Una fiducia da ritrovare

Quindicinale della Comunità Italiana del Cile
www.presenza.cl
1 gennaio 2016
Anno XLVII Nº 906
Franqueo Convenido • Res. Nº 1062/1979 • Santiago • Av. Bustamante 180 • Fono: 222229328 • Fax: 226354127 • [email protected] • Aderente alla FUSIE e FSS
Rinuncia al regalo di
Natale per i bimbi africani,
insultato su Facebook
Sulla pagina
Facebook di
Amref non si
parla d’altro:
Pietro, i suoi
13 anni e il suo
gesto enorme.
E le polemiche
che ha scatenato. Natale, per
Pietro Busi, è
già arrivato e
lo ha già diviso
con altri: bambini che beneficiano dell’aiuto di un’associazione che, come tante, sostiene
progetti di sviluppo in Africa. Studente della seconda B
delle medie Contardo Ferrini di Broni (Pavia), il ragazzino
qualche giorno fa ha messo insieme i 150 euro destinati alla
canna da pesca che i genitori gli avrebbero regalato a Natale
e li ha girati alle volontarie dell’ente benefico.
E non è la prima volta: già l’anno scorso aveva contribuito
ai progetti di Amref, mettendo da parte ogni mese un po’
della sua paghetta. Adesso sta promuovendo nella sua classe
una raccolta fondi per aiutare un compagno arrivato dal
Camerun ad acquistare del materiale per disegnare.
Polemiche
Il gesto generoso di Pietro potrebbe essere un bel racconto
di Natale, un segno di altruismo «bello in un periodo di razzismo e di violenza», sottolinea la mamma. Guastato però,
dalle polemiche di diversi frequentatori dei social: c’è chi su
Facebook scrive che «prima vanno aiutato gli italiani»; c’è chi
tira in ballo il Vaticano, o le spese di gestione delle onlus: «i
contributi si perdono in pubblicità e spese di gestione »; e chi
punta il dito contro la famiglia: «Sicuramente hai genitori del
Pd». Mamma Giusy non ci sta: «Quello che mi piacerebbe far
capire è che mio figlio non ha fatto questo per far parlare di
sé, ma perché coinvolto emotivamente dalle vostre iniziative e
dalle due splendide volontarie», ha scritto ad Amref. E difende Pietro a spada tratta: «Se mio figlio avesse preso a cuore
la causa dell’Enpa, con la sua paghetta avrebbe comperato
crocchette per i cani. Il suo gesto mi riempie di orgoglio».
Anche il fratello di Pietro, più grande di lui, ha animo generoso e mente aperta al mondo: «Per la maturità - racconta
la mamma - ha scelto di fare una tesina su Emergency, perché
affascinato dalle loro attività».
Cont. in ultima pagina
Musulmani comprano una pagina
per fare gli auguri a tutti i cristiani
Ben 457 anni dopo Cristianesimo e Islam si specchiano. Nell’anno di Charlie
Hebdo, di Valeria Solesin e
del Bataclan. Degli attentati
a Parigi e di chi, s’è detto,
vuole un «noi contro voi». In
tutto questo l’occasione la dà
la storia. Non succedeva da
quasi mezzo millennio che
la nascita di Gesù e quella del profeta Muhammad
coincidessero. Natale, tra
due giorni, il 25 dicembre,
e il natale di Muhammad, il
Mawlud, oggi, 23 dicembre.
A quarantott’ore di distanza
l’uno dall’altro.
E non poteva
che partire da
Venezia, dalla
città di Valeria
e dei ponti, l’ultimo braccio teso
per «far capire
che chi semina
terrore non vince. Anzi, sta già
perdendo», sostiene Mohamed
Amin Al Ahdab,
presidente della comunità
islamica di Venezia. Il regista di tutto. Così la Federazione Islamica del Veneto
compra una pagina di giorCont. in ultima pagina
Una fiducia da ritrovare
Il primo discorso di Natale del presidente della Repubblica Sergio Mattarella
di ANTONIO POLITO
(Corriere della sera)
«Bisogna aver cura della
Repubblica».
Il primo Natale da presidente di Sergio Mattarella è
meno sereno di quanto avesse potuto sperare, e se ne è
avuta un’eco nello scambio
di auguri con le alte cariche
dello Stato.
La crisi delle quattro banche locali, seppure un episodio minore nel più grande
capitolo dei crediti incagliati
provocati dalla crisi economica, ha scosso nel profondo
l’opinione pubblica italiana,
Renzi a Pompei
"L'Italia in marcia,
non si arrende al
declino"
in gran parte composta di
risparmiatori. E, d’altra
parte, la fiducia nel sistema creditizio è condizione
essenziale di ogni possibile
ripresa economica, perché
«in un contesto che sem-
bra premiare soprattutto
la speculazione finanziaria
servono capitali pazienti per
finanziare investimenti di
lungo termine».
Per «tutelare il risparmio»
occorrono «un accertamento
Buon Anno e Buone vacanze
Auguriamo alle nostre lettrici e lettori, che possano
in un modo o in un altro, godere di un periodo di riposo
per rinfrancare le energie ed affrontare nuovi impegni
per il 2016.
Anche noi di Presenza faremo una ventina di giorni di
vacanze per cui Presenza esce il 1 gennaio (che è questo
numero), poi il 1 febbraio; con il 1 marzo riprenderemo
il ritmo quindicinale.
Quindi a tutti Buon Anno e Buone Vacanze!
rigoroso e attento
delle responsabilità», dunque niente
sconti o impunità;
«trasparenza, correttezza ed etica
degli intermediari
bancari e finanziari», che evidentemente sono mancati nei casi recenti;
cautele, regole, e
iniziative di educazione finanziaria
sulle quali «sta utilmente operando la
Banca d’Italia». Al
cui lavoro il presidente ha riconosciuto che «il
nostro sistema creditizio ha
resistito ai colpi della crisi,
dimostrandosi più solido di
altri».
Ma qui Mattarella ha aggiunto un passaggio apertamente polemico nei confronti
di alcuni nostri partner europei, segnatamente la Germania: «Noi non abbiamo
dovuto effettuare salvataggi
bancari miliardari, a differenza di quanto avvenuto
per le banche di altri Paesi
dell’Unione dove debiti privati sono stati trasformati
in debiti pubblici». Tanto più
è quindi nel giusto l’Italia
Cont. in ultima pagina
Due parole chiarificatrici su Presenza
«Noi siamo l’Italia che
dice basta alle incompiute.
Questa è l’occasione di dire
che l’Italia è in grado di
giocare la propria potenza
straordinaria. L’Italia è nelle
condizioni di poter essere
quello che è: un paese-faro».
Così il presidente del Consiglio, Matteo Renzi durante
la cerimonia di riapertura
delle sei domus restaurate
a Pompei.
Dopo l’inaugurazione della
Variante di valico dell’A1,
il premier è arrivato giovedì 24 dicembre agli Scavi.
«Quanto avvenuto a Pompei
nell’ultimo anno e mezzo dimostra che quando in Italia
sappiamo lavorare come una
squadra vinciamo anche le
sfide più difficili. L’Italia ha
un patrimonio di bellezza
immenso e se smettiamo di
piangerci addosso possiamo
tornare il Paese che tutto
il mondo si aspetta», ha
aggiunto.
«L’augurio che vorrei fare
è quello di saper tornare a
stupirsi e a meravigliarsi di
quello che il Paese è. Invito
tutti — ha aggiunto — a
Cont. in ultima pagina
Anche se la parola può suonare antipatica, ricordiamo che Presenza ha un padrone che è la Missione Cattolica Italiana
(Parrocchia Italiana di Santiago) ed ha
avuto un fondatore nel 1969, P. Edoardo
De Gaudenzi. Fa parte della federazione
della stampa italiana all’estero (FUSIE)
e, come dovrebbe essere tutta la stampa
del mondo, è libera ed indipendente.
Come appartenente alla FUSIE gode
di appoggio economico che il governo
italiano concede a tutta la stampa italiana, dai grandi quotidiani alle piccole
testate (di destra, di sinistra, del centro,
sportiva, ludica…) stampate e diffuse in
Italia o all’estero una volta dimostrata
l’osservanza di alcuni requisiti.
Quindi Presenza è un periodico quindicinale libero di pubblicare quanto ritiene
opportuno o di non pubblicare quanto
ritiene inconveniente secondo i principi
che lo animano.
E’ anche indipendente da ogni tipo di
pressioni sociali.
Naturalmente Presenza, come organo
vivo della comunità, sta compiendo un
ruolo: quello della diffusione delle manifestazioni che mirano alla conservazione
della cultura italiana e delle sue tradizioni e quello di far conoscere in tutto il Cile
le attività interne delle Associazioni ed
Istituzioni. Ha anche una finestra aperta
sulle attività e trasformazioni delle realtà
della nostra Patria.
Ma il suo rapporto con la comunità
(enti, associazioni ed Istituzioni) non è
uguale per tutti.
Mi spiego meglio.
L’occhio con cui Presenza segue la Casa
di Riposo, lo Stadio, la Scuola Italiana,
l’Umanitaria ecc., per esempio, è di fare
conoscere le loro attività alla comunità per
invogliare i connazionali e discendenti a
far parte della nostra famiglia e quindi dei
suoi valori.
Di conseguenza sarebbe poco sensato se
criticasse le loro scelte, la loro struttura,
il loro dinamismo interno perchè sono organismi privati, liberi ed indipendenti. A
meno che non succeda quanto è accaduto con
l’Audax. In quel caso si è lesa l’essenza stessa della istituzione calpestando un ideale
costato sogni, denaro e sacrifici a centinaia
di connazionali.
Il nostro rapporto con il Comites e il CGIE
invece, essendo organismi pubblici eletti democraticamente dalla comunità e finanziati
dal governo italiano (quindi anche da tutti
noi) è diverso: abbiamo il diritto-dovere di
emettere giudizi ed apprezzamenti sul loro
operato, con la libertà, da parte dei lettori,
di controbattere la posizione della testata.
Atteggiamento più che normale in democrazia: vi immaginate un Corriere della
Sera in Italia o un Mercurio locale con la
proibizione di giudicare il comportamento
dei rispettivi governi o istituzioni?
Presenza dispone di uno spazio di circolazione di idee (lettere- che non siano
offensive-, suggerimenti, ecc.): peccato che
sia poco utilizzato.
Il nostro quindicinale finora ha pubblicato TUTTI gli scritti giunti in Redazione.
Giuseppe Tomasi
2
Presenza- 1 gennaio 2016
Cor­ri­spo­nden­za
La Di­re­zio­ne rin­gra­zia i let­to­ri che le scri­vo­no per­ché di­mo­
stra­no in­te­res­se per i pro­ble­mi e la vi­ta del­la no­stra co­mu­ni­tà.
Nel­lo stes­so tem­po si scu­sa se, per e­vi­den­ti ra­gio­ni di spa­zio,
qual­che let­te­ra do­vrà es­se­re ri­dot­ta. La Di­re­zio­ne i­nol­tre si ri­
ser­va la pub­bli­ca­zio­ne di let­te­re che ri­ter­rà mol­to con­flit­tuali.
“Spira nuova aria nel
Consolato?”
Caro P. Giuseppe,
il venerdí 11 Dicembre
sono venuto a Santiago per
rinnovare il passaporto.
Sono entrato negli uffici
del consolato e mi sono
diretto allo sportello corrispondente e, oh miracolo,
mi sono trovato davanti
una bellissima signorina
bionda che, superando le
mie piú rosee previsioni,
con grande amabilitá e
professionalitá ha espletato la mia pratica, non dico
in quattro e quattr’otto,
ma addirittura in un due
e due quattro; aggiungo che
ho notato che negli altri
sportelli, l’attenzione al
pubblico era ottima.
Quindi é con grande piacere che posso affermare:
evviva la nuova aria che
spira nel nostro Consolato!
Giuseppe Degli Esposti
Ass. Naz. Alpini
Caro Giuseppe,
non sai con quanta gioia
possiamo pubblicare questa
tua impressione che è maggiormente valida perchè hai
dovuto affrontare un viaggio
da Temuco. Un trattamento
invidiabile.
Ma già che ho la penna
in mano non posso non attaccare bottone con te sugli
Alpini. Forse tu sai che è
un mio debole di famiglia.
Ho partecipato alla sfilata
di Brescia una quindicina di
anni fa con il Coro Alpino.
Alcuni volevano che sfilassi
con il cappello alpino che
potevo comperare a 50 Euro
del tempo. Mi sono rifiutato perchè mio padre si è
conquistato quell'onore di
portare il cappello alpino in
trincea, nella prima guerra
mondiale, sparando a degli
sconosciuti perchè, all'età di
19 anni gli avevano messo in
mano un fucile. Lui sapeva
solo maneggiare la zappa.Mi
ricordo che, quando frequentavo la V elementare e studiavo la prima guerra mondiale
domandavo a mio papà:
"Papà raccontami qualcosa
della tua vita, di quando
eri in trincea, di quando eri
sull'Ortigara e sul Piave".
Mi guardava, faceva mezzo
giro e se ne andava senza
darmi una risposta.
Non credo che coscientemente abbia ammazzato
qualcuno. Sapeva adoperare
solo la zappa!
SPAZIO APERTO
Auguri ai lettori
Carissimi di Presenza,
in questo giorno così importante, e con nostalgia per gli
anni passati nel nostro caro Cile, vogliamo che giungano
a voi tutti gli auguri più sinceri, con affetto da questi
italo-cileni tornati in Patria!
Buon anno e tanta salute!
Pier Luigi Lenzetti y famiglia.
Auguri dei lettori
Carissimi,
alla redazione di Presenza sono arrivate decine e decine
di E-amil e cartoline (pensate, come quelle di un tempo, che
portavano l'immmagine di un quadro di un grande artista)
con bei messaggi intonati alle celebrazioni ed augurali.
Grazie a tutti per la gentilezza dimostrata; e ricambiamo
cordialmente gli auguri di Buon Natale e di un felice 2016.
Con i sensi della più profonda stima
P. Giuseppe Tommasi
“Il perdono trasforma l’odio
in amore e purifica il mondo”
«Attraverso il perdono
vinciamo il male con il
bene, trasformiamo l’odio
in amore e rendiamo così
più pulito il mondo».
Lo ha detto papa Francesco prima della preghiera
dell’Angelus nel giorno in
cui la Chiesa celebra Santo
Stefano, il suo primo martire. «Il ricordo del primo
martire – ha osservato
Francesco nell’introduzione alla preghiera mariana
- segue immediatamente la
solennità del Natale.
Ieri abbiamo contemplato l’amore misericordioso
di Dio, che si è fatto carne
Ricevi in ritardo
PRESENZA?
Se sei di Santiago
chiama al Cel.
97849283
Grazie
EDITRICE
Parrocchia Italiana
N.S. Pompei Scalabriniana
***
RAPPRESENTANTE LEGALE
Giulio Rubin
***
DIRETTORE
RESPONSABILE
Claudio Massone Stagno
***
DIRETTORE
REDAZIONALE
Giuseppe Tommasi
***
COLLABORATORI
Paolo Castellani
Fina Franchini
Gloria Nocchi Frascoli
Consuelo Canessa
***
CORRISPONDENTI
Arica
Verónica Bibiano
Antofag. Rodolfo Sanchez B.
Iquique Luz Savalli
La Serena Caterina Pezzani
Quillota E. Schiappacasse
V. Alemana Gilda Rivara
Valparaiso
Concep. Giancarlo Carro
P. Arenas Américo Diaz B.
***
Contribuzione annua
$ 20.000. Cheque nominativo
a «Presenza»
***
Stampa C. von Plate
Esce il 1º e il 16 di ogni mese
Avenida Ricardo Lyon 322 (Providencia)
Reservas al (56 2) 2484-8484
per noi; oggi vediamo la
risposta coerente del discepolo di Gesù, che dà la
vita. Ieri è nato in terra il
Salvatore; oggi nasce al cielo il suo testimone fedele.
Ieri come oggi, compaiono
le tenebre del rifiuto della
vita, ma brilla ancora più
forte la luce dell’amore, che
vince l’odio e inaugura un
mondo nuovo».
Bergoglio ha poi voluto
sottolineare un aspetto
particolare della figura di
Santo Stefano, un aspetto
che lo avvicina al Signore.
«È il suo perdono prima
di morire lapidato. Inchiodato sulla croce, Gesù aveva detto: «Padre, perdona
loro perché non sanno quello che fanno» (Lc 23,34); in
modo simile Stefano «piegò
le ginocchia e gridò a gran
voce: “Signore, non imputare loro questo peccato”»
(At 7,60).
«Stefano – ha proseguito
il Papa - è dunque martire,
che significa testimone,
perché fa come Gesù; è
infatti vero testimone chi
si comporta come Lui: chi
prega, chi ama, chi dona,
ma soprattutto chi perdona, perché il perdono,
come dice la parola stessa,
è l’espressione più alta del
dono».
Ma a cosa serve perdonare? Quali risultati porta?
«Troviamo una risposta
proprio nel martirio di Stefano. Tra quelli per i quali
egli implorò il perdono
c’era un giovane di nome
Saulo; costui perseguitava
la Chiesa e cercava di distruggerla (cfr At 8,3).
Saulo divenne poco dopo
Paolo, il grande santo, l’apostolo delle genti. Aveva
ricevuto il perdono di Stefano. Possiamo dire che Paolo
nasce dalla grazia di Dio
e dal perdono di Stefano».
Informazioni
ACLI
Bustamante 180 - Santiago
Tel: 2665-0340; 22225247 - E-Mail: [email protected]
Pagina web: www.patronatoacli.cl
A PROPOSITO DE LA LIBERTAD
DE OPINIÓN Y DE PRENSA
El “quindicinale Presenza”, ha sido objeto de opiniones
contrastantes que en algunos casos, se estiman abusivas
de la libertad de opinión y de prensa que en Chile y en
Italia se encuentra garantizada en la Constitución Política
y en la ley.
Por esta razón, en esta edición escribe el R.P Tommasi,
opinión autorizada del periódico, la naturaleza y el rol de
Presenza.
En mi opinión personal, la libertad de expresión o de
opinión es el fundamento esencial de una sociedad libre y
democrática. Una conquista alcanzada con la revolución
francesa en el año 1789 que luego se incorporó a la constitución de Francia de 1791, como derecho del hombre y luego
a todas las constituciones nacionales. Está consagrado en
el artículo 19 de la Declaración de los Derechos Humanos
de 1948 y en la Convención Americana de los Derechos
Humanos o Pacto de San José de Costa Rica de 1969. Es
reproducido, también, en el artículo 10 de la Convención
Europea de Derechos Humanos
En Chile, además de la consagración en la Constitución
de la Republica es materia de una ley, la n. 19.733 que
versa ”sobre las libertades de opinión e información y el
ejercicio del periodismo”.
Nuestra constitución italiana de 1948 contiene la disposición que protege la libertad de expresión y de prensa en
el artículo número 21. “Tutti hanno diritto di manifestare
liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e
ogni altro mezzo di diffusione.” La stampa non puó essere
soggetta ad autorizzazione o censura.”
Cuando el periódico publica una opinión está haciendo
uso de la libertad que la ley le reconoce y garantiza. Nadie puede ser objeto de persecución o de molestia por el
uso legítimo del derecho a la libre expresión, opinión y de
prensa. Sola la ley puede, en casos excepcionales, restringir
o limitar este derecho.
En consecuencia, toda expresión que afecte la libertad
de Presenza de emitir y cumplir su rol de comunicador
es arbitraria y debe ser desterrada por afectar el derecho
de la prensa a informar. Este derecho debe ser respetado,
incluso por aquellos que pudieran, con razón o sin ella, no
compartir la línea editorial del periódico.
Pudiera traer en error la circunstancia que Presenza,
como toda la prensa italiana y las agencias de prensa en
el exterior, disponen de una contribución fiscal anual que
facilita el cumplimiento de sus funciones. Esta circunstancia
no afecta ni hace perder al medio de prensa, su autonomía e
independencia. En ningún caso, dicho subsidio impone la
obligación de alterar la libertad de opinión reconocida por la
Constitución, al contrario, es demostrativo del reconocimiento público de la ley a las funciones de la prensa en beneficio
de la sociedad, en nuestro caso, “della stampa all’ estero.”
Por otra parte, que Presenza se autodefina como órgano
“della Comunitá italiana del Cile” non discrimina ni le
impide, al contrario, ser fiel a la libertad que le reconoce
la ley y la destinación a una determinada función social
de carácter prioritario. En definitiva, refuerza la libre
expresión de su información y opinión y la función social
del medio periodístico.
Quién hace uso de sus derechos no ofende a nadie. La libertad es garantía de todos, incluso de los que no participan de
la línea editorial del periódico. Sin embargo, como nosotros
respetamos sus opiniones no aceptamos sus descalificaciones,
que estimamos contrarias al derecho de ser libres, independientes y autónomos, por voluntad de la ley chilena e italiana
y de la larga tradición democrática en Chile e Italia.
De lo expresado queda meridianamente claro que no es
el “quindicinale” el que se ha apartado de sus funciones
y responsabilidades, son en cambio unos pocos, menos de
los dedos de mi mano, los que quieren alterar el ejercicio
de libertad que está empeñado el medio informativo. Estoy
seguro, como ha ocurrido, de la amplia disponibilidad de
Presenza para publicar cuanto sea conducente para aclarar o
profundizar opiniones vertidas con responsabilidad y respeto.
Paolo Castellani
Abbonamento 2016 - Fiducia reciproca
Tanti lettori fedeli ci seguono da anni dimostrando fiducia nel nostro operato. Per poter
continuare a seguirlo chiediamo ancora un segno di fedeltà.
Molti pensionati ci chiedono l’abbonamento gratuito (che neghiamo a nessuno).Il fatto
ci obbliga a creare una èlite di “sostenitori” che conguagliano gli abbonamenti gratuiti. Vi
ringraziamo cordialmente della collaborazione.
Per facilitare il versamento dell’abbonamento abbiamo aperto nel Banco de Chile la
“Cuenta de Ahorro N. 08-166-01126-03” a nome di “Giuseppe Tommasi B.”.
Il RUT di Giuseppe Tommasi B. è 8.322.945-4
Una volta fatto il versamento la preghiamo di inviarci per mezzo di lettera o fax la ricevuta
o semplicemente informarci per E-mail o per telefono. Vedi in prima pagina, in alto. i dati.
Cognome.....................Nome....................... via....................................città....................
Abbonamento normale
20.000 pesos
Abbonamento sostenitore
30.000 pesos. Cheques esteso a “PRESENZA”
LLEVE A SU CASA PRE-PIZZA LISTA
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Av. Apoquindo 4228 - teléfono 22081344
Av. B. O'Higgins 737 - teléfono 26381833
Passatempo e umore
TERZA PAGINA
Presenza- 1 gennaio 2016
3
Nazario sauro, il mio nonno eroe
Una piazza Nazario Sauro
l’abbiamo attraversata tutti
nella vita: non c’è praticamente città italiana che non
gliene abbia dedicata una,
in buona compagnia con 40
scuole che portano il suo
nome, oltre a caserme, navi,
aerei, sommergibili...
Ma per i più giovani Nazario Sauro rischia di restare
questo, un grande nome,
studiato sui libri di storia
e cantato in una strofa del
Piave, al quale però ben si
adatta il quesito manzoniano: chi era costui? Almeno
finché non spunta un altro
Sauro, nipote del primo, che
sui banchi di scuola semmai
ha avuto il problema inverso,
e cioè ammettere a chi scherzava su quella omonimia che
«sì, Nazario è mio nonno, il
padre di mio padre».
Nome pesante da portare,
specie per chi come Romano
Sauro, nato in Trentino nel
1952 ma cresciuto a Roma ed
entrato all’Accademia Navale di Livorno, ha a sua volta
percorso una fulgida carriera sui mari del mondo col
grado di ammiraglio. Invece
è proprio lui a smentirci:
«Pesante? Niente affatto: io
da ragazzo lo consideravo un
mito, ma perché non andava
bene a scuola! Lo prendevo
ad esempio quando mio padre mi castigava per i voti.
Un giorno Nazario Sauro
marinò le lezioni e scappò
su una vela a due alberi per
raggiungere il padre marinaio a Capodistria. In casa
nostra tutto parlava di lui
come eroe risorgimentale,
le foto, i quadri alle pareti
e sul soffitto la bandiera
sabauda che aveva avvolto
la sua bara nel 1919 quando
era stato riesumato, ma per
me era l’eroe che allo studio
preferiva l’avventura».
Nato a Capodistria nel
1880, nel breve interregno
in cui l’Istria era sottomessa agli austriaci, il giovane
Nazario entrò già in vita
nell’immaginario collettivo
degli italiani, ribelli al giogo
asburgico, ma anche degli
stessi austriaci, che lo considerarono il ricercato numero
uno: per non combattere
la prima guerra mondiale
con la divisa austriaca e
contro i suoi compatrioti
italiani, raggiunse in modo
rocambolesco Venezia e da
quel momento ai loro occhi
fu un traditore. Temuto per
la conoscenza capillare delle
coste e dei fondali istriani
e dalmati, Sauro divenne
il loro incubo: la sua figura
imprendibile, avvolta
nell’ampio tabarro nero,
incombette ancora di
più in seguito alle azioni tanto leste quanto
astute con le quali addirittura ridicolizzò le
difese asburgiche.
Avvenne ad esempio il
12 giugno 1916 durante
la famosa «beffa di Parenzo», quando Sauro
condusse bellamente
il cacciatorpediniere
Zeffiro nel porto della
cittadina istriana occupata dagli austriaci,
sventolando non una
ma due bandiere della
Regia Marina Italiana. Un’azione talmente
temeraria che le tre
sentinelle asburgiche
non credettero (letteralmente) a ciò che vedevano e lo aiutarono nelle
manovre di ormeggio
obbedendo ai suoi ordini gridati in dialetto istro-veneto
(la lingua con cui anche gli
austriaci si esprimevano,
in terre che per secoli erano
state Repubblica di San
Marco).
Le povere sentinelle furono costrette a rivelare il
luogo in cui erano nascosti
gli idrovolanti che ogni giorno sganciavano il loro carico
di morte su Venezia e «nemmeno un minuto dopo la confessione, i cannoni italiani
già stavano bombardando
gli aerei - scrive il nipote -.
Sauro distribuì alla gente
che intanto si era radunata
nel porto copie di giornali
italiani che annunciavano
le nostre vittorie sul mare e
sugli altipiani trentini».
Le sue imprese divennero
subito leggendarie e il suo
spirito indomabile accese gli
Mausoleo Italiano
animi di tanti irredentisti
pronti a seguirlo. L’amore
per l’Italia, però, lo portò
anche a missioni umanitarie
ante litteram insieme ad altri esuli irredenti, come nel
gennaio del 1915, quando
un devastante terremoto in
Abruzzo uccise 30mila persone e sbriciolò i paesi: «Rispecchia il suo considerare
tutti gli italiani suoi fratelli
- dice il nipote -, ma anche
lo spirito di solidarietà che
aveva verso tutte le persone
deboli». Una curiosità: insieme a Sauro partì per l’Abruzzo un gruppo di irredentisti
istriani e trentini tra i quali
Antonio Bergamas (che poi
sarebbe caduto sulle Alpi
in combattimento), figlio di
Maria Bergamas, la «madre
di tutte le madri», la donna
che al termine della guerra
sceglierà la salma del Milite
ignoto.
Romano non ha mai incontrato suo nonno, morto
impiccato a Pola il 10 agosto
1916, solo due anni prima
del ritorno della città agli
italiani, ma ricorda bene
«nonna Nina, sua moglie,
morta quando avevo 7 anni»
e il velo di tristezza che
sempre aveva sul volto. L’impronta di Nazario resta nella
vita dei Sauro, non a caso
tutti uomini di mare, e «la
sua storia è scritta nei nomi
che tutti noi portiamo - sorride Romano -. I cinque figli
di Nazario e Nina si chiamavano Nino in memoria
di Bixio, Anita per la moglie
di Garibaldi, Libero che era
mio padre, Italo, e infine la
più piccola era zia Albania,
in onore di una nazione che
come l’Italia combatteva
per l’indipendenza: ai patrioti albanesi mio nonno
mandò aiuti e armi contro
l’occupatore ottomano». Una
tradizione, quella dei nomi
patriottici, che poi Libero ha
continuato con Romano
e i suoi fratelli: Adria
in onore del loro amato
mare, Dalmazio e Giuliana per le terre giulianodalmate, Marco per la
Repubblica Serenissima
e appunto Romano, come
l’arena di Pola.
Quella Pola in cui
a 36 anni Nazario fu
però impiccato, dopo la
drammatica cattura allo
scoglio della Giliola il
31 luglio 1916, l’ultima
delle sue beffe all’impero
austroungarico, finita
male. Fu un’esecuzione
ad alta tensione, con gli
austriaci ansiosi di porre
fine a quella vita pericolosa e Sauro che pretese di salire sul patibolo
indossando il berretto
da ufficiale della Regia
Marina italiana. I verbali del processo riportati
nel libro di Romano Sauro
ridanno pathos a un episodio che abbiamo studiato a
scuola, quello della madre
che, nel tentativo di salvargli la vita, negò invano che
quell’uomo fosse suo figlio.
Sono scomparsi da poco gli
ultimi testimoni lo ricordavano mentre urlava più volte
«Viva l’Italia» finché il cappio
non si strinse.
Anche la sua salma era
«pericolosa», tant’è che fu
seppellita di nascosto la notte stessa in luogo sconsacrato, ma una ragazza italiana
di Pola vide la scena e riferì
il luogo dell’inumazione, da
quel giorno cosparso di fiori
nonostante i divieti asburgici. Non appena Pola tornò
italiana, la salma ebbe alta
sepoltura nel cimitero di
Marina, avvolta nel Tricolore
e tra ali di folla. La stessa
folla che trent’anni più tardi,
il 7 marzo 1947, fuggendo
l’orrore delle foibe, lascerà al
nuovo occupatore jugoslavo
ogni bene ma non quella salma, imbarcata con gli esuli
sulla nave «Toscana».
Indirizzi Utili
Ambasciata d’Italia - Clemente Fabres 1050, - Providencia
Tel.: 224708400 - E-Mail: [email protected]
Consolato - Román Diaz 1270, Santiago
Tel: 224708400 - E-Mail:[email protected]
Camera di Commercio- Luis Thayer Ojeda 073,Piso l2, Provi.
Tel.: 562/222322618 - Fax: 562/222330973- E-Mail: [email protected]
Istituto Italiano di Cultura - Triana 843, Providencia
Tel.: 23 2038170 www.iicsantiago.estei.it
ICE Agenzia per la promozione all 'estero e
l'internazionalizzazione delle imprese italiane
Clemente Fabres 1050 (Prov.)Tel. 223039330 E.mail: Santiago@ice.
it COMITES -Av.Apoquindo 6589 - Las Condes - Tel. 222129455
CARI -Av. Bustamante 180 - Providencia - Tel: 222229328
Circolo di Professionisti di Origine Italiana
Av. Apoquindo 6589 - Las Condes - Tel: 222425012 - 222481503
Club Stadio Italiano
Av. Apoquindo 6589, Las Condes -Tel: 224847000 Central.
Scuola Italiana Vittorio Montiglio
Las Flores 12707, Las Condes - Tel: 225927500
Parrocchia Italiana- Av. Bustamante 180 Providencia
[email protected] - Te: 22229328 - Fax: 226354127
Hogar Italiano - Holanda 3639, Ñuñoa - Tel: 222055476
Umanitaria - Av. Vicuña Mackenna 83 - Santiago - Tel: 26342500
Pompa Italia - República 96 - Santiago -Tel: 226992222 - [email protected]
www.vigilidelfuoco.cl
ACLI -Asociación Cristiana de los Trabajadores Italianos
Bustamante 180 (Parrocchia Italiana) - Tel 22665-0340
COIA: Bustamante 180 -Providencia Tel. 26345247
Associazione Ligure contatto Sig.ra Rina Garibaldi 02 2192144;
Dr. Augusto Brizzolara
specialista in
Geriatria e
Gerontologia
El Trovador 4280
Of. 1108 -Las Condes
Fono-Fax: 2342 5139
Beeper 737 8087 -Cod 8784
Av. Vicuña Mackenna 83 - Santiago - Tel: 26342500
Sig. Aldo Solari al telefono 02 7926752
4
Presenza- 1 gennaio 2016
ITALIA E ITALIANI
La “mamma” del Drake: quando
il Cavallino inseguiva il Biscione
Quando Enzo Ferrari batté per la prima volta l’Alfetta 159,
negli anni che la vita
tornava a correre e
vincere dopo le tragedie della seconda guerra mondiale, confessò
di aver pianto di gioia,
ma con «lacrime anche
di dispiacere, perché
quel giorno pensai: ho
ucciso mia madre».
In fondo è vero. Era nata
con lui, nel 1929, la S. A.
Scuderia Ferrari che correva con automobili fornite
esclusivamente dall’Alfa
Romeo, rappresentando il
reparto corse del Biscione.
Ma in quella storia, come in
tutti i miti, c’erano leggende
fatte di tanti volti e di una
sola cosa più delle altre: il
coraggio. Si può raccontarlo in
un mucchio di modi, il coraggio, però a volte non ne
basta nessuno, perché c’è
sempre un numero in più
nel destino quando corre
Nuvolari con la sua Alfa
rossa, come cantava Lucio
Dalla, e quando passa gli
alberi della strada strisciano sulla piana e la polvere
è spazzata via. È che le
imprese sono come quelle
corse: alle Milla Miglia,
la sua prima gara con il
biscione, il Nivola si mise
dietro a Varzi a fari spenti,
rischiando la vita nel buio
e nel gran fumo di pietrisco
che lo investiva, per non essere visto e superarlo prima
del traguardo.
E nel 1950 e nel ‘51, quando nacque il campionato
mondiale di F1, l’Alfa Romeo era la casa più povera di tutte e aveva partecipato a quelle gare con
fondi molto esigui, usando
esclusivamente tecnologie e
materiali prebellici, contro
i grandi colossi automobilistici pieni di soldi e risorse
inarrivabili.
Il biscione, invece, finì
per utilizzare solo 9 monoblocchi, tutti costruiti
Tenga el mejor
punto de vista
P. de Valdivia 3015 F. 22690791
Moneda 708
F. 26649244
San Antonio 325 F. 26325512
Silvano tavonatti a.
[email protected]
prima della seconda guerra
mondiale. Eppure, nel ‘50
trionfò in 6 gare su 7 aggiudicandosi il titolo con Farina, e l’anno dopo dominò di
nuovo con Manuel Fangio e
la sua 159, battendo proprio
la Ferrari di Ascari LA SPINTA DEL CORAGGIO Il coraggio è questa cosa
qui. La forza di vincere
quando non si è i più poten-
Sorrentino trionfa agli
European Film Awards:
tre premi a “Youth-La
giovinezza”
L’italiano Paolo Sorrentino trionfa alla 28a edizione
degli European Film Awards
con il film Youth-La giovinezza che incassa il premio
come migliore pellicola, mentre lui si aggiudica la vittoria
come migliore regista. Michael Caine protagonista del film, vince il premio
come migliore attore. A Berlino Sorrentino era
tra i favoriti con ben cinque
nomination. Niente invece è andato a
Nanni Moretti che correva
con il film Mia madre nelle
categorie miglior regista e
miglior attrice (Margheria
Buy). Premiata come miglior
interprete femminile Charlotte Rampling, - cui era già
andato anche il premio alla
carriera - protagonista della
pellicola 45 anni. ti, la voglia di costruire una storia buttando
il cuore oltre l’ostacolo.
Quasi nessuno ce la fa.
Ma chiunque ce la può
fare. È questo il suo
fascino.
Tutta la leggenda
dell’Alfa è fatta così,
sotto al segno della
velocità, da quando
è nata, il 24 giugno
1910, l’Anonima Lombarda Fabbrica Automobili,
nell’anno in cui Charles
Rolls faceva il primo volo in
aereo sulla Manica, fino al
giorno in cui Enzo Ferrari
cominciò a correre sulle
macchine del biscione, nel
1920, piazzandoci sopra il
cavallino rampante 3 anni
appresso, dopo aver ricevuto il simbolo in dono dalla
contessa Paolina Biancoli,
madre di Francesco Baracca, eroe della prima guerra
mondiale, che gli disse di
tenerlo sempre con sé: «Le
porterà fortuna».
È vero. Ma la fortuna è
come il coraggio. Fino al
‘39 tra vicende alterne il
Drake rimase col Biscione.
Per questo, nel 1952, quando vinse il primo mondiale
di F1, scrisse al direttore
generale dell’Alfa una lettera quasi struggente: «Ho
vissuto 20 anni con voi:
quanti fatti, eventi, uomini
sono passati. Ognuno e tutti
li ho ricordati oggi. Nutro
ancora per la nostra Alfa
l’adolescente tenerezza del
primo amore, l’immacolato
affetto per la mamma». TRA SPORT E LEGGENDA Dal 1960 l’Alfa è entrata
e uscita dalla F1, tornando
alle corse come costruttore
nel 1979 sotto la spinta
di Carlo Chiti. Non è più
tornata quella dei tempi
andati. Ma la velocità è
cambiata: corre più nel mare
del web che nel cuore degli
uomini. Chissà se adesso
basterà ritrovare il coraggio di un tempo, quando
Nuvolari dopo aver rotto la
molla dell’acceleratore vinse
il circuito delle 3 Province,
nel 1932, con la sua Alfa
1750 6 cilindri controllando
sterzo, freno e frizione mentre il meccanico regolava
l’acceleratore con la cintura
dei pantaloni che passava
attraverso il cofano.
Al giornalista che gli chiedeva se aveva avuto problemi con i freni, rispose con
stupore togliendosi la polvere nera dal viso: «I freni?
A che servono i freni?».
Ma Nuvolari era basso di
statura, 50 chili d’ossa al
di sotto del normale, e il
coraggio a quei tempi uno
poteva trovarlo anche solo
dentro di sé.
Oggi bisognerà cercarlo
per altre strade, che non
passano più tra filari di
pioppi e nuvole di polvere
sui contadini ai bordi dei
campi. Oggi, come disse il
Drake senza sorridere dietro ai suoi occhiali neri, «il
segreto è il lavoro.
Ricominciare quando gli
altri finiscono». In fondo,
dev’essere quello che fece
l’Alfa nel 1950, quando batté i più ricchi. Beh, buona
fortuna. Coalizione di 34 Paesi
islamici contro l’Isis
L’Arabia Saudita ha annunciato una
coalizione militare contro il terrorismo composta da 34 Paesi islamici e che può contare
sull’appoggio di altri 10, tra cui l’Indonesia.
Ci sono le monarchie del Golfo, la Turchia,
l’Egitto il Pakistan e diversi paesi africani.
La base operativa sarà a Riad. L’obiettivo
è «serrare le fila e unire gli sforzi per combattere il terrorismo» in tutte le sue forme e
manifestazioni. IL NUOVO IMPEGNO DEGLI STATI
DEL GOLFO L’Arabia Saudita come altri stati del Golfo
(Emirati e Qatar) partecipano già alla coalizione a guida Usa che combatte contro lo
Stato Islamico, ma negli ultimi tempi il loro
impegno era stato piuttosto limitato.
In particolare Riad e gli Emirati hanno
spostato la loro attenzione sullo Yemen
dove si sono impegnati con raid aerei contro
i ribelli sciiti Huthi che per i loro interessi
regionali rappresentano una minaccia molto
più pressante. Non è detto quindi che l’impegno di questa coalizione contro il terrorismo
vada necessariamente solo nella direzione
auspicata dal presidente Obama. CHI C’E’ E CHI MANCA Il ministro della Difesa, il principe Mohammad bin Salman Al Saud, ha precisato
che l’alleanza non combatterà solo l’Isis,
ma «tutti i gruppi terroristici che abbiamo
di fronte».
I gruppi terroristici saranno sfidati non
solo militarmente, ma anche attraverso
«l’ideologia e mediaticamente». Accanto
all’Arabia Saudita della coalizione faranno
parte Giordania, Emirati, Pakistan, Bahrein, Bangladesh, Benin, Turchia, Ciad,
Togo, Tunisia, Gibuti, Senegal, Sudan,
Sierra Leone, Gabon, Somalia, Guinea,
l’Autorità nazionale palestinese, Comore,
Costa d’Avorio, Kuwait, Libano, Egitto, Libia, Maldive, Marocco, Mauritania, Niger,
Nigeria e Yemen.
L’Indonesia ed altri dieci paesi islamici,
secondo il comunicato, hanno manifestato
il loro appoggio alla coalizione. Mancano
invece l’Iran, il potente rivale sciita di Riad,
né la Siria o l’Iraq. IL PRESSING DI OBAMA Il regno saudita è la culla dell’ideologia wahabita, una versione molto rigorosa dell’Islam
sunnita, che viene spesso accusato dall’Occidente di avere un atteggiamento troppo
blando con il terrorismo. L’inatteso annuncio
è arrivato dopo che tanto in Europa che in Usa
si erano levate numerose voci che accusavano
Riad di finanziare i gruppi estremisti.
Nelle ultime settimane gli Usa avevano
moltiplicato gli appelli sulla necessità di mobilitare truppe di terra, in particolare arabe.
Proprio lunedì sera, da Washington, il
presidente americano, Barack Obama, aveva
invocato un più forte sostegno militare dei
Paesi della regione alla coalizione anti-Isis.
A questo fine, dalla Turchia, prima tappa
del suo tour in Medio Oriente per coalizzare
il consenso, del segretario alla Difesa americano, Ash Carter, ha chiesto ad Ankara di
controllare meglio il confine con la Siria, in
particolare il centinaio di chilometri di frontiera che si ritiene sia utilizzato dall’Isis per
il contrabbando e anche per fare passare, in
un senso e nell’altro, i terroristi. KERRY A MOSCA Adesso, si attendono gli sviluppi da Mosca,
dove Russia e Stati Uniti tentano di avvicinare le posizioni tanto sulla lotta all’Isis
che per quanto riguarda la transizione a
Damasco. Salutando il suo omologo russo,
Serghei Lavrov, il segretario di Stato americano, John Kerry, ha detto esplicitamente
che spera di trovare «un terreno comune»
con la Russia.
E Lavrov si è augurato di poter discutere
anche delle attività dell’Isis in Libia, Iraq,
Yemen e Afghanistam oltreché del conflitto
israelo-palestinese. «Il problema del terrorismo è certamente più ampio che solo le
questioni legate alla Siria».
Dopo Lavrov, Kerry e Lavrov sono stati
ricevuti dal presidente, Vladimir Putin. Cristiani «protetti» dai musulmani
Nuovo attacco dei miliziani islamici somali di alShabaab nella contea di
Mandera, nel nordest del
Kenya.
I miliziani hanno crivellato di colpi un bus, uccidendo
due persone, secondo quanto
riferito dalla polizia locale e
da un portavoce del gruppo
terroristico. Dopo un attacco
simile avvenuto circa un
anno fa, in cui i terroristi
presero d’assalto un autobus
nella stessa zona e uccisero
28 passeggeri non musulmani, separandogli dagli
islamici, la polizia ha fornito
scorte armate ai pullman in
transito nell’area.
Tuttavia il portavoce della
polizia, Charles Owino, ha
spiegato che il bus attaccato
ieri non era scortato perché
aveva saltato un posto di
blocco predisposto alla fornitura della protezione. Owino
ha affermato che altre quattro persone sono rimaste
ferite nell’attacco. Sheikh
Abdiasis Abu Musab, portavoce militare di al-Shabab,
ha rivendicato la responsabilità dell’assalto. «Ci siamo
noi dietro l’attacco – ha detto
in un comunicato –. Alcuni
nemici cristiani
sono morti e altri sono rimasti feriti», ha
aggiunto. «Gli
assalitori hanno cercato di far
fermare l’autobus, poi hanno
sparato una sventagliata
di colpi quando l’autista si
è rifiutato di fermarsi », ha
riferito ad al-JazeeraMohamud Saleh, governatore
della regione nordorientale
di Mandera.
Secondo alcuni testimoni,
un gruppo di passeggeri islamici che si trovava a bordo
del bus ha protetto questa
volta i passeggeri cristiani
rifiutandosi di farsi dividere in due gruppi distinti.
Hanno detto ai militanti di
«ucciderli tutti insieme o
di lasciarli andare», hanno
spiegato le autorità locali.
Il veicolo al momento
dell’attacco era in servizio
dalla capitale Nairobi alla
città di Mandera.
Quando gli shabaab uccisero 148 persone in un
attacco all’università di Garissa ad aprile, i militanti divisero i cristiani dai
musulmani e spararono ai
primi a bruciapelo, liberando
invece la maggior parte dei
musulmani.
Al-Shabaab ha dichiarato in passato che porterà
avanti i propri attacchi in
Kenya fino a quando Nairobi
non avrà ritirato le proprie
truppe dalla missione dell’Unione Africana operativa in
Somalia contro il gruppo. I
militanti sostengono inoltre
che il nordest del Kenya
dovrebbe fare parte del territorio della Somalia.
Francia: compra finto pancione,
polizia l'arresta temendo attentato
Nuovo fermo antiterrorismo in Francia. Una coppia di
Montpellier, nel sud della Francia, è stata posta in stato
di fermo dopo che lei aveva comprato su internet una finta
pancia da donna incinta che sarebbe potuta servire a un
attacco kamikaze. Già il 15 dicembre scorso questa giovane
francese di 23 anni convertita all'Islam più radicale e il suo
compagno di 35 originario del Ciad erano stati posti in stato
di fermo per apologia del terrorismo in un'altra inchiesta
locale, riferisce il Midi Libre.
Durante una perquisizione in casa, è stata infatti scoperto il
finto pancione acquistato su internet. E' stato completamente
svuotato del suo contenuto e coperto da carta in alluminio. La
donna, di nome Camille, ha spiegato agli agenti che voleva
servirsene per rubare nei supermercati.
ITALIA E ITALIANI
Alla conquista del mondo (con un giro di giostra ):
ecco dove nascono i divertimenti da export
Dalla nebbia che avvolge e quasi nasconde
il Po e quelle palizzate
di erba verde che sono
i suoi argini, spuntano
cavalli a dondolo in
legno, canguri e cammelli di plastica coloratissimi, persino un
Michael Jackson in
cartone alto dieci volte
tanto quello che era
l’originale.
Siamo a Bergantino, il secondo paese della provincia di Rovigo
appena oltre il confine
con quella di Mantova,
che prende il nome dal
veliero dai due alberi e le
vele quadre, il brigantino,
sul quale gli apicoltori della
zona facevano viaggiare il
loro squisito miele, oppure
dai briganti che facevano
razzie nel circondario. Adesso, però, è conosciuto in tutto
il mondo - forse un po’ meno
in Italia -, come il paese della
giostra.
In questa che è la perla del
nascente Distretto Veneto,
500 artigiani creano con
le loro mani le attrazioni
destinate ai 300 luna park
fissi europei e alle 30 mila
manifestazioni temporanee
in cui si divertono ogni anno
un miliardo e seicento mila
visitatori per un fatturato
locale di 80 milioni di euro,
realizzato grazie soprattutto alle esportazioni in
Medio Oriente, America
settentrionale e meridionale, Estremo Oriente, Asia
Centrale, Australia e Nuova
Zelanda. Numeri da capogiro
in questa economia italiana
che tanto decanta un crescita
del pil pari a un modesto
+0,7%: a Bergantino la disoccupazione è pari a zero!
«Anche da noi, comunque,
tutto cominciò da una crisi,
quella del ‘29.
Umberto Bacchiega e Umberto Favalli, due meccanici
di biciclette che in inverno arrotondavano i miseri
guadagni vendendo torte
sfornate dalle mogli alle fiere
- racconta il sindaco Giovanni Rizzati guidandoci nella
vista di quel gioiello che è il
Museo Storico della Giostra
e dello Spettacolo Popolare
allestito nel Palazzo Strozzi, ramo mantovano della
celebre famiglia fiorentina,
dove ci sono testimonianze
fotografiche, video, modellini
di luna park, tiri a segno e
organetti d’epoca -, notarono
come i pagamenti per accedere alle attrazioni fossero
anticipati.
Contarono coi passi le dimensioni di un autoscontro,
le segnarono sul pacchetto
delle sigarette e tornati nella
loro officina, ne costruirono
uno tutto nuovo che qualche
mese dopo fecero provare
agli altri abitanti di Bergantino».
Il successo fu tale che in un
paio di decenni dopo erano
120 le famiglie che si dedicavano alla costruzione delle
giostre e anche a gestirne il
funzionamento nei luna park
prima dell’Alta Italia e poi
Presepe trentino in Piazza San
Pietro: segno di fede e fraternità
Il Presepe allestito quest'anno in Piazza San Pietro è opera
della comunità trentina. Al microfono di Luca Collodi, ce ne
parla il coordinatore dell'iniziativa della Provincia autonoma di Trento, Dino Leonesi:
R. – Vorrei fare una premessa che spiega il motivo per cui
Trento ha voluto essere in Piazza San Pietro per realizzare
il grande Presepe: perché, soprattutto quest’anno, sul piano
valoriale, la comunità trentina ha la convinzione forte che
non ci sia simbologia più potente e più universalmente conosciuta come quella del Presepe.
Infatti a poche settimane dal Sinodo straordinario sulla
famiglia, riteniamo che la Santa Famiglia di Nazareth
ricordi che l’umanità è costituita anche e soprattutto da chi
fatica a tenere il passo di un mondo troppo orientato sul
“diviso” piuttosto che sulla comunità.
Quindi guardando il Presepe non possiamo non pensare
alle immani tragedie dell’immigrazione, della povertà, della
fuga dai conflitti che hanno spento le vite di tanti innocenti
a pochi metri dalla terra promessa. Allora da un decennio
la provincia autonoma di Trento ha fatto un percorso estremamente puntuale per quanto attiene alla valorizzazione
dell’idea del Presepe.
d’Europa e del mondo
intero.
Questo è un paese di
fabbri, meccanici, falegnami, elettricisti, sarti che costruiscono le
giostre ed esercenti dello spettacolo viaggianti
da marzo a ottobre, che
poi in inverno tornano
a casa per la manutenzione e per creare
nuove attrazioni. Se
si apre il portone del
capannone di Enrico
Stefanoni, ad esempio,
ci si trova d’improvviso... in una foresta di
ghiaccio insieme agli
husky: il titolare con Eric e
il figlio Luigi Perrier, giostrai
di Annecy in Francia, stanno
saldando la giostra Antartic.
Adriano Soffiatti la sua
attrazione, invece, la tiene
impacchetta nel garage: «In
gennaio però comincia la
stagione delle fiere e starò
in giro per nove mesi. La giostra è reale e al tempo stesso
un’illusione: è composta da
oltre 100 mila pezzi ma poi si
smonta e la devi montare di
nuovo in poche ore». Gli abitanti di questo piccolo paese
in riva al Po sono viaggiatori,
aedi, inventori, poliglotti.
Soprattutto Giorgio Cuoghi, che ha illuminato persino il mitico luna park di
Coney Island a Brooklyn.
«Da piccoli restavamo incantati ad ascoltare per ore
i compaesani che tornavano
dai loro viaggi, imparavamo
usi, costumi, culture, lingue, poi siamo partiti anche
noi arrivando negli angoli
più sperduti della Cina e
dell’Oceania...». La prossima
volta che salite in giostra
ricordatevi la «favola» di
Bergantino.
Presenza- 1 gennaio 2016
Santo Domingo, una medaglia all’ex
carabiniere che salvò 14 naufraghi
Decorato Cipolla, luogotenente in pensione. L’anno
scorso ha soccorso un
«Il mare era in tempesta
e non si vedeva nulla all’orizzonte. Incrociai il primo
cadavere appena arrivato
sul posto, in mezzo a onde
altissime, e poi, in lontananza, vidi questi disperati
aggrappati a un bidone che
galleggiava e la barca rovesciata con altre persone allo
stremo. Le raggiungemmo e
le issammo a bordo una alla
volta». A parlare è Sergio
Cipolla, 55 anni, ex luogotenente dei carabinieri in pensione. Nell’Arma è stato per
trentacinque anni, prima del
congedo era istruttore di tiro
a Chieti. Poi si è dedicato al
volontariato.
La premiazione
L’anno scorso Cipolla ha
salvato quattordici persone
nel corso di un naufragio
costato la vita a tre uomini al
largo di Boca Chica, davanti
alle coste di Santo Domingo.
Ed è per questo che, qualche
settimana fa, ha ricevuto il
premio per il migliore e più
importante salvataggio effettuato nell’area dei Caraibi,
un riconoscimento prestigioso che viene assegnato
ogni anno dall’Afras (Association for Rescue at Sea),
l’organizzazione americana
che sostiene i volontari della
guardia costiera, e che gli è
stato consegnato da una delegazione della Coast Guard
statunitense. La cerimonia
ufficiale si è svolta a Santo
Domingo alla presenza del
comandante generale della
Marina dominicana e del
vice ministro della Difesa,
che hanno insignito Cipolla
anche della medaglia d’ono-
re al merito. È
la prima volta,
hanno sottolineato i cronisti
locali, che il premio Afras per i
salvataggi nei
Caraibi viene
assegnato alla
Repubblica Dominicana. Sergio Cipolla vive
a Santo Domingo ma, fino a tre
anni fa, risiedeva a Pescara ed
era responsabile
del nucleo sommozzatori di
protezione civile “Insieme nel
Blu”, un gruppo di volontari
distintosi alcuni anni fa per
una serie di collaborazioni
in ambito archeologico (tra
le quali il ritrovamento di
prove che dimostrerebbero
l’esistenza della città sommersa di Buca al largo di
Termoli) e ha operato anche
a L’Aquila dopo il terremoto.
Qui l’ex carabiniere dirigeva
il campo di accoglienza a
San Martino d’Ocre.
Da L’Aquila ai Caraibi
Il primo contatto con la
Repubblica Dominicana Cipolla l’ha avuto proprio dopo
l’esperienza post-sisma. Era
andato per una breve vacanza («Volevo stare al caldo
dopo aver patito tanto freddo») e invece, in breve tempo,
ha maturato la decisione di
prendere la residenza «dove
fa caldo tutto l’anno, la vita
è più tranquilla, si possono
mangiare piatti locali con tre
euro e le tasse non sono un
incubo». La moglie Francesca Toro e i due figli Valerio
e Luca, rispettivamente 30 e
23 anni, lo vanno a trovare
regolarmente e presto si sta-
5
biliranno definitivamente
con lui per aiutarlo ad avviare un’impresa o un’attività
«che abbia a che fare con il
mare». A Santo Domingo,
attualmente, Cipolla è il comandante dell’unità di salvamento e soccorso in mare
appartenente agli “Auxiliares Navales Dominicanos”
e collabora con la Marina
per le attività di addestramento, ricerca e soccorso in
mare. Dall’Italia ha portato
l’esperienza accumulata in
tema di sicurezza. «Qui erano
indietro rispetto a noi e la
mortalità per incidenti in
mare era alta – spiega -, io
ho iniziato facendo prima
una serie di lezioni di primo soccorso agli assistenti
bagnanti e poi, man mano,
creando una unita di soccorso composta da uomini presi
da ogni corpo dello Stato».
Sergio non ha intenzione
di tornare in Italia. «Sono
nauseato dalla situazione in
cui versa il nostro Paese, rovinato dalla politica e senza
prospettive per i giovani».
Tornerà, promette, «ma solo
per una vacanza, ora le parti
si sono invertite».
Anno nuovo elettrico con i veicoli dal cuore green
Muoversi nella giungla
urbana non è mai cosa
semplice: ogni giorno bisogna fare i conti con quella
massiccia dose di stress
generata dal traffico, dalle
file al semaforo, dalla lotta
al parcheggio e quanto
altro possa contribuire a
fare iniziare una giornata
con il piede sbagliato. A
rendere l’umore meno nero
e, soprattutto, a rendere
meno inquinato l’ambiente,
sono quei mezzi a due ruote
che premiano chi sceglie di
viaggiare elettrico: perché
dunque non pensare di
mettere proprio sotto l’albero un’idea originale e,
allo stesso tempo ecologica,
insomma un modo salutare per percorrere le corte
distanze?
L’azienda vicentina
Askoll tende la mano a chi
teme la fatica: la chiave del
futuro è nella bicicletta a
pedalata assistita che dà
una svolta green alla mobilità urbana. A rendere
la vita una passeggiata di
salute è lei, la eB1 , veicolo
100% elettrico e Made in
Italy, un mezzo maneggevole pronto a fare la felicità
di coloro che intendono
muoversi in totale libertà,
sicurezza, senza inquinare
e rinunciare allo stile. Il
mezzo infatti,
oltre a offrire
cambio automatico con 4
modalità di assistenza pedalata, sfoggia un
design al passo
con i tempi, 14
le combinazioni
di colore e tanti
i dettagli di grande gusto
come le cuciture a vista
di sella e manopole, cambio automatico, luci a led,
freni retroversi e cavi del
sistema frenante nascosti
all’interno della struttura. Due i concetti che riassumono questo mezzo ovvero
grande risparmio energetico e tecnologia di ultima
generazione: a facilitare
gli spostamenti il telaio
in alluminio sagomato che
consente una facile salita e
discesa e una batteria agli
ioni di litio da 300 Wh che
alimenta il motore elettrico
all’interno del mozzo anteriore pronto a spingere fino ai 25
km/h senza alcuna difficoltà.
La batteria si ricarica
in tre ore e, per un ciclo
completo di ricarica da 0%
a 100%, si spendono solo 5
centesimi e spetta al computer di bordo segnalare
al viaggiatore lo stato di
carica della batteria e la
percorrenza residua. Naufragio in Turchia, 8 migranti
morti, 6 sono bambini
Nuova tragedia del mare al largo della Turchia: 19 migranti, tra cui sei bambini, sono affogati nel naufragio di
una barca al largo di Izmir, nell'Egeo.
Altre 21 persone sono state tratte in salvo mentre sono
ancora in corso le ricerche di possibili sopravvissuti.
San Luis 5358 (60-62-64) Peñalolen
(02) 298 15 58 298 24 02 Fax (02) 322 03 95
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Pollo
Pavo
Jabalí Puro
Ciervo
Avestruz
Codornices
Pato Neozelandés
Conejo
Guayu 100% Orgánico
Quesos
6
Presenza- 1 gennaio 2016
SCUOLA ITALIANA DI SANTIAGO
Premiazione 2015
Editoriale
Alle porte del 2016, vogliamo ricordare le intense
emozioni vissute a Scuola al termine del 2015. Abbiamo
salutato le Quarte Medie Superiori in diverse celebrazioni, abbiamo riconosciuto e premiato l’impegno e lo
sforzo dei nostri migliori alunni ed abbiamo vissuto
meravigliose feste per la chiusura dell’anno scolastico
dei più piccoli della Scuola Nido, della Scuola dell’Infanzia e della Scuola Primaria.
Vogliamo inoltre menzionare le attività culturali dei
nostri alunni che ancora una volta ci hanno sorpreso con
il progetto interdisciplinare Teatro Nero delle Seconde
Medie Superiori.
Infine, come sempre, le belle notizie sportive hanno
avuto il loro riconoscimento nella “Colazione dei Campioni”, risaltando la grande partecipazione del nostro
alunno Juan José García nei Giochi Sudamericani
Scolastici in Paraguay e l’eccellente gara della tradizionale Coppa Babbo Cannoniere, con la partecipazione
di genitori e di funzionari della Scuola.
Ormai il 2015 è passato e vi desideriamo il meglio
per questo 2016 che sta iniziando.
Buona lettura!
Alejandra Calcagni Tomasov
[email protected]
Con la gentile collaborazione
della Prof.ssa Silvia Perroni
Letrilandia
Giovedì 17 dicembre si è svolta la cerimonia di premiazione
dalla 5° alla IV° Superiore, per riconoscere un gruppo di
alunni che si sono distinti durante l’anno scolastico.
I premi erano quelli di “Italiano”, “Miglior Compagno”,
“Biculturale”, “Scuola”, “Eccellenza Accademica” e “Nominati
al Gellona”.
Colazione dei Campioni
Mercoledì 2 dicembre
si è svolta la “Colazione
dei Campioni”, un allegro
momento organizzato per
celebrare i nostri alunni
dalla 1° Elementare alla
IV° Media Superiore che
hanno trionfato in diversi
sport come la Ginnastica
Artistica, la Danza, il Calcio Femminile, la Pallacanestro, il Nuoto, l’Atletica
Leggere e le Bocce, ed in
gare di Matematica.
Tra le attività di questa fine di anno scolastico, la Prima classe della Scuola Elementare
ha presentato il musical Letrilandia, con il quale i nostri alunni hanno imparato ad essere
felici, a leggere ed a scrivere.
Vi presentiamo alcune belle immagini di questa attività!
Il vincitore del Premio Gellona è stato José Pablo Arnés,
eccellente alunno e presidente del C.A.S.I. 2015, il quale
ha dimostrato la sua integrità durante la sua permanenza
a Scuola.
Auguri per il tuo impegno, il tuo sforzo e per tutto l’affetto
dato!
In questo incontro i bambini ed i ragazzi hanno
condiviso un gradevole
momento assieme ai loro
insegnanti intorno ad una
colazione, ricevendo il riconoscimento dal rettore Sig.
Italo Oddone, da Daniel
Muñoz, Coordinatore di
Sport, e da Michela Cuomo,
Capo del Dipartimento di
Matematica e Fisica.
Auguri bambini e ragazzi!
SCUOLA ITALIANA DI SANTIAGO
Babbo Cannoniere
(Por Daniel Muñoz, Coordinador Deportes)
El jueves 10 de diciembre se jugó la última fecha de la
copa Babbo Cannoniere 2015, que en su novena versión
tuvo una participación de 8 equipos: Sopranos, Trentamilan,
Bestia Nera, Lollobrigidos, Neroazurri, Milán, Cosa Nostra
y Profesores.
En una muy buen final se enfrentaron Profesores y Sopranos, quienes durante el tiempo reglamentario de juego
terminaron empatados, luego en alargue volvieron a empatar y para lograr el desempate se llegó a la tanda de penales
donde Profesores Ganó por 3x2 sobre Sopranos.
¡Felicitamos a los padres que se inscribieron y motivaron
por jugar en esta gran y tradicional copa!
XXI Juegos
Sudamericanos
Escolares
en Paraguay
(Por el Equipo de Atletismo de la Scuola Italiana)
El alumno y atleta Juan José García Casas representante
de Chile, se lució en la prueba Salto Alto Varones final, de
los Juegos Sudamericanos Escolares Paraguay 2015, consiguiendo el 2° lugar con su mejor registro de 1.88 metros.
La reñida competencia se desarrolló junto al atleta Fabian
Valencia seleccionado de Ecuador, quien obtuvo la medalla
de oro con igual registro, mientras que Junior Texeira de
Brasil se quedó con el bronce.
Felicitamos a nuestro seleccionado nacional Juan José
García Casas por su esfuerzo, progreso y destacada participación en los XXI Juegos Sudamericanos Escolares realizados
en Asunción, Paraguay 2015.
La magia
del Teatro Nero
Tra il 30 novembre ed il 3 dicembre è stato presentato
il progetto interdisciplinare di Arte, Musica e Tecnologia
“Teatro Nero nella Scuola”, con la partecipazione degli
alunni delle II° Medie Superiori. Le opere scelte sono state
“Pinocchio”, “Alice nel Paese delle Meraviglie” e “Peter Pan”.
Presenza- 1 gennaio 2016
7
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COLLETTIVITÁ
Presenza- 1 gennaio 2016
Il Natale all’Hogar Italiano con un sogno nel cassetto! La Befana in Parrocchia
Ad essere sincero nella serata del presepio tradizionale
che si allestisce tutti gli anni
nella nostra Casa di Risposo
in preparazione al Natale
ho sentito la mancanza dei
personaggi in carne ed ossa
occupanti la grotta santa,
della processione dei Re Magi
che portavano i loro doni a
Gesù Bambino, della loro
recitazione. Capisco che era
un sacrificio molto grande tenerli lì, sotto il sole, in piedi o
ginocchio per molto tempo…
(grazie attori del passato).
Ma alla Casa di Riposo si
va sempre volentieri per condividere un po’ di tempo con i
nostri anziani, con il
Consiglio Direttivo,
anima dell’opera,
delle Volontarie ed
ascoltare con attenzione i propositi, le
difficoltà e le realizzazioni in cartella
nel discorso della
Presidente Mariuccia Magnani.
Presenti José
Odone, Presidente
del Consiglio delle
Istituzioni di Santiago, Nello Gargiulo consigliere del
CGIE, Claudio Curelli Presidente del Comites, Leopoldo
Cursos del Prof. Blanco
Como todos los años, se dio término a los Cursos de Lengua y Cultura Italianas en la Parroquia de Nuestra Señora
de Pompeya.
Y, nuevamente, habrá dos cursos durante el mes de enero:
1º - CURSO INTENSIVO de 12 lecciones de 90 minutos,
que parte de cero. Valor $60.000.- (sesenta mil pesos), con
horario flexible. Empieza el lunes 04 de enero de 2016 a las
10.30 horas y después se va fijando vez por vez, según la
disponibilidad de los participantes. Se suele terminar en la
tercera semana de enero.
2º - CURSO DE NIVELACIÓN de 12 lecciones de 90
minutos, que sigue el curso anual hasta terminar el anillado. Valor $60.000.- (sesenta mil pesos), con horario flexible.
Empieza el lunes 04 de enero de 2016 a las 10.30 horas y
después se va fijando vez por vez, según la disponibilidad
de los participantes. Se suele terminar en la tercera semana
de enero.
Está claro que todo comienza el 4 de enero y después los
cursos se bifurcan: pueden ser a otra hora, cualquier día,
en la mañana o en la tarde.
En la foto: El Prof. Blanco con parte de los alumnos del
Curso Avanzado.
Servizio del Patronato
ACLI
L'ufficio del Patronato attende il pubblico presso la
Parrocchia Italiana (Bustamante 180)
con il seguente orario:
da Lunedi a Venerdi
dalla ore: 08:30 alle 14:30
Tel: 2665-0340; 22225247 - E-mail: [email protected]
Ratto, Direttore della Pompa
Italia (e naturalmente il sottoscritto, P. Giuseppe).
Qualche spunto del discorso ufficiale di Mariuccia:
“ Los que trabajamos en
el Hogar estamos aquí por
razones diferentes y objetivos
distintos pero todos con una
Misión común: pedir a Dios
que siempre bendiga a esta
Institución y a nuestros connacionales que viven en esta
residencia.
Esta es la esencia que nos
mueve y conmueve a quienes
dedicamos tiempo y trabajo a
esta Institución.
El Hogar cumple plenamente con los objetivos para
los cuales fue fundado, y estoy segura que seguirá dando
muchas satisfacciones a los
adultos mayores de nuestra
Colectividad.”.
Nel discorso sono seguiti
i ringraziamenti ai soci che
appoggiano l’opera con una
quota mensile, al Senama
che aiuta economicamente
e tecnicamente il personale
per una migliore attenzione
all’anziano; un grazie anche
al governo italiano ed alle
Istituzioni Italiane che in
vari modi danno una mano.
“Merece una mención especial el proyecto que hemos
planificado con la Directiva
de la Scuola Italiana, quienes
nos ayudarán a organizar en
conjunto una campaña de
difusión y de marketing amplia y positiva para el Hogar
italiano.
Esta iniciativa es un regalo
Navideño que me conmueve
pués los nuevos tiempos
deben venir cargados de
muchas ideas y de buenas
energías y considero que esta
es la fecha propicias para
hacerles saber que necesitamos seguir ayudando y que
la llegada del nuevo año sólo
puede ser el punto de partida para un gran proyecto,
una unión soñada, necesaria
y con visión de futuro: un
nuevo Hogar. El que sería
un abrazo fraternal de los
Adultos mayores del Hogar
italiano con los más jóvenes
y niños de la Scuola Italiana.
Porqué no hacerlo? Porqué
no soñar? Motivos hay muchos y las voluntades sobran,
sólo se necesita dar el paso”.
Che sarà dato senz’altro!
Dopo il discorso applaudito, il magnifico intervento
musicale di Pietro Granillo
che, con la sua voce calda e
suadente, ha interpretato
temi del repertorio conosciuto
tratto dai nostri festival italiani e dalla intramontabile
musica napoletana (Carosone).
Furono distinte, poi, Silvina Revello, Jorge Briones,
Maria Teresa Traverso rispettivamente eletti Regina,
Re e Miss Simpatia dell’Hogar. Un battimani anche per
Raúl Arias come “apoderado”
esemplare e Jaqueline Marin
B. Per la sua buona volontà.
Un applauso anche al numeroso Coro “Vita et musica”
per le sue interpretazioni
natalizie.
Ne è seguito un simpatico
cocktail.
Il Comitato Italiano di Assistenza, (COIA), ha voluto,
malgrado tutte le difficoltà, mantenere la tradizione e la
consuetudine di offrire agli assistiti un regalo per una degna
celebrazione della nascita di Gesú.
Malgrado le tante limitazioni e ristrettezze finanziarie,
siamo stati all'altezza del compito, anche se con un bono
non molto importante e consistente come avremmo voluto,
($ 50.000 per persona) ma crediamo sia sufficiente per le 98
famiglie che assiste il COIA per disporre di una meritata
e buona cena natalizia.
Le volontarie del Patronato Acli, Claudia, Maruzzella e
Pia si sono date al lavoro organizzando l´incontro con un
rinfresco con tanto di panettone e bevande per gli assistenti
che con allegria e ringraziamenti hanno ricevuto in busta
chiusa il bono di Natale.
Per l’ occasione, siamo stati onorati con la presenza di Nicola Guarnieri, funzionario del nostro Ufficio Consolare, e i
Consiglieri del COIA, Rina Garibaldi, Mireya Pietracaprina,
José Odone, Paolo Castellani e il dottore Augusto Brizzolara
con la segretaria Nancy Nocchi.
Una bella occasione pure per una cordiale convivenza,
dove tutti ci siamo intercambiati saluti di Natale. Gli
assistenti con ripetuti applausi hanno manifestato il loro
ringraziamento alle nostre autoritá diplomatiche e consolari
con preghiera di trasmissione al signor Guarnieri e a tutti
i Consiglieri e corpo di volontari del COIA, con speciale
insistenza al dottore Augusto Brizzolara.
All’ intera comunutá, ai tanti benefattori del COIA, al corpo di volontari e specialmente al dottore Brizzolara, Nancy
Nocchi, Claudia Avendaño, Maruzzela Tavonatti e Pia Dossi
i ringraziamenti e i migliori auguri di BUON NATALE.
Il Consiglio COIA.
Temuco
Soc. Fratellanza Italiana: 110 anni
SCUOLA Y STADIO
Cuna de campeones de bochas
La Scuola Italiana “Vittorio Montiglio” de Santiago
y el Stadio Italiano de Santiago durante el año 2015
fueron la usina productora
de talentosos jóvenes jugadores de Bochas que por
sus calidades integraron
selecciones chilenas que
compitieron en Campeonatos Internacionales de este
itálico Deporte. En efecto, la
Scuola Italiana aportó a sus
alumnos jugadores Franca
Martini, Tomás Martínez
y Tomás Ubilla. El Stadio
Italiano aportó los mismos
jugadores más el destacado
Venga a un lugar especial a probar lo mejor de la gastronomía italiana.
Lo esperamos
*Providencia 1975 (Esq. Pedro de Valdivia)
*Vitacura con Charles Dickens
deportista Franco Barbano
Arenas todos menores de
18 años. Estos habilidosos
deportistas tienen una especializada atención en este
Deporte tanto en la Scuola
como en el Stadio.
Los logros fueron los siguientes: Franca Martini
fue Medalla de Oro en Parejas en el Sudamericano
Femenino Viña 2015, Tomás
Martínez fue Medalla de
Oro en Tiro Precisión en el
Panamericano Sub 23 Brasil
2015 y Medalla de Bronce en
el mismo Panamericano en
Tercetos. El menor Tomás
Ubilla fue Medalla de Bronce
en el Panamericano Sub 23
de Brasil. Por su parte, el internacional Franco Barbano
fue Medalla de Plata en Dobles en el Mundial Sub- 23 de
Marruecos, Medalla de Plata
en Tiro Progresivo y Medalla
de Bronce en Tercetos en el
Panamericano Sub-23 de
Brasil. Maravillosa juventud
han aportado al Deporte de
las Bochas tanto la Scuola
como el Stadio quienes dieron
valiosas medallas para Chile.
Con un pranzo si è celebrato l’anniversario 110 della fondazione della Soc. Fratellanza Italiana. L’evento, tenutosi allo
Stadio Italiano di Temuco, ha riunito alla famiglia italiana
della città in un indimenticabile incontro.
Nell’occasione, il Presidente Roberto Piana, ha fatto un
resoconto dell’operato e dei piani per l’avvenire. Con posteriorità, i presenti sono stati invitati a percorrere le nuove
costruzioni che si sono aggiunte quest’anno.
Finalmente, il segretario Italo Capurro, ha proiettato
una breve storia del sodalizio dal lontano 3 dicembre 1905.
I.C.V.
Nella foto, da sinistra: Gino Mencarini, Monica Mencarini,
Fiorella Bertolotto e Gina Bertolotto. Juan Pablo Agostini González
Psicólogo clínico
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COLLETTIVITÁ
81 anni di spirito italiano fra le mura
del Circolo Italiano di Villa Alemana
“ Un 4 de noviembre”, ha
detto il Presidente del Circolo Italiano di Villa Alemana,
Enrique Montti, nel discorso ufficiale che celebrava,
domenica 13 dicembre l’81º
anniversario dell’istituzione; “Un 4 de noviembre
del año 1934, un grupo de
inmigrantes italianos e hijos de los mismos entorno
a la persona de Domingo
Composto, lograron materializar un anhelo de reunir
a miembros de la colectividad italiana y sus familias
avecindados en nuestra
ciudad con el propósito de
conocerse, ayudarse mutuamente y transmitir la
cultura, las tradiciones y el
deporte provenientes de la
Península Italica”.
Alla luce di questo spirito
è iniziata con la s. messa in
ricordo dei defunti del Circolo Italiano di Villa Alemana,
la festa celebrativa dell’81º
Il Consiglio Direttivo in festa
anniversario.
Il canto degli Inni Patri
ha rinfrancato la nostra
identità italo-chilena. P.
Giuseppe ha ricordato i fondatori e si è pregato per gli
ammalati. Poi ha esortato
Sportiva Italiana se coronó campeón
de la división “Segunda” de la Asociación
de Básquetbol de Valparaíso
La noche del viernes 11, Sportiva Italiana se coronó campeón de la división “Segunda” de la Asociación de Básquetbol
de Valparaíso tras derrotar en la final a su clásico rival,
Unión Árabe, por 55-47. Con este triunfo el cuadro itálico
revalida el título obtenido el año pasado en esta categoría,
justamente ante el mismo rival.
El plantel campeón se compone de: Alan Apablaza, Andrés
Tapia, Andrés Vidal, Anton Escobar, Camilo Godoy, Carlos
Chavez, Claudio Dalmazzo, Claudio Rey, Daniel Perez, Domingo Ulloa, Francisco Lillo, Giancarlo Parpaglione, Jean
Paul Debeuf, Jorge Heen y Sebastián Lillo.
El entrenador es Ricardo “Pelao” Valdés, campeón en
varias oportunidades con el club como entrenador y como
jugador, destacando sus actuaciones como conductor de los
planteles de Sportiva campeón de Chile en 1978 y de Dimayor
en 1980 y 1982.
Cabe destacar que 13 de los 15 jugadores del plantel pasaron por las divisiones inferiores del club, lo que demuestra
un gran apego de estos jugadores por la institución que los
formó tanto como jugadores como personas.
Ennio Gnecco Valdés
ad una riflessione sul senso
del Natale: vieni Signore
Gesù: nelle nostre famiglie,
nella nostra Associazione,
nella nostra Patria e nella
coscienza di coloro che la
dirigono.
Dopo la celebrazione eucaristica è stato servito un abbondante e seletto cocktail
apprezzato da tutti.
Al pranzo il Presidente
Enrique Montti ha preso la
parola con alcune riflessioni
importanti.
“Recordar es lo esencial de
la vida de las personas, de
los pueblos e instituciones,
porque ello significa el ayer,
la experiencia, lo que fue
y que indudablemente nos
legó una enseñanza. Sin embargo este recordar nos debe
llevar a pensar y planificar
debidamente el futuro”.
“En relación a nuestras
dependencias en estos 81
años de vida ininterrumpida
hemos logrado dotar a nuestro Stadio de un moderno
bochódromo techado, con 12
canchas: tanto para el estilo
zerbin como rafa bolo; un
quincho techado, el Salón
Italia donde se realizan
permanentemente eventos
sociales y actividades profondos, una piscina para el
disfrute de socios y familiares, como para la dictación
de clases de natación, un
gimnasio techado para la
práctica de otro deportes…
Esto refleja la permanente preocupación por ir
mejorando nuestras dependencias para que nuestros
socios y sus familias encuentren en ellas la posibilidad
de confraternizar y recordar
las tradiciones de nuestra
nacionalidad”.
Un coro spontaneo ha
intonato con l’entusiasmo
della circostanza, il “Tanti
auguri a Te” davanti alle
magnifiche torte di compleanno.
Al caffé furono consegnati
dei ricordi ad integranti
della nostra comunità meritevoli di un applauso per il
loro disimpegno in beneficio
della comunità.
Gradito, fra gli altri, il
dono fatto dall’autore del
libro “Italianos en Chile ”,
Leonardo Carrera Airola,
libro recentemente pubblicato a P. Giuseppe Tommasi
che ringrazia cordialmente
attraverso questa pagina.
La serata è stata rallegrata da intrattenimenti vari
per cui ognuno è poi tornato
a casa soddisfatto.
Auguriamo di cuore “Buon
compleanno” al nostro Stadio Italiano.
Presenza- 1 gennaio 2016
Gli auguri di Buon Natale della
comunità della Vª Regione
Ed anche quest’anno il Coro Giuseppe
Verdi della Va Regione ci ha regalato il canto di tutti i canti di ogni Natale in Italia e
nel mondo: “Tu scendi dalle stelle”, opera di
Sant’Alfonso che, assieme alla intuizione di
Francsco di Assisi di ricreare, attraverso il
presepio, la scena della nascita di Gesù, riempiono di ricordi la nostra fantasia di bambini
e che la nostra fede di adulti ha riflettuto, poi,
nella celebrazione della Eucaristia.
Nell’omelia P. Giuseppe ha sottolineato
l'ultimo versetto della Bibbia, il famoso
9
"marana-tha" (vieni Signore Gesù), grido di
speranza di San Giovanni posta nel Bambino
Gesù, luce degli uomini di buona violontà
capaci di un mondo nuovo.
Il Coro Giuseppe Verdi ha dato, con autentica arte, quel tocco di sentimento necessario
per rivivere il momento religioso “all’italiana”.
Nel cocktail con cui si è chiuso l’incontro il
Presidente della Consiglio della Vª Regione
Paolo Bacigalupo ha rivolto un messaggio nel
ricordo del passato ma con mira al futuro per
una comunità che cammina assieme.
Notizie liguri
Come tutti gli anni, il secondo sabato del mese di
dicembre, l’Associazione Ligure visita la Casa di Riposo,
portando le belle canzoni del
gruppo canoro della Squadra
Folcloristica.
Dopo il simpatico saluto
del caposquadra Giamberto Bisso, il gruppo di canto
accompagnato dalle voci di
Carla Bavestrello, Patrizia
Ravera e Bruna Traverso, ha
interpretato conosciute canzoni delle Regioni Italiane.
Poco a poco incominciarono
ad arrivare al salone gli amici
residenti ed a partecipare con
le loro voci ed a premiare con
i loro applausi le varie interpretazioni.
Ringraziamo la preoccupazione del signor Alex Morales,
ed anche la simpatia ed accoglienza della signora Lucia
Natalino; alla Squadra di
Canto, che, come tutti gli anni,
ci aiuta a regalare un momento di allegria agli anziani
della Casa di Riposo uniti ai
Consiglieri che ci hanno ac-
compagnato in questa visita.
Per finire, abbiamo consegnato come omaggio a questa
lodevole Istituzione, una trentina di panettoni con il nostro
augurio di un Buon Natale
e un sereno, felice e pieno di
salute Anno 2016.
S. Messa di Natale allo Stadio Italiano di Santiago
Grazie all'amico Carlo Brignole possiamo pubblicare
questa istantanea della Messa di Natale della nostra comunità di Santiago celebrata
all'aperto presso i locali messi
a disposizione dallo Stadio
Italiano che ringraziamo.
Il Coro creatosi per l'occasione ci ha fatto ascoltare
canti di Natale, fra i quali
l'immancabile "Tu scendi
dalle stelle".
P. Giuseppe ha sottolineato
la forte presenza del Natale
ancora viva nella nostra
comunità con i vari presepi
che ancora si fanno nelle
famiglie.
Alla conclusione della messa il Presidente dello Stadio
Vittorio Illino ha rivolto un
messaggio di pace molto applaudito. Poi il cocktail.
10
COLLETTIVITÁ
Presenza- 1 gennaio 2016
Prime Comunioni dei bambini della Scuola Italiana
SALIDA GRUPAL 16 DE JUNIO 2016
JUBILEO DE LA MISERICORDIA EN ROMA con Italia clásica
Valor por persona en habitación Doble
USD 2.126-
Valor por persona en habitación Triple
USD 2.065.-
Suplemento en habitación Single
USD 566.--
Valor tasas de embarque USD 564.-
Valor media pensión USD 240.-
Forma de pago; hay que cancelar usd 1.190.- correspondiente al pasaje aéreo y los imtos. antes del 31 de Enero, fecha en que expira la oferta de Alitalia.
INCLUYE:
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-
Pasaje aéreo Santiago-Roma//Milan-Santiago via Alitalia
Traslados aeropuerto- hotel Roma y hotel- aeropuerto en Milan
Alojamiento en hoteles 4*
Visitas y excursiones con guía en español
Recogida en el hotel para todas las excursiones
Dopo un impegnativo anno di preparazione spirituale (dei bambini e dei genitori) poco
più di una cinquantina di bambini/e, divisi in due gruppi, hanno ricevuto il Sacramento
Eucaristico nella Parrocchia Italiana. Il primo gruppo l’ultima domenica di novembre, il
secondo scaglione nella prima domenica di dicembre.
Da questa pagina un ringraziamento speciale alle catechiste da parte dei sacerdoti e
genitori dei bambini/e, per il loro impegno ed entusiasmo a trasmettere il messaggio di
Gesù ai giovani cuori desiderosi di conoscerLo.
Desayunos buffet diarios en los hoteles
01 almuerzo de degustación en Montepulciano
Entrada al Museo Ferrari en Maranello
Traslados en vaporetto en Venecia
Típico Spritz en Venecia
EUROTUR LTDAv. Suecia 15 of. 51 - Tel. 56-2-222341349 PROVIDENCIA
* Despacho exacto de Recetas de Médicos Oculistas
*Gran surtido de Armazones y Cristales de las mejores marcas
Un gran saludo de Navidad a todos los socios y
amigos de Achiart: que esta
Navidad sea llena de paz y
reflexión personal. Ha sido
un año pleno de actividades en lo personal y en lo
grupal, espero que sigamos
creciendo.
Hace muchos años, mientras almorzaba en el mercado central, un día cualquiera, escuché entre el ruido
de los platos, voces y risas
un canto lejano, como una
letania: era la melodia de un
viejo tango. Busqué entre el
gentío alegre y descubrí a
una mujer anciana que estaba acurrucada en el suelo,
en un rincón. Cantaba con
voz gastada por los años.
Enseguida pensé que esa
viejecita había sido un bebé,
una niña, una joven llena de
sueños alguna vez… se me
quitó el apetito
Sic transit gloria mundi,
asi pasan las glorias de este
mundo.
Por mientras sigamos adelante.
De corazón les deseo una
gran Noche Buena, junto a
sus seres queridos y a los
que estan solos. Paz en su
corazón y espíritu.
Buon Natale e felice anno
nuovo 2016
Un abbraccio a tutti!
Rimembranze
Una Missione Pastorale e Sociale
Trascrivo uno scritto del 1979 tramandato dal nostro caro Guglielmo Solari, fondatore
e primo Presidente dell’Associazione Ligure del Cile:
“Gli Scalabriniani in questi venticinque anni, con la collaborazione di una collettività
efficiente hanno dato una struttura esterna solida al lavoro apostolico.
Ma quello che più vale è il costante e difficile lavoro di evangelizzazione. Hanno visitato
tutte le collettività italiane del Cile, da Arica a Punta Arenas, molte volte bussando alle
porte di tutti gli italiani. Le hanno radunate in Sante Messe e riunioni sociali.
Con quasi tutti mantengono un contatto mensile per mezzo del periodico Presenza, che
nato nel 1969 e diretto prima dal Padre Edoardo De Gaudenzi, poi dal Padre Luciano
Dalla Valeria, si è rinnovato e abbellito nell’anno 1975 per merito del nuovo direttore
Padre Giuseppe Tommasi. Il contatto personale e la visita domiciliaria sono stati i metodi fondamentali dell’Apostolato Scalabriniano nella collettività di Santiago del Cile.
Oltre al lavoro pastorale ordinario come il catechismo ai bambini, l’amministrazione
dei sacramenti, l’attenzione agli ammalati, ecc., la Missione Cattolica Italiana ha iniziato
la celebrazione di alcuni atti religiosi di collettività, come il pellegrinaggio italiano a Lo
Vásquez che ebbe inizio nel 1957; la Festa della Madonna della Guardia che ebbe inizio
nello Stadio Italiano nell’anno 1956.
Nel 1961 si fece scolpire una grande Statua in legno della Madonna della Guardia,
dai fratelli Demetz, di Ortisei (Bolzano). Ricevuta dalla collettività di Valparaiso venne
trasportata a Lo Vásquez e consegnata alla collettività italiana di Santiago, in occasione
del Pellegrinaggio italiano di quell’anno.
Il lavoro sociale venne dapprima assunto dalle giovani e donne dell’Azione Cattolica,
e poi da queste e sacerdoti in stretta collaborazione con le suore della Casa di Riposo
“Italia”, le signore della Società di Beneficenza Italiana e il Consolato d’Italia”.
Care Lettrici e Cari Lettori,
se avete qualche foto di archivio (di famiglia o di comunità) e ce le inviate con
una breve didascalia, saremo felici di inserirla in questa serie di "rimembranze"
iniziativa dell'Arch. Claudio Massone
STADIO ITALIANO
Presenza- 1 gennaio 2016
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Presenza- 1 gennaio 2016
SCUOLA ITALIANA VALPARAISO
VIAGGIO DI STUDIO 2015
Forse non é possibile conoscere l’Italia in una ventina di giorni. Forse sarebbe
necessario un soggiorno piú prolungato, affinché i nostri giovani riuscissero a
svelare i suoi misteri e ne scoprissero la bellezza nascosta in ogni angolo. Ma tutto
sommato, per loro che viaggiano per la prima volta in Italia, l’impossessarsi di
posti che fino ad allora erano solo percepiti attraverso fotografie, costituisce un
qualcosa di sconvolgente: innanzitutto, perché passeggiano per secoli di storia,
ma anche perché lo fanno accanto ai loro compagni, ragione per cui il viaggio ha
sapore di sogno.
Percorrono, come ogni anno, le stesse viuzze medievali, i paesaggi di fiaba delle
costiere ligure ed amalfitana, i canali veneziani; ammirano le fontane del Bernini,
le chiese barocche, i grandi capolavori rinascimentali, i reperti archeologici greci e
romani; sfiorano il seno di Giulietta e il muso del cinghiale e gettano monete alla
Fontana di Trevi alla ricerca di quel ritorno che echeggia nei loro cuori…
La magia di quest’avventura italiana non finisce quando l’aereo atterra a
Santiago. Rimane per tutto l’anno nei pettegolezzi e aneddoti “top secret”; nella
malinconia che li invade ogni qualvolta vedono una fotografia o ascoltano una
canzone o sentono il profumo dei cappuccini; nella complicitá che affiora dalla
convivenza; nel rapporto di affetto che sorge spontaneo coi professori accompagnanti; nel classico “ti ricordi di?”
Quest’anno una trentina di giovani, accompagnati dalle loro professoresse
Ana María Bacigalupo e Carolina Cano, e dal loro carissimo Víctor Agas, hanno
compiuto un sogno da lungo tempo anelato…Son partiti un giorno e, quasi impercettibilmente, li abbiamo visti tornare. Desiderosi di rivedere la famiglia e di
riprendere la rutina quotidiana; con la stanchezza propria di chi ha camminato e
camminato senza posa, ma con l’anima leggera e stracolma di nostalgia.
Forse i nostri alunni
sono ancora troppo giovani
per comprendere, forse non
se ne accorgeranno mai,
ma il fatto é che, dopo il
loro Viaggio di Studio,
la concezione sull’Italia
e sugli italiani non é piú
la stessa di prima: hanno
sperimentato un senso di
appartenenza che sconoscevano fino al momento
in cui, immersi nella vita
italiana quotidiana, si son
sentiti a loro agio, come
se da sempre ne avessero
formato parte.
PAGINA RELIGIOSA
Dieci anni della "Deus caritas est"
Il primato della Carità unisce due papi
«Senza Benedetto XVI
non riusciremmo a capire
fino in fondo papa Francesco. E senza Francesco non
riusciremmo a esplicitare
fino in fondo il magistero di
Benedetto XVI».
Quando all’arcivescovo di
Chieti-Vasto, Bruno Forte, si
chiede quale sia il filo rosso
che collega i pontificati di
Joseph Ratzinger e di Jorge
Mario Bergoglio, lui – teologo di spicco – risponde
senza esitare. «Il tema
che unifica il magistero
dei due Papi è quello del
primato della carità, della centralità dell’amore
ricevuto e donato».
A fare da spunto al ragionamento di Forte è il
decennale dell’enciclica
di Benedetto XVI "Deus
caritas est", la prima del
pontificato ratzingeriano.
Il documento porta la data
del 25 dicembre 2005 e
Benedetto XVI era salito
al soglio di Pietro il 19
aprile dello stesso anno.
«Il testo – afferma
l’arcivescovo di Chieti-
Vasto – esprime il cuore
pulsante della teologia di
Joseph Ratzinger, ossia il
tema di Dio che è amore. Si
tratta di un motivo centrale
nella riflessione del Papa
emerito fin dagli anni in cui
era professore di teologia a
Ratisbona. Ad esempio, nel
volume del 1973 "Dogma e
predicazione" afferma che
la fede trinitaria rappresenta “il punto centrale del
cristianesimo. L’esistenza
di Dio come amore vuol dire
appunto che egli esiste come
Trinità. Egli esiste da sempre come amore, come incontro fecondo di io e tu, nella
relazione personale e per sua
natura, e proprio per questo
come unità altissima”. A
partire dall’importanza della carità, Benedetto XVI si
augura che la Chiesa possa
vivere un profondo rinnovamento proprio all’insegna del
primato dell’amore».
Poi Forte cita il libro
"Il nuovo popolo di Dio"
di Ratzinger. «Una frase
programmatica dice: “Il
rinnovamento della vita
ecclesiale non consiste in
una quantità di esercizi
e istituzioni esteriori,
ma nell’appartenere unicamente e interamente a
Gesù Cristo... Rinnovamento è semplificazione,
non nel senso di un decurtare o di uno sminuire,
ma nel senso del divenire
semplici, del rivolgersi a
quella semplicità vera…
eco della semplicità del
Dio uno”.
Joseph Ratzinger sviluppa tutto ciò sostenendo che
l’"agape" cristiana non è
negazione dell’umano in alcuna forma, neppure quella
dell’"eros", ma è realizzazione piena dell’umano perché
soltanto l’amore che salva ci
fa veramente umani, a immagine di Dio che è amore.
E da Papa scrive nella
"Deus caritas est" che l’amore cristiano “non è rifiuto dell’eros, non è il suo
avvelenamento, ma la sua
guarigione in vista della sua
vera grandezza”».
L’analisi di Forte si sposta
su Bergoglio. «Ora, il tema
fondamentale dell’amore
come forza motivante della
creazione e della redenzione
e come vocazione profonda
dell’essere umano è anche
il motivo dell’insistenza di
papa Francesco sulla misericordia. Che cos’è la misericordia se non l’amore
gratuitamente donato da Dio
e accolto da chi si lascia salvare dalla Sua offerta libera
e liberante?
Mali, l’amore delle suore operaie al tempo del Jihad
Camminano con il popolo maliano e, nonostante la minaccia jihadista, testimoniano Cristo
nella quotidianità, dedicandosi in particolare alla promozione della condizione femminile.
Accolgono tutti, ma non nascondono la loro identità cristiana: promuovono, infatti,
iniziative di sostegno sociale
e si incontrano nelle famiglie
per la preghiera. Le suore
operaie della Santa Casa di
Nazareth nel dicembre 2013,
su esplicita richiesta della
Chiesa locale, hanno scelto
di aprire una missione in
Mali. Il loro arrivo, previsto
per ottobre 2012, era stato
rimandato per motivi di sicurezza visto e considerato che
la regione era teatro di scontri
di violenze.
Alle pioniere suor Erminia
e suor Sekunda (originaria
del Burundi) si sono aggiunte, da un anno, anche altre
due suore burundesi che,
attualmente, vivono a Faladjé (a 750 km di distanza
dalla comunità) per studiare
il bambara, la lingua più
parlata del Paese. «Abbiamo
confidato – racconta suor Erminia – nell’aiuto del Signore
che ci ha inviato e ci assicura
la sua presenza: “Sarò sempre
con voi, non temete”».
L’ex colonia francese è da
tempo nel mirino delle forze
jihadiste «ormai sparse in
tutto il Paese e, ci dicono,
imprevedibili. La nostra città
Sevaré, vicino a Mopti, è tranquilla grazie anche al grande
dispiegamento di forze militari speciali, maliane e dell’Onu.
Ciò non toglie che ogni tanto ci
siano piccoli attacchi o focolai.
Non ci impediscono, però, di
svolgere – con prudenza – le
nostre attività quotidiane. La
comunità maliana ha bisogno
di fare un cammino di giustizia, di riconciliazione e di
pace, di crescere nella fiducia
reciproca, di impegnarsi a
uscire dalla povertà non attendendo solo gli aiuti esterni, ma
sfruttando le immense risorse
di umanità che possiede».
L’ultimo episodio di sangue perpetrato a Sevaré,
luogo strategico per la pre-
plicemente scelto di crescere
con loro, vedere e studiare
insieme ciò di cui la popolazione ha maggiormente
bisogno».
Presenza- 1 gennaio 2016
13
Teresa di Calcutta sarà canonizzata:
il Papa riconosce il suo miracolo
Papa Francesco ha ratificato , giovedì pomeriggio, il
riconoscimento del miracolo attribuito a Madre Teresa di
Calcutta e ha disposto di promulgarne il decreto. Questo
significa che la suora, scomparsa il 5 settembre 1997, sarà
canonizzata presto, con molta probabilità il 4 settembre.
Una guarigione istantanea e inspiegabile
«Pochi giorni fa il voto unanime della Congregazione
chiamata a pronunciarsi sul caso del 35enne brasiliano
guarito all’istante e in modo scientificamente inspiegabile,
quand’era ormai in fin di vita sul tavolo operatorio, da una
patologia mortale del cervello mentre la moglie implorava
l’intercessione della religiosa».
L’apostola degli ultimi
Con l’ok del Papa, «arrivato nel giorno del suo compleanno» - si legge nell’articolo - «si chiude così l’iter del processo
super miro (estremamente rapido, ndt) per “l’apostola degli
ultimi”, che sarà canonizzata con ogni probabilità il 4 settembre, nell’Anno Santo della Misericordia». La data verrà
resa pubblica nel prossimo Concistoro.
La «matita nelle mani di Dio»
Madre Teresa di Calcutta, all’anagrafe Anjëzë Gonxhe
Bojaxhiu, era nata a Skopje, in Macedonia, il 26 agosto
1910. A 17 anni entrava in convento e, nel 1929, si trasferiva
a Calcutta per insegnare, rimanendovi per tutta la vita. Il
nome di Suor Teresa era staot scelto in onore di Santa Teresa
di Lisieux. Dopo un’intera vita al servizio degli ultimi, definendosi «una piccola matita nelle mani di Dio», l’11 dicembre
1979 era stata insignita del premio Nobel per la Pace.
Siria
Tra le rovine di Damasco una nuova Chiesa
senza dell’aeroporto, risale
allo scorso agosto sempre in
un hotel come è accaduto,
recentemente, nella capitale
Bamako. «Prima dell’attacco – continua suor Erminia
– ci riunivamo due sere alla
settimana nelle famiglie
cristiane per la preghiera,
ora ci è stato chiesto di accompagnare solo le famiglie
del nostro quartiere; siamo
abbastanza protette e sorvegliate nei nostri spostamenti
e nelle celebrazioni domenicali». Sono state, comunque,
accolte molto bene «sia dalla
comunità cristiana che dai
fratelli musulmani che ci
rispettano molto». Sono state
«adottate». C’è un adagio
popolare che, infatti, recita:
«Hai lasciato la tua casa e
sei arrivato a casa tua»; per
questo la visita nelle famiglie
è vista come una benedizione.
Le suore operaie nate dal
carisma di Sant’Arcangelo
Tadini testimoniano, con
una vita di fraternità, carità
e accoglienza, l’amore di Dio
per ogni uomo. Cercano di
promuovere la condizione
femminile, in particolare
si dedicano alle ragazze
più svantaggiate. «Abbiamo
aperto la nostra casa al gruppo di donne cristiane della
nostra Comunità ecclesiale di
base prima per la preghiera,
poi per piccole attività come la
fabbrica del sapone, il giardinaggio e il microcredito. Poi
con queste ci siamo impegnate
a visitare le famiglie musulmane del quartiere e ora stiamo iniziando, con un piccolo
gruppo, l’alfabetizzazione e
l’insegnamento del cucito per
le ragazze (dai 10 ai 18 anni)
non scolarizzate».
Quest’ultime lasciano i
villaggi per la città dove
trovano un’occupazione come
domestiche nelle famiglie
benestanti: «Lavorano 12/14
ore al giorno, difficilmente hanno giornate libere e
hanno una paga miserabile;
non hanno mai frequentato
la scuola o l’hanno abbandonata nei primi anni. Ogni
sabato sera le accogliamo
in casa nostra per alcuni
momenti di fraternità e di
svago. Sono felicissime che
qualcuno si interessi a loro
e alla loro vita. E, oggi, stiamo progettando per loro un
ambiente più capace, più accogliente e in grado di offrire
formazione, svago e, perché
no, anche un alloggio».
I cuori delle suore operaie
serbano molte iniziative, ma
«non è sempre facile trovare
modalità concrete e semplici
per attuarle; abbiamo sem-
Nel bel mezzo delle rovine
e della distruzione, dopo tre
anni di guerra, a Damasco
sorgerà una nuova chiesa
maronita.
Sarà inaugurata l'8 gennaio
nel quartiere di Kachkoul,
alla periferia Est di Damasco, e sarà intitolata ai Beati
Fratelli Massabki, martiri
di Damasco, uccisi nel 1860.
Lo ha spiegato l'arcivescovo
maronita di Damasco, Samir
Nassar definendo l'evento «un
autentico dono del Natale:
sarà un'oasi di preghiera e un
segno di gioia e di speranza in
mezzo a un mondo di violenza,
di intolleranza e di paura».
«In mezzo alle rovine, questa nuova cappella si presenta come la stella dei Magi,
che conduce al Bambino
Divino» rimarca. «Nonostante la guerra, nonostante i
gravi problemi sociali ed
economici – racconta l'arcivescovo all'agenzia Fides
– i nostri sacerdoti e fedeli
hanno avviato tre progetti
per sviluppare tre cappelle
in tre quartieri di Damasco.
Ora sorge la prima. Le altre
due saranno nei quartieri
di Douwaylaa e Jaramana.
Questi luoghi servono a rinsaldare le comunità dei fedeli, a organizzare catechesi e
incontri sulla Bibbia e serate
di preghiera e fraternità.
In questo tempo difficile, di
precarietà e violenza, Cristo
continua ad attrarre sempre
di più»
«Costruire una chiesa in
tempi di guerra e di deso-
lazione – conclude l'arcivescovo Nassar – esprime il
desiderio di vincere la morte
e il coraggio di vivere la fede.
I nostri coraggiosi fedeli hanno scelto di restare in città,
di andare contro corrente e
di riporre la loro fiducia in
Gesù Cristo, in questa notte
oscura. Quest’anno Natale
a Damasco sarà anche una
festa di Resurrezione».
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14
Presenza- 1 gennaio 2016
SPORT
Il pagellone di Gigi Garanzini: il meglio e il
peggio della serie A a metà stagione
Europei 2016
La rimonta della Juve accesa da Dybala, il ritorno al
vertice del Napoli grazie ai gol di Higuain e la crisi della
Roma: ecco il bilancio dei primi 4 mesi di campionato
I top e i flop. Il meglio e
il peggio di questi mesi, in
rapporto alle attese e senza
mai dimenticare il rapporto
qualità/prezzo, che anche
nel calcio come nel vino e nel
cibo rimane la stella polare.
Se a Pucciarelli non riesce
l’assist decisivo, amen: se
Pjanic inciampa nelle primule (cfr. gioanbrerafucarlo
– Stoccarda 1974) la cosa
cambia aspetto.
Questo per dire che dopo
10 giornate di campionato
il solo, vero flop di stagione
era quello della Juventus:
ma che avendo vinto le altre
sette consecutive la stagione
l’ha raddrizzata eccome, e il
cerino acceso l’ha lasciato in
mani altrui.
Quali? Se ne può discutere. Dovendo scegliere ne ho
individuate cinque, non le
sole ma forse le più significative.
Mentre sul versante opposto non c’è dubbio che il protagonista assoluto sia stato
sin qui Gonzalo Higuain,
cannoniere e trascinatore
di un Napoli autorizzato a
sognare in grande. Segue un
elenco non meno opinabile
del precedente, cui andrebbero aggiunti per completezza d’informazione un paio di
allenatori e una squadra. Di
Francesco e Giampaolo, in
ordine alfabetico. Più l’Alessandria.
ECCO I MIGLIORI
Al traguardo volante di
Natale il top del campionato
si chiama indubbiamente
Gonzalo Higuain. Sono i
suoi 16 gol in 17 partite,
senza rigori da cui d’altra
parte conviene si astenga, ad
aver prima rilanciato e poi
stabilizzato ad alta quota il
Napoli di Sarri.
Il quale Sarri a sua volta
ha grandi meriti, sia nel
salto di qualità della squadra sia nella rigenerazione,
mentale e ambientale, del
centravanti che non a caso
è il primo a riconoscerlo:
l’abbraccio di domenica a
Bergamo di uno che viene
dal Real a un allenatore che
arriva da Empoli vale più di
mille discorsi.
Poi, al di là dei buoni consigli e di una saggia gestione, ci vogliono la classe e
la potenza di un campione
cui giusto Benitez poteva
far venir voglia di cambiare
aria. Come si dice gli stia
riuscendo con Ronaldo.
Miranda nel solco di
Thiago Silva
Se la difesa dell’Inter è la
migliore del campionato, a
dispetto delle imbarcate a
domicilio con Fiorentina e
Lazio, lo deve in gran parte
a Joao Miranda, che ne è
il leader e al cui fianco sta
crescendo bene Murillo dopo
un avvio difficile.
Con Manolas e Koulibaly,
senza dimenticare il trio
Lescano bianconero, il difensore più forte del torneo.
Un centrale brasiliano nel
solco di Thiago Silva, non
certo in quello folcloristico
di David Luiz.
Donnarumma, a 16
anni già così n.1
Di giovani alla ribalta,
pochini anche quest’anno.
C’era attesa per quelli del
Toro che al momento promettono ma non mantengono. In
splendida controtendenza
Donnarumma, 16 anni soltanto e già così portiere.
Donadoni, allenatore
signore e signor tecnico
Quello sguardo un po’ triste, il tono vagamente remissivo. Che Donadoni non
sappia vendersi non è una
novità. Che sia un signor
allenatore, oltre che un allenatore signore, nemmeno.
ECCO I PEGGIORI
Pur se la classifica è tornata a includere la Roma
nel gruppo di testa, l’elenco
dei flop giallorossi rimane
impressionante.
PASTELERIA Y CONFITERIA
CALIFORNIA
Galletas finas - Tortas Heladas - Pasteles
- Confites Tortas para Novios - Pastelitos para cocktails
COCKTAIL A DOMICILIO
Irarrázaval 1570 Fono 22042382
In ordine sparso l’allenatore, il responsabile, voluto
dal presidente, di una condizione atletica penosa, il
direttore sportivo che tra
Iturbe e Ljajic ha tenuto il
primo e mollato il secondo,
rinforzando una diretta
rivale, una lunga serie di
giocatori che sembrano aver
smarrito la loro personalità.
Volendo anche Totti, perché
è vero che è infortunato ma
in momenti così difficili uno
che è il simbolo della Roma
non può fare il capitano in
barile. Dal mazzo scelgo
Dzeko per l’aggravante di
essere un laureato che parla
cinque lingue: aver scelto
l’inglese per vaffanculare
l’arbitro da due passi non è
stata la migliore delle scelte.
Mihajlovic, due novità
però il gioco...
Due novità ha portato
Mihajlovic al Milan. La prima è aver lanciato un portiere sedicenne, e ci voleva del
fegato. La seconda è essersi
messo di traverso al presidente, e qui –pur nell’assoluta novità societaria – ne
serviva di meno visto che
è lo sport del momento in
Forza Italia.
Per il resto nulla da segnalare. Se parliamo di gioco
siamo suppergiù dalle parti
di Inzaghi, il che esclude in
partenza i complimenti per
la trasmissione.
Felipe Anderson, gioiello a intermittenza
Ancor più deludente l’avvio di stagione di una Lazio
che il finale della scorsa
sembrava aver autorizzato
a sognare in grande.
Con molte attenuanti ma
anche una lunga serie di
errori, in campo più che in
panchina. E se il flop, per
esempio, di Klose si spiega
ampiamente con l’anagrafe,
quello di Felipe Anderson
registra invece l’aggravante
dei 22 anni.
Il brasiliano ha certamente i numeri del campione: ma
senza risolvere il problema
dell’accensione a intermittenza non lo diventerà mai.
Perotti, tanto talento
ma gomito alto
A proposito di talenti, ne
ha se non da vendere certamente da spargere a piene
mani Diego Perotti. Ma se
è lui il primo ad alzare il
gomito, e quest’anno gli è
già capitato due volte per
complessive sei giornate,
come stupirsi poi se altri ne
seguono l’esempio
Mourinho, Special One
alla rovescia
Non avrebbe senso declinare la parola flop senza un
reverente pensiero a Josè
Mourinho. Special-one anche alla rovescia, se è vero
che il Chelsea campione
d’Inghilterra aveva raccolto
al momento dell’esonero la
miseria di 15 punti in 17
partite.
Serie A
Risultati
Atalanta-Napoli Bologna-Empoli Carpi-Juventus Fiorentina-Chievo Frosinone-Milan Roma-Genoa erona-Sassuolo Sampdoria-Palermo Torino-Udinese Inter-Lazio CLASSIFICA
Inter
36
Fiiorentina35
Napoli
35
Juventus33
Roma
32
Milan
28
Sassuolo27
Empoli
27
Atalanta24
Lazio
23
Torino
22
Chievo
22
Udinese21
Sampadoria20
Bologna19
Palermo18
Genoa
16
Frosinone14
Carpi
10
Verona
8
1-3
2-3
2-3
2-0
2-4
2-0
1-1
2-0
0-1
1-2
Sorteggio duro per l’Italia:
Belgio, Irlanda e Svezia
La manina di David Trezeguet spedisce l’Italia nel girone
E con Belgio, Eire e Svezia. Poteva andare peggio, forse,
ma poteva pure andare meglio. Esordio degli Azzurri il 13
giugno alle 21 contro il Belgio, a Lione. Le altre partite: il
17 alle 15 a Tolosa contro la Svezia, e il 22 giugno alle 21 a
Lille contro la Eire. CONTE: “BELGIO FAVORITO” «Il Belgio è un’ottima squadra, tra le favorite per la vittoria
finale. Dopo vedo tre squadre per lo più allo stesso livello:
noi la Svezia e l’Eire», è il primo commento di Antonio Conte
dopo il sorteggio. «Dovremo stare molto attenti. È un girone
duro, interessante. Faremo del nostro meglio, innanzitutto
cercheremo di rendere orgogliosi i nostri tifosi», ha aggiunto
il ct azzurro. La composizione dei gironi
Questi i sei gironi della fase finale di Euro2016, in programma dal 10 giugno al 10 luglio dal prossimo anno in
Francia, al termine del sorteggio effettuato a Parigi:
GIRONE A: Francia, Romania, Albania, Svizzera;
GIRONE B: Inghilterra, Russia, Galles, Slovacchia;
GIRONE C: Germania, Ucraina, Polonia, Irlanda del Nord;
GIRONE D: Spagna, Repubblica Ceca, Turchia, Croazia;
GIRONE E: Belgio, ITALIA, Irlanda, Svezia;
GIRONE F: Portogallo, Islanda, Austria, Ungheria;
Si qualificano le prime due di ogni girone e le 4 migliori
terze.
La fase a eliminazione diretta comincerà con gli ottavi
(dal 25 al 27 giugno), proseguendo con quarti di finale (30
giugno-3 luglio), semifinali (6-7 luglio) e finale (10 luglio).
Serie A, Inter, Napoli,
Fiorentina, Juve e Roma in
4 punti. Mai visto prima...
Cinque squadre in quattro punti, a comandare il campionato. Una cosa mai successa nell'era della Serie A coi
tre punti a vittoria, cominciata nella stagione 1994-95. Al
Serie B
massimo - nel breve spazio di quattro gradini - si erano
affastellate quattro formazioni, mai cinque. Oggi Inter, FioRisultati
rentina, Napoli, Juventus e Roma sono condensate tra quota
Latina - Pescara
0-1
36 e quota 32. Grande ammucchiata, mucchio selvaggio,
Brescia - Ternana
0-0
tutti insieme appassionatamente: ciascuno scelga lo slogan
Cagliari - Pro Vercelli 3 - 0
che preferisce. Resta la sostanza di un campionato aperto,
Cesena - Avellino
1-2
con ricchezza e diversità di contenuti.
Como - Salern.
2-1
DUE ANIME — Cinque squadre e due anime. L'Inter
Modena - Novara
3-0
capolista e la Juve quarta, divise da eterna rivalità, conTrapani - Bari
1-0
dividono dei principi di gioco, sono due formazioni fondate
Lanciano - Livorno
2-1
su aggressività, forza e doti individuali. La riconoscibilità
V. Entella - Crotone
1-2
del gioco non è la cifra principale di Inter e Juve, mutevoli
Ascoli - Spezia
3-0
fin qui nei sistemi e negli assetti. All'opposto Fiorentina e
Perugia - Vicenza (partita
Napoli, le due seconde, hanno messo il gioco davanti a tutto,
meno)
sebbene qualche scricchiolio abbia disturbato l'udito di Sarri
e Sousa. Classifica
Dall'Inter in poi Higuain è stato più decisivo delle pozioni
Cagliari46
tecnico-tattiche del suo allenatore, mentre prima accadeva il
Crotone45
contrario, e i viola, Coppa Italia inclusa, sono stati altalenanNovara38
ti. La Roma è in attesa che la polvere si depositi a terra, vive
Pescara37
un periodo confuso, difficile definirla con precisione. Non ha
Brescia35
in repertorio la solidità di Inter e Juve né la bella scrittura
Bari
35
di Fiorentina e Napoli, si arrangia sul filo dei nervi. Delle
Cesena31
cinque è la più ondivaga, ha il profilo meno chiaro.
Avellino31
UNA VOLATA — Mancano due partite alla fine dell'andaPerugia30
ta e la volata per il titolo d'inverno - che ha valore "onorifico"
Trapani29
- è apertissima. Il calendario più difficile lo deve affrontare
V.Entella
28
proprio l'Inter capolista.
Spezia26
Il 2016 darà il benvenuto a Mancini con Empoli e Sassuolo,
Modena 24
due provinciali che praticano un calcio dinamico e che hanTernana24
no la testa sgombra. Sarà una specie di tagliando di metà
Pro-Vercelli 24
stagione: se l'Inter uscirà vincente da questi due collaudi,
Livorno23
si metterà alle spalle lo scivolone con la Lazio e ripartirà
Ascoli23
rafforzata. In caso contrario, le altre - alle prese con avverLatina22
sari più abbordabili, specie la Juve - le salteranno addosso
Vicenza21
e si ripartirà da zero. Il campionato dovrà rielaborare una
Salernitana20
leadership e a quel punto sarà naturale guardare alla Juve,
Lanciano18
più allenata alle vertigini dell'alta classifica.
Como
14
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Funghi Porcini Asiago
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SPORT
Paltrinieri, Pennetta e Zanardi:
migliori del 2015
Notte rosa, notte
da Oscar. Quelli dello Sport Italiano che
portano la Gazzetta
dello Sport in un’altra
dimensione. Non più
solo un premio “autoreferenziale” dei giornalisti di Gazzetta, ma un
premio aperto ai tanti
tantissimi lettori di
Gazzetta.it (i dati ufficiali parlano di oltre
100 mila registrazioni
per votare e partecipare
da casa a questa ennesima kermesse dello sport
in rosa). Celebrazione al
Metropol di Milano dove
si stende un pink carpet
per accogliere il meglio
dello sport di casa nostra
alla fine di un 2015 ricco
e denso come la nebbia
milanese di questi giorni e
alla vigilia di un 2016 che
porta all’Europeo di calcio e
anche all’Olimpiade di Rio
de Janeiro.
E ORA RIO — E a proposito di Olimpiade Giovanni
Malagò fa una promessa
agli sportivi italiani all’inizio della serata. “Per il
2024 saremo in pole position. E se non vinceremo vi prometto che ce la
giocheremo fino all’ultimo
minuto”. Una bella prova di
coraggio che lancia tutto lo
sport italiano, che affida al
blasone di Elisa Di Francisca la rappresentanza dello
sport italiano nell’anno che
verrà. Il bello dello sport
italiano sfila in Gazzetta.
I PREMIATI — Gregorio
Paltrinieri (Uomo dell’anno), Flavia Pennetta (Donna), la Juventus (Squadra),
Antonio Conte (Allenatore), Roberta Vinci (Exploit),
Fabio Aru (Performance),
Martina Caironi (Atleta
Paralimpico), Valentina
Diouf (Gentleman): sono gli
sportivi dell’anno incoronati nella notte degli oscar
dello sport italiano al Metropol di Milano, i vincitori
dei delle otto categorie dei
Gazzetta Sports Awards
2015, animati quest’anno
appunto da oltre 150mila
voti della “giuria popola-
re”, ma che affonda
le radici nella tradizione del referendum Gazzetta
istituito nel 1978.
Oltre agli otto vincitori, sono stati
premiati come “Legend” dello sport
Alex Zanardi e
Valentino Rossi. I
campioni (anche
dello spettacolo)
si avvicendano sul
palco ed è il tifoso bianconero Eros Ramazzotti che
metaforicamente porta a
casa il premio, premiando la sua Juve.
SPECIAL GUEST —
Ospite d’onore della serata
in musica Marco Mengoni
(che dopo la sua performance viene chiamato a
premiare Flavia Pennetta
assieme all’amministratore delegato di Rcs Media
Group, Laura Cioli), preceduto sul palco dalla collega
Francesca Michielin, in
una serata condotta sul
palco da Giorgio Pasotti e
Teresa Mannino con Laura
Barriales.
La staffetta donne di biathlon è d’oro
Snowboard:
Italia mostruosa a Cortina, 4
azzurri davanti a tutti. E la
Ochner è 2ª
A Cor t in a,
nella tappa italiana di coppa
del Mondo, il
27enne Mick
vince lo slalom
parallelo a spese di Fischnaller. Sul podio
anche Felicetta che ha spinto giù Bormolini. Tra le
donne un piazzamento per
la 22enne di Moena
La Coppa del Mondo
di snowboard alpino fa
tappa per la prima volta a
Cortina e gli atleti azzurri
fanno saltare il banco con
un risultato storico: quattro atleti ai primi quattro
posti, mai successo prima.
Nell’ordine di classifica:
Christoph Mick, Roland Fischnaller, Mirko Felicetti e
Maurizio Bormolini hanno
dominato la gara, dando
ulteriore lustro ad una specialità in cui l’Italia recita
un ruolo di primo piano da
qualche stagione. E la festa
tricolore continua anche
nella prova femminile, dove
Nadya Ochner ha colto un
bellissimo secondo posto
che rappresenta il miglior
Formula 1,
il ritorno dell’Alfa Romeo
L’Alfa Romeo, marchio storico ricco di gloria, potrebbe
tornare a correre in Formula 1. A lanciare il sasso è stato
Sergio Marchionne,
ad di Fca e presidente
della Ferrari.
“Il marchio Alfa
Romeo, è incredibile
come resti nel cuore
della gente. Proprio
per questo stiamo
pensando a un suo
ritorno, come nostro
competitore, alle corse, alla Formula 1”,
ha detto Marchionne
a margine dello scambio di auguri con i
giornalisti della F1.
Aggiungendo: “È importante che l’Alfa Romeo torni. Sarà
un competitore in più”.
Il Biscione, scuderia in cui fu coinvolto anche Enzo Ferrari,
fu attivo in Formula 1 dal 1950 al 1985, e come fornitore di
motori fino al 1988. Vinse l’edizione 1950 con la 158 e Nino
Farina e nel ‘51 la 159 di Juan Manuel Fangio. In totale ha
disputato 110 gare ottenendo 11 vittorie. E soprattutto ha
lasciato un marchio indelebile nel cuore degli appassionati.
piazzamento della carriera, superata solamente in
finale dalla campionessa
svizzera Patrizia Kummer.
Terza Cheyenne Loch.
Non si è disputato un
cross, come era programmato prima che la mancanza di neve lo facesse saltare,
ma uno slalom parallelo
sulla pista Faloria.
LA GARA — Preciso e superiore in ogni run disputata, Mick ha dato vita nella
big final a una run emozionante contro il capitano
Fischnaller, precedendolo
di appena 6/100 per quello
che rappresenta il successo
n°12 nella storia della specialità in Coppa del mondo.
Grande la sua felicità al
traguardo (prima di oggi
aveva un 2° posto il 9 gennaio scorso a Bad Gastein
come miglior piazzamento)
che si somma al pettorale
di leader nella generale di
Coppa del mondo.
Una soddisfazione più
che meritata per il 27enne
di Nova Levante (Bz), apprezzato da avversari e
compagni di squadra per la
sua semplicità e sportività.
Ma grande è stata anche
la risposta di Fischnaller
(che raggiunge quota 20
podi in Coppa), tornato
ai massimi livelli dopo
l’attacco influenzale che lo
aveva condizionato nell’esordio di Carezza,
mentre Mirko
Felicetti ha
preceduto sul
terzo gradino
del podio Maurizio Bormolini
in una sfida tra
due belle speranze azzurre.
I COMMENTI — La parola a Christoph
Mick: «È la vittoria che
ho sempre sognato e non
era mai arrivata, Oggi
non pensavo di andare
troppo forte perché sono
influenzato, invece run
dopo run sono migliorato e
non ho più pensato a nulla.
Sono orgoglioso di ciò che
ho compiuto, è stata una
strana emozione strana
affrontare i miei compagni
di squadra, mi sembrava
di disputare i campionati
italiani...
È un trionfo di tutta la
nostra squadra. Spero di
rendermi conto al più presto di quello che è successo
oggi».
Il d.t. Cesare Pisoni
elogia giustamente tutto
il gruppo: «È un risultato
storico che premia tutto il
percorso iniziato tre anni
fa e che sta continuando - racconta -. I tecnici
Meinhard Erlacher e Rudy
Galli hanno fatto un lavoro
incredibile, siamo stati
bravi a creare una grande
famiglia, i ragazzi sono
tutti amici prima ancora
che avversari. Anche il
secondo posto di Ochner è
significativo, sono particolarmente contento per Mick
che se lo merita per una serie di motivi, è bello vedere
i giovani che crescono al
fianco ai nostri campioni
più esperti».
Presenza- 1 gennaio 2016
15
Verso Rio 2016
Chamizo, il nostro lottatore
dall’Avana
Un amore, anche sportivo, può a volte cominciare con un
rifiuto. Così è iniziato quello tra la lotta e Frank Chamizo,
campione del mondo nello stile libero ai Mondiali di Las
Vegas del settembre 2015 e unico qualificato ai Giochi di
Rio nella specialità, dove debutterà nella categoria 65 kg. Il
«no», è quello che mamma Clara oppone al piccolo Frank,
quando a sette anni gli chiede se può fare quello sport, scoperto entrando in una palestra di Matanzas, la città a 90
chilometri dall’Avana dove è nato.
«Sono entrato e li ho visti lottare», racconta quasi vent’anni
dopo Frank con il suo accento di cubano trapiantato a Genova
ma che sembra siciliano («Colpa dei miei amici», sorride):
«Era troppo bello. Volevo farlo anche io». Però mamma dice
no, non vuole firmare l’autorizzazione per far combattere suo
figlio. E la paura che si possa fare male non è la ragione. «La
lotta – spiega Frank – era la disciplina che praticava mio
papà Pavel che ha abbandonato la mia famiglia per andare
negli Stati Uniti quando ero molto piccolo». Quell’incontro
però è solo rimandato, perché la necessità di mantenere i due
figli porta la signora Clara a emigrare, in direzione Spagna.
Frank vive per alcuni mesi l’anno con la nonna materna e
finalmente riesce a mettersi sulla materassina. Con un trucco.
«Ho preso “in prestito” i documenti della mamma – ricorda
adesso – e mi sono iscritto in palestra.
E una volta parlando
con il mio allenatore
– aggiunge – lui ha scoperto chi era mio padre.
Così pure io ho saputo
che era un lottatore».
Il ragazzo ha fisico e
talento e a undici anni
viene inserito in una
Escuela de Iniciación
Deportiva Escolar, un
istituto in cui a Cuba
vengono raccolti i migliori talenti sportivi
dell’isola. «Lì si studiava e potevi provare
a praticare molti sport
– spiega il ventitreenne
– ma io avevo un unico pensiero: la lotta». Già nelle categorie
giovanili si piazza spesso tra i migliori.
Quattro titoli giovanili e a quindici anni i primi approcci
con la Nazionale, con cui disputa tornei come il Mondiale
giovanile dove esce ai primi turni. Nel 2010, a diciott’anni,
una prima svolta. A Mosca, nella categoria 55 kg, vince il
bronzo ai Mondiali nonostante sia ancora juniores. «Tutte le
volte che ci penso – ricorda – credo sia un risultato pazzesco
per come è arrivato». Il 2010 è anche l’anno in cui Franck incontra Dalma, che diventerà poi sua moglie. «L’ho conosciuta
durante un collegiale misti Italia-Cuba in preparazione dei
Mondiali – dice – e anche lei come me è lottatrice e figlia di
lottatori». L’insidia però è dietro l’angolo. Nell’ottobre 2011
ci sono i Giochi Panamericani a Gualadajara in Messico,
dove Frank è in gara nei 55 kg. «In quell’occasione – racconta
– non ho passato il peso e non ho potuto lottare». Un forfait
che costerà caro a Chamizo, ma di fatto gli cambierà la vita.
«La Federazione cubana mi ha squalificato per due anni
– prosegue – considerando una mancanza di rispetto il mio
fallimento al peso». Inutili i tentativi di chiedere spiegazioni. «Non avevo mai saltato una gara, né in passato mi ero
comportato in maniera sbagliata, ma mi esclusero togliendogli anche la metà di quanto mi davano per la medaglia
mondiale». Frank smette, anche se la squalifica da due anni
viene ridotta a otto mesi. «Stavo tutto il giorno sul divano e
mangiavo come un maiale», ricorda. Un stop che gli toglie
le residue possibilità di andare a Londra 2012 e che finisce
nel 2013. Grazie a Dalma, che nel frattempo era diventata la
sua fidanzata. «Mi ha fatto capire che uno con il mio talento
non poteva smettere di lottare – spiega –. E mi ha convinto
a venire in Italia».
16
FINALI
Presenza- 1 gennaio 2016
Una fiducia da
ritrovare
quando, con il suo governo,
chiede che siano «integralmente onorati gli impegni
previsti in materia di Unione
bancaria», con la garanzia
comune dei conti correnti.
Renzi ha chiaramente apprezzato un sostegno così esplicito alla posizione che ha
assunto a Bruxelles. Anche
sui migranti Mattarella non
ha fatto sconti all’Europa.
Anzi. Oltre a rimproverarle
l’errore storico di pensare di
difendersi con «muri e fili spinati», molto aspra è suonata
la condanna dell’iniziativa
del governo danese che ipotizza di «spogliare i migranti
dei beni che sono riusciti a
salvare nella fuga»: «a fronte
di tanti bambini morti, assume un sapore crudelmente
beffardo» e «riconduce alla
memoria i momenti più oscuri d’Europa».
Parole dure come raramente si sentono nelle relazioni diplomatiche.
Per quanto riguarda la
vita politica italiana, il presidente sembra avere una
preoccupazione sopra di
tutte, ormai ribadita in più
interventi: ricostruire un
rapporto di fiducia tra istituzioni e cittadini. Sa che
continua ad essere il punto
debole della nostra democrazia.
E per questo chiede alle
istituzioni di mettere fine
a tutti i comportamenti
che possano minare quella
fiducia, cominciando con
l’evitare competizioni, sovrapposizioni di ruoli o addirittura conflitti tra i poteri
dello Stato; che cioè non ci
sia un tentativo continuo di
sottrarre «spazi di competenza a chi ne ha titolo in base
alla Costituzione». In questo
senso Mattarella non è un
presidente «interventista»,
non fosse altro perché gli
interventi che spesso sono
invocati nella convulsa battaglia politica non rientrano
nei suoi poteri. Ma invita
anche gli altri soggetti a
non interferire tra di loro
perché questo genera «scollamento tra poteri pubblici
e istituzioni». E qui ce n’è per
tutti, perché di invasioni di
campo se ne vedono tante:
del giudiziario sul legislativo
con sentenze creative, per
esempio, o del governo sul
Parlamento con l’abuso della
decretazione d’urgenza e di
norme-mostro.
Ecco perché il presidente
ha esplicitamente invitato
il Parlamento ad arrivare
fino in fondo nel processo
delle riforme istituzionali,
pur senza giudicarle nel
merito: «Osservo soltanto
che il senso di incompiutezza
rischierebbe di produrre ulteriori incertezze e conflitti,
oltre ad alimentare sfiducia,
all’interno e all’esterno».
Si dipana così il filo di una
presidenza i cui contenuti
cominciano ad essere via via
più chiari, e che certamente
si svilupperanno nel primo
discorso di Capodanno. Se
«aver cura della Repubblica»
è il cruccio di Mattarella, è
perché ha capito che ne ha
bisogno.
Renzi a Pompei
guardare in modo nuovo quel
che noi abbiamo» e «a apersi
non fermarsi davanti al bello
e continuare a combattere
perché il bello possa vincere». Ai cronisti che hanno
provato a chiedergli dell’attualità politica, il premier
ha risposto: «Oggi parliamo
di restauri». Poi si è fermato
a salutare le persone che
erano all’ingresso degli scavi
archeologici. Poco prima il
ministro Franceschini ha
aggiunto: «I riflettori del
mondo sono sempre accesi
su Pompei. Perché Pompei
è patrimonio dell’umanità.
E’ dell’Italia, ma è anche di
tutto il mondo. Oggi il turista qui non trova rovine, ma
trova un sito moderno che si
sta riqualificando sempre di
più. Facendo squadra vinceremo questa e molte altre
sfide». Per Pompei «ci sono
denari da spendere, vanno
spesi bene», ha concluso.
Rinuncia al regalo di Natale
Rispetto
Brave le maestre di Pietro
e le volontarie di Amref, che
sono riuscite a instillare
in bambini insegnamenti
importanti per la vita. Ma
determinante anche il contributo della famiglia... «Diciamo che sono due strade che
devono correre insieme - dice
Giusy -. Certo, i miei figli a
casa respirano un’atmosfera
di apertura e rispetto per le
idee di tutti. Come sono cresciuta io in una casa libera, in
cui il mio pensiero è sempre
stato accolto e ascoltato, così
con mio marito vogliamo
che i nostri figli imparino a
esercitare libertà di pensiero
e di espressione».
E Pietro, ha già in mente
di dedicarsi anche lui al volontariato? «Lo ha già detto
più volte: “Mi piacerebbe un
domani lavorare in Africa”.
Vedremo. Saremo felici se
troverà e percorrerà la sua
strada».
Musulmani comperano una pagina
nale e augura «Buon Natale»
a «tutti gli uomini di buona
volontà e specialmente ai
fratelli cristiani. Pregando
Iddio affinché regni la Pace
e la Misericordia». A fianco
degli auguri «nel ricordo
della nascita del Messaggero
di pace Gesù Cristo», sotto
alla scritta in arabo e al capitolo del Corano che parla
dell’Annunciazione, c’è tutto
quanto risponde ai dettami
dell’iconografia cristiana:
Betlemme, la stella cometa
e, al centro, il presepe. Con
buona pace della polemiche
e delle barricate secondo cui
certi segni renderebbero più
difficile l’integrazione tra le
confessioni.
«Vogliamo dire ai cristiani
di essere profondamente
cristiani, il presepe non ci
dà fastidio», precisa Kamel
Layachi, rappresentante
delle comunità islamiche
del Veneto. Oggi sarà il secondo Mawlud del 2015:
l’altro è caduto tra il 3 e il
4 gennaio. L’anno liturgico
musulmano infatti, governato dalla Luna, corre più
veloce di quello cristiano.
Dove la data fissa, con la
Pasqua che oscilla in base
ai cicli lunari (si festeggia la
domenica successiva al primo plenilunio di primavera),
è il Natale. Nel calendario
romano infatti il 25 dicembre
si celebrava la festa del «sole
invitto» che, terminando il
suo progressivo declinare
all’orizzonte e ricominciando
a salire alto in cielo, vinceva
le tenebre con la sua luce.
Così come Cristo, nuova
luce del mondo. Da allora,
dai primi secoli del cristianesimo, l’incanto della notte
di Betlemme ha lasciato un
segno indelebile, perdendo,
forse, l’aura sacra in favore
di un’anima commerciale
sempre più forte. Tanto che
anche i bambini islamici, nel
natale musulmano, ricevono
regali. «È una coincidenza
non casuale - fa notare Layachi -. Un’occasione per
riflettere assieme. Il Natale
e la ricorrenza della nascita del Profeta (nel mondo
islamico le feste sacre sono
la chiusura del Ramadan
e il Sacrificio, ndr) sono un
motivo in più per raddoppiare lo sforzo in favore di un
futuro comune. Gesù, come
Maria, sono figure centrali
nell’Islam.
Un intero capitolo del Corano, il terzo, è dedicato alla
famiglia di Maria e su di lei
c’è anche una sura». Ed è
stato durante una riunione
nel giorno dell’Immacolata,
l’ 8 dicembre, che Amin ha
scelto di gettare le basi per il
ponte degli auguri di Natale.
«Abbiamo sofferto anche noi
per quanto successo a Parigi
- spiega al telefono -. Siamo
parte di questa società e
questa pagina è il risultato
della promessa fatta a San
Marco al funerale di Valeria
Solesin. È un precedente
assoluto. Quando ne ho parlato, mio figlio mi ha detto di
“aver capito cos’è il Natale”
al di là dei regali. ".
Vittorio Cintolesi Ruz (QEPD)
Vittorio Cintolesi es uno de
esos personajes multifacéticos que transita por distintos
mundos
. Estudió Arquitectura
en la Universidad Católica
pero paralelamente siempre
ha estado vinculado a la
música. Su labor en esta
área comenzó a principios de
los años 60 como compositor
de canciones, algunas de las
cuales se convirtieron en éxitos radiales. La más famosa
es la clásica “Eres exquisita”
popularizada por el grupo
Los Ramblers. Por esos años,
varios arquitectos, entre
ellos Cintolesi, arrendaban
oficinas en una casa ubicada
en el barrio Santa Ana. Allí
coincidieron varias personas que tenían inquietudes
artísticas y rápidamente comenzaron a trabajar juntos.
A través de Claudio di
Girolamo, se reúne con el
Teatro ICTUS para componer la música de Chumingo
y el pirata de lata, de Jorge
Díaz y Mónica Echeverría.
Allí conoce a Díaz con quien
entabla una gran amistad.
La obra era una comedia
musical para niños, una
forma teatral en la que el
compositor trabajará en varias ocasiones.
De este modo, Cintolesi
comienza a trabajar en el
teatro. Aunque mantuvo
siempre un vínculo con Jorge Díaz, pronto empezó a
colaborar con otros grupos.
En 1964 surge una nueva
compañía, llamada Club de
Teatro, liderada por la actriz Ana González. Con ellos
realiza una nueva comedia
musical para niños titulada
El robot Ping-Pong. El texto
pertenecía a José Pineda y la
dirección estuvo a cargo de
Lucho Barahona. El montaje
tuvo bastante éxito e incluso
grabaron un disco con las
canciones de la obra.
En 1968, vuelve a trabajar con el ICTUS en una
obra de Jorge Díaz titulada
Introducción al elefante y
otras zoologías. En un contexto políticamente agitado,
la compañía presenta este
espectáculo que muestra en
forma satírica el intervencionismo norteamericano en
América Latina. Dirigida
por Jaime Celedón, la obra
causó un inmediato revuelo
tanto por su lenguaje escénico como por su contenido.
Pocoas meses después del
Golpe de Estado, Vittorio
parte al exilio en Francia
donde permanece hasta el
año 1981. A su regreso retoma la actividad teatral y
continúa colaborando con
Jorge Díaz y otros directores
en sucesivos estrenos durante
la década del 80 y 90. Luego
de la muerte de Jorge Díaz
en 2007 no ha continuado en
el teatro, sin embargo sigue
muy activo en el ámbito de la
literatura.
La creación musical para
el teatro de Cintolesi se centra en gran medida en la
canción. Aunque también
incursiona con éxito en la
música incidental, es en el
canto donde se desarrolla con
mayor fuerza. Hacer cantar a
la gente requiere de una gran
habilidad y el compositor ha
sabido lograrlo durante toda
su carrera.
Sepolto nel Muasoleo Italiano
Casa degli Italiani di Quillota
Donación de Regalos de Navidad
BOCHAS - EXITOSO AÑO 2015
DIEZ MEDALLAS MUNDIALES,
PANAMERICANAS Y SUDAMERICANAS
Nuestros seleccionados y seleccionadas en el año 2015
marcaron el mejor año de la historia para la Bocha chilena.
Este hito trascendente se cumplió al lograr diez medallas
en dos Mundiales, un Panamericano y un Sudamericano.
Además, este año nuestros jugadores y jugadoras instalaron
dos Récords: uno Panamericano y el otro Nacional. Destaca
en estos logros la juventud de los deportistas nacionales
medallistas y plusmarquistas.
El detalle nos muestra lo siguiente:
Franco Barbano y Gerardo Muñoz
Medalla de Plata en Dobles
Campeonato Mundial Sub 23 Bocha Zerbín
Casablanca, Marruecos 2015
Rodolfo Gálvez
Medalla de Bronce en Individuales
Campeonato Mundial Adulto de Bochas
Rijeka, Croacia 2015
Melisa Polito
Medalla de Oro en Combinado
Medalla de Oro en Tiro Progresivo
Medalla de Oro en Tiro Rápido Doble
Récord Panamericano y Nacional en
Tiro Rápido Dobles (score 34/51)
Campeonato Sudamericano Femenino de Bochas Zerbín
Viña del Mar, Chile 2015
Sabrina Polito
Medalla de Oro en Individual
Medalla de Oro en Tiro Rápido Doble
Récord Panamericano y Nacional en
Tiro Rápido Dobles (score 34/51)
Campeonato Sudamericano Femenino de Bochas Zerbín
Viña del Mar, Chile 2015
Franca Martini y Miren Irisarri
Medalla de Oro en Parejas
Campeonato Sudamericano Femenino de Bochas Zerbín
Viña del Mar, Chile 2015
Tomás Martínez
Medalla de Oro en Tiro Precisión
Panamericano Bocha Raffa Sub 23
Carlos Barbosa, Brasil 2015
Franco Barbano
Medalla de Plata en Tiro Progresivo
Panamericano Bocha Raffa Sub 23
Carlos Barbosa, Brasil 2015
Tomás Ubilla, Tomás Martínez y Franco Barbano
Medalla de Bronce en Especialidad Tercetos
Panamericano Bocha Raffa Sub 23
Carlos Barbosa, Brasil 2015
Franco Barbano – Giacomo Toso
Récord Nacional en Tiro Rápido Doble (43/56)
Campeonato Mundial Adulto de Bochas
Rijeka, Croacia 2015
Como ya es una tradición, la Corporación Casa degli Italiani di Quillota, por medio del Directorio Circolo Femminile
y sus socias, realizaron la entrega de regalos de Navidad,
como su última actividad benéfica. El regalo fue entregado
a la institución que ya hace tres años apadrinan el Hogar
de Niñas Manuel de Tezanos perteneciente al Refugio de
Cristo ubicado en Carrera Nº 405 de la ciudad, el que tiene
a su cargo a 40 niñas entre 6 a 12 años vulnerables de la
provincia de Quillota.
El día Jueves 24 de diciembre 2015 se realizó la entrega
a la Directora del Hogar de Niñas Manuel de Tezanos Sra.
Evelyn Molina Galea. Esta donación consistió en una Cama
Elástica la cual fue instalada in situ, donde disfrutaron
desde ya las niñas.