad de
Valparaíso (uv)
[email protected]
Rimembranze
Sandro: un Alpino in maiuscolo
Mi è capitato di leggere
sul retro di questa bella istantanea scattata in
montagna al tenente degli
Alpini Alessandro Pedrina
(R.i.P.) il 26 novembre del
1943: “A Titi”.
Mi sono subito ricordato
del famoso concorso, riservato ai poeti, che la città di
Trento ha bandito in tutta
Italia. Il concorso consisteva in una scritta da porre
ai piedi della bella statua
del monumento di Dante.
Ha vinto Giosuè Carducci
che ha scritto semplicemente: “A Dante”.
Mi immagino che Titi
era la ragazza dei suoi
sogni, che poi sarebbe stata
sua moglie: Tatiana Rigoni
Savioli (anche lei R.i.P.).
Mezza comunità conobbe
la simpatia del ten. degli
Alpini Sandro Pedrina,
sempre in prima fila nelle
sfilate con il suo gagliardetto alpino.
Personaggio fuori dal
normale: pensate che coltivava le stelle alpine nel suo
rifugio di San Bernardo.
Ma anche questo fatto,
inedito, lo rende eccentrico.
Ascoltate. Era arrivato da
qualche anno in Cile nel
subito dopoguerra e, lavora
che ti lavora, qualche soldo
lo aveva già in tasca.
Ha saputo dell’arrivo
di una famiglia italiana
che si trovava in critiche
condizioni economiche.
Sandro si è messo in tasca una mazzetta di soldi,
è andato dalla famiglia
di C.G. che abitava poco
lontano. “Sono Sandro
Pedrina”, gli disse e gli
consegnò il pacchetto. Poi
parola tira parola, rimasero a conversare del più e
del meno.
Ad un certo punto ed
alla amaricana, Sandro
stese le gambe sulla sedia
mettendo in cattiva mostra
le suole delle scarpe traforate. Colto da sorpresa
C.G. disse al benefattore:
“Ma Sandro, ha le scarpe
bucate!”.
“Ma sono italiane” gli
ha risposto con orgoglio
forse il più italiano degli
italiani del Cile.
Care Lettrici e Cari Lettori,
se avete qualche foto di archivio (di famiglia o di comunità) e ce le inviate con
una breve didascalia, saremo felici di inserirla in questa serie di "rimembranze"
iniziativa dell'Arch. Claudio Massone
STADIO ITALIANO
Presenza- 1 dicembre 2015
11
12
Presenza- 1 dicembre 2015
MISCELLANEA
Día de campo para los residentes del
en el Hogar Italiano
La foto nos presenta un momento del lindo paseo, de un día de campo en que participaron con
mucha alegría y entusiasmo, disfrutando de un maravilloso día de sol y de un rico almuerzo nuestros queridos residentes.
Saluti, Paula Aguilo Schiaffino.
«Noi musulmane italiane, tra normalità e
diffidenza: in piazza per dare l’esempio»
«Sì, sabato scorso
in piazza Santi Apostoli eravamo pochi.
Ma qualcuno deve
cominciare a protestare, a spiegare
che i veri islamici
rifiutano il terrore
del Daesh.
Siamo andate per
scelta, lo abbiamo
proposto a nostro
padre. Potevamo
scrivere su Facebook e basta, invece
non vedevamo l’ora
di dire come la pensiamo su questi terroristi che uccidono
innocenti, un gesto
che ci fa orrore solo
al pensiero. Quella
gente non appartiene all’Islam ma soltanto al terrorismo. Magari
la prossima volta saremo di
più perché in tanti ci hanno
visto in tv».
Mariam e Tasnim («fonte
di doni») Alì, 15 e 16 anni,
sono le figlie dell’imam della
Magliana Sami Salem Mohamed Alì, capo religioso che
per vivere insegna cultura
islamica alla scuola allievi ufficiali dei carabinieri,
organizza viaggi e tra poco
sarà avvocato.
La famiglia Alì (padre,
madre, quattro figlie) era
tutta schierata in piazza,
sabato 21 novembre alla
manifestazione convocata
dall’Ucoii, l’Unione delle
comunità islamiche d’Italia,
con i cartelli #notinmyname.
Poche persone, appena 500,
e sono state pesanti, per
questo, le critiche al mondo
islamico.
Mariam e Tasnim hanno scelto di difendere la
loro scelta parlando con il
Corriere , di spiegare cosa
significa essere adolescenti
«italiane, nate in Italia, di
fede musulmana e di origine
egiziana» (così si definiscono) ai tempi, insistono, «del
Daesh», l’acronimo detestato
dagli estremisti perché usato
in arabo da quei musulmani
che li rifiutano.
L’appuntamento è nei locali della moschea al 76/b
di via della Magliana. È il
secondo centro islamico più
importante di Roma dopo la
moschea firmata da Paolo
Portoghesi. Parlano col per-
Mario Nervi Albano
Riposa nella pace dei buoni
Luego de una ardua y fatigosa batalla por su salud
el querido y respetado Ex
- Presidente Mario Nervi
Albano (Q.E.P.D.) dejó de
existir este Viernes 20 de
Noviembre de 2015.
Mario Nervi fue Presidente de la Federación
Chilena de Bochas por 16
años, Presidente de la Confederación Sudamericana
de Bochas por 12años y en
la actualidad Presidente
del Club Humanitaria de
Santiago.
Desde estos altos cargos
sembró tanto en su Chile
natal como en su querida
Sudamérica el cariño y
compromiso por el Deporte
de las Bochas y el engrandecimiento de ellas. Esta
página de la Federación
Chilena de Bochas entrega
sus sentidas condolencias a
su distinguida Familia. Sus
funerales se realizarán el
Sábado 21 de Noviembre,
saliendo a las 14,00 horas
de la Parroquia Italiana,
Bustamante 180 con dirección al Mausoleo Italiano
del Cementerio General.
Pequeña reseña de su
vida y obra:
messo del padre ma in sua
assenza perché lui si fida di
loro. Mariam è iscritta al II
liceo scientifico Keplero in
zona Marconi e ha in classe
due compagni ebrei, David e
Sarah, con cui va d’accordissimo, adora studiare fisica.
Tasnim è passata al liceo
libico in via Nomentana «non
per un motivo ideologico, il
liceo lì dura tre anni e così mi
sbrigo», ama la letteratura
italiana e Manzoni.
Indossano il velo, Tasnim
è nata ad Arezzo e Mariam
a Roma, l’accento romano si
sente, adorano lo shopping e
sono fan di Ligabue, Marco
Mengoni e Tiziano Ferro,
hanno viaggiato con i genitori
in Francia, Germania, Svizzera e in mezza Italia. Ecco le
loro parole, la loro vita.
Gli insulti in strada
Mariam e Tasnim: «Tempo
fa un uomo anziano, qui alla
Magliana, vedendoci passeggiare col velo ci ha gridato
“Tornatevene a casa vostra!”.
Non abbiamo fatto finta di
niente. Ci siamo fermate, abbiamo voluto spiegargli chi siamo, perché portiamo il velo. È
la nostra religione che ci chiede
di spiegare le nostre ragioni
quando qualcuno non sa».
Dopo «Charlie Hebdo»
Mariam: «Dopo Charlie
Hebdo è cambiato lo sguardo
di tanta gente per strada.
Ma non quello degli amici,
dei vicini, dei compagni
che mi chiesero subito cosa
pensassi dell’Isis e io risposi
che era un crimine uccidere
chiunque, soprattutto la libertà di parola. I professori
ci hanno aiutato a capire, a
spiegarci». Tasnim: «Io cerco
di comprendere il modo con
cui gli altri ora ci guardano.
Agli amici ripeto sempre quel
versetto del Corano: uccidere
una persona è come uccidere
il mondo intero, salvarne
una è come salvare il mondo
intero, questo è l’Islam che
insegna mio padre».
Portare il velo
Mariam: «Lo porto da
quattro anni, è sempre stato
qualcosa che mi apparteneva, non mi sono mai pentita
né lo sento come un vincolo».
Tasnim: «Ringrazio i miei
genitori che un giorno mi
hanno chiesto: “Cosa vuoi
fare? Sei libera di scegliere”.
Ora, senza velo, non mi sentirei me stessa».
Il rapporto con i ragazzi
Tasnim: «Ho molti amici
maschi. Un rapporto normale, amichevole. Ma nella
nostra religione non si può
andare oltre un certo limite.
Per me non è un condizionamento. Mi aiuta a far
crescere la mia personalità.
Lo ritengo anzi un punto a
mio favore».
Il futuro
Mariam: «Se Dio vorrà,
sarò un medico chirurgo.
Vedo il futuro con fiducia e serenità». Tasnim: «Ho sempre
sognato di fare la giornalista
televisiva, di raccontare cosa
accade nel mondo, ci riuscirò
perché se ho un obiettivo vado
sempre avanti.
Mario nace en Santiago
el 30 de octubre de 1942,
hijo de Anna Rosa Albano y de Agustín Nervi,
y hermano de Ivonne y
Osvaldo. Tuvo una linda
infancia junto a sus primos
y amigos, en 1967 se casa
con Gladys Bocaz. De su
matrimonio nacen Mario
Eduardo y Carlo Alberto.
Abuelo de 6 nietos.
Toda su vida la dedicó al
trabajo, a su familia y a sus
amigos, pero donde más
se destacó fue en el aporte
permanente e irrestricto
en la comunidad italiana
en Chile, desde las Bochas
y desde su Club L’Umanitaria.
Fue jugador y dirigente de las Bochas desde
comienzos de la década
de los ’80, entre los años
1982-2015
- Desde 1982-1986 fue
dirigente en la Bochófila
del Club L’Umanitaria y en
la Asociación de Bochas de
Santiago de Chile.
- En 1986 a 1996, Dirigente Deportivo Nacional
en la Federación Chilena
de Bochas llegando a ocupar la Vicepresidencia. Entre otros, organizó el Primer Campeonato Mundial
de Bochas en Sudamérica,
realizado en Valparaíso el
año 1988.
- En 1996 a 2012 fue Presidente de la Federación
Chilena de Bochas.
- Desde 2002 hasta 2014
fue Presidente de la Confederación Sudamericana
de Bochas.
- Desde 2012 hasta 2015,
fue Delegado Continental
ante Sudamérica de la
Federación Internacional
de Bochas.
Siempre se destacó por
su carácter fuerte y perseverante, tanto en la familia
como en su trabajo y como
dirigente. Ante todo fue
muy amigo de sus amigos,
virtud que lo llevó al lugar
que todos lo conocen.
Muchos lo recordarán en
cada jugada de las bochas,
o partida de naipe, otros
como el Nono preocupado
y muchos por su constante apoyo en el desarrollo
de la comunidad italiana
en Chile. Tarea que nos
encomendó siguiéramos
desarrollándola. Descansa, ya jugaste un último y
agotador partido.
Ambasciata d’Italia a Santiago
Avviso di assunzione di impiegati a contratto
E’ indetta una procedura di selezione per l’assunzione a tempo indeterminato
di 1 impiegato a contratto da adibire ai servizi di Assistente Amministrativo nel
settore segreteria-archivio presso l’Istituto Italiano di Cultura
Requisiti
Possono partecipare alle prove i candidati in possesso dei seguenti requisiti:
1. abbiano alla data del presente avviso, compiuto il 18º anno di età;
2. siano di sana costituzione;
3. siano in possesso del seguente titolo di studio: Diploma di istruzione secondaria
di 1º grado o equivalente.
4. abbiano la residenza in Cile da almeno due anni;
I requisiti prescritti, ad eccezione del 18º anno di età, devono essere posseduti alla
data di scadenza del termine stabilito dal successivo articolo per la presentazione
delle domande di presentazione.
Presentazione delle domande di ammissione
Le domande di ammissione alle prove per l’assunzione, da redigersi secondo il
modelo disponibile presso l’Istituto Italiano di Cultura, sito in Calle Triana n. 843
– Providencia e sul sito web www.iicsantiago.esteri.it e www.ambsantiago.esteri.it
dovranno essere inviate debitamente scannerizzate e accompagnate da copia di un
documento di identità esclusivamente a mezzo posta elettronica con conferma di
recapito entro e non oltre le ore 24,00 del giorno 25-12-2015 al seguente indirizzo
di posta elettronica: [email protected]
P.S.
Tutta la documentazione utile, compreso il modello di domanda di partecipazione,
è reperibile sul sito web dell’Ambasciata e dell’Istituto Italiano di Cultura.
PAGINA RELIGIOSA
Parolin: invariata l’agenda
del viaggio in Africa
Apochi giorni dagli atti di
terrorismo a Parigi e a meno
di dieci dalla programmato
visita papale in Africa, che
toccherà Kenya, Uganda e
Centrafrica, il segretario di
Stato Pietro Parolin è intervenuto in merito all’ultima
tappa del viaggio nel Paese
più a rischio e che papa
Francesco ha scelto per aprire il Giubileo straordinario
della misericordia.
«L’agenda resta invariata. Si vedrà poi in base alla
situazione del momento,
sul terreno, se compiere
la terza e ultima tappa in
Centrafrica» ha detto il cardinale Parolin, interpellato
da Avvenire a margine del
convegno teologicopastorale
iniziato ieri a Roma dall’Opera Romana Pellegrinaggi
sul tema “Pellegrinaggio e
misericordia nelle tre grandi
religioni monoteiste”.
«Il viaggio in Africa e il
passaggio nella Repubblica
Centrafricana è stato fortemente voluto dal Papa
– ha ripreso Parolin – il
programma resta invariato
secondo quanto il Papa desidera. Ma si può all’ultimo
decidere diversamente se la
situazione contingente non
lo consente. Ne parlerò con
il Santo Padre».
Riguardo alla sicurezza
per il Vaticano, Parolin afferma che non c’è nessun
cambiamento. «Certamente
però – aggiunge – dopo quello che è successo a Parigi
penso che non ci sia nessuno
che possa sentirsi completamente tranquillo, neppure il
Vaticano. Tuttavia i pericoli
si affrontano.
L’importante è non cedere
alla paura, come stanno
dimostrando diversi Paesi,
anche la stessa Francia. In
fin dei conti quello che questi
terroristi vogliono è instillare il terrore nelle comunità.
Bisogna andare avanti, è la
maniera più utile e più efficace per rispondere a quanto
è accaduto».
Il segretario di Stato ha
poi risposto riguardo alla
mancata visita in Vaticano del presidente iraniano
Hassan Rohani, (dopo lo
sviluppo dei rapporti con
i Paesi europei e l’accordo
sul nucleare che prevede
adesso la sua applicazione)
e che gli attentati parigini
hanno indotto a rinviare.
«Noi lo aspettiamo – ha
detto il porporato – quando
Il segretario di Stato Pietro Parolin
il presidente deciderà di
ripianificare il suo viaggio.
Da parte della Santa Sede c’è
piena collaborazione».
Il segretario di Stato ha
quindi ribadito che «per
superare il terrorismo è
necessaria una mobilitazione generale. Quello che è
successo deve farci riflettere tutti. Gli Stati hanno il
dovere di difendere i propri
cittadini da questi atti e di
usare i possibili mezzi di
sicurezza.
Nello stesso tempo, tuttavia, è necessario continuare
a lavorare perseverando
perché veramente si crei un
clima d’intesa di dialogo e
di comprensione. Queste –
afferma – non sono soluzioni
immediate però sono le uniche per le quali si possono
porre le basi per un mondo
riconciliato, un mondo pacifico».
La Santa Sede sostiene
anche l’azione della Russia
di Putin in questo senso?
«Non sostiene direttamente
le determinazioni concrete.
Certo, la Santa Sede – come
ha fatto varie volte – afferma la legittimità di fermare
l’ingiusto aggressore, ma
sulle modalità è la Comunità
internazionale, all’interno
del quadro giuridico internazionale, che deve trovarsi
d’accordo e trovare anche le
forme per farlo».
«Quindi – ha spiegato –
innanzitutto è necessaria la
volontà politica di combattere il terrorismo. È decisivo
un sussulto da parte della
comunità internazionale per
trovare le modalità di operare insieme e combattere
questo flagello dell’umanità.
E poi c’è da perseguire la
strada più lunga, che alla
fine è quella che si rivela
Papa in Sinagoga il 17 gennaio 2016
Papa Francesco visiterà la Sinagoga di Roma nel pomeriggio del 17 gennaio 2016. Lo annunciano in forma congiunta
il Vaticano e la
Comunità ebraica di Roma.
“A seguito
dell’invito del
Rabbino Capo
e della Comunità Ebraica di
Roma - si legge
nel comunicato
- Papa Francesco si recherà in
visita al Tempio
Maggiore nel
pomeriggio di domenica 17 gennaio 2016. Si tratta della
terza visita di un Papa al Tempio Maggiore di Roma, dopo
quelle di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI. La visita
sarà caratterizzata dall’incontro personale del Papa con i
rappresentanti dell’ebraismo e i membri della Comunità”.
vincente: trovare le modalità
di dialogo e fare anche riferimento alle risorse spirituali
delle varie religioni».
La preparazione del Giubileo quindi continua.
«Non ci sono decisioni che
ne interrompono lo svolgimento» ha detto Parolin. E in
merito al grande valore delle
religioni per superare l’odio
e favorire la riconciliazione,
il segretario di Stato ha
ricordato che il Papa aveva
già auspicato nella Bolla
d’indizione come «questo
Anno giubilare vissuto nella
misericordia possa favorire
l’incontro con l’ebraismo e
l’islam e con le altre nobili
tradizioni religiose. Rendendoci più aperti al dialogo per
meglio conoscerci e comprenderci eliminando ogni forma
di chiusura, di disprezzo e
ogni forma di violenza e di
discriminazione».
«E questo – ha aggiunto
sempre Parolin – in particolare con l’islam, perché
l’islam, tra i nomi attribuiti
al Creatore, pone quello di
Misericordioso e Clemente.
E può essere un punto di contatto con la visione cristiana
della vita.
I musulmani autentici rigettano la violenza compiuta
in nome di Dio e manifestano
bontà».
Madre Teresa sarà
santa il 5 settembre»
Tra gli appuntamenti del prossimo Giubileo della Misericordia uno dei più importanti sarà la canonizzazione
di Madre Teresa di Calcutta fissata per domenica 5 settembre, nell’anniversario della sua morte. Lo ha riferito
l’agenzia di stampa Agi.
La cerimonia di beatificazione è avvenuta in piazza San
Pietro il 19 ottobre 2003, presieduta da Papa Giovanni
Paolo II. Il processo che aveva portato al riconoscimento
delle virtù eroiche e dei miracoli si era aperto a meno di
due anni dalla sua morte a causa della diffusa fama di
santità. Madre Teresa era nata il 26 agosto 1910 a Skopje,
capitale dell’attuale Macedonia, da genitori albanesi,
ma visse la maggior parte della sua esistenza in India
prendendosi cura dei più piccoli tra i poveri in risposta
alla chiamata di Gesù: “Vieni, sii la mia luce”. Fondò la
Congregazione delle Missionarie della Carità e più tardi
dei Fratelli Missionari della Carità. Morì a Calcutta il 5
settembre 1997.
“Sono albanese di sangue, indiana di cittadinanza. Per
quel che attiene alla mia fede, sono una suora cattolica.
Secondo la mia vocazione, appartengo al mondo. Ma per
quanto riguarda il mio cuore, appartengo interamente
al Cuore di Gesù”.?Di conformazione minuta, ma di fede
salda quanto la roccia, a Madre Teresa di Calcutta fu
affidata la missione di proclamare l’amore assetato di
Gesù per l’umanità, specialmente per i più poveri tra i poveri. “Dio ama ancora il mondo e manda me e te affinché
siamo il suo amore e la sua compassione verso i poveri”.
Era un’anima piena della luce di Cristo, infiammata di
amore per Lui e con un solo, ardente desiderio: “saziare
la Sua sete di amore e per le anime”.
ll suo biografo, don Lush Gjergji, in un’intervista alla
Radio Vaticana, l’ha ricordata così: «Madre Teresa ha
operato una sintesi meravigliosa tra azione e contemplazione. Madre Teresa non separava mai Dio dall’uomo né
l’uomo da Dio: ricordo quando, a Calcutta, dopo diverse
ore di adorazione mi prese per mano e mi disse: “Adesso
andiamo a trovare Gesù nei poveri, nei lebbrosi, nei
sofferenti”. E dopo aver fatto questa visita, mi fece una
domanda straordinaria: “Ti piace il Gesù del nostro
quartiere?”. Infatti, ogni persona che lei incontrava era
lo stesso Gesù che aveva amato, adorato e accolto tramite
l’Eucaristia e la Messa».
Presenza- 1 dicembre 2015
13
Risveglio dopo il calvario
Giorgio, miracolo d’amore
Il miracolo dell’amore e della fede. L’amore di una famiglia
che ha saputo restare unita nei cinque anni di calvario per
lo stato vegetativo del figlio Giorgio. La fede di una madre
che ogni giorno, pregando Dio, diceva: «Signore, Tu puoi fare
tutto. So che un giorno ci stupirai».
Mamma Rosa Vigani e papà Gianluigi Grena non hanno
mai perso la speranza di vedere uscire dallo stato vegetativo
quel figlio ventiduenne, rimasto vittima di un tragico incidente stradale il
15 maggio 2010, sulla A4, nella Bergamasca. Era diventata
improvvisamente legata a un filo sottilissimo la vita di questo
giovanotto che stava aspettando gli ultimi dettagli per la
promozione a responsabile di zona di un’agenzia di assicurazioni, che era cresciuto in oratorio prima come chierichetto
e poi come catechista e animatore.
Fino al dicembre 2011 un’odissea ininterrotta, tra la Rianimazione dell’ospedale di Bergamo, l’Unità del Risveglio della
Maugeri di Pavia, la neurochirurgia di Castellanza e la Casa
di Cura Quarenghi di San Pellegrino per la riabilitazione.
Ma le conclusioni erano sempre le stesse: nessun miglioramento delle interazioni con l’ambiente circostante.
Alla fine del 2011 mamma e papà si trovano davanti a un
bivio: la lungodegenza in un istituto oppure il ritorno tra le
mura domestiche. «Non ci ho pensato neanche un secondo –
spiega Rosa –. Giorgio doveva stare a casa sua. L’abbiamo
attrezzata a dovere e l’abbiamo accudito ogni giorno, ogni
mese, ogni anno con immutato affetto, anche se non c’erano
reazioni apparenti. Io non ho mai pianto e nemmeno mi sono
mai chiesta perché fosse accaduto proprio a noi. Ho solo
pregato incessantemente, la fede è stata il collante di tutto il
cammino perché mi ha dato la certezza che a Giorgio prima
o poi sarebbe accaduto qualcosa di grande».
La famiglia prosegue nel lungo viaggio della speranza,
che significa stanchezza, sacrifici immensi, dolore, anche
investimenti enormi.
«Tra musicoterapia, logopedia, riabilitazione a pagamento
le cifre raggiungevano sempre i 4mila euro al mese – spiega la
madre – non rimpiango nulla naturalmente, ma voglio solo
sottolineare che non è giusto che le istituzioni abbandonino
proprio le categorie più fragili, più indifese».
Ma qualcosa di grande un giorno davvero succede nella
famiglia Grena. A partire dal 31 marzo scorso Giorgio mostra
un progressivo coinvolgimento con l’ambiente circostante,
ricomincia a parlare e seppur con spiccata ipofonia riesce a
rispondere alle domande dei familiari e dei medici.
Gli chiedono quale sia la cantante preferita, risponde
«Madonna ». Poi domandano quale sia la città più bella,
dice «Milano». Giorgio diventa così uno dei rarissimi casi al
mondo di risveglio spontaneo, oltretutto a domicilio.
«Quello di Giorgio è uno dei rarissimi casi di risveglio
spontaneo – afferma Salvi –. Se ne contano una quindicina
in tutto il mondo.
Oltretutto, a lui non sono mai stati somministrati farmaci
stimolanti un recupero della coscienza. Ma tengo a sottolineare che il convegno ha voluto raccontare una storia e non
un caso clinico. Esponiamo i fatti, a ognuno poi il compito
di trarre le proprie conclusioni».
Una storia che è ancora lunga da percorrere, attraverso un
progetto di riabilitazione neuropsicologico che alla Casa di
Cura Quarenghi sta dando risultati incoraggianti.
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14
Presenza- 1 dicembre 2015
SPORT
Inter prima: niente fuga in avanti in vetta
Bologna-Roma 2-2
Succede tutto, a Bologna.
Pioggia che trasforma il
campo in una piscina, tre
rigori fischiati, un calciatore - Maietta - sostituito per
giramenti di testa, Destro
che segna il secondo gol alla
sua ex squadra, la Roma
che lascia due punti sulla
strada e il Bologna che resta
imbattuto nell’era Donadoni.
Finisce 2-2, con un rigore
trasformato da Destro al
42’ st dopo uno sciagurato
intervento di Torosidis su
Giaccherini.
Un pareggio che lascia l’amaro in bocca a Rudi Garcia:
la Roma era infatti riuscita
nella ripresa a ribaltare il
risultato con due rigori, il
primo trasformato da Pjanic
al 7’, il secondo da Dzeko
al 27’.
Juventus-Milan 1-0
Se doveva essere una gara
a eliminazione, beh, ciao ciao
Milan. Ciao scudetto (obiettivo mai alla portata) e ciao
Champions, non tanto per
il distacco in classifica, ma
per la distanza tecnica che
separa questa squadra dalle
battistrada. Per la rossa (e
nera) “Miss Italia” finisce
qui, la Vecchia Signora invece piazza un urletto e torna
fra le candidate. Magari non
favorita, ma lì, lontana sei
punti, per una notte, dalla
vetta.
La squadra di Allegri passa
con un gol di Dybala dopo
oltre un’ora di gioco non entusiasmante ma anche senza
particolari sofferenze. Alla
vigilia della fondamentale
sfida col City, Allegri trova
la terza vittoria consecutiva
in campionato e tre punti che
danno continuità e rendono
credibile il progetto “Natale
in corsa”.
Verona-Napoli 0-2
Ha avuto pazienza, il Napoli,
non s’è lasciato innervosire
dall’atteggiamento rinunciatario del Verona, e alla
fine ha vinto 2-0 portando
via dal Bentegodi tre punti
molti pesanti per la classifica, scavalcando la Roma e
agganciando la Fiorentina
(fermata in casa sul pari
dall’Empoli) in testa alla
classifica, temporaneamente
in vetta in attesa di InterFrosinone. La domenica
dell’anticipo ha registrato
il ritorno al gol di Insigne,
dopo 33 giorni, e il decimo
gol in campionato di Gonzalo
Higuain.
Udinese-Sampdoria 1-0
Vincenzo Montella non
riusciva a spiegarsi il mal
di trasferta della Sampdoria
che ha appena ereditato da
Walter Zenga. La risposta
l’ha avuta a Udine a casa
dell’amico fraterno Totò Di
Natale che per 75 minuti
ha visto i compagni correre
come forsennati alla ricerca
di una vittoria scacciacrisi.
Che i bianconeri, (non vincevano dal 25 ottobre col Frosinone in casa) hanno ottenuto
con merito grazie a un gol di
Badu su una delle azioni più
belle viste quest’anno. L’Udinese in formato Inter (terzo
successo per 1-0) ha dato ragione al tecnico Colantuono
che aveva visto confortanti
progressi già a Napoli prima
della sosta.
Lazio-Palermo: 1-1
Primo pareggio in campionato per la Lazio, reduce da
tre sconfitte di fila. Gara in
salita per la squadra di Pioli
contro il Palermo dell’ex
Ballardini. Siciliani in vantaggio nel primo tempo con
Goldaniga: primo gol in A
all’esordio da titolare.
Deve faticare la Lazio
prima di poter riequilibrare
la gara. Ci riesce solo al 25’
della ripresa su rigore con
Candreva, al primo gol in
questa stagione di A. Prova
di grande attenzione da parte del Palermo, continuano le
difficoltà della Lazio.
Genoa-Sassuolo 2-1
Una partita infinita, che
alla fine regala al Genoa
tre punti pesantissimi (la
vittoria mancava dall’ottava
giornata) e interrompe la
serie positiva del Sassuolo
(sette punti nelle precedenti tre partite). Dopo la
doppia espulsione del primo
tempo (il solito raptus di
Berardi e Perotti), con annessa maxirissa in campo,
la ripresa era iniziata con il
gol di Rincon (di sinistro…)
che è sembrato fiaccare la
resistenza degli ospiti, fra
l’altro in difficoltà proprio
per l’improvvisa mancanza
della fantasia di Berardi.
Una sfida vissuta all’insegna
del massimo equilibrio sino
PASTELERIA Y CONFITERIA
CALIFORNIA
Galletas finas - Tortas Heladas - Pasteles
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COCKTAIL A DOMICILIO
Irarrázaval 1570 Fono 22042382
al finale, quando la squadra
di Gasperini si è abbassata
moltissimo, favorendo la
reazione in extremis degli
emiliani, bravi a capitalizzare un guizzo di Acerbi dopo
una difficile respinta corta
di Perin.
Grifone al tappeto? Così
sembrava: invece, alla ripresa del gioco, una triangolazione Rincon-CissokhoPavoletti ha portato, settantaquattro secondi dopo,
al clamoroso due a uno per
il Genoa con il gol dell’ex, di
testa, proprio nell’angolino
alla destra di Consigli.
Atalanta – Torino: 0-1
Il Torino torna a vincere
dopo sei giornate, l’Atalanta
incassa la prima sconfitta
casalinga. Verdetto giusto
di una partita poco esaltante
per colpa soprattutto della
squadra di Reja, svogliata
e troppo a lungo fuori dal
gioco.
Ventura punta su Belotti
al posto di Maxi Lopez e
azzecca la mossa. E’ proprio il bergamasco cresciuto
nell’AlbinoLeffe ad essere
il più pericoloso: impegna
Sportiello con un diagonale
su lancio di Vives (4’) poi non
arriva a deviare un cross di
Bruno Peres, infine, in acrobazia, colpisce di testa, su
assist di Molinaro sempre
di testa e manda il pallone
contro il palo.
Il Torino crea dunque qualcosa di più di un’Atalanta
frenata, che sceglie il basso
profilo senza un motivo particolare. Troppo poco.
Carpi –Chievo: 1-2
Tre gol, emozioni in quantità, nervosismo alle stelle e
un grande Bizzarri nei titoli
di coda. Di tutto un po’ nella
corrida del Braglia, dove
alla fine festeggia il Chievo
e soccombe il Carpi. Ai biancorossi non basta la reazione
veemente della ripresa. Il
doppio colpo, sferrato da Inglese e Meggiorini nel primo
tempo, risulta decisivo. Così
la squadra di Castori deve
cedere il passo al più esperto avversario, rimanendo
ancorata all’ultimo posto
in compagnia del Verona,
sconfitto dal Napoli.
Fiorentina-Empoli 2-2
Niente fuga in vetta, ma
la Fiorentina raccoglie un
punto nel derby che vale
oro. Perché arriva alla fine
di una rimonta pazzesca, e
negli ultimi minuti solo la
traversa ha impedito a Kalinic di firmare addirittura
il sorpasso su un buonissimo
Empoli. Fiorentina e Empoli
si dividono la posta in palio,
specchio fedele di una partita giocata un tempo a testa:
il primo tutto dell’Empoli,
il secondo della Fiorentina.
Il derby del Franchi finisce
2-2, in una cornice dove lo
spettacolo certo non è mancato, ma la squadra di Paulo
Sousa deve ringraziare uno
scatenato Kalinic, autore
della sua prima doppietta al
Franchi.
L’Empoli chiude avanti
0-2 il primo tempo grazie ai
gol di Livaja e Buchel, poi
il croato firma il pari nella
ripresa.
Inter-Frosinone 4-0
Biabiany, Icardi e Murillo,
Brozovic. Mancini primo
da solo
L’Inter batte 4-0 il Frosinone
e torna in testa. Ma questa
volta da sola, senza paggi o
paggetti. E lunedì nel posticipo della 14ª giornata sarà
sfida spettacolo al Napoli di
Sarri, un test vero per conoscere chi bluffa e chi dice la
verità.
Intanto i nerazzurri si
prendono questi tre punti
grazie a Biabiany, Icardi,
Murillo e Brozovic. La partita che non s’è mai vista
(primo confronto ufficiale di
sempre) inizia come non si
sarebbe voluto vedere. Ovvero in silenzio, con la Nord
che espone uno striscione
invitando lo stadio a 5’ di silenzio in onore delle vittime
di Parigi. Invito rispettato
da tutti, tranne gli 800 tifosi
del Frosinone (i quali almeno
rispettano la Marsigliese).
CLASSIFICA
Inter
30
Napoli
28
Fiorentina28
Roma
27
Sassuolo22
Juventus21
Milan
20
Lazio
19
Torino
18
Atalanta18
Chievo
16
Sampdoria16
Genoa
16
Palermo15
Udinese15
Empoli
15
Bologna13
Frosinone11
Verona
6
Carpi
6
SERIE B
Pescara 3 - 2 Avellino
Crotone 3 - 0 Ternana
Latina 2 - 2 Salernitana
Novara 1 - 0 Spezia Perugia 4 - 0 Brescia
Pro Vercelli 2 - 0 Como
Trapani 2 - 1 Modena
Vicenza 1 - 1 Cesena
V. Entella 1 - 1 Lanciano
Bari 1- 0 Livorno
Cagliari - Ascoli
CLASSIFICA
Cagliari29
Crotone28
Bari
28
Cesena
24
Pescara24
Novara(-2)22
Livorno21
Brescia
20
Vicenza19
Trapani19
Perugia18
Virtus Entella 18
Latina
17
Pro Vercelli 17
Spezia
17
Avellino16
Salernitana15
Modena15
Ascoli
13
Ternana13
Lanciano(-1)11
Como
8
Amichevole, Italia-Romania
2-2: i gol di Marchisio e
Gabbiadini non bastano
La prima cosa da dire non dovrebbe essere una notizia,
ma purtroppo lo è diventata: a Bologna si è giocato, ed è
filato tutto liscio. Controlli di sicurezza intensificati, ma
discreti, curva rumena rumorosa e festante, pubblico in piedi
e applausi per la Marsigliese. La seconda è che chiudiamo il
2015 senza aver vinto un’amichevole: quattro gare, quattro
avversari tosti, due pareggi e due sconfitte. Conte era partito
nel 2014 battendo Olanda e Albania, quest’anno pari con
l’Inghilterra, poi sconfitte con Portogallo e Belgio. Risultati
che non fanno bene a ranking e morale: per il primo dovremo
farcene una ragione, per il secondo possiamo consolarci con
una porzione di gara in cui la “creatura” di Conte pare prender forma, con un 4-2-4 a tratti arrembante e spettacolare.
Momenti, quarti d’ora, poco di più, ma c’è un gioco, un’idea.
Che fa male a una Romania che aveva incassato due reti in
tutto il girone di qualificazione (non proprio impossibile, a
dirla tutta). Però dietro prendiamo troppi gol.
I GOL — La loro prima rete arriva “a freddo”, come si
diceva un tempo: errore di Darmian che pasticcia con Barzagli su una palla innocua, ma che resta lì, in area. Stancu
la piazza sul palo lontano.
Lo svantaggio non ci lascia indifferenti: la squadra di
Conte non ingrana, nonostante qualche lampo di Florenzi ed
El Shaarawy. Eder chiede un rigore a fine primo tempo, lo
ottiene a inizio secondo, quando Grigore lo atterra. Marchisio
segna per la prima volta nella gestione Conte, trasformando
sotto la traversa. Alla terza richiesta di penalty Eder si becca
il giallo, ma ormai l’Italia è lanciata: Gabbiadini appena
entrato piazza di testa in porta su cross di Marchisio: è il
2-1, che sembra sfatare il tabù amichevoli. Sembra solo,
perché nel finale, con l’Italia in 10 (distorsione al ginocchio
per Gabbiadini), Sirigu prova a bloccare un colpo di testa di
Chiriches. Non ci riesce, è Andone sul tap-in trova il pareggio.
Niente, non vinciamo nemmeno questa.
«Sanzioni Fifa
per Blatter e Platini»
La commissione etica della
Fifa ha reso noto
di aver proposto sanzioni a
carico del presidente Fifa Josef Blatter e del
suo vice, nonchè
capo dell’Uefa,
Michel Plati ni, al termine
dell’inchiesta su
un controverso pagamento di
2 milioni. Non è stato specificato di che sanzioni si tratta,
ma i due rischiano una lunga
sospensione.
Se le richieste della Commissione etica venissero
accolte dal tribunale arbitrale, presieduto da Joachim
Eckert, i due dirigenti sportivi rischiano una lunghissima
sospensione o addirittura la
radiazione. E Platini dovrebbe naturalmente mettere
da parte le sue speranze di
diventare presidente della
Fifa, proprio al posto di Blatter nelle prossime elezioni
in programma all’inizio del
2016.
Peraltro la stessa candidatura di Platini è stata messa
sub judice, in attesa delle
conclusioni del’indagine della Commissione etica.
Per motivi legati ai diritti
alla privacy e per la presun-
zione di innocenza fino a prova contraria, la commissione
ha deciso di non pubblicare
i dettagli dei rapporti conclusivi e nemmeno il tipo di
sanzioni richieste contro i
due funzionari.
Va detto che il procedimento riguarda il pagamento
di 2 milioni da Blatter a
Platini per servizi resi nel
2011, ma privi di copertura
contrattuale. I due indagati
si sono sempre detti innocenti e ribadito di non aver
commesso illeciti, Platini
ha spiegato di aver anche
dichiarato al fisco i soldi
incassati. Blatter e Platini
compariranno ai primi di
dicembre davanti al tribunale arbitrale. La relazione
finale per quanto riguarda
Blatter è stata presentata da
Robert Torres, il rapporto su
Platini è stato presentato da
Vanessa Allard.
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Champion's League
Juve-Manchester City 1-0:
Mandzukic gol, Allegri agli ottavi
Ai bianconeri basta una zampata del croato per superare gli inglesi, balzare in vetta al gruppo e conquistare
la qualificazione.
Missione compiuta: la Juve vola agli ottavi di Champions battendo 1-0 il Manchester City grazie a un gol
di Mandzukic al 18' del primo tempo.
All'ultima giornata basterà un pari a Siviglia per
garantirsi il primo posto.
Il grande protagonista del primo tempo è Mario
Mandzukic che prima spreca di testa, poi trova il gol del
vantaggio al 18' liberandosi di Otamendi e intervenendo
con una zampata da pochi passi sul cross dalla sinistra
di Alex Sandro, infine sfiora la doppietta con una gran
girata su cui Hart si supera.
Sullo 0-0 occasione anche per il City con Fernando
che spreca da due passi, mentre prima dell'intervallo
è Aguero a non approfittare di un clamoroso errore di
Marchisio facendosi ipnotizzare da Buffon.
La ripresa, ricca di emozioni, si apre con due pali in
pochi minuti: prima è Fernando a sfiorare il pari di testa
con Buffon che devia sul legno, poi Sturaro spreca da
due passi fallendo il tap-in sul pallonetto di Morata.
Nel finale altre occasioni: Morata e Sterling si divorano un gol dopo l'altro, poi Cuadrado va vicino al
raddoppio.
La serata dello Stadium fa rannicchiare su se stessi
tutti coloro che avevano contestato a Marotta i 26
milioni spesi per il brasiliano. Che gioca la partita
perfetta: assist a Mandzukic, spinta che fa impallidire
un Sagna a cui non è rimasta nemmeno la corsa dei
tempi dell’Arsenal. E almeno due interventi perfetti in
fase difensiva
SPORT
Presenza- 1 dicembre 2015
Barcellona-Roma 6-1: doppiette di
Suarez e Messi, giallorossi travolti
Fifa, "Squalificate a
vita Platini": richiesta
della commissione etica
Giallorossi mai in partita, umiliati da un Barcellona di un altro
pianeta. Ma nonostante il passivo
tennistico basterà vincere l'ultima
col Bate per passare il girone
Gol: Luis Suarez ha aperto le
marcature al 15' del primo tempo.
Partiamo da una buona notizia: battendo il Bate Borisov,
il 9 dicembre all'Olimpico, la
Roma passerà agli ottavi di
Champions (e potrebbe bastare
anche il pari).
Si sapeva prima di scendere
al Camp Nou, appena è finita
la partita del Bayer Leverkusen, iniziata alle 18 italiane: 1-1 a Borisov.
La brutta notizia arriva invece dalla partita, ma
sarebbe meglio definirla una mattanza, subita dai
giallorossi in casa dei campioni d'Europa.
Tre giorni fa il Barcellona aveva fatto piangere il
Real al Santiago Bernabeu, era difficile aspettarsi
miracoli o pietà: 6-1, con il gol di Dzeko arrivato solamente al triplice fischio, senza neppure battere da
centrocampo. (Nella foto : Suarez indica i tre gol).
Donnarumma: “Buffon è il
mio idolo. E io mi faccio
scivolare tutto addosso”
Tennis, Pennetta e Vinci:
“Le nostre nomination un
premio alla storia”
Che notte, quella notte.
Una finale di Slam tutta
italiana, New York che si
veste dei colori della nostra
bandiera, il rosso, il bianco
e il verde portati nel cuore
con così tanto orgoglio da due
meravigliose ragazze, Flavia
Pennetta e Roberta Vinci.
Gli Us Open che diventano
un affare solo nostro, un’impresa tra le più grandi di
sempre dello sport azzurro,
destinata a rimanere negli
annali e nei ricordi per l’eternità. E non si
tratta soltanto
di un’apoteosi
agonistica, ma
della realizzazione più alta
di un rapporto
di amicizia e di
rispetto nato
addirittura da
bambine, quando Flavia e Roberta erano già
le tenniste più
promettenti della loro regione, la Puglia, e
si sfidavano pressoché ogni
settimana, oppure insieme,
in doppio, non lasciavano
spazio e vittorie a nessuna
delle tante rivali.
In America, tocca alla Pennetta festeggiare, diventando la quarta italiana,
uomini compresi, a imporsi
in uno Slam in singolare
dopo Pietrangeli, Panatta
e la Schiavone. Chi abbia
qualche dimestichezza con
lo sport della racchetta, sa
quanto sia difficile imporsi
in un Major, che richiede di
essere in condizione perfetta
per due settimane, ti propone ogni due giorni avversarie
tostissime e ti prosciuga infinite energie mentali.
GLORIOSE — Ecco perché il successo di Flavia va
ascritto tra le pagine più
gloriose di sempre del nostro
sport, rafforzata dalla deci-
sione, comunicata in diretta
tv mondiale, di ritirarsi a
fine anno: «Mi piace pensare
che il premio della Gazzetta,
più che alla vittoria in sé,
vada a ciò che ha rappresentato: la grande voglia di non
arrendersi mai dopo tante
difficoltà, la capacità di risalire dal baratro, di tornare
a vedere la luce, e anche la
forza della volontà, perché
le occasioni possono capitare
quando meno te le aspetti.
Per questo mi renderebbe
particolarmente orgogliosa».
Il momento del trionfo
ESALTANTI — Ma come
dimenticare l’exploit di Robertina Vinci, che dopo un
anno e mezzo in chiaroscuro
centra il risultato più straordinario della carriera, lei
che è stata comunque l’unica
italiana capace di vincere
tornei su 4 superfici diverse:
«E’ vero, in finale non ho
vinto, ma resterò per sempre
quella che ha battuto Serena
Williams a un match dalla
realizzazione del Grande
Slam.
Ho vissuto momenti esaltanti, in quelle due settimane, e ho capito che non
bisogna mollare mai: per
questo il premio sarebbe il
compagno di viaggio ideale
per la prossima stagione, che
sarà l’ultima sul circuito. E
voglio continuare a lasciare
un segno».
15
Il presidente della Uefa, attualmente sospeso, è coinvolto
con Blatter nello scandalo che ha sconvolto il mondo del
calcio: la decisione definitiva arriverà a dicembre
La Camera istruttoria della commissione etica della
Fifa chiederà la squalifica a vita per Michel Platini. A
rivelarlo, secondo l'Equipe, il legale del presidente della
Uefa, Maitre Thibaud Ales.
Ieri la camera arbitrale del Comitato Etico indipendente
della Federcalcio internazionale, presieduta da Hans-Joachim Eckert, ha aperto un procedimento giurisdizionale
formale nei confronti di Joseph Blatter e Michel Platini,
sulla base delle relazioni finali presentate dalla Camera
di indagine.
INDAGINI CHIUSE — Sabato scorso era stata invece
annunciata la chiusura dell'indagine sui due milioni di
franchi svizzeri versati da Blatter al presidente della Uefa
nel 2011, ma per una consulenza svolta fra il '99 e il 2001.
Per entrambi, che stanno già scontando una sospensione
di 90 giorni, è stata chiesta una sanzione la cui entità non
è stata però resa pubblica per ragioni legate alla privacy
e alla presunzione d'innocenza. La decisione definitiva è
attesa a dicembre.
Tennis, la Pennetta chiude
al numero 8
Stesso nome (Gianluigi), stesso ruolo (portiere). Le analogie, per ora, finiscono qui. Ma il grande sogno di Donnarumma è replicare la carriera del suo idolo, Buffon. E in una
cosa, almeno, l’ha già superato: in Serie A ha esordito a 16
anni, l’attuale capitano della Nazionale a 17, in un ParmaMilan del 1995. E dopo appena quattro partite da titolare,
Gigio si è già preso l’azzurro.
Per ora è “solo” quello dell’Under 21, ma alla sua età è già
un grande salto. “Sono molto felice - racconta il milanista
al sito della Figc nella sua prima intervista da quando ha
esordito in A contro il Sassuolo - questa convocazione la devo
prendere con serenità e umiltà, andando avanti a lavorare”.
RENDIMENTO — Mihajlovic gli ha affidato la porta
del Milan alla nona giornata: in 4 gare ha subìto due gol
e nelle due in cui è rimasto imbattuto è stato protagonista,
soprattutto contro l’Atalanta a San Siro. I numeri sono dalla
sua parte: Donnarumma vanta la più alta percentuale di
parate della A dopo Handanovic, che lo batte 86,3 a 84,6.
Certo, tre settimane da titolare sono poche, ma comunque
sufficienti per sognare.
OBIETTIVI — “Troppe responsabilità? Sì, ma io per carattere mi faccio scivolare tutto addosso - spiega Donnarumma
-. Cerco di dare serenità alla squadra e proseguire per la
mia strada. Il mio idolo è Buffon, il mio sogno è diventare
titolare nella nazionale maggiore e seguire le sue orme. Tutti
vorrebbero fare una carriera come la sua.
Al Milan mi alleno con due grandi professionisti come
Diego Lopez e Christian Abbiati, che mi stanno aiutando
moltissimo a migliorare. Non so se sono un predestinato come
molti dicono, di sicuro tengo i piedi per terra”.
Flavia Pennetta, 33 anni,
chiude la stagione e la carriera
al numero 8 del
mondo.Continua
la stagione d’oro
di Novak Djokovic che da ieri
è il primo tennista di sempre
ad aver vinto 6
tornei Masters
1000 in uno stesso anno. In
questo fantastico 2015 Nole
si è portato a casa quasi 17
milioni di dollari grazie ai
10 successi così ripartiti: 3
Slam, 6 Masters 1000 più il
torneo di Pechino.
Ora una settimana di
pausa e poi gran finale con
il Masters di Londra. Al
via nella kermesse finale,
oltre a Nole, anche Murray,
Federer, Wawrinka, Nadal,
Berdych, Ferrer e Nishikori.
Dopo la vittoria di Venus
Williams nel Masters B di
Zhuhai, la Wta ha pubblicato
questa mattina il ranking di
fine anno.
Flavia Pennetta ha chiuso
la sua ultima stagione da
numero 8 del mondo; alle sue
spalle Roberta Vinci n° 15,
Sara Errani n° 20, Camila
Giorgi n° 34 e Karin Knapp
n° 51. La prima azzurra fuori
dalle top 100 è Francesca
Schiavone, n° 121.
16
Presenza- 1 dicembre 2015
L'Italia ha le
risorse
e di associazioni collettive
grandi e piccole, a cominciare da partiti e sindacati.
Il nostro Paese dunque ha
attraversato già fasi sanguinose. Questo ha compresso
in alcuni momenti la dialettica politica, ha comportato
anche screzi al diritto dei
quali non andare fieri (rivelazioni di anni recenti si
sono soffermate su violenze
compiute su detenuti per
farli parlare).
Ciononostante l’Italia è
stata in grado di guardare
avanti, non fu paralizzata
dal panico né adottò la legge
del taglione.
Si può obiettare: oggi una
sola incursione può causare
più vittime di prima. Gli esecutori degli agguati del terrorismo integralista islamico
non escludono di uccidere
anche se stessi, non mirano
necessariamente a obiettivi
«alti» e non ne escludono di
facili. Spesso, riprendono a
colpire dopo il primo assalto. È vero. In parte per noi
nuovo, il fenomeno non va
sottovalutato e deve indurre
ad affinare le tecniche di
contrasto, ma per batterlo
gli insegnamenti del passato
non sono zavorra.
In Medio Oriente e Nord
Africa le malvagità del terrorismo islamico hanno musulmani come principali
bersagli e vittime.
In Italia i musulmani sono
un milione e 613 mila, secondo le stime del centro studi
Idos e dell’Ufficio antidiscriminazione Unar sul 2014.
Soltanto un pazzo potrebbe
ritenerli tutti filo-terroristi.
Impedire che il bacino di
potenziale consenso a chi
semina odio e mine alla
convivenza civile si allarghi
è indispensabile. Non una
moina codarda.
Argentina, è Macri il
nuovo Presidente
fine a 12 anni di cosiddetta
"era K", avviata da Nestor
Kirchner (presidente dal
2003 al 2007), marito di Fernandez deceduto nel 2010.
Erano circa 32 milioni gli
argentini chiamati alle urne.
Il procuratore elettorale,
Jorge Di Lello, ha ricevuto
circa 200 denunce di irregolarità di piccola entità e almeno 53 contro la presidente
Cristina Fernandez, in cui la
si accusa di non avere rispettato il divieto di rilasciare
dichiarazioni nel giorno del
voto, per dichiarazioni fatte
dopo avere imbucato la sua
scheda. Per lo stesso motivo
sono stati denunciati anche
Scioli e Macri.
Maledetti coloro
che fanno le guerre
di questa, che noi stiamo
vivendo adesso?”:
“Cosa rimane? Rovine,
migliaia di bambini senza
educazione, tanti morti innocenti: tanti!, e tanti soldi
nelle tasche dei trafficanti
di armi. Una volta, Gesù ha
detto: ‘Non si può servire due
padroni: o Dio, o le ricchezze’.
La guerra è proprio la scelta
per le ricchezze: ‘Facciamo
armi, così l’economia si bilancia un po’, e andiamo
avanti con il nostro interesse’. C’è una parola brutta del
Signore: ‘Maledetti!’. Perché
Lui ha detto: ‘Benedetti gli
operatori di pace!’. Questi
che operano la guerra, che
fanno le guerre, sono maledetti, sono delinquenti. Una
guerra si può giustificare
– fra virgolette – con tante,
tante ragioni. Ma quando
tutto il mondo, come è oggi,
è in guerra, tutto il mondo!:
è una guerra mondiale – a
pezzi: qui, là, là, dappertutto
… - non c’è giustificazione. E
Dio piange. Gesù piange”.
Il mondo pianga per i suoi
crimini
“E mentre i trafficanti di
armi fanno il loro lavoro
– prosegue Francesco – ci
sono i poveri operatori di
pace che soltanto per aiutare una persona, un’altra,
un’altra, un’altra, danno la
vita”. Come fece “un’icona
dei nostri tempi, Teresa di
Calcutta”. Contro la quale
pure, osserva, “con il cinismo
dei potenti, si potrebbe dire:
‘Ma cosa ha fatto quella
donna? Ha perso la sua vita
aiutando la gente a morire?”.
Non si capisce la strada della
pace…”:
“Ci farà bene anche a noi
chiedere la grazia del pianto,
per questo mondo che non riconosce la strada della pace.
Che vive per fare la guerra,
con il cinismo di dire di non
farla. Chiediamo la conversione del cuore. Proprio alla
porta di questo Giubileo della Misericordia, che il nostro
giubilo, la nostra gioia sia la
grazia che il mondo ritrovi
la capacità di piangere per
i suoi crimini, per quello che
fa con le guerre”.
Terrorismo,
ok Ue
controlli sistematici anche
nei confronti di cittadini Ue.
Obbligatorietà
«Il nostro Paese è stato
ascoltato. Sono state decise
misure forti e operative
da mettere in campo entro l’anno», così il ministro
dell’Interno francese Bernard Cazeneuve alla conferenza stampa di fine lavori.
Il ministro aveva avanzato
la richiesta di «rafforzare
considerevolmente i controlli
alle frontiere esterne della
Ue, aumentando i mezzi di
Frontex, ma anche aumentare i controlli alle frontiere
interne, perchè i terroristi
attraversano le frontiere
dentro la Ue». Una discussione sul codice Schengen è
prevista al consiglio Interni
del 4 dicembre.
Controlli più efficienti
La Francia chiede da un
anno e mezzo di rendere più
efficienti i controlli ai confini
esterni di Schengen. «Serve
che non ci si limiti a registrare chi arriva, ma che si
facciano verifiche sulle basi
di dati nazionali ed europee,
e che tale consultazione dei
dati sia obbligatoria», spiega
un diplomatico francese.
«Questo implica - continua
la fonte - che questa base di
dati sia alimentata in tempo reale da tutti i paesi di
Schengen, con le informazioni sulle persone che entrano,
in particolare i sospettati di
terrorismo».
Quanto ai confini interni,
questi verranno indirettamente coinvolti dall’aumento
dei controlli, e nel caso della
Francia già da venerdì scorso si sono riattivati i controlli
in vista della conferenza sul
clima Cop21, in programma
a Parigi dal 30 novembre.
FINALI
“Italianos en Chile: un
proceso de inmigración
y retorno”
Por Baldomero Estrada y José Miguel Carrera
Ese es el título que lleva el libro de Leonardo Carrera Airola, el
cual fue presentado el pasado viernes 20 de noviembre en la Casa
Central de la Pontificia Universidad Católica de Valparaíso. La
obra la publica Ediciones Universitarias de Valparaíso y fue
patrocinada por la convocatoria 2015 del Fondo Nacional de
Fomento del Libro y la Lectura y por la propia editorial.
La presencia italiana en
Chile es sobresaliente, aunque nos parece que no tiene
la visibilidad que corresponde a su relevancia, ya que
las investigaciones sobre
la misma son, más bien,
escasas. Por lo mismo, la
aparición de este trabajo
es un valioso aporte para
comprender de mejor modo
el proceso migratorio de uno
de los grupos europeos más
importantes que existen en
el país y cuya contribución
al desarrollo de nuestra sociedad ha sido permanente,
como bien lo recoge este libro
que, agrega a sus méritos,
una cuidada edición.
Es destacable, por otra
parte, la metodología empleada por el autor junto
con su forma de analizar el
tema, develando el fenómeno migratorio desde una
perspectiva más compleja
pero también más humana,
ya que estudia el devenir
de esta colectividad a partir
de un caso en particular –la
familia Maggiolo–, esclareciendo pormenores de su
vida privada con el objetivo
último de revelar cómo se
desenvolvía a nivel de lo
cotidiano un grupo de italianos alejados de las grandes
personalidades públicas
o de renombre dentro del
acontecer nacional, dando
voz a personas emprendedoras que buscaron en el
nuevo mundo conquistar
sus sueños.
Las fuentes utilizadas son
de gran valor no solo por la
información que proporcionan, sino también porque
su uso es novedoso dentro de
una investigación histórica
y difíciles de conseguir al
tratarse de antecedentes
de carácter íntimo, propios
de todas las familias pero
que no todas tienen el cuidado de conservar. En otras
palabras, había un caudal
documental riquísimo para
adentrarse en la historia
de la vida privada de una
familia migrante.
Así, recorrer las páginas
de este libro nos ofrece la
oportunidad de ser parte
de una historia que rebosa
vida; la historia de una familia de italianos que abandonaron su natal Génova,
cruzando mares y continentes para llegar al puerto de
Valparaíso en búsqueda de
mejores posibilidades.
En ellos se transportó
su historia, sus memorias,
pero también sus sueños
y proyectos, y entre ambos, memoria y sueños, se
fue forjando el sentido de
sus vidas: una parte de los
Maggiolo se estableció para
no volver, y tras un largo y
complejo proceso adaptativo
–atravesado por el intento
de reconstruir sus esquemas culturales en el nuevo
contexto socioespacial–, su
integración en la comunidad
local y nacional solo fue una
posibilidad real a través
de sus descendientes; en
cambio, para otra rama el
viaje estuvo marcado por lo
transitorio, pues en ella pesó
aún más el recuerdo de la
madre patria, al punto que
decidió volver definitivamente a su tierra de origen, lo
que la constituye en un caso
paradigmático para conocer
y comprender el fenómeno
del retorno y de las redes que
establecen las familias desde
distintos lugares geográficos.
Por otra parte, el seguimiento de la evolución y
actividades de la familia
también refleja una serie de
aspectos propios de la comunidad italiana asentada en
Chile: comportamiento endogámico, inserción laboral
en el comercio, inversiones
inmobiliarias, generación de
redes étnicas, etc.
De este modo, uno de los
aspectos que quedan claros
en esta investigación es la
existencia de patrones en
cuanto al comportamiento de
los inmigrantes en algunas
situaciones que, en realidad,
habrían sido transversales al
interior de esta colectividad.
Vemos, en definitiva, como
tres culturas se han puesto
en movimiento dentro este
análisis histórico: la italiana, la nacional y una nueva
que podríamos definir como
sincrética, que vive en los
actuales descendientes de
quienes iniciaron la gesta
migratoria.
Lo demuestran sus recuerdos familiares, las propiedades que ocupan, los recursos
económicos que facilitan su
existencia, su cocina, su elocuencia en gestos y palabras
en la comunicación diaria;
en fin, cada instante de sus
vidas y de sus muertos nos
hablan de esa relación de integración y mixtura cultural.
Ahora bien, el nuevo conocimiento que surge nace
del uso correcto de variadas
fuentes, tierra fértil para
el historiador estudioso y
perseverante, que van, entre
otras, desde las comunicaciones epistolares, diversos
documentos notariales, fotografías y postales, para llegar al aporte central del uso
de la tradición oral a través
de la entrevista a una de las
descendientes de la familia
en cuestión.
Este elemento, fundamental para la realización del
trabajo, refleja que estamos
en medio de una historia no
solo de bibliotecas o de archivos, pasando a constituir un
relato profundo y particularmente vivo.
En su lectura se puede
respirar el aire de las relaciones familiares, de sus
negocios, del quehacer cotidiano, de sus conflictos, sus
divisiones y dolores. En fin,
de lo que es el resultado mismo del hecho de vivir.
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