a Quindicinale della Comunità Italiana del Cile www.presenza.cl 16 ottobre 2014 Anno XLV Nº 879 Franqueo Convenido • Res. Nº 1062/1979 • Santiago • Cas. 1460 • Av. Bustamante 180 • Fono: 22229328 • Fax: 26354127 • [email protected] • Aderente alla FUSIE e FSS Il «Papa buono» L’11 ottobre per la prima volta san Giovanni XXIII Vertice Ue E a Milano Renzi incassa la “fiducia” della Ue Sull’occupazione, l’Italia incassa il plauso e la simpatia dei partner dell’Unione sulla riforma del lavoro. Mentre a Roma la bagarre dell’opposizione pentastellata ritardava il voto di fiducia, infatti, a Milano i capi di governo facevano i complimenti al premier per le riforme. Da Angela Merkel a Francoise Hollande, passando per Jose Manuel Barroso, Her- Renzi finisce tra i quattro under 40 più influenti del mondo L’11 ottobre la Chiesa festeggia san Giovanni XXIII. Il Papa buono, il Papa del discorso alla luna, il Papa della carezza ai bambini. Soprattutto il Papa del Concilio, visto che la data scelta per la sua memoria liturgica richiama l’apertura del Vaticano II, l’11 ottobre 1962. Ma nel ricordo collettivo che ancora resiste, trasmesso dai genitori ai figli, dai figli ai nipoti, c’è soprattutto l’immagine del “pastore” semplice, gentile, che, a sorpresa, per il primo Natale da Pontefice, decide di visitare i piccoli ricoverati al Bambin Gesù. E che qualche giorno dopo, il 26 dicembre 1958, va a pregare con i carcerati nella prigione romana di Regina Coeli salutandoli così: «Non potete venire da me, così io vengo da voi». Ma Roncalli è stato anche molto altro. È stato il Papa del “nuovo dialogo” con il mondo ebraico, della Pacem in terris, della santità come vocazione Cont. in ultima pagina 56esimo Pellegrinaggio Italiano al Santuario di “Lo Vásquez” Domenica 9 novembre La rivista americana Fortune ha pubblicato la consueta classifica annuale dei quaranta quarantenni più influenti al mondo. Sul podio, quest’ anno, sale anche il premier italiano Matteo Renzi. Primi a pari merito si piazzano i fondatori di Uber, la piattaforma che ha rivoluzionato il mondo dei taxi, e di AirBnb, il sito che prenotare Cont. in ultima pagina Per il giorno dei Defunti S. Messa al Mausoleo N.2 Tutta la comunità italiana è cordialmente invitata a unirsi a noi nel tradizionale Pellegrinaggio Italiano al Santuario Mariano di “Lo Vásquez”. Dalla Parrocchia Italiana di Santiago (Av. Bustamente 180 - Providencia) partirà un pullman alle ore 9,00. Eventuali interessati preghiamo si rivolgano alla segreteria (Tel 222229328). La Santa Messa al Santuario inizierà alle ore 11,00. Seguirà la recita del Santo Rosario; si può consumare il pranzo al sacco nelle dipendenze del Santuario che dispone di spazi confortevoli. Sappiamo che ci sarà una grande partecipazione anche dalla Quinta Regione. La Vergine e noi vi aspettiamo con gioia. Il Consiglio della Società Culturale Mutuo Soccorso Italia e l’Umanitaria Casa degli Italiani ricorda a tutte le famiglie della comunità che sabato 1 Novembre alle ore 11,00 sarà celebrata la consueta Santa Messa in suffragio dei nostri defunti nel Mausoleo N.2 della Società nel Cimitero Generale. In seguito si effettuerà una benedizione anche al Mausoleo N.1. Si raccomanda vivamente la partecipazione. man Van Rompuy e Martin Schulz tutti hanno speso parole di apprezzamento. E, soprattutto, si sono trovati più vicini sull’esigenza di una lotta serrata alla disoccupazione, anche prevedendo maggiori investimenti dell’Unione e dei singoli Paesi. È questo il risultato più importante della “Conferenza di alto livello sull’occupazione in Europa”, che rischiava di finire in poco più di un “congresso di basso profilo”, con appena 15 Paesi partecipanti su 28 dell’Unione. Invece, nonostante non ci sia un documento finale, né progetti specifici approvati ma solo una rinnovata spinta al programma di Garanzia giovani, è sembrata emergere una maggiore consonanza tra i partner, fino a qualche giorno fa profondamente divisi su conti pubblici e crescita. Un importante segnale di apertura è venuto proprio da Angela Merkel che, a fronte delle difficoltà di molti Paesi a rispettare i parametri del Patto di stabilità - e nel frattempo cercare di finanziare la ripresa economica e la lotta alla disoccupazione - si è detta disponibile ad affrontare il tema del cofinanziamento nazionale delle iniziative sostenute da fondi europei. Il tema è stato ripreso e sottolineato dal premier Matteo Renzi che ha fatto riferimento proprio al “problema dei cofinanziamenti nazionali ai fondi europei, ai quali dobbiamo rinunciare o che ci fanno uscire dal limite del 3% del patto di stabilità”. In realtà, il riferimento preciso della Merkel riguardava il tema dei fondi per la Garanzia giovani - 6 miliardi di euro in totale - e la necessità di pre-finanziamenti per evitare che i tempi lunghi burocratici ritardino troppo l’avvio dei progetti. Ma il clima estremamente cordiale, quasi complice tra il cancelliere, il premier italiano e il presidente francese lasciano intravvedere almeno un parziale ammorbidimento della linea di estremo rigore tenuta finora dalla Germania, che pure ha ribadito ai partner che occorre “responsabilità” e che “i patti vanno rispettati”. Francia e Italia, infatti, restano osservati speciali a Bruxelles e le loro leggi di bilancio a rischio bocciatura da parte della Commissione. Renzi ha ribadito che l’Italia rispetterà gli impegni inserendo un limite del 2,9% nel rapporto deficit/Pil nella legge di stabilità. Ma il nodo è anche il rinvio del pareggio strutturale al 2017. Basteranno le riforme, il limite al 2,9% e la simpatia di Renzi a evitare la bocciatura? Comites: strumento che va suonato Un mio caro amico di La Serena mi ripete spesso che, anche da uno strumento vecchio e consunto si possono ricavare musiche meravigliose. E’ vero che il Comites non è lo strumento ideale per realizzare i fini per cui è stato concepito, ma da esso si potrebbero ugualmente ricavare musiche che possono soddisfare una comunità. Il Comites è uno strumento di dialogo fra la nostra comunità ed il consolato, strumento che lo stato italiano ha posto in mano nostra per essere attivo ed efficiente. Purtroppo oggi le corde di questo violino sono rotte e non emettono nessun suono: bisogna cambiarle. Il Comites non è un organo operativo, ma di appoggio, con la missione di “promuovere, in collaborazione con l’autorità consolare, con le regioni e con le autonomie locali, nonché con enti, associazioni e comitati operanti nell’ambito della circoscrizione consolare, opportune iniziative nelle materie attinenti alla vita sociale e culturale, con particolare riguardo alla partecipazione dei giovani, alle pari opportunità, all’assistenza sociale e scolastica, alla formazione professionale, al settore ricreativo, allo sport e al tempo libero della comunità italiana residente nella circoscrizione. Ciascun Comitato opera per la realizzazione di tali iniziative.”. Ma per essere efficiente deve avere le “corde” tese per vibrare di fronte alle problematiche della comunità, orecchie aperte all’ascolto, deve possedere quella sensibilità e dinamica che mette gli interessi del prossimo (comunità) quando è necessario al di sopra delle personali. Ora, questo Comitato, rimasto pressoché inattivo per dieci anni, lo dobbiamo rianimare per restituirgli la credibilità con le elezioni del 19 dicembre. Le più grandi difficoltà che abbiamo trovato nel promuovere la partecipazione al voto (iscrizioni, formazione delle liste, scelte dei candidati ecc....) si riferiscono al concetto che la comunità si è fatta del Comites: un organismo inutile, che non oltrepassa la soglia delle parole. Perdita di tempo. E in secondo luogo l’ignoranza dell’esistenza del Comitato stesso. Per cui i nostri inviti a collaborare attivamente venivano accolti con freddezza. Comunque sembra che in comunità ci siano tre schieramenti di candidati: uno di connotazione partitica di sinistra, un secondo che propone di rieleggere, grossomodo, l’attuale Comites, ed un terzo che vorrebbe segnare il cambiamento con giovani professionisti della nostra comunità: aria nuova. Siamo solo alle prime prese di posizione. Importante è che la comunità si dia un Comites che abbia chiara la finalità per cui è stato creato per non soffrire altre frustrazioni e perdita di credibilità. Giuseppe Tomasi 2 Presenza- 16 ottobre 2014 Corrispondenza La Direzione ringrazia i lettori che le scrivono perché dimostrano interesse per i problemi e la vita della nostra comunità. Nello stesso tempo si scusa se, per evidenti ragioni di spazio, qualche lettera dovrà essere ridotta. La Direzione inoltre si riserva la pubblicazione di lettere che riterrà molto conflittuali. La forza della nostalgia Caro Beppe, anzitutto un affettuoso saluto a te, caro amico. Mi è dispiaciuto non averti visto nel pranzo-omaggio che la comunità della Vª Regione ha offerto all’ex-Console Rosa Minetti che ha cessato le sue funzioni e contemporaneamente ha dato il benvenuto al nuovo Console, Franco Dezerega e gentile consorte Pia. Abbiamo saputo che eri nella nostra cara Italia in compagnia dei tuoi cari. In quel magnifico incontro ho vissuto momenti di profonda nostalgia perché mi sono ricordato dell’entusiasmo in comunità che eravamo riusciti a far nascere nel cuore di molti giovani integranti. In questo pranzo di commiato e di ricevimento abbiamo apprezzato il lavoro e dedizione di una straordinaria commissione di giovani che ha svolto una organizzazione perfetta dove tutte le singole Istituzioni da Valparaiso a Los Andes erano presenti. Vorrei sottolineare in modo Sei di Santiago e non ricevi regolarmente Presenza? Chiama al Cel. 97849283 Grazie speciale della rappresentanza della Sesta Compagnia Cristoforo Colombo: tutti gli integranti portavano l’alta uniforme. Per questo il tuo vecchio amico che ti scrive porge i complimenti più sinceri a Paolo Bacigalupo, Carla Massa, Brunella Moggia, Pio Borzone, Mario Milesi e a Carlos Hurtado (l’uomo della distribuzione delle tavole). E per ringraziare anche la Ditta Merello, sempre presente nei nostri avvenimenti, per i cioccolatini che hanno dato il sapore del dolce finale al caffé. La magnifica serata mi ha portato a rivivere un’altra esilarante esperienza piena di nostalgia perché con il prossimo 12 ottobre si compiono 28 anni del PRIMO E PIÙ GRANDE INCONTRO NAZIONALE (PIN) che ha riunito letteralmente tutte le Istituzioni Italiane del Cile da Arica a Punta Arenas. Ricordo molto bene anche la simpatica ed importante presenza del sindaco di Puerto Cisne, Eugenia Pirzio Biroli. Ripassando con la memoria il volto dei presenti a questo SPAZIO APERTO PIN, mi balzano subito davanti agli occhi tre persone che ci hanno lasciato: il grande, grande Teresio Mezzano (alla cena di commiato era presente la moglie Gilda), Floria Bacigalupo (ho notato con soddisfazione la presenza di molti “Bacigalupo”), Angelo Bruzzone (c’era suo figlio Claudio). Assente per motivi di salute l’amico Sergio Oneto (rappresentato dal figlio Sergio). Poi con il sottoscritto ) che in quel tempo era il più giovane integrante ed ora il più vecchio dell’attuale commissione) erano presenti anche Albino Misseroni, Reynaldo Merello ed il primo Console onorario di quell’epoca, avvocato Mario Consigliere.. Caro Beppe, al tempo del PIN a cui si riferisce la mia grande nostalgia molti dei presenti non erano ancora nati, altri erano troppo giovani. Però noi, più anziani, non Carlo Carlo, e c’ero anch’io in quell’incontro storico. La tua emozione è anche la mia. Il Comites (in quel tempo si chiamava Coemit) era realmente un organo trainante. Poi, poco a poco è sfumato fino a quasi scomparire. Lo possiamo dire noi che in questi momenti stiamo tentando, con grande fatica, di dare nuova vita a questo organismo che ha perso di credibilità. Ma in Cile si dice che “lo bailado y lo comido” nadie de to quita". E qui che entra la nostalgia per quel che c’era e ...non c’è più. Un abbraccio pieno di sentimenti Ésta frase tiene 2067 años... CITA DE MARCO TULIO CICERÓN. ”El presupuesto debe equilibrarse, el Tesoro debe ser reaprovisionado, la deuda pública debe ser disminuida, la arrogancia de los funcionarios públicos debe ser moderada y controlada, y la ayuda a otros L’ORA ITALIANA Il filo che ci unisce all’Italia países debe eliminarse, para que Roma no vaya a la bancarrota. La gente debe aprender nuevamente a trabajar, en lugar de vivir a costa del Estado.” Año 55 a.C. ¡SIN COMENTARIOS! L'amico Arturo Nicoletti che ringraziamo cordialmente, ci ha inviato questa riflessione. Che dovrebbe far pensare anche noi RADIO SANTIAGO Dalle 9,00 alle 10,30 La domenica mattina Sempre in Radio Santiago CB69 AM I Paperoni crescono, sono 128 mila in tutto www.radiosantiago.cl EDITRICE Parrocchia Italiana N.S. Pompei Scalabriniana *** RAPPRESENTANTE LEGALE Giulio Rubin *** DIRETTORE RESPONSABILE Aldo Costa *** DIRETTORE REDAZIONALE Giuseppe Tommasi *** COLLABORATORI Paolo Castellani Fina Franchini Gloria Nocchi Frascoli Consuelo Canessa *** CORRISPONDENTI Arica Verónica Bibiano Antofag. Rodolfo Sanchez B. Iquique Vacante La Serena Caterina Pezzani Quillota E. Schiappacasse V. Alemana Gilda Rivara Valparaiso Concep. Giancarlo Carro P. Arenas Américo Diaz B. *** Contribuzione annua $ 20.000. Cheque nominativo a «Presenza» *** Stampa C. von Plate Esce il 1º e il 16 di ogni mese potremo mai dimenticare il lavoro di oltre cinque mesi per mettere in piedi un incontro nazionale che non si è (purtroppo) mai più ripetuto nella nostra comunità in Cile. Carlo Battaini Avenida Ricardo Lyon 322 (Providencia) Reservas al (56 2) 2484-8484 Nel mondo ci sono 128.000 Paperoni con un patrimonio netto sopra 50 milioni di dollari, triplicati rispetto al 2000. Di questi 45.000 hanno almeno 100 milioni di patrimonio e 4.300 fortunati detengono asset per 500 milioni. La classifica per paesi è guidata dagli Stati Uniti con 63.000 supericchi (il 49% del totale), seguiti da Europa (il 24%) e Asia Pacifico, incluse Cina e India (20%). L'Italia è al sesto posto con 3.322 individui (il 2,6%), secondo le stime del Global Wealth Report di Credit Suisse. Informazioni ACLI Bustamante 180 - Santiago Tel: 2665-0340; 22225247 - E-Mail: [email protected] Pagina web: www.patronatoacli.cl IL RINNOVAMENTO DEL COMITES ? ... E’ a buon punto la elaborazione di una lista dal nome “RINNOVAMENTO “. L’intenzione è provocare un ricambio non solo nella composizione dell’attuale Comites, ma anche dal punto di vista programmatico e d’impegno in beneficio comunitario. La opinione pubblica é critica nei confronti del Comites: molti non sono a conoscenza della sua esistenza. La causa della profonda indifferenza ed apatia nel partecipare al processo radica precisamente nella incapacità di questo Comites. Basti pensare che dei 63 mila iscritti per votare nella nostra circoscrizione hanno fatto domanda, a tutt'oggi, solo circa 150 persone. Alla tradizionale astensione che si verifica in Cile (votano il 20% degli elettori) oggi si deve aggiungere la difficoltà che per votare si deve fare previa domanda agli Uffici Consolari di Santiago. Questa elezione si farà con un numero che puó danneggiare la rappresentativitá del Comites resultante dal conteggio dei plichi elettorali. Un Comites sconosciuto e il suo (quasi) nullo operato, allontana gli i elettori. Il Comites é esistente in Cile dall’anno 1985 e l’attuale ancora vigente é stato in carica dal 2004, cioè, niente meno che 10 anni. Come mai gli elettori non sanno nulla o poco del loro organo che per legge li deve rappresentare? La risposta é una sola: la attuale composizione non ha rappresentato i cittadini elettori mancando così alla funzione essenziale del Comites. Che riceve un contributo pubblico del Ministero degli Esteri che con la crisi si é ridotto, dai 23 mila Euro del passato a poco piú di 10 mila euro l’anno. In 10 anni avrebbe ricevuto all’incirca 120.000 Euro che equivalgono a piú di $ 90 milioni (pesos cileni). Se compariamo i contributi concessi dal governo italiano con quelli destinati ai tre organi di beneficenza ed assistenza sociale esistenti in Cile, (Coia in Santiago, SIB in Valparaiso e la Casa di Riposo), sono inferiori a quelli che riceve il Comites. Aggiungete una circostanza: in questi 10 anni non è mai stato pubblicato un bilancio delle spese del Comites. Dico e ripeto: MAI. Allora come spiegare alla gente che devono fare tanti sacrifici per poter votare per il Comites? Ho sentito dire da persone attualmente integranti del Comites : ”Abbiamo il legittimo diritto a essere rieletti perché abbiamo lavorato tanto”. Non é in discussione il diritto, ma la motivazione deve essere seriamente ponderata. Lavorare non vuol dire fare tante riunioni, l’ importante é il prodotto finale, sono i frutti delle riunioni, a partire dal farsi conoscere, quesito indispensabile per assumerne la reppresentanza. Fare le riunioni é servito per pagare i rimborsi spesa che, a quanto mi risulta, é assai piú consistente del semplice rimborso delle spese del viaggio mediante mezzo pubblico come previsto dalla legge. Queste e altre ragioni ci spingono a presentare alla considerazione dei cittadini una alternativa di totale RINNOVAMENTO. Questo lavoro lo portiamo avanti con grande sacrificio e ostacoli burocratici che sembrerebbero fatti per allontanare ancor più gli elettori e i candidati. Si pensi che per l’ autenticazione delle firme dei candidati residenti e anche dei sottoscrittori (200 persone) dobbiamo andare al Consolato di Santiago. Ma allora a che servono i consoli onorari e vice consoli che con i propri soldi mantengono un ufficio in tante città di questo lunghissimo paese? Un sacrificio e una spesa di tasca propria in alcuni casi mantenuta da anni, come é il caso dell’ex-vice console Rosita Minetti di recente rinuncia che non la abilita per autentificare una firma di un cittadino italiano residente nel posto. Malgrado tanti ostacoli e normative inconsuete chiamiamo i cittadini a fare domanda per votare e partecipare al voto, unico mezzo in democrazia per protestare e provocare la rettifica delle cose mal fatte ed inoperanti. Tanti mi domandano: perché votare per il Comites? La risposta: per fare il ricambio totale della attuale composizione del Comites con persone più capaci e con maggior spirito di comunità che almeno riscattino la funzione primordiale del Comites: assumere il suo ruolo di rappresentanza dei cittadini italiani del Cile. La lista RINNOVAMENTO é della massima qualificazione con candidati con ampia conoscenza e vincolazione con la comunitá e meritoria professionalitá. Non mancare al rinnovamento del Comites previsto per il 19 dicembre prossimo Paolo Castellani Abbonamento 2014 - Fiducia reciproca Tanti lettori fedeli ci seguono da anni dimostrando fiducia nel nostro operato. Per poter continuare a seguirlo chiediamo ancora un segno di fedeltà. Molti pensionati ci chiedono l’abbonamento gratuito (che neghiamo a nessuno).Il fatto ci obbliga a creare una èlite di “sostenitori” che conguagliano gli abbonamenti gratuiti. Vi ringraziamo cordialmente della collaborazione. Per facilitare il versamento dell’abbonamento abbiamo aperto nel Banco de Chile la “Cuenta de Ahorro N. 08-166-01126-03” a nome di “Giuseppe Tommasi B.”. Una volta fatto il versamento la preghiamo di inviarci per mezzo di lettera o fax la ricevuta o semplicemente informarci per E-mail o per telefono. Vedi in prima pagina, in alto. i dati. Cognome.....................Nome....................... via....................................città.................... Abbonamento normale 20.000 pesos Abbonamento sostenitore 30.000 pesos. Cheques esteso a “PRESENZA” LLEVE A SU CASA PRE-PIZZA LISTA *** PRUEBE NUESTRA FUGAZA Av. Apoquindo 4228 - teléfono 22081344 Av. B. O'Higgins 737 - teléfono 26381833 TERZA PAGINA Passatempo e umore Presenza- 16 ottobre 2014 3 Cimabue, il “Cristo” ritorna a Santa Croce Santa Croce è la seconda chiesa di Firenze per dimensioni e per importanza degli arredi pittorici e scultorei. Iniziata due anni prima di Santa Maria del Fiore, nel 1294, da Arnolfo di Cambio (che già dirigeva i lavori delle nuove mura cittadine e che nel 1298 avrebbe iniziato anche il Palazzo della Signoria), la basilica, la più monumentale tra le chiese francescane, con l’annesso convento e i due chiostri, è tra i segni più eloquenti dello sviluppo della città ai tempi di Dante. È una delle cinque grandi chiese che dalla metà del Duecento in poi ridefinirono l’assetto urbanistico di Firenze. Eppure le sue fondamenta poggiano in un terreno paludoso, un tempo fuori dalla prima cinta difensiva, alla stessa altezza del letto dell’Arno. Anche per questo, nel corso dei secoli, ha subito numerose alluvioni (ben cinque nell’arco di pochi decenni dall’arrivo dei francescani) fino a quella più recente e devastante del novembre 1966 della quale il Crocifisso di Cimabue divenne suo malgrado il simbolo. Così come oggi, quello stesso Cristo, diventa il simbolo del ritorno delle opere d’arte di Santa Croce nello spazio per cui furono create. «Quella grande croce in legno dipinto - spiega Stefania Fuscagni, presidente dell’Opera di Santa Croce - è per sua natura un simbolo. Fu il primo vessillo di questa antica chiesa. Un’opera senza dubbio oltre misura rispetto alla dimensione degli edifici sacri di allora, ma forse pensata, prima che come oggetto devozionale, come testimone di un percorso, di una missione, di un impegno militante. Cristo non era più dipinto alla maniera bizantina, distaccato, regale e trionfante, ma come uomo sofferente, morente, vittima di un destino comune ad altri bolo di quella che apparve come una manifestazione dell’Apocalisse. Mentre per la sua resurrezione, comuni mortali. È stato proprio il francescanesimo a far assumere a questa tipologia di croce il valore di simbolo universale della spiritualità cristiana». Nel 1966 l’imponente Crocifisso portò a compimento quella che la presidente dell’Opera di Santa Croce definisce «una missione durata sette secoli», iniziata proprio sulle acque dell’Arno che trasportarono, come si faceva allora, i grossi tronchi dai boschi del Casentino che sarebbero diventati sotto le mani di Cenni di Pepo, detto il Cimabue, «immagine tangibile di una comunità fondata su una nuova concezione dell’uomo». Attraverso le acque dell’Arno, questa volta alluvionali e limacciose, quella stessa croce diventerà «sim- per il recupero di quanto fu possibile recuperare, prese nuova vita quel centro di restauro che è oggi l’Opificio delle Pietre dure, tra i più qualificati centri internazionali di restauro. E divenne quella del Cimabue l’occasione di salvezza di infinite altre opere d’arte». Per anni collocato nel Cenacolo a piano terra (sia pure con un meccanismo d’emergenza per sollevarlo) l’imponente Crocifisso è tornato ora in totale sicurezza in Basilica, nella grande Sacrestia dove sono custodite le reliquie francescane. Col capolavoro di Cimabue, altre dieci opere provenienti dal Cenacolo sono state collocate negli spazi attigui alla chiesa, nel Corridoio del Noviziato e nella Cappella Medici, a pochi passi dagli affreschi giotteschi della Cappella Bardi, «ricongiungendo a questi luoghi il significato di quelle opere che per essi Il Mausoleo Italiano ha un ascensore Dr. Augusto Brizzolara specialista in Geriatria e Gerontologia El Trovador 4280 Of. 1108 -Las Condes Fono-Fax: 2342 5139 Beeper 737 8087 -Cod 8784 Av. Vicuña Mackenna 83 - Santiago - Tel: 26342500 erano state create». Nel nuovo percorso espositivo (che si inaugura a breve distanza di tempo dal restauro del grande ciclo murale di Agnolo Gaddi della Leggenda della Croce nella Cappella maggiore) saranno visibili tra le altre una Discesa di Cristo al Limbo del Bronzino, opera del 1552, una Madonna con Santi di Paolo Schiavo, del 1450 circa, la Trinità del Cigoli (1592), una Madonna con Bambino e Santi di Nardo di Cione, e ancora un San Bernardino di Rossello di Jacopo Franchi, un’Incoronazione di Lorenzo di Niccolò e le Deposizioni del Salviati e dell’Allori. È stato scelto simbolicamente il 3 maggio, giorno della ricorrenza della fondazione di Santa Croce (la prima pietra fu posta il 3 maggio 1294), per inaugurare la nuova collocazione delle opere restituite al loro luogo di appartenenza e per riproporre alla città di Firenze e ai visitatori da tutto il mondo quelli che a giudizio di Stefania Fuscagni sono i tre grandi significati della basilica francescana: «La messa in sicurezza delle opere, cioè la prevenzione dalle calamità come valore civico; la valorizzazione del restauro delle opere d’arte come valore artistico e soprattutto il significato religioso della croce che si fonda sulla spiritualità delle stimmate di San Francesco come restauro del profondo significato del Christus patiens che accompagna la Cristianità dal 1200». La ricorrenza nel 2015 dei 150 anni dal trasferimento della capitale d’Italia a Firenze sarà, invece, l’occasione per far vivere la straordinaria sala del Cenacolo (con il suo grande affresco dell’Ultima cena con l’Albero della vita, di Taddeo Gaddi) nella sua storica funzione di rappresentanza dei significati storici, artistici e civici dell’intero complesso monumentale. Indirizzi Utili Ambasciata d’Italia - Clemente Fabres 1050, - Providencia Tel.: 24708400 - E-Mail: [email protected] Consolato - Román Diaz 1270, Santiago Tel: 24708400 - E-Mail:[email protected] Camera di Commercio- Luis Thayer Ojeda 073,Piso l2, Provi. Tel.: 562/22322618 - Fax: 562/22330973- E-Mail: [email protected] Istituto Italiano di Cultura - Triana 843, Providencia Tel.: 22360712 - Fax: 22360709 -Mail: [email protected] ICE Agenzia per la promozione all 'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane Clemente Fabres 1050 (Prov.) Tel. 23039330 E.mail: [email protected] COMITES -Av.Apoquindo 6589 - Las Condes - Tel. 22129455 CARI -Av. Bustamante 180 - Providencia - Tel: 22229328 Circolo di Professionisti di Origine Italiana Av. Apoquindo 6589 - Las Condes - Tel: 22425012 - 22481503 Club Stadio Italiano Av. Apoquindo 6589, Las Condes -Tel: 24847000 Central. Liceo Italia: Nataniel esq. Ñuble. Tel 2707-5836 - 25927558 Scuola Italiana Vittorio Montiglio Las Flores 12707, Las Condes - Tel: 25927500 Parrocchia Italiana- Av. Bustamante 180 Providencia [email protected] - Te: 22229328 - Fax: 26354127 Hogar Italiano - Holanda 3639, Ñuñoa - Tel: 22055476 Umanitaria - Av. Vicuña Mackenna 83 - Santiago - Tel: 26342500 Pompa Italia - República 96 - Santiago -Tel: 26992222 - [email protected] www.vigilidelfuoco.cl ACLI -Asociación Cristiana de los Trabajadores Italianos Bustamante 180 (Parrocchia Italiana) - Tel- Fax: 26345247 COIA: Bustamante 180 -Providencia Tel. 26345247 Associazione Ligure contatto Sig.ra Rina Garibaldi 02 2192144; 4 Presenza- 16 ottobre 2014 ITALIA E ITALIANI L’autostrada del sole compie cinquant’anni: fece incontrate il Nord e il Sud dell’Italia “Nord e sud si danno la mano” titolò il notiziario Incom per l’inaugurazione. Aldo Moro, tagliando il nastro in diretta tv da presidente del Consiglio, la definì «il segno della vitalità del popolo italiano e della sua capacità e volontà di lavorare, di svilupparsi, di progredire». Cinquanta anni fa l’Autostrada del Sole fu tra i simboli dell’ingegno italico e del boom economico nostrano. Era il 4 ottobre 1964, festa di S.Francesco patrono d’Italia (data scelta non a caso), quando, completato l’ultimo tratto Orvieto-Chiusi, fu tenuta a battesimo dopo soli 8 anni di lavori. Oggi il `compleanno´ dell’Autosole è stato celebrato in un luogo simbolo di quella impresa, dove sorge la ancora oggi avveniristica chiesa progettata da Giovanni Michelucci, nella piana a nord di Firenze. Non era la prima autostrada italiana - l’aveva preceduta di 40 anni la Milano laghi -, ma fu quella che fece l’unione stradale: `accorcio´` di fatto il Paese, rendendo possibile andare da Milano a Napoli in otto ore in tempi in cui di giorni ne occorrevano due. E fece sognare di abbattere anche le barriere culturali ed economiche. Di certo con la tv e la Seicento cambio´ le abitudini degli italiani e segnò la modernizzazione dello Stivale. Con l’Autosole l’Italia che allora vedeva nell’automobile un simbolo di libertà e benessere, scoprì anche il gusto delle gite agli autogrill, si ruppe l’isolamento di borghi nascosti, la ferrovia perse il suo primato nei trasporti. L’impresa, costo complessivo 272 miliardi di lire, fu notevole: 755 km a unire sei regioni, 400 tra ponti e viadotti, 38 gallerie, tanto per dare qualche numero. Ma pure 74 morti tra gli operai che la realizzarono in anticipo di tre mesi rispetto alla consegna prevista: a loro è dedicata la chiesa dell’autostrada disegnata da Michelucci con la copertura a tenda, per accogliere gli automobilisti-viandanti. L’inizio dei lavori data 19 maggio 1956, a S.Donato Milanese, con Giovanni Gronchi, allora capo dello Stato, che pone la pergamena commemorativa nel cippo di inizio dell’autostrada. Il progetto di base, firmato da Aimone Jelmoni che seguì poi quello definitivo, era stato regalato allo Stato dalla Sisi, società partecipata da Eni, Fiat, Pirelli e Italcementi, tutte aziende interessate allo sviluppo di motorizzazione e costruzioni. L’Iri, incaricata dal Governo, ne affida la costruzione alla sua neonata Società autostrade: a guidarla l’ingegner Felice Cova che andò anche negli Usa a vedere come facevano le autostrade e divise in più lotti, con varie imprese impegnate, la realizzazione in modo da marciare spediti. Il percorso più ardito fu realizzato sull’Appennino tra l’Emilia e la Toscana, il tratto che più di tutti mostra gli anni dell’Autosole e che attende da tempo la Variante di valico. L’infrastruttura in costruzione copre 59 km tra Sasso Marconi e Barberino del Mugello, 32 dei quali su un nuovo tracciato, con 41 nuove gallerie e realizzato a una quota più bassa (490 metri la nuova quota di valico contro i 716 della vecchia autostrada), oltre la metà in tunnel. I lavori sono iniziati nel 2004, l’apertura è prevista per l’anno prossimo, 4 miliardi di euro l’investimento complessivo. Addio Nando Orfei, vecchio leone del circo È uscito di scena in sordina, senza i riflettori che ne hanno accompagnato la vita e la carriera da artista sotto il tendone del circo. Nando Orfei, cognome che evoca una delle famiglie più note e antiche del mondo circense in Italia, è morto oggi all’ospe- Tenga el mejor punto de vista P. de Valdivia 3015 F. 22690791 Moneda 708 F. 26649244 San Antonio 325 F. 26325512 SILVANO TAVONATTI A. [email protected] dale San Raffaele di Milano. Aveva 80 anni, il vecchio leone stremato da una lunga malattia, lui che i leoni, le tigri e gli elefanti aveva saputo tenere a bada con dolcezza, guardandoli negli occhi senza paura e sempre con rispetto. Agli animali, la grande attrazione di sempre , il suo circo aveva rinunciato negli ultimi anni, perché - aveva confessato con un po’ di amarezza - non si potevano più ignorare le proteste e il boicottaggio dello spettacolo da parte degli animalisti. E così con il suo “Magico Circo” aveva dovuto inventare un altro copione. Lui che con i due fratelli Liana e Rinaldo negli anni Settanta aveva portato a un nuovo splendore il circo, assediato dalla tv e dal cinema, con un sontuoso e sfavillante chapiteau che racchiudeva tre piste, con troupe internazionali di artisti che si esibivano in tre spettacoli contemporaneamente. Il mitico Circo delle Mille e Una Notte che aveva affascinato e sedotto Fellini. Non fu un caso che proprio Nando fu chiamato a lavorare in Amarcord e ne I Clowns. Come un regista che non può sempre fare lo stesso film, Nando ha saputo rinnovare la propria vocazione che lo ha visto giovane acrobata poi giocoliere, domatore e insieme grande anima della dinastia. Negli ultimi anni, con i tre figli Paride, Ambra, Gioia e la moglie Anita aveva dato vita e vigore a un nuovo spettacolo attingendo alle proprie origini e alle proprie tradizioni, con l’Antico Circo Orfei. Un marchio garantito da oltre cent’anni. Boom emigrati: in Italia più partenze che arrivi Le partenze dall’Italia hanno raggiunto nel 2013 il numero di 94 mila persone, cifra superiore ai flussi dei lavoratori stranieri immigrati in Italia, che sono ogni anno circa la metà di questa cifra, precisamente 43 mila nel 2010. Il dato è contenuto nel Rapporto Italiani nel Mondo pubblicato oggi dalla Fondazione Migrantes della Conferenza Episcopale Italiana. Nel mondo sono 4.482.115 i cittadini italiani residenti all’estero assoluto rispetto al 2013 è di quasi 141 mila iscrizioni, il 3,1 per cento nell’ultimo anno. La maggior parte delle iscrizioni sono per espatrio (2.379.977) e per nascita (1.747.409). Lungo il corso del 2013 si sono trasferiti all’estero 94.126 italiani - nel 2012 erano stati 78.941 - con un saldo positivo di oltre 15 mila partenze, una variazione in un anno del +16,1 per cento. Per la maggior parte uomini sia nel 2013 (56,3 per cento) che nel 2012 (56,2 per cento), non sposati nel 60 per cento dei casi e coniugati nel 34,3 per cento, la classe di età più rappresentata è quella dei 18-34 anni (36,2 per cento). L’organismo della Cei, oltre a dar conto dei dati del database centrale dell’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero, ha analizzate e descritte anche le iscrizioni all’AIRE con la sola motivazione dell’espatrio avvenute nel corso del 2013. Questi dati, insieme alle riflessioni sull’emigrazione interna, sulla mobilità per studio e formazione e dei ricercatori italiani, dei frontalieri nel Canton Ticino e il confronto con gli spostamenti degli italiani nell’ambito dei principali paesi europei, offrono un quadro articolato sul significato della mobilità italiana di oggi, sulle sue caratteristiche, sui trend che segue e sulle novità che emergono. ”La prospettiva storica - si legge nella presentazione - è prerogativa fondamentale di questo annuario soprattutto perchè affiancata alla riflessione sull’attualità con indagini non solo su specifiche situazioni territoriali di partenza e di arrivo, ma anche sull’idea che i media trasmettono della mobilità, il desiderio di partire e quello di tornare dei nostri connazionali”. I minori sono il 18,8 per cento e di questi il 12,1 per cento ha meno di 10 anni. Il Regno Unito, con 12.933 nuovi iscritti all’inizio del 2014, è il primo Paese verso cui si sono diretti i recenti migranti italiani con una crescita del 71,5 per cento rispetto all’anno precedente. Seguono la Germania (11.731, +11,5 per cento di crescita), la Svizzera (10.300, +15,7 per cento), e la Francia (8.402, +19,0 per cento). Meglio investire in esperienze che in beni di consumo E’ molto più conveniente spendere i nostri soldi in qualcosa bello da ricordare, piuttosto che in acquisti di beni concreti; questo ci farà di sicuro più felici. Da una decina d’anni una corrente di psicologi sta cercando di dimostrare che vivere un’esperienza provoca maggiore benessere alla nostra mente del possesso di oggetti. Sembrerebbe quasi una corrente mistica della psicologia quella che vorrebbe convincerci ad abbracciare pratiche di vita che sembrano affini a esercizi spirituali, il concetto è che investire in bei ricordi ci appaghi assai più di una lussuriosa orgia di shopping compulsivo. Tutto parte dall’idea che acquistare esperienze, ad esempio un viaggio, una vacanza, un concerto, uno spettacolo, ci procuri una felicità molto più intensa che, magari, acquistare un abito nuovo, un oggetto che ci piace, un accessorio di moda. Sul tema degli acquisti esperienziali sta studiando dal 2003 il professore di psicolo- gia dell’Università di Harvard Thomas Gilovich. Un mese fa ha pubblicato uno studio sulla rivista Psychological Science, assieme a Matt Killingsworth, altro studioso della felicità, dove in sintesi ci avvertonMeglio so che è molto più gratificante desiderare che possedere. Siamo ancora alle formule consolatorie di chi si accontenta e quindi gode? Ritornano di moda le massime di vita tipo “amo le rose che non colsi”, che supportò lo zitellume maschile e femminile nell’ultimo secolo? Probabilmente no, visto che si parla di “acquisti esperienziali” si tratta forse più di un’ indicazione di allocazione del budget per l’ autogratificazione al tempo della crisi. Non tutto si può avere, quindi tra un paio di scarpe nuove e il concertone di un cantautore non ci dovrebbero Fmi: l’economia europea rallenta ancora La ripresa economica mondiale continua ma è mediocre e incerta. E procede a due velocità, con gli Stati Uniti che accelerano e l’Europa al rallentatore, con rischi di deflazione e stagnazione ma anche un aumento del pericolo di recessione. A scattare la fotografia dello stato di salute dell’economia è il Fondo monetario internazionale (Fmi), rivedendo al ribasso le stime di crescita globali. L’area Euro rallenta Il rallentamento dell’area euro è legato alla frenata di Germania, Francia e Italia. Il Belpaese è l’unico fra quelli del G7 a registrare nel 2014 un Pil negativo. Ed è quello con la performance peggiore fra i Piigs (Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna), anche se dal punto di vista del mercato del lavoro l’Italia è, insieme all’Irlanda, quello nella posizione migliore. “Nell’ambito di un outlook debole, le prospettive non sono uniformi all’interno della regione: più forti in Germania e Spagna, più deboli in Francia e Italia” spiega il Fondo, aggiungendo che “l’economia italiana si è contratta nella prima metà del 2012 e su base annua non è atteso un ritorno ad una crescita positiva fino al 2015”. essere dubbi. Eppure qualcuno potrebbe obiettare che le scarpe alla fine ci restano e possono farci contenti ogni volta che le indossiamo, il concerto dopo due ore svanisce. Proprio questo è il punto, i professori ci vorrebbero far capire che, in termini di felicità quantificabile, il preliminare all’acquisto vale molto più del possesso finale di un oggetto ambito. Siamo come bambini infine, una volta avuto il giocattolo che tanto avevamo sognato tutto il bello finisce. In realtà il bene esperienziale ci rende più felici perché è ben più difficile stabilire un confronto con il nostro prossimo. Anche quando avremo le nostre belle scarpe, ci capiterà di vedere qualcuno che le avrà più belle delle nostre, questo ci rovinerà la festa. Un’esperienza invece è costruita a nostra esatta misura, siamo noi, e soltanto noi, che la valutiamo in ragione di quanto ci è piaciuta. Chi potrà contestarci che ci piaciuto da pazzi un particolare paesaggio, un luogo che ho visitato, uno spettacolo cui abbiamo assistito? Tutte esperienze limitate, ma è proprio la fugacità degli acquisti esperienziali che ci fa a affezionare a questi e ci rende quindi felici nel ripescarne il ricordo. ITALIA E ITALIANI Un Nobel per i bambini del mondo Il premio Nobel per la pace è stato assegnato congiuntamente all'attivista indiano per i diritti dei bambini Kailash Satyarthi ed alla pachistana Malala Yousafzay, che due anni fa fu ferita gravemente dai talebani per la sua lotta a favore dell'istruzione femminile. Il comitato di Oslo ha dunque deciso di premiare una coppia di attivisti, per la loro lotta a favore dei bambini e del loro diritto all'istruzione. "I bambini -si leggono nel comunicato che accompagna il Premio- devono poter andare a scuola e non essere sfruttati per denaro. Nei Paesi più poveri del mondo, il 60 per cento della popolazione ha meno di 25 anni d'eta; ed è un prerequisito per lo sviluppo pacifico del mondo che i diritti dei bambini e dei giovani vengano rispettati. Nelle aree devastate dalla guerra, in particolare -si legge ancora nella motivazione- gli abusi sui bambini portano al perpetuarsi della violenza generazione dopo generazione. "Nonostante la sua giovane età - osserva quindi il Comitato, parlando della ragazzina pachistana - Malala Yousafzay già da anni combatte per i diritti della bambine all'educazione e ha dimostrato con l'esempio che bambini e giovani possono anche loro contribuire a migliorare la situazione. E lo ha fatto nelle circostanze più pericolose: attraverso la sua battaglia eroica, è diventata una voce guida per i diritti dei bambini all'educazione". Satyarthi. Ispiratore della Global march per sollevare l'interesse mondiale su lavoro minorile,è fondatore del movimento Bachpan bachao andolan, per il recupero dei minori. Il movimento ha salvato almeno 80mila bambini da forme di schiavitù. Per lui il Nobel, che ha voluto dedicare ai bambini che vivono in schiavitù, significa "la voce di decine di milioni di bambini è stata ascoltata". Lo ha detto oggi rispondendo ad una domanda dell'emittente indiana Ndtv. "Ringrazio veramente molto il Comitato del Nobel - ha aggiunto -per avere riconosciuto la drammatica situazione in cui milioni di bambini si trovano nell'età moderna". Santa Sede. A nome della Santa Sede, faccio i complimenti ai due attivisti, un indiano e una pachistana, vincitori del Premio Nobel per la Pace". Padre Ciro Benedettini, vicedirettore della sala stampa vaticana, prima di avviare nell'Aula Giovanni Paolo II la conferenza sulla Chiesa cattolica nella prima guerra mondiale, si congratula con i vincitori del Premio Nobel per la Pace. Commentando il fatto che dei due attivisti una è donna, padre Benedettini sottolinea: "Sappiamo come il ruolo delle donne sia importante". Ue. Il premio Nobel per la pace assegnato a Malala Yousafzai e Kailash Satyarthi "rende omaggio all'inalienabile diritto all'istruzione per tutti i bambini, alla parità di diritti per le donne e alla fodnamentale lotta contro la loro oppressione". Lo affermano Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio Ue, e José Manuel Barroso, presidente della Commissione europea. "Siamo lieti per Malala - continuano- che coraggiosamente ha combattuto per i suoi diritti e ha pagato un prezzo elevato per qualcosa che molti nei nostri Paesi danno per scontato. Ma non possiamo dimenticare i milioni di bambini in tutto il mondo a cui viene negato il loro diritto all'istruzione. Questa è una vittoria per tutti loro. Giovani ragazzi e ragazze che vogliono a imparare". Nobel fisica agli inventori del led (ma non è così vero!) Un particolare, a volte, fa una grande differenza. Eccome. Chiedetelo a Nick Holonyak Jr., inventore statunitense di 76 anni. Appena ha letto che il Nobel per la fisica è stato assegnato agli scienziati giapponesi Isamu Akaski e Hiroshi Amano e all'americano Shuji Nakamura “per avere inventato il Led”, ha fatto un salto sulla sedia. Il motivo? È lui a tutti gli effetti l'inventore del LED, in quanto è stato il primo a metterne a punto nel 1962 un esemplare funzionante mentre lavorava come consulente per la General Electric. Com’è possibile che la prestigiosa Academy del Nobel abbia preso un simile granchio? La colpa di questo pasticcio è solo della fretta con cui il Nobel per la Fisica è stato comunicato dalle agenzie di stampa che, per brevità e (paradosso dei paradossi) per “chiarezza”, hanno fatto un bel pasticcio. Akaski , Amano e Nakamura non hanno inventato il led, ma i led blu. Abbiate pazienza e seguiteci ancora un attimo. Come spiegano gli esperti “il led è un diodo ad emissione luminosa, un dispositivo optoelettronico che sfrutta le proprietà ottiche di materiali semiconduttori in modo da produrre fotoni tramite il fenomeno dell'emissione spontanea”. All’inizio, grazie all’invenzione di oltre 50 anni fa di Nick Holonyak Jr., i led emettevano solo una luce rossa, quella usata ancor oggi in molti apparecchi elettronici per verificare se arriva corrente. Nel corso dei decenni il lavoro sui led è andato avanti. L'invenzione del led blu che sta cambiando il mondo Fino al passo fondamentale, all'inizio degli anni Novanta, dei tre premiati dal Nobel per la fisica: l’invenzione del led blu. Fino a quel momento, infatti, esistevano soltanto Led a luce rossa e verde, dai quali però era impossibile produrre luce bianca. Con l'avvento del led blu questa barriera è stata superata. Con un passo, come accennato, fondamentale, visto che un quarto del consumo di elettricità nel mondo si deve all'illuminazione. Con l'arrivo di led sempre più efficienti ci sarà un risparmio sempre più significativo nei consumi e una maggiore efficienza. Tanto per capirci, tenete conto che un led dura 100.000 ore mentre le lampade a incandescenza durano 1.000 ore e quelle a fluorescenza 10.000. Non solo. Grazie ai led blu, in moltissime parti del pianeta sarà possibile portare una buona illuminazione usando come fonte energetica solo dei pannelli solari. Insomma, onore al merito dei tre scienziati premiati col Nobel, ma permetteteci di rivolgere un pensiero a Nick Holonyak Jr., senza il cui lavoro staremmo ancora barcollando nel buio. Vajont, 51 anni fa il disastro: 1.910 morti Oltre mezzo secolo non è bastato a guarire le ferite del Vajont. Cinquantuno anni dopo l'enorme onda provocata dalla frana del monte Toc - con la colpevole complicità degli uomini - il dolore e la rabbia vivono ancora nei superstiti (meno di un centinaio) di quella strage: 1.910 morti, 460 dei quali bambini sotto i 15 anni. Ma Longarone e la valle del Piave, fatta la tara del tempo trascorso, non sono più le stesse. Così come gli altri piccoli comuni sfregiati dal mostro d'acqua quel 9 ottobre 1963: Erto Casso, Castellavazzo sono divenuti paesi fantasma, pieni di finestre sbarrate. Longarone è stata rifatta a forza di cemento armato, sovradimensionata in alcune strutture. Del passato è rimasto in piedi il bel palazzo del municipio, il solitario campanile di Pirago e qualche casa a nord dell'abitato. Presenza- 16 ottobre 2014 5 Un farmaco può curare il diabete dalla causa Combattere e curare il diabete di tipo 2 agendo direttamente sulla causa. Sarebbe la chiave di volta per debellare una patologia che interessa milioni di persone soltanto in Italia. A promuovere questa possibilità sono i ricercatori della Rutgers University, nel New Jersey, guidati dal prof. Victor Shengkan Jin. Con questa ricerca, gli scienziati hanno dimostrato come una forma modificata di un farmaco noto con il nome di niclosamide - ora utilizzato per eliminare i parassiti intestinali - possa essere efficace nel controllo delle potenziali cause scatenanti la malattia. Partendo dalla constatazione che allo stato attuale l’unica cura per controllare uno dei principali fattori causali del diabete sia l’intervento chirurgico di bypass gastrico, il prof. Jin ha sottolineato l’urgenza di trovare un trattamento efficace. E questo pare lo abbia trovato proprio in questo farmaco già approvato per l’uso umano, il cui nome completo è niclosamide sale etanolammina (NEN), poi opportunamente modificato. Nei test condotti dai ricercatori il farmaco ha bruciato il grasso in eccesso nelle cellule del fegato attraverso un processo noto come disaccoppiamento mitocondriale. Agire sui mitocondri è essenziale, poiché essi sono la fonte di energia per ogni cellula del corpo. Se questi lavorano bene, al pari di un motore di automobile in perfetta efficienza, bruciano il carburante in modo perfetto, compresi i grassi e gli zuccheri in quantità adatte a far sì che le cellule funzionino a dovere. Poter dunque controllare il lavoro di queste centrali elettriche offre la possibilità di controllare a sua volta gli effetti sui processi di metabolismo e gestione dei grassi e degli zuccheri. Per cui, in definitiva, è come agire sulla fonte del possibile sviluppo del diabete. Ora si attendono ulteriori approfondimenti e conferme. Nemmeno le urgenze mediche scusano il cellulare al volante La legge è uguale per tutti, non c’è chiamata urgente che faccia eccezione. Lo sottolinea la Cassazione avvertendo che quando si è al volante è vietato anche ai medici di rispondere al cellulare senza auricolare, e il fatto di aver risposto per dare informazioni su un paziente in fin di vita non giustifica il `camice bianco´ al quale, anzi, si può rimproverare anche di non aver predisposto l’uso dell’auricolare o del vivavoce pur sapendo di poter ricevere telefonate per casi clinici delicati. Così la Suprema Corte - sentenza 21266 - ha confermato la multa a carico di Tania S., una specializzanda in cardiologia di Padova che, mentre guidava su un viadotto senza corsia di emergenza, aveva usato il cellulare senza auricolare per rispondere al suo primario che le chiedeva informazioni per una paziente in gravi condizioni. Ad avviso dei supremi giudici, la situazione nella quale si è trovata la specializzanda non integra «una situazione di fatto a soste- gno dell’operatività di una esimente reale o putativa». Così è stata confermata la multa fatta dai vigili urbani di Padova per infrazione alle norme del codice della strada sull’uso del telefonino. La palladiana, un pavimento di pregio Il pavimento alla palladiana porta con sé il fascino delle dimore signorili , ma anche un bel pezzo di storia. Risale infatti all’epoca degli antichi romani la tecnica dell’opus incertum, ossia la tipica pavimentazione realizzata con pietre di tagli diversi e irregolari. Anche la palladiana utilizza pezzi di pietra e li accosta l’uno all’altro senza rigore geometrico e senza uniformità nelle dimensioni. Il suo pregio viene dal fatto che le pietre utilizzate sono marmo , materiale che permette di ottenere una pavimentazione di grande valore e resa estetica pur contenendo i costi che tale rivestimento ha. Il pavimento alla palladiana si compone di scaglie di marmi pregiati, di circa 10 20 centimetri, di solito rotti a martellina, posati su una base di cemento. Tra una pietra e l’altra viene lasciata una fuga, riempita con appositi composti, di solito cementi uniti a terre, ossidi, stucco. La tecnica si completa di una lucidatura finale. Dal momento che esistono decine di tipologie di marmo, è possibile realizzare pavimenti alla palladiana in tantissime nuance, e la messa in posa delle scaglie di pietra può giocare in diversi modi con la prospettiva (si possono posare con un disegno circolare, oppure alla rinfusa, o lineare, ma solitamente senza un disegno prefissato). Inoltre la forma delle scaglie, più tondeggiante o squadrata, conferisce rese estetiche differenti. Una tecnica di pavimentazione molto simile è la veneziana , in cui le pietre posate anziché sotto forma di scaglie si trovano in granuli di marmo. San Luis 5358 (60-62-64) Peñalolen (02) 298 15 58 298 24 02 Fax (02) 322 03 95 www.carnessori.cl Vacuno Cerdo Sub productos Arrollados Hamburguesas Cordeo Lechón Pollo Pavo Jabalí Puro Ciervo Avestruz Codornices Pato Neozelandés Conejo Guayu 100% Orgánico Quesos 6 Presenza- 16 ottobre 2014 Editoriale: Domenica 28 settembre abbiamo sofferto la perdita di una persona molto cara ed importante che ha profondamente colpito la nostra comunità. Si tratta del nostro caro alunno della III° Media Superiore Benjamín Reineking De Camino. Per questo motivo dedichiamo gran parte di questa edizione a Benjamín, un buon alunno, allegro, intelligente, solidale, sportivo e soprattutto una persona con un immenso cuore. Sentiremo molto la tua mancanza! Buona lettura! Gigliola Pacciarini G. / [email protected] Con la gentile collaborazione della prof.ssa Silvia Perroni El líder ha fallecido (Poema di Rodrigo Barra, alunno della III°C) SCUOLA ITALIANA DI SANTIAGO Parole di Italo Oddone, Preside Caro Benjamín, Nunca me habría imaginado que algún día me iba a tocar despedir a un alumno en estas circunstancias, siempre que lo he tenido que hacer, ha sido para desearles éxito y parabienes por la nueva etapa que enfrentarán una vez egresados de la Scuola, pero nunca para hacer este viaje hacia la eternidad. Recuerdo cuando fui tu profesor de Storia e Geografia, me llamaba la atención el ambiente que había en la sala de clases, eran todos amigos de todos, tú eras él que cuando entraba a la sala me recibía con la mano extendida para saludarme, como lo hacemos generalmente los adultos, me asombraba la sonrisa que tenías siempre dibujada en tu cara, si te retaba por algo te sonrojabas, pero tú sonrisa no se borraba jamás. Conforme fuiste creciendo se fueron acentuando cada vez, con mayor fuerza, tus cualidades: deportivas, artísticas, académicas, pero sobre todo humanas. Estabas en todas y a nada decías que no, porque Dios te dotó de tantos talentos, que fuiste capaz de desarrollarlos y compartirlos plenamente, en el corto tiempo que El definió que ibas a estar entre nosotros…….Por eso, no pasaste indiferente en tu corta pero intensa vida y agradecemos a Dios la posibilidad que nos dio de conocerte y aprender de ti. Como Scuola siento que perdimos a un gran alumno, sin embargo nos queda el consuelo de haber podido compartir contigo todas tus cualidades, tu humanidad y tu generosidad. Como comunidad te tendremos siempre vivo entre nosotros, aunque veamos tu puesto vacío, o al pasar la lista no escuchemos el debido presente, nos va a doler y mucho, pero si la memoria se alimenta, los recuerdos y sobre todo las personas no se mueren jamás. Deseo de todo corazón que el Señor le pueda dar a tu familia el consuelo necesario para seguir adelante y también a todos nosotros como comunidad educativa. Aunque no estés físicamente presente, tu recuerdo permanecerá por siempre en nuestros corazones. Un abrazo al Cielo Benjita y descansa en paz. Parole del CASI Tristeza re contra abunda mi alma, Y digo re contra abunda dado que no se otra manera de expresarla, Los ojos tiritan de cansancio que parece imaginario, Y el cuerpo rechaza el sentido y lo anula de toda acción ya hecha en lo usual. El líder ha fallecido y lloro por él, Mi cuerpo busca alguna solución recurriendo a una vía de escape, mis manos recogen temerosas el lápiz y se desquitan con papel, rellenando de potentes palabras que representan hechos explosivos. Lo asemejan de inmediato con siembra y siega, Siendo el líder quien hereda los frutos más ricos, Sembrados Bajo la tierra más fértil y llana que conocimos, Y la siega con la hoz del acero más puro y resistente jamás visto. El líder sembró sobre sudor y lágrimas, Sobre sonrisas y euforia como clamores de alegría, Sembró lo que el mundo busca y no encuentra, Lo que el mundo necesita y carece. El líder ha fallecido y sonrío, No lloro dado que terminó, Y me doy cuenta luego de cavilar, Que sonrío por qué sucedió. Cambia todo cambia dicen viejas voces, Lo afirmo dejando en claro que sucedió, Que el líder suceso es y por eso sonrío, Que por eso sonreímos todos, de él nació. Ver un simple papel con tinta y verlo a él, Ver un pájaro y sus hijos y verlo a él, Ver sonrisas y verlo a él, Ver eso más allá y verlo a él. Ver gestos de felicidad por algo sonar, Tan propio como un trozo de nosotros, Ver derramar lágrimas por algo sonar, Tan insignificante como la belleza máxima. Él camina y cae, mira a su alrededor y sonríe. Benjita... Durante toda su trayectoria en el colegio siempre fue un alumno destacado en todos los ámbitos, era un gran deportista (futbolista y atleta), también resaltaba en el área académica, lo cual le permitió ser reconocido en varias oportunidades recibiendo diversos Premios: Excelencia Académica, Scuola y Mejor Compañero, ya que una de sus cualidades más sobresalientes era su solidaridad y permanente preocupación por el otro, lo que lo llevó incluso a participar activamente en el Centro de Alumnos en el 2013 y de un Techo para Chile, donde iba todos los sábados al campamento Bosque Hermoso para apoyar a la gente de escasos recursos, incluso apadrinando al Luchito de quien se trasformó en una especie de hermano mayor. Benjita fue siempre muy creyente y este año se estaba preparando para realizar su confirmación, siendo una persona muy espiritual, sencilla, alegre, optimista y un joven lleno de vida. Le encantaba salir con sus amigos, le gustaba la aventura, fue siempre muy apegado a su familia, ponía su toque de alegría en todo momento, nunca se le vio triste. Desde chico fue un acérrimo fanático de Colo Colo, equipo al que iba a ver cada vez que podía. A pesar de todos estos hobbies, siempre su gran pasión fue ayudar a los más desposeídos, lo que le llenaba el alma de goce y lo que lo hacía ser una persona tan especial y querida por todos. Bueno para la talla… nunca vamos a olvidar sus tallas fomes que igual causaban risa, ni sus cantos desafinados a los cuales ya nos tenía acostumbrados. Queremos agradecerte profundamente el haber formado parte de nosotros y nuestro camino. Las palabras no son suficientes para describir nuestros sentimientos en este momento, siempre estuviste dispuesto a colaborar en todo y ayudarnos a formar un mejor futuro. Siempre estarás en los corazones de todos nosotros siendo recordado por la persona alegre que fuiste. Con un inmenso dolor te decimos adiós. "Como llena una sonrisa”, como siempre nos llenó tú sonrisa… Te vamos a extrañar querido amigo! Tus compañeros del CASI Parole di Henry Mosqueira, Insegnante Guida III°A Benjamín Reineking De Camino, un muchacho de apenas 17 años, hijo de Claudia y Dieter, hermano menor de Sofía y Dieter. El año 2002 se integró a la comunidad Scuola y desde entonces ha sido parte integral de la vida de nuestro colegio. Un niño amante de su familia, que disfrutaba y atesoraba los distintos momentos y aventuras que compartieron. Allí está la fuente de la alegría que Benjamín supo entregar a quienes tuvimos la suerte de estar a su lado. Un amigo que cuidaba y apoyaba a los amigos, que sabía darles ánimo a todos los que veía cabizbajos y que necesitaban un abrazo, estuvieran o no en su círculo cercano. Divertido y travieso, fue un excelente alumno en lo académico y un apoyo constante en el trabajo colectivo. Un deportista de los mejores, de esos que no sólo juegan por ganar o por superarse, sino que lo hacía por el placer de dar lo mejor de sí, para sí mismo, para su equipo y, sobre todo, para la Scuola. Tenemos tantos recuerdos de su entrega en los partidos, en las Settimanas, en el Uniamoci, en las olimpiadas de matemática y en la geografía de los sabores, entre tantos otros ámbitos de participación. Como un joven que trasciende los espacios, siguió los pasos de su hermano y se integró a Un Techo para Chile, donde no sólo se dedicó a levantar casas de emergencia para devolver un poco de dignidad a sus ocupantes, sino que la solidaridad se hizo parte de su vida cotidiana regalando parte de sus sábados para apoyar en los estudios a los niños del campamento Bosque Hermoso. Querido Benjamín, dejaste una huella indeleble en nuestros corazones, la que nos permite consolarnos en la memoria de tus palabras y tus acciones. Por nuestra parte, nos comprometemos a atesorar tu recuerdo y continuar la siembra de la alegría que dejaste. No nos olvides en la Felicidad eterna en que ahora te encuentras, nos harás falta, nosotros no te olvidaremos. Tu espíritu permanecerá por siempre. Gracias Claudia y Dieter por regalarnos un ángel en nuestras vidas. SCUOLA ITALIANA DI SANTIAGO Ginnastica La squadra di ginnastica della Scuola ha avuto un’importante partecipazione sportiva a livello scolastico. Nel mese di agosto ha partecipato alla Coppa Giovanile nel Colegio Calazans, con i seguenti risultati: 1° posto Trave: Sofía Bardi 3° posto Corpo Libero: Trinidad Poblete Premiazione individuale generale: 3° posto Sofía Bardi Premiazione per squadra: 3° posto Presenza- 16 ottobre 2014 Nuovo Gerente Comunità Scolastica: Vi informiamo che dal 2 ottobre il signor Carlos Borie Oroz ha assunto le funzioni di Gerente di Amministrazione e Finanze della nostra istituzione. Gli diamo un cordiale benvenuto e gli auguriamo successo nel suo nuovo lavoro. Distinti saluti. Consiglio Direttivo Concerto di Rock A settembre, la nostra squadra ha partecipato alla Coppa di Las Condes, il più difficile campionato di ginnastica artistica a livello scolastico nel quale tutte le squadre possono includere una ginnasta federata. La Scuola ha partecipato senza questo vantaggio, ottenendo il 6° posto come squadra (di un totale di 24 scuole) e l’alunna Sofia Bardi ha ottenuto il 6° posto nella categoria individuale generale. I nostri auguri a tutte loro! Scuola Concert Ciclo di Cinema Kermesse Corrida Italiana 7 8 COLLETTIVITÁ Presenza- 16 ottobre 2014 Attività della Dante alighieri di Valparaiso Il 2 ottobre la Dante Alighieri di Valparaiso ha celebrato la riunione mensile dei soci con la conferenza “San Francesco: l´uomo, il santo”, dettata dalla Signora Rosa Minetti, ex Console Onorario. La conferenza fa parte del ciclo “Grandi Italiani”, e San Francesco é stato definito “il piú grande degli Italiani”, oltre che “il piú italiano dei santi”. Basandosi in una biografia del santo, scritta dall´Abate Omer Engelbert, la conferenziera si é referita alle varie tappe della vita del “Poverello”: la famiglia, gli anni spensierati della gioventú, i mesi di prigionia dopo la lotta tra le cittá di Assisi e Perugia, la grave malattia, la convalescenza, la rinuncia alla vita mondana indossando il saio della povertá. La signora Minetti parla poi della Porziuncola, della Messa e della lettura del Vangelo dopo la quale si sente ispirato a raccogliere compagni nell´ideale della povertá e dell´umiltá. Poi il suo viaggio a Roma, la fondazione dell´Ordine dei Frati Minori e, successivamente quello delle Clarisse, gli anni della sofferenza fisica e della maturazione spirituale, l´episodio del ritiro della Verna dove riceve le “stimmate”. Poi il momento quando, indebolito dalle sofferenze fisiche, ormai vicino alla morte, in un pomeriggio luminoso, caratteristico dell´Umbria, compone il “Cantico di Frate Sole”. Lo compone in una lingua in cui, un secolo piú tardi, Dante scriverá “La Divina Commedia”. La conferenziera ricorda che l´ultima strofa di questo inno, in cui Francesco ringrazia Dio per “sora nostra morte corporale”, la scrisse, secondo la tradizione, poco prima di morire. La signora Minetti parla con emozione di questo campione dell´umiltá e della povertá, della semplicitá e della pazienza, dell´uomo che prese alla lettera le parole di Cristo: “Se vuoi essere perfetto, vendi quello che possiedi e dallo ai poveri”, che abbracciava i lebbrosi, che parlava agli uccelli e ammansiva il lupo feroce. Alla fine della conferenza, sentiamo che Rosa Minetti é riuscita a darci un´immagine chiara e commossa di questo santo, immortalato da Giotto negli Affreschi della Basilica Superiore di Assisi e da Dante nel canto XVII del suo Paradiso. Mille auguri per Nicoletta e Javier CIRCOLO PROFESIONISTI DI ORIGINE ITALIANA Luci e ombre nella vita e nell'opera di Cristoforo Colombo Il 27 settembre ha avuto luogo la riunione mensile del Circolo, presieduto dalla Prof.ssa Pia Mastrantonio. In tale occasione, in prossimitá del 12 ottobre, il socio Albino Misseroni ha svolto il tema “Luci ed ombre nella vita e nell´opera di Cristoforo Colombo”. Come prima cosa, il conferenziere ha voluto chiarire i concetti che esprimono le parole: scoperta, incontro, spedizione, invasione, esplorazione. In seguito, dopo aver definito Colombo come “genio del Rinascimento” e averlo situato nella grata compagnia di una ventina di grandi nomi, il conferenziere presenta Colombo come figlio di un´Europa che stava emergendo dopo decenni segnati dal banditismo, dalle epidemie e dal fantasma della fame. Cerca di dimostrare la falsitá di due vecchi miti secondo i quali: 1) l´impresa americana avrebbe avuto origine come conseguenza di un genocidio e 2) gli amerindi prima dell´arrivo di Colombo, sarebbero stati popoli pacifici. Il Prof. Misseroni prosegue poi affrontando vari aspetti della vita di Colombo: il luogo di nascita, la data di nascita, la famiglia, la lingua dei suoi scritti. Poi i viaggi, in Oriente fino all´isola di Chio, al Nord fino alla Groenlandia. Si riferisce alle letture che esaltano la sua fantasia, tra queste “ Il Milione” di Marco Polo, letture che lo fanno sognare con una nuova via per arrivare in Oriente; al suo programma presentato, senza esito, successivamente, alla considerazione dei re di Portogallo e di Spagna fino all´appoggio della regina Isabella. Poi l´organizzazione del viaggio, il passaggio delle mitiche “Colonne di Ercole”, la traversata del “Mare Tenebrosum”, segnata dalle esplosioni di malcontento dei compagni di viaggio, l´arrivo all´isola di Guanahani, le successive scoperte, le calunnie che lo perseguitano, la sua difesa davanti al tribunale del re. Finalmente il ritorno definitivo a Valladolid dove muore abbandonato da tutti, cercando invano di far rispettare gli accordi solenni presi con la corona spagnola. Ci sono ancora - conclude il conferenziere - molte ombre nella vita e nell´operato di Cristoforo Colombo, ombre che impediscono di poter vedere, in tutta la sua luminositá, l´impresa di Colombo: l´accusa di aver portato la guerra dove regnava la pace, la condotta inumana utilizzata in molte occasioni con gli indigeni, l´eccessiva indulgenza con i subordinati, la poca fortuna nella scelta dei grandi funzionari, l´aver inviato indigeni come schiavi in Spagna, il fanatismo e l´intolleranza; soprattutto, l´aver preteso di sradicare gli amerindi dalla loro cultura e averlo fatto in nome di Dio. Di alcune di queste accuse lui stesso si liberó davanti al tribunale del re. Altre sono ferite proprie del tempo ed é ingiusto attribuirle solo a Colombo. Ma, a sua volta, quante sono le luci che illuminano la sua figura e la sua impresa! La sua brillante immaginazione, la capacitá di estrarre da letture mediocri lezioni incredibili, la sua incrollabile tenacia nel sostenere teorie che i sapienti del suo tempo giudicavano proprie di una mente malata, l´essere stato protagonista di una impresa i cui effetti hanno avuto, e continuano ad avere, tanta importanza per il Vecchio come per il Nuovo Mondo, soprattutto il disprezzo delle cose pratiche della vita che gli permettono di allontanarsi dai luoghi comuni della tradizione, guidato dal desiderio di trovare cose nuove. Caro Padre Giuseppe, Albino Misseroni Actividades Achiart octubre 2014 Una stupenda cerimonia della celebrazione del sacramento del matrimonio abbiamo vissuto sabato 11 ottobre nella parrocchia San Francisco de Sales in occasione del matrimonio di Nicoletta Landauro Inserrato con Javier San Martín Morel. La famiglia Inserrato è parte integrante della nostra comunità legata alla devozione di San Rocco. I partecipanti alla festa, senz’altro più di cinquecento, hanno seguito con atten- Servizio del Patronato ACLI L'ufficio del Patronato attende il pubblico presso la Parrocchia Italiana (Bustamante 180) con il seguente orario: da Lunedi a Venerdi dalla ore: 08:30 alle 14:30 Tel: 2665-0340; 22225247 - E-mail: [email protected] zione e devozione la santa messa nuziale i cui Padrini sono stati Francisco Javier Landauro Marin-Falina Inserrato del Río per Nicoletta e per Javier Luis Felipe San Martín Cruz –Ana Maria Morel González. La festa sociale è stata celebrata nel Club de Polo (in Colina) in un ambiente realmente festivo ed elegante. Gli sposini felici passavano di tavola in tavola a salutare gli amici ed i parenti, mentre la musica accompagnava i dialoghi e le proiezioni di episodi della vita infantile e giovanile dei due amici che hanno unito il loro amore nella proiezione di famiglia per tutta la vita. Alle due famiglie i nostri auguri per l'educazione che hanno impartuto ai loro figli (senz'altro anche Tuto era presente in mezzo a noi) ed agli sposini auguriamo una vita di amore piena di gioia. Venga a un lugar especial a probar lo mejor de la gastronomía italiana. Lo esperamos *Providencia (Esq. Pedro de Valdivia) La Asociacion de Artistas italo chilenos se ha presentado en el Instituto Chileno Nortamericano de Culturauna muestra titulada “Gli dei antichi” donde participarán 28 artistas. La exposición ha presentado un rescate de la memoria de los antiguos dioses romanos y su actual presencia o representacion hoy en día, de libre interpretación y creación. Pintura, escultura, grabado, dibujo, video instalación son algunas de las expresiones artisticas. La inauguración se realizó el viernes 10 de octubre a las 19,00 horas, Instituto Chileno Norteamericano de Cultura, calle Esmeralda 1069. Esta actividad ha contado con el patrocinio del IIC de Santiago, Consiglio Regional de Valparaiso, Comites Cile. Artistas participantes: Daniela Orlandi, Gisella Verdessi,Ana Maria Breschi, Mauricio Paz Viola, Mario Soro, Robinson Avello, Ennio Bucci, Giovanni Raggi, Lucia Vitagliano, Monica Caracci, Antonia Moreno Aruta, Felipe Drago, Arlette Ramorino, Claudia Muzzio, Olga Disi, Pamela Galleguillos Schiappacasse ,Clara Romero Peragallo, Americo Melis, Christian Pholhammer Boccardo, Gabriel Garay, Manuel Paone, Marcos Moscheni, Gaia Sindoni, Natalia Garreton, Antonio Carlo Bocca, Eliana Albasetti, Marco Delpiano, Ignazio Micheli. 17 de octubre. Achiart inaugurará una exposición con artistas invitados que ya han compartido actividades con nuestra asociacion en otras ocasiones. Esta vez será en la biblioteca regional y pública Doctor Matias Yuraszeck de Puerto Montt. La muestra se titula “Conexión sur, 21 artistas”. Es una exposición de tematica libre que permite el encuentro entre artistas de diversos puntos del país y el extranjero como: Antofagasta, Loncoche, Puerto Varas, Puerto Montt, Pucon, Santiago, Italia. Y una renovada presencia de Achiart en regiones fuera del ámbito de la colectividad. Inauguración viernes 17 de octubre a las 19,30 horas, Biblioteca Regional y pública Doctor Matias Yuraszeck, calle Guillermo Gallardo 239, segundo piso. Puerto Montt. Estará abierta hasta el dia 31 de octubre. y seguirá con una itinerancia en el centro cultural “Alerce” de Puerto Montt en el mes de noviembre. Esta actividad cuenta con el patrocinio del IIC de Santiago y Comites Cile. Artistas participantes: Mario Soro, Robinson Avello, Daniela Orlandi, Patrizia Desideri, Claudia Muzzio, Marcos Moscheni, Christian Pholhammer Boccardo, Olga Disi, Eliana Albasetti, Manuel Paone, Valeria Viola, Gaia Sindoni, Monica Caracci, Claudio Dazarola Cifelli, Máximo Peña, Miguel Angel Cabrera, Malena Foconovo, Gricelda Muñiz, Alejandro “Mono” González, Pablo Arteaga, Ivette Vivian Moreau, Luis Garcia Venegas. Robinson Avello presidente achiart 63040196. Anita Odone rinuncia al Comites Carissimi tutti: Vi comunico che dopo 4 periodi come membro del COMITES (Comitato degli Italiani all’Estero) due dei quali come Presidente,ho deciso di non presentare la mia candidatura per le prossime elezioni. Ringrazio tutte le volte che ho ricevuto il vostro voto e vi prego di votare anche in questa occasione soprattutto per i giovani. Continueró a dedicare i miei sforzi alla semina d’italianitá nei bambini e gli adolescenti ed a mantenere la fiamma viva in coloro che non lo sono piú, attraverso le mie attivitá artistiche ed il mio programma radio “L’Ora Italiana” Un abbraccio a tutti ed ad ognuno di voi...sempre con l’Italia nel cuore Anita Odone COLLETTIVITÁ Veniero Margozzini Calderoni: nella pace dei Giusti Nacque il 9 luglio del 1926 a Santiago da genitori piemontesi: Arnaldo Margozzini e Caterina Calderoni. Da piccolo studiò nella Scuola Italiana di Santiago per praticare l’ italiano mentre a casa parlava il piemontese. É sempre stato molto affezionato agli automobili poiché accompagnava suo papà per vedere le gare in cui partecipava il suo padrino Luigi Votta. Poi studiò Agraria all’ Universidad de Chile per lavorare cosí nel campo che comprò suo padre a Rancagua, dopo aver lasciato l’ azienda familiare di salumi “Margozzini hermanos”. Cosí portó avanti con sforzo, e insieme al suo fratello Dante e al suo papà, il campo di 200 ettari. E nel campo ha creato una delle mungitrici piú moderne del Cile ed ha portato anche la prima combinatrice di frumento mobile a Rancagua. Da momento che si trovava a Rancagua, veniva spesso a Santiago per vedere la sua fidanzata Carmen Cahis, con la quale si sposó nell'Aprile del 1954. All’ anno seguente, é nato il suo primo figlio Carlo, poi seguirono gli altri tre maschi Luis, Francisco e Fernando. Nel 1964 decise Veniero con la moglie Carmen di tornare con la sua famiglia a Santiago per lavorare nella Indepp, fabbrica del suocero. Nel 1972 é nata la figlia María Teresa ed ha preso i contatti con lo Stadio Italiano nel Club de Caza y Pesca, nel quale ha conoscuito amici, tra i quali Carlo Bozzo che sarebbe anni dopo il suo consuocero. Da profondo devoto della Madonna formó parte della Rapallo festeja los 100 años del monumento a Cristòbal Colòn. Este monumento a Cristòbal Colòn ubicado en la ciudad de Rapallo, en la rotonda Marconi, cerca del torrente Boate, fue inaugurado con una gran fiesta popular en el año 1914, ante la presencia de Tomaso de Savoia, Duque de Gènova, personalidades, representantes de los emigrados en las Americas y ancladas en la rada las naves “Vittorio Emanuele” y “Libia”engalandas para la ocasiòn. El grupo escultòrico fue realizado por el ìtalo-argentino Arturo Dresco, radicado en Florencia y financiado con los aportes ciudadanos de Rapallo, de Iquique, Concepciòn, Guayaquil, Santiago de Chile, Buenos Aires y Valparaiso. Las estatuas fueron fundidas en la empresa Pietro Lippi de Pistoia. La estatua de bronce de 3,70 metros de altura sobre una base de granito rojo de Baveno (Lago Maggiore), representa a Colòn con el brazo derecho extendido, con el dedo ìndice apuntando hacia el horizonte, acompañado de figuras alegòricas de Neptuno, dios de los mares, la Ignoracia oprimiendo al mundo, la Prisiòn con los brazos encadenados, la Fe que extiende su mano protectora sobre Colòn y la Historia que inscribe en su libro la gloriosa empresa. La ceremonia de conmemoraciòn de los 100 años del monumento a Colòn, organizada por la asociaciòn presidida por Angelo Canessa, “Liguri Antichi - I Rapallin” se realizarà el domingo 12 de octubre a las 11.00 horas contempla la participaciòn de la Banda Instrumental de la ciudad de Rapallo y la colocaciòn de una placa recordatoria, a las 16.00 horas en la sede comunal Aldo Agosto y Renato Lagomarsino dictaràn la conferencia “Gli avi di Cristoforo Colombo tra Rapallo e la Fontanabuona”. Gilda Rivara Bardi Parrocchia Italiana dedicata alla Vergine di Pompei. Per vari anni ha integrato il Consiglio Pastorale della Parrocchia Italiana dove i sacerdoti hanno potuto comprovare il grande spessore della sua fede e la sua solida formazione ai principi del Vangelo. Gli venne diagnosticato con cancro, peró la sua devozione alla Vergine e la sua incessante preghiera ottenne il miracolo di vivere insieme a noi piú di trent' anni. Nel 1982 è andato in pensione e si è comperato un campo a Frutillar, poiché voleva lavorare in campagna come lo faceva tanti anni fa, e aprofittare di pescare al lago Llanquihue. Il suo campo chiamato “Fundo Santa María” (in onore alla intercessione della Vergine María), é stato in estate un punto di raduno per la sua famiglia. Lì c’ era sempre spazio per i suoi figli e i suoi tredici nipoti. Gli piaceva il prosciutto crudo e altri salumi e la nonna cucinava ricette mediterrane, sopratutto italiane. Da (cattivo) piemontese non era amante del riso, ma sì della pasta. Quest’ anno ha cellebrato i sessant' anni di matrimonio insieme alla sua famiglia. Arturo Margozzini Bozzo. Presenza- 16 ottobre 2014 9 I discendenti dei primi pievesi emigrati in Cile alla fine del XIX secolo, porgono una targa in omaggio e riconoscenza alla terra natía dei loro avi. Siamo il sabato 11 Ottobre 2014, alle ore 11, in Piazza San Michele a Pieve Ligure. Il mare è stato da sempre un punto di referimento per i Liguri così come il principale mezzo di comunicazione con il mondo. Questa immensa superficie di trasporto, fu il cammino che permise a centinaia di migliaia di connazionali di trovare un nuovo luogo in cui stabilirsi, sviluppare una nuova attività e pertanto migliorare la propia condizione economica raggiungendo una vita meno disagiata. Anche da Pieve Ligure, (ex Pieve di Sori), furono in tanti a prendere la via del mare per emigrare e cercare in altri luoghi adeguate risposte alle proprie aspettative di vita. Molti scelsero per stabilirsi principalmente il Porto di Valparaiso in Cile, luogo molto lontano e pressochè sconosciuto ai più, ma con una viva attività commerciale ed anche una forte somiglianza morfologica con il porto di Genova. Questi pievesi, quasi tutti marinai, cambiarono il loro mestiere ed iniziarono a lavorare pricipalmente nel negozio di generi alimentari di un parente o compaesano stabilitosi lì in precedenza, dapprima come impiegati e ben presto, grazie alla loro tenacia, intelligenza e costanza nel lavoro, oltre all’istinto per il risparmio, si misero in proprio. Così incomincia questa avventura, in questa nuova terra. Alle spalle rimanevano la famiglia, il mare, le fasce, le “crêuse de mâ”, gli olivi, i sapori e gli odori del caro paese natío. Alle spalle rimarrà il lontano ricordo degli antenati, che per secoli avevano lavorato l’aspra terra e solcato tutti gli oceani. Però il sacrificio darà i suoi frutti e veramente tutti questi pievesi raggiungeranno una vita più agiata, e i loro figli diventeranno parte importante del progresso economico, culturale, politico e sociale del paese di accoglienza. Scrivere è ricordare, è tenere presente il nostro passato, la nostra memoria. In un’epoca di globalizzazione, che provoca la perdita dell’individualità, fermarsi un momento per lanciare uno sguardo alle nostre origini, alle nostre radici è un atto di rilevanza ed amore. Arch. Claudio Massone Stagno Nozze d'oro per Maria Teresa e Angelo Accompagnati dall'amore della bella famiglia (Figli Alessandro, Marcello e Carolina; nipoti: Alessandro, Luca, Maria Grazia e Rodrigo) che Maria Teresa Toselli ed Angelo Bozzo hanno formato, celebrarono le nozze d'oro con una Santa Messa nella cappella dello Stadio domenica 12 ottobre. Molti amici hanno accompagnato gli "sposini" nella memoria del mezzo secolo di vita in comune dando grazie a Dio per tanti benefici ricevuti. E`una soddisfazione guardarsi indietro e leggere la storia della famiglia nelle sue ore tristi ma anche di gioia, segnate dalla Provvidenza. Cari amici: AUGURI! Circolo di Professionisti di Origine Italiana: conferenza mensile Estimados socias, socios y amigos del Círculo, Tenemos el agrado de invitarlos a nuestra cena del próximo miércoles 29 de Octubre. Para celebrar con orgullo un nuevo aniversario del “Descubrimiento de América” hemos invitado a la Asociación Ligure de Chile, representada por su Presidente, Ing. Rodolfo Baffico con el tema: “Cristoforo Colombo:Apertura al Moderno” Como de costumbre, los esperamos cordialmente, a partir de las 20:30 horas en el Stadio Italiano, Av. Apoquindo 6589, Las Condes. Saludamos atentamente a Uds. En nombre del Directorio Rina Garibaldi Solari Secretaria Romolo Trebbi del Trevigiano Presidente Adhesión: $ 13.000. Se ruega confirmar la asistencia con anticipación, a más tardar el día martes 28 del presente, a la Sra. Rina Garibaldi, Secretaria del Círculo (Cel. 9-2208143) o respondiendo a [email protected] Se ruega además puntualidad, considerado que la cena se servirá a las 21:00 h. Después de las 20:00 hrs. los participantes pueden hacer uso del estacionamiento del Stadio Italiano por la calle Esteban dell’Orto. 10 Presenza- 16 ottobre 2014 COLLETTIVITÁ Valparaiso: festa per i 12 anni del Mirador Camogli El espacio italiano ubicado en plena Av. Alemania denominado “Mirador Ciudad de Camogli”, celebró sus 12 años de vida en uno de los sectores más atractivos de la ciudad. Como cada año, la ceremonia se desarrolló en el Mirador Camogli, donde participó el alcalde de Valparaíso, Jorge Castro; el presidente de la Asociación Ligures de Chile, Rodolfo Baffico; el ciudadano honorario de Camogli e hijo ilustre de Valparaíso, Pablo Peragallo, la colectividad italiana residente; y vecinos del sector. En la ceremonia, las autoridades develaron una placa con el saludo de la ciudad de Génova a la Organización de Ciudades Patrimoniales del Mundo OCPM, quienes estarán en Valparaíso a fin de mes, en un encuentro de ciudades patrimoniales del mundo. Tras la ceremonia, el alcalde Jorge Castro destacó Servicios legales para Personas Mayores Dado el envejecimiento poblacional que experimenta Chile actualmente y en los próximos 30 años. Proactive SpA Soluciones Legales ha decidido crear el área de asesoría legal especializada para Personas Mayores, en atención a la especialización y experiencia por años en la temática del Adulto Mayor con la que contamos. Ofrecemos asesoría jurídica de excelencia, Nos preocupamos de que haya una relación de honestidad y confianza mutua con nuestros clientes. Dada la naturaleza de los problemas que se enfrentan, tenemos una estricta política de privacidad y confidencialidad al respecto. Además gestionamos cualquier acción con un equipo multidisciplinario de profesionales como, por ejemplo, Psicólogos, Asistentes Sociales y Médicos a fin de prevenir, resguardar y/o resolver de la mejor forma vuestros derechos vulnerados ante los Tribunales del país. Consideramos que las Personas Mayores deben ser consideradas como sujetos de derechos y los acompañamos tanto en la planificación como protección de sus derechos. Nos preocupamos de que las Personas Mayores y sus familias puedan encontrar las soluciones legales solicitadas para generar bienestar y calidad de vida tanto a la persona mayor como sus familias. Saludos Cordiales, Giorgio Cervellino [email protected] la importancia de este aniversario que representa también una oportunidad para reconocer el aporte que la comunidad italiana ha hecho a la ciudad. “Es un aniversario muy importante, pues no sólo a través de él estamos recordando y reconociendo la inauguración de este mirador, sino que estamos haciendo patente el ánimo y voluntad de mantener vivo y fuertes los vínculos con la ciudad Camogli y con toda la colonia italiana residente en nuestra ciudad. Es también un signo potente de reconocimiento y gratitud al aporte que han efectuado los italianos en el desarrollo integral de nuestra ciudad”. Por su parte, Pablo Peragallo recordó que la creación de este mirador se logró en base a “esfuerzo y corazón y esperamos sea modelo de participación para la ciudad. En este mirador había antes basura, vidrios y ahora se ha convertido en una especie de ejemplo y ojala que esto perdure. Espero que los otros cerros tengan este modelo para mirar al horizonte con esperanza. Nosotros tenemos un Valparaíso tan bonito y la gente tiene que abrir los ojos para saber y valorar lo que tiene”. La ceremonia de aniversario de los 12 años de este espacio comunitario estuvo amenizada por el Coro Giuseppe Verdi, de la Scuola Italiana de Valparaíso y por una presentación artística del grupo “Remembranzas de Galicia”. Cabe recordar que el 25 de septiembre del 2002, la Municipalidad de Valparaíso oficializó la denominación de este mirador con el nombre de “Ciudad de Camogli” como un homenaje a la distancia a dicha comunidad. Discorso di Pablo Peragallo “Paz en està casa” * Despacho exacto de Recetas de Médicos Oculistas *Gran surtido de Armazones y Cristales de las mejores marcas Han pasado 12 años de est iniciativa: hace un año atràs que celebramos en este mismo lugar... Pero algunos ya no están... Otros nos acompañan, enfatizando un nuevo saludo hacia el futuro, construyendo patrimonio y la Historia personal de cada uno de ustedes, aqui, tomàndonos en serio este momento de reflexión para todos los asistentes. Desde el comune di Camogli Italia, la autoridad y sus habitantes, les abraza a la distancia, acercando a estas dos comunidades, en el objetivo de estrechar lazos de amistad entre ambos, siendo el mar, el puente que nos une a la Historia particular trascendente; a través del saludo del sindaco: el señor Italo Mannucci, Asesor profesora Elizabetta Caviglia, la administradora dott.ssa Carla Campodonico, y todos sus consejeros comunales. El reencuentro que se ha emprendido, poco a poco por estos años transformàndose en una incipiente corriente turistica, hacia un conocimiento mutuo, que ha sumado personas y familias que visitan Camogli y buscan sus orígenes e historia y dando respuesta a su vivencia humana italiana y como destino, conocer el sector del golfo Paradiso, empaparse en breve del sector y de la Liguria y asi haciendo un salto consciente, de como vinieron nuestros paisanos y navegantes a este puerto de Valparaíso. En esta ocasión el comune di Camogli, se suma al saludo a la “Organización de ciudades patrimoniales del mundo” -OCPM- compartiendo un marmol para la ciudad cuya cercanía más próxima para nosotros; aqui, es la Ciudad de Genova, la cual es parte de las 27 ciudades italianas que tienen este reconocimiento asociado a la Unesco. También traigo el deseo pendiente de traer al Pacífico la nave “u dragun” al litoral, nave de paz distinguida por la Unicef. El recuerdo del seminario internacional titulado “Valparaiso y Genova” “dos regiones en perspectiva” efectuado en octubre del ano 2001, y cuando la empresa Puerto Valparaiso suscribió un acuerdo con el puerto de Genova el dia 10 de junio del 2000, el cual tiene como coordenadas geograficas: 44° 24’ norte. 08°54 este, como referencia para ustedes y que en este saludo, se develará en lindos momentos más en la ceremonia. Deseo rendir un profundo homenaje a nuestras antiguas familias que emigraron a Chile y que enriquecieron con su presencia a la ciudad de Valparaiso y la Región, quienes con grandes sacrificios y esfuerzos llegaron a formar un hogar, una familia y con sus vidas engrandecer a Chile y prestigiar a Italia. Vuestra presencia aqui hoy, es la manifestación e invitación a compartir lo que llamamos la cultura del encuentro, los que tanto nos hace falta a todos nosotros, sin exclusión. Tomando referencias de las palabras del Papa Francisco; ustedes son artífices del entendimiento y de la paz social, que necesitamos en equipo todos juntos, en el contexto de su mensaje “aprovechen para sembrar el Bien y sean consciente de esto, den ejemplo de lealtad, respeto y altruismo, para educar a las próximas generaciones con valores universales y que tengan orientación y apoyo para perfeccionar su formación, enfrentando los desafíos del mundo globalizado y ser puentes culturales, sociales y espirituales para los demàs. Siguiendo el ejemplo del Papa Francisco, a los grupos cooperadores se les entregarà al final de la ceremonia un àrbol, un ejemplar de olivo, que lo llevaràn a sus comunidades, a fin de entregar la paz entre ustedes como símbolo y señal universal. Aprovecho de agradecer a todos ustedes su presencia, a las autoridades y a los que han contribuido a generar este momento de convivencia mutua. En la semana de la familia "Que Dios los bendiga. ". Rimembranze Erminia Virginia Raccagni Nacque a Santiago, da Attilio e Maria Ollandini, il 5 Aprile 1913. Inizia i suoi studi musicali presso il Conservatorio Nazionale di Musica, dove realizza i corsi di pianoforte con la nota pianista Rosita Renard, e di composizione con Pedro Umberto Allende. Erminia si distingue come la più eminente allieva di Rosita Renard ed egressa come concertista di pianoforte l’anno 1933, con il grado Accademico di Licenziata in Interpretazione Superiore di questo strumento. L’anno 1944 il Governo del Brasile, le concede una borsa di studio per effettuare una tournèe di concerti e studi per il paese. Nel 1947 si reca negli Stati Uniti, per visitare le Istituzioni Artistiche del paese, ed anche per dar un concerto nella “Unione Americana” di Washington D.C. L’anno 1948 è nominata professoressa della Facoltà di Scienze e Arti Musicali dell’Università del Cile. Fu la prima donna, (prima c’èrano soltanto uomini), a disimpegnare, tra gli anni 1954 al 1963, la carica di Direttrice del Conservatorio Nazionale di Musica. Dall’anno 1963 in poi si dedica alla sua carriera di pianista e docente di esecuzione ed interpretazione. Il 12 di Gennaio di 1975, è nominata Decano della Facoltà di Scienze e Arti Musicali e della Rappresentazione dell’Università del Cile. Erminia è stata una delle concertiste di piano, nata in Cile, più elogiata per la sua tecnica e vistuosismo nella interpretazione del pianoforte si spense a Santiago il 28 Marzo 1994. Claudio Massone Stagno STADIO ITALIANO Presenza- 16 ottobre 2014 11 12 Presenza- 16 ottobre 2014 SCUOLA ITALIANA VALPARAISO GLI ESAMI NON FINISCONO MAI “Quelli trascorsi in Italia sono stati cinque mesi intensamente vissuti e assolutamente fruttuosi, non solo per via del corso di abilitazione che ho seguito, ma anche per tutte quelle situazioni favorevoli, anche lavorative, che semplicemente si sono date, come ad esempio la supplenza fatta nell’ITT (Istituto Tecnico Tecnologico) di Foggia. Ripensando a quei mesi mi chiedo come abbia fatto a portare avanti tutto simultaneamente e mi stupisco di me stessa e delle mie capacità e lo dico senza nessun accento di presunzione, anzi. Le mie giornate iniziavano ben presto, all’alba, e terminavano a notte fonda. Dopo la colazione percorrevo il tragitto casa-stazione in sella alla mia Mirella (una bicicletta rosa tipo graziella) sfrecciando per le stradine deserte e ancora semibuie della mia città, in una corsa contro il tempo per non perdere il treno. Poi bicicletta in spalla e giù per il sottopassaggio della stazione fino al binario 5. Il treno ci impiega venti minuti per raggiungere Foggia, sede sia della scuola in cui ho lavorato sia dell’università in cui ho frequentato le lezioni, e in quei minuti me stavo lì a chiacchierare con gli altri pendolari, a fissare il cielo e tutto quel verde primaverile che mi scorreva sotto gli occhi o a perdermi nei ricordi che tornavano alla memoria alla vista di quei luoghi a me così familiari. In un batter d’occhio era già arrivata a destinazione. In quella scuola mi ci sono travata bene dal primo momento in cui ci ho messo piede. Sono stata accolta calorosamente sia dai miei colleghi che dagli studenti.Questa è una di quella scuole professionali in cui la presenza di alunne è irrisoria. Credo che in tutto l’istituto non ci siano state più di cinque ragazze e infatti nelle tre classi del biennio in cui ho insegnato non ce n’era neppure una. Inutile negare che all’entrare per la prima volta in quelle aule mi sono sentita come se stessi per sostenere un esame e il primo pensiero che mi è passato per la mente è stato “E se mi chiedono qualcosa che non so?” Strano, ma vero. Non importano gli anni d’insegnamento e l’esperienza acquisita,credo che queste sensazioni, che per fortuna svaniscono presto, siano inevitabili e che si ripetano ogni volta che ci si imbatte nella conoscenza di una nuova classe. Comunque ci ho messo poco ad adattarmi a questa nuova realtà, anche se inizialmente non è stato tanto facile. Da supplenti ci si ritrova spesso a dover far i conti con quell’idea, ormai radicata nei ragazzi, che durante le ore di supplenza (soprattutto quelle brevi) non si fa lezione e che ci si può comportare come si vuole. Meno male che questa idea si è andata sgretolando giorno dopo giorno e la voglia di non far nulla ha rapidamente ceduto il passo al regolare svolgimento delle varie attività scolastiche. La scuola mi teneva impegnata dal lunedì al venerdì, ma solo la mattina. Il venerdì ed il sabato pomeriggio assistevo invece alle lezioni frontali di Didattica della Lingua Italiana, Didattica della Storia e Didattica della Geografia. Gli altri corsi (Didattica Generale, Didattica Speciale, Pedagogia Sperimentale, Pedagogia Speciale, Emozioni in classe, La comunicazione educativa, Docimologia e Media Education) venivano invece impartiti on-line su piattaforma e-learning. Ricordo che, l’ultimo mese, quello di giugno, quando gli esami finali erano ormai vicini, mi aggiravo per casa sempre con il portatile in mano e le cuffie alle orecchie concentrata ad ascoltare le video-lezioni. Anche quando cucinavo, stiravo o mi preoccupavo delle faccende domestiche la voce dei miei professori mi accompagnava sempre, era diventata la mia musica di ogni giorno. Naturalmente i miei pomeriggi li trascorrevo a volte a scuola, impegnata in consigli di classe o riunioni di dipartimento, altre a casa a studiare a correggere prove o a preparare materiale per le lezioni del giorno seguente, ma spesso riuscivo a ritagliare seppur brevi attimi tutti per me o da condividere con gli amici di vecchia data. Per quanto riguarda il mio corso, adesso che sono abilitata nell’insegnamento della lingua italiana,della storia, dell’educazione civica e della geografia vi chiederete cosa abbia imparato di nuovo. Sicuramente so cosa sono leUdA (Unità di Apprendimento), i DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento)i BES (Bisogni Educativi Speciali) e tante altre sigle che non sto ad elencarvi. Ho ingrandito il mio bagaglio culturale, ma con quale obiettivo? Vedere se sono ancora più preparata a rispondere alle domande e alle esigenze di apprendimento di un ragazzino? Lo dico senza il più pallido accento di superiorità, anche perché so che le domande di un ragazzino sveglio possono essere insidiose, ma è questa la grande prova? Credo che per raggiungere questo obiettivo vada bene anche un bravo attore di monologhi. Ma un bravo attore, per essere tale, sa che deve carpire anche il più piccolo segnale che parte dal pubblico e piegare la propria recitazione alle sempre nuove esigenze di chi gli sta di fronte. Quando ero tra i banchi, e non mi riferisco a troppi mesi fa, e mi sorprendevo a essere con la testa esattamente da un’altra parte e mi accorgevo che anche i miei colleghi non erano proprio lì, pensavo che fosse assurdo che il nostro professore non se ne accorgesse, e continuasse a parlare, anche bene, ma ben pochi lo ascoltavano. Come si fa, pensavo, a mancare di sensibilità fino a questo punto. Con questo non voglio assolutamente dire che un professore che si accorga di non essere ascoltato debba iniziare una sorta di assolo virtuosistico o si debba trasformare in Mary Poppins, con tutto il rispetto per la balia più famosa del cinema, credo che siano mezzi che non dicono nulla della professionalità di un insegnante. Una cosa credo d’averla imparata, anche se penso che mi ci vorranno anni per saperla mettere saggiamente in atto: non bisogna cercare a tutti i costi di far piacere alla classe quello che piace a me, altrimenti si passa per esaltati. Parliamoci chiaramente: è l’insegnante quello che ha scelto di studiare a fondo una materia, perché probabilmente gli interessava davvero molto, quindi sia lui a fare lo sforzo di farsi piacere quello che piace alla classe e ovviamente prima capisca cosa piacerebbe alla classe. Potrà non impazzire per Machiavelli, ma è molto più facile con i mezzi che ha lui studiarlo e appassionarsi, magari, anziché cercare in tutti i modi di far capire a una classe che Ariosto è un genio, se i tre quarti di questa non ne vuole sapere. Se è vero che è un metodo d’approccio che voglio che passi, con quello stesso metodo un giorno magari leggeranno anche Ariosto o forse no. Continuano a ripeterci che i ragazzi non sono più come una volta…Discorso che sa un po’ di bisbetico, però come monito si insinua bene nelle menti di un insegnante. Le classi a cui ho fatto lezione e nelle quali continuo a fare lezione sono normalissime, belle in tutti i suoi membri. Sono esattamente come la mia classe, un po’ svogliata, furba, simpatica e anche noiosa a volte, comunque rassicurante. Ovviamente diversa nei tempi di apprendimento, nell’attenzione, ma semplicemente diversa e non carente o chissà che cosa. Infine, in quei cinque mesi, non ho mai avuto il tempo di annoiarmi e soprattutto di fermarmi. Non sono mancate neppure le brevi escursioni e i viaggi nei fine settimana di festa. La capitale è sempre la destinazione che preferisco quando torno in Italia. Roma è una di quelle città che non ti stanchi mai di scoprire. Entri in una chiesa e con sorpresa ti imbatti in statue e pitture di un Caravaggio, un Raffaello o un Bernini che non avresti mai pensato che fossero lì. Ma, a parte tutta l’arte e la bellezza che si respirano a pieni polmoni in questa città non mancano mai i concertini in piazza e gli eventi culturali. Vedere la mostra di Frida Kahlo alle Scuderie del Quirinale mi ha riportata con il pensiero al sud America ed è stato per me come risentirmi nella mia seconda dimora. Quei colori forti ed inebrianti delle sue opere mi ricordano le case colorate di Valparaíso, città che solo al guardarla mi mette allegria. Mi sento fortunata perché vivo in due mondi, il vecchio e il nuovo e posso sempre scegliere di attingere alle cose belle che vi sono nell’uno e nell’altro. Scriveva John Steinbeck che «le persone non fanno i viaggi ma sono invece i viaggi a fare le persone». Sagge parole le sue. (Mirella Mastropasqua, Prof.ssa d’Italiano) Celebrando la Festa Nazionale del Cile nella nostra Scuola Come tutti gli anni la comunitá della Scuola Italiana “Arturo dell’Oro” di Viña del Mar si riunisce intorno alla celebrazione della Festa Nazionale del Cile e, principalmente, attorno al folclore del nostro paese. Giovedí 11 settembre si realizzó la “Salsicciata”, nella quale la comunitá scolastica ha avuto l’opportunitá di partecipare a un gradevole momento di spasso. Posteriormente, Venerdí 12 settembre, si commemoró questa importante data della storia del Cile con la realizzazione dell’ esibizione dei balli tradizionali del nostro paese, come per esempio la cueca, la mazamorra e la trastasera. Inoltre, i ragazzi di Scuola Secondaria hanno rappresentato alcuni dei miti piú importanti della nostra cultura. La cerimonia si é conclusa con la partecipazione del gruppo di musica della nostra Scuola, che ha interpretato alcune delle canzoni piú note della banda musicale cilena “Los Prisioneros”. D’ altra parte, gli alunni della Scuola hanno avuto la grandissima opportunitá di presenziare e, soprattutto, godere della presentazione della Orchestra Giovanile d’ Archi della Pontificia Universidad Católica de Valparaíso, formata da 25 ragazzi da 11 a 20 anni diretti dal professore Enrique Shadenberg, insegnante della nostra Scuola. In questa occasione i musicisti hanno interpretato alla comunitá scolastica opere di compositori che hanno riscattato le radici musicali dei loro paesi e le hanno trasformate in una proposta piú contemporanea. Alcune delle opere presentate sono: “Andante” (Alfonso Lang), “Suite Capriot” (Peter Warlock), “Valsa abrasileirada” (Jonathas F. Silva) e “Lo que vendrá” (Astor Piazzolla). PAGINA RELIGIOSA Veglia di preghiera «Sinodo, confronto sincero sulla famiglia» “Questa è l’ora in cui si torna a casa. L’ora in cui si torna agli affetti, alla famiglia, al vino della gioia. Ma è anche l’ora in cui tante persone si ritrovano a tu per tu con la propria solitudine. In queste case è venuto meno il vino della gioia, la sapienza della vita”. Così Papa Francesco inizia il discorso nella veglia di preghiera in piazza San Pietro per invocare lo Spirito Santo, alla vigilia dell’apertura del Sinodo sulla famiglia. Mentre la sera scende su Roma e la piazza si illumina di decine di migliaia di fiaccole che si accendono, Francesco, davanti a un popolo in preghiera, prosegue: nonostante la cultura individualista che snatura e rende effimeri i legami “in ogni nato resta vivo il sogno di una porta aperta, di una storia a cui appartenere. Ed ecco la famiglia cristiana diventa una scuola senza pari di umanità. Contributo insostituibile a una società giusta e solidale”. Il Papa parla del Sinodo che si apre. “Già il convenire attorno al vescovo di Roma è evento di grazia”. Un momento importante per il discernimento pastorale. Un momento importante per “prestare orecchio” al nostro tempo, ai doni e alle angosce degli uomini. “Allora potremo diffondere la buona notizia” per le famiglie. Perché, ha sottolineato, “è nel Vangelo la salvezza che colma i bisogni dell’uomo”. Ed è questo il compito della Chiesa. E per il Sinodo “chiediamo dallo Spirito Santo il dono dell’ascolto. La Chiesa ascolti i battiti del tempo”, ha detto Francesco. E “invochiamo la disponibilità al confronto sincero e aperto” per interrogarci sui cambiamenti e i problemi, “nella fiducia che il Signore riporti a unità” “Il terzo dono che che imploriamo - ha marcato FRancesco è di avere lo sguardo fisso su Gesù Cristo: contemplazione e adorazione del suo volto. Se entriamo nel Suo modo di pensare, vivere, relazionare, non faticheremo nel Sinodo a tradurre in azione pastorale il nostro lavoro”. Papa Francesco ha poi invocato l’intercessione di Maria e ha richiamato l’esempio di san Francesco. Per una “Chiesa misericordiosa, povera, ma ricca di unamità” capace di “vincere con pazienza e amore le difficoltà che vengono da fuori e da dentro”. Lo Spirito Santo “ci conceda la carità creativa per amare come Gesù ha amato. E il nostro annuncio troverà la vivacità e il dinamismo dei primi missionari del Vangelo”. Sono arrivati in tanti in piazza San Pietro per la veglia di preghiera con Francesco per il Sinodo sulla famiglia che inizia in questa prima domenica di ottobre. Migliaia e migliaia di famiglie venute da ogni parte d’Italia. In attesa dell’arrivo del Papa, il segretario generale dei vescovi italiani monsignor Nunzio Galantino ha accolto padri sinodali, vescovi e pellegrini in piazza annunciando che alla preghiera romana con il Papa si unisce in tutta Italia il 70% delle parrocchie, che hanno fatto sapere di aver aderito alla proposta della Cei di una preghiera per il Sinodo dei vescovi sulla famiglia. All’inizio della veglia è stato proiettata anche una breve riflessione del Papa. “Il marito ha il compito di rendere più donna la moglie. E la moglie ha il compito di fare più uomo il marito - ha detto Francesco -. Crescere insieme: questo succede se con l’aiuto di Dio se la coppia mette l’impegno giusto, un atteggiamento un modo di vivere e amarsi”. Ciascuno deve lavorare per fare crescere gli altri e i figli devono avere davanti questo esempio. “Farci crescere insieme - ha concluso il breve messaggio Francesco - l’uno con l’altro. Facendoci più uomo e più donna” Piazza San Pietro è piena. Preghiera (la veglia è stata voluta dalla presidenza della Cei), ma anche festa. C’è la gioia di essere con il successore di Pietro, consapevoli che quello che si svolgerà in questi giorni, fino al 19 di questo mese, è un momento importante di comunione e riflessione tra i pastori della Chiesa. Sono momenti difficili. Ne sono consapevoli le tante persone che sono qui, ma anche tutte quelle comunità parrocchiali e famiglie che pregano là dove si trovano. Per questo serve invocare lo Spirito Santo. Chiedere l’ausilio del Padre, la guida del Figlio. Le testimonianze dei fidanzati e degli sposi. L’omelia del Papa è stata preceduta anche dalla testimonianza di tre coppie. Roberta e Antonio di Benevento sono fidanzati incamminati verso il matrimonio; Antonella e Nicola di Tivoli, dopo essere stati separati per sei anni, hanno ritrovato l’unità e sono tornati a vivere insieme; Margherita e Marco, una coppia di sposi di Novara: ai loro quattro figli si è unita una bimba in affido familiare. In cammino verso il sacramento. I primi due. Roberta e Antonio, sono fidanzati, stanno insieme da 4 anni, e giorno dopo giorno, come hanno raccontato, stanno ponendo le basi per il loro futuro insieme. Piccoli passi, ma orientati “verso il compimento del nostro fidanzamento, che per noi è il Matrimonio sacramentale”, ha sottolineato Antonio. Mentre gli ha fatto eco Roberta: “Siamo per un amore che vive di piccole conferme quotidiane per porre le basi di un sì che per noi non può che essere unico e indissolubile”. Ma in tutto questo, hanno ricordato, sono aiutati anche dall’incontro, nella comunità cristiana, di tante famiglie che ci testimoniano la bellezza della vita di coppia nella comunione con Dio e la Chiesa. Francesco e il mercato. di Stefano Zamagni Nel messaggio all’udienza plenaria dei membri del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, papa Francesco è entrato nel cuore delle principali tematiche sociali di questa fase storica e fissato alcuni punti che aiutano a fare chiarezza rispetto a molte interpretazioni intorno al suo pensiero. La prima cosa rilevante che ha voluto ribadire è la continuità tra l’enciclica Caritas in veritate di Benedetto XVI, e il suo pensiero così come è stato espresso nell’esortazione apostolica Evangelii gaudium. Si tratta di un passaggio non scontato nel momento in cui qualcuno cerca invece di evidenziare una discontinuità tra i due pontefici che non c’è, se non nel linguaggio e nelle sottolineature. Nella realtà di un pensiero che è comune, Francesco ha anche voluto ribadire il concetto della neutralità dell’economia di mercato, perché questa in quanto strumento è sempre il precipitato di determinate matrici culturali. In buona sostanza, c’è un’economia di mercato che incrementa le disuguaglianze e una che le riduce, un’economia di mercato che include e una che esclude. Anche questo passaggio è significativo, perché la Dottrina sociale della Chiesa si pone contro il mercato quando questo diventa “incivile”, mentre guarda con favore a un mercato civile, che dà lavoro e riduce le disuguaglianze. Un chiarimento importante se si pensa a quanti oggi tentano di far passare l’idea che questo Papa è contro il mercato, cosa non vera. Francesco ricorda semplicemente che il cristianesimo non può essere ridotto né a sola ortodossia, perché altrimenti diventerebbe intellettualismo, né a sola ortoprassi, col rischio cioè di cadere nell’attivismo strumentale e nella “praticoneria” facilona. Il messaggio della Dottrina sociale della Chiesa invece deve essere incarnato e tenere conto delle specificità ambientali, dei contesti nei quali le persone vivono. Un ultimo aspetto che si può rilevare nel messaggio di ieri è il richiamo all’errore che è stato fatto negli ultimi 150 anni nel separare il discorso economico da quello etico. I risultati della scissio ne tra economia ed etica sono sotto gli occhi di tutti: questa crisi è una conseguenza evidente del danno prodotto dalla irresponsabilità e dalla immoralità dell’attività economica quando prevale l’idea che business is business, gli affari sono affari. Ecco, il Papa mostra come questa separazione ci stia facendo pagare costi altissimi, oltre che essere insensata da un punto di vista filosofico. La questione centrale è che la Dottrina Sociale della Chiesa non è un modello, ma un paradigma. Mentre il modello si traduce nell’applicazione pratica di una serie di strumenti, il paradigma è piuttosto uno sguardo sulla realtà: ci dice il modo con cui l’economista, il cristiano, deve guardare e affrontare le questioni della vita reale. La modalità con cui questo può avvenire discende dall’antropologia cristiana, e si richiama necessariamente al principio homo homini natura amicus, l’uomo è per natura amico degli altri uomini, che capovolge il pessimismo dell’homo homini lupus, l’uomo è un lupo per gli altri uomini, di Thomas Hobbes. È questo il punto da cui ripartire se ci poniamo l’obiettivo di costruire, evitando ogni possibile strumentalizzazione, un mondo con minori squilibri, meno disuguaglianze e più equità. Presenza- 16 ottobre 2014 13 Nigeria, 185 chiese incendiate in due mesi Sono 185 le chiese incendiate, oltre 190.000 le persone costrette alla fuga. È il bilancio delle violenze perpetrate da Boko Haram negli ultimi due mesi nella diocesi di Maiduguri, il cui territorio comprende gli Stati della Nigeria settentrionale di Borno, Yobe e alcune aree di quello di Adamawa. Lo rende noto il direttore delle Comunicazioni Sociali della diocesi, don Gideon Obasogie, citato dall’Agenzia Fides. Negli ultimi due mesi 11 città comprese nel territorio della diocesi sono cadute nelle mani di Boko Haram. Il vescovo Oliver Dashe Doeme afferma che la setta islamista controlla in tutto 25 città nel nord della Nigeria. “Trenta giorni fa, le comunità cattoliche di Gulak, Shuwa, Michika, Bazza e altre, sono state saccheggiate dai crudeli attacchi dei terroristi di Boko Haram”, afferma il direttore delle Comunicazioni Sociali. “Gwoza e Magadali sono sotto il controllo dispotico e tirannico dei terroristi da 60 giorni”, sottolinea don Obasogie. “I nostri sacerdoti sono sfollati, mentre i cittadini, che si suppone dovessero celebrare l’indipendenza come nazione libera, invece piangono i loro morti e sono ridotti allo stato di sfollati interni. Dov’è allora la libertà?”, si chiede. Don Obasogie descrive le terribili condizioni nelle quali sono costretti a vivere gli sfollati, accolti nelle abitazioni di parenti e amici (anche 60-70 persone alla volta), oppure in strutture improvvisate a Maiduguri, Mubi, Yola, Uba, Gombe, Biu e Damaturu. Il pensiero degli sfollati va a coloro che non sono riusciti a fuggire, persone anziane o malate ma anche giovani. Le donne sono vittime di violenze sessuali mentre si diffondono le pratiche di decapitare gli ostaggi, come è successo a un pilota militare catturato dopo essersi lanciato dal suo aereo abbattuto da Boko Haram l’11 settembre. Non nascondere propri peccati, pregare è fare memoria Quando preghiamo non dimentichiamo la nostra storia. E’ quanto affermato da Papa Francesco nella Messa mattutina a Casa Santa Marta. Il Pontefice ha sottolineato che il Signore è al nostro fianco, nel cammino della vita. E ha invitato i fedeli a non lasciarsi distogliere dalle tante cose della giornata, dimenticandosi così di pregare. Il Signore “ha scelto il suo popolo e lo ha accompagnato durante il cammino nel deserto, durante tutta la vita”. E’ quanto affermato da Papa Francesco che si è soffermato in particolare sulla prima Lettura in cui San Paolo fa memoria della sua vita, non nascondendo i suoi peccati. Quello che “Dio ha fatto con il suo popolo - ha affermato il Papa - lo ha fatto e lo fa con ognuno di noi”. “Noi siamo stati scelti: perché - si è chiesto - io sono cristiano e non quello di là, lontano, che neppure mai ha sentito parlare di Gesù Cristo?” “E’ una grazia”, è stata la sua risposta: “Una grazia d’amore”. Fare dunque “memoria di questa realtà, ma nella sua concretezza - ha evidenziato - è quello che fa Paolo”, che confessa di avere perseguitato ferocemente la Chiesa e non dice: “Io sono buono, sono figlio di questo, ho una certa nobiltà...”. 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Stavolta non c’è da recriminare contro la mancanza di cattiveria sottoporta: contro la nazionale maltese sulla difensiva ma disposta a giocare, le occasioni da gol azzurre sono state poche e quasi sempre su calcio piazzato. In attesa dello scontro diretto del 16 novembre a Milano contro la Croazia, l’impressione è che il meccanismo di gioco di Conte si sia inceppato. Verratti ha mancato l’occasione per convincere di poter essere già ora l’erede di Pirlo, Pellè (gol a parte) è apparso tutt’altra cosa rispetto pure a Zaza. Florenzi come interno gira a vuoto, Candreva è incappato in una serata no. Troppi uomini fuori posto o fuori serata, forse. Di fatto l’Italia è stata lenta al limite della noia, forse ingannata dal fatto di poter controllare sempre la partita. Ma non aver chiuso i conti nonostante la superiorità numerica per 45’ interi, dal rosso a Mifsud a quello a Bonucci, è anch’esso un passo indietro nella personalità. Come per tutto il resto nel gioco: l’immagine è la melina difensiva finale, a tutela dell’1-0 prezioso sì, ma di certo non entusiasmante. Conte dà come previsto una giornata di riposo a Pirlo e concede le chiavi del centrocampo azzurro a Verratti. La curiosità è però tutta per Graziano Pellè, centravanti d’esportazione al suo esordio assoluto dal 1’ in azzurro a 29. Fa coppia con Immobile e ripagherà della fiducia Conte, molto di più di quanto non faccia la squadra con la sua prestazione. L’inizio è lento, come i tiri iniziali di Immobile e Florenzi (più una svirgolata che altro, al 2’): il ritmo lo danno le note della banda del tifo maltese e quasi sembra che l’Italia si adegui a un clima casareccio. Così il primo pericolo vero lo crea il maltese Failla, al 15’: il suo destro al volo dal limite è però largo. Passano tre minuti e anche l’Italia si scuote, come la traversa colpita da Pellè su angolo. Sulla giocata immediatamente successiva, anco- Serie A Risultati Verona – Cagliari 1-0 Milan – Chievo 2-0 Empoli – Palermo 3-0 Lazio – Sassuolo 3-2 Parma – Genoa 1-2 Sampdoria – Atalanta 1-0 Udinese – Cesena 1-1 Juventus - AS Roma 3-2 Fiorentina – Inter 3-0 Napoli – Torino 1-1 L’esultanza di Graziano Pellé, in gol al suo debutto con la Nazionale ra palo ma stavolta esterno e a colpirlo è la girata di testa di Chiellini. Qualcosa gira, Marchisio impegna Hogg al 21’ su sponda di Pellè, ma è al 23’ che il risultato si sblocca: gol dell’esordiente, proprio lui, Pellè ha l’istinto giusto sottoporta quando Hogg salva sulla linea l’inzuccata di Bonucci. Si sblocca il risultato, non l’Italia. Neppure quando l’arbitro Hategan estrae un rosso severo per il capitano maltese Mifsud, colpevole di un’entrata plateale su Florenzi. È solo il 27’, l’inferiorità numerica libera Verratti dalla marcatura perché Schembri deve anche un po’ fare la punta; ma il vantaggio psicologico sembra addirittura di Malta, che pure in 10 riparte spesso su palle rubate. L’Italia inventa una bella azione solo nel finale, lancio di Verratti e taglio di Candreva il cui stop a seguire è frenato in angolo. Si ricomincia da dove era finita la prima metà, l’azione identica al 1’ della ripresa si chiude con un destro di Candreva che scheggia la traversa. È il 20’, e il piccolo attaccante Juve prova subito a mettersi in luce con un sinistro, alto. Ci riprova ancora una manciata di minuti dopo, con un sinistro rapido in area stavolta rasoterra ma deviato in angolo. Dall’altra parte è Failla a impegnare Buffon con un tiro da fuori. La capacità di saltare l’uomo di Giovinco è l’unica chance azzurra, ci si mette però un errore di Chiellini su Schembri a costringere Bonucci alla spinta da dietro, e l’arbitro romano al rosso, a 28’: parità ristabilita nel numero di giocatori. Subito dopo Giovinco impegna Hogg di pugno per l’angolo e Conte deve far uscire Pelle’ per mettere un difensore, Ogbonna. Meriterebbe il gol solo Giovinco, sfuggito in contropiede allo scadere nei minuti in cui l’Italia tiene solo palla in difesa, ma lo ferma la base del palo. Il raddoppio sarebbe stato troppo, per l’Italia e anche per la debole Malta. Italia-Azerbaigian 2-1, doppio Chiellini Rispetto alla vittoria norvegese, Conte recupera Pirlo, Marchisio e Chiellini, che prendono il posto di De Rossi, Giaccherini e Astori, fra l'altro tutti infortunati. Vogts rispolvera un calcio antico: Dadasov su Pirlo in ogni zona del campo, tutti dietro, un pizzico di ostruzionismo qua e là, quindi palla in tribuna se serve. In avanti faticano Zaza e Immobile, anche se Ciro ci mette parecchio cuore in più, rincorrendo qualunque cosa e servendo anche un paio di morbidi e velenosi cross. Spazi zero, di fatto si può passare solo su palla da fermo. Arma che l'Italia sa sfruttare molto bene grazie al delicato piede di Pirlo e ai corazzieri della difesa. Il Genio bresciano pesca prima la testa di Bonucci, poi Ranocchia (palla di poco alta), quindi ispira la craniata vincente di Chiellini che manda a farfalle il numero uno azero. LO SPAVENTO — Lampo a inizio ripresa, Bonucci suggerisce e Zaza sfiora il palo alla sinistra di Agayev: per poco non viene giù lo stadio. L'Italia è ora più brillante, attacca gli spazi come piace a Conte, recupera palla velocemente, si rivedono con continuità quei meccanismi che già avevano mandato in tilt Olanda e Norvegia. Ancora Zaza sotto porta: palla fuori, un mezzo errore a dire il vero. Al 74' esce Pirlo: boato. Entra Aquilani, Marchisio va in regia. L'Italia sbanda un attimo, l'Azerbaigian conquista un corner e sul tiro dalla bandierina Buffon e Chiellini combinano la frittata: autogol e 1-1. Reagisce Conte (dentro Giovinco e Candreva), cambia marcia l'Italia: assist dolce dolce di Seba, altra testata vincente di Chiellini. Alla fine arrivano 3 punti, che mandano l'Italia a quota 6 con la Croazia. CLASSIFICA Juve Roma Sampdoria Udinese Milan Verona Napoli Lazio Fiorentina Inter Genoa Empoli Cesena Torino Cagliari Chievo Atalanta Parma Palermo Sassuolo 18 15 14 13 11 11 10 9 9 8 8 6 6 5 4 4 4 3 3 3 Serie B Risultati Pro Vercelli - Spezia Modena - Brescia Catania - Bari Crotone - Pescara Latina - Bologna Livorno - Trapani Avellino - Carpi Lanciano - Vicenza Perugia - Frosinone Varese - Cittadella Entella - Ternana 1-0 1-1 2-3 1-4 1-2 6-0 1-0 4-0 0-1 --- Italia, il ranking Uefa ti sorride: quarto posto Presto per parlare di rinascita, ma un’inversione di tendenza s’intravvede. L’Italia ha effettuato il controsorpasso sul Portogallo, ritornando al 4° posto appena perso. E nella classifica stagionale - coppe 2014-15 - è la nazione che ha fatto più punti: più di Inghilterra, Spagna e Germania. Non succedeva da tempo. Non è finita: solo noi abbiamo conservato il contingente di inizio torneo, 6 club ancora tutti in corsa, mentre gli altri hanno perso per strada almeno un “pezzo”. Merito, soprattutto, del nuovo approccio all’Europa League. RANKING STAGIONALE - Proprio così. Le classifiche dei 12 gruppi spiegano quasi tutto. Fiorentina, Napoli e Inter hanno conquistato 6 punti (2 successi su 2). Il Torino è a quota 4. Distanza abissale rispetto alle precedenti stagioni nelle quali l’Euroleague era vissuta come un fastidio tra un turno di campionato e l’altro. Anche dalla Champions le notizie in arrivo non sono negative: tra Juve e Roma 2 successi, un pari e la sconfitta di Madrid, e buone possibilità di passare il turno. Oggi l’Italia, con un coefficiente stagionale di 5,67, ha messo in riga tutte, Spagna, Germania, Inghilterra, per non dire Francia (sotto di quasi 1,5 punti) e Portogallo (quasi 2). RANKING ASSOLUTO - La classifica stagionale influenza quella assoluta, la più importante perché determina i posti nelle coppe. Il distacco dal Portogallo è stato colmato in due mesi e ora siamo tornati al 4° posto, con 1,1 punti più dei rivali (abbastanza a corto di risultati negli ultimi tempi). Tra le inseguitrici, corre la Russia, ma la distanza dall’Italia è ancora di massima sicurezza. Come notevolissima, purtroppo, è la differenza con chi ci precede, cioè la Germania, ancora 11 punti sopra. Per tacere di Spagna e Inghilterra. BONUS DA PODIO - Ritornare sul podio significherebbe recuperare una squadra in Champions (4 invece di 3) e avvalersi di un bonus appena introdotto. Bonus che riguarda le coppe che dal prossimo triennio sono abbastanza ricche di novità. 1) I contratti sono aumentati di circa il 30% portando il montepremi club oltre il miliardo. 2) Al sorteggio di Montecarlo, in prima fascia coi detentori ci saranno i campioni dei 7 campionati più importanti in base al ranking. 3) Alla Champions parteciperà la vincente dell’Europa League. Ebbene, nel caso la vincente non si fosse qualificata per la Champions, toglierebbe un posto (in Italia, per esempio, farebbe retrocedere la 3° del campionato in Europa League): ma questo non vale per le prime 3 del ranking che avrebbero il diritto di aggiungere una quinta squadra alle 4 già ammesse di diritto. Classifica Frosinone Avellino Livorno Perugia Bologna Pro Vercelli Lanciano Bari Carpi Trapani Modena Ternana Spezia Pescara Cittadella Varese Latina Brescia Vicenza Catania Crotone Virtus Entella 15 15 14 14 14 13 13 12 12 12 11 10 10 9 7 7 7 7 7 6 6 5 PASTELERIA Y CONFITERIA CALIFORNIA Galletas finas - Tortas Heladas - Pasteles - Confites Tortas para Novios - Pastelitos para cocktails COCKTAIL A DOMICILIO Irarrázaval 1570 Fono 22042382 Productos originales de Italia Prosciutto Balugani Panettone Bauli Mozzarella Mauri Grissini Vita Vigor Antipasto Damico Funghi Porcini Asiago Prosecco Frattina Pepe Drogheria Lambrusco Riunitte Amaretto Lazzaroni Parmigiano Balugani Tartufi Urbani Caffe Kimbo Amaro Averna Olio Basso Limoncello Villa Massa Aceto De Nigris Pomodorina Cucina Aceto Balugani Pinolo GlobeItalia Pasta Divella Pasta Rustichella Riso Scotti Av. Las Condes 6903 - Fono: 2202 3593 - Fono-Fax 2229 5058 www.globeitalia.cl SPORT Gp di Russia: trionfo di Lewis Hamilton, Mercedes vince il titolo costruttori La Mercedes non fallisce il primo appuntamento mondiale: quarta vittoria di fila per Lewis Hamilton e, soprattutto, primo titolo Costruttori della sua storia. Lo fa nel giorno del Gp di Russia, a Sochi, quart’ultimo appuntamento stagionale, sull’inedito circuito sviluppato all’interno del parco olimpico e che conferma lo strapotere della casa tedesca oggi all’ennesima doppietta stagionale. Una gara scontata e quasi noiosa, nel segno e con il pensiero di tutto il Circus per Jules Bianchi a sui è stata dedicata una toccante coreografia dei piloti, silenziosi e a capo chino prima del via («Jules, tutti noi ti sosteniamo» il messaggio sull’asfalto). Corsa che ha offerto gli unici brividi alla prima curva con Nico Rosberg che combina subito un patatrac: supera il compagno rivale ma tagliando la chicane, una mossa che lo costringe subito ai box per un cambio gomme, rovinate dall’eccessiva frenata in curva: per lui ripartenza ad handicap, con la 20/a posizione e più di 30 secondi di ritardo dal britannico leader del Mondiale. Una manovra-harakiri che ha però il merito di scuotere il pilota tedesco protagonista di una rimonta monstre che lo porta addirittura a chiudere alla spalle del rivale (diventato oggi il pilota britannico più vincente della storia insieme a Nigel Mansell) che rosicchia altri 7 punti in chiave mondiale, portando il vantaggio a 17 lunghezze (291 punti contro 274). Un Gp in tono minore dal punto di vista agonistico che deve aver annoiato anche Vladimir Putin arrivato in pompa magna a Sochi (ha salutato Ecclestone ma che non si è fatto vedere in pit lane, come invece si ventilava alla vigilia) e che non ha nemmeno portato fortuna al pilota di casa Kvyat, qualificatosi col 5/o tempo eri ma subito scivolato nelle retrovie (chiuderà al 14/o posto). Hamilton ha vinto ma la scena gliel’ha rubata il compagno di squadra, protagonista di una straordinaria rimonta e autore di giri su giri record. Pretendere che qualcuno potesse rovinare la festa Mercedes magari era troppo, e d’altronde dopo 15 pole su 16 gare e oggi 4 vetture motorizzate dalla casa tedesca nelle prime due file, era difficile anche solo sognarlo. Gara senza sussulti in casa Ferrari, con Alonso che chiude con un anonimo sesto posto, comunque protagonista di una buona anche ma anche penalizzato da un problema durante il pit-stop. Nono Kimi Raikkonen e le due Red Bull di Ricciardo e Vettel a dividersi settima e ottava posizione. A punti anche il messicano Sergio Perez con la Force India. Prossimo appuntamento il 2 novembre a Austin, in Texas. Italvolley, sfuma anche il bronzo I 31 punti di una strepitosa Valentina Diouf e la spinta dei 12.600 tifosi del Forum non sono bastati alle azzurre del volley. Il loro Mondiale si è chiuso a un passo dal podio ma, dopo aver trascinato fino al tie break il Brasile due volte campione olimpico, il ct Marco Bonitta manda un «messaggio forte» a tutti: «So che non verremo ricordati per nulla, perché non abbiamo vinto una medaglia, ma per noi è una grande vittoria. Nessuna di queste squadre top che hanno vinto Olimpiadi, Mondiali, Europei, ci ha messo i piedi in testa. E questo per me è un risultato. Abbiamo lottato con tutti e siamo la prima squadra europea. Questa è la nostra vittoria e ce la teniamo stretta». Mentre il sottosegretario Graziano Delrio si complimenta con il presidente della Federvolley Carlo Magri, con il ct e la squadra, c’è chi come Monica De Gennaro esce dal campo in lacrime, chi come Valentina Diouf si guarda intorno con l’amarezza di aver perso quella che poteva diventare la migliore partita della sua carriera. «Non lo è stata solo perché ho perso - si è rammaricata la ventunenne milanese di mamma italiana e papà senegalese - Ce l’ho messa tutta, di più non potevo fare. È stato un Mondiale molto bello, ho avuto il sostengo di tanta gente che non mi aspettavo, come Fiorello, Cattelan e altri vip. Non siamo il calcio ma stiamo prendendo piede». MotoGp, Marquez ancora campione del mondo. In Giappone vince Lorenzo, Rossi chiude terzo Marc Marquez si è riconfermato campione del mondo al 16° giro del Gp di Motegi. Una partenza sballata - come sempre gli succede - poi la rimonta fino a portarsi alle spalle di Rossi, mentre Lorenzo stava già scappando. Il Dottore era l’ultimo ostacolo tra lui e il secondo titolo consecutivo. Non ha avuto fretta, lo ha studiato seguendolo come un’ombra, una prima schermaglia con controsorpasso e poi l’attacco decisivo. Infine, nove giri con Valentino e Pedrosa, gli unici che avrebbero rovinargli la festa, a soffiargli sulle spalle. Non c’è stato niente da fare perché, se Lorenzo ha vinto la gara, Marquez ha fatto qualcosa mai riuscita a nessuno prima: regalare alla Honda un titolo nella pista di casa. Nel giro d’onore ha trovato anche un samurai a offrirgli una katana, la spada giapponese, e un casco celebrativo color oro. Al parco chiuso è arrivato senza fiato «e senza parole. Dall’esterno è sembrato un campionato facile ma non è stato così, venivo da due errori nelle ultime gare. Io sorrido sempre ma la pressione la sentivo, senza l’appoggio del team, di Honda e della famiglia non ce l’avrei fatta», ha gioito. Poi ha scherzato sui festeggiamenti, «qui in Giappone va di moda il karaoke, stasera andremo a cantare We are the champions». Soprannominata `fiocco di neve´ perché atterra leggera dopo i salti, Diouf pur partendo dalla panchina con lucidità e potenza ha rimesso in corsa le azzurre dopo due set di resistenza passiva al Brasile. Finalmente nel terzo le sue martellate non sono rimaste isolate: Caterina Bosetti e Antonella Del Core hanno dato un contributo, che sommato agli errori delle brasiliane hanno tenuto aperta una partita via via sempre più spettacolare. «Adesso dobbiamo pensare ai prossimi due anni, abbiamo qualche giocatrici un po’ esperte, bisogna valutare cosa è meglio - ha aggiunto il ct - Non ho pensato a chi aveva 30, 35 o 20 anni, ma al bene della squadra. Ora il futuro è diverso. Rio è il nostro obiettivo, quindi sarà un’Italia più giovane probabilmente». Ci vediamo a Rio». Le azzurre lo sperano. Triathlon, mitico Zanardi: 273° assoluto (in meno di 10 ore) all’Iron Man di Kona Missione compiuta. Alex Zanardi centra l’obiettivo che si era posto e al suo debutto assoluto nella leggendaria Kona, nel campionato del mondo di IronMan Triathlon, scende sotto le 10h: 9h 47’ 14”. Flette i muscoli sorridente e festeggia rituffandosi nella baia, dove alle 6.50 del mattino aveva iniziato la sua lunga giornata. Sì, una nuotata per rinfrescarsi dal caldo torrido (30° e afa che neppure a Milano d’agosto) e per provare a togliere la fatica dalle braccia che hanno fatto tanto straordinario. - Ma Alex, si sa, è uno che non si accontenta mai e dice: “Peccato che il vento mi abbia fatto tutti i dispetti possibili. Dopo il 50° chilometro della frazione con la handbike ha iniziato a spirare un vento contrario. E quando sono tornato indietro, invece di averlo alle spalle come pensavo è diventato trasversale. Pericoloso, perché ho rischiato di cadere due volte. Da quel punto di vista non è stato un giorno fortunato”. Presenza- 16 ottobre 2014 15 Ginnastica, Stati Uniti oro a squadre Italdonne 5ª davanti alle britanniche L’Italdonne dell’artistica conferma il quinto posto delle qualificazioni nella finale a squadre dei Mondiali di nanning. L’oro va agli Stati Uniti di Simone Biles, Kyla Ross, Mykayla Skinner, Alissa Baumann, Madison Kocian e Ashton Locklear che conservano così il titolo mondiale di Tokyo nel 2011 consacrato poi dall’oro olimpico ai Giochi di Londra 2012. Le campionesse stelle e strisce con un 46.741 fanno il vuoto al volteggio e poi controllano le avversarie senza commettere errori nelle successive tre rotazioni, chiudendo in testa alla classifica con 179.280. Niente da fare per le padrone di casa, i cui sogni iridati si infrangono alle parallele asimmetriche e nell’errore della Chen al corpo libero. A sei punti e sei decimi di distacco dal gradino più alto del podio, la Cina deve così accontentarsi dell’argento con il totale di 172.587. Al terzo posto la Russia che con 171.462 scende di una posizione rispetto alla precedente edizione ma riesce a tenersi dietro una ritrovata Romania, trascinata dalla Iordache (59.740), quarta con 170.963. GRAN BRETAGNA DIETRO - Resta dietro di noi la Gran Bretagna. Le azzurre Vanessa Ferrari (Esercito), Erika Fasana, Giorgia Campana, Martina Rizzelli (Brixia Brescia), Lara Mori (Giglio Montevarchi), Lavinia Marongiu (La Fenice) e Elisa Meneghini (Gal Lissone) - malgrado una caduta alla trave, un’oscillazione a vuoto alla parallele e forse un arrivo sporco al volteggio chiudono con 169.023, secondo risultato di sempre in un Mondiale dopo il 4° posto a Stoccarda nel 2007.” Soddisfattissimi, il 5° posto ci appaga completamente - sono le prime parole del direttore tecnico della femminile azzurra Enrico Casella -. Ci sono stati un paio di errorini ma se a questi livelli vuoi alzare i valori di partenza e fare le grandi difficoltà non sempre può filare tutto liscio”. Vidal e le notti brave, mega multa dalla Juve Arturo Vidal, 27 anni Centomila euro di multa ad Arturo Vidal, anche se mai ci sarà pubblica e ufficiale contestazione: se tutto ha un prezzo, dalla sanzione si capisce però quanto l’abbia combinata grossa il centrocampista cileno, l’altra notte. Siamo sull’ordine del 2 per cento della retribuzione netta: una punizione record, almeno in casa Juve. Del resto, chi sgarra sulla soglia di una sfida scudetto, quella con la Roma, merita il massimo della pena, senza attenuanti. Semmai il sospetto è che ci sia stata recidiva. La sentenza del club è senza appello, visto che Vidal ha violato le più semplici norme di qualsiasi contratto, presentandosi fisicamente non idoneo sul luogo di lavoro: il campo di Vinovo prima, lo stadio poi. . La notte incriminata è stata quella tra giovedì e venerdì quando Vidal, insieme a due cugini, era andato a divertirsi in un paio di discoteche torinesi. Fin qui, nulla di male. Solo che poi la notte s’è fatta alba, siamo a due giorni dalla partita, e a poche ore dall’allenamento, mentre con i brindisi la lucidità veniva sempre meno. Poi il giocatore bianconero è passato da un chiosco aperto tutta la notte, a pochi passi dal centro città. Lì, tra un apprezzamento a una ragazza e qualche parola di troppo, è scoppiata una rissa con un altro paio di ragazzi, sui due metri di altezza, modello doppia anta: insomma, le persone sbagliate. 16 Presenza- 16 ottobre 2014 Il Papa buono da raggiungere a costo di qualsiasi sacrificio. Uno stile di vita risuonato nelle parole con cui Papa Francesco lo scorso 27 aprile lo ha dichiarato santo insieme a Giovanni Paolo II. Qualità che d’ora in poi saranno riscoperte nel giorno della sua festa, ogni 11 ottobre, nel ricordo dell’apertura del Concilio, e del discorso alla luna, con quel famosissimo passaggio: «Tornando a casa troverete i bambini. Date un carezza ai vostri bambini e dite: questa è la carezza del Papa. Troverete qualche lacrima da asciugare, dite una parola buona: il Papa è con noi, specialmente nell’ora della tristezza e dell’amarezza». Renzi finisce fra case o stanze a prezzi contenuti in giro per il mondo. Subito dietro il sempiterno Mark Zuckerberg, fondatore e amministratore delegato di Facebook. Poi, lui. Davanti a grandi capi di grandi aziende multinazionali come Jan Koum di Whatsapp, Tom Farley guida del New York Stock Exchange, Jack Dorsey di Twitter, Marissa Meyer di Yahoo. Gli “influencer” del nostro secolo abitano principalmente nella Silicon Valley e sono alla guida di aziende giovani e legate a internet. Cosa c’entri con tutto questo “l’azienda Italia” non si capisce, ma forse è proprio per questo che Renzi è stato scelto. Facile essere influentiuando si inventa Facebook e si rivoluziona completamente il mondo di comunicare. Più difficile se davvero si pretende di voler cambiare verso all’Italia. E chissà cosa succede, se ci riuscirà. Sulle ferite delle famiglie la misericordia» « "La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa nel mondo contemporaneo" sarà il tema del Sinodo ordinario che si svolgerà dal 4 al 25 ottobre 2015. Il tema, deciso da Papa Francesco, è stato comunicato dal cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo, all'apertura, alla presenza del Papa stesso, della seconda settimana dei lavori dell'assemblea straordinaria sulla famiglia (5-19 ottobre). "È stato annunciato oggi - ha spiegato il porporato toscano - perché, dopo la relazione post disceptationem, potete considerare anche l'ampiezza del tema. C'è un ampliamento di quello che era scritto nella relazione e i circoli (i "circuli minores", gruppi di lavoro linguistico, che hanno iniziato venerdì sera i loro lavori e li proseguiranno tutta la settimana, ndr.) possano tenerne conto e anche suggerire quali sono i temi che non sono stati trattati e devono essere trattati in maniera che nella seconda fase". La "Relatio post disceptationes" letta dal card. Erdo La famiglia oggi affronta diverse prove, tra le quali le più grandi sono la solitudine, la precarietà lavorativa e l'individualismo esasperato, si legge nella Relatio post-disceptationem letta dal presidente dei vescovi europei, cardinale Peter Erdo. Ogni continente ha le sue peculiarità, dalla poligamia in Africa ai matrimoni misti laddove la religione cattolica è minoritaria, fino alla prassi delle convivenze nelle società occidentali (e non solo). Esiste però un diffuso desiderio di famiglia, che costituisce una sfida per la Chiesa. Ed ecco il metodo di lavoro che emerge dal documento di metà Sinodo: "Il principio di gradualità del piano salvifico divino". In base alla "dottrina dei gradi di comunione, formulata dal Concilio Vaticano II", esiste un "modo articolato di partecipare al Mysterium Ecclesiae da parte dei battezzati". In buona sostanza è questa indicazione il dato principale del documento intermedio del Sinodo straordinario: si tratta della dottrina della gradualità, che ha trovato ampio spazio nel dibattito che ha preceduto il Sinodo, a partire dalla innovativa inziativa di Papa Francesco del questionario delle 38 domande. La prospettiva dunque, è "inclusiva" e consente di riconoscere elementi positivi "anche nelle forme imperfette che si trovano al di fuori della realtà nuziale", così come nelle altre religioni e culture. "Una dimensione nuova della pastorale familiare odierna consiste nel cogliere la realtà dei matrimoni civili e, fatte le debite differenze, anche delle convivenze". Per quanto riguarda le prospettive pastorali, "l'annuncio del Vangelo della famiglia costituisce un'urgenza per la nuova evangelizzazione", da attuare con il protagonismo degli stessi coniugi e delle famiglie, in un'ottica di conversione missionaria. Si chiede che cambi il linguaggio "perché esso risulti effettivamente significativo": non si tratta di presentare una normativa ma di proporre valori. Occorre curare la preparazione al matrimonio, e poi ancora seguire i primi anni della vita matrimoniale. Anche nelle unioni civili e nelle convivenze "è possibile cogliere autentici valori familiari o almeno il desiderio di essi. Occorre che l'accompagnamento pastorale parta sempre da questi aspetti positivi". "L'obiettivo è trasformarle in opportunità di cammino verso la pienezza del matrimonio e della famiglia alla luce dei Vangelo". Alle famiglie ferite è dedicata una parte importante della Relatio: per loro si chiedono "scelte pastorali coraggiose", oltre che ascolto rispettoso e amorevole. Il "discernimento" richiesto per i separati e i divorziati deve tenere conto della sofferenza di chi subisce ingiustamente la separazione e il divorzio, sulla strada di un perdono possibile con la Grazia. FINALI L’ora degli esami per il premier Domani il governo approverà la manovra. Vedremo come sarà. Da essa dipenderà, certamente, il futuro della nostra economia (almeno per i prossimi mesi): ma, probabilmente, anche quello del premier. Matteo Renzi sta infatti governando grazie a una formidabile apertura di credito ricevuta da una parte del Paese ben più numerosa di quella riferibile all’elettorato del suo partito. C’è tutto un mondo che per la prima volta, alle scorse europee, ha messo la ics sul simbolo del Pd nella convinzione che Renzi sia l’uomo giusto per dare il via a una serie di riforme di stampo liberale. Questo mondo finora ha dimostrato di saper aspettare, di non pretendere da Renzi, in pochi mesi, risultati che altri non hanno conseguito in decenni. Ma quanto durerà la pazienza? Insomma quanto durerà questa «apertura di credito»? Prendiamo il Veneto, esempio perfetto. Da sempre è stato un feudo del centrodestra: nel 2010, Pdl e Lega insieme raggiunsero il 59 per cento. Quest’anno, in maggio, alle europee il centrosinistra ha vinto per la prima volta. Il Pd ha toccato il 37,52 per cento, contro il 21,6 di appena un anno prima (alle politiche): da solo, ha avuto più consensi di Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Ncd messi insieme. Non occorre un mago dei flussi elettorali per comprendere che una simile rivoluzione ha un nome e un cognome: Matteo Renzi. Il leader di centrosinistra che, alle orecchie degli imprenditori del Nord-Est, finalmente parla il loro linguaggio, e non quello di una vecchia sinistra, che è poi quella che ieri a Bergamo l’ha contestato. Nei giorni di quell’exploit renziano, Luca Zaia disse: «La luna di miele tra Renzi e il Veneto finirà prima che arrivino le regionali». Ebbene, in questi giorni la Swg ha fatto un sondaggio appunto sulle prossime regionali, che si terranno in primavera, e i numeri direbbero che Zaia è in vantaggio di quindici punti sulla probabile candidata del centrosinistra, Alessandra Moretti, che pure nel maggio scorso, alle europee, aveva preso 230.000 preferenze, un’enormità. Non solo: il sondaggio darebbe il Pd attorno al 30 per cento, sette punti in meno rispetto a cinque mesi fa. Vero che il sondaggio è stato commissionato dalla Lega: ma il direttore scientifico della Swg, Enzo Risso, ha detto ieri al quotidiano L’Arena di Verona che un lavoro analogo gli è stato commissionato anche dal Pd, facendo capire che i risultati sono gli stessi. Ora, è fin troppo banale sottolineare che le elezioni europee sono una cosa, e le regionali un’altra; che Zaia ha un seguito personale fortissimo, eccetera. Ovvio. Tuttavia, è innegabile - come filtra da ambienti di Confindustria Veneto - che tra gli imprenditori un po’ di impazienza cominci a circolare: «Renzi è venuto più volte qui in Veneto facendo grandi promesse, ora deve stare attento a non deluderle. La sua idea sul Tfr in busta paga, ad esempio, ha fatto venire molti mal di pancia». «Tra gli elettori passati dal centrodestra a Renzi comincia a montare qualche insofferenza», conferma Francesco Jori, scrittore veneto, autore di saggi sulla Lega. L’ex sindaco di Oderzo Bepi Covre, uno degli imprenditori leghisti che hanno votato per Renzi, dice che continua ad avere fiducia nel premier, ma pure che un cambio di passo non è rinviabile: «Il Pil Veneto nel 2014 sarà del più 2,5: come la Germania. Ma la media del Paese porterà a un meno 0,3 o 0,4: è chiaro che non si possono dare le stesse medicine per malattie diverse. Il governo deve restituire competitività alle piccole e medie imprese abbassando il cuneo fiscale. Più soldi in busta paga e meno tasse». Ieri a Bergamo Renzi ha promesso agli imprenditori proprio questo: meno tasse, almeno per chi assume. Non solo in Veneto, ma in tutta Italia, c’è tutto un mondo che lo giudicherà sulle sue parole. Balotelli metterà la testa a posto? “Niente di meglio che spendere del tempo con la propria figlia”. Mario Balotelli pubblica su Instagram una foto con la piccola Pia sulle spalle. La bambina, avuta da una relazione con Raffaella Fico, vive con la madre ma trascorre regolarmente del tempo anche con l’attaccante del Liverpool. Settimana della Lingua Italiana 2014 "Dalla parte degli insegnanti" Gentilissimi, Nel salutarla con viva cordialità, questo Istituto è lieto di informarla che, in occasione della Settimana della Lingua Italiana 2014, verrà organizzata presso l'Istituto stesso un incontro con gli insegnanti di italiano in Cile il prossimo sabato 8 novembre alle ore 10,30. Questo incontro ha l'obiettivo di valutare le forze in campo per la diffusione della lingua italiana in Cile e presentare un progetto formativo al fine di migliorare la qualità dell'insegnamento e, di conseguenza, la qualità' dell'apprendimento. Si trasmette pertanto in allegato il programma proposto. Saremo grati ugualmente se sara' possibile diffondere questa informazione a tutti gli insegnanti d'italiano della sua rete al fine di permettere a coloro che si interessano alla didattica dell'italiano come lingua straniera di poter prendere parte all'incontro proposto. Ringrazio fin d'ora per la sua attenzione alla proposta di incontro dell’Istituto, con la speranza e l'auspicio che esso segni l'inizio di una nostra attiva collaborazione, proficua per il suo impegnativo lavoro di insegnare la lingua e la cultura italiana in Cile. Con i nostri migliori saluti Anna Mondavio Direttore IIC Istituto Italiano di Cultura, Santiago Sabato 8 Novembre 2014, 10h00-12h00 Programma h 10,00 Apertura lavori h 10,15 Situazione della formazione degli insegnanti di italiano in Cile h 11,15 La formazione alla didattica dell'italiano come lingua straniera proposta dall'Università per Stranieri di Siena DITALS 1 (Anna Mondavio, Direttore Istituto Italiano di Cultura) h 12,00 Rinfresco Per il punto n. 1 si sarà grati ai partecipanti se vorranno intervenire brevemente per illustrare le problematiche attuali legate alla formazione degli insegnanti di italiano in Cile. CONFERMA INTERVENTI: Al fine di organizzare gli eventuali interventi si prega di voler contattare direttamente questo Istituto entro il 24 ottobre p.v. all'indirizzo seguente: [email protected] per poter pianificare e programmare gli stessi. Si ricorda che eventuali prese di parola e interventi non potranno superare i 5 minuti per permettere a tutti di presentare esperienze ed esigenze. CONFERMA PRESENZA: Si prega in ogni caso di voler confermare la propria presenza entro il 30 ottobre pv al seguente indirizzo mail italprogram.iicsantiago@ esteri.it . Oggetto: Settimana della Lingua Italiana nel Mondo 2014. "Dalla parte degli insegnanti" Incontro Istituto Italiano di Cultura Sabato 8 Novembre 2014, 10h00-12h00
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