22 MARZO 2016 - La Voce d`Italia

Premio Nacional de Periodismo
1950
1950
2015
Anni di Storia...
Anno 67 - N° 53
Fondatore Gaetano Bafile
Italia in lutto,
indagato autista
TORTOSA - Erano sette ragazze,
appassionate, piene di vita, innamorate come tanti altri giovani italiani di Barcellona: ora sono sette
salme allineate nel piccolo obitorio
di Tortosa, e l’Italia è sotto shock.
Il premier Matteo Renzi è volato
nella cittadina catalana per portare
la solidarietà del paese alle loro famiglie distrutte dal dolore, arrivate
una dopo l’altra nella cittadina catalana per la struggente procedura
del riconoscimento.
(Continua a pagina 9)
Anni di Storia...
Direttore Mauro Bafile
Deposito legale: 76/0788
Caracas, martedì 22 marzo 2016
La Voce d’Italia
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L’INCIDENTE A TORTOSA
2015
I due leader si sono stretti la mano di fronte a giornalisti e telecamere prima di iniziare il colloquio
Obama: “E’ un nuovo giorno”
Castro: “Le differenze restano”
Obama: “Il futuro di Cuba non viene deciso dagli Usa o da altre nazioni ma dai cubani e nessun
altro”. Castro: “La rimozione dell’embargo è essenziale”. Il tema dei diritti umani nell’Isola
UE-ITALIA
Flessibilità, entra
nel vivo il negoziato
BRUXELLES - Tra Roma e Bruxelles
c’è un clima nuovo, ma la sostanza
è un’altra cosa, diceva il commissario agli affari economici Pierre Moscovici solo due settimane fa. Ed è
proprio per affrontare la ‘sostanza’
che oggi volerà a Roma, per trovare
assieme al premier Matteo Renzi e
al ministro dell’economia Pier Carlo Padoan una soluzione che metta
l’Italia al riparo da procedure sui
conti pubblici a maggio.
(Continua a pagina 10)
PRESSING FDI-LEGA
Cav non “molla”
Bertolaso ma si tratta
ROMA - Nessuna intenzione di ‘mollare’ Guido Bertolaso. Silvio Berlusconi non fa che ripeterlo nonostante i
suoi alleati non si arrendano all’idea
che il centrodestra nella Capitale si
presenti diviso. L’ex capo del governo ieri di primo mattino a Rtl non
solo blinda il suo candidato ma bolla
come “un capriccio” la decisione della Meloni di scendere in campo. Un
giudizio severo a cui però la diretta interessata preferisce non replicare.
(Continua a pagina 11)
L’AVANA - “L’embargo finirà”. Ne è convinto il presidente degli Stati Uniti Barack
Obama, il quale ha tuttavia sottolineato
che sui tempi non può dare una risposta
precisa.
- Quello che abbiamo fatto per 50 anni –
ha detto Obama - non è servito né ai nostri interessi nè agli interessi del popolo
cubano..
Il presidente Usa ha spiegato:
- C’è un crescente interesse al Congresso
americano sul tema della revoca dell’embargo, il quale resta tuttavia legato ad alcuni elementi tra cui anche i diritti umani,
oltre che all’implementazione degli accordi fin qui raggiunti e la strada fin qui tracciata.
L’embargo Usa rappresenta “un ostacolo”
allo sviluppo di Cuba. Solo dopo la sua
eliminazione si aprirà “una nuova strada”:
- La rimozione dell’embargo è essenziale
- ha detto Raul Castro al termine dell’incontro con Obama -. Esistono profonde
differenze tra Stati Uniti e Cuba – ha aggiunto - che non andranno via,
Obama ha voluto ringraziare esplicitamente il “paziente lavoro di mediazione”
di Papa Francesco e del cardinale arcivescovo de L’Avana, Ortega, che “hanno
contribuito in modo decisivo” a riavvicinare i due Paesi.
- Grazie per l’accoglienza a me, alla mia
famiglia e alla mia delegazione - ha detto
il presidente Usa, al termine dell’incon-
tro con Raul Castro -. Da mezzo secolo la
visita di un presidente americano qui era
inimmaginabile, questo è un giorno nuovo tra i nostri due Paesi. Il futuro di Cuba
– ha anche detto - non viene deciso dagli
Usa o da altre nazioni. Cuba è un Paese
sovrano e il suo destino lo decideranno i
cubani e nessun altro.
Il presidente Cubano, durante l’incontro
con la stampa, ad un giornalista che gli
chiedeva perchè a Cuba ci sono prigionieri
politici ha risposto irritato:
- Prigionieri politici? Mi dia la lista. Se ci
sono, prima che cali la notte saranno liberati.
Quindi, stizzito dalle insistenti domande
sul tema ha detto:
(Continua a pagina 6)
L’industria dell’automobile, le promesse del presidente Maduro e la libertà di stampa
(Servizi alle pagine 2 e 3)
Rif. J - 00089287 - 3
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2
ANALISI - VENEZUELA
martedì 22 marzo 2016 |
Mentre “El Carabobeño”
e i quotidiani dello Stato
Barinas interrompono
l’edizione cartacea
per mancanza di materie
prime, il governo
del presidente Maduro
rilancia l’industria
dell’automobile. Il capo
dello Stato assicura
che il “Toyota Corolla
2015” avrà prezzi
“accessibili ai giovani,
alla classe media,
agli operai, alla famiglia
venezuelana”
L’industria dell’automobile, le promesse
del presidente Maduro e la libertà di stampa
Mauro Bafile
Dopo il “Correo del Caroní”,
“El Carabobeño”. E, ora, i tre
quotidiani dello Stato Barinas: “La Prensa de Barinas”,
“El Diario de los Llanos” e
“La Noticia de Barinas”. La
libertà di stampa in pericolo?
Sempre di più. Evidenze, nel
caso ci fossero dubbi, ve ne
sono in abbondanza.
Come si ricorderà, una
sentenza del Tribunale ha
condannato a 4 anni di reclusione il direttore del quotidiano “Correo del Caroní”
per diffamazione e ingiuria.
La ragione? Aver indagato
sulla corruzione che, come
un cancro, sembra corroda
la “CVG Ferrominera”, una
delle aziende della holding
“Corporación
Venezolana
de Guayana”. Il Tribunale,
nonostante il presidente di
“Ferraminera” abbia presentato le sue dimissioni e le indagini delle autorità competenti siano ancora in corso,
ha ritenuto opportuno anche
multare il giornale che ora
dovrà pagare una congrua
somma che mette seriamente
a repentaglio il suo futuro.
Nei giorni scorsi, “El Carabobeño” ha interrotto la pub-
blicazione dell’edizione cartacea per mancanza di carta e
delle materie prime di cui ha
bisogno qualunque giornale,
per essere presente in edicola.
Con un editoriale e un laconico “por el momento”, “El
Carabobeño” si è congedato
dai suoi lettori, promettendo di tornare in edicola non
appena le condizioni del Paese lo renderanno possibile.
E sempre nei giorni scorsi, e
per lo stesso motivo, tre quotidiani dello Stato Barinas
hanno interrotto la pubblicazione. Non hanno carta.
Tempi e modi. Il salto verso le
edizioni online, in Venezuela, non avviene per un processo naturale determinato
dall’evoluzione della tecnologia, dal progresso del Paese
e dalla modernità che coinvolge la società. È dovuto a
particolarissime condizioni
che rendono sempre più difficile e in salita il cammino
dei mezzi di comunicazione
che non sono pro-governativi. Per tutti gli altri, ormai la
grande maggioranza, la realtà
è ben diversa.
“La libertà – diceva Don Luigi
Sturzo – è come l’aria: si vive
ll’ i se l’
i è viziata,
i i
nell’aria;
l’aria
sii
soffre; se l’aria è insufficien-
ff
i manca
te, sii soffoca;
se l’
l’aria
si muore”. Ed è proprio l’aria
q
quella che sta mancando
iin Venezuela. La rete, viste
lle circostanze, si sta trasform
mando in un rifugio obbligatto, nell’unica alternativa. Per
i grandi giornali del mondo,
iil web è la sfida del futuro.
P
Per i mass media venezuelani
llo è del presente. Lo è anche
p
per la libertà di stampa. App
pare oggi assai lontana la cellebre frase attribuita a Voltairre: “Non sono d’accordo con
q
quello che dici, ma darei la
v
vita perché tu lo possa dire”.
E
Emendamento
Costituzion
nale, Referendum abrogatorrio, dimissioni. Questi i tre
strumenti sui quali stanno
llavorando i politici che comp
pongono il Tavolo dell’Unità
p
per un giro di boa che possa
d
dare al Paese un nuovo Gov
verno. Escluse le dimissioni
d
del capo dello Stato, poiché
p
pare poco probabile che il
p
presidente Maduro rinunci
a
alla sua investitura, restano
ll’emendamento costituzion
nale e il referendum abrogattorio. Il buon senso consig
glierebbe di non disperdere
eenergie. Insomma, di impegnarsi con forza in un unico
strumento, quello che possa
ANALISI - VENEZUELA
www.voce.com.ve | martedì 22 marzo 2016
garantire
ti maggiori
i i possibilità
ibilità
di trionfo. Ma è evidente che
l’Opposizione è divisa. Ne è
dimostrazione la decisione,
salomonica, di seguire tutti
i cammini possibili. Il Tavolo dell’Unità, così, ha voluto
evitare il pericolo di dibattiti
logoranti e di pericolose disgregazioni. L’emendamento
costituzionale e il referendum abrogatorio, come abbiamo già scritto, distolgono
attenzione ed energie dal
prossimo obiettivo elettorale: la conquista dei governi
regionali e comunali. In democrazia, il potere si costruisce a piccoli passi, occupando tutti gli spazi contemplati
nella Costituzione. E’ ciò che
fece il presidente Chávez,
scomparso prematuramente.
La popolarità del presidente Maduro, stando alla nota
agenzia di sondaggi Hinterlaces, è oggi ai minimi storici.
La popolazione non segue
più i suoi “canti delle sirene”. Ormai il “mito” della
“guerra economica” non fa
più leva sugli animi dei venezuelani, se non in quei
settori minoritari offuscati
dal fanatismo che acceca la
ragione. Secondo l’ultimo
sondaggio di Hinterlaces, il
58 per cento dei venezuelani ritiene il capo dello Stato
responsabile della “débâcle”
economica e considera impossibile una “ripresa” del
Paese senza le dimissioni del
id t M
d
presidente
Maduro.
La percezione che i venezolani hanno del futuro del Paese è tutt’altro che positiva.
Il 67 per cento ritiene che
quest’anno l’economia non
migliorerà. Considera che
il presidente Maduro non
abbia preso il “toro per le
corna”. E cioè, non sia stato
capace di applicare provvedimenti chiari, coerenti e,
soprattutto, concreti per frenare l’inflazione, sconfiggere
l’insicurezza e assicurare al
Paese l’approvvigionamento
di generi alimentari.
Il Presidente di Hinterlaces,
Oscar Shemel, intervistato
da José Vicente Rangel, ha
spiegato che la percezione
che emerge è che il presidente Maduro sia prigioniero del
suo labirinto; stia vivendo
una “fantasiosa epica rivoluzionaria” e sia incapace di
occuparsi dei veri problemi
della popolazione.
Stupore e confusione. L’ultimo annuncio del capo dello
Stato, realizzato a reti unificate, è stato accolto non
solo con sorpresa ma anche
con incredulità. In un paese
in cui i concessionari non
hanno utilitarie da offrire e
solo riescono a vendere auto
di gran lusso, merce pregiata
per i “nuovi ricchi”, il capo
dello Stato ha annunciato
che si darà un nuovo impulso all’industria dell’automobile. General Motors,
T
t Ch
l M
Toyota,
Chrysler,
Mac, IIveco,
Venezolana de Motos, Yamaha, Decars Motors, CA, sono
alcune delle multinazionali
incaricate di produrre vetture
e motociclette per il mercato
locale e l’esportazione.
Il presidente Maduro, inoltre, ha sottolineato, ed è
quello che ha maggiormente
sorpreso, che l’assemblatrice
Toyota produrrà il modello
“Corolla 2015”, destinato
alla famiglia venezuelana.
Una vettura, ha reiterato il
capo dello Stato, “accessibile ai giovani, alla classe media, agli operai, alla famiglia
venezuelana”. I prezzi del
“Corolla”, in America lati-
i
t i 17mila
17 il e
na, sii aggirano
tra
i 19mila dollari. Toyota, nel
presentare lo scorso febbraio
il modello “Corolla 2015”,
disse che il costo sarebbe stato tra il milione 600mila bolívares e il milione 900mila.
Un prezzo, insomma, proibitivo per la stragrande maggioranza dei venezuelani che
riceve lo stipendio minimo
stabilito per legge o poco
più. S’inferisce, quindi, che
l’automobile della Toyota
potrebbe essere venduto a un
prezzo politico, come lo sono
gli alimenti e le medicine; e
che il governo del presidente
Maduro scommetta su una
ripresa dei prezzi del greggio,
3
oggi attorno ai 30 dollari il
barile, frutto di un probabib
lle accordo nel “summit” di
Doha.
In ultimo, ha sorpreso l’improvviso viaggio del presip
dente Maduro alla vicina
iisola di Cuba. Illazioni, speculazioni, pettegolezzi. La
visita del capo di Stato alla
v
vigilia dell’arrivo a Cuba di
v
un altro capo di Stato, Barack
u
Obama, ha dato adito a tante
iipotesi. Il viaggio di Obama
ha rotto più di mezzo secolo
h
d’isolamento dell’isola; inaugurato una nuova politica
g
estera nei confronti di Cuba
e chiuso un capitolo di storria.
Imperialismo, colonialismo,
ffascismo, negli ultimi mesi
sono scomparsi dal linguaggio della diplomazia cubana
e dai discorsi di Raul Castro.
Termini, però, presenti ancora negli articoli del vecchio
leader, ormai in pensione,
Fidel Castro pubblicati da
Gramma; e nei discorsi degli
esponenti della “rivoluzione
bolivariana”. E’ un lessico
preso in prestito dagli anni
60 che, reso di nuovo di
moda, accompagna in questo suo “revival” il populismo e la demagogia con cui
si alimentano sogni e seminano illusioni. Sogni e illusioni che, come un gigante
dai piedi d’argilla, si sgretolano sotto il peso della realtà.
FONDATO NEL 1950
DA GAETANO BAFILE
Direttore
Mauro Bafile - CNP 5.613
bafi[email protected]
VENEZUELA
Redazione
Attualità
Angelica Velazco
Romeo Lucci
Yessica Navarro
Arianna Pagano
Para el representante
de Primero Justicia
en el parlamento,
Carlos Paparoni,
el CNE está tratando
de frenar la activación
del revocatorio,
pero más temprano
que tarde tendrá
que dar a conocer
la fecha de
la consulta
Venezuela
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Sport
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martedì 22 marzo 2016
VENEZUELA
Cultura
Anna Maria Tiziano
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Giovanna Chiarilli
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Laura Polverari
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Juan Carlos Bafile
Lorenzo Di Muro
Pagina 4 |
A cargo de Berki Altuve
Discutirán Ley de Referendo
después de Semana Santa
CARACAS- El diputado por la
MUD ante la Asamblea Nacional Carlos Paparoni informó que
luego de la Semana Santa se retomará, en segunda discusión, la
Ley de Referendo, un texto que
obligaría al Consejo Nacional
Electoral (CNE) a responder a los
venezolanos sobre la activación
de este mecanismo para cambiar
al Gobierno.
Para el representante de Primero
Justicia en el parlamento, el CNE
está tratando de frenar la activación del revocatorio, pero más
temprano que tarde tendría que
dar a conocer la fecha para realizar la consulta.
Paperoni saludó que el Ministerio Público por lo menos haya
llamado al diputado Américo De
Grazia para profundizar en las
investigaciones sobre el asesina-
to de mineros en Bolívar, donde
aseguró que no sólo hay enfrentamiento entre bandas organizadas, sino que tiene que ver con la
forma de acuerdos para la explotación de recursos.
El diputado advirtió que Venezuela está a punto de perder el ciclo de siembra y luego de los primeros tres meses del año todavía
no se han obtenido las semillas
o importado los insumos necesarios para la producción.
Por otra parte, denunció en el
programa Primera Página de Globovisión que 6 mil toneladas de
trigo llegaron contaminadas al
país y provocaron la paralización
de 6 molinos.
Paparoni cree que es claro que la
pobreza ha alcanzado a los venezolanos y eso se evidencia en que
se consumen en la actualidad 12
kilos de carne por año per cápita
en lugar de 20 kilos, tal y como
recomienda la FAO. Igual ocurriría con la leche, cuyo consumo
es de 65 litros por año, en lugar
de los 120 litros que sugiere también la FAO.
El parlamentario recordó que
su partido ha propuesto una ley
para que se revise a las empresas
en manos del Estado para ponerlas a producir y consideró que la
paralización de muchas de ellas
demuestra que los militares no
saben producir o administrar estas empresas.
Paparoni indicó que mientras
otros países abandonan la retórica antiimperialista como Cuba,
Venezuela parece que se está
quedando atrás y aquellos que
antes eran “nuestros amigos” le
dan la espalda al país.
Rechaza Ley
de Amnistía
en la ONU
WASHINGTON- La Delegación
venezolana encabezada por el Representante Permanente ante los
Organismos Internacionales, Jesse
Chacón Escamillo, denunció ayer
la aprobación del Proyecto de Ley
de Amnistía por parte de la Asamblea Nacional de nuestro país en
su primera discusión; la cual, incurre en los delitos vinculados al tráfico y posesión de drogas tal como
se evidencia en su artículo 30.
La denuncia se produjo durante
el 59° Período de Sesiones de la
Comisión de Estupefacientes, que
se realiza en la sede las Naciones
Unidas en Viena. En este sentido,
al iniciar el espacio para discutir
la situación mundial del tráfico de
drogas, la Delegación venezolana
ratificó su rotundo rechazo a la
propuesta la cual constituye una
grave vulneración a los Convenios
internacionales en materia de drogas.
Es importante recordar que el controversial artículo 30, establece la
concesión de amnistía a quienes
perpetren delito de tráfico de drogas de menos cuantía en el caso de
campamentos o manifestaciones
públicas, los cuales se encuentran
tipificados en los artículos 149 y
151 de la Ley Orgánica de Drogas.
El Gobierno Revolucionario reiteró
su compromiso en todos los ámbitos y escenarios internacionales,
para continuar la lucha mundial
contra las drogas, abogando además por una eficaz cooperación
internacional que logre un plan
de acción para contrarrestar este
problema.
ECONOMÍA
Canasta básica familiar aumentó
a Bs 121.975,47 en febrero
CARACAS- Una familia de cinco miembros tenía que gastar
en febrero 12,6 salarios mínimos (9.648,18 bolívares vigentes ese mes) para poder cubrir la canasta básica que se ubicó
en 121.975,47 bolívares, aumentando 514,2% en un año,
según el Centro de Documentación y Análisis Social de la
Federación Venezolana de Maestros (Cendas).
Todos los rubros de la canasta alimentaria aumentaron de
precio: azúcar y sal, 96,6%; cereales y productos derivados,
62,3%; pescados y mariscos, 28,3%; café, 21,0%; leche, quesos y huevos, 20,3%; Raíces, tubérculos y otros, 19,2%; grasas
y aceites, 11,3%; salsa y mayonesa, 3,8%; granos, 2,3%; carnes y sus preparados, 1,7% y frutas y hortalizas, 1,1%.
Cendas indicó que la diferencia entre los precios controlados
y los precios de mercado es de 2.211,82%.
En total escasean al menos 59 productos básicos, entre los
que se encuentran la leche en polvo, azúcar, caraotas, café,
jabón de baño y medicinas como Atamel, Losartán Potásico,
Aspirinas, anticonceptivos, entre otros artículos.
El costo promedio de un almuerzo para un trabajador es de
950 bolívares. El monto del ticket de alimentación es 225,00
bolívares, el 1.5 de la unidad tributaria vigente, cuyo valor es
de 150 bolívares.
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Venezuela
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VENEZUELA
A cargo de Berki Altuve
BREVES
Diputados mantienen contacto
con ministra Varela por caso Uribana
BARQUISIMETO - El diputado por el estado Lara, Edgar Zambrano, adelantó que mantienen comunicación con la ministra de
Asuntos Penitenciarios, Iris Varela y sus viceministros para tratar el
problema que se vive la cárcel de Uribana en Lara. “En tiempo real
y en 24 horas, cada una de las actividades que se desarrolla forma
parte de la comisión de asuntos penintenciarios”.
En entrevista al programa En Sintonía de Unión Radio, dijo
que aún permanece el secuestro de custodios y aun no hay
“intencionalidad” de los reclusos de liberarlos.
Son 15 personas cautivas y los parlamentarios piden el respeto de los derechos de los secuestrados. “Hemos insistido en
mantener activos el diálogo”.
Se planea entregar medicinas a los reclusos y activar mecanismos de comunicación para estar al día con los temas que afectan esta población. “Estamos haciendo un esfuerzo conjunto”.
Gobernador de Bolívar comparecerá
ante la AN por caso Tumeremo
El gobernador del estado Bolívar, Francisco Rangel Gómez, comparecerá ante la Asamblea Nacional el próximo martes 29 de marzo a las 10 de la mañana, a solicitud de la Comisión Especial para
la Investigación de Tumeremo de la AN.
Gómez dará cuenta sobre la desaparición de los mineros en el Salón Miranda del Palacio Federal Legislativo, informó, la diputada por el estado
Bolívar Olivia Lozano a través de su cuenta en Twitter @oliviaylozano.
La citación se corresponde con la Ley sobre el Régimen para la Comparecencia de Funcionarios Públicos y los Particulares ante la Asamblea
Nacional o sus Comisiones, que establece la disposición de los parlamentarios a solicitar la presencia de cualquier miembro del Ejecutivo.
Se mantiene esquema de venta de productos
regulados por número de cédula
La Superintendencia Nacional para la Defensa de los Derechos Socioeconómicos (Sundee), ratificó ayer que el mismo orden de los
días para comprar artículos de primera necesidad por el terminal de
la cédula de identidad se mantiene sin cambios. El señalamiento es
debido a la presunta campaña de manipulación en redes sociales y
mensajerías de texto que propagaban una falsa modificación de los
días. El orden establecido para adquirir artículos funciona de la siguiente manera: el día lunes, 0-1; el martes, 2-3; los miércoles, 4-5;
jueves, 6-7, y viernes, 8-9. Los fines de semana las compras son por
los terminales del 0 al 4, los días sábado, y del 5-9 los domingos.
“La Sundde desmiente categóricamente cualquier información que circule
en las redes sociales y por mensajería de texto con respecto a cambios en el
sistema de compras para adquirir productos de primera necesidad”, indicó
la institución a través de un comunicado publicado en su portal web.
El superintendente nacional para la Defensa de los Derechos Socioeconómicos, William Contreras, denunció que la ola de rumores sobre supuestos cambios responde a una campaña para crear
zozobra en el pueblo.
El ministro de Transporte y Obras Públicas, Luis Sauce informó que las nuevas tarifas se
aplicarán a las rutas suburbanas e interurbanas que cubran una distancia de 1 a 10 kilómetros
Sauce: Aumento del pasaje
será en tres partes desde Bs 35
CARACAS- El ministro
de Transporte Terrestre y
Obras Públicas, Luis Sauce
detalló ayer que el aumento del pasaje mínimo se
aplicará en tres partes “este
mes a Bs. 35, para agosto Bs.
45 y en noviembre a Bs. 50”.
Asimismo señaló que las
nuevas tarifas serán aplicará a las rutas suburbanas
e interurbanas que cubran
una distancia de 1 a 10 kilómetros.
La medida, publicada en
Gaceta Oficial N° 6.221,
de fecha 17 de marzo de
2016, y surgió como resultado de las distintas mesas de trabajo con sector
transporte del país.
“Fue un acuerdo con los
transportistas, no fue una
decisión arbitraria del Gobierno Nacional”, afirmó el
Ministro en el programa
El Desayuno, transmitido
por Venezolana de Televisión.
Sobre el sector automotor y las quejas por la falta de repuestos dijo que
se tienen dispuestas “más
de 43 proveedurías a nivel
nacional, el financiamiento de Yutong, hemos hecho
sustitución de unidades, incrementamos a 11 rubros
las proveedurías incluyendo
amortiguadores, parabrisas
y rines, además de las pensiones para los transportistas”.
Metro de Caracas inicia
mantenimiento
El titular de transporte terrestre, Luis Sauce, informó que durante el asueto
de la Semana Mayor, se
realizarán diferentes mantenimientos a los sistemas
de transporte que operan a
través del Metro de Caracas: Metrobuses, Metrocable y estaciones del subterráneo.
“Estos trabajos iniciarán el
martes (hoy) 22 de marzo
luego del cierre de la operación comercial y se extenderán hasta el domingo 27.
Hemos decidido habilitar
un ruta especial de Metrobús desde Chacao hasta La
California para que nuestros
usuarios tengan otra opción
de transporte, a pesar de que
el servicio no se interrumpirá”, agregó el ministro.
Víctimas de la Guarimba
se reúnen con el Canciller de Chile
Santiago de Chile- Yendry Velásquez, vocera del Comité de
Víctimas de la Guarimba, sostuvo ayer un encuentro con el
Ministro de Relaciones Exteriores de la República de Chile,
Heraldo Muñoz, a quien manifestó su preocupación y rechazo sobre el “Proyecto de Ley de Amnistía y Reconciliación
Nacional”, aprobada en primera discusión por la Asamblea
Nacional el pasado 16 de febrero.
La vocera de esta organización expresó al Canciller chileno que
esta Ley de Amnistía impediría jurídicamente que se determine
la responsabilidad y sean debidamente sancionadas las personas
que generaron la muerte de 43 personas y más de 800 lesionados en el año 2014, luego de la ejecución del denominado plan
“La Salida”, que buscaba derrocar al Presidente Nicolás Maduro.
Velásquez afirmó que actualmente los grupos políticos que
promovieron esta violencia en Venezuela son mayoría en la
Asamblea Nacional y pretenden aprobar una Ley de Amnistía
para perdonar todos los hechos que ellos mismos desarrollaron.
“Se trata de un autoperdón que vulnera el derecho a la justicia de
las víctimas. Queremos justicia, queremos que los responsables
paguen por la muerte de nuestros familiares”, enfatizó.
Pagina 5 | martedì 22 marzo 2016
En el Metro de Caracas
sustituirá un total de 24
durmientes de madera por
durmientes de concreto en
la zona de maniobras de
Los Dos Caminos, en la Línea 1, por lo cual se aplicará una vía única temporal
entre esta estación y Palo
Verde.
Esta ruta especial contará
con 6 unidades articuladas
y funcionará de 5:30 a.m.
a 10:00 p.m., con paradas
en las estaciones intermedias de este itinerario, es
decir, Altamira, Miranda,
Los Dos Caminos, Los
Cortijos y La California.
Adicionalmente, precisó
que se llevarán a cabo labores de remozamiento y
cambio de imagen de 9 estaciones de la Línea 2 y se
realizará el lavado y barrido de estaciones y túneles
en Línea 3.
Y en los sistemas Metrocable Mariche y San Agustín
las labores de mantenimiento iniciarán el jueves
24 de marzo. En el caso
de Mariche el servicio será
interrumpido la mañana
del jueves y viernes, retomando sus operaciones a
la 1:00 de la tarde, ambos
días.
La parroquia San Agustín
también recibirá un cariñito donde se realizarán
por tramos las labores
convenidas, el jueves 24 y
viernes 25 corresponderá
al tramo Parque Central –
La Ceiba, y el domingo 27
al tramo San Agustín – La
Ceiba, todos los trabajos se
realizarán en la mañana y
se abrirá el servicio comercial con normalidad a la
1:00 de la tarde.
CIFAR
Hay materia prima para fabricar medicamentos hasta abril
CARACAS- El Presidente de la Cámara
Farmacéutica Cifar, Tito López, afirmó
que sólo tienen materia prima para fabricar medicamentos hasta el mes de abril,
mientras que algunas empresas manejan inventarios limitados de productos
terminados.
López explicó que con buen pronóstico,
podrían extender el inventario de materia primera hasta mayo, sin embargo,
comentó que para garantizar el abastecimiento urge que reciban dólares.
“Tenemos una deuda pendiente por liquidar desde 2012, que ronda los 657
millones de dólares, eso bloquea líneas de
crédito e impide la continuidad en la fa-
bricación”, comentó en entrevista para
el programa A Tiempo de Unión Radio.
El representante del gremio farmacéutico dijo que el Gobierno Nacional creó
un nuevo listado de sectores prioritarios
y están revisando las deudas de las empresas que tienen este tipo de productos
esenciales. “Están haciendo planteamientos de pago, la semana pasada hubo varias empresas que recibieron liquidaciones
de divisas, sobre todo a transnacionales”,
agregó López, aunque aclaró que desconocen cuáles empresas recibieron el
pago.
López espera que después de Semana
Santa se retomen los ciclos de conversa-
ciones para revisar las deudas y los posibles esquemas de pago de divisas.
“El Estado venezolano ha reconocido que
hay desabastecimiento (…) por eso rápidamente tenemos que recibir divisas”,
expresó.
El Presidente del Cifar insistió en revisar
la estructura de precios de los medicamentos por la disparidad entre costos de
materia prima y costos asociados que se
reflejan en el precio de estos productos.
Agregan que a la situación de las irregularidades en las estructuras de costos, se
suma la escasez de divisas para importar
materia prima y la tardanza en los trámites para otorgar permisos de fabricación.
6
IL FATTO
martedì 22 marzo 2016 |
DRAGHI
INTERNET
Una stretta
di mano e un bilaterale
di due ore e mezza
nel simbolico palazzo
della rivoluzione,
dove l’inno
e la bandiera americana
si sono affiancati
a quelli cubani. Obama
esordisce in spagnolo:
“Este es un nuevo día”.
Raul Castro chiede
la fine dell’embargo
Storico incontro Obama-Castro
ma resta il nodo diritti umani
Claudio Salvalaggio
WASHINGTON “Este es un nuevo dia”: esordisce in spagnolo il
presidente degli Stati Uniti Barack
Obama promettendo “prima o
poi” la fine dell’embargo quando
prende la parola insieme a Raul
Castro dopo una storica stretta di
mano e un bilaterale di due ore e
mezza nel simbolico palazzo della
rivoluzione, dove l’inno e la bandiera americana si sono affiancati
a quelli cubani.
E’ a fine di un’epoca, ma non ancora del duello su diritti umani e
democrazia, sui quali i due leader
hanno ribadito con “franchezza”
le loro “profonde differenze” impegnandosi tuttavia ad “accettarle” e a cooperare, “privilegiando i
legami che uniscono i due Paesi e
i due popoli”, come ha sottolineato Castro.
Ma nella inattesa (per Castro)
conferenza stampa finale, il presidente cubano è stato messo in
imbarazzo quando un giornalista
della Cnn, figlio di un cubano, gli
ha chiesto perchè nell’isola dei
Castro ci sono i prigionieri politici.
- Prigionieri politici? Mi dia la lista. Se ci sono, prima che cali la
notte saranno liberati - si è difeso
stizzito Raul, all’indomani della
retata che ha portato in carcere
una cinquantina di attivisti per i
diritti umani, comprese una ventina delle “Damas de blanco”, le
moglie dei dissidenti in carcere.
Poi è passato al contrattacco, invitando a non politicizzare il tema e
chiedendo tempo.
- Nessun Paese al mondo rispetta
tutti i 61 diritti umani definiti a
livello internazionale, mentre
Cuba ne rispetta 47 - ha accusato,
elencando quelli tutelati nell’isola, come la salute, l’educazione,
la parità di salario tra uomini e
donne.
Diritti non scontati negli Usa,
come denunciano anche i candidati democratici alla Casa Bianca,
anche se Castro preferisce non
entrare nella campagna presidenziale americana (“Trump o Hillary? Non voto negli Usa”).
Obama accetta le rampogne di
Castro sui talloni d’Achille americani “perchè non dobbiamo
essere immuni o timorosi delle
critiche” ma sui diritti umani resta fermo pur senza salire in cattedra, sottolineando che la revoca
dell’embargo da parte del Congresso dipende in parte anche dai
progressi su questo terreno. Ma,
pur non sapendo dire quando,
promette che “l’embargo finira’”
perchè “quello che abbiamo fatto
per oltre 50 anni non è servito né
ai nostri interessi nè agli interessi
del popolo cubano”.
Per Castro la revoca è “essenziale”, l’embargo resta l’ostacolo
principale per aprire una “nuova
strada” nella relazioni tra i due
Paesi, dopo i “risultati concreti”
ottenuti in questi 15 mesi di disgelo con accordi e memorandum
proseguiti anche ieri. Entrambi i
leader insistono sulla volontà di
proseguire il cammino, scommettono su un futuro, ha garantito
Obama, “che sarà deciso solo dai
cubani, e da nessun altro”.
Un futuro per il quale Obama
ha chiesto a Castro più aperture
economiche, più joint venture,
assunzioni dirette dei cubani nelle società straniere. Perchè la normalizzazione, e la speranza di un
cambiamento del regime, passa
prima di tutto attraverso il business: non a caso Obama, che ha
parlato agli imprenditori cubani,
ha sottolineato di essere accompagnato a Cuba dalla più grande
delegazione della sua presidenza,
una quarantina tra parlamentari
ed esponenti del mondo economico.
Ma il cambiamento passa anche
attraverso l’accesso a internet, ora
fortemente limitato dal regime e
costosissimo: Obama ha promesso di voler aiutare Cuba ad andare
sul web, annunciando un accordo
tra Google e le autorità de L’Avana per sviluppare la rete wi-fi e la
banda larga sull’isola.
- Il cambiamento sta avvenendo
qui e penso che Raul Castro lo capisca - ha confidato il presidente
Usa in una intervista alla Abc -. La
nostra intenzione è stata di lasciare che la palla rotoli, sapendo che
il cambiamento non avverrà da
un giorno all’altro - ha aggiunto .
- Distruggere un ponte è facile e
richiede poco tempo, mentre ricostruirlo in modo solido è molto
più difficile e lungo - gli ha risposto a distanza Castro.
Obama ha voluto ringraziare
pubblicamente il Papa e il cardinale Ortega per il loro “contributo decisivo” al riavvicinamento
dei due Paesi e Castro per aver
ospitato i colloqui di pace tra il
governo colombiano e le Farc,
proseguiti nell’isola sotto la supervisione del segretario di Stato
Usa John Kerry. Dopo la giornata
dedicata al governo cubano, oggi
Obama si rivolgerà direttamente
al popolo cubano, con un discorso trasmesso in diretta dalla tv
nazionale. Sempre oggi incontrerà alcuni dissidenti e assisterà
ad una partita di baseball tra la
nazionale cubana e una squadra
americana: anche questa è diplomazia.
Google a Cuba,
la ‘rivoluzione’ del web
L’AVANA - Sono delle scatolette bianche disseminate qua e là in
diversi punti a L’Avana e i cubani ci si ammassano intorno come api
sul miele. L’oggetto del desiderio a Cuba si chiama router, il dispositivo magico che mette in contatto con il mondo l’isola caraibica. In
città ci sono circa otto punti ‘hot-spot’ e sono diventati come una
seconda piazza per la gente, che attende ora la rivoluzione di internet. Una speranza confortata dall’annuncio dato dallo stesso presidente Usa Barack Obama che Google ha firmato un accordo con
le autorità de L’Avana per sviluppare la rete wi-fi e la banda larga.
Il servizio per ora è offerto dall’unica compagna di telecomunicazioni controllata dal governo a Cuba, la Etecsa, che avendo
il monopolio e in mancanza di infrastrutture fa pagare a caro
prezzo un’ora di connessione wi-fi. Il prezzo per una scheda costa, infatti, due dollari l’ora, che a Cuba equivale quasi ad uno
stipendio di due giorni di lavoro.
- Il wi-fi costa caro - spiega all’Ansa Martino Soreano, 21 anni, studente - è come il 10% di un salario medio, ma la gente è disposta a
tutto pur di connettersi. Spero che la visita di Obama possa portare
anche infrastrutture per avere un accesso più economico a internet.
Soriano ha spiegato anche che, a causa del prezzo proibitivo, i
cubani si ingegnano con qualsiasi espediente, come quello di
vendere a metà prezzo la loro connessione.
- Il problema qui - dice Alejandro Marrito, 30 anni, impiegato - è
che non esiste la connessione via cavo quindi tutto funziona via
satellite e questo spiega sia il costo elevato sia le difficoltà a volte
di connettersi, specialmente nelle ore di punta.
Le cosiddette ore di punta a L’Avana non passano inosservate e
sono una delle curiosità per i turisti perché si vedono decine di cubani con smartphone, tablet o computer che videochiamano amici e familiari che si trovano all’estero. E’ la loro finestra sul mondo.
- Anche se alcune persone qui hanno l’iPhone - racconta un giovane che preferisce restare anonimo - non è possibile usare FaceTime, l’alternativa è una app chiamata ‘Imo’.
Un futuro all’insegna di internet è anche la speranza di Adriana
Aguilar, che gestisce un salone di bellezza.
- Io amo la mia terra - spiega - ma voglio avere la possibilità di
vedere il mondo e finché non potrò viaggiare, internet può soddisfare la mia curiosità.
Anche Adriana confida nel presidente americano, tuttavia è scettica
sul fatto che l’arrivo di infrastrutture faccia scendere il prezzo per la
connessione internet. A parte il wi-fi pubblico, inoltre, la connessione
privata è proibita e solo alcune categorie di privilegiati possono avere
accesso al servizio. Il costo è di circa 120 dollari, una cifra che la maggior parte dei cubani guadagna in un anno. A Cuba solo il 5% della
popolazione - come riferisce Fortune - ha accesso a internet.
DALLA PRIMA PAGINA
Obama: “E’ un nuovo giorno”...
- I diritti umani non devono essere politicizzati. Abbiamo il
diritto alla salute, il diritto all’educazione, la parità di salario
tra uomini e donne. Lasciateci lavorare in modo che possiamo rispettare tutti i diritti umani.
Dopo la storica stretta di mano con Obama, con l’inno americano che risuonava nel Palazzo della Rivoluzione, Raul Castro
ha spiegato, tra le altre cose, che Cuba difende i diritti umani
ed è disposta al dialogo su questo argomento. Parlando dopo
il faccia a faccia con Obama, Castro ha inoltre ribadito la necessità e l’urgenza della restituzione di Guantanamo.
Applausi cubani a L’Avana vecchia per il presidente Usa e la
sua famiglia, al loro arrivo nella piazza della cattedrale. Alcune centinaia di persone hanno battuto le mani e gridato
il nome del presidente, ‘Barack, Barack’. Il capo della Casa
Bianca ha speso alcuni minuti per salutare la gente e stringere
la mano prima di entrare in cattedrale.
Barack Obama e Raul Castro hanno iniziato la loro conversazione parlando della comune esperienza di avere delle figlie
(due il primo, tre il secondo), secondo quanto riferisce il pool
di giornalisti Usa al seguito del presidente americano. Dopo
la storica stretta di mano, invece, i due leader si sono scambiati convenevoli attraverso un interprete. Obama ha raccontato a Castro del suo primo giorno all’Avana, ieri:
- Abbiamo fatto un bel giro, ci è piaciuto. E abbiamo avuto
una grande cena.
Quando ha deposto la corona di fiori al memoriale di Josè
Marti, il capo della Casa Bianca ha firmato il libro degli ospiti
e ha lasciato una dedica: “è un grande onore rendere omaggio
a Josè Marti, che ha dato la sua vita per l’indipendenza del
suo Paese. La sua passione per la libertà e per l’autodeterminazione continua a vivere nel popolo cubano oggi”.
Per i dissidenti, che il presidente incontrerà oggi, Obama può
far da mediatore con il governo castrista per migliorare la situazione dei diritti umani nell’isola.
PUBBLICITÀ
www.voce.com.ve | martedì 22 marzo 2016
Ambasciata d’Italia
a Caracas
7
Consolato Generale d’Italia
a Caracas
COMUNICATO INFORMATIVO
Referendum popolare 17 aprile 2016
1. Con decisione del Consiglio dei Ministri adottata il 10 febbraio è stata determinata la data del 17 aprile 2016 per il REFERENDUM
ABROGATIVO della norma che prevede che i permessi e le concessioni a esplorazioni e trivellazioni dei giacimenti di idrocarburi entro
dodici miglia dalla costa abbiano la “durata della vita utile del giacimento” (referendum popolare per l’abrogazione del comma 17, terzo
periodo, dell’art. 6 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 [Norme in materia ambientale], come sostituito dal comma 239 dell’art.
!
2016], limitatamente alle seguenti parole: «per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale»).
2. ELETTORI RESIDENTI ALL’ESTERO ED ISCRITTI ALL’AIRE
Gli elettori residenti all’estero ed iscritti nell’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) riceveranno come di consueto il plico
elettorale al loro domicilio. Si ricorda che è onere del cittadino mantenere aggiornato il Consolato circa il proprio indirizzo di residenza.
"#$%$&$!$
un’apposita dichiarazione su carta libera che riporti: nome, cognome, data e luogo di nascita, luogo di residenza, indicazione del comune
italiano d’iscrizione all’anagrafe degli italiani residenti all’estero, l’indicazione della consultazione per la quale l’elettore intende eser%'#$*%!
#+$/#*$"solato anche tramite persona diversa dall’interessato ENTRO I DIECI GIORNI SUCCESSIVI ALLA DATA DI PUBBLICAZIONE DEL
4";4<=4'>;4&4?<44''K;4>QWW'&"K&"=?X="KY&=?44&"=\&Y&4'4<<=;K'&^!$
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3. ELETTORI TEMPORANEAMENTE ALL’ESTERO (MINIMO TRE MESI)
A partire dalle consultazioni referendarie del 17 aprile 2016 gli elettori italiani che per motivi di lavoro, studio o cure mediche si trovano
temporaneamente all’estero per un periodo di almeno tre mesi nel quale ricade la data di svolgimento della consultazione elettorale, non#`$$$*^jw
x{*|_<#$$
pervenire AL COMUNE d’iscrizione nelle liste elettorali ENTRO I DIECI GIORNI SUCCESSIVI ALLA DATA DI PUBBLICAZIONE
4'4";4<=4'>;4&4?<44''K;4>QWW'&"K&"=?X="KY&=?44&"=\&Y&4'4<<=;K'&^!
revoca entro lo stesso termine) una OPZIONE VALIDA PER UN’UNICA CONSULTAZIONE. Si fa riserva di
!'%+$/
#*$#$%^}}}
$*_'#
%!$%$%$$%%*^"K_
dichiarazione attestante il possesso dei requisiti per l’ammissione al voto per corrispondenza (trovarsi per motivi di lavoro, studio o cure
#>~*{$mento della consultazione elettorale; oppure, essere familiare convivente di un cittadino che si trova nelle predette condizioni [comma 1
%j€'jw‚_'#$j|jx>;
jj^$$_
#$#^x|>;jj_$
fornire un apposito modello di opzione che potrebbe essere utilizzato dagli elettori temporaneamente all’estero che intendono ivi esprimere il voto per corrispondenza, non appena disponibile.
"|
8
PUBBLICITÀ
martedì 22 marzo 2016 |
Consolato Generale d’Italia
Caracas
esistenza in vita 2016
Nei prossimi giorni saranno nuovamente disponibili presso “Italcambio” i Moduli di Dichiarazione di Esistenza in Vita corrisponƒ|#$ƒ*ƒ!
&$ƒ!$!„&…#$!"†‡|
ƒ#$*!Q?K$ƒƒ!
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#$ˆ$"‰%&"Š„\#4X„"†…Q?&"K\4?<4
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PENSIONADOS "I.N.P.S." - FE DE VIDA AÑO 2016
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ITALIA
www.voce.com.ve | martedì 22 marzo 2016
9
DALLA PRIMA PAGINA
Italia in lutto,...
I grillini di nuovo
alla carica dopo
che il padre
della responsabile
del dicastero
delle Riforme è finito
nel registro degli
indagati con tutti
il cda della vecchia
Banca Etruria
per bancarotta
fraudolenta.
Guerini:
“La respingeremo”.
Emiliano: “Decida
lei se andare avanti”
M5s torna sulla sfiducia
a Boschi ma il Pd fa quadrato
Francesca Chiri
ROMA - Il M5s torna
alla carica sulla sfiducia
al ministro Elena Boschi
dopo che il padre della
responsabile del dicastero delle Riforme è finito
nel registro degli indagati con tutti il cda della
vecchia Banca Etruria
per bancarotta fraudolenta.
- A dicembre avevamo
visto giusto. La Boschi
deve andare a casa senza
se e senza ma - attacca
la capogruppo 5 Stelle
al Senato Nunzia Catalfo che intende ripescare
la mozione già discussa
alla Camera e depositata
anche al Senato mentre il Movimento punta
dritto contro la Rai, accusata di aver “censurato” la notizia dell’indagine a carico di Pierluigi
Boschi.
- Reiteriamo la nostra
richiesta di dimissioni
della Boschi dal Governo e chiediamo l’immediata discussione al
Senato della mozione
di sfiducia nei suoi confronti - spiega la senatrice pentastellata che
punta l’indice sul Pd:
- Non ha mai voluto discutere la mozione di sfiducia che il Movimento
ha depositato a Palazzo
Madama lo scorso 15 dicembre. Partiamo da lì.
Ma i dem non mostrano
di temere il passaggio a
palazzo Madama considerato molto più tortuoso che alla Camera
dove la sfiducia era stata
bloccata con ampi margini numerici.
- La sfiducia non ha senso, e se la presenteranno
la respingeremo - assicura il vicesegretario del
Pd, Lorenzo Guerini.
Da parte delle altre opposizioni, infatti, l’attacco al governo su
tutta il dossier banche
non sembra voler tirare
dentro il ministro delle
Riforme.
- La Boschi non può
essere considerata responsabile delle eventuali malefatte del padre
nell’ambito della Banca
Etruria. Resta però evidente il contrasto tra
questo sottofondo inquietante e le scelte del
governo in materia di
banche - dichiara il senatore azzurro Maurizio
Gasparri ed anche Renato Brunetta osserva che
“la questione di Banca Etruria è impostata
in senso familistico da
Lega e 5Stelle, quasi che
la questione sarebbe risolta levando dal governo il dente cariato. Ma
la truffa ai risparmiatori
è invece strutturale, figlia dell’inettitudine del
governo e del suo dilettantismo.
A dubitare è invece un
esponente del Pd come
il presidente della Puglia, Michele Emiliano.
- La questione – dice - la
deve risolvere il Ministro nella propria co-
scienza. Deve decidere
se è nelle condizioni di
andare avanti oppure
no. Penso - aggiunge che il ministro troverà
la soluzione migliore.
Intanto la ‘ministra’
non commenta. Tiene
invece una lezione sulle riforme alla Sapienza
dove trova una piccola
contestazione inscenata
da alcuni studenti nella
facoltà di Economia. Lì
invita invece i ragazzi a
prendere parte alla consultazione referendaria:
- È’ importante formarci un’opinione sulla
riforma costituzionale
perché tutti noi saremo
chiamati ad esprimerci
- ricorda dopo aver definito un “abile frutto”
degli avversari della riforma l’accusa di “deriva antidemocratica”
che rappresenterebbe
il combinato disposto
della riforma istituzionale con quella elettorale.
- Ho portato a quei genitori l’affetto e la commozione degli italiani, tutti, tutti insieme, nessuno escluso- ha spiegato dopo un incontro di
un’ora con i familiari nel castello di Tortosa.
Mentre padri e madri affranti delle sette studentesse (Francesca Bonello, Elisa Valent, Valentina
Gallo, Elena Maestrini, Lucrezia Borghi, Serena
Saracino e Elisa Scarascia Mugnozza) e quelli
delle sei di altri paesi uccise nell’incidente del
bus maledetto che le trasportava da Valencia a
Barcellona scoprivano i corpi spesso martoriati
delle loro figlie, da tutta l’Italia sono arrivate testimonianze di affetto e solidarietà.
Il Papa si è detto “addolorato” per “una perdita
irreparabile”. Anche in Spagna, nonostante le
vittime siano tutte straniere, l’emozione è fortissima. “Trece vidas rotas” (Tredici vite spezzate) il titolo a tutta prima pagina di La Vanguardia. Il paese si interroga sull’assurdità, e sulle
responsabilità, di un incidente che poteva essere evitato.
L’autista 63nne del bus, vicino alla pensione,
è indagato per 13 “omicidi per imprudenza”,
equivalente spagnolo dell’omicidio colposo.
L’ipotesi più accreditata è che si sia addormentato al volante. Il pesante automezzo avrebbe
sbandato verso destra svegliandolo, lui avrebbe
dato una forte sterzata a sinistra, facendo piombare il bus sulla carreggiata opposta dell’autostrada.
Secondo La Razon, avrebbe detto sconvolto ai
primi soccorritori “Lo siento, me he dormido”
(“Mi spiace, mi sono addormentato”). Una responsabilità pesante, molto pesante. Ieri è stato
ricoverato in stato di shock. I ragazzi a bordo
dormivano al momento dello schianto, dopo la
notte trascorsa nella spettacolare ‘festa dei fuochi’ di Las Fallas di Valencia. Il sospetto è che
non abbia riposato abbastanza prima di ripartire alle 3 del mattino per Barcellona.
La strage delle studentesse solleva anche altri
dubbi sulla sicurezza di queste gite ‘low cost’, 20
euro per andata e ritorno Barcellona-Valencia in
24 ore. Diverse ragazze morte, secondo La Vanguardia, non avevano la cintura di sicurezza allacciata. Chi l’aveva, dei 57 passeggeri, è sopravvissuto. Ma quanti ragazzi pensano ad allacciare
la cintura quando dormono fra gli amici in un
bus che li riporta a casa da una festa nel cuore
della notte?
Le 13 vittime erano sedute nella parte sinistra
del bus, quella che si è schiacciata contro l’asfalto quando si è capovolto in mezzo all’autostrada. Quattro giovani italiani, tre ragazze e un
ragazzo, sono ancora ricoverati. Secondo l’ambasciatore d’Italia in Spagna Stefano Sannino,
che ha accolto le famiglie a Tortosa, i medici
escludono che siano in pericolo di vita.
La torinese Annalisa Riba dovrà essere operata
per una vertebra cervicale lesionata, ha detto
sua madre. L’emiliana Laura Ferrari, 23 anni,
ha subito un delicato intervento a Barcellona.
Nella mente dei feriti, di tutti i sopravvissuti,
rimangono stampati i pochi secondi dell’orrore di domenica, il brutale risveglio mentre il
bus rotolava in mezzo all’autostrada, nel buio,
fra urla e terrore. Quando la carcassa metallica si è immobilizzata, molti non potevano
muoversi. Peggio ancora vedevano accanto a
sé i corpi senza vita delle compagne. Per loro
il ‘sogno’ di Barcellona, vissuto da un numero
sempre crescente di italiani, soprattutto giovani, era finito.
10
ITALIA
martedì 22 marzo 2016 |
La legge sui partiti spacca le forze politiche a cominciare dal Pd. Le organizzazioni politiche temono
che attraverso la legge si vogliano imporre le primarie per legge e gli organismi tradizionali dei partiti
La “clausola Guerini” divide il Pd
Allarme nei partiti e movimenti
Giovanni Innamorati
ROMA - La legge sui
partiti, di attuazione
dell’articolo 49 della
Costituzione, spacca le
forze politiche a cominciare dal Pd, dove si oppongono due approcci:
quello espresso dal vicesegretario
Vincenzo
Guerini e dal presidente
Matteo Orfini, che vuole
una legge che imponga
standard di democrazia
interna pena l’esclusione dalle elezioni, ed uno
più “liberal” rappresentato dal relatore Matteo
Richetti. Alla finestra gli
altri partiti o movimenti, compresi Fi e M5s: il
primo teme che attraverso la legge si vogliano imporre le primarie
per legge il secondo che
si vogliano imporre gli
organismi tradizionali
dei partiti.
In commissione affari
costituzionali è iniziato
l’esame di alcune proposte di legge di attuazione dell’articolo 49,
presentate da vari deputati: Giampiero D’Alia
(Udc), Paolo Fontanelli
(esponente dei “giovani
turchi” del Pd), Roberta Agostini (minoranza
Pd), la prodiana Sandra
Zampa nonché una firmata da Guerini, Orfini
e dagli esponenti della
minoranza Nico Stumpo e Andrea De Maria,
condiviso ufficialmente
quindi dalle varie anime
del Pd.
Ma qui cominciano i
problemi. la proposta di
Zampa introduce le primarie per legge, facendo sobbalzare Fi (anche
oggi è arrivato un “no”
da Elena Centemero), e
quella di Guerini prevede l’obbligo per i partiti
e i movimenti di avere
una personalità giuri-
dica con l’iscrizione ad
un apposito albo, pena
l’esclusione dalle elezioni, cosa che allarma
M5s. L’obbligo della personalità giuridica assicurerebbe i pieni diritti agli
iscritti, dato che in caso
di contenzioso essi possono rivolgersi al giudice civile. Ma su questo
M5s non ci sta, anzi per
i pentastellati non serve
proprio una legge. Ma
contrari a questo approccio sono anche il
relatore, Matteo Richetti, renziano della prima
ora, e il presidente della
Commissione, Andrea
Mazziotti, di Scelta civica, entrambi favorevoli ad una impostazione
più liberal: si tratterebbe
di obbligare i partiti ad
avere uno statuto che
assicuri la democraticità interna e dei criteri
minimi di trasparenza,
a garanzia anche degli
elettori, ma niente clausola di esclusione dalle
elezioni.
Le audizioni di giuristi
ed esperti, conclusesi
ieri, non hanno aiutato
molto. C’è chi ha detto che una legge non
serve (Ilvo Diamanti)
e chi che è una “emergenza (Luigi Ferrajoli),
chi ha bocciato la clausola proposta da Guerini (Cesare Pinelli) e
chi la ritiene necessaria
(Mario Dogliani); e lo
stesso è accaduto nelle
audizioni della scorsa
settimana. Oggi una riunione del gruppo parlamentare del Pd servirà a chiarire le idee, in
un confronto in cui la
faglia di divisione non
è tra maggioranza e
minoranza interna ma
trasversale alle diverse
anime Dem.
DALLA PRIMA PAGINA
Flessibilità,
entra...
Il rischio c’è e lo hanno evidenziato
prima l’Eurogruppo, poi l’Ecofin, e
infine la stessa Commissione in una
lettera all’Italia.
“Dalla valutazione di novembre
sono state prese misure che aumentano il deficit, e c’è un rischio di
significativa deviazione dall’aggiustamento verso l’obiettivo di medio
termine (pareggio strutturale di bilancio, ndr)”, scriveva l’Eurogruppo
il 7 marzo. ‘Significativa’ perché il
deficit strutturale peggiora di 0,7%
nel 2016, mentre dovrebbe migliorare di 0,1%. Rischio che “rimane
anche se venisse accordato il massimo potenziale di flessibilità”.
E’ per questo che il vicepresidente Dombrovskis e il commissario
Moscovici hanno scritto al Governo
italiano, sollecitando misure in vista della presentazione del programma di stabilità il 15 aprile. Non c’è
molto tempo per agire: dal 15 aprile
la Ue valuta i piani di stabilità, e
gli aggiornamenti al bilancio 2016
verranno presi in considerazione
nelle nuove previsioni economiche
del 4 maggio. Se non dovessero
essere convincenti - ma il negoziato
odierno cercherà di evitarlo - nelle
raccomandazioni del 18 maggio
l’Italia potrebbe avere brutte sorprese. Come il ‘no’ a una parte della
flessibilità richiesta, o l’apertura di
una procedura per debito.
Il problema è che la deviazione
dei conti ha comportato la violazione, già acclarata, della ‘regola
del debito’ per il 2015 e 2016. In
teoria, la flessibilità concessa nel
2015 (0,4% per le riforme) avrebbe
dovuto evitare proprio un simile
scenario, ma da allora il Governo ha
previsto nuove spese (come cultura
e sicurezza) che hanno peggiorato
il quadro e rinviato il risanamento
concordato.
Certo, il debito scende e anche
Bruxelles lo riconosce. Ma vorrebbe
un processo più rapido. L’Italia è
pronta a fare la sua parte, convinta
di poter gestire un aggiustamento
minimo (due o tre miliardi), attingendo al ‘tesoretto’ nascosto nelle
pieghe del bilancio. Moscovici e
Renzi si erano già visti venerdì scorso a Bruxelles, assieme al presidente
del Parlamento Ue Martin Schulz,
per un confronto tra socialisti sul rilancio delle politiche per la crescita.
L’Italia cerca di stimolare il Pse ad
essere più incisivo sul fronte economico, promuovendo, ad esempio,
l’idea dello scorporo dal deficit del
cofinanziamento nazionale dei
fondi Ue.
ITALIA
www.voce.com.ve | martedì 22 marzo 2016
11
DALLA PRIMA PAGINA
Anche se sia il leader
dem sia la minoranza
non hanno intenzione
di farsi sconti
a vicenda, nel Pd
sono al lavoro
i pontieri nel tentativo
di siglare una
tregua fino alle
amministrative.
Riunione dopo
Pasqua. La minoranza
vuole chiarezza
su Verdini
Pd: direzione rinviata, si cerca
una tregua per le comunali
Cristina Ferrulli
ROMA - Matteo Renzi corre in Catalogna a
portare ai feriti e ai famigliari delle vittime l’abbraccio dell’Italia per una
tragedia che - dice - “ci
ha colpito in modo così
profondo forse perché ci
sentiamo comunità molto di più quello che pensiamo”. E rinvia così una
direzione del Pd che lui
stesso aveva definito un
regolamento dei conti
con la minoranza.
In realtà, anche se sia
il leader dem sia la minoranza non hanno intenzione di farsi sconti
a vicenda, nel Pd sono
al lavoro i pontieri nel
tentativo di siglare una
tregua fino alle amministrative. La partita delle
comunali è solo all’inizio
ma al Nazareno hanno
già una certezza: “abbiamo tutti contro”, è la
lettura che al vertice del
partito danno al fuoco
concentrico che arriva da
M5S, da Matteo Salvini e
dalla sinistra che a Roma,
Torino e Bologna hanno
schierato candidati alternativi.
Per questo i renziani sperano di ricucire a tempo,
fino a giugno, con la minoranza.
- Se Bersani e Speranza
sono in buona fede - spiegano i fedelissimi del pre-
Mafia: 350 mila in piazza
in ricordo delle vittime innocenti
MESSINA - Da Messina a Bolzano, passando per Napoli, Firenze, Torino: la XXI Giornata della Memoria e
dell’Impegno per ricordare le vittime innocenti della
mafia, ha visto una forte partecipazione di studenti
(oltre 100.000), sindaci, istituzioni, parenti delle vittime, gente comune, in tutto più di 350 mila persone.
Alle 11 in mille piazze italiane, ma anche in alcune
scuole, università, parrocchie e carceri, sono stati letti
in contemporanea i nomi delle oltre 900 vittime innocenti delle mafie. Una Giornata, questa, organizzata
da Libera e Avviso Pubblico, che ha visto il proprio
epicentro a Messina, con oltre 30mila partecipanti,
ma anche 8 mila intervenuti a Reggio Emilia, più di
10 mila a Torino, 40 mila a Napoli, 15 mila ad Aversa.
E poi iniziative a Firenze, Imperia, Fano, Roma, Sestu
(Ca), Chieti, Imperia, Potenza, Foggia
mier - e davvero sostengono i candidati del Pd,
allora lavoriamo insieme
per il buon esito.
E se i sondaggi sono favorevoli a Torino, Milano e Bologna, a Roma la
partita, nonostante le divisioni del centrodestra,
è considerata tutta da
giocare e Napoli, dando
ormai per scontata la discesa in campo di Antonio Bassolino, viene quasi data per persa. Le due
settimane fino alla direzione del 4 aprile, quindi, serviranno per tentare
di rimarginare le ferite.
Ma l’esito è tutt’altro che
scontato perchè, come
spiega il bersaniano Miguel Gotor, le risposte di
Renzi ai problemi sollevati dalla minoranza, in
ultimo da Enrico Letta,
“non sono all’altezza dei
problemi del paese”.
Il leader dem non ha intenzione di far oscurare
l’azione del governo da
quella che liquida come
“politica politicante” e
considera strumentali attacchi come quelli sull’alleanza con Denis Verdini.
L’appoggio parlamentare
di Verdini, ha ribadito, è
l’effetto della non vittoria alle elezioni politiche
e della necessità di cercare numeri parlamentari
fuori dalla maggioranza di governo. In ogni
caso Renzi non ha voglia
di guardare troppo alle
“beghe” di Palazzo e di
Partito e, come dimostra
anche la trasferta in Catalogna, preferisce guardare al paese. In particolare ai giovani, come la
“generazione Erasmus”,
di cui le vittime italiane
erano espressione. E lo
stesso chiede ai suoi: ieri
Maria Elena Boschi, al
centro degli attacchi M5S
per l’indagine sul padre,
ha tenuto una lezione
sulle davanti agli studenti della Sapienza.
Ma al di là di un’eventuale tregua elettorale, tutti sono consapevoli che
i rapporti interni sono
ai minimi termini. E in
molti, non solo a sinistra, auspicherebbero un
atteggiamento più inclusivo di Renzi anche per
spuntare armi di accuse
infondate. Sul decreto
banche, ad esempio, osservano fonti dem, grazie ad una mediazione
anche con la minoranza
si è riusciti a scongiurare
le minacce di Pier Luigi
Bersani che aveva annunciato il suo no anche
al voto di fiducia se non
si fossero fatte modifiche
sul passaggio delle riserve
indivisibili.
Cav
non”molla”...
Anzi, l’obiettivo con Matteo Salvini è
quello di tentare il tutto per tutto per far
cambiare idea al Cavaliere.
- Per me e Salvini la volontà di ricucire
c’è al 100% - è il messaggio che la leader di Fratelli d’Italia invia ad Arcore con
la proposta del ticket con l’ex numero
uno della Protezione Civile. Al di là delle
prese si posizione ufficiali insomma, le
trattative sottobanco per rimettere insieme i ‘pezzi’ dell’alleanza vanno avanti.
Ancora una settimana di tempo prima
che la partita sia da considerarsi chiusa
definitivamente.
La decisione finale si avrà nel colloquio
già fissato tra il leader della Lega e il
Cavaliere. Con la scusa ufficiale degli
auguri per la festività Salvini ha lasciato intendere di voler tentare un’ultima
volta di far cambiare idea all’ex capo del
governo.
- Con Bertolaso non vinciamo nemmeno
la schedina ed io voglio vincere. Giorgia
può giocarsela e arrivare al ballottaggio - è la convinzione del segretario del
Carroccio che d’intesa con la Meloni e a
causa della tragedia in Spagna decide di
rinviare a mercoledì la conferenza stampa con cui sostanzialmente si apriva ufficialmente la corsa al Campidoglio della
presidente di Fdi.
I ramoscelli d’ulivo tesi da Salvini e Meloni però non convincono il leader azzurro. L’ex premier non sembra intenzionato a tornare sui suoi passi, almeno
fino ad ora, convinto che far ritirare Bertolaso rappresenti una sconfitta innanzitutto della sua leadership. E d’altronde
che l’aria dentro il centrodestra sia cambiata lo dimostrano anche le parole delle
stesso Salvini pronto ad “aprire le porte
a Berlusconi” ma ovviamente alle sue regole e condizioni:
- Un programma chiaro e non le marmellate del passato.
Il segretario della Lega pur ripetendo
in ogni dove di non avere mire per la
leadership (“vorrei che la scegliessero
le persone”) nei fatti dimostra di voler
essere lui a dettare le regole ricordando
il ‘peso’ del suo partito rispetto a Forza
Italia e Fdi.
- Se io dovessi imporre i numeri la Lega è
il primo partito del centrodestra e quindi dovrei decidere io, ma non ho fatto
questo - tiene a precisare il leader del
Carroccio ricordando che sia il candidato di Milano che quello di Roma non
sono certo espressione del suo partito.
Le prese di posizione del leader leghista
però non contribuiscono ad alleggerire il
clima. Il Cavaliere è atteso a Roma in settimana e non esclude di riunire prima della
pausa pasquale i gruppi azzurri per serrare le file e mettere a tacere i mugugni di
quanti non sembrano per nulla convinti
della decisione di rompere con gli alleati.
Berlusconi è il primo ad ostentare sicurezza convinto che mandare del tutto in
frantumi l’alleanza non convenga, ora,
nemmeno agli altri due leader.
12
MONDO
martedì 22 marzo 2016 |
APPLE
USA 2016
Ex boss NYT,
media troppo severi
Il giudice sembra avvallare
il teorema dell’accusa,
secondo cui Nadia avrebbe
appositamente attirato
in trappola due reporter
russi e fornito le coordinate
per i tiri di mortaio.
Ipotesi sempre
negata dalla top gun
e dai suoi legali
D-Day per la “top gun” ucraina:
“Non riconosco il verdetto”
Mattia Bernardo Bagnoli
MOSCA - Nadia Savchenko, la ‘top gun’ ucraina
sotto processo a Donetsk,
cittadina russa nella regione di Rostov, è “complice” dell’omicidio dei
due giornalisti russi uccisi
da alcuni colpi di mortaio
nel giugno del 2014 nella
regioni di Lugansk. La lettura della sentenza è iniziata da poco ma bastano
queste poche parole del
giudice Leonid Stepanenko per far rimbalzare sui
media la notizia della sua
condanna, definita una
“vergogna” dai principali
partiti di opposizione russi. Ma per i termini della
pena bisognerà aspettare
martedì, quando la lettura delle sentenza verrà
ultimata: verdetto che
Nadia, per bocca del suo
avvocato, ha già detto di
non “riconoscere”.
I legali della pilota ucraina, che in patria è ormai
divenuta un simbolo
dell’acre contesa con Mosca, hanno d’altra parte
sottolineato che la condanna “formale” non è
ancora avvenuta e bisognerà attendere il termine
dell’udienza. In realtà, sottolineano le agenzie, visto
che il processo si tiene davanti a un giudice monocratico e non a una giuria,
le parole di Stepanenko
sono sufficienti. E non la-
Migranti: Erdogan attacca l’Ue:
“Da voi solo porte chiuse”
BRUXELLES - L’Europa cerca di accelerare l’attuazione
dell’accordo con la Turchia, si prepara ad inviare almeno 2.500 tra funzionari e poliziotti per aiutare la Grecia, cerca anche sul mercato privato le navi per riportare i migranti illegali in Turchia e si aspetta che “presto”
sarà chiaro che cercare di entrare in Europa pagando i
contrabbandieri sarà un pessimo affare. Ma intanto già
aumentano i numeri degli arrivi sulla rotta del Mediterraneo centrale. Ed il presidente turco, Recep Tayyip
Erdogan, attacca Bruxelles accusando di “ipocrisia” gli
alleati occidentali che non hanno voluto dare seguito
alla sua proposta di creare una ‘safe zone’ per i rifugiati
in Siria.
- Se prendessimo esempio dalla Ue dovremmo chiudere
le nostre frontiere ai rifugiati - ha detto Erdogan, aggiungendo:
- Tutti quelli che non hanno accettato una ‘no-fly zone’
e una zona libera dal terrore in Siria ed ora si lamentano della situazione dei rifugiati, sono degli ipocriti.
Il ‘sultano’ turco è anche tornato ad attaccare l’Europa
per il suo presunto sostegno al Pkk, dopo aver criticato
duramente il Belgio per aver permesso le manifestazioni dei curdi durante lo svolgimento del summit con il
premier Davutoglu a Bruxelles.
La Commissione intanto rivendica di lavorare “24 ore
al giorno e 7 giorni su sette” per passare il più in fretta
possibile alla piena operatività del meccanismo concordato con la Turchia per frenare il flusso di migranti.
sciano adito a dubbi.
- Savchenko - ha detto
il giudice - ha deliberatamente inflitto la morte a due persone, spinta
dall’odio e in associazione a delinquere.
Il giudice sembra insomma avvallare il teorema
dell’accusa, secondo cui
Nadia avrebbe appositamente attirato in trappola i due reporter russi e
fornito le coordinate per
i tiri di mortaio. Ipotesi
sempre negata dalla top
gun e dai suoi legali.
- Non appena i termini
del verdetto saranno esecutivi - ha dichiarato uno
dei legali - Nadia tornerà
in sciopero della fame.
La difesa non farà nemmeno ricorso in appello, sottolineando così il processo
“farsa” a cui è stata sottoposta. La soluzione della
diatriba, dicono, è ormai
solo “politica” e passa insomma per quello scambio
di prigionieri con Mosca
proposto dal presidente
ucraino Petro Poroshenko.
Il Cremlino, dal canto
suo, non ha voluto commentare poiché la lettura
della sentenza è “ancora
in corso”. Il vice presidente di Parnas, Ilya Yashin,
il partito fondato da Boris Nemtsov, ha invece
commentato eccome, definendo il caso come costruito a tavolino:
- Una triste pagina nella
storia russa, un errore che
peserà a lungo.
Da Kiev premono. La Russia, ha detto il portavoce
di Poroshenko, “è obbligata a liberare” Nadia in
base agli accordi di Minsk
sul conflitto ucraino che
prevedono il rilascio dei
prigionieri, altrimenti le
sanzioni contro la Russia resteranno o saranno
“inasprite”,
posizione
sostanzialmente reiterata dalla delegazione Ue a
Mosca, che rinnova la richiesta di liberazione della top gun.
Alessandra Baldini
NEW YORK - I media americani, a partire dal
New York Times sono “troppo severi” nei confronti di Hillary Clinton.
- Per qualche ragione ci aspettiamo purezza totale da parte di una candidata donna - ha accusato Jill Abramson, che è stata direttore esecutivo
della “Old Gray Lady” fino a quando, due anni
fa, non è stata messa alla porta dopo essersi lamentata di esser stata pagata meno del suo predecessore Bill Keller.
La Abramson sa qualcosa di cosa significa essere
stata una “prima donna”. E’ stata lei, dopo aver
diretto la redazione di Washington, a sfondare il
“soffitto di vetro” della direzione del più influente quotidiano americano dove il suo stile di management è stato subito criticato come troppo
“abrasivo”.
Forse anche lei vittima di sessismo - un direttore
uomo, con il suo stesso atteggiamento manageriale, avrebbe forse ricevuto i complimenti per il
piglio decisionista - Jill ha accusato i media Usa
di aver messo Hillary sulla graticola più spesso e
più severamente dei rivali maschi.
- Anche al New York Times? le ha chiesto la rivista online Politico:
- Si, anche lì.
La Abramson, dopo aver lasciato il Times, è passata al Guardian per il quale cura una rubrica sulla
campagna elettorale: a suo avviso anche la polemica sulle e-mail, che i repubblicani considerano come il deus ex machina della loro vittoria in
novembre, finirà, come lo scandalo immobiliare
Whitewater nel 1992, in una bolla di sapone col
risultato che tutte le controversie legate al nome
della frontrunner democratica finiranno per contare “non dico nulla, ma poco”.
L’attacco della Abramson si aggiunge al dibattito
degli ultimi giorni se i media americani abbiano
contribuito in modo sproporzionato al successo
di Donald Trump e se, per contro, la campagna
a colpi di slogan a effetto del candidato abbia
aiutato tv e giornali ad aumentare audience.
Dati alla mano, si scopre ad esempio che i ratings
della CNN, grazie all’onnipresenza del miliardario del cemento, sono aumentati quest’anno del
170% nella fascia del prime time. Per la rubrica
del New York Times Upshot, che fotografa la realtà attraverso i numeri, Trump ha ricevuto nel
2016 news coverage pari a 1,9 miliardi di dollari,
contro 300 milioni di Ted Cruz e 750 milioni di
Hillary.
SPORT
www.voce.com.ve | martedì 22 marzo 2016
13
VENEZUELA
Il Danz nuovamente
in testa alla classifica
CARACAS – Questo pazzo campionato ci regala un
ennesimo colpo di scena. Dopo una sola giornata il
Deportivo Anzoátegui si riprende la cima del Torneo
Apertura: ma occhio se il Deportivo Táchira batte il Jbl
Zulia nel recupero sarebbe il nuovo leader del campionato. Tutto grazie alla vittoria 3-1 dei giallorossi contro
il Llaneros e il contemporaneo pari (2-2) dello Zamora
in casa dell’Atlético Venezuela.
Javier López (45’), Ricardo Martins (65’) e Jholvis
Acevedo (72’) hanno griffato le reti per la compagine
orientale, mentre Charles Martínez (53’) ha segnato il
gol della bandiera per la squadra di Guanare.
Nel big match della giornata: quello tra Estudiantes de
Mérida e Deportivo Táchira, il risultato finale é stato
di 4-1 a favore del carrusel aurinegro. Nello stadio
Metroplitano, a passare per primi in vantaggio sono
stati i padroni di casa con Winston Azuaje (24’). Ma
poi, la squadra di Carlos Maldonado ha alzato il proprio
baricentro e ha schiacciato gli avversari andando a
segno con Yúber Mosquera (37’), Sergio Herrera (67’e
75’) e José Miguel Reyes (94’). Il Deportivo Táchira ha
un bilancio di 20 vittorie, 7 pareggi e una sconfitta.
Nell’altra sfida di cartello dell’11 giornata il Carabobo
ha battuto 1-0 al Caracas: la rete dei granata é stata
segnata da Jesús Quintero al 21’: per i rojos del Ávila
questa é stata la prima sconfitta stagionale.
Il Mineros continua con il suo momento positivo, sei
vittorie nelle ultime sei gare disputate dalla squadra di
‘Chuy’ Vera, dopo aver battuto 1-0 alo Jbl Zulia. Johan
Arrieche all’83’ ha firmato il gol partita.
Ad Acarigua, il Trujillanos ha travolto con un netto
3-0 il Portuguesa: Gustavo Britos (39’), James Cabezas
(41’) e Franklin González (63’) hanno scritto il proprio
nome sul tabellone luminoso.
Hanno completato il quadro dell’11 giornata: Monagas-Deportivo La Guaira 1-3, Ureña-Zulia 1-1 e
Petare-Aragua 0-1.
FDS
Il Commissario tecnico
della nazionale spiega
in conferenza stampa
il suo addio: “Quattro
mesi fermo, mi sentivo
in un garaje”
Conte: “In azzurro mi è
sembrato il passo del gambero”
ROMA – “Quando dopo le qualificazioni europee ho visto che
sarebbero passati altri quattro
mesi prima di tornare ad allenare, ho capito che non avrei
accettato altri due anni come
chiuso dentro a un garaje”: così
Antonio Conte ha spiegato la
sua scelta di non rinnovare con
la nazionale dopo gli Europei,
aggiungendo la delusione per
la poca considerazione che i
club hanno verso la nazionale:
“Dopo il fallimento Mondiale
eravamo partiti con tanti bei
propositi ma poi si è fatto come
i gamberi...”
“Fare il ct è come essere un’incudine tra tanti martelli, bisogna farsene una ragione: lo aveva capito Prandelli, lo capirà chi
verrà dopo di me”, ha aggiunto
Conte, parlando dal ritiro azzurro di Coverciano per la prima
volta dopo aver annunciato al
presidente federale Tavecchio
la sua intenzione di lasciare la
panchina dell’Italia dopo Euro
2016. A chi gli chiedeva se la
sua non fosse una battaglia persa con la Lega di serie A, il ct ha
replicato: “Dispiace che in questi due anni si sia pensato che
quello di cui si parlava era contro o pro Antonio Conte e non
per la nazionale, e invece non
c’era proprio nulla di personale. Io conservo ancora una piccola speranza che possa cambiare la data di inizio del ritiro
per gli Europei”, ha aggiunto
accennando al problema della
sovrapposizione con la finale di
Coppa Italia.
Ma la scelta di lasciare l’azzurro
per il Chelsea (“non é una parola tabù”, ha aggiunto senza
ufficializzare il passaggio al club
inglese) é stata determinata soprattutto dalla voglia di lavorare ogni giorno sul campo. “Ho
ascoltato il mio cuore e ho detto
al presidente Tavecchio che non
saro più il ct nel prossimo biennio: quando si é in un garage
non si sente il profumo dell’erba”.
AZZURRI
Rugani al posto di Barzagli
ROMA - Il ct della Nazionale, Antonio Conte, in sostituzione del calciatore
Andrea Barzagli, infortunato, ha convocato il difensore della Juventus, Daniele Rugani, attualmente in ritiro con la Nazionale Under 21.
Lo comunica la Federcalcio. Il giocatore raggiungerà il Centro tecnico di Coverciano. Come comunicato in precedenza, Andrea Barzagli, dopo la foto
ufficiale con la nuova divisa firmata ‘Scervino’, ha fatto rientro nel proprio
club di appartenenza.
RANKING WTA
L’azzurra Vinci sale al n.9
ROMA - Roberta Vinci ritocca il proprio best ranking: la 33enne tarantina, n.1 d’Italia, si porta in
nona posizione nella classifica pubblicata ieri dalla
Wta. Un passo indietro, invece, per Flavia Pennetta
(n. 12), che ha chiuso di fatto la sua carriera tennistica alla fine della scorsa stagione.
Scivola di due gradini Sara Errani (n. 18) mentre ne
risale un paio Camila Giorgi (n. 43) e retrocede di
due posti Karin Knapp (n. 70), attesa al rientro a
Miami dopo l’intervento al ginocchio.
Il torneo di Indian Wells, primo Mandatory stagionale, lascia il segno nella top ten mondiale, sempre
guidata da Serena Williams (per lei 285ª settimana da numero 1). La polacca Agnieszka Radwanska
scalza la tedesca Angelique Kerber ed è seconda.
Sale in settima posizione la ceca Petra Kvitova seguita dalla bielorussa Victoria Azarenka, che balza
all’ottavo posto - dal 15º - grazie al trionfo di domenica in California. Esce dalla top ten dopo 5 anni
di presenza ininterrotta invece Maria Sharapova,
adesso 11ª.
Il nostro quotidiano
Marketing
14 | martedì 22 marzo 2016
A cargo de Berki Altuve
Alrededor de 40 representantes del área de RSE de empresas privadas y ONG´s
conocen la nueva plataforma www.redactivateyconstruye.org.
Fundación Empresas Polar efectúa encuentro
acerca de la Red Actívate y Construye
CARACAS- Con el objetivo
de dar a conocer las nuevas secciones de la página web de la Red Actívate
y Construye, Fundación
Empresas Polar efectuó
un encuentro con más de
40 representantes del área
de Responsabilidad Social
Empresarial de empresas
privadas, de organizaciones sociales que acompañan a organizaciones
comunitarias de base y
representantes de las áreas
de desarrollo social de las
alcaldías del Área Metropolitana de Caracas.
El encuentro también permitió mostrar a las empresas privadas y ONG´s las
posibilidades de colaboración con las organizaciones comunitarias a través
y gracias a la plataforma
www.redactivateyconstruye.org.
Alicia Pimentel, gerente
general de Fundación Empresas Polar, dio la bienvenida a los asistentes.
“Este espacio nos permitirá compartir con ustedes
nuestro proyecto de la
Red Actívate y Construye,
la idea es que puedan conocerlo y encontrar con
él áreas de contacto y colaboración que potencien
tanto a sus instituciones
como a la propia Red, con
el objetivo de que más organizaciones comunitarias
se fortalezcan”, expresó.
Así mismo, Daniela Egui,
gerente de Desarrollo Comunitario de Fundación
Empresas Polar, explicó
que esta plataforma virtual presenta varias mejoras tecnológicas para sus
miembros y los usuarios
que la consultan. “La página de la Red Actívate y
Construye contiene ahora una intranet, así como
una nueva sección que
permite conocer la misión,
experiencias y novedades
de cada miembro. A su
vez, cualquier persona podrá enviarle mensajes a la
organización comunitaria
de su interés, consultar o
solicitar información relacionada con su trayectoria
y experiencia acumulada”,
indicó.
Este espacio en la web ha
crecido y evolucionado
como parte del compromiso de Fundación Empresas
Polar con las comunidades. “La página de la Red
Actívate y Construye también incorporó nuevas secciones a su Portal y mejoró
las existentes para que los
líderes y organizaciones
comunitarias puedan dar a
conocer sus iniciativas. Se
trata de un espacio para el
aprendizaje y generación
del conocimiento en pro
del beneficio de las propias comunidades”, afirmó Egui.
Durante el encuentro, Egui
también enfatizó el objetivo de este encuentro. “Nosotros creemos en el poder
que tienen las alianzas
porque solos no podemos
impulsar las iniciativas. La
idea es construir juntos
y potenciar nuestros proyectos a través de la colaboración. De esta manera,
las organizaciones más
robustas pueden apoyar a
las que apenas dan sus primeros pasos o a las que requieren más orientación”,
indicó.
LANZAMIENTO
Twistos Baguettini: tu nueva opción para un break entre amigos!
CARACAS- Pepsico Alimentos da
inicio al 2016 con esta innovación
en el mercado venezolano., por medio de Twistos una opción, ideal
para ser parte de las reuniones entre
amigas y para acompañar con tus
dips preferidos
Twistos Baguettini es un bocado delicioso y sano, que condensa un sabor único en una sola presentación
de 110 gramos, con un empaque que
revela una gama de colores cálidos
que recuerdan a un plato recién salido de la cocina. Unas ricas tostadas
horneadas con sabor a mantequilla
y ajo, ideales para dipear es lo que
se obtiene al comer estos deliciosos
aperitivos.
Este lanzamiento viene acompañado de una nueva campaña, bajo
el slogan #EstásEnTodo, dirigida
al epicentro de comunicación de
la marca las ya reconocidas “mujeres Twistos”. Esta campaña se basa
Il nostro quotidiano
en una verdad universal dentro de
cualquier sociedad: las mujeres llevan una vida muy activa, pero sin
dejar de tener el control de todo lo
que pasa a su alrededor haciéndolas
sentir orgullosas de su género. La
comunicación incorpora el hecho
de que además de que están en todo
las mujeres venezolanas lo hace
siempre en tacones. El tacón se
transforma en el elemento que usa
Twistos para definir lo que significa ser femeninas y audaces, usando
la silueta de un estiletto, símbolo
clave y central en esta nueva propuesta.
Pepsico Alimentos da inicio al 2016
con esta innovación en el mercado
venezolano, reafirmando su compromiso con el país de traer siempre
ideas y propuestas de productos que
adornen las mesas y acompañen en
los momentos sociales a los venezolanos.
BREVES
Deslumbra en las nubes
con el collar “SKY” de TARBAY
La colección FLY de TARBAY presenta el collar SKY
el cual concentra las distintas tonalidades que nos
ofrece cada gema, proveniente de la naturaleza en
cada una de sus tonalidades auténticas, evocando
los diversos tonos de azul
que asemejan el cielo por
el que viajó el principito.
Auténticas gemas preciosas como: aguamarina, apatito, turmalina azul, tanzanita,
zafiro azul y silverite; hacen de esta pieza un recorrido por la
imaginación, donde los sueños son el principal protagonista
de la marca TARBAY.
Levi’s presenta su nueva
propuesta #JuevesDeModa
Con Levi’s®, ahora sé partícipe de una experiencia única
con los #JuevesDeModa.
La fashion stylist Carolina Omaña, es la gurú del buen
vestir que ayudará a las ganadoras a escoger el outfit perfecto para cada una.
El concurso se ejecutará a nivel digital, teniendo como
base la red social Instagram con apoyo de Twitter y Facebook para su difusión (@Levis_Ve en todas las redes). Se
escogerán cuatro finalistas, tres por las redes sociales de
Levi’s® Venezuela y una por las redes sociales de Edmary
Fuentes (@Edmaryfuentes).
Para participar sigue los pasos: Seguir la cuenta oficial
de Levi’s® Venezuela en Instagram (@Levis_ve). Luego,
tienes que darle al botón de Me Gusta y comentar la publicación del concurso con el hashtag #JuevesDeModa y
decirnos qué pieza Levi’s® es indispensable en tu armario; la idea más creativa y original tendrá muchas posibilidades de ganar.
Este concurso solo es válido para residentes de Caracas y
estará vigente hasta el 28 de marzo del 2016. El evento se
llevará a cabo en la tienda de Levi’s® del Centro Comercial Sambil el día jueves 31 de marzo.
Lanza el concurso #MyVoiceMyChoice
BTech Watches lanza el
concurso #MyVoiceMyChoice en el marco de la
presentación de su Colección 2016 inspirada
en el concepto My voice,
my choice, “mi voz, mi
elección”, que ofrece una
línea de cuatro nuevos
relojes: Tattoo Series, en
sus versiones Calavera y
Tribal, Ocean y Racing;
todos elaborados con materiales de uso práctico
en la relojería, tomando
como punto de partida la
reinterpretación de referencias culturales y estéticas tradicionales, con imponentes detalles y diseño vanguardista.
Para participar, los interesados mayores de 18 años deben
seguir el Instagram de las cuentas @btechwatches y @labarberiatattoo, subir en su perfil de Instagram una foto real
o referencial del tatuaje que deseen realizarse, usando el
hashtag #MyVoiceMyChoice y explicando por qué quieren
hacérselo, y luego etiquetar a tres (3) amigos para que se
animen y también participen.
Quien resulte ganador se llevará un reloj de la colección
Btech Watches Tattoo Series y un cupón para canjear por
un tatuaje de hasta 15 x 15 cms. La promoción finaliza el 08
de abril del año en curso. El ganador o ganadora se elegirá
al azar por http://therandomiser.com/ el día 12 de abril de
2016.
Il nostro quotidiano
Il nostro quotidiano
15 | martedì 22 marzo 2016
A cargo de Berki Altuve
Seguros Constitución garantiza asistencia a través del Servicio Net
Asistencia durante el asueto de la Semana Mayor
Evita los accidentes
vehiculares en Semana Santa
CARACAS- Durante la Semana Mayor, Seguros Constitución exhorta
a la población venezolana a tomar
medidas de prevención para evitar
accidentes en vehículos y viviendas,
como parte del compromiso con la
seguridad de sus clientes y sus bienes.
En esta época es común que se produzcan accidentes vehiculares producto de desperfectos mecánicos, por
lo cual se recomienda hacer una revisión integral del automóvil antes de
viajar y tomar las medidas pertinentes, entre las cuales se encuentran:
- Revisar los niveles de aceite y agua;
desgaste de frenos, dirección y presión de neumáticos, incluyendo el de
repuesto.
- Chequear el estado de las correas del
motor, luces y batería.
- Es indispensable contar con la documentación básica del vehículo y
conductor (certificado de circulación,
licencia, certificado médico, póliza
del seguro y/o Responsabilidad Civil,
título de propiedad).
- Evitar sobrepeso en maleta y portaequipaje de techo.
- Viajar a una velocidad promedio y
a una distancia prudente entre otros
vehículos.
- Hacer paradas para realizar estiramientos, caminar e hidratarse.
- Llevar triángulo de emergencia y
una linterna.
Porsche incrementó sus ingresos
y beneficios 25% en 2015
Stuttgart. El ejercicio fiscal de más éxito en la historia de Porsche
AG: 2015 fue el quinto año récord para la compañía. Los ingresos
por ventas, el beneficio operativo y las entregas a clientes alcanzaron el nivel más alto, lo mismo que el número de empleados. Los
ingresos llegaron a 21.500 millones de euros, lo que representa 25
% más en comparación con 2014. El beneficio operativo alcanzó
3.400 millones de euros (+25%). Las ventas crecieron un 19 % en
2015 y se situaron en 225.000 vehículos. El número de empleados
llegó a 24.481 a final de año, un nueve por ciento más que en el
ejercicio precedente. En la presentación del informe económico,
que tuvo lugar hoy en Stuttgart-Zuffenhausen (Alemania), Oliver
Blume, Presidente del Consejo Ejecutivo de Porsche AG, habló de
“resultados extraordinarios, incluso para los estándares de Porsche”.
En los primeros compases de 2016, Porsche continúa la excelente
línea del año anterior. “Porsche también está en el camino del
éxito en el ejercicio actual”, dijo Blume. Las ventas en los dos primeros meses del año superaron las 35.000 unidades. Esto representa un crecimiento del 14 % respecto al año anterior. Junto a
los deportivos del segmento de los SUV, el Macan y el Cayenne,
también hay buenas perspectivas para el resto de modelos de la
gama: el icónico 911, los nuevos 718 Boxster y 718 Cayman y el
Panamera.
DS 3 y DS 3 Cabrio: una imagen
personalizada con hasta 208 CV
Igualmente, si la vivienda quedará
sola, es necesario realizar algunas revisiones antes del viaje, a fin de evitar
accidentes y hurtos dentro del inmueble, tales como:
- Verificar el cierre correcto de ventanas y puertas.
- Suministrar a vecinos y familiares
cercanos números telefónicos que
puedan contactarlos en caso de emergencia.
- Suspender el suministro de válvulas
de agua y gas.
- Desconectar aparatos eléctricos.
- Guardar dinero u objetos de valor en
un lugar seguro.
Asistencia 24 horas
Adicionalmente, Seguros Constitución garantiza la asistencia y eficiencia del servicio a través de si aliado,
Net Asistencia, el cual cuenta, las
24 horas del día y en las principales
ciudades del país, con una flota de
vehículos propios para atención en
viajes. Desde este miércoles 23 hasta
el domingo 27, podrán encontrarlos
en los puntos de atención que estarán
ubicados en Valencia, Vargas e Higuerote.
RSE
Bridgestone aplicó 2.544 dosis en jornada de vacunación
CARACAS- Con la intención de brindar atención integral y velar por
el bienestar social de
sus trabajadores, familiares y la comunidad,
Bridgestone
Firestone
Venezolana C.A. (BFVZ)
realizó jornada de vacunación gracias al apoyo
de INSALUD.
Esta actividad se llevó a
cabo en las instalaciones del Club Firestone,
dónde se aplicaron 2.544
dosis a 252 pequeños y
596 adultos, a quiénes se
les administraron dosis
de Anti Influenza Viral,
Anti Hepatitis B, Toxoide
NOVEDADES
Tetánico, Pentavalente,
Trivalente Viral, Fiebre
Amarilla, Neumococo 13
y Neumococo 23.
Azael Peña Gerente Médico del Servicio de Salud de BFVZ, acotó que
estas jornadas médicas
generan un gran beneficio a los trabajadores que
hacen vida dentro de la
organización. “Para nosotros es de suma importancia poder realizar este
tipo de iniciativas en pro
de la salud, ya que ayudan a erradicar cualquier
posibilidad de propagación de epidemias dentro de la comunidad”.
La marca francesa ya tiene todos sus modelos renovados:
DS4, DS4 Crossback, DS5, y ahora, el DS3 y DS3 Cabrio.
Con 380.000 unidades vendidas desde su lanzamiento en
2010, el más pequeño de la gama DS parece cumplir los
mismos requisitos que sus mayores, alejarse de Citroën, al
menos, en cuanto a imagen se refiere y ser el referente premium de PSA. Para ello, desde DS han querido incorporar
el frontal DS Wings como el que han incluido en el resto de
sus modelos, con una calandra verticalizada, de forma hexagonal y el símbolo de la marca. Una imagen más personal
pero que no termina de encajar en el DS3 de la misma manera que lo hace en el resto de modelos, quizás porque al ser
más pequeño, dé la sensación de estar demasiado recargado.
Pero si hay algo que define a este modelo de DS son las
numerosas posibilidades de personalización. Es la fórmula
de la marca francesa, capitalizar todo lo que ha permitido
el éxito del DS3 (personalización, estilo y dinamismo). Por
ejemplo, hay 78 combinaciones de colores entre carrocería
y techo y diferentes diseños de llantas, carcasas de los retrovisores, pomo de la palanca de cambios y banda del salpicadero. Y si pasamos al interior, el DS3 puede contar con unos
asientos acabados en cuero, al igual que el salpicadero, con
el logo de DS en relieve.
A nivel mecánico, el DS3 presenta tres grandes novedades:
la caja de cambios automática de última generación EAT6,
la introducción del 3 cilindros gasolina PureTech 130 S&S
v y el nuevo bloque 1.6THP S&S que equipa al DS3 Performance, con 208 caballos de potencia. El nuevo DS3 cuenta
con ocho motorizaciones disponibles (tres de gasolina de
3 cilindros PureTech, dos de gasolina de 4 cilindros THP y
tres diésel de 4 cilindros BlueHDi con tres cajas de cambios:
manual de 5 o 6 marchas, caja pilotada o caja automática) y
con emisiones que parten de los 79 g/km de CO2 y que no
superan los 129 g/km.