Ganadores - CGREG 2014.2015 Primer Grupo.xlsx

a
Quindicinale della Comunità Italiana del Cile
www.presenza.cl
16 ottobre 2014
Anno XLV Nº 879
Franqueo Convenido • Res. Nº 1062/1979 • Santiago • Cas. 1460 • Av. Bustamante 180 • Fono: 22229328 • Fax: 26354127 • [email protected] • Aderente alla FUSIE e FSS
Il «Papa buono»
L’11 ottobre per la prima
volta san Giovanni XXIII
Vertice Ue
E a Milano Renzi incassa la “fiducia” della Ue
Sull’occupazione, l’Italia
incassa il plauso e la simpatia dei partner dell’Unione
sulla riforma del lavoro.
Mentre a Roma la bagarre
dell’opposizione pentastellata ritardava il voto di
fiducia, infatti, a Milano i
capi di governo facevano i
complimenti al premier per
le riforme.
Da Angela Merkel a Francoise Hollande, passando per
Jose Manuel Barroso, Her-
Renzi finisce tra
i quattro under 40
più influenti del
mondo
L’11 ottobre la Chiesa festeggia san Giovanni XXIII. Il Papa
buono, il Papa del discorso alla luna, il Papa della carezza ai
bambini. Soprattutto il Papa del Concilio, visto che la data
scelta per la sua memoria liturgica richiama l’apertura del
Vaticano II, l’11 ottobre 1962.
Ma nel ricordo collettivo che ancora resiste, trasmesso dai
genitori ai figli, dai figli ai nipoti, c’è soprattutto l’immagine
del “pastore” semplice, gentile, che, a sorpresa, per il primo
Natale da Pontefice, decide di visitare i piccoli ricoverati al
Bambin Gesù. E che qualche giorno dopo, il 26 dicembre 1958,
va a pregare con i carcerati nella prigione romana di Regina
Coeli salutandoli così: «Non potete venire da me, così io vengo
da voi». Ma Roncalli è stato anche molto altro.
È stato il Papa del “nuovo dialogo” con il mondo ebraico,
della Pacem in terris, della santità come vocazione
Cont. in ultima pagina
56esimo Pellegrinaggio Italiano
al Santuario di “Lo Vásquez”
Domenica 9 novembre
La rivista americana Fortune ha pubblicato la consueta classifica annuale dei
quaranta quarantenni più
influenti al mondo. Sul podio, quest’ anno, sale anche
il premier italiano Matteo
Renzi.
Primi a pari merito si
piazzano i fondatori di Uber,
la piattaforma che ha rivoluzionato il mondo dei taxi, e di
AirBnb, il sito che prenotare
Cont. in ultima pagina
Per il giorno
dei Defunti
S. Messa al
Mausoleo N.2
Tutta la comunità italiana è cordialmente invitata a unirsi
a noi nel tradizionale Pellegrinaggio Italiano al Santuario
Mariano di “Lo Vásquez”.
Dalla Parrocchia Italiana di Santiago (Av. Bustamente 180
- Providencia) partirà un pullman alle ore 9,00.
Eventuali interessati preghiamo si rivolgano alla
segreteria (Tel 222229328).
La Santa Messa al Santuario inizierà alle ore 11,00.
Seguirà la recita del Santo Rosario; si può consumare il
pranzo al sacco nelle dipendenze del Santuario che dispone
di spazi confortevoli.
Sappiamo che ci sarà una grande partecipazione anche
dalla Quinta Regione.
La Vergine e noi vi aspettiamo con gioia.
Il Consiglio della Società Culturale Mutuo
Soccorso Italia e l’Umanitaria Casa degli Italiani ricorda a tutte le
famiglie della comunità
che sabato 1 Novembre
alle ore 11,00 sarà celebrata la consueta Santa
Messa in suffragio dei
nostri defunti nel Mausoleo N.2 della Società
nel Cimitero Generale.
In seguito si effettuerà
una benedizione anche
al Mausoleo N.1.
Si raccomanda vivamente la partecipazione.
man Van Rompuy e
Martin Schulz tutti
hanno speso parole
di apprezzamento.
E, soprattutto,
si sono trovati più
vicini sull’esigenza
di una lotta serrata
alla disoccupazione,
anche prevedendo
maggiori investimenti dell’Unione e
dei singoli Paesi.
È questo il risultato più importante
della “Conferenza di
alto livello sull’occupazione in Europa”, che rischiava
di finire in poco più di un
“congresso di basso profilo”,
con appena 15 Paesi partecipanti su 28 dell’Unione.
Invece, nonostante non ci
sia un documento finale, né
progetti specifici approvati
ma solo una rinnovata spinta al programma di Garanzia
giovani, è sembrata emergere una maggiore consonanza
tra i partner, fino a qualche
giorno fa profondamente
divisi su conti pubblici e
crescita.
Un importante segnale di
apertura è venuto proprio da
Angela Merkel che, a fronte
delle difficoltà di molti Paesi a rispettare i parametri
del Patto di stabilità - e nel
frattempo cercare di finanziare la ripresa economica e
la lotta alla disoccupazione
- si è detta disponibile ad
affrontare il tema del cofinanziamento nazionale delle
iniziative sostenute da fondi
europei.
Il tema è stato ripreso e sottolineato dal premier Matteo
Renzi che ha fatto riferimento proprio al “problema dei
cofinanziamenti nazionali ai
fondi europei, ai quali dobbiamo rinunciare o che ci fanno
uscire dal limite del 3% del
patto di stabilità”.
In realtà, il riferimento
preciso della Merkel riguardava il tema dei fondi per la
Garanzia giovani - 6 miliardi
di euro in totale - e la necessità di pre-finanziamenti per
evitare che i tempi lunghi
burocratici ritardino troppo
l’avvio dei progetti.
Ma il clima estremamente cordiale, quasi complice
tra il cancelliere, il premier
italiano e il presidente francese lasciano intravvedere
almeno un parziale ammorbidimento della linea di
estremo rigore tenuta finora
dalla Germania, che pure ha
ribadito ai partner che occorre “responsabilità” e che “i
patti vanno rispettati”.
Francia e Italia, infatti,
restano osservati speciali a
Bruxelles e le loro leggi di
bilancio a rischio bocciatura
da parte della Commissione.
Renzi ha ribadito che l’Italia
rispetterà gli impegni inserendo un limite del 2,9%
nel rapporto deficit/Pil nella
legge di stabilità. Ma il nodo
è anche il rinvio del pareggio
strutturale al 2017.
Basteranno le riforme, il
limite al 2,9% e la simpatia
di Renzi a evitare la bocciatura?
Comites: strumento che va suonato
Un mio caro amico di La Serena mi ripete spesso che, anche da uno strumento
vecchio e consunto si possono ricavare
musiche meravigliose.
E’ vero che il Comites non è lo strumento ideale per realizzare i fini per cui è
stato concepito, ma da esso si potrebbero
ugualmente ricavare musiche che possono soddisfare una comunità.
Il Comites è uno strumento di dialogo
fra la nostra comunità ed il consolato,
strumento che lo stato italiano ha posto
in mano nostra per essere attivo ed efficiente. Purtroppo oggi le corde di questo
violino sono rotte e non emettono nessun
suono: bisogna cambiarle.
Il Comites non è un organo operativo,
ma di appoggio, con la missione di “promuovere, in collaborazione con l’autorità
consolare, con le regioni e con le autonomie locali, nonché con enti, associazioni e
comitati operanti nell’ambito della circoscrizione consolare, opportune iniziative
nelle materie attinenti alla vita sociale
e culturale, con particolare riguardo
alla partecipazione dei giovani, alle
pari opportunità, all’assistenza sociale e
scolastica, alla formazione professionale,
al settore ricreativo, allo sport e al tempo
libero della comunità italiana residente
nella circoscrizione.
Ciascun Comitato opera per la realizzazione di tali iniziative.”.
Ma per essere efficiente deve avere le “corde”
tese per vibrare di fronte alle problematiche
della comunità, orecchie aperte all’ascolto, deve
possedere quella sensibilità e dinamica che mette gli interessi del prossimo (comunità) quando
è necessario al di sopra delle personali.
Ora, questo Comitato, rimasto pressoché
inattivo per dieci anni, lo dobbiamo rianimare per restituirgli la credibilità con le elezioni
del 19 dicembre.
Le più grandi difficoltà che abbiamo trovato nel promuovere la partecipazione al voto
(iscrizioni, formazione delle liste, scelte dei
candidati ecc....) si riferiscono al concetto che
la comunità si è fatta del Comites: un organismo inutile, che non oltrepassa la soglia
delle parole. Perdita di tempo. E in secondo
luogo l’ignoranza dell’esistenza del Comitato
stesso. Per cui i nostri inviti a collaborare
attivamente venivano accolti con freddezza.
Comunque sembra che in comunità ci siano
tre schieramenti di candidati: uno di connotazione partitica di sinistra, un secondo che
propone di rieleggere, grossomodo, l’attuale
Comites, ed un terzo che vorrebbe segnare il
cambiamento con giovani professionisti della
nostra comunità: aria nuova.
Siamo solo alle prime prese di posizione.
Importante è che la comunità si dia un Comites che abbia chiara la finalità per cui è
stato creato per non soffrire altre frustrazioni
e perdita di credibilità.
Giuseppe Tomasi
2
Presenza- 16 ottobre 2014
Corrispondenza
La Direzione ringrazia i lettori che le scrivono perché dimostrano interesse per i problemi e la vita della nostra comunità. Nello
stesso tempo si scusa se, per evidenti ragioni di spazio, qualche
lettera dovrà essere ridotta. La Direzione inoltre si riserva la
pubblicazione di lettere che riterrà molto conflittuali.
La forza della nostalgia
Caro Beppe,
anzitutto un affettuoso
saluto a te, caro amico. Mi è
dispiaciuto non averti visto
nel pranzo-omaggio che la
comunità della Vª Regione
ha offerto all’ex-Console
Rosa Minetti che ha cessato
le sue funzioni e contemporaneamente ha dato il
benvenuto al nuovo Console,
Franco Dezerega e gentile
consorte Pia.
Abbiamo saputo che eri
nella nostra cara Italia in
compagnia dei tuoi cari.
In quel magnifico incontro ho vissuto momenti di
profonda nostalgia perché
mi sono ricordato dell’entusiasmo in comunità che eravamo riusciti a far nascere
nel cuore di molti giovani
integranti.
In questo pranzo di commiato e di ricevimento abbiamo apprezzato il lavoro e dedizione di una straordinaria
commissione di giovani che
ha svolto una organizzazione
perfetta dove tutte le singole
Istituzioni da Valparaiso a
Los Andes erano presenti.
Vorrei sottolineare in modo
Sei di Santiago e non ricevi
regolarmente Presenza?
Chiama al Cel. 97849283
Grazie
speciale della rappresentanza della Sesta Compagnia
Cristoforo Colombo: tutti gli
integranti portavano l’alta
uniforme.
Per questo il tuo vecchio
amico che ti scrive porge
i complimenti più sinceri
a Paolo Bacigalupo, Carla
Massa, Brunella Moggia, Pio
Borzone, Mario Milesi e a
Carlos Hurtado (l’uomo della distribuzione delle tavole).
E per ringraziare anche la
Ditta Merello, sempre presente nei nostri avvenimenti,
per i cioccolatini che hanno
dato il sapore del dolce finale
al caffé.
La magnifica serata mi ha
portato a rivivere un’altra
esilarante esperienza piena
di nostalgia perché con il
prossimo 12 ottobre si compiono 28 anni del PRIMO E
PIÙ GRANDE INCONTRO
NAZIONALE (PIN) che ha
riunito letteralmente tutte le
Istituzioni Italiane del Cile
da Arica a Punta Arenas.
Ricordo molto bene anche la
simpatica ed importante presenza del sindaco di Puerto
Cisne, Eugenia Pirzio Biroli.
Ripassando con la memoria
il volto dei presenti a questo
SPAZIO APERTO
PIN, mi balzano subito davanti agli occhi tre persone
che ci hanno lasciato: il grande, grande Teresio Mezzano
(alla cena di commiato era
presente la moglie Gilda),
Floria Bacigalupo (ho notato
con soddisfazione la presenza di molti “Bacigalupo”),
Angelo Bruzzone (c’era suo
figlio Claudio).
Assente per motivi di salute l’amico Sergio Oneto (rappresentato dal figlio Sergio).
Poi con il sottoscritto ) che
in quel tempo era il più giovane integrante ed ora il più
vecchio dell’attuale commissione) erano presenti anche
Albino Misseroni, Reynaldo
Merello ed il primo Console
onorario di quell’epoca, avvocato Mario Consigliere..
Caro Beppe, al tempo del
PIN a cui si riferisce la mia
grande nostalgia molti dei
presenti non erano ancora
nati, altri erano troppo giovani.
Però noi, più anziani, non
Carlo Carlo,
e c’ero anch’io in quell’incontro storico. La tua emozione è anche la mia. Il Comites
(in quel tempo si chiamava
Coemit) era realmente un
organo trainante. Poi, poco
a poco è sfumato fino a quasi
scomparire.
Lo possiamo dire noi che
in questi momenti stiamo
tentando, con grande fatica,
di dare nuova vita a questo
organismo che ha perso di
credibilità. Ma in Cile si
dice che “lo bailado y lo
comido” nadie de to quita".
E qui che entra la nostalgia
per quel che c’era e ...non c’è
più. Un abbraccio pieno di
sentimenti
Ésta frase tiene 2067 años...
CITA DE MARCO TULIO CICERÓN.
”El presupuesto debe
equilibrarse, el
Tesoro debe ser
reaprovisionado, la deuda pública debe ser
disminuida, la
arrogancia de
los funcionarios
públicos debe
ser moderada
y controlada, y
la ayuda a otros
L’ORA
ITALIANA
Il filo che ci unisce
all’Italia
países debe eliminarse, para
que Roma no vaya a la bancarrota.
La gente debe aprender
nuevamente a trabajar, en
lugar de vivir a costa del
Estado.”
Año 55 a.C.
¡SIN COMENTARIOS!
L'amico Arturo Nicoletti
che ringraziamo cordialmente, ci ha inviato questa
riflessione. Che dovrebbe far
pensare anche noi
RADIO SANTIAGO
Dalle 9,00 alle 10,30
La domenica mattina
Sempre in
Radio Santiago CB69 AM
I Paperoni crescono,
sono 128 mila in tutto
www.radiosantiago.cl
EDITRICE
Parrocchia Italiana
N.S. Pompei Scalabriniana
***
RAPPRESENTANTE LEGALE
Giulio Rubin
***
DIRETTORE
RESPONSABILE
Aldo Costa
***
DIRETTORE
REDAZIONALE
Giuseppe Tommasi
***
COLLABORATORI
Paolo Castellani
Fina Franchini
Gloria Nocchi Frascoli
Consuelo Canessa
***
CORRISPONDENTI
Arica
Verónica Bibiano
Antofag. Rodolfo Sanchez B.
Iquique
Vacante
La Serena Caterina Pezzani
Quillota
E. Schiappacasse
V. Alemana Gilda Rivara
Valparaiso
Concep.
Giancarlo Carro
P. Arenas Américo Diaz B.
***
Contribuzione annua
$ 20.000. Cheque nominativo
a «Presenza»
***
Stampa C. von Plate
Esce il 1º e il 16 di ogni mese
potremo mai dimenticare il
lavoro di oltre cinque mesi
per mettere in piedi un incontro nazionale che non si
è (purtroppo) mai più ripetuto nella nostra comunità
in Cile.
Carlo Battaini
Avenida Ricardo Lyon 322 (Providencia)
Reservas al (56 2) 2484-8484
Nel mondo ci sono 128.000
Paperoni con un patrimonio
netto sopra 50 milioni di
dollari, triplicati rispetto
al 2000. Di questi 45.000
hanno almeno 100 milioni di
patrimonio e 4.300 fortunati
detengono asset per 500 milioni. La classifica per paesi è
guidata dagli Stati Uniti con
63.000 supericchi (il 49% del
totale), seguiti da Europa (il
24%) e Asia Pacifico, incluse
Cina e India (20%).
L'Italia è al sesto posto
con 3.322 individui (il 2,6%),
secondo le stime del Global
Wealth Report di Credit
Suisse.
Informazioni
ACLI
Bustamante 180 - Santiago
Tel: 2665-0340; 22225247 - E-Mail: [email protected]
Pagina web: www.patronatoacli.cl
IL RINNOVAMENTO DEL COMITES ? ...
E’ a buon punto la elaborazione di una lista dal nome
“RINNOVAMENTO “. L’intenzione è provocare un ricambio
non solo nella composizione dell’attuale Comites, ma anche
dal punto di vista programmatico e d’impegno in beneficio
comunitario. La opinione pubblica é critica nei confronti del
Comites: molti non sono a conoscenza della sua esistenza. La
causa della profonda indifferenza ed apatia nel partecipare
al processo radica precisamente nella incapacità di questo
Comites. Basti pensare che dei 63 mila iscritti per votare
nella nostra circoscrizione hanno fatto domanda, a tutt'oggi,
solo circa 150 persone.
Alla tradizionale astensione che si verifica in Cile (votano
il 20% degli elettori) oggi si deve aggiungere la difficoltà che
per votare si deve fare previa domanda agli Uffici Consolari
di Santiago. Questa elezione si farà con un numero che puó
danneggiare la rappresentativitá del Comites resultante dal
conteggio dei plichi elettorali.
Un Comites sconosciuto e il suo (quasi) nullo operato,
allontana gli i elettori. Il Comites é esistente in Cile dall’anno
1985 e l’attuale ancora vigente é stato in carica dal 2004,
cioè, niente meno che 10 anni.
Come mai gli elettori non sanno nulla o poco del loro organo
che per legge li deve rappresentare? La risposta é una sola:
la attuale composizione non ha rappresentato i cittadini
elettori mancando così alla funzione essenziale del Comites.
Che riceve un contributo pubblico del Ministero degli Esteri
che con la crisi si é ridotto, dai 23 mila Euro del passato a
poco piú di 10 mila euro l’anno. In 10 anni avrebbe ricevuto
all’incirca 120.000 Euro che equivalgono a piú di $ 90
milioni (pesos cileni).
Se compariamo i contributi concessi dal governo italiano con
quelli destinati ai tre organi di beneficenza ed assistenza sociale
esistenti in Cile, (Coia in Santiago, SIB in Valparaiso e la Casa
di Riposo), sono inferiori a quelli che riceve il Comites.
Aggiungete una circostanza: in questi 10 anni non è mai
stato pubblicato un bilancio delle spese del Comites. Dico e
ripeto: MAI. Allora come spiegare alla gente che devono fare
tanti sacrifici per poter votare per il Comites?
Ho sentito dire da persone attualmente integranti del
Comites : ”Abbiamo il legittimo diritto a essere rieletti perché
abbiamo lavorato tanto”. Non é in discussione il diritto, ma
la motivazione deve essere seriamente ponderata. Lavorare
non vuol dire fare tante riunioni, l’ importante é il prodotto
finale, sono i frutti delle riunioni, a partire dal farsi conoscere,
quesito indispensabile per assumerne la reppresentanza.
Fare le riunioni é servito per pagare i rimborsi spesa che,
a quanto mi risulta, é assai piú consistente del semplice
rimborso delle spese del viaggio mediante mezzo pubblico
come previsto dalla legge.
Queste e altre ragioni ci spingono a presentare alla
considerazione dei cittadini una alternativa di totale
RINNOVAMENTO. Questo lavoro lo portiamo avanti con
grande sacrificio e ostacoli burocratici che sembrerebbero fatti
per allontanare ancor più gli elettori e i candidati. Si pensi
che per l’ autenticazione delle firme dei candidati residenti
e anche dei sottoscrittori (200 persone) dobbiamo andare
al Consolato di Santiago. Ma allora a che servono i consoli
onorari e vice consoli che con i propri soldi mantengono
un ufficio in tante città di questo lunghissimo paese?
Un sacrificio e una spesa di tasca propria in alcuni casi
mantenuta da anni, come é il caso dell’ex-vice console Rosita
Minetti di recente rinuncia che non la abilita per autentificare
una firma di un cittadino italiano residente nel posto.
Malgrado tanti ostacoli e normative inconsuete chiamiamo i
cittadini a fare domanda per votare e partecipare al voto, unico
mezzo in democrazia per protestare e provocare la rettifica delle
cose mal fatte ed inoperanti. Tanti mi domandano: perché
votare per il Comites? La risposta: per fare il ricambio totale
della attuale composizione del Comites con persone più capaci
e con maggior spirito di comunità che almeno riscattino la
funzione primordiale del Comites: assumere il suo ruolo di
rappresentanza dei cittadini italiani del Cile.
La lista RINNOVAMENTO é della massima qualificazione
con candidati con ampia conoscenza e vincolazione con la
comunitá e meritoria professionalitá. Non mancare al rinnovamento del Comites previsto per il 19 dicembre prossimo
Paolo Castellani
Abbonamento 2014 - Fiducia reciproca
Tanti lettori fedeli ci seguono da anni dimostrando fiducia nel nostro operato. Per poter
continuare a seguirlo chiediamo ancora un segno di fedeltà.
Molti pensionati ci chiedono l’abbonamento gratuito (che neghiamo a nessuno).Il fatto
ci obbliga a creare una èlite di “sostenitori” che conguagliano gli abbonamenti gratuiti. Vi
ringraziamo cordialmente della collaborazione.
Per facilitare il versamento dell’abbonamento abbiamo aperto nel Banco de Chile la
“Cuenta de Ahorro N. 08-166-01126-03” a nome di “Giuseppe Tommasi B.”.
Una volta fatto il versamento la preghiamo di inviarci per mezzo di lettera o fax la ricevuta
o semplicemente informarci per E-mail o per telefono. Vedi in prima pagina, in alto. i dati.
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30.000 pesos. Cheques esteso a “PRESENZA”
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Av. B. O'Higgins 737 - teléfono 26381833
TERZA PAGINA
Passatempo e umore
Presenza- 16 ottobre 2014
3
Cimabue, il “Cristo” ritorna a Santa Croce
Santa Croce è la seconda chiesa di Firenze per
dimensioni e per importanza degli arredi pittorici
e scultorei. Iniziata due
anni prima di Santa Maria del Fiore, nel 1294, da
Arnolfo di Cambio (che
già dirigeva i lavori delle
nuove mura cittadine e che
nel 1298 avrebbe iniziato
anche il Palazzo della Signoria), la basilica, la più
monumentale tra le chiese
francescane, con l’annesso
convento e i due chiostri,
è tra i segni più eloquenti
dello sviluppo della città ai
tempi di Dante.
È una delle cinque grandi
chiese che dalla metà del
Duecento in poi ridefinirono l’assetto urbanistico
di Firenze. Eppure le sue
fondamenta poggiano in un
terreno paludoso, un tempo
fuori dalla prima cinta difensiva, alla stessa altezza
del letto dell’Arno.
Anche per questo, nel
corso dei secoli, ha subito
numerose alluvioni (ben
cinque nell’arco di pochi
decenni dall’arrivo dei
francescani) fino a quella
più recente e devastante
del novembre 1966 della
quale il Crocifisso di Cimabue divenne suo malgrado
il simbolo. Così come oggi,
quello stesso Cristo, diventa il simbolo del ritorno
delle opere d’arte di Santa
Croce nello spazio per cui
furono create.
«Quella grande croce
in legno dipinto - spiega
Stefania Fuscagni, presidente dell’Opera di Santa
Croce - è per sua natura
un simbolo.
Fu il primo vessillo
di questa antica chiesa.
Un’opera senza dubbio
oltre misura rispetto alla
dimensione degli edifici
sacri di allora, ma forse
pensata, prima che come
oggetto devozionale, come
testimone di un percorso,
di una missione, di un impegno militante.
Cristo non era più dipinto alla maniera bizantina,
distaccato, regale e trionfante, ma come uomo sofferente, morente, vittima di
un destino comune ad altri
bolo di quella che apparve
come una manifestazione
dell’Apocalisse. Mentre
per la sua resurrezione,
comuni mortali.
È stato proprio il francescanesimo a far assumere
a questa tipologia di croce
il valore di simbolo universale della spiritualità
cristiana».
Nel 1966 l’imponente
Crocifisso portò a compimento quella che la presidente dell’Opera di Santa
Croce definisce «una missione durata sette secoli»,
iniziata proprio sulle acque
dell’Arno che trasportarono, come si faceva allora,
i grossi tronchi dai boschi
del Casentino che sarebbero diventati sotto le mani
di Cenni di Pepo, detto
il Cimabue, «immagine
tangibile di una comunità
fondata su una nuova concezione dell’uomo».
Attraverso le acque dell’Arno, questa volta alluvionali e limacciose, quella
stessa croce diventerà «sim-
per il recupero di quanto
fu possibile recuperare,
prese nuova vita quel centro di restauro che è oggi
l’Opificio delle Pietre dure,
tra i più qualificati centri
internazionali di restauro. E divenne quella del
Cimabue l’occasione di
salvezza di infinite altre
opere d’arte».
Per anni collocato nel
Cenacolo a piano terra (sia
pure con un meccanismo
d’emergenza per sollevarlo) l’imponente Crocifisso
è tornato ora in totale sicurezza in Basilica, nella
grande Sacrestia dove sono
custodite le reliquie francescane.
Col capolavoro di Cimabue, altre dieci opere
provenienti dal Cenacolo
sono state collocate negli
spazi attigui alla chiesa,
nel Corridoio del Noviziato
e nella Cappella Medici, a
pochi passi dagli affreschi
giotteschi della Cappella
Bardi, «ricongiungendo a
questi luoghi il significato
di quelle opere che per essi
Il Mausoleo Italiano
ha un ascensore
Dr. Augusto Brizzolara
specialista in
Geriatria e
Gerontologia
El Trovador 4280
Of. 1108 -Las Condes
Fono-Fax: 2342 5139
Beeper 737 8087 -Cod 8784
Av. Vicuña Mackenna 83 - Santiago - Tel: 26342500
erano state create».
Nel nuovo percorso espositivo (che si inaugura a
breve distanza di tempo dal
restauro del grande ciclo
murale di Agnolo Gaddi
della Leggenda della Croce
nella Cappella maggiore)
saranno visibili tra le altre
una Discesa di Cristo al
Limbo del Bronzino, opera
del 1552, una Madonna con
Santi di Paolo Schiavo, del
1450 circa, la Trinità del
Cigoli (1592), una Madonna con Bambino e Santi di
Nardo di Cione, e ancora un
San Bernardino di Rossello
di Jacopo Franchi, un’Incoronazione di Lorenzo di
Niccolò e le Deposizioni del
Salviati e dell’Allori.
È stato scelto simbolicamente il 3 maggio,
giorno della ricorrenza
della fondazione di Santa
Croce (la prima pietra fu
posta il 3 maggio 1294),
per inaugurare la nuova
collocazione delle opere
restituite al loro luogo
di appartenenza e per
riproporre alla città di
Firenze e ai visitatori da
tutto il mondo quelli che
a giudizio di Stefania
Fuscagni sono i tre grandi
significati della basilica
francescana: «La messa
in sicurezza delle opere,
cioè la prevenzione dalle
calamità come valore civico; la valorizzazione del
restauro delle opere d’arte come valore artistico e
soprattutto il significato
religioso della croce che
si fonda sulla spiritualità delle stimmate di San
Francesco come restauro
del profondo significato
del Christus patiens che
accompagna la Cristianità dal 1200».
La ricorrenza nel 2015
dei 150 anni dal trasferimento della capitale d’Italia a Firenze sarà, invece,
l’occasione per far vivere
la straordinaria sala del
Cenacolo (con il suo grande
affresco dell’Ultima cena
con l’Albero della vita, di
Taddeo Gaddi) nella sua
storica funzione di rappresentanza dei significati
storici, artistici e civici
dell’intero complesso monumentale.
Indirizzi Utili
Ambasciata d’Italia - Clemente Fabres 1050, - Providencia
Tel.: 24708400 - E-Mail: [email protected]
Consolato - Román Diaz 1270, Santiago
Tel: 24708400 - E-Mail:[email protected]
Camera di Commercio- Luis Thayer Ojeda 073,Piso l2, Provi.
Tel.: 562/22322618 - Fax: 562/22330973- E-Mail: [email protected]
Istituto Italiano di Cultura - Triana 843, Providencia
Tel.: 22360712 - Fax: 22360709 -Mail: [email protected]
ICE Agenzia per la promozione all 'estero e
l'internazionalizzazione delle imprese italiane
Clemente Fabres 1050 (Prov.) Tel. 23039330 E.mail: [email protected]
COMITES -Av.Apoquindo 6589 - Las Condes - Tel. 22129455
CARI -Av. Bustamante 180 - Providencia - Tel: 22229328
Circolo di Professionisti di Origine Italiana
Av. Apoquindo 6589 - Las Condes - Tel: 22425012 - 22481503
Club Stadio Italiano
Av. Apoquindo 6589, Las Condes -Tel: 24847000 Central.
Liceo Italia: Nataniel esq. Ñuble. Tel 2707-5836 - 25927558
Scuola Italiana Vittorio Montiglio
Las Flores 12707, Las Condes - Tel: 25927500
Parrocchia Italiana- Av. Bustamante 180 Providencia
[email protected] - Te: 22229328 - Fax: 26354127
Hogar Italiano - Holanda 3639, Ñuñoa - Tel: 22055476
Umanitaria - Av. Vicuña Mackenna 83 - Santiago - Tel: 26342500
Pompa Italia - República 96 - Santiago -Tel: 26992222 - [email protected]
www.vigilidelfuoco.cl
ACLI -Asociación Cristiana de los Trabajadores Italianos
Bustamante 180 (Parrocchia Italiana) - Tel- Fax: 26345247
COIA: Bustamante 180 -Providencia Tel. 26345247
Associazione Ligure contatto Sig.ra Rina Garibaldi 02 2192144;
4
Presenza- 16 ottobre 2014
ITALIA E ITALIANI
L’autostrada del sole compie cinquant’anni:
fece incontrate il Nord e il Sud dell’Italia
“Nord e sud si
danno la mano”
titolò il notiziario
Incom per l’inaugurazione. Aldo Moro,
tagliando il nastro
in diretta tv da
presidente del Consiglio, la definì «il
segno della vitalità
del popolo italiano e
della sua capacità e
volontà di lavorare,
di svilupparsi, di
progredire».
Cinquanta anni fa l’Autostrada del Sole fu tra i simboli dell’ingegno italico e del
boom economico nostrano.
Era il 4 ottobre 1964, festa
di S.Francesco patrono d’Italia (data scelta non a caso),
quando, completato l’ultimo
tratto Orvieto-Chiusi, fu
tenuta a battesimo dopo
soli 8 anni di lavori. Oggi il
`compleanno´ dell’Autosole
è stato celebrato in un luogo
simbolo di quella impresa,
dove sorge la ancora oggi
avveniristica chiesa progettata da Giovanni Michelucci,
nella piana a nord di Firenze.
Non era la prima autostrada
italiana - l’aveva preceduta
di 40 anni la Milano laghi -,
ma fu quella che fece l’unione
stradale: `accorcio´` di fatto il
Paese, rendendo possibile
andare da Milano a Napoli
in otto ore in tempi in cui di
giorni ne occorrevano due.
E fece sognare di abbattere
anche le barriere culturali
ed economiche. Di certo con
la tv e la Seicento cambio´
le abitudini degli italiani e
segnò la modernizzazione
dello Stivale. Con l’Autosole
l’Italia che allora vedeva
nell’automobile un simbolo
di libertà e benessere, scoprì
anche il gusto delle gite agli
autogrill, si ruppe l’isolamento di borghi nascosti, la
ferrovia perse il suo primato
nei trasporti. L’impresa, costo complessivo 272 miliardi
di lire, fu notevole: 755 km
a unire sei regioni, 400 tra
ponti e viadotti, 38 gallerie,
tanto per dare qualche numero. Ma pure 74 morti tra
gli operai che la realizzarono
in anticipo di tre mesi rispetto alla consegna prevista:
a loro è dedicata la chiesa
dell’autostrada disegnata da
Michelucci con la copertura a
tenda, per accogliere gli automobilisti-viandanti. L’inizio dei lavori data 19 maggio
1956, a S.Donato Milanese,
con Giovanni Gronchi, allora
capo dello Stato, che pone la
pergamena commemorativa
nel cippo di inizio dell’autostrada. Il progetto di base,
firmato da Aimone Jelmoni
che seguì poi quello definitivo, era stato regalato allo
Stato dalla Sisi, società partecipata da Eni, Fiat, Pirelli
e Italcementi, tutte aziende
interessate allo sviluppo di
motorizzazione e costruzioni.
L’Iri, incaricata dal Governo,
ne affida la costruzione alla
sua neonata Società autostrade: a guidarla l’ingegner
Felice Cova che andò anche
negli Usa a vedere come
facevano le autostrade e
divise in più lotti, con varie
imprese impegnate, la realizzazione in modo da marciare
spediti. Il percorso più ardito
fu realizzato sull’Appennino
tra l’Emilia e la Toscana, il
tratto che più di tutti mostra
gli anni dell’Autosole e che
attende da tempo la Variante
di valico. L’infrastruttura in
costruzione copre 59 km tra
Sasso Marconi e Barberino
del Mugello, 32 dei quali
su un nuovo tracciato, con
41 nuove gallerie e realizzato a una quota più bassa
(490 metri la nuova quota
di valico contro i 716 della
vecchia autostrada), oltre la
metà in tunnel. I lavori sono
iniziati nel 2004, l’apertura è
prevista per l’anno prossimo,
4 miliardi di euro l’investimento complessivo.
Addio Nando Orfei, vecchio leone del circo
È uscito di scena in sordina, senza i riflettori che ne
hanno accompagnato la vita
e la carriera da artista sotto
il tendone del circo. Nando
Orfei, cognome che evoca
una delle famiglie più note e
antiche del mondo circense in
Italia, è morto oggi all’ospe-
Tenga el mejor
punto de vista
P. de Valdivia 3015 F. 22690791
Moneda 708
F. 26649244
San Antonio 325 F. 26325512
SILVANO TAVONATTI A.
[email protected]
dale San Raffaele di Milano.
Aveva 80 anni,
il vecchio leone
stremato da una
lunga malattia,
lui che i leoni, le
tigri e gli elefanti aveva saputo
tenere a bada
con dolcezza,
guardandoli negli occhi senza
paura e sempre con rispetto. Agli animali, la grande
attrazione di sempre , il suo
circo aveva rinunciato negli
ultimi anni, perché - aveva
confessato con un po’ di
amarezza - non si potevano
più ignorare le proteste e il
boicottaggio dello spettacolo
da parte degli animalisti. E
così con il suo “Magico Circo”
aveva dovuto inventare un
altro copione. Lui che con i
due fratelli Liana e Rinaldo
negli anni Settanta aveva
portato a un nuovo splendore
il circo, assediato dalla tv e
dal cinema, con un sontuoso e sfavillante chapiteau
che racchiudeva tre piste,
con troupe internazionali
di artisti che si esibivano
in tre spettacoli contemporaneamente. Il mitico Circo
delle Mille e Una Notte che
aveva affascinato e sedotto
Fellini. Non fu un caso che
proprio Nando fu chiamato a
lavorare in Amarcord e ne I
Clowns. Come un regista che
non può sempre fare lo stesso
film, Nando ha saputo rinnovare la propria vocazione che
lo ha visto giovane acrobata
poi giocoliere, domatore e
insieme grande anima della
dinastia.
Negli ultimi anni, con i tre
figli Paride, Ambra, Gioia e
la moglie Anita aveva dato
vita e vigore a un nuovo
spettacolo attingendo alle
proprie origini e alle proprie
tradizioni, con l’Antico Circo
Orfei. Un marchio garantito
da oltre cent’anni.
Boom emigrati: in Italia più
partenze che arrivi
Le partenze dall’Italia
hanno raggiunto nel
2013 il numero di 94
mila persone, cifra superiore ai flussi dei lavoratori stranieri immigrati
in Italia, che sono ogni
anno circa la metà di
questa cifra, precisamente 43 mila nel 2010.
Il dato è contenuto nel
Rapporto Italiani nel
Mondo pubblicato oggi
dalla Fondazione Migrantes della Conferenza Episcopale Italiana.
Nel mondo sono 4.482.115 i cittadini
italiani residenti all’estero assoluto rispetto
al 2013 è di quasi 141 mila iscrizioni, il 3,1
per cento nell’ultimo anno. La maggior parte
delle iscrizioni sono per espatrio (2.379.977)
e per nascita (1.747.409).
Lungo il corso del 2013 si sono trasferiti
all’estero 94.126 italiani - nel 2012 erano
stati 78.941 - con un saldo positivo di oltre
15 mila partenze, una variazione in un anno
del +16,1 per cento. Per la maggior parte
uomini sia nel 2013 (56,3 per cento) che nel
2012 (56,2 per cento), non sposati nel 60 per
cento dei casi e coniugati nel 34,3 per cento,
la classe di età più rappresentata è quella
dei 18-34 anni (36,2 per cento).
L’organismo della Cei, oltre a dar conto
dei dati del database centrale dell’Anagrafe
degli Italiani Residenti all’Estero, ha analizzate e descritte anche le iscrizioni all’AIRE
con la sola motivazione
dell’espatrio avvenute
nel corso del 2013.
Questi dati, insieme
alle riflessioni sull’emigrazione interna, sulla
mobilità per studio e
formazione e dei ricercatori italiani, dei
frontalieri nel Canton
Ticino e il confronto
con gli spostamenti degli italiani nell’ambito
dei principali paesi europei, offrono un quadro articolato sul significato della mobilità
italiana di oggi, sulle sue caratteristiche, sui
trend che segue e sulle novità che emergono.
”La prospettiva storica - si legge nella presentazione - è prerogativa fondamentale di
questo annuario soprattutto perchè affiancata
alla riflessione sull’attualità con indagini
non solo su specifiche situazioni territoriali
di partenza e di arrivo, ma anche sull’idea
che i media trasmettono della mobilità, il
desiderio di partire e quello di tornare dei
nostri connazionali”.
I minori sono il 18,8 per cento e di questi il
12,1 per cento ha meno di 10 anni. Il Regno
Unito, con 12.933 nuovi iscritti all’inizio del
2014, è il primo Paese verso cui si sono diretti
i recenti migranti italiani con una crescita del
71,5 per cento rispetto all’anno precedente.
Seguono la Germania (11.731, +11,5 per cento
di crescita), la Svizzera (10.300, +15,7 per
cento), e la Francia (8.402, +19,0 per cento).
Meglio investire in esperienze che in beni di consumo
E’ molto più conveniente
spendere i nostri soldi in
qualcosa bello da ricordare,
piuttosto che in acquisti di
beni concreti; questo ci farà
di sicuro più felici.
Da una decina d’anni una
corrente di psicologi sta
cercando di dimostrare che
vivere un’esperienza provoca maggiore benessere alla
nostra mente del possesso
di oggetti.
Sembrerebbe quasi una
corrente mistica della psicologia quella che vorrebbe
convincerci ad abbracciare
pratiche di vita che sembrano affini a esercizi spirituali,
il concetto è che investire in
bei ricordi ci appaghi assai
più di una lussuriosa orgia
di shopping compulsivo.
Tutto parte dall’idea che
acquistare esperienze, ad
esempio un viaggio, una
vacanza, un concerto, uno
spettacolo, ci procuri una
felicità molto più intensa
che, magari, acquistare un
abito nuovo, un oggetto che ci
piace, un accessorio di moda.
Sul tema degli acquisti esperienziali sta studiando dal
2003 il professore di psicolo-
gia dell’Università di Harvard
Thomas Gilovich. Un mese fa
ha pubblicato
uno studio sulla
rivista Psychological Science,
assieme a Matt
Killingsworth,
altro studioso
della felicità,
dove in sintesi ci
avvertonMeglio
so che è molto
più gratificante
desiderare che
possedere. Siamo ancora
alle formule consolatorie di
chi si accontenta e quindi
gode? Ritornano di moda le
massime di vita tipo “amo le
rose che non colsi”, che supportò lo zitellume maschile e
femminile nell’ultimo secolo?
Probabilmente no, visto che
si parla di “acquisti esperienziali” si tratta forse più di un’
indicazione di allocazione
del budget per l’ autogratificazione al tempo della
crisi. Non tutto si può avere,
quindi tra un paio di scarpe
nuove e il concertone di un
cantautore non ci dovrebbero
Fmi: l’economia europea
rallenta ancora
La ripresa economica mondiale continua ma è mediocre
e incerta. E procede a due velocità, con gli Stati Uniti che
accelerano e l’Europa al rallentatore, con rischi di deflazione e
stagnazione ma anche un aumento del pericolo di recessione.
A scattare la fotografia dello stato di salute dell’economia è il
Fondo monetario internazionale (Fmi), rivedendo al ribasso le
stime di crescita globali. L’area Euro rallenta Il rallentamento
dell’area euro è legato alla frenata di Germania, Francia e
Italia. Il Belpaese è l’unico fra quelli del G7 a registrare nel
2014 un Pil negativo. Ed è quello con la performance peggiore
fra i Piigs (Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna), anche
se dal punto di vista del mercato del lavoro l’Italia è, insieme
all’Irlanda, quello nella posizione migliore. “Nell’ambito di un
outlook debole, le prospettive non sono uniformi all’interno della
regione: più forti in Germania e Spagna, più deboli in Francia
e Italia” spiega il Fondo, aggiungendo che “l’economia italiana
si è contratta nella prima metà del 2012 e su base annua non è
atteso un ritorno ad una crescita positiva fino al 2015”.
essere dubbi. Eppure qualcuno potrebbe obiettare che le
scarpe alla fine ci restano e
possono farci contenti ogni
volta che le indossiamo, il
concerto dopo due ore svanisce. Proprio questo è il punto,
i professori ci vorrebbero
far capire che, in termini
di felicità quantificabile,
il preliminare all’acquisto
vale molto più del possesso
finale di un oggetto ambito.
Siamo come bambini infine,
una volta avuto il giocattolo
che tanto avevamo sognato
tutto il bello finisce. In
realtà il bene esperienziale
ci rende più felici perché è
ben più difficile stabilire un
confronto con il nostro prossimo. Anche quando avremo
le nostre belle scarpe, ci
capiterà di vedere qualcuno
che le avrà più belle delle
nostre, questo ci rovinerà la
festa. Un’esperienza invece
è costruita a nostra esatta
misura, siamo noi, e soltanto
noi, che la valutiamo in ragione di quanto ci è piaciuta.
Chi potrà contestarci che ci
piaciuto da pazzi un particolare paesaggio, un luogo che
ho visitato, uno spettacolo
cui abbiamo assistito? Tutte esperienze limitate, ma
è proprio la fugacità degli
acquisti esperienziali che
ci fa a affezionare a questi
e ci rende quindi felici nel
ripescarne il ricordo.
ITALIA E ITALIANI
Un Nobel per i bambini del mondo
Il premio Nobel per la pace
è stato assegnato congiuntamente all'attivista indiano
per i diritti dei bambini
Kailash Satyarthi ed alla
pachistana Malala Yousafzay, che due anni fa fu ferita
gravemente dai talebani
per la sua lotta a favore dell'istruzione femminile.
Il comitato di Oslo ha dunque deciso di premiare una
coppia di attivisti, per la loro
lotta a favore dei bambini e
del loro diritto all'istruzione.
"I bambini -si leggono nel comunicato che accompagna il
Premio- devono poter andare
a scuola e non essere sfruttati per denaro. Nei Paesi
più poveri del mondo, il 60
per cento della popolazione
ha meno di 25 anni d'eta;
ed è un prerequisito per lo
sviluppo pacifico del mondo
che i diritti dei bambini e dei
giovani vengano rispettati.
Nelle aree devastate dalla
guerra, in particolare -si
legge ancora nella motivazione- gli abusi sui bambini
portano al perpetuarsi della
violenza generazione dopo
generazione.
"Nonostante la sua giovane età - osserva quindi
il Comitato, parlando della
ragazzina pachistana - Malala Yousafzay già da anni
combatte per i diritti della
bambine all'educazione e ha
dimostrato con l'esempio che
bambini e giovani possono
anche loro contribuire a migliorare la situazione. E lo
ha fatto nelle circostanze più
pericolose: attraverso la sua
battaglia eroica, è diventata
una voce guida per i diritti
dei bambini all'educazione".
Satyarthi. Ispiratore della
Global march per sollevare
l'interesse mondiale su lavoro minorile,è fondatore del
movimento Bachpan bachao
andolan, per il recupero dei
minori. Il movimento ha salvato almeno 80mila bambini
da forme di schiavitù. Per lui
il Nobel, che ha voluto dedicare ai bambini che vivono in
schiavitù, significa "la voce
di decine di milioni di bambini è stata ascoltata". Lo ha
detto oggi rispondendo ad
una domanda dell'emittente
indiana Ndtv. "Ringrazio
veramente molto il Comitato
del Nobel - ha aggiunto -per
avere riconosciuto la drammatica situazione in cui
milioni di bambini si trovano
nell'età moderna".
Santa Sede. A nome della
Santa Sede, faccio i complimenti ai due attivisti, un
indiano e una pachistana,
vincitori del Premio Nobel
per la Pace". Padre Ciro Benedettini, vicedirettore della
sala stampa vaticana, prima
di avviare nell'Aula Giovanni Paolo II la conferenza
sulla Chiesa cattolica nella
prima guerra mondiale, si
congratula con i vincitori del
Premio Nobel per la Pace.
Commentando il fatto che
dei due attivisti una è donna,
padre Benedettini sottolinea:
"Sappiamo come il ruolo delle donne sia importante".
Ue. Il premio Nobel per la
pace assegnato a Malala Yousafzai e Kailash Satyarthi
"rende omaggio all'inalienabile diritto all'istruzione per
tutti i bambini, alla parità
di diritti per le donne e alla
fodnamentale lotta contro la
loro oppressione". Lo affermano Herman Van Rompuy,
presidente del Consiglio Ue,
e José Manuel Barroso, presidente della Commissione
europea. "Siamo lieti per
Malala - continuano- che
coraggiosamente ha combattuto per i suoi diritti e ha
pagato un prezzo elevato per
qualcosa che molti nei nostri
Paesi danno per scontato. Ma
non possiamo dimenticare i
milioni di bambini in tutto
il mondo a cui viene negato
il loro diritto all'istruzione.
Questa è una vittoria per
tutti loro. Giovani ragazzi
e ragazze che vogliono a
imparare".
Nobel fisica agli inventori del led (ma non è così vero!)
Un particolare, a volte,
fa una grande differenza.
Eccome.
Chiedetelo a Nick Holonyak Jr., inventore statunitense di 76 anni. Appena
ha letto che il Nobel per la
fisica è stato assegnato agli
scienziati giapponesi Isamu
Akaski e Hiroshi Amano e
all'americano Shuji Nakamura “per avere inventato il
Led”, ha fatto un salto sulla
sedia. Il motivo? È lui a tutti
gli effetti l'inventore del LED,
in quanto è stato il primo a
metterne a punto nel 1962 un
esemplare funzionante mentre lavorava come consulente
per la General Electric.
Com’è possibile che la prestigiosa Academy del Nobel
abbia preso un simile granchio? La colpa di questo pasticcio è solo della fretta con
cui il Nobel per la Fisica è
stato comunicato dalle agenzie di stampa che, per brevità
e (paradosso dei paradossi)
per “chiarezza”, hanno fatto
un bel pasticcio.
Akaski , Amano e Nakamura non hanno inventato
il led, ma i led blu. Abbiate
pazienza e seguiteci ancora
un attimo. Come spiegano gli
esperti “il led è un diodo ad
emissione luminosa, un dispositivo optoelettronico che
sfrutta le proprietà ottiche di
materiali semiconduttori in
modo da produrre fotoni tramite il fenomeno dell'emissione spontanea”. All’inizio,
grazie all’invenzione di oltre
50 anni fa di Nick Holonyak
Jr., i led emettevano solo una
luce rossa, quella usata ancor oggi in molti apparecchi
elettronici per verificare se
arriva corrente. Nel corso
dei decenni il lavoro sui led
è andato avanti.
L'invenzione del led blu
che sta cambiando il mondo
Fino al passo fondamentale, all'inizio degli anni
Novanta, dei tre premiati dal
Nobel per la fisica: l’invenzione del led blu. Fino a quel
momento, infatti, esistevano
soltanto Led a luce rossa
e verde, dai quali però era
impossibile produrre luce
bianca. Con l'avvento del led
blu questa barriera è stata
superata. Con un passo, come
accennato, fondamentale, visto che un quarto del consumo di elettricità nel mondo si
deve all'illuminazione. Con
l'arrivo di led sempre più
efficienti ci sarà un risparmio sempre più significativo
nei consumi e una maggiore
efficienza.
Tanto per capirci, tenete conto che un led dura
100.000 ore mentre le lampade a incandescenza durano
1.000 ore e quelle a fluorescenza 10.000.
Non solo. Grazie ai led blu,
in moltissime parti del pianeta sarà possibile portare
una buona illuminazione
usando come fonte energetica
solo dei pannelli solari.
Insomma, onore al merito
dei tre scienziati premiati
col Nobel, ma permetteteci
di rivolgere un pensiero a
Nick Holonyak Jr., senza il
cui lavoro staremmo ancora
barcollando nel buio.
Vajont, 51 anni fa il disastro: 1.910 morti
Oltre mezzo secolo non è bastato a guarire le ferite del
Vajont. Cinquantuno anni dopo l'enorme onda provocata
dalla frana del monte Toc - con la colpevole complicità degli
uomini - il dolore e la rabbia vivono ancora nei superstiti
(meno di un centinaio) di quella strage: 1.910 morti, 460 dei
quali bambini sotto i 15 anni.
Ma Longarone e la valle del Piave, fatta la tara del tempo
trascorso, non sono più le stesse. Così come gli altri piccoli
comuni sfregiati dal mostro d'acqua quel 9 ottobre 1963: Erto
Casso, Castellavazzo sono divenuti paesi fantasma, pieni di
finestre sbarrate. Longarone è stata rifatta a forza di cemento
armato, sovradimensionata in alcune strutture. Del passato
è rimasto in piedi il bel palazzo del municipio, il solitario
campanile di Pirago e qualche casa a nord dell'abitato.
Presenza- 16 ottobre 2014
5
Un farmaco può curare il
diabete dalla causa
Combattere e curare il diabete di tipo 2
agendo direttamente sulla causa. Sarebbe la
chiave di volta per debellare una patologia
che interessa milioni di persone soltanto
in Italia.
A promuovere questa possibilità sono i ricercatori della Rutgers University, nel New
Jersey, guidati dal prof. Victor Shengkan
Jin. Con questa ricerca, gli scienziati hanno dimostrato come una forma modificata
di un farmaco noto con
il nome di niclosamide - ora utilizzato per
eliminare i parassiti
intestinali - possa essere efficace nel controllo
delle potenziali cause
scatenanti la malattia.
Partendo dalla constatazione che allo stato attuale l’unica cura
per controllare uno dei
principali fattori causali del diabete sia
l’intervento chirurgico di bypass gastrico, il
prof. Jin ha sottolineato l’urgenza di trovare
un trattamento efficace.
E questo pare lo abbia trovato proprio
in questo farmaco già approvato per l’uso
umano, il cui nome completo è niclosamide
sale etanolammina (NEN), poi opportunamente modificato.
Nei test condotti dai ricercatori il farmaco
ha bruciato il grasso in eccesso nelle cellule
del fegato attraverso un processo noto come
disaccoppiamento mitocondriale.
Agire sui mitocondri è essenziale, poiché
essi sono la fonte di energia per ogni cellula del corpo. Se questi lavorano bene, al
pari di un motore di
automobile in perfetta
efficienza, bruciano il
carburante in modo
perfetto, compresi i
grassi e gli zuccheri in
quantità adatte a far sì
che le cellule funzionino a dovere.
Poter dunque controllare il lavoro di
queste centrali elettriche offre la possibilità
di controllare a sua volta gli effetti sui processi di metabolismo e gestione dei grassi e
degli zuccheri. Per cui, in definitiva, è come
agire sulla fonte del possibile sviluppo del
diabete.
Ora si attendono ulteriori approfondimenti
e conferme.
Nemmeno le urgenze mediche scusano
il cellulare al volante
La legge è uguale per tutti,
non c’è chiamata urgente che
faccia eccezione. Lo sottolinea la Cassazione avvertendo che quando si è al volante
è vietato anche ai medici di
rispondere al cellulare senza
auricolare, e il fatto di aver
risposto per dare informazioni su un paziente in fin di
vita non giustifica il `camice
bianco´ al quale, anzi, si
può rimproverare anche di
non aver predisposto l’uso
dell’auricolare o del vivavoce
pur sapendo di poter ricevere
telefonate per casi clinici
delicati. Così la Suprema
Corte - sentenza 21266 - ha
confermato la multa a carico
di Tania S., una
specializzanda
in cardiologia
di Padova che,
mentre guidava
su un viadotto senza corsia
di emergenza,
aveva usato il
cellulare senza
auricolare per rispondere al suo
primario che le chiedeva informazioni per una paziente
in gravi condizioni.
Ad avviso dei supremi
giudici, la situazione nella
quale si è trovata la specializzanda non integra «una
situazione di fatto a soste-
gno dell’operatività di una
esimente reale o putativa».
Così è stata confermata la
multa fatta dai vigili urbani
di Padova per infrazione alle
norme del codice della strada
sull’uso del telefonino.
La palladiana, un pavimento di pregio
Il pavimento alla
palladiana porta con sé
il fascino delle dimore
signorili , ma anche un
bel pezzo di storia. Risale
infatti all’epoca degli
antichi romani la tecnica
dell’opus incertum, ossia
la tipica pavimentazione
realizzata con pietre di
tagli diversi e irregolari.
Anche la palladiana utilizza pezzi di
pietra e li accosta l’uno all’altro senza
rigore geometrico e senza uniformità
nelle dimensioni. Il suo pregio viene dal
fatto che le pietre utilizzate sono marmo
, materiale che permette di ottenere una
pavimentazione di grande valore e resa
estetica pur contenendo i costi che tale
rivestimento ha.
Il pavimento alla palladiana si compone
di scaglie di marmi pregiati, di circa 10 20 centimetri, di solito rotti a martellina,
posati su una base di
cemento. Tra una pietra
e l’altra viene lasciata
una fuga, riempita con
appositi composti, di
solito cementi uniti a
terre, ossidi, stucco. La
tecnica si completa di
una lucidatura finale. Dal
momento che esistono
decine di tipologie di marmo, è possibile
realizzare pavimenti alla palladiana in
tantissime nuance, e la messa in posa delle
scaglie di pietra può giocare in diversi modi
con la prospettiva (si possono posare con
un disegno circolare, oppure alla rinfusa, o
lineare, ma solitamente senza un disegno
prefissato). Inoltre la forma delle scaglie,
più tondeggiante o squadrata, conferisce
rese estetiche differenti. Una tecnica di
pavimentazione molto simile è la veneziana ,
in cui le pietre posate anziché sotto forma di
scaglie si trovano in granuli di marmo.
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Quesos
6
Presenza- 16 ottobre 2014
Editoriale:
Domenica 28 settembre abbiamo sofferto la perdita
di una persona molto cara ed importante che ha profondamente colpito la nostra comunità.
Si tratta del nostro caro alunno della III° Media
Superiore Benjamín Reineking De Camino.
Per questo motivo dedichiamo gran parte di questa
edizione a Benjamín, un buon alunno, allegro, intelligente, solidale, sportivo e soprattutto una persona con
un immenso cuore.
Sentiremo molto la tua mancanza!
Buona lettura!
Gigliola Pacciarini G. / [email protected]
Con la gentile collaborazione
della prof.ssa Silvia Perroni
El líder ha fallecido
(Poema di Rodrigo Barra,
alunno della III°C)
SCUOLA ITALIANA DI SANTIAGO
Parole di Italo Oddone, Preside
Caro Benjamín,
Nunca me habría imaginado que algún día me iba a tocar despedir a un alumno en estas circunstancias, siempre que lo he
tenido que hacer, ha sido para desearles éxito y parabienes por
la nueva etapa que enfrentarán una vez egresados de la Scuola,
pero nunca para hacer este viaje hacia la eternidad.
Recuerdo cuando fui tu profesor de Storia e Geografia, me
llamaba la atención el ambiente que había en la sala de clases,
eran todos amigos de todos, tú eras él que cuando entraba a la
sala me recibía con la mano extendida para saludarme, como
lo hacemos generalmente los adultos, me asombraba la sonrisa
que tenías siempre dibujada en tu cara, si te retaba por algo te
sonrojabas, pero tú sonrisa no se borraba jamás.
Conforme fuiste creciendo se fueron acentuando cada vez, con
mayor fuerza, tus cualidades: deportivas, artísticas, académicas,
pero sobre todo humanas. Estabas en todas y a nada decías que
no, porque Dios te dotó de tantos talentos, que fuiste capaz de
desarrollarlos y compartirlos plenamente, en el corto tiempo que
El definió que ibas a estar entre nosotros…….Por eso, no pasaste
indiferente en tu corta pero intensa vida y agradecemos a Dios la
posibilidad que nos dio de conocerte y aprender de ti.
Como Scuola siento que perdimos a un gran alumno, sin embargo nos queda el consuelo de haber podido compartir contigo
todas tus cualidades, tu humanidad y tu generosidad. Como
comunidad te tendremos siempre vivo entre nosotros, aunque
veamos tu puesto vacío, o al pasar la lista no escuchemos el debido
presente, nos va a doler y mucho, pero si la memoria se alimenta,
los recuerdos y sobre todo las personas no se mueren jamás.
Deseo de todo corazón que el Señor le pueda dar a tu familia
el consuelo necesario para seguir adelante y también a todos
nosotros como comunidad educativa. Aunque no estés físicamente presente, tu recuerdo permanecerá por siempre en nuestros
corazones.
Un abrazo al Cielo Benjita y descansa en paz.
Parole del CASI
Tristeza re contra abunda mi alma,
Y digo re contra abunda dado que no se otra manera
de expresarla,
Los ojos tiritan de cansancio que parece imaginario,
Y el cuerpo rechaza el sentido y lo anula de toda acción
ya hecha en lo usual.
El líder ha fallecido y lloro por él,
Mi cuerpo busca alguna solución recurriendo
a una vía de escape,
mis manos recogen temerosas el lápiz
y se desquitan con papel,
rellenando de potentes palabras que representan
hechos explosivos.
Lo asemejan de inmediato con siembra y siega,
Siendo el líder quien hereda los frutos más ricos,
Sembrados Bajo la tierra más fértil y llana que conocimos,
Y la siega con la hoz del acero más puro
y resistente jamás visto.
El líder sembró sobre sudor y lágrimas,
Sobre sonrisas y euforia como clamores de alegría,
Sembró lo que el mundo busca y no encuentra,
Lo que el mundo necesita y carece.
El líder ha fallecido y sonrío,
No lloro dado que terminó,
Y me doy cuenta luego de cavilar,
Que sonrío por qué sucedió.
Cambia todo cambia dicen viejas voces,
Lo afirmo dejando en claro que sucedió,
Que el líder suceso es y por eso sonrío,
Que por eso sonreímos todos, de él nació.
Ver un simple papel con tinta y verlo a él,
Ver un pájaro y sus hijos y verlo a él,
Ver sonrisas y verlo a él,
Ver eso más allá y verlo a él.
Ver gestos de felicidad por algo sonar,
Tan propio como un trozo de nosotros,
Ver derramar lágrimas por algo sonar,
Tan insignificante como la belleza máxima.
Él camina y cae, mira a su alrededor y sonríe.
Benjita...
Durante toda su trayectoria en el colegio siempre fue
un alumno destacado en todos los ámbitos, era un gran
deportista (futbolista y atleta), también resaltaba en el
área académica, lo cual le permitió ser reconocido en varias
oportunidades recibiendo diversos Premios: Excelencia
Académica, Scuola y Mejor Compañero, ya que una de sus
cualidades más sobresalientes era su solidaridad y permanente preocupación por el otro, lo que lo llevó incluso a
participar activamente en el Centro de Alumnos en el 2013
y de un Techo para Chile, donde iba todos los sábados al
campamento Bosque Hermoso para apoyar a la gente de
escasos recursos, incluso apadrinando al Luchito de quien
se trasformó en una especie de hermano mayor.
Benjita fue siempre muy creyente y este año se estaba
preparando para realizar su confirmación, siendo una persona muy espiritual, sencilla, alegre, optimista y un joven
lleno de vida.
Le encantaba salir con sus amigos, le gustaba la aventura,
fue siempre muy apegado a su familia, ponía su toque de
alegría en todo momento, nunca se le vio triste. Desde chico
fue un acérrimo fanático de Colo Colo, equipo al que iba
a ver cada vez que podía. A pesar de todos estos hobbies,
siempre su gran pasión fue ayudar a los más desposeídos,
lo que le llenaba el alma de goce y lo que lo hacía ser una
persona tan especial y querida por todos. Bueno para la
talla… nunca vamos a olvidar sus tallas fomes que igual
causaban risa, ni sus cantos desafinados a los cuales ya nos
tenía acostumbrados.
Queremos agradecerte profundamente el haber formado
parte de nosotros y nuestro camino. Las palabras no son
suficientes para describir nuestros sentimientos en este
momento, siempre estuviste dispuesto a colaborar en todo
y ayudarnos a formar un mejor futuro.
Siempre estarás en los corazones de todos nosotros siendo
recordado por la persona alegre que fuiste.
Con un inmenso dolor te decimos adiós.
"Como llena una sonrisa”, como siempre nos llenó tú
sonrisa…
Te vamos a extrañar querido amigo!
Tus compañeros del CASI
Parole di Henry Mosqueira, Insegnante Guida III°A
Benjamín Reineking De Camino, un muchacho de apenas
17 años, hijo de Claudia y Dieter, hermano menor de Sofía
y Dieter. El año 2002 se integró a la comunidad Scuola y
desde entonces ha sido parte integral de la vida de nuestro
colegio.
Un niño amante de su familia, que disfrutaba y atesoraba
los distintos momentos y aventuras que compartieron. Allí
está la fuente de la alegría que Benjamín supo entregar a
quienes tuvimos la suerte de estar a su lado.
Un amigo que cuidaba y apoyaba a los amigos, que sabía
darles ánimo a todos los que veía cabizbajos y que necesitaban un abrazo, estuvieran o no en su círculo cercano.
Divertido y travieso, fue un excelente alumno en lo académico y un apoyo constante en el trabajo colectivo.
Un deportista de los mejores,
de esos que no sólo juegan por
ganar o por superarse, sino que
lo hacía por el placer de dar lo
mejor de sí, para sí mismo, para
su equipo y, sobre todo, para la
Scuola.
Tenemos tantos recuerdos de
su entrega en los partidos, en
las Settimanas, en el Uniamoci,
en las olimpiadas de matemática y en la geografía de los sabores, entre tantos otros ámbitos
de participación.
Como un joven que trasciende los espacios, siguió los pasos
de su hermano y se integró a
Un Techo para Chile, donde no
sólo se dedicó a levantar casas
de emergencia para devolver
un poco de dignidad a sus ocupantes, sino que la solidaridad
se hizo parte de su vida cotidiana regalando parte de sus
sábados para apoyar en los estudios a los niños del campamento Bosque Hermoso.
Querido Benjamín, dejaste una huella indeleble en
nuestros corazones, la que nos permite consolarnos en la
memoria de tus palabras y tus acciones. Por nuestra parte,
nos comprometemos a atesorar tu recuerdo y continuar la
siembra de la alegría que dejaste.
No nos olvides en la Felicidad eterna en que ahora te
encuentras, nos harás falta, nosotros no te olvidaremos. Tu
espíritu permanecerá por siempre.
Gracias Claudia y Dieter por regalarnos un ángel en
nuestras vidas.
SCUOLA ITALIANA DI SANTIAGO
Ginnastica
La squadra di ginnastica
della Scuola ha avuto un’importante partecipazione sportiva a livello scolastico.
Nel mese di agosto ha partecipato alla Coppa Giovanile
nel Colegio Calazans, con i
seguenti risultati:
1° posto Trave: Sofía Bardi
3° posto Corpo Libero: Trinidad Poblete
Premiazione individuale generale: 3° posto Sofía Bardi
Premiazione per squadra:
3° posto
Presenza- 16 ottobre 2014
Nuovo Gerente
Comunità Scolastica:
Vi informiamo che dal 2 ottobre il signor Carlos Borie Oroz ha assunto le funzioni
di Gerente di Amministrazione e Finanze della nostra istituzione.
Gli diamo un cordiale benvenuto e gli auguriamo successo nel suo nuovo lavoro.
Distinti saluti.
Consiglio Direttivo
Concerto di Rock
A settembre, la nostra squadra ha partecipato alla Coppa
di Las Condes, il più difficile
campionato di ginnastica artistica a livello scolastico nel quale tutte le squadre possono includere una ginnasta federata.
La Scuola ha partecipato senza questo vantaggio, ottenendo il 6° posto come squadra (di
un totale di 24 scuole) e l’alunna Sofia Bardi ha ottenuto il 6° posto nella categoria individuale generale.
I nostri auguri a tutte loro!
Scuola Concert
Ciclo di Cinema
Kermesse
Corrida
Italiana
7
8
COLLETTIVITÁ
Presenza- 16 ottobre 2014
Attività della Dante alighieri
di Valparaiso
Il 2 ottobre la Dante
Alighieri di Valparaiso
ha celebrato la riunione
mensile dei soci con la
conferenza “San Francesco: l´uomo, il santo”,
dettata dalla Signora
Rosa Minetti, ex Console
Onorario.
La conferenza fa parte
del ciclo “Grandi Italiani”,
e San Francesco é stato
definito “il piú grande
degli Italiani”, oltre che
“il piú italiano dei santi”.
Basandosi in una biografia del santo, scritta
dall´Abate Omer Engelbert, la conferenziera si
é referita alle varie tappe
della vita del “Poverello”:
la famiglia, gli anni spensierati della gioventú, i
mesi di prigionia dopo la
lotta tra le cittá di Assisi
e Perugia, la grave malattia, la convalescenza, la
rinuncia alla vita mondana
indossando il saio della
povertá.
La signora Minetti parla
poi della Porziuncola, della
Messa e della lettura del
Vangelo dopo la quale si
sente ispirato a raccogliere
compagni nell´ideale della
povertá e dell´umiltá.
Poi il suo viaggio a Roma,
la fondazione dell´Ordine
dei Frati Minori e, successivamente quello delle
Clarisse, gli anni della
sofferenza fisica e della
maturazione spirituale,
l´episodio del ritiro della
Verna dove riceve le “stimmate”.
Poi il momento quando,
indebolito dalle sofferenze
fisiche, ormai vicino alla
morte, in un pomeriggio
luminoso, caratteristico
dell´Umbria, compone il
“Cantico di Frate Sole”.
Lo compone in una lingua
in cui, un secolo piú tardi,
Dante scriverá “La Divina
Commedia”.
La conferenziera ricorda
che l´ultima strofa di questo inno, in cui Francesco
ringrazia Dio per “sora
nostra morte corporale”,
la scrisse, secondo la tradizione, poco prima di
morire.
La signora Minetti parla
con emozione di questo
campione dell´umiltá
e della povertá, della
semplicitá e della pazienza, dell´uomo che prese
alla lettera le parole di
Cristo: “Se vuoi essere
perfetto, vendi quello
che possiedi e dallo ai
poveri”, che abbracciava
i lebbrosi, che parlava
agli uccelli e ammansiva
il lupo feroce.
Alla fine della conferenza, sentiamo che Rosa
Minetti é riuscita a darci un´immagine chiara
e commossa di questo
santo, immortalato da
Giotto negli Affreschi
della Basilica Superiore
di Assisi e da Dante nel
canto XVII del suo Paradiso.
Mille auguri per
Nicoletta e Javier
CIRCOLO PROFESIONISTI DI ORIGINE ITALIANA
Luci e ombre nella vita e nell'opera di Cristoforo Colombo
Il 27 settembre ha avuto
luogo la riunione mensile del Circolo, presieduto
dalla Prof.ssa Pia Mastrantonio. In tale occasione, in
prossimitá del 12 ottobre, il
socio Albino Misseroni ha
svolto il tema “Luci ed ombre nella vita e nell´opera
di Cristoforo Colombo”.
Come prima cosa, il conferenziere ha voluto chiarire
i concetti che esprimono le
parole: scoperta, incontro,
spedizione, invasione, esplorazione.
In seguito, dopo aver
definito Colombo come “genio del Rinascimento” e
averlo situato nella grata
compagnia di una ventina
di grandi nomi, il conferenziere presenta Colombo come
figlio di un´Europa che stava
emergendo dopo decenni
segnati dal banditismo, dalle
epidemie e dal fantasma
della fame.
Cerca di dimostrare la
falsitá di due vecchi miti
secondo i quali: 1) l´impresa
americana avrebbe avuto
origine come conseguenza di un genocidio e 2) gli
amerindi prima dell´arrivo
di Colombo, sarebbero stati
popoli pacifici.
Il Prof. Misseroni prosegue poi affrontando vari
aspetti della vita di Colombo:
il luogo di nascita, la data di
nascita, la famiglia, la lingua
dei suoi scritti. Poi i viaggi,
in Oriente fino all´isola di
Chio, al Nord fino alla Groenlandia. Si riferisce alle
letture che esaltano la sua
fantasia, tra queste “ Il Milione” di Marco Polo, letture
che lo fanno sognare con una
nuova via per arrivare in
Oriente; al suo programma
presentato, senza esito, successivamente, alla considerazione dei re di Portogallo
e di Spagna fino all´appoggio
della regina Isabella.
Poi l´organizzazione del
viaggio, il passaggio delle
mitiche “Colonne di Ercole”, la traversata del “Mare
Tenebrosum”, segnata dalle
esplosioni di malcontento dei
compagni di viaggio, l´arrivo
all´isola di Guanahani, le
successive scoperte, le calunnie che lo perseguitano, la
sua difesa davanti al tribunale del re. Finalmente il ritorno definitivo a Valladolid
dove muore abbandonato
da tutti, cercando invano
di far rispettare gli accordi
solenni presi con la corona
spagnola.
Ci sono ancora - conclude il
conferenziere - molte ombre
nella vita e nell´operato di
Cristoforo Colombo, ombre
che impediscono di poter
vedere, in tutta la sua
luminositá, l´impresa di
Colombo: l´accusa di aver
portato la guerra dove
regnava la pace, la condotta inumana utilizzata
in molte occasioni con
gli indigeni, l´eccessiva
indulgenza con i subordinati, la poca fortuna
nella scelta dei grandi
funzionari, l´aver inviato
indigeni come schiavi in
Spagna, il fanatismo e
l´intolleranza; soprattutto, l´aver preteso di
sradicare gli amerindi
dalla loro cultura e averlo
fatto in nome di Dio.
Di alcune di queste accuse lui stesso si liberó
davanti al tribunale del re.
Altre sono ferite proprie del
tempo ed é ingiusto attribuirle solo a Colombo.
Ma, a sua volta, quante
sono le luci che illuminano la
sua figura e la sua impresa!
La sua brillante immaginazione, la capacitá di estrarre
da letture mediocri lezioni
incredibili, la sua incrollabile
tenacia nel sostenere teorie
che i sapienti del suo tempo
giudicavano proprie di una
mente malata, l´essere stato
protagonista di una impresa
i cui effetti hanno avuto, e
continuano ad avere, tanta
importanza per il Vecchio
come per il Nuovo Mondo,
soprattutto il disprezzo delle
cose pratiche della vita che
gli permettono di allontanarsi dai luoghi comuni della
tradizione, guidato dal desiderio di trovare cose nuove.
Caro Padre Giuseppe,
Albino Misseroni
Actividades Achiart octubre 2014
Una stupenda cerimonia
della celebrazione del sacramento del matrimonio abbiamo vissuto sabato 11 ottobre
nella parrocchia San Francisco de Sales in occasione
del matrimonio di Nicoletta
Landauro Inserrato con Javier San Martín Morel.
La famiglia Inserrato è
parte integrante della nostra
comunità legata alla devozione di San Rocco.
I partecipanti alla festa,
senz’altro più di cinquecento,
hanno seguito con atten-
Servizio del Patronato
ACLI
L'ufficio del Patronato attende il pubblico presso la
Parrocchia Italiana (Bustamante 180)
con il seguente orario:
da Lunedi a Venerdi
dalla ore: 08:30 alle 14:30
Tel: 2665-0340; 22225247 - E-mail: [email protected]
zione e devozione la santa
messa nuziale i cui Padrini
sono stati Francisco Javier
Landauro Marin-Falina Inserrato del Río per Nicoletta
e per Javier Luis Felipe San
Martín Cruz –Ana Maria
Morel González.
La festa sociale è stata
celebrata nel Club de Polo (in
Colina) in un ambiente realmente festivo ed elegante.
Gli sposini felici passavano
di tavola in tavola a salutare
gli amici ed i parenti, mentre
la musica accompagnava i
dialoghi e le proiezioni di
episodi della vita infantile e
giovanile dei due amici che
hanno unito il loro amore
nella proiezione di famiglia
per tutta la vita.
Alle due famiglie i nostri
auguri per l'educazione che
hanno impartuto ai loro figli
(senz'altro anche Tuto era
presente in mezzo a noi) ed
agli sposini auguriamo una
vita di amore piena di gioia.
Venga a un lugar especial a probar lo mejor de la gastronomía italiana.
Lo esperamos
*Providencia (Esq. Pedro de Valdivia)
La Asociacion de Artistas italo chilenos
se ha presentado en el Instituto Chileno
Nortamericano de Culturauna muestra
titulada “Gli dei antichi” donde participarán 28 artistas.
La exposición ha presentado un rescate
de la memoria de los antiguos dioses romanos y su actual presencia o representacion hoy en día, de libre interpretación
y creación. Pintura, escultura, grabado,
dibujo, video instalación son algunas de
las expresiones artisticas.
La inauguración se realizó el viernes
10 de octubre a las 19,00 horas, Instituto
Chileno Norteamericano de Cultura, calle
Esmeralda 1069. Esta actividad ha contado con el patrocinio del IIC de Santiago,
Consiglio Regional de Valparaiso, Comites
Cile.
Artistas participantes: Daniela Orlandi, Gisella Verdessi,Ana Maria Breschi,
Mauricio Paz Viola, Mario Soro, Robinson
Avello, Ennio Bucci, Giovanni Raggi, Lucia Vitagliano, Monica Caracci, Antonia
Moreno Aruta, Felipe Drago, Arlette Ramorino, Claudia Muzzio, Olga Disi, Pamela
Galleguillos Schiappacasse ,Clara Romero
Peragallo, Americo Melis, Christian Pholhammer Boccardo, Gabriel Garay, Manuel
Paone, Marcos Moscheni, Gaia Sindoni,
Natalia Garreton, Antonio Carlo Bocca,
Eliana Albasetti, Marco Delpiano, Ignazio
Micheli.
17 de octubre.
Achiart inaugurará una exposición con
artistas invitados que ya han compartido
actividades con nuestra asociacion en otras
ocasiones. Esta vez será en la biblioteca regional y pública Doctor Matias Yuraszeck
de Puerto Montt.
La muestra se titula “Conexión sur, 21
artistas”. Es una exposición de tematica libre que permite el encuentro entre artistas
de diversos puntos del país y el extranjero
como: Antofagasta, Loncoche, Puerto Varas,
Puerto Montt, Pucon, Santiago, Italia.
Y una renovada presencia de Achiart en
regiones fuera del ámbito de la colectividad.
Inauguración viernes 17 de octubre a las 19,30
horas, Biblioteca Regional y pública Doctor
Matias Yuraszeck, calle Guillermo Gallardo
239, segundo piso. Puerto Montt.
Estará abierta hasta el dia 31 de octubre.
y seguirá con una itinerancia en el centro
cultural “Alerce” de Puerto Montt en el mes de
noviembre.
Esta actividad cuenta con el patrocinio del
IIC de Santiago y Comites Cile. Artistas
participantes: Mario Soro, Robinson Avello,
Daniela Orlandi, Patrizia Desideri, Claudia
Muzzio, Marcos Moscheni, Christian Pholhammer Boccardo, Olga Disi, Eliana Albasetti,
Manuel Paone, Valeria Viola, Gaia Sindoni,
Monica Caracci, Claudio Dazarola Cifelli,
Máximo Peña, Miguel Angel Cabrera, Malena
Foconovo, Gricelda Muñiz, Alejandro “Mono”
González, Pablo Arteaga, Ivette Vivian Moreau,
Luis Garcia Venegas.
Robinson Avello
presidente achiart 63040196.
Anita Odone
rinuncia al Comites
Carissimi tutti: Vi comunico che dopo 4
periodi come membro del COMITES (Comitato
degli Italiani all’Estero) due dei quali come
Presidente,ho deciso di non presentare la
mia candidatura per le prossime elezioni.
Ringrazio tutte le volte che ho ricevuto il
vostro voto e vi prego di votare anche in questa
occasione soprattutto per i giovani.
Continueró a dedicare i miei sforzi alla semina
d’italianitá nei bambini e gli adolescenti ed a
mantenere la fiamma viva in coloro che non lo
sono piú, attraverso le mie attivitá artistiche
ed il mio programma radio “L’Ora Italiana” Un
abbraccio a tutti ed ad ognuno di voi...sempre
con l’Italia nel cuore
Anita Odone
COLLETTIVITÁ
Veniero Margozzini Calderoni:
nella pace dei Giusti
Nacque il 9 luglio del
1926 a Santiago da genitori piemontesi: Arnaldo
Margozzini e Caterina Calderoni.
Da piccolo studiò nella
Scuola Italiana di Santiago per praticare l’ italiano
mentre a casa parlava il
piemontese. É sempre stato
molto affezionato agli automobili poiché accompagnava suo papà per vedere le
gare in cui partecipava il
suo padrino Luigi Votta.
Poi studiò Agraria all’
Universidad de Chile per
lavorare cosí nel campo che
comprò suo padre a Rancagua, dopo aver lasciato l’
azienda familiare di salumi
“Margozzini hermanos”.
Cosí portó avanti con sforzo, e insieme al suo fratello
Dante e al suo papà, il
campo di 200 ettari. E nel
campo ha creato una delle
mungitrici piú moderne del
Cile ed ha portato anche la
prima combinatrice di frumento mobile a Rancagua.
Da momento che si trovava a Rancagua, veniva
spesso a Santiago per vedere la sua fidanzata Carmen Cahis, con la quale si
sposó nell'Aprile del 1954.
All’ anno seguente, é nato
il suo primo figlio Carlo,
poi seguirono gli altri tre
maschi Luis, Francisco e
Fernando. Nel 1964 decise
Veniero con la moglie Carmen
di tornare con la sua famiglia a Santiago per lavorare nella Indepp, fabbrica
del suocero.
Nel 1972 é nata la figlia
María Teresa ed ha preso
i contatti con lo Stadio
Italiano nel Club de Caza
y Pesca, nel quale ha conoscuito amici, tra i quali
Carlo Bozzo che sarebbe
anni dopo il suo consuocero.
Da profondo devoto della
Madonna formó parte della
Rapallo festeja los 100 años del
monumento a Cristòbal Colòn.
Este monumento a Cristòbal Colòn ubicado en la ciudad
de Rapallo, en la rotonda Marconi, cerca del torrente Boate,
fue inaugurado con una gran fiesta popular en el año 1914,
ante la presencia de Tomaso de Savoia, Duque de Gènova,
personalidades, representantes de los emigrados en las Americas y ancladas en la rada las naves “Vittorio Emanuele” y
“Libia”engalandas para la ocasiòn.
El grupo escultòrico fue realizado por el ìtalo-argentino
Arturo Dresco, radicado en Florencia y financiado con los
aportes ciudadanos de Rapallo, de Iquique, Concepciòn,
Guayaquil, Santiago de Chile, Buenos Aires y Valparaiso.
Las estatuas fueron fundidas en la empresa Pietro Lippi
de Pistoia.
La estatua de bronce de 3,70 metros de altura sobre una
base de granito rojo de Baveno (Lago Maggiore), representa
a Colòn con el brazo derecho extendido, con el dedo ìndice
apuntando hacia el
horizonte, acompañado de figuras alegòricas de Neptuno,
dios de los mares,
la Ignoracia oprimiendo al mundo,
la Prisiòn con los
brazos encadenados,
la Fe que extiende su
mano protectora sobre Colòn y la Historia que inscribe en
su libro la gloriosa
empresa.
La ceremonia de
conmemoraciòn de
los 100 años del monumento a Colòn,
organizada por la
asociaciòn presidida por Angelo Canessa, “Liguri Antichi - I Rapallin”
se realizarà el domingo 12 de octubre a las 11.00 horas
contempla la participaciòn de la Banda Instrumental de la
ciudad de Rapallo y la colocaciòn de una placa recordatoria,
a las 16.00 horas en la sede comunal Aldo Agosto y Renato
Lagomarsino dictaràn la conferencia “Gli avi di Cristoforo
Colombo tra Rapallo e la Fontanabuona”.
Gilda Rivara Bardi
Parrocchia Italiana dedicata alla Vergine di Pompei.
Per vari anni ha integrato il Consiglio Pastorale
della Parrocchia Italiana
dove i sacerdoti hanno potuto comprovare il grande
spessore della sua fede e
la sua solida formazione ai
principi del Vangelo.
Gli venne diagnosticato
con cancro, peró la sua
devozione alla Vergine e la
sua incessante preghiera
ottenne il miracolo di vivere insieme a noi piú di
trent' anni.
Nel 1982 è andato in pensione e si è comperato un
campo a Frutillar, poiché
voleva lavorare in campagna come lo faceva tanti
anni fa, e aprofittare di pescare al lago Llanquihue. Il
suo campo chiamato “Fundo Santa María” (in onore
alla intercessione della
Vergine María), é stato in
estate un punto di raduno
per la sua famiglia. Lì c’ era
sempre spazio per i suoi figli e i suoi tredici nipoti. Gli
piaceva il prosciutto crudo
e altri salumi e la nonna
cucinava ricette mediterrane, sopratutto italiane. Da
(cattivo) piemontese non
era amante del riso, ma sì
della pasta.
Quest’ anno ha cellebrato
i sessant' anni di matrimonio insieme alla sua
famiglia.
Arturo Margozzini
Bozzo.
Presenza- 16 ottobre 2014
9
I discendenti dei primi pievesi emigrati in Cile alla
fine del XIX secolo, porgono una targa in omaggio e
riconoscenza alla terra natía dei loro avi.
Siamo il sabato 11 Ottobre 2014, alle ore 11, in
Piazza San Michele a Pieve
Ligure. Il mare è stato da
sempre un punto di referimento per i Liguri così come
il principale mezzo di comunicazione con il mondo.
Questa immensa superficie di trasporto, fu il
cammino che permise a
centinaia di migliaia di
connazionali di trovare un
nuovo luogo in cui stabilirsi, sviluppare una nuova
attività e pertanto migliorare la propia condizione
economica raggiungendo
una vita meno disagiata.
Anche da Pieve Ligure,
(ex Pieve di Sori), furono
in tanti a prendere la via
del mare per emigrare e
cercare in altri luoghi adeguate risposte alle proprie
aspettative di vita.
Molti scelsero per stabilirsi principalmente
il Porto di Valparaiso in
Cile, luogo molto lontano
e pressochè sconosciuto
ai più, ma con una viva
attività commerciale ed
anche una forte somiglianza morfologica con il porto
di Genova.
Questi pievesi, quasi tutti marinai, cambiarono il
loro mestiere ed iniziarono
a lavorare pricipalmente
nel negozio di generi alimentari di un parente o
compaesano stabilitosi lì
in precedenza, dapprima
come impiegati e ben presto, grazie alla loro tenacia,
intelligenza e costanza nel
lavoro, oltre all’istinto per
il risparmio, si misero in
proprio.
Così incomincia questa
avventura, in questa nuova
terra. Alle spalle rimanevano la famiglia, il mare,
le fasce, le “crêuse de mâ”,
gli olivi, i sapori e gli odori
del caro paese natío. Alle
spalle rimarrà il lontano
ricordo degli antenati, che
per secoli avevano lavorato
l’aspra terra e solcato tutti
gli oceani.
Però il sacrificio darà
i suoi frutti e veramente
tutti questi pievesi raggiungeranno una vita più
agiata, e i loro figli diventeranno parte importante
del progresso economico,
culturale, politico e sociale
del paese di accoglienza.
Scrivere è ricordare, è
tenere presente il nostro
passato, la nostra memoria. In un’epoca di globalizzazione, che provoca la
perdita dell’individualità,
fermarsi un momento per
lanciare uno sguardo alle
nostre origini, alle nostre
radici è un atto di rilevanza ed amore.
Arch. Claudio Massone Stagno
Nozze d'oro per Maria Teresa e Angelo
Accompagnati dall'amore
della bella famiglia (Figli
Alessandro, Marcello e Carolina; nipoti: Alessandro,
Luca, Maria Grazia e Rodrigo) che Maria Teresa Toselli
ed Angelo Bozzo hanno formato, celebrarono le nozze
d'oro con una Santa Messa
nella cappella dello Stadio
domenica 12 ottobre. Molti
amici hanno accompagnato
gli "sposini" nella memoria
del mezzo secolo di vita in
comune dando grazie a Dio
per tanti benefici ricevuti.
E`una soddisfazione guardarsi indietro e leggere la
storia della famiglia nelle
sue ore tristi ma anche di
gioia, segnate dalla Provvidenza.
Cari amici: AUGURI!
Circolo di Professionisti di Origine Italiana: conferenza mensile
Estimados socias, socios y amigos del Círculo,
Tenemos el agrado de invitarlos a nuestra cena del próximo miércoles 29 de Octubre.
Para celebrar con orgullo un nuevo aniversario del
“Descubrimiento de América”
hemos invitado a la Asociación Ligure de Chile, representada por su Presidente, Ing. Rodolfo Baffico con
el tema: “Cristoforo Colombo:Apertura al Moderno” Como de costumbre, los esperamos cordialmente, a
partir de las 20:30 horas en el Stadio Italiano, Av. Apoquindo 6589, Las Condes.
Saludamos atentamente a Uds. En nombre del Directorio
Rina Garibaldi Solari Secretaria
Romolo Trebbi del Trevigiano Presidente
Adhesión: $ 13.000.
Se ruega confirmar la asistencia con anticipación, a más tardar el día martes 28 del presente, a la Sra.
Rina Garibaldi, Secretaria del Círculo (Cel. 9-2208143) o respondiendo a [email protected] Se
ruega además puntualidad, considerado que la cena se servirá a las 21:00 h. Después de las 20:00 hrs. los
participantes pueden hacer uso del estacionamiento del Stadio Italiano por la calle Esteban dell’Orto.
10
Presenza- 16 ottobre 2014
COLLETTIVITÁ
Valparaiso: festa per i 12 anni del Mirador Camogli
El espacio italiano ubicado en plena Av. Alemania
denominado “Mirador Ciudad de Camogli”, celebró
sus 12 años de vida en uno
de los sectores más atractivos de la ciudad.
Como cada año, la ceremonia se desarrolló en el
Mirador Camogli, donde
participó el alcalde de Valparaíso, Jorge Castro; el
presidente de la Asociación
Ligures de Chile, Rodolfo
Baffico; el ciudadano honorario de Camogli e hijo
ilustre de Valparaíso, Pablo
Peragallo, la colectividad
italiana residente; y vecinos del sector.
En la ceremonia, las autoridades develaron una
placa con el saludo de la
ciudad de Génova a la
Organización de Ciudades
Patrimoniales del Mundo
OCPM, quienes estarán en
Valparaíso a fin de mes, en
un encuentro de ciudades
patrimoniales del mundo.
Tras la ceremonia, el alcalde Jorge Castro destacó
Servicios legales para
Personas Mayores
Dado el envejecimiento poblacional que experimenta
Chile actualmente y en los próximos 30 años. Proactive SpA
Soluciones Legales ha decidido crear el área de asesoría
legal especializada para Personas Mayores, en atención a
la especialización y experiencia por años en la temática del
Adulto Mayor con la que contamos.
Ofrecemos asesoría jurídica de excelencia, Nos preocupamos
de que haya una relación de honestidad y confianza mutua
con nuestros clientes. Dada la naturaleza de los problemas
que se enfrentan, tenemos una estricta política de privacidad
y confidencialidad al respecto.
Además gestionamos cualquier acción con un equipo
multidisciplinario de profesionales como, por ejemplo,
Psicólogos, Asistentes Sociales y Médicos a fin de prevenir,
resguardar y/o resolver de la mejor forma vuestros derechos
vulnerados ante los Tribunales del país. Consideramos que
las Personas Mayores deben ser consideradas como sujetos de
derechos y los acompañamos tanto en la planificación como
protección de sus derechos.
Nos preocupamos de que las Personas Mayores y sus
familias puedan encontrar las soluciones legales solicitadas
para generar bienestar y calidad de vida tanto a la persona
mayor como sus familias.
Saludos Cordiales,
Giorgio Cervellino
[email protected]
la importancia de este aniversario que representa
también una oportunidad
para reconocer el aporte
que la comunidad italiana
ha hecho a la ciudad.
“Es un aniversario muy
importante, pues no sólo
a través de él estamos
recordando y reconociendo
la inauguración de este
mirador, sino que estamos
haciendo patente el ánimo
y voluntad de mantener
vivo y fuertes los vínculos
con la ciudad Camogli y
con toda la colonia italiana
residente en nuestra ciudad. Es también un signo
potente de reconocimiento
y gratitud al aporte que
han efectuado los italianos
en el desarrollo integral de
nuestra ciudad”.
Por su parte, Pablo Peragallo recordó que la creación de este mirador se
logró en base a “esfuerzo
y corazón y esperamos sea
modelo de participación
para la ciudad. En este
mirador había antes basura, vidrios y ahora se ha
convertido en una especie
de ejemplo y ojala que esto
perdure. Espero que los
otros cerros tengan este modelo para mirar al horizonte
con esperanza. Nosotros
tenemos un Valparaíso tan
bonito y la gente tiene que
abrir los ojos para saber y
valorar lo que tiene”.
La ceremonia de aniversario
de los 12 años de este espacio
comunitario estuvo amenizada por el Coro Giuseppe Verdi,
de la Scuola Italiana de Valparaíso y por una presentación
artística del grupo “Remembranzas de Galicia”.
Cabe recordar que el 25
de septiembre del 2002,
la Municipalidad de Valparaíso oficializó la denominación de este mirador
con el nombre de “Ciudad
de Camogli” como un homenaje a la distancia a dicha
comunidad.
Discorso di
Pablo Peragallo
“Paz en està casa”
* Despacho exacto de Recetas de Médicos Oculistas
*Gran surtido de Armazones y Cristales de las mejores marcas
Han pasado 12 años de
est iniciativa: hace un año
atràs que celebramos en este
mismo lugar... Pero algunos
ya no están... Otros nos
acompañan, enfatizando un
nuevo saludo hacia el futuro,
construyendo patrimonio y
la Historia personal de cada
uno de ustedes, aqui, tomàndonos en serio este momento
de reflexión para todos los
asistentes.
Desde el comune di Camogli Italia, la autoridad y
sus habitantes, les abraza
a la distancia, acercando a
estas dos comunidades, en el
objetivo de estrechar lazos de
amistad entre ambos, siendo
el mar, el puente que nos
une a la Historia particular
trascendente; a través del
saludo del sindaco: el señor
Italo Mannucci, Asesor profesora Elizabetta Caviglia,
la administradora dott.ssa
Carla Campodonico, y todos
sus consejeros comunales.
El reencuentro que se ha
emprendido, poco a poco
por estos años transformàndose en una incipiente
corriente turistica, hacia un
conocimiento mutuo, que ha
sumado personas y familias
que visitan Camogli y buscan sus orígenes e historia y
dando respuesta a su vivencia humana italiana y como
destino, conocer el sector del
golfo Paradiso, empaparse en
breve del sector y de la Liguria y asi haciendo un salto
consciente, de como vinieron
nuestros paisanos y navegantes a este puerto de Valparaíso. En esta ocasión el
comune di Camogli, se suma
al saludo a la “Organización
de ciudades patrimoniales
del mundo” -OCPM- compartiendo un marmol para
la ciudad cuya cercanía más
próxima para nosotros; aqui,
es la Ciudad de Genova, la
cual es parte de las 27 ciudades italianas que tienen
este reconocimiento asociado
a la Unesco.
También traigo el deseo
pendiente de traer al Pacífico
la nave “u dragun” al litoral,
nave de paz distinguida por
la Unicef.
El recuerdo del seminario internacional titulado
“Valparaiso y Genova” “dos
regiones en perspectiva”
efectuado en octubre del ano
2001, y cuando la empresa
Puerto Valparaiso suscribió
un acuerdo con el puerto de
Genova el dia 10 de junio
del 2000, el cual tiene como
coordenadas geograficas:
44° 24’ norte. 08°54 este,
como referencia para ustedes y que en este saludo, se
develará en lindos momentos
más en la ceremonia.
Deseo rendir un profundo
homenaje a nuestras antiguas familias que emigraron
a Chile y que enriquecieron con su
presencia a la ciudad de Valparaiso
y la Región, quienes
con grandes sacrificios y esfuerzos llegaron a formar un
hogar, una familia
y con sus vidas engrandecer a Chile y
prestigiar a Italia.
Vuestra presencia aqui hoy, es la
manifestación e
invitación a compartir lo que llamamos la cultura del
encuentro, los que
tanto nos hace falta
a todos nosotros, sin
exclusión.
Tomando referencias de
las palabras del Papa Francisco; ustedes son artífices
del entendimiento y de la
paz social, que necesitamos
en equipo todos juntos, en
el contexto de su mensaje
“aprovechen para sembrar
el Bien y sean consciente
de esto, den ejemplo de
lealtad, respeto y altruismo,
para educar a las próximas
generaciones con valores
universales y que tengan
orientación y apoyo para
perfeccionar su formación,
enfrentando los desafíos
del mundo globalizado y ser
puentes culturales, sociales y espirituales para los
demàs.
Siguiendo el ejemplo del
Papa Francisco, a los grupos
cooperadores se les entregarà al final de la ceremonia un àrbol, un ejemplar
de olivo, que lo llevaràn a
sus comunidades, a fin de
entregar la paz entre ustedes como símbolo y señal
universal.
Aprovecho de agradecer a
todos ustedes su presencia,
a las autoridades y a los que
han contribuido a generar
este momento de convivencia mutua.
En la semana de la familia
"Que Dios los bendiga. ".
Rimembranze
Erminia Virginia Raccagni
Nacque a Santiago, da Attilio e Maria Ollandini,
il 5 Aprile 1913. Inizia i suoi studi musicali presso il
Conservatorio Nazionale di Musica, dove realizza i corsi
di pianoforte con la nota pianista Rosita Renard, e di
composizione con Pedro Umberto Allende. Erminia si
distingue come la più eminente allieva di Rosita Renard
ed egressa come concertista di pianoforte l’anno 1933,
con il grado Accademico di Licenziata in Interpretazione
Superiore di questo strumento.
L’anno 1944 il Governo del Brasile, le concede una
borsa di studio per effettuare una tournèe di concerti e
studi per il paese. Nel 1947 si reca negli Stati Uniti, per
visitare le Istituzioni Artistiche del paese, ed anche per
dar un concerto nella “Unione Americana” di Washington
D.C. L’anno 1948 è nominata professoressa della Facoltà
di Scienze e Arti Musicali dell’Università del Cile.
Fu la prima donna, (prima c’èrano soltanto uomini),
a disimpegnare, tra gli anni 1954 al 1963, la carica
di Direttrice del Conservatorio Nazionale di Musica.
Dall’anno 1963 in poi si dedica alla sua carriera di
pianista e docente di esecuzione ed interpretazione.
Il 12 di Gennaio di 1975, è nominata Decano
della Facoltà di Scienze e Arti Musicali e della
Rappresentazione dell’Università del Cile. Erminia
è stata una delle concertiste di piano, nata in Cile,
più elogiata per la sua tecnica e vistuosismo nella
interpretazione del pianoforte si spense a Santiago il
28 Marzo 1994.
Claudio Massone Stagno
STADIO ITALIANO
Presenza- 16 ottobre 2014
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Presenza- 16 ottobre 2014
SCUOLA ITALIANA VALPARAISO
GLI ESAMI NON FINISCONO MAI
“Quelli trascorsi in Italia sono stati cinque mesi intensamente vissuti e assolutamente fruttuosi, non solo per via del
corso di abilitazione che ho seguito, ma anche per tutte quelle
situazioni favorevoli, anche lavorative, che semplicemente
si sono date, come ad esempio la supplenza fatta nell’ITT
(Istituto Tecnico Tecnologico) di Foggia.
Ripensando a quei mesi mi chiedo come abbia fatto a
portare avanti tutto simultaneamente e mi stupisco di me
stessa e delle mie capacità e lo dico senza nessun accento
di presunzione, anzi.
Le mie giornate iniziavano ben presto, all’alba, e terminavano a notte fonda.
Dopo la colazione percorrevo il tragitto casa-stazione in
sella alla mia Mirella (una bicicletta rosa tipo graziella)
sfrecciando per le stradine deserte e ancora semibuie della
mia città, in una corsa contro il tempo per non perdere il
treno. Poi bicicletta in spalla e giù per il sottopassaggio della
stazione fino al binario 5. Il treno ci impiega venti minuti per
raggiungere Foggia, sede sia della scuola in cui ho lavorato
sia dell’università in cui ho frequentato le lezioni, e in quei
minuti me stavo lì a chiacchierare con gli altri pendolari, a
fissare il cielo e tutto quel verde primaverile che mi scorreva
sotto gli occhi o a perdermi nei ricordi che tornavano alla
memoria alla vista di quei luoghi a me così familiari. In un
batter d’occhio era già arrivata a destinazione.
In quella scuola mi ci sono travata bene dal primo momento in cui ci ho messo piede. Sono stata accolta calorosamente sia dai miei colleghi che dagli studenti.Questa è una
di quella scuole professionali in cui la presenza di alunne è
irrisoria. Credo che in tutto l’istituto non ci siano state più
di cinque ragazze e infatti nelle tre classi del biennio in cui
ho insegnato non ce n’era neppure una.
Inutile negare che all’entrare per la prima volta in quelle
aule mi sono sentita come se stessi per sostenere un esame
e il primo pensiero che mi è passato per la mente è stato
“E se mi chiedono qualcosa che non so?” Strano, ma vero.
Non importano gli anni d’insegnamento e l’esperienza
acquisita,credo che queste sensazioni, che per fortuna svaniscono presto, siano inevitabili e che si ripetano ogni volta
che ci si imbatte nella conoscenza di una nuova classe.
Comunque ci ho messo poco ad adattarmi a questa nuova
realtà, anche se inizialmente non è stato tanto facile. Da
supplenti ci si ritrova spesso a dover far i conti con quell’idea,
ormai radicata nei ragazzi, che durante le ore di supplenza
(soprattutto quelle brevi) non si fa lezione e che ci si può
comportare come si vuole. Meno male che questa idea si è
andata sgretolando giorno dopo giorno e la voglia di non far
nulla ha rapidamente ceduto il passo al regolare svolgimento
delle varie attività scolastiche.
La scuola mi teneva impegnata dal lunedì al venerdì, ma
solo la mattina. Il venerdì ed il sabato pomeriggio assistevo
invece alle lezioni frontali di Didattica della Lingua Italiana,
Didattica della Storia e Didattica della Geografia. Gli altri
corsi (Didattica Generale, Didattica Speciale, Pedagogia
Sperimentale, Pedagogia Speciale, Emozioni in classe, La
comunicazione educativa, Docimologia e Media Education)
venivano invece impartiti on-line su piattaforma e-learning.
Ricordo che, l’ultimo mese, quello di giugno, quando gli
esami finali erano ormai vicini, mi aggiravo per casa sempre
con il portatile in mano e le cuffie alle orecchie concentrata
ad ascoltare le video-lezioni. Anche quando cucinavo, stiravo
o mi preoccupavo delle faccende domestiche la voce dei miei
professori mi accompagnava sempre, era diventata la mia
musica di ogni giorno.
Naturalmente i miei pomeriggi li trascorrevo a volte
a scuola, impegnata in consigli di classe o riunioni di dipartimento, altre a casa a studiare a correggere prove o a
preparare materiale per le lezioni del giorno seguente, ma
spesso riuscivo a ritagliare seppur brevi attimi tutti per me
o da condividere con gli amici di vecchia data.
Per quanto riguarda il mio corso, adesso che sono abilitata nell’insegnamento della lingua italiana,della storia,
dell’educazione civica e della geografia vi chiederete cosa
abbia imparato di nuovo. Sicuramente so cosa sono leUdA (Unità di Apprendimento), i DSA (Disturbi Specifici
dell’Apprendimento)i BES (Bisogni Educativi Speciali) e
tante altre sigle che non sto ad elencarvi. Ho ingrandito il
mio bagaglio culturale, ma con quale obiettivo? Vedere se
sono ancora più preparata a rispondere alle domande e alle
esigenze di apprendimento di un ragazzino? Lo dico senza
il più pallido accento di superiorità, anche perché so che le
domande di un ragazzino sveglio possono essere insidiose,
ma è questa la grande prova? Credo che per raggiungere
questo obiettivo vada bene anche un bravo attore di monologhi. Ma un bravo attore, per essere tale, sa che deve
carpire anche il più piccolo segnale che parte dal pubblico
e piegare la propria recitazione alle sempre nuove esigenze
di chi gli sta di fronte.
Quando ero tra i banchi, e non mi riferisco a troppi mesi
fa, e mi sorprendevo a essere con la testa esattamente da
un’altra parte e mi accorgevo che anche i miei colleghi non
erano proprio lì, pensavo che fosse assurdo che il nostro professore non se ne accorgesse, e continuasse a parlare, anche
bene, ma ben pochi lo ascoltavano. Come si fa, pensavo, a
mancare di sensibilità fino a questo punto. Con questo non
voglio assolutamente dire che un professore che si accorga
di non essere ascoltato debba iniziare una sorta di assolo
virtuosistico o si debba trasformare in Mary Poppins, con
tutto il rispetto per la balia più famosa del cinema, credo
che siano mezzi che non dicono nulla della professionalità
di un insegnante.
Una cosa credo d’averla imparata, anche se penso che mi ci
vorranno anni per saperla mettere saggiamente in atto: non
bisogna cercare a tutti i costi di far piacere alla classe quello
che piace a me, altrimenti si passa per esaltati. Parliamoci
chiaramente: è l’insegnante quello che ha scelto di studiare
a fondo una materia, perché probabilmente gli interessava
davvero molto, quindi sia lui a fare lo sforzo di farsi piacere
quello che piace alla classe e ovviamente prima capisca cosa
piacerebbe alla classe. Potrà non impazzire per Machiavelli, ma è molto più facile con i mezzi che ha lui studiarlo e
appassionarsi, magari, anziché cercare in tutti i modi di far
capire a una classe che Ariosto è un genio, se i tre quarti
di questa non ne vuole sapere. Se è vero che è un metodo
d’approccio che voglio che passi, con quello stesso metodo un
giorno magari leggeranno anche Ariosto o forse no.
Continuano a ripeterci che i ragazzi non sono più come una
volta…Discorso che sa un po’ di bisbetico, però come monito
si insinua bene nelle menti di un insegnante. Le classi a cui
ho fatto lezione e nelle quali continuo a fare lezione sono
normalissime, belle in tutti i suoi membri. Sono esattamente
come la mia classe, un po’ svogliata, furba, simpatica e anche
noiosa a volte, comunque rassicurante. Ovviamente diversa
nei tempi di apprendimento, nell’attenzione, ma semplicemente diversa e non carente o chissà che cosa.
Infine, in quei cinque mesi, non ho mai avuto il tempo di
annoiarmi e soprattutto di fermarmi. Non sono mancate
neppure le brevi escursioni e i viaggi nei fine settimana di
festa.
La capitale è sempre la destinazione che preferisco quando
torno in Italia. Roma è una di quelle città che non ti stanchi
mai di scoprire. Entri in una chiesa e con sorpresa ti imbatti
in statue e pitture di un Caravaggio, un Raffaello o un Bernini che non avresti mai pensato che fossero lì. Ma, a parte
tutta l’arte e la bellezza che si respirano a pieni polmoni
in questa città non mancano mai i concertini in piazza e
gli eventi culturali. Vedere la mostra di Frida Kahlo alle
Scuderie del Quirinale mi ha riportata con il pensiero al
sud America ed è stato per me come risentirmi nella mia
seconda dimora. Quei colori forti ed inebrianti delle sue opere
mi ricordano le case colorate di Valparaíso, città che solo al
guardarla mi mette allegria.
Mi sento fortunata perché vivo in due mondi, il vecchio e
il nuovo e posso sempre scegliere di attingere alle cose belle
che vi sono nell’uno e nell’altro. Scriveva John Steinbeck che
«le persone non fanno i viaggi ma sono invece i viaggi a fare
le persone». Sagge parole le sue.
(Mirella Mastropasqua, Prof.ssa d’Italiano)
Celebrando la Festa Nazionale del Cile nella nostra Scuola
Come tutti gli anni la comunitá della Scuola Italiana
“Arturo dell’Oro” di Viña del Mar si riunisce intorno alla
celebrazione della Festa Nazionale del Cile e, principalmente,
attorno al folclore del nostro paese.
Giovedí 11 settembre si realizzó la “Salsicciata”, nella quale
la comunitá scolastica ha avuto l’opportunitá di partecipare
a un gradevole momento di spasso.
Posteriormente, Venerdí 12 settembre, si commemoró questa
importante data della storia del Cile con la realizzazione
dell’ esibizione dei balli tradizionali del nostro paese, come
per esempio la cueca, la mazamorra e la trastasera. Inoltre,
i ragazzi di Scuola Secondaria hanno rappresentato alcuni
dei miti piú importanti della nostra cultura.
La cerimonia si é conclusa con la partecipazione del
gruppo di musica della nostra Scuola, che ha interpretato
alcune delle canzoni piú note della banda musicale cilena
“Los Prisioneros”.
D’ altra parte, gli alunni della Scuola hanno avuto la
grandissima opportunitá di presenziare e, soprattutto, godere
della presentazione della Orchestra Giovanile d’ Archi della
Pontificia Universidad Católica de Valparaíso, formata da 25
ragazzi da 11 a 20 anni diretti dal professore Enrique Shadenberg, insegnante della nostra Scuola. In questa occasione
i musicisti hanno interpretato alla comunitá scolastica opere
di compositori che hanno riscattato le radici musicali dei loro
paesi e le hanno trasformate in una proposta piú contemporanea. Alcune delle opere presentate sono: “Andante” (Alfonso
Lang), “Suite Capriot” (Peter Warlock), “Valsa abrasileirada”
(Jonathas F. Silva) e “Lo que vendrá” (Astor Piazzolla).
PAGINA RELIGIOSA
Veglia di preghiera «Sinodo,
confronto sincero sulla famiglia»
“Questa è l’ora in
cui si torna a casa.
L’ora in cui si torna
agli affetti, alla famiglia, al vino della
gioia. Ma è anche
l’ora in cui tante persone si ritrovano a tu
per tu con la propria
solitudine. In queste
case è venuto meno
il vino della gioia, la
sapienza della vita”.
Così Papa Francesco inizia il discorso
nella veglia di preghiera in piazza San Pietro
per invocare lo Spirito Santo,
alla vigilia dell’apertura del
Sinodo sulla famiglia.
Mentre la sera scende su
Roma e la piazza si illumina di decine di migliaia di
fiaccole che si accendono,
Francesco, davanti a un
popolo in preghiera, prosegue: nonostante la cultura
individualista che snatura
e rende effimeri i legami “in
ogni nato resta vivo il sogno
di una porta aperta, di una
storia a cui appartenere. Ed
ecco la famiglia cristiana
diventa una scuola senza
pari di umanità. Contributo
insostituibile a una società
giusta e solidale”.
Il Papa parla del Sinodo
che si apre. “Già il convenire attorno al vescovo di
Roma è evento di grazia”.
Un momento importante per
il discernimento pastorale.
Un momento importante per
“prestare orecchio” al nostro
tempo, ai doni e alle angosce
degli uomini. “Allora potremo
diffondere la buona notizia”
per le famiglie. Perché, ha
sottolineato, “è nel Vangelo
la salvezza che colma i bisogni dell’uomo”. Ed è questo il
compito della Chiesa.
E per il Sinodo “chiediamo
dallo Spirito Santo il dono
dell’ascolto. La Chiesa ascolti i battiti del tempo”, ha detto Francesco. E “invochiamo
la disponibilità al confronto
sincero e aperto” per interrogarci sui cambiamenti e i
problemi, “nella fiducia che
il Signore riporti a unità” “Il
terzo dono che che imploriamo - ha marcato FRancesco è di avere lo sguardo fisso su
Gesù Cristo: contemplazione
e adorazione del suo volto.
Se entriamo nel Suo modo di
pensare, vivere, relazionare,
non faticheremo nel Sinodo a
tradurre in azione pastorale
il nostro lavoro”.
Papa Francesco ha poi invocato l’intercessione di Maria e ha richiamato l’esempio
di san Francesco. Per una
“Chiesa misericordiosa, povera, ma ricca di unamità”
capace di “vincere con pazienza e amore le difficoltà che
vengono da fuori e da dentro”.
Lo Spirito Santo “ci conceda
la carità creativa per amare
come Gesù ha amato. E il nostro annuncio troverà la vivacità e il dinamismo dei primi
missionari del Vangelo”.
Sono arrivati in tanti in
piazza San Pietro per la
veglia di preghiera con Francesco per il Sinodo sulla
famiglia che inizia in questa
prima domenica di ottobre.
Migliaia e migliaia di famiglie venute da ogni parte
d’Italia. In attesa dell’arrivo
del Papa, il segretario generale dei vescovi italiani
monsignor Nunzio Galantino
ha accolto padri sinodali,
vescovi e pellegrini in piazza
annunciando che alla preghiera romana con il Papa si
unisce in tutta Italia il 70%
delle parrocchie, che hanno
fatto sapere di aver aderito
alla proposta della Cei di una
preghiera per il Sinodo dei
vescovi sulla famiglia.
All’inizio della veglia è
stato proiettata anche una
breve riflessione del Papa.
“Il marito ha il compito di
rendere più donna la moglie.
E la moglie ha il compito di
fare più uomo il marito - ha
detto Francesco -. Crescere
insieme: questo succede se
con l’aiuto di Dio se la coppia
mette l’impegno giusto, un
atteggiamento un modo di
vivere e amarsi”. Ciascuno
deve lavorare per fare crescere gli altri e i figli devono
avere davanti questo esempio. “Farci crescere insieme
- ha concluso il breve messaggio Francesco - l’uno con
l’altro. Facendoci più uomo e
più donna”
Piazza San Pietro è piena.
Preghiera (la veglia è stata
voluta dalla presidenza della
Cei), ma anche festa. C’è la
gioia di essere con il successore di Pietro, consapevoli
che quello che si svolgerà in
questi giorni, fino al 19 di
questo mese, è un momento
importante di comunione e riflessione tra
i pastori della Chiesa.
Sono momenti difficili.
Ne sono consapevoli
le tante persone che
sono qui, ma anche
tutte quelle comunità
parrocchiali e famiglie
che pregano là dove si
trovano. Per questo
serve invocare lo Spirito Santo. Chiedere
l’ausilio del Padre, la
guida del Figlio.
Le testimonianze
dei fidanzati e degli sposi.
L’omelia del Papa è stata
preceduta anche dalla testimonianza di tre coppie.
Roberta e Antonio di Benevento sono fidanzati incamminati verso il matrimonio;
Antonella e Nicola di Tivoli,
dopo essere stati separati
per sei anni, hanno ritrovato l’unità e sono tornati a
vivere insieme; Margherita
e Marco, una coppia di sposi
di Novara: ai loro quattro
figli si è unita una bimba in
affido familiare. In cammino
verso il sacramento. I primi
due. Roberta e Antonio, sono
fidanzati, stanno insieme da
4 anni, e giorno dopo giorno, come hanno raccontato,
stanno ponendo le basi per
il loro futuro insieme. Piccoli
passi, ma orientati “verso
il compimento del nostro
fidanzamento, che per noi è
il Matrimonio sacramentale”, ha sottolineato Antonio.
Mentre gli ha fatto eco Roberta: “Siamo per un amore
che vive di piccole conferme
quotidiane per porre le basi
di un sì che per noi non può
che essere unico e indissolubile”. Ma in tutto questo,
hanno ricordato, sono aiutati
anche dall’incontro, nella
comunità cristiana, di tante
famiglie che ci testimoniano
la bellezza della vita di coppia nella comunione con Dio
e la Chiesa.
Francesco e il mercato.
di Stefano Zamagni
Nel messaggio all’udienza plenaria dei membri del
Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, papa Francesco è entrato
nel cuore delle principali tematiche sociali di questa fase
storica e fissato alcuni punti che aiutano a fare chiarezza
rispetto a molte interpretazioni intorno al suo pensiero.
La prima cosa rilevante che ha voluto ribadire è la
continuità tra l’enciclica Caritas in veritate di Benedetto XVI,
e il suo pensiero così come è stato espresso nell’esortazione
apostolica Evangelii gaudium. Si tratta di un passaggio
non scontato nel momento in cui qualcuno cerca invece di
evidenziare una discontinuità tra i due pontefici che non c’è,
se non nel linguaggio e nelle sottolineature.
Nella realtà di un pensiero che è comune, Francesco
ha anche voluto ribadire il concetto della neutralità
dell’economia di mercato, perché questa in quanto strumento
è sempre il precipitato di determinate matrici culturali. In
buona sostanza, c’è un’economia di mercato che incrementa le
disuguaglianze e una che le riduce, un’economia di mercato
che include e una che esclude.
Anche questo passaggio è significativo, perché la Dottrina
sociale della Chiesa si pone contro il mercato quando
questo diventa “incivile”, mentre guarda con favore a un
mercato civile, che dà lavoro e riduce le disuguaglianze. Un
chiarimento importante se si pensa a quanti oggi tentano di
far passare l’idea che questo Papa è contro il mercato, cosa
non vera.
Francesco ricorda semplicemente che il cristianesimo non
può essere ridotto né a sola ortodossia, perché altrimenti
diventerebbe intellettualismo, né a sola ortoprassi, col rischio
cioè di cadere nell’attivismo strumentale e nella “praticoneria”
facilona. Il messaggio della Dottrina sociale della Chiesa
invece deve essere incarnato e tenere conto delle specificità
ambientali, dei contesti nei quali le persone vivono.
Un ultimo aspetto
che si può rilevare nel
messaggio di ieri è il
richiamo all’errore che
è stato fatto negli ultimi
150 anni nel separare il
discorso economico da
quello etico. I risultati
della scissio ne tra
economia ed etica sono
sotto gli occhi di tutti: questa crisi è una conseguenza evidente
del danno prodotto dalla irresponsabilità e dalla immoralità
dell’attività economica quando prevale l’idea che business is
business, gli affari sono affari.
Ecco, il Papa mostra come questa separazione ci stia
facendo pagare costi altissimi, oltre che essere insensata da
un punto di vista filosofico.
La questione centrale è che la Dottrina Sociale della Chiesa
non è un modello, ma un paradigma. Mentre il modello si
traduce nell’applicazione pratica di una serie di strumenti,
il paradigma è piuttosto uno sguardo sulla realtà: ci dice
il modo con cui l’economista, il cristiano, deve guardare e
affrontare le questioni della vita reale.
La modalità con cui questo può avvenire discende
dall’antropologia cristiana, e si richiama necessariamente
al principio homo homini natura amicus, l’uomo è per
natura amico degli altri uomini, che capovolge il pessimismo
dell’homo homini lupus, l’uomo è un lupo per gli altri uomini,
di Thomas Hobbes.
È questo il punto da cui ripartire se ci poniamo l’obiettivo
di costruire, evitando ogni possibile strumentalizzazione,
un mondo con minori squilibri, meno disuguaglianze e più
equità.
Presenza- 16 ottobre 2014
13
Nigeria, 185 chiese
incendiate in due mesi
Sono 185 le chiese incendiate, oltre 190.000 le persone
costrette alla fuga. È il bilancio delle violenze perpetrate
da Boko Haram negli ultimi due mesi nella diocesi di
Maiduguri, il cui territorio comprende gli Stati della Nigeria
settentrionale di Borno, Yobe e alcune aree di quello di
Adamawa. Lo rende noto il direttore delle Comunicazioni
Sociali della diocesi, don Gideon Obasogie, citato dall’Agenzia
Fides.
Negli ultimi due mesi 11 città comprese nel territorio della
diocesi sono cadute nelle mani di Boko Haram. Il vescovo
Oliver Dashe Doeme afferma che la setta islamista controlla
in tutto 25 città nel nord della Nigeria. “Trenta giorni fa, le
comunità cattoliche di Gulak, Shuwa, Michika, Bazza e altre,
sono state saccheggiate dai crudeli attacchi dei terroristi
di Boko Haram”, afferma il direttore delle Comunicazioni
Sociali.
“Gwoza e Magadali sono sotto il controllo dispotico e
tirannico dei terroristi da 60 giorni”, sottolinea don Obasogie.
“I nostri sacerdoti sono sfollati, mentre i cittadini, che si
suppone dovessero celebrare l’indipendenza come nazione
libera, invece piangono i loro morti e sono ridotti allo stato
di sfollati interni. Dov’è allora la libertà?”, si chiede.
Don Obasogie descrive le terribili condizioni nelle quali
sono costretti a vivere gli sfollati, accolti nelle abitazioni di
parenti e amici (anche 60-70 persone alla volta), oppure in
strutture improvvisate a Maiduguri, Mubi, Yola, Uba, Gombe,
Biu e Damaturu. Il pensiero degli sfollati va a coloro che non
sono riusciti a fuggire, persone anziane o malate ma anche
giovani. Le donne sono vittime di violenze sessuali mentre
si diffondono le pratiche di decapitare gli ostaggi, come è
successo a un pilota militare catturato dopo essersi lanciato
dal suo aereo abbattuto da Boko Haram l’11 settembre.
Non nascondere propri
peccati, pregare è fare memoria
Quando preghiamo non dimentichiamo la nostra storia.
E’ quanto affermato da Papa Francesco nella Messa
mattutina a Casa Santa Marta. Il Pontefice ha sottolineato
che il Signore è al nostro fianco, nel cammino della vita. E
ha invitato i fedeli a non lasciarsi distogliere dalle tante
cose della giornata, dimenticandosi così di pregare.
Il
Signore “ha scelto il suo popolo e lo ha accompagnato
durante il cammino nel deserto, durante tutta la vita”. E’
quanto affermato da Papa Francesco che si è soffermato in
particolare sulla prima Lettura in cui San Paolo fa memoria
della sua vita, non nascondendo i suoi peccati. Quello che
“Dio ha fatto con il suo popolo - ha affermato il Papa - lo ha
fatto e lo fa con ognuno di noi”.
“Noi siamo stati scelti: perché - si è chiesto - io sono
cristiano e non quello di là, lontano, che neppure mai ha
sentito parlare di Gesù Cristo?” “E’ una grazia”, è stata la
sua risposta: “Una grazia d’amore”. Fare dunque “memoria
di questa realtà, ma nella sua concretezza - ha evidenziato
- è quello che fa Paolo”, che confessa di avere perseguitato
ferocemente la Chiesa e non dice: “Io sono buono, sono figlio
di questo, ho una certa nobiltà...”.
A nuestra Colectividad:
Si Ud. es Adulto Mayor y requiere de atención diurna el HOGAR ITALIANO le ofrece
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14
SPORT
Presenza- 16 ottobre 2014
Per la Coppa Europa: Italia ancora a
fatica, a Malta decide Pellè
L’attaccante al debutto stende i modesti avversari. Gli azzurri sprecano troppe
occasioni. Ma per Conte è il terzo successo. Nella ripresa Bonucci si fa espellere
Un gol di Pellè per
festeggiare l’esordio
personale, a Malta,
dà ad Antonio Conte la quarta vittoria
di fila e il primato
a punteggio pieno
come la Croazia nel
girone di qualificazione a Euro 2016.
Ma forse regala al ct
anche qualche dubbio. Stavolta non
c’è da recriminare
contro la mancanza di cattiveria sottoporta:
contro la nazionale maltese
sulla difensiva ma disposta
a giocare, le occasioni da gol
azzurre sono state poche
e quasi sempre su calcio
piazzato.
In attesa dello scontro
diretto del 16 novembre a
Milano contro la Croazia,
l’impressione è che il meccanismo di gioco di Conte
si sia inceppato. Verratti
ha mancato l’occasione per
convincere di poter essere
già ora l’erede di Pirlo, Pellè
(gol a parte) è apparso tutt’altra cosa rispetto pure a
Zaza. Florenzi come interno
gira a vuoto, Candreva è
incappato in una serata no.
Troppi uomini fuori posto o
fuori serata, forse. Di fatto
l’Italia è stata lenta al limite
della noia, forse ingannata
dal fatto di poter controllare
sempre la partita. Ma non
aver chiuso i conti nonostante la superiorità numerica
per 45’ interi, dal rosso a
Mifsud a quello a Bonucci,
è anch’esso un passo indietro nella personalità. Come
per tutto il resto nel gioco:
l’immagine è la melina difensiva finale, a tutela dell’1-0
prezioso sì, ma di certo non
entusiasmante.
Conte dà come previsto
una giornata di riposo a Pirlo
e concede le chiavi del centrocampo azzurro a Verratti.
La curiosità è però tutta per
Graziano Pellè, centravanti
d’esportazione al suo esordio
assoluto dal 1’ in azzurro a
29. Fa coppia con Immobile
e ripagherà della fiducia
Conte, molto di più di quanto
non faccia la squadra con la
sua prestazione.
L’inizio è lento, come i tiri
iniziali di Immobile e Florenzi (più una svirgolata che
altro, al 2’): il ritmo lo danno
le note della banda del tifo
maltese e quasi sembra che
l’Italia si adegui a un clima
casareccio. Così il primo pericolo vero lo crea il maltese
Failla, al 15’: il suo destro al
volo dal limite è però largo.
Passano tre minuti e anche
l’Italia si scuote, come la
traversa colpita da Pellè su
angolo. Sulla giocata immediatamente successiva, anco-
Serie A
Risultati
Verona – Cagliari
1-0
Milan – Chievo
2-0
Empoli – Palermo
3-0
Lazio – Sassuolo
3-2
Parma – Genoa
1-2
Sampdoria – Atalanta 1-0
Udinese – Cesena
1-1
Juventus - AS Roma 3-2
Fiorentina – Inter
3-0
Napoli – Torino
1-1
L’esultanza di Graziano Pellé, in gol al suo debutto con la
Nazionale
ra palo ma stavolta esterno e
a colpirlo è la girata di testa
di Chiellini. Qualcosa gira,
Marchisio impegna Hogg al
21’ su sponda di Pellè, ma
è al 23’ che il risultato si
sblocca: gol dell’esordiente,
proprio lui, Pellè ha l’istinto
giusto sottoporta quando
Hogg salva sulla linea l’inzuccata di Bonucci. Si sblocca il risultato, non l’Italia.
Neppure quando l’arbitro
Hategan estrae un rosso severo per il capitano maltese Mifsud, colpevole di un’entrata
plateale su Florenzi. È solo il
27’, l’inferiorità numerica libera Verratti dalla marcatura
perché Schembri deve anche
un po’ fare la punta; ma il
vantaggio psicologico sembra
addirittura di Malta, che pure
in 10 riparte spesso su palle
rubate. L’Italia inventa una
bella azione solo nel finale,
lancio di Verratti e taglio di
Candreva il cui stop a seguire
è frenato in angolo.
Si ricomincia da dove era
finita la prima metà, l’azione
identica al 1’ della ripresa
si chiude con un destro di
Candreva che scheggia la
traversa.
È il 20’, e il piccolo attaccante Juve prova subito
a mettersi in luce con un
sinistro, alto. Ci riprova ancora una manciata di minuti
dopo, con un sinistro rapido
in area stavolta rasoterra ma
deviato in angolo. Dall’altra
parte è Failla a impegnare
Buffon con un tiro da fuori.
La capacità di saltare l’uomo
di Giovinco è l’unica chance
azzurra, ci si mette però un
errore di Chiellini su Schembri a costringere Bonucci alla
spinta da dietro, e l’arbitro
romano al rosso, a 28’: parità
ristabilita nel numero di giocatori. Subito dopo Giovinco
impegna Hogg di pugno per
l’angolo e Conte deve far
uscire Pelle’ per mettere un
difensore, Ogbonna.
Meriterebbe il gol solo Giovinco, sfuggito in contropiede
allo scadere nei minuti in cui
l’Italia tiene solo palla in difesa, ma lo ferma la base del
palo. Il raddoppio sarebbe
stato troppo, per l’Italia e
anche per la debole Malta.
Italia-Azerbaigian 2-1,
doppio Chiellini
Rispetto alla vittoria norvegese, Conte recupera Pirlo,
Marchisio e Chiellini, che
prendono il posto di De Rossi, Giaccherini e Astori, fra
l'altro tutti infortunati. Vogts
rispolvera un calcio antico:
Dadasov su Pirlo in ogni
zona del campo, tutti dietro,
un pizzico di ostruzionismo
qua e là, quindi palla in
tribuna se serve. In avanti
faticano Zaza e Immobile,
anche se Ciro ci mette parecchio cuore in più, rincorrendo
qualunque cosa e servendo
anche un paio di morbidi
e velenosi cross. Spazi zero,
di fatto si può passare solo
su palla da fermo. Arma che
l'Italia sa sfruttare molto
bene grazie al delicato piede
di Pirlo e ai corazzieri della
difesa. Il Genio bresciano pesca prima la testa di Bonucci,
poi Ranocchia (palla di poco
alta), quindi ispira la craniata vincente di Chiellini che
manda a farfalle il numero
uno azero.
LO SPAVENTO — Lampo
a inizio ripresa, Bonucci suggerisce e Zaza sfiora il palo
alla sinistra di Agayev: per
poco non viene giù lo stadio.
L'Italia è ora più brillante,
attacca gli spazi come piace a Conte, recupera palla
velocemente, si rivedono con
continuità quei meccanismi
che già avevano mandato in
tilt Olanda e Norvegia. Ancora Zaza sotto porta: palla
fuori, un mezzo errore a dire
il vero. Al 74' esce Pirlo: boato. Entra Aquilani, Marchisio
va in regia. L'Italia sbanda
un attimo, l'Azerbaigian
conquista un corner e sul tiro
dalla bandierina Buffon e
Chiellini combinano la frittata: autogol e 1-1. Reagisce
Conte (dentro Giovinco e
Candreva), cambia marcia
l'Italia: assist dolce dolce di
Seba, altra testata vincente
di Chiellini.
Alla fine arrivano 3 punti,
che mandano l'Italia a quota
6 con la Croazia.
CLASSIFICA
Juve
Roma
Sampdoria
Udinese
Milan
Verona
Napoli
Lazio
Fiorentina
Inter
Genoa
Empoli
Cesena
Torino
Cagliari
Chievo
Atalanta
Parma
Palermo
Sassuolo
18
15
14
13
11
11
10
9
9
8
8
6
6
5
4
4
4
3
3
3
Serie B
Risultati
Pro Vercelli - Spezia
Modena - Brescia
Catania - Bari
Crotone - Pescara
Latina - Bologna
Livorno - Trapani
Avellino - Carpi
Lanciano - Vicenza
Perugia - Frosinone
Varese - Cittadella
Entella - Ternana
1-0
1-1
2-3
1-4
1-2
6-0
1-0
4-0
0-1
---
Italia, il ranking Uefa ti
sorride: quarto posto
Presto per parlare di rinascita, ma un’inversione di
tendenza s’intravvede. L’Italia ha effettuato il controsorpasso
sul Portogallo, ritornando al 4° posto appena perso. E nella
classifica stagionale - coppe 2014-15 - è la nazione che ha
fatto più punti: più di Inghilterra, Spagna e Germania. Non
succedeva da tempo.
Non è finita: solo noi abbiamo conservato il contingente
di inizio torneo, 6 club ancora tutti in corsa, mentre gli
altri hanno perso per strada almeno un “pezzo”. Merito,
soprattutto, del nuovo approccio all’Europa League.
RANKING STAGIONALE - Proprio così. Le classifiche dei
12 gruppi spiegano quasi tutto. Fiorentina, Napoli e Inter
hanno conquistato 6 punti (2 successi su 2). Il Torino è a quota
4. Distanza abissale rispetto alle precedenti stagioni nelle
quali l’Euroleague era vissuta come un fastidio tra un turno
di campionato e l’altro. Anche dalla Champions le notizie
in arrivo non sono negative: tra Juve e Roma 2 successi, un
pari e la sconfitta di Madrid, e buone possibilità di passare
il turno. Oggi l’Italia, con un coefficiente stagionale di 5,67,
ha messo in riga tutte, Spagna, Germania, Inghilterra,
per non dire Francia (sotto di quasi 1,5 punti) e Portogallo
(quasi 2).
RANKING ASSOLUTO - La classifica stagionale influenza
quella assoluta, la più importante perché determina i posti
nelle coppe. Il distacco dal Portogallo è stato colmato in due
mesi e ora siamo tornati al 4° posto, con 1,1 punti più dei
rivali (abbastanza a corto di risultati negli ultimi tempi). Tra
le inseguitrici, corre la Russia, ma la distanza dall’Italia è
ancora di massima sicurezza. Come notevolissima, purtroppo,
è la differenza con chi ci precede, cioè la Germania, ancora
11 punti sopra. Per tacere di Spagna e Inghilterra.
BONUS DA PODIO - Ritornare sul podio significherebbe
recuperare una squadra in Champions (4 invece di 3) e
avvalersi di un bonus appena introdotto. Bonus che riguarda
le coppe che dal prossimo triennio sono abbastanza ricche
di novità.
1) I contratti sono aumentati di circa il 30% portando il
montepremi club oltre il miliardo.
2) Al sorteggio di Montecarlo, in prima fascia coi detentori
ci saranno i campioni dei 7 campionati più importanti in
base al ranking.
3) Alla Champions parteciperà la vincente dell’Europa
League. Ebbene, nel caso la vincente non si fosse qualificata
per la Champions, toglierebbe un posto (in Italia, per esempio,
farebbe retrocedere la 3° del campionato in Europa League):
ma questo non vale per le prime 3 del ranking che avrebbero il
diritto di aggiungere una quinta squadra alle 4 già ammesse
di diritto.
Classifica
Frosinone
Avellino
Livorno
Perugia
Bologna
Pro Vercelli
Lanciano
Bari
Carpi
Trapani
Modena
Ternana
Spezia
Pescara
Cittadella
Varese
Latina
Brescia
Vicenza
Catania
Crotone
Virtus Entella
15
15
14
14
14
13
13
12
12
12
11
10
10
9
7
7
7
7
7
6
6
5
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SPORT
Gp di Russia: trionfo di Lewis Hamilton,
Mercedes vince il titolo costruttori
La Mercedes non fallisce il primo appuntamento
mondiale: quarta vittoria
di fila per Lewis Hamilton
e, soprattutto, primo titolo
Costruttori della sua storia.
Lo fa nel giorno del Gp di
Russia, a Sochi, quart’ultimo
appuntamento stagionale,
sull’inedito circuito sviluppato all’interno del parco
olimpico e che conferma lo
strapotere della casa tedesca
oggi all’ennesima doppietta
stagionale.
Una gara scontata e quasi
noiosa, nel segno e con il
pensiero di tutto il Circus
per Jules Bianchi a sui è
stata dedicata una toccante
coreografia dei piloti, silenziosi e a capo chino prima
del via («Jules, tutti noi ti
sosteniamo» il messaggio
sull’asfalto). Corsa che ha
offerto gli unici brividi alla
prima curva con Nico Rosberg che combina subito
un patatrac: supera il compagno rivale ma tagliando
la chicane, una mossa che lo
costringe subito ai box per
un cambio gomme, rovinate
dall’eccessiva frenata in
curva: per lui ripartenza ad
handicap, con la 20/a posizione e più di 30 secondi di
ritardo dal britannico leader
del Mondiale.
Una manovra-harakiri che
ha però il merito di scuotere
il pilota tedesco protagonista
di una rimonta monstre che
lo porta addirittura a chiudere alla spalle del rivale (diventato oggi il pilota britannico più vincente della storia
insieme a Nigel Mansell)
che rosicchia altri 7 punti in
chiave mondiale, portando
il vantaggio a 17 lunghezze
(291 punti contro 274).
Un Gp in tono minore dal
punto di vista agonistico che
deve aver annoiato anche
Vladimir Putin arrivato in
pompa magna a Sochi (ha salutato Ecclestone ma che non
si è fatto vedere in pit lane,
come invece si ventilava alla
vigilia) e che non ha nemmeno portato fortuna al pilota
di casa Kvyat, qualificatosi
col 5/o tempo eri ma subito
scivolato nelle retrovie (chiuderà al 14/o posto).
Hamilton ha vinto ma
la scena gliel’ha rubata il
compagno di squadra, protagonista di una straordinaria
rimonta e autore di giri su
giri record. Pretendere che
qualcuno potesse rovinare
la festa Mercedes magari
era troppo, e d’altronde dopo
15 pole su 16 gare e oggi 4
vetture motorizzate dalla
casa tedesca nelle prime due
file, era difficile anche solo
sognarlo.
Gara senza sussulti in
casa Ferrari, con Alonso che
chiude con un anonimo sesto
posto, comunque protagonista di una buona anche ma
anche penalizzato da un
problema durante il pit-stop.
Nono Kimi Raikkonen e le
due Red Bull di Ricciardo e
Vettel a dividersi settima e
ottava posizione.
A punti anche il messicano
Sergio Perez con la Force India. Prossimo appuntamento
il 2 novembre a Austin, in
Texas.
Italvolley, sfuma anche il bronzo
I 31 punti di una strepitosa Valentina Diouf e la spinta dei 12.600 tifosi del Forum
non sono bastati alle azzurre
del volley. Il loro Mondiale si
è chiuso a un passo dal podio
ma, dopo aver trascinato fino
al tie break il Brasile due
volte campione olimpico, il
ct Marco Bonitta manda un
«messaggio forte» a tutti: «So
che non verremo ricordati
per nulla, perché non abbiamo
vinto una medaglia, ma per
noi è una grande vittoria. Nessuna di queste squadre top
che hanno vinto Olimpiadi,
Mondiali, Europei, ci ha messo i piedi in testa. E questo per
me è un risultato. Abbiamo
lottato con tutti e siamo la
prima squadra europea. Questa è la nostra vittoria e ce la
teniamo stretta».
Mentre il sottosegretario
Graziano Delrio si complimenta con il presidente della
Federvolley Carlo Magri, con
il ct e la squadra, c’è chi come
Monica De Gennaro esce dal
campo in lacrime, chi come
Valentina Diouf si guarda
intorno con l’amarezza di
aver perso quella che poteva
diventare la migliore partita
della sua carriera.
«Non lo è stata solo perché
ho perso - si è rammaricata
la ventunenne milanese
di mamma italiana e papà
senegalese - Ce l’ho messa
tutta, di più non potevo fare.
È stato un Mondiale molto
bello, ho avuto il sostengo
di tanta gente che non mi
aspettavo, come Fiorello,
Cattelan e altri vip. Non
siamo il calcio ma stiamo
prendendo piede».
MotoGp, Marquez ancora campione del mondo.
In Giappone vince Lorenzo, Rossi chiude terzo
Marc Marquez si è riconfermato campione del mondo al
16° giro del Gp di Motegi. Una partenza sballata - come
sempre gli succede - poi la rimonta fino a portarsi alle spalle
di Rossi, mentre Lorenzo stava già scappando. Il Dottore era
l’ultimo ostacolo tra lui e il secondo titolo consecutivo. Non
ha avuto fretta, lo ha studiato seguendolo come un’ombra,
una prima schermaglia con controsorpasso e poi l’attacco
decisivo. Infine, nove giri con Valentino e Pedrosa, gli unici
che avrebbero rovinargli la festa, a soffiargli sulle spalle. Non
c’è stato niente da fare perché, se Lorenzo ha vinto la gara,
Marquez ha fatto qualcosa mai riuscita a nessuno prima:
regalare alla Honda un titolo nella pista di casa.
Nel giro d’onore ha trovato anche un samurai a offrirgli
una katana, la spada giapponese, e un casco celebrativo
color oro. Al parco chiuso è arrivato senza fiato «e senza
parole. Dall’esterno è sembrato un campionato facile ma
non è stato così, venivo da due errori nelle ultime gare. Io
sorrido sempre ma la pressione la sentivo, senza l’appoggio
del team, di Honda e della famiglia non ce l’avrei fatta», ha
gioito. Poi ha scherzato sui festeggiamenti, «qui in Giappone
va di moda il karaoke, stasera andremo a cantare We are
the champions».
Soprannominata `fiocco
di neve´ perché atterra leggera dopo i salti, Diouf pur
partendo dalla panchina con
lucidità e potenza ha rimesso
in corsa le azzurre dopo due
set di resistenza passiva al
Brasile. Finalmente nel terzo
le sue martellate non sono
rimaste isolate: Caterina
Bosetti e Antonella Del Core
hanno dato un contributo,
che sommato agli errori delle brasiliane hanno tenuto
aperta una partita via via
sempre più spettacolare.
«Adesso dobbiamo pensare
ai prossimi due anni, abbiamo qualche giocatrici un po’
esperte, bisogna valutare
cosa è meglio - ha aggiunto
il ct - Non ho pensato a chi
aveva 30, 35 o 20 anni, ma
al bene della squadra. Ora
il futuro è diverso. Rio è il
nostro obiettivo, quindi sarà
un’Italia più giovane probabilmente».
Ci vediamo a Rio».
Le azzurre lo sperano.
Triathlon, mitico Zanardi: 273° assoluto
(in meno di 10 ore) all’Iron Man di Kona
Missione compiuta.
Alex Zanardi centra l’obiettivo che si era posto e al suo debutto
assoluto nella leggendaria Kona, nel campionato del mondo di
IronMan Triathlon, scende sotto le 10h: 9h 47’ 14”. Flette i muscoli sorridente e festeggia
rituffandosi nella baia,
dove alle 6.50 del mattino aveva iniziato la sua
lunga giornata. Sì, una
nuotata per rinfrescarsi
dal caldo torrido (30° e
afa che neppure a Milano
d’agosto) e per provare
a togliere la fatica dalle
braccia che hanno fatto
tanto straordinario.
- Ma Alex, si sa, è uno
che non si accontenta
mai e dice: “Peccato che il vento mi abbia fatto tutti i dispetti
possibili. Dopo il 50° chilometro della frazione con la handbike
ha iniziato a spirare un vento contrario. E quando sono tornato
indietro, invece di averlo alle spalle come pensavo è diventato
trasversale. Pericoloso, perché ho rischiato di cadere due volte.
Da quel punto di vista non è stato un giorno fortunato”.
Presenza- 16 ottobre 2014
15
Ginnastica, Stati Uniti oro a squadre
Italdonne 5ª davanti alle britanniche
L’Italdonne dell’artistica conferma il quinto posto delle
qualificazioni nella finale a squadre dei Mondiali di nanning.
L’oro va agli Stati Uniti di Simone Biles, Kyla Ross, Mykayla
Skinner, Alissa Baumann, Madison Kocian e Ashton Locklear che conservano così il titolo mondiale di Tokyo nel 2011
consacrato poi
dall’oro olimpico ai Giochi di
Londra 2012.
Le campionesse
stelle e strisce
con un 46.741
fanno il vuoto al
volteggio e poi
controllano le
avversarie senza commettere
errori nelle successive tre rotazioni, chiudendo in testa alla
classifica con 179.280.
Niente da fare per le padrone di casa, i cui sogni iridati
si infrangono alle parallele asimmetriche e nell’errore della
Chen al corpo libero. A sei punti e sei decimi di distacco dal
gradino più alto del podio, la Cina deve così accontentarsi dell’argento con il totale di 172.587. Al terzo posto la Russia che
con 171.462 scende di una posizione rispetto alla precedente
edizione ma riesce a tenersi dietro una ritrovata Romania,
trascinata dalla Iordache (59.740), quarta con 170.963.
GRAN BRETAGNA DIETRO - Resta dietro di noi la Gran
Bretagna. Le azzurre Vanessa Ferrari (Esercito), Erika Fasana, Giorgia Campana, Martina Rizzelli (Brixia Brescia),
Lara Mori (Giglio Montevarchi), Lavinia Marongiu (La
Fenice) e Elisa Meneghini (Gal Lissone) - malgrado una
caduta alla trave, un’oscillazione a vuoto alla parallele e
forse un arrivo sporco al volteggio chiudono con 169.023,
secondo risultato di sempre in un Mondiale dopo il 4° posto
a Stoccarda nel 2007.”
Soddisfattissimi, il 5° posto ci appaga completamente
- sono le prime parole del direttore tecnico della femminile
azzurra Enrico Casella -. Ci sono stati un paio di errorini
ma se a questi livelli vuoi alzare i valori di partenza e fare
le grandi difficoltà non sempre può filare tutto liscio”.
Vidal e le notti brave, mega
multa dalla Juve
Arturo Vidal, 27 anni Centomila euro di multa ad Arturo
Vidal, anche se mai ci sarà pubblica e ufficiale contestazione:
se tutto ha un prezzo, dalla sanzione si capisce però quanto
l’abbia combinata grossa il centrocampista cileno, l’altra
notte. Siamo sull’ordine del 2 per cento della retribuzione
netta: una punizione record, almeno in casa Juve. Del resto,
chi sgarra sulla soglia di una sfida scudetto, quella con la
Roma, merita il massimo della pena, senza attenuanti.
Semmai il sospetto è che ci sia stata recidiva. La sentenza del
club è senza appello, visto che Vidal ha violato le più semplici
norme di qualsiasi contratto, presentandosi fisicamente
non idoneo sul luogo di lavoro: il campo di Vinovo prima,
lo stadio poi. .
La notte incriminata è stata quella tra giovedì e venerdì
quando Vidal, insieme a due cugini, era andato a divertirsi
in un paio di discoteche torinesi. Fin qui, nulla di male.
Solo che poi la notte s’è fatta alba, siamo a due giorni dalla
partita, e a poche ore dall’allenamento, mentre con i brindisi
la lucidità veniva sempre meno. Poi il giocatore bianconero
è passato da un chiosco aperto tutta la notte, a pochi passi
dal centro città. Lì, tra un apprezzamento a una ragazza e
qualche parola di troppo, è scoppiata una rissa con un altro
paio di ragazzi, sui due metri di altezza, modello doppia anta:
insomma, le persone sbagliate.
16
Presenza- 16 ottobre 2014
Il Papa buono
da raggiungere a costo di
qualsiasi sacrificio. Uno stile
di vita risuonato nelle parole
con cui Papa Francesco
lo scorso 27 aprile lo ha
dichiarato santo insieme a
Giovanni Paolo II. Qualità
che d’ora in poi saranno
riscoperte nel giorno della
sua festa, ogni 11 ottobre,
nel ricordo dell’apertura del
Concilio, e del discorso alla
luna, con quel famosissimo
passaggio: «Tornando a casa
troverete i bambini. Date un
carezza ai vostri bambini
e dite: questa è la carezza
del Papa. Troverete qualche
lacrima da asciugare, dite
una parola buona: il Papa
è con noi, specialmente
nell’ora della tristezza e
dell’amarezza».
Renzi finisce fra
case o stanze a prezzi contenuti in giro per il mondo.
Subito dietro il sempiterno
Mark Zuckerberg, fondatore
e amministratore delegato
di Facebook.
Poi, lui.
Davanti a grandi capi
di grandi aziende multinazionali come Jan Koum
di Whatsapp, Tom Farley
guida del New York Stock
Exchange, Jack Dorsey di
Twitter, Marissa Meyer di
Yahoo.
Gli “influencer” del nostro
secolo abitano principalmente nella Silicon Valley
e sono alla guida di aziende
giovani e legate a internet.
Cosa c’entri con tutto questo “l’azienda Italia” non si
capisce, ma forse è proprio
per questo che Renzi è stato
scelto.
Facile essere influentiuando si inventa Facebook e si
rivoluziona completamente
il mondo di comunicare.
Più difficile se davvero si
pretende di voler cambiare
verso all’Italia.
E chissà cosa succede, se
ci riuscirà.
Sulle ferite delle famiglie
la misericordia»
«
"La vocazione e la missione
della famiglia nella Chiesa nel
mondo contemporaneo" sarà il
tema del Sinodo ordinario che
si svolgerà dal 4 al 25 ottobre
2015.
Il tema, deciso da Papa
Francesco, è stato comunicato
dal cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale
del Sinodo, all'apertura, alla
presenza del Papa stesso, della
seconda settimana dei lavori
dell'assemblea straordinaria
sulla famiglia (5-19 ottobre).
"È stato annunciato oggi - ha
spiegato il porporato toscano
- perché, dopo la relazione
post disceptationem, potete
considerare anche l'ampiezza
del tema. C'è un ampliamento
di quello che era scritto nella
relazione e i circoli (i "circuli
minores", gruppi di lavoro
linguistico, che hanno iniziato venerdì sera i loro lavori
e li proseguiranno tutta la
settimana, ndr.) possano tenerne conto e anche suggerire
quali sono i temi che non sono
stati trattati e devono essere
trattati in maniera che nella
seconda fase".
La "Relatio post disceptationes" letta dal card. Erdo
La famiglia oggi affronta
diverse prove, tra le quali le
più grandi sono la solitudine, la precarietà lavorativa
e l'individualismo esasperato, si legge nella Relatio
post-disceptationem letta
dal presidente dei vescovi
europei, cardinale Peter Erdo.
Ogni continente ha le sue
peculiarità, dalla poligamia
in Africa ai matrimoni misti
laddove la religione cattolica
è minoritaria, fino alla prassi
delle convivenze nelle società
occidentali (e non solo). Esiste
però un diffuso desiderio di
famiglia, che costituisce una
sfida per la Chiesa.
Ed ecco il metodo di lavoro
che emerge dal documento di
metà Sinodo: "Il principio di
gradualità del piano salvifico
divino". In base alla "dottrina
dei gradi di comunione, formulata dal Concilio Vaticano II",
esiste un "modo articolato di
partecipare al Mysterium Ecclesiae da parte dei battezzati". In buona sostanza è questa
indicazione il dato principale
del documento intermedio del
Sinodo straordinario: si tratta
della dottrina della gradualità, che ha trovato ampio
spazio nel dibattito che ha
preceduto il Sinodo, a partire
dalla innovativa inziativa di
Papa Francesco del questionario delle 38 domande.
La prospettiva dunque,
è "inclusiva" e consente di
riconoscere elementi positivi
"anche nelle forme imperfette
che si trovano al di fuori della
realtà nuziale", così come
nelle altre religioni e culture.
"Una dimensione nuova della
pastorale familiare odierna
consiste nel cogliere la realtà
dei matrimoni civili e, fatte le
debite differenze, anche delle
convivenze".
Per quanto riguarda le prospettive pastorali, "l'annuncio
del Vangelo della famiglia
costituisce un'urgenza per la
nuova evangelizzazione", da
attuare con il protagonismo
degli stessi coniugi e delle famiglie, in un'ottica di conversione missionaria. Si chiede
che cambi il linguaggio "perché esso risulti effettivamente
significativo": non si tratta di
presentare una normativa
ma di proporre valori. Occorre curare la preparazione
al matrimonio, e poi ancora
seguire i primi anni della vita
matrimoniale.
Anche nelle unioni civili e
nelle convivenze "è possibile
cogliere autentici valori familiari o almeno il desiderio
di essi. Occorre che l'accompagnamento pastorale parta sempre da questi aspetti
positivi". "L'obiettivo è trasformarle in opportunità di
cammino verso la pienezza del
matrimonio e della famiglia
alla luce dei Vangelo".
Alle famiglie ferite è dedicata una parte importante della
Relatio: per loro si chiedono
"scelte pastorali coraggiose",
oltre che ascolto rispettoso e
amorevole.
Il "discernimento" richiesto
per i separati e i divorziati deve tenere conto della
sofferenza di chi subisce ingiustamente la separazione
e il divorzio, sulla strada di
un perdono possibile con la
Grazia.
FINALI
L’ora degli esami per
il premier
Domani il governo approverà la manovra. Vedremo
come sarà. Da essa dipenderà, certamente, il futuro
della nostra economia (almeno per i prossimi mesi): ma,
probabilmente, anche quello del premier.
Matteo Renzi sta infatti governando grazie a una formidabile apertura di credito ricevuta da una parte del
Paese ben più numerosa di quella riferibile all’elettorato
del suo partito. C’è tutto un mondo che per la prima volta,
alle scorse europee, ha messo la ics sul simbolo del Pd
nella convinzione che Renzi sia l’uomo giusto per dare
il via a una serie di riforme di stampo liberale.
Questo mondo finora ha dimostrato di saper aspettare,
di non pretendere da Renzi, in pochi mesi, risultati che
altri non hanno conseguito in decenni. Ma quanto durerà
la pazienza? Insomma quanto durerà questa «apertura
di credito»?
Prendiamo il Veneto, esempio perfetto. Da sempre è
stato un feudo del centrodestra: nel 2010, Pdl e Lega
insieme raggiunsero il 59 per cento. Quest’anno, in
maggio, alle europee il centrosinistra ha vinto per la
prima volta. Il Pd ha toccato il 37,52 per cento, contro il
21,6 di appena un anno prima (alle politiche): da solo,
ha avuto più consensi di Forza Italia, Lega, Fratelli
d’Italia e Ncd messi insieme. Non occorre un mago dei
flussi elettorali per comprendere che una simile rivoluzione ha un nome e un cognome: Matteo Renzi. Il leader
di centrosinistra che, alle orecchie degli imprenditori
del Nord-Est, finalmente parla il loro linguaggio, e non
quello di una vecchia sinistra, che è poi quella che ieri
a Bergamo l’ha contestato.
Nei giorni di quell’exploit renziano, Luca Zaia disse:
«La luna di miele tra Renzi e il Veneto finirà prima che
arrivino le regionali». Ebbene, in questi giorni la Swg
ha fatto un sondaggio appunto sulle prossime regionali,
che si terranno in primavera, e i numeri direbbero che
Zaia è in vantaggio di quindici punti sulla probabile
candidata del centrosinistra, Alessandra Moretti, che
pure nel maggio scorso, alle europee, aveva preso 230.000
preferenze, un’enormità. Non solo: il sondaggio darebbe
il Pd attorno al 30 per cento, sette punti in meno rispetto
a cinque mesi fa. Vero che il sondaggio è stato commissionato dalla Lega: ma il direttore scientifico della Swg,
Enzo Risso, ha detto ieri al quotidiano L’Arena di Verona
che un lavoro analogo gli è stato commissionato anche
dal Pd, facendo capire che i risultati sono gli stessi.
Ora, è fin troppo banale sottolineare che le elezioni
europee sono una cosa, e le regionali un’altra; che Zaia ha
un seguito personale fortissimo, eccetera. Ovvio. Tuttavia,
è innegabile - come filtra da ambienti di Confindustria
Veneto - che tra gli imprenditori un po’ di impazienza
cominci a circolare: «Renzi è venuto più volte qui in
Veneto facendo grandi promesse, ora deve stare attento
a non deluderle. La sua idea sul Tfr in busta paga, ad
esempio, ha fatto venire molti mal di pancia». «Tra gli
elettori passati dal centrodestra a Renzi comincia a
montare qualche insofferenza», conferma Francesco Jori,
scrittore veneto, autore di saggi sulla Lega.
L’ex sindaco di Oderzo Bepi Covre, uno degli imprenditori leghisti che hanno votato per Renzi, dice che
continua ad avere fiducia nel premier, ma pure che un
cambio di passo non è rinviabile: «Il Pil Veneto nel 2014
sarà del più 2,5: come la Germania. Ma la media del
Paese porterà a un meno 0,3 o 0,4: è chiaro che non si
possono dare le stesse medicine per malattie diverse. Il
governo deve restituire competitività alle piccole e medie
imprese abbassando il cuneo fiscale. Più soldi in busta
paga e meno tasse».
Ieri a Bergamo Renzi ha promesso agli imprenditori
proprio questo: meno tasse, almeno per chi assume. Non
solo in Veneto, ma in tutta Italia, c’è tutto un mondo che
lo giudicherà sulle sue parole.
Balotelli metterà la testa a posto?
“Niente di meglio che spendere del tempo con la propria figlia”. Mario Balotelli pubblica su Instagram una
foto con la piccola Pia sulle spalle. La bambina, avuta da
una relazione con Raffaella Fico, vive con la madre ma
trascorre regolarmente del tempo anche con l’attaccante
del Liverpool.
Settimana della Lingua Italiana 2014
"Dalla parte degli insegnanti"
Gentilissimi,
Nel salutarla con viva cordialità, questo Istituto è lieto
di informarla che, in occasione della Settimana della
Lingua Italiana 2014, verrà organizzata presso l'Istituto
stesso un incontro con gli insegnanti di italiano in Cile
il prossimo sabato 8 novembre alle ore 10,30.
Questo incontro ha l'obiettivo di valutare le forze in
campo per la diffusione della lingua italiana in Cile e
presentare un progetto formativo al fine di migliorare la
qualità dell'insegnamento e, di conseguenza, la qualità'
dell'apprendimento.
Si trasmette pertanto in allegato il programma proposto.
Saremo grati ugualmente se sara' possibile diffondere
questa informazione a tutti gli insegnanti d'italiano della
sua rete al fine di permettere a coloro che si interessano
alla didattica dell'italiano come lingua straniera di poter
prendere parte all'incontro proposto.
Ringrazio fin d'ora per la sua attenzione alla proposta
di incontro dell’Istituto, con la speranza e l'auspicio che
esso segni l'inizio di una nostra attiva collaborazione,
proficua per il suo impegnativo lavoro di insegnare la
lingua e la cultura italiana in Cile.
Con i nostri migliori saluti
Anna Mondavio
Direttore IIC
Istituto Italiano di Cultura, Santiago
Sabato 8 Novembre 2014, 10h00-12h00
Programma
h 10,00 Apertura lavori
h 10,15 Situazione della formazione degli insegnanti
di italiano in Cile
h 11,15 La formazione alla didattica dell'italiano come
lingua straniera proposta dall'Università per Stranieri
di Siena DITALS 1 (Anna Mondavio, Direttore Istituto
Italiano di Cultura)
h 12,00 Rinfresco
Per il punto n. 1 si sarà grati ai partecipanti se vorranno intervenire brevemente per illustrare le problematiche attuali legate alla formazione degli insegnanti
di italiano in Cile.
CONFERMA INTERVENTI: Al fine di organizzare
gli eventuali interventi si prega di voler contattare
direttamente questo Istituto entro il 24 ottobre p.v.
all'indirizzo seguente: [email protected] per
poter pianificare e programmare gli stessi. Si ricorda
che eventuali prese di parola e interventi non potranno
superare i 5 minuti per permettere a tutti di presentare
esperienze ed esigenze.
CONFERMA PRESENZA: Si prega in ogni caso di
voler confermare la propria presenza entro il 30 ottobre
pv al seguente indirizzo mail italprogram.iicsantiago@
esteri.it .
Oggetto: Settimana della Lingua Italiana nel Mondo
2014.
"Dalla parte degli insegnanti" Incontro Istituto Italiano di Cultura
Sabato 8 Novembre 2014, 10h00-12h00